ITMI20072356A1 - Impianto per la fabbricazione in continuo di uno strato di schiuma per formare articoli per il ripasso - Google Patents

Impianto per la fabbricazione in continuo di uno strato di schiuma per formare articoli per il ripasso Download PDF

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ITMI20072356A1
ITMI20072356A1 IT002356A ITMI20072356A ITMI20072356A1 IT MI20072356 A1 ITMI20072356 A1 IT MI20072356A1 IT 002356 A IT002356 A IT 002356A IT MI20072356 A ITMI20072356 A IT MI20072356A IT MI20072356 A1 ITMI20072356 A1 IT MI20072356A1
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IT
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protuberances
boards
fact
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foam
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IT002356A
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Luciano Abrigo
Michele Pasquale De
Renzo Villa
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Sapsa Bedding S R L Assago Mi
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Description

DESCRIZIONE
Impianto per la fabbricazione in continuo di uno strato di schiuma per formare articoli per il riposo.
La presente invenzione si riferisce ad un impianto per la fabbricazione in continuo di uno strato di schiuma di lunghezza indefinita.; lo strato è ottenuto facendo avanzare lungo una direzione predeterminata una pluralità di piani di deposito su cui è depositata la schiuma. Lo strato è suddiviso da tagli successivi trasversali in una pluralità di articoli per il riposo, Ciascun piano di deposito è provvisto con una pluralità di protuberanze capaci di formare alveoli nello strato.
In particolare rimpianto continuo è adatto alla fabbricazione di materassi in schiuma con alveoli.
Un impianto continuo per la fabbricazione in continuo di articoli in schiuma di lattice è descritto nel brevetto EP 0955 144.
Va premesso per una migliore comprensione del trovato che il materasso, come è noto, comprende una pluralità di porzioni destinate all’appoggio di diverse parti del corpo dell utilizzatore.
Generalmente una prima porzione è destinata all’appoggio della testa, una seconda alle spalle e al dorso, una terza al fondo schiena, una quarta alle gambe e una quinta ai piedi. Ciascuna porzione ha una particolare valore di portanza, per lo più differenziato, a volte con modesti scostamenti, rispetto alle altre porzioni.
La portanza in un materasso in schiuma, come è noto, è un parametro del comfort che dipende da vari fattori quali la resistenza all’affondamento, la resistenza alla compressione e la resa elastica.
In sostanza si può dire che la portanza esprime il grado di reazione esercitato dal materiale elastico del materasso quando soggetto al peso del corpo umano.
Si richiama ancora brevemente che la portanza può essere determinata in vari modi,ad esempio dalla reazione in Newton di un blocco di schiuma quando venga compresso ai 40% del suo spessore nominale.
Sono note norme, indicazioni, tabelle in cui vengono specificati alcuni valori di portanza nelle varie parti de! materasso per ottenere la massima comodità per l’ utilizzatore, tuttavia tali valori spesso sono soggetti a stime, studi, valutazioni di vari enti quali università o istituti clinici a cui talvolta è affidato il compito di verificare quali parti del corpo devono essere sostenuti in grado maggiore o minore.
Pertanto il cliente può chiedere al fabbricante di adeguare la portanza delle varie porzioni del materasso alle sue preferenze e il fabbricante deve cercare di inseguire e soddisfare le esigenze del cliente, spesso ospedali o grossi distributori di articoli di arredamento e per il riposo.
Insomma una data distribuzione degli alveoli destinata ad esempio a soddisfare per un cliente una portanza massima in corrispondenza della porzione per l’appoggio della testa può essere richiesta con minore di portanza per un altro cliente con conseguente necessità per il fabbricante di materassi di variare la distribuzione delle protuberanze e le loro dimensioni utili per stampare la porzione destinata all’appoggio della testa.
E’ noto dal brevetto EP 0 955 144 un impianto continuo per la fabbricazione di materassi in schiuma di lattice con zone differenziate di portanza.
Tale impianto comprende una pluralità di carrelli spostati in una configurazione anulare delimitata da un primo ramo superiore fra una stazione di iniezione della schiuma e una seconda stazione di estrazione del materasso e da un ramo inferiore per il ritorno dei carrelli privi di schiuma alla stazione di iniezione.
Lo sviluppo longitudinale deirimpianto può essere compreso fra 25 e 50 metri e anche oltre.
I carrelli hanno dimensione nella direzione longitudinale del rimpianto da 20 a 100 era e dimensione trasversale di 220 cm.
In ogni istante il ramo superiore è occupato da carrelli, quello inferiore da un numero di carrelli minore e a velocità maggiore di quelli del primo ramo.
Ciascun carrello ha una base superiore, chiamata piano di deposito, da cui fuoriesce a sbalzo una pluralità di protuberanze distribuite secondo geometria e forma corrispondente alla sagoma degli alveoli del materasso.
La distribuzione delle protuberanze sul paino di deposito è tale da ottenere porzioni di schiuma con specifiche caratteristiche di portanza.
La movimentazione dei carrelli nel ramo inferiore è attuata tramite tre nastri trasportatori tutti mossi alla stessa velocità.
II nastro di trasporto intermedio è disposto su mezzi di spostamento trasversale in modo tale che sia possibile prima estrarre uno o più carrelli dell’impianto per variarne le dimensioni, poi per riportare i carrelli modificati lungo il ramo inferiore senza interrompere il ciclo produttivo,
Risulta cosi possibile estrarre uno o più carrelli non più rispondente al ciclo produttivo desiderato.
In definitiva la soluzione nota consentirebbe in linea di massima di adattare rimpianto ad un nuovo ciclo produttivo per un diverso prodotto.
Questa soluzione può essere utilizzata anche per variare la forma, le dimensioni e/o le altezze delle protuberanze di ciascun carrello.
Va tuttavia osservato che tutte le protuberanze, in elevato numero, sono inserite in profondità sul piano di deposito del carrello.
Ciascuna protuberanza comprende nella parte inferiore una filettatura necessaria all’avvitamento in una corrispondente filettatura femmina presente sul piano di deposito. Si mette ancora in evidenza che il piano di deposito di ciascun carrello può comprendere un reticolo fonnato da molteplici file orizzontali e verticali di protuberanze, in alcuni casi oltre 350 protuberanze, pertanto le operazioni di modifica di dimensione e/o di forma delle protuberanze di un solo carrello richiederebbero operazioni compiesse e particolarmente lunghe.
Il problema di variare la distribuzione delle protuberanze per soddisfare un nuovo cliente e ancor più aggravato dal fatto che limpianto noto può comprendere più di 40 carrelli per ciascuno dei quali si renderebbe necessario ricorrere alle citate operazioni per modificare la distribuzione delle protuberanze.
Si devono riscontrare ulteriori ostacoli tendenti a contrastare la soluzione degli inconvenienti citati.
E’ opportuno sottolineare che i parametri di processo in un procedimento di fabbricazione continuo si differenziano relativamente a quelli di uno stampo singolo posizionato stabilmente in posizione fissa.
In un procedimento continuo la velocità con cui avanzano i carrelli e la deposizione della schiuma di lattice fra le protuberanze sempre in movimento costituiscono parametri di fabbricazione di particolare influenza ai fini del risultato che si vuole ottenere.
In sostanza la distribuzione delle protuberanze in movimento continuo è un elemento da cui può dipendere la bontà del'articolo finale.
Per sostenere quanto detto si può ragionevolmente affermare che la scelta di una particolare distribuzione delle protuberanze nei vari carrelli costituisce un elemento regolatore ai fini di una corretta fabbricazione.
Se le protuberanze sono troppo vicine esiste il rischio che la schiuma di lattice iniettata durante il movimento dei carrelli non sia in grado di scivolare fra le pareti delle protuberanze fino a raggiungere il fondo del carrello, conseguentemente Γ articolo finale non avrà una struttura completa per tutte le parti desiderate in partenza.
Per altro verso se le protuberanze sono troppo lontane esiste il rischio che la trasmissione di calore emessa dalle protuberanze verso la massa di schiuma di lattice non sia sufficiente per consentirne la fase di gelazione, conseguentemente la schiuma tenderà a collassare e l’articolo finale diventerà chimicamente instabile e non accettabile.
I fenomeni in gioco sono assai complessi essendo dipendenti dai citati parametri sia dinamici, sia geometrici, nonché dai vari componenti della mescola quali tensioattivi, gelificanti e da altri elementi noti ai tecnici.
In definitiva la soluzione di rispondere alle diverse esigenze di vari clienti per variare la differenziazione delle portanze in un materasso non si presenta facile.
Insomma il fabbricante di materassi che ha già acquisito e attuato un procedimento continuo che soddisfa tutti i requisiti voluti e ha prodotto una prima pluralità di articoli soddisfacenti, quando si trovi a fronte di complesse operazioni di introduzione e sfilamento di numerose protuberanze in un piano di un carrello, non è invogliato alla modifica della distribuzione delle protuberanze per fabbricare una seconda pluralità di articoli nel timore di incorrere in un procedimento con parametri di processo variati per compensare eventuali rischi o d scarsi scivolamenti della mescola fra le protuberanze o per evitare rischi di collassamento della mescola di schiuma di lattice.
Si tratta di una barriera psicologica ed economica.
Per superare le citate barriere e trovare nuove soluzioni sarebbe necessario dunque rendere semplice, rapida e praticabile la modifica della distribuzione delle protuberanze.
E’ scopo della presente invenzione un impianto continuo per la fabbricazione di uno strato di schiuma di lunghezza indefinita da suddividere in una pluralità di articoli per il riposo in cui siano previsti mezzi utili per variare la distribuzione delle protuberanze in un piano di deposito in modo da adeguare la portanza di varie porzioni dell’articolo alle esigenze di diversi utilizzatori superando le problematiche della tecnica nota.
Forma quindi un aspetto dell’invenzione un impianto per la fabbricazione di uno strato di schiuma di lunghezza indefinita comprendente una pluralità di piani di deposito fomiti di protuberanze, detti piani di deposito avendo predeterminate dimensioni di larghezza e lunghezza orientate ortogonalmente fra loro lungo una stessa superficie piana, detti piani di deposito essendo fatti avanzare continuamente con la rispettiva larghezza orientata nella direzione di avanzamento da una stazione di deposito della schiuma verso una stazione di rimozione dello strato e da qui verso una stazione di taglio, detto strato continuo essendo suddiviso in una successione di articoli destinati al riposo, detto strato essendo delimitato da due facce almeno una delle quali attraversata da alveoli stampati da dette protuberanze, detto impianto essendo caratterizzato dal fatto che:
- comprende almeno una tavola provvista con dette protuberanze sovrapposta a ciascun piano di deposito, detta almeno una tavola ricopre almeno parzialmente il piano di deposito;
- detta almeno una tavola con protuberanze è montata su ciascun piano di deposito lungo almeno una di dette dimensioni predeterminate;
- almeno una tavola con protuberanze è disposta inattiva a lato dell’ impianto ed è sostituibile con detta almeno una tavola con protuberanze dell’impianto.
Preferibilmente l’impianto comprende una pluralità di tavole separate e affiancate fra loro per formare una superficie per il deposito della schiuma, ciascuna tavola essendo provvista con una distribuzione di protuberanze diversa da quella delle tavole affiancate, dette tavole essendo montate lungo la direzione della larghezza del piano di deposito.
Le tavole sono montate sui piani di deposito, ad esempio ciascuna di esse con una sola vite dì blocco o con una coppia di viti.
Preferibilmente dette tavole sono montate scorrevolmente su detto piano di deposito. Convenientemente l' impianto comprende mezzi di guida per il montaggio scorrevole di dette tavole sopra detto piano di deposito,
Vantaggiosamente dette tavole sono a contatto fra loro.
Tipicamente ciascuna tavola di un piano di deposito comprende una distribuzione e numero di protuberanze capaci di formare una porzione di schiuma corrispondente ad una specifica zona di appoggio per il corpo di un utilizzatore.
La presente invenzione sarà ora ulteriormente descritta con l' ausilio delle figure allegate, fomite a solo scopo esemplificativo e senza alcun intento limitativo dove:
La FIG.1 mostra in una vista longitudinale uno schema dell'' impianto secondo l’invenzione;
La FIG.22 mostra in vista longitudinale un tratto dello strato continuo fabbricato con rimpianto di FIG.l
La F1G.3 mostra in vista prospettica un materasso ottenuto per tagli consecutivi dello strato di FIG.2
La FIG.4 mostra in vista prospettica le caratteristiche dell’ invenzione in un elemento dell’impianto di FÌG.l
La FIG.5 mostra in sezione l’elemento di FIG.4
La FIG.6 mostra in una vista schematica mezzi di guida fra due elementi dell’ impianto 1 La FIG.7 mostra in una pianta parziale alcune possibili distribuzione delle protuberanze di stampaggio;
La F1G.8 mostra in una vista longitudinale una variante dellimpianto secondo l’invenzione;
La FIG.9 mostra In sezione trasversale un elemento dellimpianto di F1G.7.
L’impianto 1 di figura 1 è destinato alla fabbricazione di uno strato continuo di schiuma di lattice 2 (fig.2) di lunghezza indefinita delimitato superiormente e inferiormente da due facce rispettivamente 3, 4 almeno quella inferiore essendo attraversata da alveoli 5.
Lo strato continuo 2 è poi soggetto a tagli trasversali al suo sviluppo longitudinale effettuati a distanza predeterminata per ottenere singoli materassi 6 (fig.3) definiti da una larghezza W nel senso dello sviluppo longitudinale dello strato 2 e lunghezza L secondo la direzione di taglio.
Per raggiungere tale scopo, l’impianto l comprende una pluralità di piani di deposito 7 affiancati fra loro e fatti avanzare continuamente nella direzione longitudinale F fra una stazione di deposito 8 della schiuma di lattice e una stazione di estrazione 10 dello strato di schiuma provvista con una coppia di rulli 11 rotanti in senso opposto fra loro fra i quali passa lo strato.
La stazione 8 è provvista con dispositivo di deposizione 9.
Fra le stazioni 8 e 10 è collocato un dispositivo 12 di gelifìcazìone e vulcanizzazione della schiuma di lattice.
Costituisce caratteristica innovativa dell’impianto I la sovrapposizione su ciascuno piano di deposito 7 (fig.4) di una pluralità di tavole 13 affiancate fra loro.
Le tavole sono realizzate con metalli di varia natura, preferibilmente in alluminio con spessore che possono essere compresi fra 2 e 10 mm.
Ciascuna tavola 13 è provvista con una pluralità di protuberanze 14, preferibilmente in allumino, diretta a sbalzo verso l’alto.
Per meglio chiarire la caratteristica innovativa dell’impianto si utilizza qui di seguito la rappresentazione prospettica parziale di figura 4, in cui per semplicità di disegno solo una tavola 13 è rappresentata con le protuberanze 14 già predisposte secondo una predeterminata distribuzione.
Qui di seguito con il termine “distribuzione” si intende indicare la distanza relativa fra gli assi e le pareti delle protuberanze nonché il loro numero per decimetro quadrato, cioè i dati con i quali è possibile determinare un particolare retìcolo comprendente file orizzontali e verticali dirette lungo le dimensioni principali di ciascuna tavola.
Come si vede chiaramente nella figura 4 le varie tavole 13, sono inseribili ed estraibili scorrevolmente rispettivamente sul e dal piano di deposito 7.
Va rilevato che nell’esempio di descrizione tali tavole 13 sono introdotte ed estratte secondo la direzione longitudinale F dell’impianto; ciascuna tavola 13 ha lunghezza “I” nella direzione longitudinale F dell’impianto, larghezza “la” trasversale a “1” e fianchi “f" Preferibilmente la disposizione di tutte le tavole 13 con le protuberanze 14 su ciascun piano di deposito 7 occupa un’area corrispondente a quella di un materasso 6 (fìg.3).
La somma di tute le tavole 13 forma sul piano di deposito un’area con lunghezza totale’V’ corrispondente alla larghezza “W” del materasso 6 e larghezza “n1a” corrispondente alla lunghezza “L” del materasso dove “n” è un numero intero compreso fra 4 e 9, preferibilmente fra 5 e 7.
La larghezza della tavola 7, corrispondente alla lunghezza del materasso può essere di 220 cm.
Inoltre la disposizione di tutte le tavole 13 con le protuberanze 14 su ciascun piano di deposito 7 e la disposizione affiancata di tutti i piani di deposito 7 con le relative tavole 13 fatti avanzare continuamente nella direzione longitudinale F costituiscono un letto continuo destinato a ricevere e sostenere lo strato 2.
L’impianto secondo l’invenzione comprende l’ulteriore caratteristica di mezzi di guida atti ai montaggio scorrevole delle tavole 13 sopra il piano di deposito 7 lungo la direzione longitudinale F dell’impianto.
Preferibilmente tali mezzi di guida comprendono elementi che risultano longitudinalmente a contatto con i fianchi "f” e ricoprono gli orli di ciascuna tavola nelle direzione “1”.
In un esempio tali mezzi di guida sono formati da una coppia di travi 15, con profilo a forma di T .(fig.5) fra le quali è montata scorrevolmente ciascuna tavola 13.
Come si vede in figura 5 le tavole 13 sono a contatto con il gambo del profilo a T, mentre la testa del profilo a T forma parte del letto di deposito dello strato di lattice,
in altre soluzioni i mezzi di guida 15 (fig.6) possono essere costituiti da coppie di travi con testa svasata fra ciascuna delle quali è associabile una tavola 13 con svasature corrispondente nella porzione superiore. Pertanto in questa soluzione le teste delle travi e la parte estrema superiore delle tavole sono allineate e formano un letto di deposito continuo per il lattice.
Nelle soluzioni come quelle illustrate nelle figure 5,6 , e in tutte quelle equivalenti, le tavole sono direttamente affiancate e a contatto fra loro.
Ritornando alla descrizione delle tavole 13 va rilevato che ciascuna di esse ha una distribuzione di protuberanze 14 che può essere diversa da quella delle tavole affiancate allo scopo di definire una successiva formazione di zone a diversa portanza per le diverse parti del corpo de li' utilizzatore.
Pertanto costituisce un vantaggio della presente invenzione la possibilità di inserire e/o disinserire scorrevolmente in e da ciascun piano di deposito 7 una o più tavole 13 già predisposte a lato dell’impianto 1 con una distribuzione di protuberanze specifica per stampare una porzione di schiuma corrispondente ad una zona di appoggio per il corpo di un utilizzatore, il tutto avendo in mente di seguire di volta in volta con lo stesso impianto le possibili esigenze di diversi clienti o di mutevoli normative desiderate dal mercato. In un esempio di realizzazione le tavole 13 sono destinate a predeterminare cinque zone a diversa portanza per il corpo di un utilizzatore, in altri esempi a sette zone, Nell’esempio relativo a cinque zone tali tavole sono indicate in successione in figura 4 con le lettere a,b, c,d, e.
Le tavole a. b, c. d, e unitamente alle protuberanze 14 sono destinate a tonnare zone di appoggio per le seguenti parti del corpo:
Tavola “a” per la testa, “b” per le spalle e la schiena, “c” per il fondo schiena, “d” per le gambe, “e” per i piedi.
Vantaggiosamente l’invenzione consente di adeguare in modo automatico i mezzi di stampo dell’impianto, cioè le protuberanze 14, destinati alla formazione delle diverse zone di appoggio del corpo.
Per meglio comprendere i vantaggi del trovato, si supponga che un primo ciclo di fabbricazione in continuo di materassi 6 sia ottenuto avendo stabilito determinate caratteristiche di portanza diverse da zona a zona in un materasso per soddisfare la richiesta di un primo cliente.
Secondo il procedimento di fabbricazione del primo ciclo la distribuzione delle protuberanze della tavola “c” è tale da generare la massima portanza, quella delle tavole “a”, “e” valori di portanza leggermente inferiori, e quella delle altre tavole ancora valori più piccoli.
Si supponga ancora che un secondo cliente richieda un secondo ciclo di fabbricazione di una pluralità di materassi ciascuno avente caratteristiche di appoggio per l’utilizzatore da zona a zona diverse da quelle del materasso del primo ciclo.
Ad esempio il procedimento di fabbricazione del secondo ciclo richiede valori massimi di portanza per le spalle e valori di portanza minori di quelli citati nellesempio descritto precedentemente per quanto riguarda la testa e i piedi.
La caratteristica innovativa della presente invenzione consente di predisporre, ancor prima della fine del primo ciclo, una serie di tavole 13 con protuberanze 14 aventi distribuzione diversa da quella utilizzata nel primo ciclo.
Successivamente alla fine del primo ciclo è possibile iniziare lasciando invariati i parametri di processo e in particolare la densità della mescola di lattice iniettata sui vari piani di deposito un secondo ciclo avendo effettuato prima le operazioni di sfi lamento delle tavole 13 da ciascun piano di deposito 7 e poi di introduzione su tali piani di deposito 7 delle nuove tavole 13 comprendenti una distribuzione di protuberanze 14 capaci di determinare le caratteristiche di portanza richieste dal secondo utilizzatore.
Si mette in evidenza come il presente trovato consenta di modificare la portanza dei materassi senza ricorrere alla sostituzione, spostamento e modifica dellintero piano di deposito 7 ma solamente ricorrendo a operazioni rapide e praticamente automatiche di sfiìamento e introduzioni delle leggere strutture delle tavole 13.
Preferibilmente rimpianto secondo l’invenzione si avvale di ulteriori caratteristiche destinate a favorire la cornetta formazione di una pluralità di articoli per il riposo con diversa portanza, il tutto senza variare sostanzialmente i parametri di fabbricazione pur adottando la sostituzione delle tavole 7 come descritto in precedenza..
Si è trovato conveniente adottare le seguenti particolari caratteristiche nella distribuzione delle protuberanze:
-valore dell’ interasse "’x” fra due protuberanze costante in ciascun piano di deposito e per tutti i piani di deposito; ;
- diametro delle protuberanze alia base compreso fra 16 mm e 28 min, preferìbilmente fra 16 e 24 mm, ancora più preferibilmente diametro di 20 mm.
Preferibilmente nel reticolo di ciascun piano di deposito il valore di interasse “x” è di 40 mm nella fila di protuberanze parallela alla lunghezza “1” di ciascuna tavola e di 43 mm nella fila perpendicolare.
Si descrivono adesso alcuni esempi di distribuzione delle protuberanze facendo riferimento alla realizzazione di figura 7 in cui lungo tre file orizzontali si indicano le distribuzioni delle protuberanze di tre tavole, sostituibili fra loro ad esempio in tre cicli di fabbricazione diversi..
Tali esempi sono fatti per evidenziare quali valori preferenziali possono avere tavole sostituibili fra loro per avere portanze diverse mantenendo invariati i parametri di processo della mescola dì lattice di partenza.
Per non appesantire la descrizione si farà riferimento ai cambio della tavola destinata in ciascun piano di deposito a formare appoggio per la testa dell’utilizzatore.
Gli esempi si succedono come esposto qui di seguito;
Primo esempio (fig.7)
Una prima pluralità di tavole “a” prevede le seguenti caratteristiche:
Diametro di due protuberanze contigue di 16 mm.
Interasse “x” fra le stesse protuberanze di 40 mm
Distanza “t r fra le pareti delie stesse protuberanze di 24 mm.
Una seconda pluralità di tavole a”, sostituibile alla prima prevede valori invariato di interasse “x” e ;
Diametro di due protuberanze contigue rispettivamente di 20 c 16 mm.
Distanza “tr fra le pareti delle stesse protuberanze di 22 mm.
Come si può osservare la seconda pluralità di tavole “a’' ha una minore distanza fra protuberanze contigue, conseguentemente la quantità di spazi vuoti nella porzione destinata all<’>appoggio per la testa dell’utilizzatore sarà maggiore di quella relativa alla prima pluralità di tavole.
Conseguentemente la sostituzione della prima pluralità di tavole con la seconda pluralità di tavole risponderà alla richiesta di un cliente desideroso di avere un appoggio per la testa più morbido.
Questa condizione è espressa dai valori di densità apparente dipendenti sia dalla densità di partenza della mescola sia dalla quantità d’aria determinata dalla presenza degli alveoli; he la maggiore presenza di spazi vuoti dovuta ad alveoli di maggiore dimensione determinerà una minore densità apparente, pertanto la densità apparente dei materiale cellulare in corrispondenza della seconda pluralità di tavole sarà minore della densità apparente in corrispondenza della prima pluralità di tavole.
Secondo esempio (fig.7)
Si considera ancora la seconda pluralità di tavole con i valori citati nel primo esempio. Un terza pluralità di tavole “a” sostituibile alla terza prevede valore invariato di interasse “x” e ;
Diametro fra due protuberanze contigue rispettivamente di 24 e 16 mm.
Distanza “t3·· fra le pareti delle stesse protuberanze di 20 mm.
Come si può osservare la sostituzione di tavole citate ha per scopo quello di determinare per un cliente una zona di appoggio per la testa ancora più morbido rispetto alia seconda pluralità di tavole.
In particolare va messo in evidenza che la sostituzione delle tavole nei due citati esempi consente di mantenere invariata la densità della mescola di partenza, con valori di densità compresi attorno a 50/70 Grammi /litro mentre la densità apparente può variare fra 30 e 60.
Si descrive adesso in figura 8 una realizzazione ancora più dettagliata di una variante preferenziale deirimpianto secondo il trovato.
La descrizione che segue si avvale degli stessi riferimenti numerici delle figure precedenti per quanto riguarda alcuni elementi aventi uguale realizzazione o funzione.
Secondo questa variante di realizzazione i piani di deposito 7 deirimpianto 1 sono rappresentati da carrelli sulla cui base superiore sono montate scorrevoli le tavole 13 con protuberanze 14.
I carrelli 7 con le tavole 13 sono mossi lungo un circuito anulare comprendente due pulegge dentate 16 motrice e di rinvio 17 .
Un blocco di supporto 18 (fig.9) alla base di ciascun carrello porta alcuni rulli 19 i cui piccoli alberini ingranano con mezzi di presa 20 delle due pulegge,
I carrelli 7 sono spinti dalla ruota motrice uno a contatto dell’altro lungo il ramo superiore attivo in cui le varie tavole 13 ricevono fra le protuberanze 14 la schiume di lattice iniettata tramite il dispositivo 9.
Lo spostamento dei carrelli 7 lungo il circuito anulare avviene tramite lo scorrimento dei rulli 19 e di ruote 21 lungo apposite guide 22 di una struttura fissa.
1 carrelli del ramo inferiore possono essere in numero inferiore a quelli del ramo superiore e in questa soluzione sono mossi tramite mezzi di spostamento, quali convogliatori e simili, in modo indipendente dagli azionamenti della puleggia motrice, ad una velocità maggiore di quella del ramo superiore.
Nel ramo di ritorno i carrelli poggiano con flangie laterali 23 sui convogliatori.
Vantaggiosamente, le citate caratteristiche di spostamento dei carrelli 7 e della loro velocità nel ramo inferiore consentono di utilizzare una attrezzatura 24 sulla cui superficie superiore possono essere predisposte varie tavole 13 con protuberanze 14 destinate alla sostituzione delle tavole disposte sopra i carrelli.
Pertanto, nelle situazioni in cui si richiedano condizioni di portanza diversa da quella ottenibile nei vari tratti dello strato 2, si potrà avvicinare l’attrezzatura 24 fra due convogliatori del ramo inferiore, per poi sfilare le tavole 13 presenti nei piani di deposito e sostituirle con le tavole 13 giacenti sulla attrezzatura 24.
Ritornando alla descrizione dell’impianto 1, si evidenzia la presenza di mezzi per la formazione di alveoli superiori nello strato 2.
A tal fine la parte superiore dell’impianto comprende una pluralità di piastre 25 ciascuna delle quali è provvista con una pluralità di protuberanze 26 destinate a formare gli alveoli superiori.
Le piastre 25 sono mosse lungo un circuito anulare in cui il tratto inferiore rappresenta la parte attiva passante attraverso il dispositivo di gelìficazìone e vulcanizzazione 12.
Questa parte dell’impianto non viene ulteriormente descritta in quanto corrisponde a quanto già noto dal brevetto EP 1361033 a cui si rimanda per qualunque ulteriore chiarimento ove necessario.

Claims (2)

  1. Rivendicazioni 1 ) Impianto ( 1 ) per la fabbricazione di uno strato di schiuma (2) di lunghezza indefinita comprendente una pluralità di piani di deposito (7) forniti di protuberanze (14), detti piani di deposito avendo predeterminate dimensioni di larghezza e lunghezza orientate ortogonalmente fra loro lungo una stessa superficie piana, detti piani di deposito essendo fatti avanzare continuamente con la rispettiva larghezza (1) orientata nella direzione di avanzamento (F) da una stazione di deposito (8) della schiuma verso una stazione di rimozione (10) dello strato e da qui verso una stazione di taglio, detto strato continuo essendo suddiviso in una successione di articoli (6) destinati al riposo, detto strato essendo delimitato da due facce (3,4) almeno una delle quali (4) attraversata da alveoli (5) stampati da dette protuberanze (14), detto impianto essendo caratterizzato dal fatto che: - comprende almeno una tavola (13) provvista con dette protuberanze (14). detta tavola essendo sovrapposta a ciascun piano di deposito (7) e ricoprendo almeno parzialmente il piano di deposito; - detta almeno una tavola ( 13) con protuberanze (14) è montata su ciascun piano di deposito lungo almeno una di dette dimensioni predeterminate; - almeno una tavola con protuberanze è disposta inattiva a lato dell’ impianto ed è sostituibile con detta almeno una tavola con protuberanze dell’ impianto.
  2. 2) Impianto secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che almeno un piano di deposito 9/) comprende una pluralità di tavole (13) separate e affiancate fra loro per formare una superficie per il deposito della schiuma (2), ciascuna tavola essendo provvista con una distribuzione di protuberanze diversa da quella delle tavole affiancate, dette tavole essendo montate lungo la direzione della larghezza (1) del piano di deposito, 3) Impianto secondo la rivendicazione 1 o 2 caratterizzato dal fatto che dette tavole sono montate scorrevoli sul piano di deposito. 4) Impianto secondo la rivendicazione 1 o 2 o 3 caratterizzato dal fatto che ciascun piano di deposito comprende mezzi di guida (15) per il montaggio scorrevole di dette tavole (13) sopra detto piano di deposito (7). 5) Impianto secondo una qualsiasi rivendicazione da I a 3 caratterizzato dal fatto che dette tavole sono a contatto fra loro. 6) Impianto secondo la rivendicazione 2 caratterizzato dal fatto che ciascuna tavola (13) comprende una distribuzione di protuberanze capaci di formare una porzione di schiuma corrispondente ad una specifica zona di appoggio (a,b,c,d,e) per il corpo di un utilizzatore. 7) Impianto secondo la rivendicazione 6 caratterizzato dal fatto che almeno un piano di deposito (7) comprende una pluralità di tavole (13)affiancate in cui l’interasse “x” fra le protuberanze contigue ( 14) è costante. 8) Impianto secondo la rivendicazione 6 caratterizzato dal fatto che almeno un piano di deposito comprende almeno una prima tavola avente interasse e distanza fra le pareti di due protuberanze contigue con valori predeterminati rispettivamente “x” e 'hi”, detto almeno una prima tavola essendo sostituibile con una seconda tavola avente distanza ‘V fra protuberanze contigue, detta prima e seconda tavola avendo fra protuberanze contigue valore invariato di interasse “x” e distanza “t2”< “t1 fra le pareti di due protuberanze contigue. 9) Impianto secondo una qualsiasi rivendicazione da 6 a 8 caratterizzato dal fatto che almeno una di dette tavole di un piano di deposito comprende valore d’interasse “x” costante fra protuberanze contigue e valori di distanza fra pareti di protuberanze contìgue compreso fra 18 e 24 mm. 10) Impianto secondo una qualsiasi rivendicazione da 1 a 9 caratterizzato dal fatto che detti piani di deposito sono carrelli (7) sulla cui superficie di base è montata almeno una tavola con le protuberanze, detti carrelli essendo mossi lungo un circuito anulare comprendente due rami, rispettivamente superiore e inferiore, raccordati ad arco di cerchio attorno a due pulegge, rispettivamente motrice (16) e di rinvio (17), i carrelli del ramo superiore essendo spinti a contatto reciproco dalla spinta esercitata da detta puleggia motrice, i carrelli del ramo inferiore essendo in numero minore rispetto ai carrelli del ramo superiore ed essendo azionati indipendentemente dai camelli del ramo superiore e ad una velocità più elevata. 11 ) Impianto secondo la rivendicazione 10 caratterizzato dal fatto che dette tavole con protuberanze sono estratte scorrevolmente e sostituite con tavole provviste con protuberanze predisposte (24) ai lati dell.' impianto in corrispondenza di detto ramo inferiore. 12) Impianto secondo una qualsiasi rivendicazione da 1 a 10 caratterizzato dal fatto che detta schiuma è una schiuma di lattice..
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