ITMI20071205A1 - Composizioni farmaceutiche per la somministrazione orale o rettale di sostanze proteiche - Google Patents

Composizioni farmaceutiche per la somministrazione orale o rettale di sostanze proteiche Download PDF

Info

Publication number
ITMI20071205A1
ITMI20071205A1 ITMI20071205A ITMI20071205A1 IT MI20071205 A1 ITMI20071205 A1 IT MI20071205A1 IT MI20071205 A ITMI20071205 A IT MI20071205A IT MI20071205 A1 ITMI20071205 A1 IT MI20071205A1
Authority
IT
Italy
Prior art keywords
substances
compositions
intestinal
protein
tablets
Prior art date
Application number
Other languages
English (en)
Inventor
Mauro Ajani
Luigi Moro
Roberto Villa
Original Assignee
Cosmo Technologies Ltd
Priority date (The priority date is an assumption and is not a legal conclusion. Google has not performed a legal analysis and makes no representation as to the accuracy of the date listed.)
Filing date
Publication date
Application filed by Cosmo Technologies Ltd filed Critical Cosmo Technologies Ltd
Priority to ITMI20071205 priority Critical patent/ITMI20071205A1/it
Priority to KR1020097007396A priority patent/KR20090086060A/ko
Priority to EP07803323A priority patent/EP2081555A2/en
Priority to RU2009113557/15A priority patent/RU2009113557A/ru
Priority to MX2009002756A priority patent/MX2009002756A/es
Priority to CA002663548A priority patent/CA2663548A1/en
Priority to PCT/EP2007/059378 priority patent/WO2008031770A2/en
Priority to JP2009527791A priority patent/JP2010502759A/ja
Priority to US12/441,112 priority patent/US20100004157A1/en
Publication of ITMI20071205A1 publication Critical patent/ITMI20071205A1/it

Links

Landscapes

  • Medicines That Contain Protein Lipid Enzymes And Other Medicines (AREA)

Description

Descrizione della domanda di brevetto per invenzione industriale
La presente invenzione riguarda composizioni farmaceutiche a rilascio differenziato, controllato e/o sitospecifico e, più specificamente, per la somministrazione di principi attivi di natura proteica o polipeptidica.
E’ noto come la comunicazione in ambito intercellulare sia affidata ad alcuni mediatori chimici che le cellule producono specificamente quando sono assoggettate a particolari sollecitazioni o esposte ad alcune particolari condizioni. Tra questi mediatori assumono particolare importanza le interleuchine [IL], le chemochine [CM], i fattori di crescita [GF], gli interferoni [IFN] ed i fattori di necrosi tumorale [TNF], La comparsa/scomparsa di alcuni di essi o una modificazione del loro normale livello di concentrazione può costituire un fattore che scatena una risposta immunitaria o può rappresentare un segnale importante di un evento in procinto di verificarsi.
E’ noto infatti che questi mediatori chimici assumono una importanza particolare nei fenomeni infiammatori, in cui hanno la capacità di modulare in senso positivo e repressivo sia la eziologia del fenomeno sia la risposta dell’organismo con la messa in campo delle attività riparatrici.
Tra le citochine più utilizzate dall’organismo per la modulazione e il controllo del fenomeno infiammatorio e immunitario può essere indicata la famiglia dei TNF.
Queste citochine si sono rivelate particolarmente importanti nel promuovere gli stati infiammatori ed il loro contributo è fondamentale soprattutto in alcune tessuti ben riforniti di recettori dedicati.
Nell'ambito delle patologie intestinali, ad esempio, è stato riscontrato un elevato incremento di TNF in occasione di comparsa dei sintomi legati a patologie infiammatorie, in particolare patologie infiammatorie intestinali (IBD), quali ad esempio la colite ulcerativa [UC] o il morbo di Crohn [CD], L'importanza del TNF nel controllo di questi fenomeni infiammatori è talmente evidente che sono stati dirottati su queste patologie, dei farmaci immunomodulatori appositamente designati per bloccare l'eccesso di TNF circolante che può venire a contatto con i relativi recettori specifici, posizionati a livello della membrana cellulare.
A partire dall'inizio degli anni 90, infatti, sono comparsi nel repertorio farmaceutico sostanze proteiche in grado di bloccare lo specifico TNF o i suoi siti recettoriali e, pertanto, di impedire i fenomeni di trasmissione endocellulare che questo contatto origina.
E’ infatti noto che i fattori di necrosi tumorale, sia di tipo alfa che beta, interagiscono con delle strutture recettoriali di transmembrana, già identificate e a loro volta note: una, identificata come P55, è una proteina avente 55 kDalton di peso molecolare e deputata alla traduzione di segnali che producono gli effetti citotossici, antivirali e proliferativi classici dei TNF. L’altra struttura è nota come P75, è più indicata come recettore del TNF a, ed è una proteina glicosilata che, in aggiunta ai segnali precedenti, produce anche un aumento della secrezione cellulare di GM-CSF.
Queste strutture recettoriali sono presenti sulla membrana cellulare ed hanno la funzione, una volta impegnato il sito recettoriale con l’idoneo substrato specifico, di attivare input trascrizionali interni alla cellula con la parte endocellulare del complesso proteico recettoriale, che si differenzia nettamente per il TNFa ed il ΤΝΕφ.
Proprio su questa riconosciuta superficialità cellulare dei siti recettoriali capaci di formare legami con i TNF, è basato Γ utilizzo di strutture proteiche similrecettoriali, appositamente sintetizzate o isolate, di composizione simile ma con sequenza ridotta e di natura solubile, capaci di legami al TNFa circolante, sottraendolo alla formazione dei legami farmacodinamicamente rilevanti con il suo vero recettore posizionato sulla membrana cellulare.
Aderka et al. nel 1992 pubblicarono un lavoro su Isrl. Medi. Sci., 28, 126-130, dove descrissero queste strutture recettoriali solubili e la loro capacità di formare legami con la citochina specifica. In tale modo è stato possibile attribuire a queste strutture recettoriali solubili la capacità di agire come parte del meccanismo di feed-back negativo, deputato al controllo dell’attività del TNFa in vivo.
Wallach et al, in EP 526 905, descrivono proprio questo utilizzo per strutture multimeriche di forme recettoriali solubili del TNF contenenti porzioni della struttura P55, prodotti sia per via sintetica che per tecnologia ricombinante, utili per proteggere gli organismi umani dagli effetti deleteri degli eccessi di citochina circolante.
La comprensione di questo meccanismo ha aperto la porta alla possibilità di utilizzare terapeuticamente strutture anticorpali che, legandosi specificamente al substrato recettoriale o al suo ligando, di fatto interrompano il sistema di trasmissione del segnale e inattivino la relativa trascrizione endocellulare: dapprima sono stati ricavati degli anticorpi monoclonali di tipo chimerico, cioè con una porzione della immunoglobulina che conserva la sequenza naturale murina, quale la sostanza nota con il nome di Infliximab, e quindi è stato perfezionato il modello terapeutico con la creazione di anticorpi con la porzione murina, identificata come responsabile di potenziali immunori sposte e della progressiva perdita di attività legata alla secrezione di anticorpi neutralizzanti da parte delTorganismo a cui sono somministrati, ridotta o assente, quali le sostanze note con la sigla sperimentale CDP 571 e CDP 870, quest’ultima ulteriormente protetta contro la rimozione immunocompetente spontaneamente indotta mediante una estesa pegilazione superficiale e nota commercialmente con il marchio Cimzia™. La natura proteica delle strutture anticorpali o recettoriali solubili ha tuttavia obbligato a scegliere formulazioni iniettabili come metodo di somministrazione con evidente coinvolgimento ed esposizione di tutto l’organismo all’azione antitetica agli effetti del TNFa e con ovvie ripercussioni, sul meccanismo immunitario dell’individuo nonché e la possibilità di squilibri nella risposta ad agenti infettivi, tumorali, etc.
Inoltre, sempre nei confronti delle risposte immunitarie, la presenza in circolo di piccole quantità di proteine esogene può dar luogo allo stimolo secretorio di anticorpi specifici per ciascuna di esse con evidente rischio di diminuzione di efficacia delle dosi somministrate e necessità, per contrasto, di un progressivo aumento delle stesse nel tempo.
La possibilità di limitare gli effetti anti-TNFa solo ad alcuni organi, o parti anatomiche, dove è confinato lo stato patologico e/o infiammatorio sarebbe invece di notevole ausilio per la risoluzione di patologie che sono alimentate da una accentuata secrezione di queste citochine: la somministrazione locale infatti non indurrebbe gravi perturbazioni sui meccanismi generali delTimmunità, lasciando pertanto inalterate alTindividuo cui sono somministrate le sue tipiche capacità di reazione antinfettive o immunitarie in genere.
E’ questo il caso, per esempio, di alcune patologie infiammatorie limitate a ben definiti settori intestinali, quali il morbo di Crohn o la colite ulcerativa, che potrebbero trarre notevoli vantaggio dalla somministrazione di sostanze in grado di bloccare la risposta endocellulare al TNFa, ma che di fatto non vengono trattate con questi tipi di farmaci se non nei casi più gravi, a causa dei potenziali rischi associati alla somministrazione di queste sostanze. Esiste a questo proposito una dimostrazione sperimentale di quanto affermato: infatti Biancone et al. hanno pubblicato un lavoro su Gastrointestinal Endoscopy, 6J, 486-492, 2006 in cui si evidenzia come dosi di Infliximab circa 5 volte inferiori alle dosi richieste per via sistemica sono state efficacemente utilizzate con tecnica di microiniezione locale in corso di colonoscopia in pazienti già operati chirurgicamente per il morbo di Crohn. Nessuno dei pazienti ha dimostrato la presenza dei tipici effetti collaterali che tipicamente accompagnano la somministrazione iniettabile di questo anticorpo, pur riducendo Tentità delle lesioni in modo consistente e proporzionale alla dose.
Va sottolineato che già alcuni tra gli attuali farmaci anti-TNFa presenti sul mercato farmaceutico hanno una indicazione specifica per il trattamento delle patologie infiammatorie intestinali, Colite Ulcerativa e Morbo di Crohn, e che tutte queste sostanze sono oggi somministrate sistemicamente per via iniettiva, specificamente per via infusionale lenta, come Infliximab (Remicade™, Centocor) o per via sottocutanea, come Certolizumab (Cimzia™, UCB); quest’ultimo già presenta un importante vantaggio, cioè di poter essere somministrato a domicilio del paziente senza dover ricorrere al day hospital per la somministrazione, come invece avviene per Remicade.
Il regime terapeutico suggerito per Cimzia è di 400 mg ogni 4 settimane, mentre per Remicade lo schema preferito è di una dose da 5 mg/kg ogni 6 -8 settimane: come si può vedere il regime di somministrazione è pulsante per limitare il pericolo di immunori sposte e non aggravare con gravi effetti collaterali le già critiche condizioni di questi pazienti.
La via di somministrazione iniettabile è giustificata dal fatto che queste sostanze sono sensibili alla azione proteolitica degli enzimi digestivi e pertanto una somministrazione orale con le formulazioni tradizionali potrebbe comportare una massiccia degradazione della sostanza somministrata e la formazione di spezzoni peptidici inefficaci, se non tossici.
E noto infatti che lo stomaco e l'intestino sono ricchi di enzimi deputati alla scissione degli elementi costitutivi dei nostri cibi in elementi semplici, quali carboidrati semplici o aminoacidi, che possano essere assorbiti nel sangue per il successivo trasporto mirato ai siti di deposito e/o di eliminazione o ad una ridistribuzione all'interno dall'organismo stesso. Questi enzimi sono noti con il nome di pepsina, tripsina, chimotripsina, etc. e la loro distribuzione nel canale digestivo presenta un gradiente di concentrazione negativo a partire dallo stomaco fino al retto, sono cioè più abbondanti dove il cibo è più massicciamente presente e quindi la loro azione è maggiormente richiesta.
Per la loro presenza, una eventuale somministrazione orale di sostanze proteiche o peptidiche generalmente non produce gli effetti desiderati in quanto si instaura immediatamente una catena di reazioni degradative che portano alla demolizione della sostanza in brevissimo tempo; pertanto il ricorso a forme di somministrazione invasive, quali quelle iniettabili, diventa la via elettiva di somministrazione quando si voglia mettere in circolo una quantità definita di sostanze di natura proteica.
E stato ora sorprendentemente trovato che l'utilizzo di una forma di somministrazione particolare, caratterizzata dalla presenza di sostanze in grado di proteggere la sostanza proteica nel suo transito gastro-intestinale e da una successiva e preferibilmente progressiva liberazione della sostanza veicolata durante il transito nelTultimo tratto intestinale, permette l'utilizzo della via orale o rettale di somministrare anche sostanze di tipo proteico o peptidico.
Il ricorso ad una formulazione a rilascio sitospecifico e/o controllato in grado di eleggere il tratto intestinale colonico o rettale come target si presta a questo tipo particolare di trasporto terapeuticamente utile.
Nell’ ambito della via di somministrazione orale, il repertorio farmaceutico propone alcune tecnologie formulative che rivendicano una preponderante destinazione colonica della sostanza veicolata, ottenute con tecniche che sfruttano meccanismi di rilascio diversi, quali quelli diffusionali, osmotici, di rigonfiamento ed altri ancora.
Tra questi si segnala per T efficacia clinica e cinetica dimostrata con alcune sostanze attive già sperimentate (cfr. Aliment. Pharmacol. Ther., 17, 395-402, 2003 ) una tecnologia multimatriciale composta da una serie sequenziale di matrici di materiali diversi, tra cui sostanze lipofile e polimeri idrofili, come descritto in EP 1,183,014 .
Costituisce pertanto oggetto della presente invenzione la somministrazione orale di sostanze peptidiche o proteiche per mezzo di una tecnologia i somministrazione orale di rilascio controllato in grado di oltrepassare l'ambiente ostile presente nel settore digestivo più elevato (stomaco, piccolo intestino) e di liberare selettivamente il principio attivo nella parte colonica e/o rettale dell'intestino.
Costituisce inoltre oggetto della presente invenzione la somministrazione localizzata sitospecifica rettale di peptici e proteine attraverso forme di somministrazione liquide o solide in grado di far giungere la sostanza veicolata totalmente integra nel sito intestinale stabilito.
In alcune situazioni patologiche un’ulteriore esigenza terapeutica è quella di assicurare che il rilascio del principio attivo avvenga in modo protratto entro un certo periodo di tempo, evitando picchi di concentrazione locale del principio attivo.
Costituisce pertanto un ulteriore oggetto della presente invenzione la somministrazione orale o rettale di sostanze proteiche in forma protratta secondo un profilo di dissoluzione controllato, in modo che abbia luogo in un tempo non inferiore ad un intervallo prefissato, in tal modo evitando che vengano raggiunti dei picchi ma assicurando un livello predeterminato di concentrazione della sostanza rilasciata nella zona anatomicamente interessata.
Costituisce un ulteriore oggetto della presente invenzione l'utilizzo di una tecnologia specifica per il rilascio colonico dei farmaci, in una forma farmaceutica destinata alla somministrazione orale o rettale di proteine, frammenti proteici, frammenti anticorpali, citochine, chemochine, sostanze anti citochine e anti chemochine, peptidi, aminoacidi o altre sostanze composte principalmente da aminoacidi in sequenza per la cura di patologie di natura infiammatoria, immunocompetente o tumorale.
Costituisce un ulteriore oggetto della presente invenzione l'utilizzo di una composizione per somministrazione orale a rilascio controllato e/o o rettale sitospecifica per il colon, ai fini della somministrazione di citochine o di sostanze in grado di modulare a livello locale o sistemico la concentrazione di dette citochine.
Infine costituisce oggetto della presente invenzione una composizione in grado di garantire la somministrazione orale o rettale di una proteina o frammento proteico anticorpale anti-TNFa da utilizzarsi nella cura delle patologie infiammatorie intestinali, quali la colite ulcerativa, il morbo di Crohn o il morbo celiaco.
In una tipica applicazione della presente invenzione, una sostanza peptidica proteica viene utilizzata per la fabbricazione di capsule, compresse, granuli o pellet a rilascio controllato, formulate in modo da proteggere la sostanza veicolata dal contatto con gli enzimi digestivi presenti nello stomaco e nell’intestino tenue e da rilasciare successivamente la stessa sostanza in modo progressivo lungo tutto il tratto intestinale residuo. In tale evenienza, una frazione importante della sostanza proteica veicolata è in grado di raggiungere lo strato di cellule che delimita il lume intestinale colonico e di interagire con i recettori cellulari ivi presenti, grazie anche al rilassamento della struttura epiteliale ed alla infiltrazione linfocitaria determinato dallo stato infiammatorio in essere.
In una ulteriore applicazione, una sostanza peptidica o proteica viene utilizzata per la fabbricazione di enemi, schiume, supposte, polveri o altre forma idonee alla somministrazione rettale sitospecifico, preferibilmente nel distretto distale del tubo digerente .
Secondo la presente invenzione per polvere si intende una polvere da ricostituire in forma di enema per aggiunta di un preciso volume di solvente, preferibilmente selezionato tra soluzione acquosa tamponata a pH fisiologico o soluzione fisiologica additivata di sostanze inibenti la proteolisi, quali l’acido etilendiamminotetracetico o i suoi sali o tensioattivanti ionici, o non ionici.
In una ulteriore applicazione della presente invenzione, una sostanza peptidica o proteica viene utilizzata per la fabbricazione di enemi o altre composizioni idonee alla somministrazione rettale. Preferibilmente detti enemi o composizioni idonee alla somministrazione rettale sono formulati per rilasciare il farmaco in modo sitospecifico, modificato o controllato dalle caratteristiche bioadesive del veicolo..
In una applicazione preferita dell’invenzione, un anticorpo anti-TNFa, eventualmente reperito sul commercio come polvere liofilizzata iniettabile, viene inserito in una formulazione di compresse che prevede la presenza di sostanze lipofile, quali cere o acido stearico, anfifile, quale lecitina o altri surfattanti ionici o non ionici, e idrofile, quali derivati cellulosici, alchicellulosici o vinilpolimeri, con una struttura di matrici sequenziali in grado di proteggere il principio attivo da una rapida liberazione in seguito a somministrazione orale. Le compresse sono ulteriormente protette dall’acidità dello stomaco con copolimeri acrilici e/o metacrilici, che si sono dimostrati resistenti al basso pH tipico dello stomaco e rendono anche indipendente l’avvio del programma di dissoluzione controllata dal tempo di svuotamento gastrico.
Come già accennato, la tecnologia per la fabbricazione di tali compresse può essere quella descritta in EP 1.183.014, in quanto, come descritto negli esempi successivi, si è rivelata in grado di salvaguardare l’integrità chimica delle sostanze proteiche o peptidiche.
In un’altra applicazione, un anticorpo anti-TNFa, eventualmente reperito sul commercio come polvere liofilizzata iniettabile, viene inserito in una formulazione di enema, in grado di distribuire il principio attivo lungo il lumen del colon discendente o sigmoide dove può interagire con i recettori cellulari presenti a livello della lamina propria.
In un’altra tipica applicazione, un anticorpo anti-TNFa, eventualmente reperito sul commercio come polvere liofilizzata iniettabile, viene sciolto in un quantitativo di soluzione fisiologica ed altre sostanze ausiliarie idonee alla preparazione di una formulazione di enema, in grado di distribuire e tenere a lungo a contatto il principio attivo con la parete del colon discendente o sigmoidale dove l’ anticorpo può interagire con il TNFa impedendone il legame con i recettori delle cellule presenti a livello della lamina propria.
In una ulteriore applicazione, una sostanza proteica quale un anticorpo antiTNFa, eventualmente reperito sul commercio come polvere liofilizzata iniettabile, viene disperso in un quantitativo di trigliceridi a punto di fusione compreso tra 36 e 38°C, eventualmente in associazione ad altre sostanze ausiliarie idonee alla preparazione di una formulazione di supposte, in grado di distribuire il principio attivo lungo la mucosa dell’ampolla rettale e/o del colon sigmoidale dove l’an ti corpo può interagire con il TNFa impedendone il legame con i recettori delle cellule presenti a livello della lamina propria.
Ulteriore oggetto della presente invenzione è l’uso di sostanze di natura proteica o peptidica che abbiano una attività di agonista e/o antagonista delle citochine e/o delle interleuchine e/o dei fattori di crescita e/o degli interferoni e/o dei fattori di necrosi tumorale per la preparazione di un medicamento per il trattamento topico localizzato di patologie infiammatorie del tratto intestinale, colonico o rettale, preferibilmente colite ulcerativa, morbo di Crohn, malattia celiaca o tumori intestinali.
Gli esempi sotto descritti rendono meglio apprezzabile il significato dell’invenzione, senza costituire tuttavia limitazione alcuna.
ESEMPI
1. Un flacone di polvere liofilizzata contenente 100 mg di anticorpo anti-TNFa disperso in 500 mg di supporto inerte (Remicade™) è stato mescolato per 5 minuti con 20 mg di lecitina di soia, 20 mg di acido stearico, 580 mg di lattosio e 500 mg di calcio fosfato bibasico. Alla miscela omogenea così formata sono stati aggiunti ulteriori 2 g di lattosio, 500 mg di calcio fosfato bibasico, 40 mg di silice colloidale, 100 mg di metilidrossipropilcellulosa e 40 mg di magnesio stearato prima di miscelare nuovamente per 10 minuti. La miscela è stata sottoposta a compressione su macchina automatica, utilizzando punzoni di diametro 8 mm. ed ottenendo compresse del peso unitario di 220 mg, contenenti individualmente 5 mg di anticorpo anti-TNFa. Le compresse sono quindi state filmate in bassina con una miscela alcolica di copolimeri acrilici e metacrilici (9,6 mg/cpr), trietilcitrato (1 mg/cpr) e con l’aggiunta di 4 mg/cpr di talco. Le compresse filmate così ottenute sono risultate resistenti al test di resistenza al succo gastrico artificiale a pH 1 per 2 ore, in accordo alle richieste di Farmacopea per le cpr. a rilascio intestinale. Inoltre, in tampone simulante il fluido intestinale a pH 7,2 mostrano una progressiva erosione della struttura che viene completata nell’arco di 6 ore.
2. Un quantitativo di polvere liofilizzata proveniente da un farmaco del commercio, contenente 1000 mg di anticorpo anti-TNFa disperso in 5 g di supporto inerte (Remicade™), è stato mescolato per 5 minuti con 200 mg di lecitina di soia, 200 mg di acido stearico, 6 g di lattosio e 5 g di calcio fosfato bibasico. Alla miscela omogenea così formata sono stati aggiunti ulteriori 20 g di lattosio, 5 g di calcio fosfato bibasico, prima di granulare con l’aiuto di una piccola quantità di soluzione acquosa contente 1 g di metilidrossipropilcellulosa. La miscela umida è stata sottoposta ad essiccamento in forno ventilato a bassa temperatura per una notte prima di aggiungere 300 mg di silice colloidale e 300 mg di magnesio stearato e di miscelare nuovamente per 10 minuti. La miscela è stata sottoposta a compressione su macchina automatica, utilizzando punzoni di diametro 8 mm. ed ottenendo compresse del peso unitario di 220 mg, contenenti individualmente 5 mg di anticorpo anti-TNFa. Le compresse sono quindi state filmate in bassina con una miscela alcolica di copolimeri acrilici e metacrilici (9,6 mg/cpr), trietilcitrato (1 mg/cpr) e con l’aggiunta di 4 mg/cpr di talco. Le compresse filmate così ottenute sono risultate resistenti al test di resistenza al succo gastrico artificiale a pH 1 per 2 ore, in accordo alle richieste di Farmacopea per le cpr. a rilascio intestinale e mostrano una erosione progressiva che dura almeno 5 ore quando immerse in tampone simulante il pH intestinale di 7,2..
3. Utilizzando le compresse descritte nell’esempio 1, allo scopo di dimostrare l’integrità della struttura anticorpale e la persistenza della sua funzionalità in vivo dopo lo stress termico e meccanico dovuto al processo di fabbricazione, è stato effettuato un test biologico di attività su colture cellulari umane incubate con TNFa. In presenza di anticorpi anti-TNFa, infatti le cellule risultano protette con una sopravvivenza direttamente proporzionale alla quantità di anticorpo. Il test è stato articolato a diverse concentrazioni di anticorpo anti-TNF, così da ottenere una curva di protezione tendente al valore teorico del’ anticorpo stesso somministrato come controllo utilizzando la soluzione iniettabile ricostituita da un flacone del commercio. Il test ha dimostrato che concentrazioni di anticorpo antiTNF , ottenute macinando le compresse e prelevandone una idonea quantità da aggiungere alle cellule in coltura, producono una protezione equivalente in termini quantitativi e qualitativi delle cellule in coltura a quello ottenibili dalla somministrazione di una quantità pari di anticorpo proveniente dalla soluzione ricostituita dal flacone di Remicade® del commercio . Questo test dimostra inequivocabilmente che l’inserimento dell’ anticorpo anti-TNF all’interno della compressa non provoca la distruzione totale o parziale della struttura proteica e non ne diminuisce Γ efficacia funzionale nei confronti del recettore bersaglio.
4. Utilizzando la polvere proveniente da un farmaco del commercio, costituito da un recettore solubile del TNFa e noto come Etanercept, sono state formulate delle compresse secondo il seguente procedimento: in aggiunta a 500 mg di farmaco sono stati introdotti 150 mg di acido stearico, 270 mg di lecitina di soia, 10 g di lattosio monoidrato, 20 g di cellulosa microcristallina. Dopo aver omogeneizzato la polvere con una accurata miscelazione in un piccolo contenitore, sono stati aggiunti 5 g di idrossipropilmetilcellulosa a bassa viscosità e 3,4 g di idrossipropilmetilcellulosa ad alta viscosità, 200 mg di magnesio stearato e 500 mg di silice colloidale e la miscela è stata compressa con una macchina compremitrice al peso unitario di circa 300 mg. Le compresse ottenute hanno mostrato una persistenza di struttura con erosione progressiva quando immerse in succo enterico simulato a pH 7,2 per più di 6 ore. Le compresse sopra descritte, filmate con la stessa composizione filmante a base di copolimeri acrilic e metacrilici descritta nell’esempio 1, si sono dimostrate resistenti alla disaggregazione in succo gastrico simulato a pH 1 per due ore, come previsto dalle monografie delle compresse gastroresistenti. Il fluido ottenuto dalla dissoluzione delle compresse, addizionato degli idonei eccipienti, ha costituito la base per la preparazione di una soluzione da instillare per via rettale, per mezzo di un tubo capillare lungo circa 3.5 cm., a topi precedentemente trattati con dinitrobenzene per indurre la presenza di ulcere e necrosi nella mucosa intestinale, secondo un modello preclinico classico per gli studi relativi alla colite sperimentale. I risultati ottenuti, descritti nella sottostante tabella, confermano la possibilità di indurre una remissione o un miglioramento dose-correlato delle manifestazioni infiammatorie intestinali in seguito a somministrazione topica intestinale di sostanze di natura proteica, oltrepassando i fenomeni degradativi indotti dagli enzimi proteolitici, in questa regione anatomica presenti in misura ridotta rispetto alla rimanente porzione del tubo digerente
Dose [mg/animale] Area Riduzione
mucosale (%) vs.
danneggiata controllo
(mm2)
0 (controllo) 66
0.0008 64 3
0.008 29 56
0.08 50 24
5. Utilizzando la polvere proveniente da un farmaco del commercio, costituito da un recettore solubile del TNFa e noto come Etanercept, sono state formulate delle compresse secondo il seguente procedimento: in aggiunta a 500 mg di farmaco sono stati introdotti 150 mg di acido stearico, 270 mg di lecitina di soia, 10 g di lattosio monoidrato, 20 g di cellulosa microcristallina. Dopo aver omogeneizzato la polvere con una accurata miscelazione in un piccolo contenitore, sono stati aggiunti 5 g di idrossipropilmetilcellulosa a bassa viscosità e 3,4 g di idrossipropilmetilcellulosa ad alta viscosità, 200 mg di magnesio stearato e 500 mg di silice colloidale e la miscela è stata compressa con una macchina compremitrice al peso unitario di circa 300 mg. Le compresse ottenute hanno mostrato una persistenza di struttura con erosione progressiva quando immerse in succo enterico simulato a pH 7,2 per più di 6 ore. Le compresse sopra descritte, filmate con la stessa composizione filmante a base di copolimeri acrilic e metacrilici descritta nell’esempio 1, si sono dimostrate resistenti alla disaggregazione in succo gastrico simulato a pH 1 per due ore, come previsto dalle monografie delle compresse gastroresistenti. Il fluido ottenuto dalla dissoluzione delle compresse, addizionato degli idonei eccipienti, ha costituito la base per la preparazione di una soluzione da instillare per via rettale, per mezzo di un tubo capillare, lungo circa 3.5 cm., a topi precedentemente trattati con dinitrobenzene per indurre la presenza di ulcere e necrosi nella mucosa intestinale, secondo un modello preclinico classico per gli studi relativi alla colite sperimentale. I risultati ottenuti, descritti nella sottostante tabella, confermano la possibilità di indurre una remissione o un miglioramento dose-correlato delle manifestazioni infiammatorie intestinali in seguito a somministrazione topica intestinale di sostanze di natura proteica, oltrepassando i fenomeni degradativi indotti dagli enzimi proteolitici, in questa regione anatomica presenti in misura ridotta rispetto alla rimanente porzione del tubo digerente
6. Un quantitativo di polvere liofilizzata proveniente da un farmaco del commercio, contenente 1000 mg di anticorpo anti-TNFa disperso in 5 g di supporto inerte (Remicade™), è stato portato in soluzione con tampone fosfato addizionato di agente isotonizzante e tensioattivo, fino a raggiungere una concentrazione compresa tra 0,5 e 5 mg/ml. La soluzione è stata quindi utilizzata come enema per la sommistrazione rettale dell’ anticorpo.
7. Un quantitativo di polvere liofilizzata proveniente da 5 flaconi di un farmaco del commercio, contenente 100 mg/flacone di anticorpo anti-TNFa disperso in un supporto inerte (Remicade™), è stato disperso in un veicolo strutturato formato da un polimero idrofilo disperso in tampone fosfato isotonico addizionato di una piccola quantità di tensioattivo non-ionico, polisorbato 80, fino a raggiungere una consistenza gelatinosa ed una concentrazione del principio attivo compresa tra 1 e 10 mg/g. Il gel così ottenuto è stato utilizzato alla dose di 0,2 g per una somministrazione rettale nel ratto in cui è stata indotta la colite sperimentale mediante somministrazione di di-nitrobenzene. La somministrazione, ripetuta per tre giorni, ha prodotto una riduzione consistente e proporzionale alla dose dell’area di ulcerazione provocata dal DNB, secondo la tabella seguente:
Nella Figura 1 viene mostrato un esempio di area necrotizzata (a) e di area rigenerata dopo trattamento con la formulazione dell’esempio 6 (b).
8. Un flacone di polvere liofilizzata contenente 100 mg di anticorpo anti-TNFa disperso in un supporto inerte (Remicade™) è stato mescolato per 5 minuti con 20 mg di lecitina di soia, 20 mg di acido stearico, 580 mg di lattosio e 500 mg di calcio fosfato bibasico. Alla miscela omogenea così formata sono stati aggiunti ulteriori 2 g di lattosio, 500 mg di calcio fosfato bibasico, 40 mg di silice colloidale, 100 mg di metilidrossipropilcellulosa e 40 mg di magnesio stearato prima di miscelare nuovamente per 10 minuti. La miscela è stata sottoposta a compressione su macchina automatica, utilizzando punzoni di diametro 8 mm. ed ottenendo compresse del peso unitario di 220 mg, contenenti individualmente 5 mg di anticorpo anti-TNFa. Le compresse sono quindi state frantumate in mortaio sino a dimensioni dei granuli inferiori a 0,5 mm. I granuli così ottenuti sono stati dispersi in un veicolo isotonico a base di tampone fosfato salino, addizionato di una minuta quantità di sostanza tensioattiva per favorirne la bagnabilità ed utilizzati per la somministrazione rettale in un test di colite sperimentale indotta da DNB nei ratti da esperimento che, dopo tre giorni di trattamento, hanno mostrato una consistente diminuzione dell’area di necrosi prodotta dalla precedente somministrazione intracolonica della sostanza nitrobenzenica.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Composizioni farmaceutiche per la somministrazione orale o rettale di principi attivi, caratterizzate dal fatto che detti principi attivi sono sostanze di natura proteica o peptidica che abbiano una attività di agonista e/o antagonista delle citochine e/o delle interleuchine e/o dei fattori di crescita e/o degli interferoni e/o dei fattori di necrosi tumorale, e che dette sostanze sono formulate in forma di compresse, capsule, granuli, pellets, enemi, supposte, schiume o polveri con sostanze ausiliarie idonee a garantire un rilascio del principio attivo nell’ intestino, preferibilmente nel colon o nel retto.
  2. 2. Composizioni come definite nella rivendicazione precedente, caratterizzate dal fatto che dette sostanze sono atte ad agire localmente a livello intestinale bloccando i recettori specifici per queste sostanze o interagendo direttamente con le citochine circolanti e limitandone la disponibilità per i recettori tissutali intestinali.
  3. 3. Composizioni come definite nelle rivendicazioni precedenti, caratterizzate dal fatto che detti principi attivi sono sostanze peptidiche o proteiche specificamente isolate o sintetizzate per bloccare o ridurre Fattività del TNFa sulle cellule dei tessuti intestinali.
  4. 4. Composizioni come definite nelle rivendicazioni precedenti, caratterizzate dal fatto che detti principi attivi appartengono alla classe chimica degli anticorpi monoclonali specifici e/o anticorpi policlonali e/o recettori solubili per le citochine, in particolare per il TNFa e ΤΝΕφ, e/o da porzioni di anticorpi contenenti almeno una porzione di sequenza della regione variabile di una immunoglobulina capace di legarsi al TNFa e ΤΝΕφ e/o da porzioni di sequenze del recettore cellulare per il TNFa e ΤΝΕφ e/o da analoghi strutturali di tali regioni variabili di anticorpi anti-TNFa e TNFp.
  5. 5. Composizioni come definite nelle rivendicazioni precedenti, caratterizzate dal fatto che detti principi attivi sono di natura murina, chimerica od umana in modo parziale o totale.
  6. 6. Composizioni come definite nelle rivendicazioni precedenti, caratterizzate dal fatto che la forma farmaceutica di somministrazione è costituita da compresse a rilascio controllato e gastroprotette o capsule contenenti granuli o minimatrici gastroprotette e a rilascio modificato.
  7. 7. Composizioni come definite nelle rivendicazioni precedenti, caratterizzate dal fatto che la forma farmaceutica è costituita da compresse o granuli multimatriciali, in cui siano co-presenti almeno una matrice idrofila ed una matrice lipofila e/o amfifilica.
  8. 8. Composizione solida multimatriciale per la somministrazione orale a rilascio intestinale di uno o più anticorpi monoclonali o policlonali o recettori solubili, aventi specifiche funzioni di blocco dell’eccesso circolante di citochine e/o di TNF nei confronti delle cellule intestinali, finalizzate alla cura delle patologie di natura autoimmune o infiammatoria o tumorale, quali Colite Ulcerativa, Morbo di Crohn, morbo celiaco o cancro colorettale.
  9. 9. Composizioni come definite nelle rivendicazioni precedenti, caratterizzate dal fatto che il principio attivo sia costituito da una associazione di anticorpi monoclonali o policlonali oppure da recettori solubili per il TNF in associazione con altri principi attivi ad attività immunomodulante o antinfiammatoria o chemoterapica.
  10. 10. Uso di sostanze di natura proteica o peptidica che abbiano una attività di agonista e/o antagonista delle citochine e/o delle interleuchine e/o dei fattori di crescita e/o degli interferoni e/o dei fattori di necrosi tumorale per la preparazione di un medicamento per il trattamento topico localizzato di patologie infiammatorie del tratto intestinale, colonico o rettale.
  11. 11. Uso come definito nella rivendicazione 10 in cui dette patologie infiammatorie sono selezionate tra colite ulcerativa, morbo di Crohn, malattia celiaca e tumori intestinali.
  12. 12. Uso come definito nelle rivendicazioni precedenti in cui detto medicamento è in forma di compressa, capsula, granulo o pellet.
  13. 13. Uso come definito nelle rivendicazioni precedenti in cui detto medicamento è in forma di enema, schiuma, supposta o polvere.
ITMI20071205 2006-09-12 2007-06-15 Composizioni farmaceutiche per la somministrazione orale o rettale di sostanze proteiche ITMI20071205A1 (it)

Priority Applications (9)

Application Number Priority Date Filing Date Title
ITMI20071205 ITMI20071205A1 (it) 2007-06-15 2007-06-15 Composizioni farmaceutiche per la somministrazione orale o rettale di sostanze proteiche
KR1020097007396A KR20090086060A (ko) 2006-09-12 2007-09-07 단백질의 경구 또는 직장 투여를 위한 약학적 조성물
EP07803323A EP2081555A2 (en) 2006-09-12 2007-09-07 Pharmaceutical compositions for the oral or rectal administration of protein substances
RU2009113557/15A RU2009113557A (ru) 2006-09-12 2007-09-07 Фармацевтические композиции для перорального или ректального введения белковых веществ
MX2009002756A MX2009002756A (es) 2006-09-12 2007-09-07 Composiciones farmaceuticas para la administracion oral o rectal de sustancias proteinicas.
CA002663548A CA2663548A1 (en) 2006-09-12 2007-09-07 Pharmaceutical compositions for the oral or rectal administration of protein substances
PCT/EP2007/059378 WO2008031770A2 (en) 2006-09-12 2007-09-07 Pharmaceutical compositions for the oral or rectal administration of protein substances
JP2009527791A JP2010502759A (ja) 2006-09-12 2007-09-07 タンパク質物質の経口または直腸投与のための医薬組成物
US12/441,112 US20100004157A1 (en) 2006-09-12 2007-09-07 Pharmaceutical compositions for the oral or rectal administration of protein substances

Applications Claiming Priority (1)

Application Number Priority Date Filing Date Title
ITMI20071205 ITMI20071205A1 (it) 2007-06-15 2007-06-15 Composizioni farmaceutiche per la somministrazione orale o rettale di sostanze proteiche

Publications (1)

Publication Number Publication Date
ITMI20071205A1 true ITMI20071205A1 (it) 2008-12-16

Family

ID=40301055

Family Applications (1)

Application Number Title Priority Date Filing Date
ITMI20071205 ITMI20071205A1 (it) 2006-09-12 2007-06-15 Composizioni farmaceutiche per la somministrazione orale o rettale di sostanze proteiche

Country Status (1)

Country Link
IT (1) ITMI20071205A1 (it)

Similar Documents

Publication Publication Date Title
US20100004157A1 (en) Pharmaceutical compositions for the oral or rectal administration of protein substances
KR102376369B1 (ko) 조성물
US9821024B2 (en) Immunomodulatory compositions
JP3725542B2 (ja) ピコサルフェート剤形
JP2017521479A (ja) ポリペプチドおよび/またはタンパク質を含む固体塊の薬学的組成物およびそれを製造するための方法
US20240000714A1 (en) Topical treatment of inflammatory bowel disease using antibodies and fragments thereof
JP2023134616A (ja) 炎症性腸疾患の治療薬
JP2023026623A (ja) エソメプラゾール及び炭酸水素ナトリウムを含む、優れた溶解特性を備えた薬学的製剤
US11826470B2 (en) Preparation of solid dosage forms comprising antibodies by solution/suspension layering
ITMI20071205A1 (it) Composizioni farmaceutiche per la somministrazione orale o rettale di sostanze proteiche
CN101534800A (zh) 用于口服或直肠施用蛋白质物质的药物组合物
JP5778184B2 (ja) 上皮増殖因子の経口投与可能薬学的ペレット
CN117562895B (zh) 白术内酯ⅰ在制备用于治疗过敏性紫癜的药物中的应用
CA3098604A1 (en) Dosage forms for delivery of medicines to the lower gastrointestinal tract
Abutbul et al. Colon-Targeted Delivery Systems