ITMI20060197A1 - Stack di celle a combustibile - Google Patents

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Amedeo Conti
Matteo Lenardon
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Description

DESCRIZIONE DI INVENZIONE INDUSTRIALE
Le celle a combustibile sono un noto dispositivo di conversione diretta in energia elettrica dell’energia chimica di combinazione di un combustibile come idrogeno e di un comburente come aria. Le celle a combustibile non soggiacciono alla nota limitazione del ciclo di Carnot e sono caratterizzate quindi da una efficienza particolarmente elevata se confrontata con quella dei dispositivi convenzionali di produzione di energia elettrica in cui è presente uno stadio termico intermedio. Fra i vari tipi noti la cella a combustibile a membrana con conducibilità cationica (definita nel seguito per brevità con la sigla PEMFC da Proton Exchange Membrane Fuel Celi) ha guadagnato speciale attenzione per la capacità di seguire rapide richieste di potenza e per la semplicità dei sistemi ausiliari associati, in particolare in applicazioni automobilistiche e per la generazione di piccole potenze stazionarie per usi domestici o per piccole comunità.
La PEMFC è costituita da un’unità elettrochimica comprendente una membrana ionomerica (ad esempio idrocarburico derivato da polimeri quali polistirene o polietereterchetoni, o di tipo perfluorurato come commercializzato ad esempio da DuPont, USA sotto il trademark Nafion<®>), sulle cui facce sono applicati due elettrodi, anodo (a polarità negativa) e catodo (a polarità positiva), sotto forma di film porosi contenenti opportuni catalizzatori. Le superfici esterne degli elettrodi sono a loro volta in contatto con strutture generalmente planari adatte a stabilire una conduzione elettrica ottimale e una distribuzione omogenea dei reattivi gassosi e note sotto il nome di diffusori. L’insieme complessivo risultante dall'unità elettrochimica associata ai diffusori (comunemente identificato con la sigla MEA da Membrane-Electrode Assembly) è infine racchiuso fra una coppia di piatti bipolari, positivo e negativo, costituiti da due lastre opportunamente sagomate, impervie nei confronti dei reattivi e dotate di conducibilità elettrica. Il combustibile, nel caso più comune idrogeno puro o in miscela, e il comburente, nel caso più comune aria, sono alimentati attraverso opportune aperture ricavate nei piatti bipolari e raggiungono rispettivamente l’anodo e il catodo attraverso i diffusori. L’idrogeno viene ossidato con generazione di elettroni e di protoni che migrano attraverso la membrana ionomerica e partecipano alla reazione di riduzione dell’ossigeno dell’aria con formazione di acqua. Gli elettroni necessari alla reazione di riduzione provengono dall’anodo attraverso un circuito esterno di utilizzazione dell’energia elettrica. La tensione della singola cella a combustibile in condizioni di erogazione di corrente è normalmente compresa fra 0.5 e 0.8 volt: per ottenere le elevate tensioni comunemente richieste dai circuiti elettrici utilizzatori si utilizza una molteplicità di celle elementari, tipicamente da 50 a 200, impilate secondo un arrangiamento modulare del tipo filtropressa a formare uno stack. Poiché i piatti bipolari sono normalmente intercambiabili e le relative aperture sono sovrapponibili, l'impilamento delle celle elementari determina la formazione di condotti interni longitudinali che permettono di alimentare i gas di reazione alle singole celle e di estrarre i gas esausti. In corrispondenza del polo terminale positivo e del polo terminale negativo della molteplicità di celle elementari sono installate due piastre portacorrente adatte ad assicurare il collegamento al circuito elettrico esterno con una minima caduta ohmica: per questo motivo le due piastre portacorrente sono costruite con materiali ad alta conducibilità elettrica, tipicamente alluminio o rame, ed hanno un opportuno spessore. L’insieme molteplicità di celle elementari - piastre portacorrente e è infine racchiuso fra due piastre terminali che in cooperazione con tiranti o altri sistemi di serraggio noti nella tecnica mantengono l’insieme sotto compressione, in modo da garantire che il contatto elettrico fra ciascuna coppia di celle elementari della molteplicità sia ottimale e che le guarnizioni periferiche di ciascuna cella elementare assicurino la necessaria tenuta verso l’ambiente circostante.
L’efficienza di conversione dell’energia chimica di reazione in energia elettrica tipica delle celle a combustibile, per quanto sostanzialmente superiore a quella dei generatori convenzionali, è largamente inferiore al 100%: la parte di energia chimica non convertita in energia elettrica viene trasformata in energia termica che deve essere sottratta per mantenere la temperatura interna della cella intorno a 60 - 100°C: questo risultato può essere raggiunto con circolazione forzata di aria solitamente in sistemi di piccola potenza e con circolazione di un fluido di raffreddamento per i sistemi di più atta potenza. Poiché la reazione di combinazione dell’idrogeno con l'ossigeno dellaria produce acqua, quest'ultima secondo una soluzione generalmente applicata viene raccolta in opportuni serbatoi per essere impiegata come fluido di raffreddamento secondo due distinte tecnologie, ossia per raffreddamento indiretto mediante il passaggio attraverso opportuni dispositivi intercalati con le celle elementari o per iniezione diretta all'interno delle celle elementari. Lo stack è dotato di bocchelli per l'alimentazione e l'estrazione dell'acqua fissati su una delle due piastre o su entrambe e connessi ad un circuito esterno che comprende serbatoi di raccolta, pompa di circolazione, filtri e adatte tubazioni.
Un ulteriore provvedimento comunemente adottato per garantire il regolare funzionamento della PEMFC è rappresentato dalla preumidificazione dei gas alimentati con l’obiettivo di assicurare un livello di idratazione della membrana adatto a consentire una elevata migrazione dei protoni e pertanto una bassa resistenza ohmica e una maggiore tensione di funzionamento; ciò acquista particolare importanza nel caso in cui il raffreddamento delle celle precedentemente citato non sia effettuato mediante iniezione diretta di acqua. Il disegno interno degli stack costruiti secondo la tecnica nota comporta che l’acqua venga in contatto con i vari componenti del sistema, in particolare i piatti bipolari, la membrana, le piastre portacorrente, i serbatoi, i filtri, le pompe di circolazione e le tubazioni del circuito esterno.
Molte di queste parti sono metalliche e sono pertanto soggette, anche in conseguenza delle particolari situazioni elettriche tipiche del sistema, a rilasciare ioni, in particolare ioni alluminio e rame nel caso delle piastre portacorrente, che si concentrano progressivamente nell’acqua circolante. Nelle zone del sistema dove l’acqua si trova ad essere in contatto con le membrane, gli ioni metallici vengono assorbiti poiché il polimero della membrana funziona in effetti come resina a scambio ionico, con una progressiva perdita di capacità di trasporto protonico accompagnata da una diminuzione della tensione di funzionamento.
L’arricchimento può essere limitato con l’installazione di una cartuccia contenente resine a scambio cationico nel circuito dell’acqua o in alternativa con le misure descritte in W02005/031900, consistenti in modifiche della periferia delle membrane e in variazioni della geometria dei condotti interni longitudinali per la distribuzione dell’acqua alle celle elementari. Queste misure comportano complicazioni di gestione o di costruzione e si sono dimostrate non risolutive in particolare per quanto riguarda il rilascio di ioni metallici da parte delle piastre portacorrente.
È un primo obiettivo della presente invenzione fornire un disegno di stack che superi le limitazioni dell'arte nota, risolvendo in particolare il problema del rilasciò di ioni metallici da parte delle piastre portacorrente e dei connessi fenomeni di decadimento nel tempo delle prestazioni.
Questo ed altri obiettivi saranno chiariti dalla successiva descrizione e dalle figure allegate, che non intendono costituire una limitazione dell'invenzione.
Secondo quanto proposto della presente invenzione, il primo obiettivo viene risolto da uno stack avente le caratteristiche indicate nella rivendicazione 1.
Lo stack secondo l'invenzione consiste in una molteplicità di celle a combustibile elementari comprendenti piastre portacorrente isolate dai fluidi di processo, aventi una sagoma ridotta rispetto alla sagoma delle celle elementari e almeno coincidente con l’area attiva delle stesse.
Con sagoma ridotta delle piastre portacorrente si intende, nel corso della presente descrizione, che la proiezione geometrica della superficie della piastra portacorrente su quella dei piatti bipolari che delimitano le celle elementari definisce un'area di sovrapposizione che comprende interamente l'area attiva di cella, sede della reazione elettrochimica e in pratica coincidente con la superficie degli elettrodi, ma che non comprende almeno parte della regione periferica dei piatti bipolari stessi.
Le piastre portacorrente con sagoma ridotta dell'invenzione sono preferibilmente costruite con alluminio o rame.
In una forma di realizzazione preferita, le piastre portacorrente non comprendono altri fori che quelli eventualmente utilizzati per il passaggio dei tiranti di chiusura; in particolare, nelle piastre portacorrente non sono presenti fori che definiscano canali di passaggio per i fluidi di processo.
In una forma di realizzazione preferita, le piastre portacorrente sono alloggiate in un apposito incavo ricavato nelle piastre terminali di compressione.
Lo stack dell'invenzione può comprendere un sistema di raffreddamento di qualunque tipo noto nella tecnica, ad esempio del tipo a celle di ricircolazione di fluido refrigerante intercalate tra coppie di celle a combustibile adiacenti, oppure del tipo ad alimentazione diretta di acqua all'interno delle celle a combustibile elementari: l'unico requisito indispensabile ai fini del raggiungimento degli obiettivi dell'invenzione è che l'acqua o altro fluido di raffreddamento prescelto non possa venire a contatto con le piastre portacorrente.
A tal fine, i bocchelli di alimentazione e di uscita del fluido di raffreddamento possono essere vantaggiosamente disposti sulle piastre terminali di compressione o su una sola di esse, preferibilmente quella a polarità negativa, e particolarmente in corrispondenza in una regione periferica della piastra a polarità negativa non sovrapposta alla piastra portacorrente.
Le piastre di compressione dello stack possono essere costruite con vari materiali, essendo preferito l'utilizzo di materiali elettricamente isolanti, ad esempio materiali plastici opportunamente rinforzati.
Lo stack dell'invenzione può essere vantaggiosamente realizzato adottando un disegno che rende i piatti bipolari delle celle a combustibile reciprocamente intercambiabili; anche le due piastre portacorrente sono preferibilmente caratterizzate da un disegno identico e reciprocamente intercambiabile.
Il ritrovato della presente invenzione sarà descritto facendo riferimento alle seguenti figure, che hanno scopo puramente esemplificativo:
- Figura 1A: schema di una prima forma di realizzazione di un sistema comprendente uno stack secondo la tecnica nota (vista laterale di una sezione longitudinale) e il relativo circuito di raffreddamento.
- Figura 1B: schema di una seconda forma di realizzazione di un sistema comprendente uno stack secondo la tecnica nota (vista laterale di una sezione longitudinale) e il relativo circuito di raffreddamento.
- Figura 2, vista frontale di alcuni componenti lato polo terminale positivo dello stack di figura 1 A.
- Figura 3, dettaglio dello stack di figura 1A in cui è rappresentato il rilascio di ioni metallici da parte della piastra portacorrente positiva
- Figura 4, schema di una prima forma di realizzazione di un sistema comprendente uno stack secondo l'invenzione (vista laterale di una sezione longitudinale) e il relativo circuito di raffreddamento.
- Figura 5, vista frontale di alcuni componenti lato polo terminale positivo dello stack di figura 4.
- Figura 6, vista assonometrica dei componenti (b), (c) e (d) di figura 5.
- Figura 7, dettaglio dello stack di figura 4.
Le figure 1A e 1B rappresentano due schemi di sistema di generazione di energia elettrica comprendenti uno stack (1) di celle a combustibile secondo la tecnica nota (vista laterale in sezione), ove in particolare (2) indica le celle elementari, (3) le piastre portacorrente lato polo terminale positivo e polo terminale negativo adatte a stabilire il collegamento dello stack al circuito esterno, (4) e (5) le piastre di compressione che in cooperazione con tiranti o altri mezzi meccanici di serraggio (non mostrati) consentono di mantenere le celle elementari (2) in opportuno contatto elettrico in serie, (6) il carico elettrico del circuito esterno costituito ad esempio da un motore elettrico nel caso di applicazioni automobilistiche o dai comuni elettrodomestici nel caso di applicazioni stazionarie, (7) il condotto longitudinale interno destinato all’estrazione dell’acqua, (8) il condotto longitudinale interno destinato all’alimentazione dell’acqua, (9) e (10) i bocchelli di collegamento dei condotti (7) e (8) al sistema esterno di circolazione dell’acqua, (11) i collegamenti a massa del circuito elettrico lato polo negativo e del sistema esterno di circolazione dell’acqua, (12) la pompa di circolazione, (13) il serbatoio di accumulo dell’acqua circolante, (14) un dettaglio dello stack rappresentato ingrandito nella successiva figura 3. In particolare le figure 1A e 1B si riferiscono a disegni di stack in cui i due bocchelli di estrazione e di alimentazione dell’acqua sono fissati rispettivamente sulla stessa piastra di compressione (ad esempio la piastra lato polo terminale negativo) o su entrambe le piastre. In quest’ultimo caso (figura 1B) il circuito dell’acqua connesso alla piastra di compressione lato polo positivo comprende le due porzioni (15) e (16) dove la prima, costituita da materiale elettricamente isolante, è dimensionata in modo da ridurre sostanzialmente le correnti disperse dal polo positivo verso la massa.
La porzione terminale lato terminale positivo dello stack di figura 1A è illustrata in dettaglio nella figura 2 che mostra quattro componenti in vista frontale nella successione di assemblaggio verso l’esterno, da sinistra verso destra e dall’alto in basso. I componenti sono rispettivamente: (a) il piatto bipolare positivo (17) dell’ultima cella elementare in cui (18) identifica le aperture di alimentazione e di estrazione dei gas di reazione (tipicamente aria e idrogeno puro o in miscela), (19) le aperture di alimentazione ed estrazione dell’acqua e (20) i fori per il passaggio di tiranti di compressione, (b) una guarnizione (21) con alloggiato nello spazio vuoto centrale un elemento (22) conduttivo e deformabile, ad esempio una spugna metallica, diretto ad assicurare l'uniformità di contatto elettrico fra il piatto bipolare (17) e l’adiacente piastra portacorrente (non rappresentati nella figura 1A), (c) la piastra portacorrente (3) dotata di una estensione laterale per la connessione elettrica e di aperture e fori corrispondenti a quelli del piatto (17) e ad essi sovrapponibili, (d) la piastra di compressione (4) anch'essa dotata di aperture e fori corrispondenti a quelli del piatto (17) e ad essi sovrapponibili, preferìbilmente costruita in materiale plastico rinforzato, ad esempio polisolfone con rinforzo in fibra di vetro. Questa costruzione è preferita rispetto al tipo metallico in quanto permette di ottenere una diminuzione del peso complessivo dello stack particolarmente apprezzata nelle applicazioni automobilistiche, l'eliminazione delle corrosioni dovute a correnti disperse, un più facile isolamento elettrico dello stack come richiesto per la sicurezza degli installatori e degli utilizzatori e una migliore protezione termica delle celle elementari terminali che in questo modo mantengono una temperatura di esercizio simile a quella delle rimanenti celle dello stack.
Le piastre portacorrente devono essere caratterizzate da trascurabili cadute ohmiche per minimizzare le perdite di efficienza sotto carico elettrico e per questo motivo sono provviste di opportuno spessore e prodotte con materiali caratterizzati da elevata conducibilità elettrica preferìbilmente rame o alluminio. La porzione lato polo terminale negativo dello stack è costruita in modo analogo.
La situazione risultante daH’assemblaggio dei quattro componenti di figura 2 lato polo positivo è rappresentata in figura 3, che mostra l'ingrandimento del dettaglio (14) della figura 1A, in cui gli elementi comuni sono contrassegnati dagli stessi numeri identificativi: con (2) è indicata la cella elementare terminale e con (23) la guarnizione necessariamente introdotta fra la piastra (4) e la piastra portacorrente (3) per evitare trafilamenti dell’acqua circolante nei canali (7) e (8). Come è evidente dalla figura 3 l’assemblaggio descritto comporta che la pia portacorrente (3) si trovi in contatto diretto con l’ultima cella elementare (2) dello stack e con più precisione con il piatto bipolare positivo delle cella, prodotto normalmente con acciaio inossidabile o eventualmente in grafite: come è noto agli specialisti di materiali, il contatto diretto fra due metalli di natura diversa in presenza di acqua debolmente acida come è il caso dell’acqua di raffreddamento o di iniezione diretta provoca invariabilmente la corrosione del più debole dei due metalli, nel caso presente il rame o l'alluminio della piastra portacorrente (3). A questa situazione fisiologica si sovrappone inoltre il potenziale elettrico imposto dal piatto bipolare terminale positivo dell’ultima cella con una conseguente intensificazione del deterioramento: l'attacco corrosivo comporta la perdita di materiale con allargamento a lungo termine delle aperture (19) e il rilascio di ioni metallici che si accumulano nell’acqua circolante (Cu<2+>e Al<3+>, indicati genericamente con Me<n+>). Gli ioni metallici vengono assorbiti dalle membrane nei punti di contatto con l'acqua: alla conseguente perdita di conducibilità cationica corrisponde una caduta delle prestazioni dello stack già in tempi brevi. Inoltre la resistività elettrica dell’acqua contenente ioni metallici diminuisce con un parallelo aumento delle correnti disperse che a loro volta inducono addizionali attacchi corrosivi.
Sul lato polo negativo dello stack la situazione di accoppiamento piastra portacorrente - piatto bipolare è analoga, con la differenza che il potenziale del piatto bipolare terminale negativo dell’ultima cella di fatto annulla l'attacco corrosivo o almeno ne diminuisce l’intensità. Tuttavia anche sul lato polo negativo si instaura una condizione di corrosione durante le fermate dello stack quando l’autoconsumo interno dell’idrogeno determina l’aumento del potenziale elettrico del piatto bipolare terminale dell'ultima cella.
La figura 4 rappresenta una schema di sistema comprendente uno stack secondo l’invenzione (vista laterale di una sezione longitudinale della versione con entrambi i bocchelli di estrazione e alimentazione sulla stessa piastra di compressione lato polo negativo) e il relativo circuito dell’acqua di raffreddamento. Gli elementi innovativi sono rappresentati dalle due piastre portacorrente (3') e dalle piastre di compressione (4’) e (5’), mentre i rimanenti elementi comuni ai sistemi delle figure precedenti sono contraddistinti dagli stessi numeri identificativi. In particolare le due piastre di compressione (4’) e (5’) sono dotate di un incavo (24) adatto ad alloggiare l’adiacente piastra portacorrente (3’) che ha una sagoma ridotta rispetto alla sagoma esterna complessiva dei piatti bipolari delle celle e della stessa piastra di compressione. Tale sagoma è tuttavia almeno coincidente e sovrapposta alla sagoma dell’area attiva delle celle elementari, coincidente con la superfìcie degli elettrodi e indicativamente equivalente, in una forma di realizzazione preferita, alla sagoma dell’elemento conduttivo deformabile (22).
I componenti della porzione dello stack lato polo terminale positivo sono rappresentati in figura 5 secondo l’ordine di assemblaggio procedendo verso l’esterno, da sinistra verso destra e dall’alto in basso: (a) piatto bipolare positivo (17) dell'ultima cella elementare con (18) ad identificare le aperture di alimentazione e di estrazione dei gas di reazione (tipicamente aria e idrogeno o gas contenente idrogeno), (19) le aperture di alimentazione e di estrazione dell’acqua e (20) i fori per il passaggio di tiranti di compressione, (b) guarnizione (21) con alloggiato nello spazio vuoto centrale l’elemento (22) conduttivo e deformabile, ad esempio una spugna metallica, diretto ad assicurare l'uniformità di contatto elettrico fra il piatto bipolare (17) e l'adiacente piastra portacorrente (non rappresentati nella figura 4), (c) piastra portacorrente dell’invenzione contraddistinta da sagoma ridotta rispetto alle sagome del piatto bipolare (17) e della piastra di compressione (3’) e provvisto di soli fori (20) per il passaggio di tiranti, (d) piastra di compressione fornita di incavo centrale (24) adatto ad alloggiare l’adiacente piastra portacorrente (3’) e di soli fori (20) per il passaggio di tiranti.
Per una migliore comprensione la figura 6 rappresenta i componenti della figura 5 in una vista assonometrica.
La figura 7 mostra un ingrandimento del dettaglio (14) di figura 4 relativo all'estremità dello stack lato polo terminale positivo in cui (2) indica l’ultima cella elementare e (3') una porzione della piastra portacorrente alloggiata nell’incavo (24) della piastra di compressione (4’) secondo quanto previsto dall’invenzione. La figura 7 evidenzia come non esista più un contatto diretto fra la piastra portacorrente (3') e l'acqua circolante nei condotti (7) e (8) formati per sovrapposizione delle aperture (19) dei piatti bipolari della molteplicità di celle elementari: pertanto il contatto fra i due metalli diversi della piastra portacorrente (3’) e dell’adiacente piatto bipolare dell’ultima cella elementare (2) non causa alcun rilascio di ioni metallici. Ne consegue che gli inconvenienti della tecnica nota, corrosione e allargamento delle aperture (19), assorbimento degli ioni metallici da parte delle membrane con conseguente caduta della conducibilità ionica e aumento delle correnti disperse, sono completamente eliminati.
La figura 7 mostra anche come la guarnizione terminale (23) necessaria con il disegno della tecnica nota possa essere eliminata poiché la funzione di tenuta idraulica nei confronti dell’acqua circolante è assicurata dalla sola guarnizione (21). Quanto detto si applica naturalmente anche all’estremità dello stack lato polo negativo.
Oltre al vantaggio di ridurre il numero di pezzi da assemblare, l’eliminazione delle guarnizioni (23), insieme all'inserimento delle piastre portacorrente all’interno delle piastre di compressione, comporta che la lunghezza dello stack risulti apprezzabilmente ridotta rispetto a quanto ottenibile con il disegno della tecnica nota, caratteristica molto utile in particolare nelle applicazioni di tipo automobilistico.
Una ulteriore caratteristica dell’invenzione è data dal fatto che i vantaggi sopra illustrati sono ottenuti con piatti bipolari e con piastre portacorrente interscambiabili, con una conseguente semplificazione e maggiore affidabilità di produzione degli stack.
La precedente descrizione non intende limitare l’invenzione, che può essere utilizzata secondo diverse forme di realizzazione senza per questo discostarsi dagli scopi e la cui portata è univocamente definita dalle rivendicazioni allegate. Nella descrizione e nelle rivendicazioni della presente domanda la parola “comprendere” e le sue variazioni quali “comprendente” e “comprende” non escludono la presenza di altri elementi o componenti aggiuntivi.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Stack di celle elementari a combustibile a membrana, ciascuna cella essendo delimitata da piatti bipolari dotati di una prima molteplicità di fori per il passaggio di fluidi di processo e di una opzionale seconda molteplicità di fori per il passaggio di tiranti di serraggio, comprendente una coppia di piastre portacorrente ed una coppia di piastre di compressione, dette piastre portacorrente situate esternamente alle celle elementari in corrispondenza dei poli terminali positivo e negativo, dette piastre di compressione situate alle due estremità dello stack esternamente a dette piastre portacorrente, caratterizzato dal fatto che dette piastre portacorrente sono isolate da detti fluidi di processo e dette piastre portacorrente hanno sagoma ridotta rispetto alla sagoma di detti piatti bipolari e almeno coincidente con l'area attiva delle celle elementari.
  2. 2. Lo stack della rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che dette piastre portacorrente comprendono una unica molteplicità di fori per il passaggio di tiranti di serraggio combacianti con detta seconda molteplicità di fori dei piatti bipolari.
  3. 3. Lo stack della rivendicazione 1 o 2 caratterizzato dal fatto che almeno una di dette piastre portacorrente è alloggiata in un incavo ricavato all'interno della corrispettiva piastra di compressione.
  4. 4. Lo stack di una delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che i fluidi di processo passanti per detta prima molteplicità di fori dei piatti bipolari comprendono un fluido refrigerante.
  5. 5. Lo stack della rivendicazione 4 caratterizzato dal fatto che detto fluido refrigerante è acqua.
  6. 6. Lo stack della rivendicazione 4 o 5 caratterizzato dal fatto che almeno una di dette piastre di compressione è provvista di bocchelli per l'alimentazione e l'uscita di detto fluido refrigerante.
  7. 7. Lo stack della rivendicazione 6 caratterizzato dal fatto che la sola piastra di compressione situata in corrispondenza del polo terminale negativo è provvista di bocchelli per l'alimentazione e l'uscita di detto fluido refrigerante.
  8. 8. Lo stack di una delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che dette piastre portacorrente sono costruite in rame o alluminio.
  9. 9. Lo stack di una delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che dette piastre di compressione sono costruite in materiale elettricamente isolante.
  10. 10. Lo stack della rivendicazione 9 caratterizzato dal fatto che detto materiale elettricamente isolante è un materiale plastico rinforzato.
  11. 11. Lo stack di una delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che sia i piatti bipolari delle celle elementari sia le piastre portacorrente sono intercambiabili.
  12. 12. Stack di celle a combustibile sostanzialmente come illustrato nella descrizione e nei disegni.
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