ITMI20011175A1 - Dispositivo per il bloccaggio prossimale di un chiodo femorale - Google Patents

Description

DESCRIZIONE

Della Domanda di Brevetto per Invenzione Industriale dal Titolo:

"Dispositivo per il bloccaggio prossimale di un chiodo femorale"

La presente invenzione riguarda un dispositivo per il bloccaggio di un chiodo endomidollare per l'osteosintesi delle fratture della regione trocanterica del femore. Chiodi endomidollari quali quelli di interesse secondo la presente invenzione sono ad esempio descritti in DE-A-2854334 ed EP-257118.

Come è noto, uno dei principali problemi in tale genere di impianti è costituito dalla stabilità ed insieme capacità di adattamento del mezzo di osteosintesi alla evoluzione del focolaio di frattura. In particolare, secondo gli scopi della presente invenzione le rime di frattura della regione trocanterica del femore, in particolare del collo del femore, una volta effettuato l'impianto debbono poter essere opportunamente sottoposte a compressione sotto l'effetto del carico statico o dinamico in modo controllato entro e non oltre valori critici predeterminati .

Per realizzare tale scopo, la presente invenzione propone un dispositivo per il bloccaggio prossimale di un chiodo endomidollare per l'osteosintesi delle fratture della regione trocanterica del femore, detto chiodo essendo dotato di un foro passante trasversale, caratterizzato dal fatto di comprendere un elemento longitudinale transcervicale autofilettante ad un'estremità per il fissaggio alla testa del femore e munito all'altra estremità di un'apertura per accogliere uno strumento inseritore che ne attua un movimento di traslazione entro un bicchiere posizionabile stabilmente entro detto foro trasversale di detto chiodo, durante detta traslazione una rotazione di detto elemento longitudinale transcervicale all'interno di detto bicchiere essendo impedita, detta traslazione potendo avvenire entro due posizioni opposte di fine corsa almeno una delle quali determinata dalla battuta di una spina che si estende solidalmente dalla superficie interna di detto bicchiere entro un'asola ricavata sulla superficie di detto elemento longitudinale transcervicale .

Allo scopo di meglio comprendere caratteristiche e vantaggi dell'invenzione, se ne descrivono esempi di pratica attuazione con riferimento alle figure dei disegni allegati. Tali esempi non sono limitativi ma solo illustrativi dell'invenzione.

Le figg. 1, 2 e 3 mostrano delle corrispondenti viste schematiche in sezione trasversale di un dispositivo dell'invenzione applicato ad un chiodo endomidollare in altrettante diverse posizioni operative.

La fig.4 mostra una vista in sezione del solo dispositivo presa lungo la traccia IV-IV di fig. 1.

La fig. 5 mostra una vista in sezione analoga a quella di fig. 4 di una variante del dispositivo secondo l'invenzione.

La fig. 6 mostra una vista schematica in sezione analoga a quella di fig. 1 di una ulteriore variante del dispositivo.

Con riferimento in particolare alle figg. 1, 2 e 3 di tali disegni, un dispositivo 10 dell'invenzione comprende un elemento 11 longitudinale (rispetto all'asse verticale del dispositivo) transcervicale autofi ettante con filettatura larga all'estremità 12 per il fissaggio alla testa del femore. In una zona intermedia della sua superficie esterna l'elemento 11 presenta un'asola 9. Detto elemento 11 presenta secondo la forma di attuazione esemplificata nelle figg. 1, 2 e 3 una sezione mistilinea, cilindrica tagliata da una coppia di piani, come evidenziato in fig.4, ma può in modo equivalente presentare una diversa sezione a spigoli, ad esempio quadrata od esagonale come nella variante di fig. 5, in tal modo essendo comunque impedita la sua rotazione all'interno dell'elemento che lo accoglie, la cui superficie interna è infatti conformata in modo complementare, come si vede in figg. 4 e 5. Quest'ultimo è costituito da un bicchiere 15 la cui sezione si restringe in 17 in corrispondenza dell'estremità opposta a quella 12 filettata dell'elemento transcervicale 11 che esso contiene, tale sezione ristretta 17 costituendo in tal modo un fine corsa per l'elemento transcervicale 11 libero di traslare all'interno del bicchiere. All'estremità del bicchiere resta così individuata un'apertura 13 di sezione ristretta per accogliere uno strumento inseritore, di cui è mostrata in figg. 1 e 2 per brevità solo la testa 14 di forma complementare all'apertura 13. All'estremità opposta la superficie esterna del bicchiere risulta rastremata in 16, mentre in posizione intermedia 18 essa è filettata, o corrugata o zigrinata, secondo una serie di rientranze e/o sporgenze. In corrispondenza ed in direzione dell'asola 9 ricavata sull'elemento 11, una spina 8 sì estende solidalmente dalla superficie interna di detto bicchiere così da impegnarsi con essa. L'elemento 11 può perciò traslare senza ruotare all'interno del bicchiere 15 entro due posizioni opposte di fine corsa determinate nell'esempio di figg.

1-3 dalla battuta della spina 8 contro i bordi opposti dell'asola 9.

Tutti i componenti descritti sono realizzati in materiali biocompatibili, ad esempio in acciaio inossidabile. Operativamente, detto dispositivo 10 comprendente il bicchiere 15 e l'elemento 11 longitudinale transcervicale viene inserito entro un foro passante trasversale 19 di un chiodo 20 endomidollare per 1'osteosintesi delle fratture della regione trocanterica del femore, seguendo la tecnica chirurgica normalmente adottata per tale genere di chiodo femorale. Il chiodo in questione, del genere descritto ad esempio nei brevetti sopra citati, presenta una cavità 21 lungo il proprio asse longitudinale, filettata in 25 superiormente rispetto al detto foro passante trasversale 19 per accogliere un mezzo di serraggio 22 del dispositivo 10, ad esempio un perno filettato terminante inferiormente con una sezione tronco conica/cilindrica 23 che crea con il proprio spigolo un intaglio in grado di interferire con la detta filettatura 18 ricavata sulla superficie esterna del bicchiere 15 in modo da bloccarlo sul chiodo endomidollare 20. In breve, introdotto il chiodo 20 nella cavità midollare del femore, si introduce nel canale transcervicale, ad esempio mediante una cannula di posizionamento, il dispositivo 10 attraverso il foro 19 trasversale del chiodo come mostrato in fig. 1. Agendo con l'inseritore 14 si fa traslare l'elemento 11 dentro al bicchiere 10 fino a battuta della spina 8 contro il bordo dell'asola 9 nella posizione ancora evidenziata in fig.l.

In tale posizione l'estremità dell'elemento 11 si trova alla massima distanza dal fine corsa rappresentato dalla sezione 17 del bicchiere. Una volta disinserito lo strumento 14, si blocca il dispositivo 10 nel chiodo 20 portando il perno filettato di bloccaggio 22/23 a contatto con la filettatura 18 del bicchiere, come mostrato in fig. 2. In tale posizione di fig. 2, la distanza indicata con 24 rappresenta la corsa utile massima che l'elemento transcervicale 11 può compiere sotto compressione, ad esempio per effetto del carico statico o dinamico esercitato sul femore dal paziente a cui è stato impiantato il chiodo, e dunque sulle rime di frattura.

La fig. 3 mostra l'altra posizione limite della traslazione dell'elemento 11 entro il bicchiere fino alla posizione di fine corsa rappresentata dalla battuta dell'estremità di 11 contro la sezione 17 del bicchiere, corrispondente nell'esempio illustrato alla battuta dell'altra estremità dell'asola 9 contro la spina 8. Quella mostrata in fig. 3 rappresenta dunque la situazione di massima compressione consentita sulle rime di frattura dal dispositivo secondo l'invenzione.

Nella variante mostrata in fig. 6, tra l'estremità inferiore dell'elemento 11 e la sezione ristretta 17 che funge da fondo del bicchiere 15 è stato interposto un mezzo, ad esempio una molla 26, per contrastare la pressione esercitata dal carico statico o dinamico sulle rime di frattura, in modo da fungere da ammortizzatore.

Si può in alternativa interporre, in luogo di un mezzo ammortizzatore, un mezzo rigido per impedire o limitare la corsa di compressione, quale ad esempio una vite od un tappo o un tampone.

Ciò può risultare opportuno in certi casi clinici in cui non si desidera utilizzare tutta la compressione (corsa utile 24 di fig. 2) resa disponibile dal dispositivo dell'invenzione.

Numerose sono le varianti che possono essere apportate al dispositivo dell'invenzione rispetto a quanto esemplificato nei disegni allegati. Ad esempio la caratteristica di rotazione impedita tra elemento transcervicale e bicchiere può essere provvista solo dalla stessa spina del bicchiere che si impegna con l'asola dell'elemento transcervicale, e non da una particolare geometria antirotazionale delle loro sezioni.

In tale variante la sezione trasversale della coppia elemento transcervicale traslabile/bicchiere sarà perciò circolare .

In una ulteriore variante, la stessa coppia spina/asola potrebbe d'altra parte provvedere da sé entrambe le posizioni opposte di fine corsa sopra descritte senza ricorrere a sezioni di restringimento del bicchiere che fungano da battuta d'arresto della base dell'elemento transcervicale.

Claims (12)

1. RIVENDICAZIONI 1) Dispositivo per il bloccaggio prossimale di un chiodo endomidollare per l'osteosintesi delle fratture della regione trocanterica del femore, detto chiodo essendo dotato di un foro passante trasversale, caratterizzato dal fatto di comprendere un elemento longitudinale transcervicale autofi ettante ad un'estremità per il fissaggio alla testa del femore e munito all'altra estremità di un'apertura per accogliere uno strumento inseritore che ne attua un movimento di traslazione entro un bicchiere posizionabile stabilmente entro detto foro trasversale di detto chiodo, durante detta traslazione una rotazione di detto elemento longitudinale transcervicale entro detto bicchiere essendo impedita, detta traslazione potendo avvenire entro due posizioni opposte di fine corsa almeno una delle quali determinata dalla battuta di una spina che si estende solidalmente da detto bicchiere entro un'asola ricavata sulla superficie di detto elemento longitudinale transcervicale.
2. 2) Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che entrambe dette due posizioni di fine corsa sono determinate dalla battuta di detta spina contro i bordi opposti di detta asola.
3. 3) Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che l'altra di dette due posizioni dì fine corsa è determinata dalla battuta dell'estremità inferiore di detto elemento longitudinale transcervicale autofilettante contro una sezione ristretta ricavata all'interno di detto bicchiere.
4. 4) Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che la superficie esterna di detto bicchiere è filettata, o corrugata o zigrinata, secondo una serie di rientranze e/o sporgenze idonei a impegnarsi per interferenza con un mezzo di serraggio, quale un perno filettato, avvitabile assialmente entro detto chiodo endomidollare, così realizzando il bloccaggio di detto bicchiere all'interno di detto foro passante trasversale.
5. 5) Dispositivo secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che tra detta estremità inferiore dell'elemento longitudinale transcervicale autofilettante e la detta sezione ristretta che funge da fondo del bicchiere è interposto un mezzo per contrastare il carico statico o dinamico.
6. 6) Dispositivo secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detto mezzo è elastico quale una molla.
7. 7) Dispositivo secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detto mezzo è rigido.
8. 8) Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta rotazione di detto elemento longitudinale transcervicale entro detto bicchiere risulta impedita per effetto dell'interferenza di detta spina e detta asola.
9. 9) Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta rotazione di detto elemento longitudinale transcervicale entro detto bicchiere risulta impedita per effetto della geometria della sezione di detto elemento longitudinale transcervicale.
10. 10) Dispositivo come sopra sostanzialmente descritto e mostrato nelle figure dei disegni allegati.
11. 11) Chiodo endomidollare per 1'osteosintesi delle fratture della regione trocanterica del femore combinato con un dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti.
12. 12) Chiodo secondo la rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto di comprendere un perno filettato avvitabile assialmente entro detto chiodo e terminante inferiormente con una sezione tronco conica/cilindrica che crea con il proprio spigolo un intaglio in grado di interferire con la detta filettatura ricavata sulla superficie esterna del bicchiere in modo da bloccarlo sul chiodo endomidollare.