ITMI20010045A1 - Guarnizione in particolare per serramenti quali porte finestre e simili - Google Patents

Guarnizione in particolare per serramenti quali porte finestre e simili Download PDF

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ITMI20010045A1
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IT
Italy
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gasket
sealing body
window frame
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IT2001MI000045A
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Paolo Cittadini
Alfonso Caldiroli
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Ilpea Ind Spa
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    • E06BFIXED OR MOVABLE CLOSURES FOR OPENINGS IN BUILDINGS, VEHICLES, FENCES OR LIKE ENCLOSURES IN GENERAL, e.g. DOORS, WINDOWS, BLINDS, GATES
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    • E06B7/16Sealing arrangements on wings or parts co-operating with the wings
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    • E06B7/20Sealing arrangements on wings or parts co-operating with the wings by means of movable edgings, e.g. draught sealings additionally used for bolting, e.g. by spring force or with operating lever automatically withdrawn when the wing is opened, e.g. by means of magnetic attraction, a pin or an inclined surface, especially for sills
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Description

D E S C R I Z I O N E
annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE industriale avente per titolo:
“GUARNIZIONE, IN PARTICOLARE PER SERRAMENTI QUALI PORTE, FINESTRE E SIMILI”
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad una guarnizione, in particolare per serramenti quali porte, finestre e simili.
Come è noto, in moltissime applicazioni (che spaziano dall’edilizia alla costruzione di veicoli per il trasporto di persone) vengono impiegate particolari strutture, comunemente denominate “serramenti"; a seconda delle applicazioni, i serramenti possono essere costituiti da porte o finestre (nel settore edilizio) nonché da portiere o portelloni di autoveicoli variamente vincolati (ad esempio, porte incernierate, porte scorrevoli, porte basculanti o quant’altro).
In ogni modo, aldilà delle possibili applicazioni in cui si possono ritrovare tali serramenti, si noti come generalmente tali elementi costruttivi siano costituiti da un elemento di chiusura mobile, il quale è vincolato ad un secondo componente che ne costituisce il telaio di sostegno; ovviamente tale secondo componente è fisso, mentre razionamento del serramento avviene tramite la movimentazione dell’elemento di chiusura mobile.
Nella grande maggioranza delle applicazioni di interesse pratico, si rende necessario garantire un adeguato isolamento dei due spazi separati dallo sportello stesso: ad esempio, una porta di ingresso di un’abitazione deve essere in grado di permettere l’accesso al’interno dell’abitazione stessa, ma una volta chiusa non deve lasciar passare aria, polvere o acqua provenienti dall’esterno; un discorso pressoché identico si può fare per le portiere e/o i portelloni dei veicoli adibiti al trasporto di persone, dove è richiesta una perfetta tenuta delle superfici mobili (cristalli dei finestrini e bordi delle portiere o dei portelloni di carico) contro gli agenti atmosferici esterni.
Scendendo nei particolari va notato che, nonostante gli elementi di chiusura di tali serramenti (ad esempio, una porta, oppure una finestra, oppure ancora un'anta scorrevole di un mobile eccetera) presentino una superficie che occlude la quasi totalità del passaggio, lungo il bordo di questa superficie esiste sempre una sottilissima intercapedine attraverso la quale gli agenti atmosferici esterni sono liberi di circolare. Ovviamente, il passaggio indesiderato di aria attraverso tali sottili intercapedini comporta diverse problematiche, tra le quali ad esempio si possono citare la perdita di calore dell'ambiente interno e l i ns orgere di fastidiosi spifferi, l'infiltrazione di umidità o particelle di pulviscolo (che vanno a detrimento della qualità dell’ambiente interno) o anche il verificarsi di fischi e rumori molesti.
La tecnica nota in questo campo prevede diverse soluzioni realizzative, le quali sono mirate con ad impedire il passaggio daN’aria attraverso la suddetta intercapedine.
Tipicamente, la tecnica nota prevede l’impiego di opportuni elementi di guarnizione interposti tra la parte fissa e la parte mobile del serramento; tali elementi di guarnizione vengono praticamente disposti in modo da porsi in battuta tra la parte fissa e la parte mobile del serramento, in modo da impedire fisicamente il passaggio dell’aria e/o di altri tipi di materia (acqua, polvere eccetera).
In particolare, una tipologia di elementi di guarnizione ampiamente utilizzata, soprattutto in accoppiamento a porte e/o finestre di edifici, prevede la presenza di un corpo di battuta, sagomato in modo tale da occludere quasi totalmente l’intercapedine tra elemento di chiusura e parte fissa del serramento; da tale corpo di battuta emerge una porzione elastica, generalmente costituita da un labbro di materiale gommoso o da una barriera molto fitta di setole, la quale viene deformata, praticamente per schiacciamento, sotto l’elemento mobile del serramento (quando quest’ultimo viene appunto portato nella posizione di chiusura) completando così l’occlusione dell’intercapedine. Questa tecnica nota presenta, come del resto è intuibile una serie di inconvenienti: infatti, la natura stessa della porzione elastica ne limita fortemente la vita operativa. In seguito alle ripetute sollecitazioni che quest’ultima subisce contro il bordo del’elemento mobile del serramento (che di solito presenta una configurazione dotata di uno spigolo vivo), si verificano rotture o sfilacciamenti della porzione elastica stessa, che in tal modo perde la propria capacità isolante.
Per ovviare a tale svantaggio operativo, che è essenzialmente dovuto all’intrinseca cedevolezza della porzione elastica, si è provveduto a realizzare un diverso tipo di guarnizione.
Tale tipologia di guarnizione prevede la presenza di un magnete permanente solidale alla parte mobile del serramento e rivolto verso l’intercapedine; a tale magnete permanente viene accoppiato funzionalmente un elemento ferromagnetico (che a sua volta può essere un magnete permanente), il quale viene inserito in un recesso della parte fissa del serramento. Più in particolare, tale elemento ferromagnetico è vincolato nel recesso in modo da potervi scorrere verticalmente (in modo da potersi avvicinare o allontanare dallo spigolo inferiore della parte mobile del serramento); inoltre sono previsti opportuni mezzi di richiamo (tipicamente, molle o elastici) agenti sull’elemento ferromagnetico per farlo ritirare nel recesso quando il magnete permanente solidale alla parte mobile del serramento viene allontanato.
Quando l’elemento mobile del serramento viene portato in posizione di chiusura, il magnete permanente solidale ad esso attrae verso di sé l’elemento ferromagnetico, il quale viene fatto scorrere nel recesso per attrazione magnetica, chiudendo così l’intercapedine; viceversa, quando il serramento viene aperto, il magnete permanente viene allontanato ed i mezzi elastici di richiamo fanno rientrare l’elemento ferromagnetico nel recesso.
Pur essendo avvantaggiato rispetto agli elementi di guarnizione sopra descritti, in termini di resistenza all’usura delle parti che realizzano l’isolamento dagli agenti atmosferici esterni, purtroppo anche questo dispositivo di tipo noto presenta una serie di inconvenienti.
Infatti, l’accumulo di polvere, e più in generale di detriti solidi, nel recesso (che usualmente si trova al livello del terreno) impedisce il corretto ritiro del secondo elemento ferromagnetico; in tal modo si verifica praticamente l’impossibilità di occludere completamente il serramento, dato che tale elemento ferromagnetico interferisce con la parte mobile del serramento stesso proprio in corrispondenza della posizione di chiusura.
L’inconveniente tecnico appena citato è particolarmente aggravato qualora le condizioni di utilizzo di un siffatto dispositivo siano quelle tipiche delle soglie ricavate presso le porte di ingresso delle abitazioni: infatti, in tali casi la guarnizione, usualmente installata a livello del suolo, è soggetta al calpestio delle persone (o anche degli animali) che entrano o escono dall’abitazione stessa. In tali condizioni operative, è evidente che le sollecitazioni imposte dallo schiacciamento (anche involontario) della guarnizione stessa da parte di chi ci cammini sopra e soprattutto la grande quantità di materiale (terriccio, polvere, sassi e quant’altro) che viene trasportata dalle suole delle calzature e viene quindi a cadere nel recesso ricavato nel pavimento porta molto presto all’inoperatività di questo tipo di guarnizione.
Alla luce di quanto sopra, è uno scopo fondamentale della presente invenzione realizzare una guarnizione, in particolare per serramenti quali porte, finestre e simili in grado di ovviare sostanzialmente a tutti gli inconvenienti tecnici sopra brevemente descritti.
In particolare, la presente invenzione si prefigge come scopo tecnico l'ideazione di una guarnizione che sia in grado di offrire un’elevata capacità di tenuta contro gli agenti atmosferici, sia nel caso di flussi d’aria che nel caso siano presenti particelle liquide o solide (umidità atmosferica e/o particolato).
Ancora, è uno scopo della presente invenzione ottenere una guarnizione che sia praticamente scevro da problemi di durata, in cui particolarmente i componenti che realizzano l’effettiva tenuta abbiano una vita operativa praticamente illimitata.
E’ anche uno scopo dell’invenzione l’ideazione di una guarnizione il cui meccanismo di funzionamento sia esente da possibili malfunzionamenti e che conseguentemente non possa causare l’inefficienza nella chiusura del serramento stesso.
Infine, la presente invenzione ha come scopo l’ideazione di una guarnizione che consenta di ottenere i vantaggi sopra elencati e che contemporaneamente si caratterizzi per avere costi di realizzazione contenuti.
Questi ed altri scopi tecnici, secondo quanto verrà descritto in seguito, sono essenzialmente raggiunti da una guarnizione, in particolare per serramenti quali porte, finestre e simili avente le caratteristiche descritte in una o più delle unite rivendicazioni .
Ulteriori caratteristiche e vantaggi appariranno maggiormente dalla descrizione dettagliata di alcune forme di realizzazione preferite, ma non esclusive, di una guarnizione in accordo con l’invenzione.
Tale descrizione sarà effettuata qui di seguito con riferimento agli uniti disegni, forniti a solo scopo indicativo e pertanto non limitativo, nei quali:
- la figura 1 è una vista laterale parzialmente in sezione relativa alla guarnizione secondo la presente invenzione in una prima configurazione operativa;
- la figura 2 è una vista laterale parzialmente in sezione relativa alla guarnizione secondo la presente invenzione in una seconda configurazione operativa;
- la figura 3 è una vista in sezione parziale di un particolare della guarnizione di figura 1;
- la figura 4 è una vista in sezione parziale di un particolare di una variante realizzativa della guarnizione di figura 1 ; e
- la figura 5 è una vista in sezione parziale di un particolare di una variante realizzativa della guarnizione di figura 1 .
Con riferimento agli uniti disegni, con 1 è stato complessivamente indicata una guarnizione in accordo con la presente invenzione. Essa comprende innanzitutto un corpo di tenuta 2, il quale è operativamente associabile ad una parte mobile 3a di un serramento 3.
Il corpo di tenuta 2 è reversibilmente movimentabile tra una posizione di apertura, in cui permette un passaggio di fluido tra la parte mobile 3a del serramento ed una corrispondente parte fissa 3b del serramento 3 cooperante con la parte mobile 3a, ed una posizione di chiusura, in cui il citato passaggio di fluido viene sostanzialmente impedito.
In altre parole, il corpo di tenuta 2 si muove tra la parte fissa 3b e la parte mobile 3a del serramento: a seconda del fatto che il serramento in questione sia in posizione di apertura o in posizione di chiusura, il corpo di tenuta 2 opera in modo tale da posizionarsi nell'intercapedine formata dalle due parti del serramento.
Va a questo punto osservato che la parte fissa 3b del serramento può essere costituita, a seconda dei casi, dallo stipite o dal battente di una porta o di una finestra o ancora dal telaio che le circonda.
Più in generale, si può notare che tale parte fissa 3b può comprendere un telaio o un profilo estendentesi almeno parzialmente attorno al perimetro della parte mobile 3a del serramento 3.
In particolare, una vantaggiosa applicazione della presente invenzione prevede il caso in cui la parte fissa 3b del serramento 3 comprenda o sia costituita da una porzione di pavimentazione o da un profilo sagomato solidale al pavimento; in questo caso, la guarnizione 1 risulta applicata ad una soglia, ed è operativamente attiva tra la pavimentazione (o il profilo solidale a quest’ultima) e la porzione inferiore della porta (o della finestra).
Convenientemente, la guarnizione 1 secondo la presente invenzione comprende un elemento di richiamo primario 4; tale elemento di richiamo primario 4 può vantaggiosamente essere connesso alla parte mobile 3a o alla parte fissa 3b del serramento 3 (a seconda delle necessità del momento) ed è operativamente attivo sul corpo di tenuta 2 per movimentarlo nella posizione di apertura.
La presente invenzione comprende anche un elemento di richiamo secondario 5, connesso alla parte fissa 3b o alla parte mobile 3a del serramento 3 (ovviamente, a seconda del fatto che l’elemento di richiamo primario sia connesso alla parte complementare del serramento stesso) ed operativamente attivo sul corpo di tenuta 2 per movimentarlo nella posizione di chiusura.
Vantaggiosamente, la disposizione relativa degli elementi di richiamo primario e secondario 4 e 5 rispetto al corpo di tenuta 2 è tale da permetterne la movimentazione nelle posizioni di apertura e/o di chiusura in coordinazione con l’apertura e/o la chiusura del serramento 3 stesso.
In altre parole, la presente invenzione prevede un’architettura costruttiva che riduce al minimo possibili interferenze meccaniche tra la guarnizione ed il serramento (in particolare durante la movimentazione di quest’ultimo), in modo tale da permettere l’apertura e la chiusura della porta o della finestra cui esso è collegato.
Infatti, grazie alla disposizione degli elementi di richiamo primario e secondario 4 e 5, ma soprattutto alla combinazione delle azioni esercitate da questi ultimi sul corpo di tenuta 2, quando il serramento viene aperto, il corpo di tenuta 2 viene portato subitaneamente nella posizione di apertura, permettendo così alla porta (o alla finestra) di ruotare sui propri cardini o di scorrere sulle proprie guide. Viceversa, quando la parte mobile 3a e la parte fissa 3b del serramento 3 vengono accostate (cioè quando si chiude la porta o la finestra in questione), l’azione combinata degli elementi di richiamo porta il corpo di tenuta 2 nella posizione di chiusura; in accordo con la presente invenzione, anche il raggiungimento della posizione di chiusura, al pari del raggiungimento della posizione di apertura, viene realizzato da un’opportuna combinazione delle forze agenti tra il corpo di tenuta 2 e gli elementi di richiamo 4 e 5; come peraltro verrà dettagliato più avanti nella presente descrizione, la combinazione quantitativa e/o qualitativa delle forze agenti sul corpo di tenuta può vantaggiosamente essere calibrata in funzione delle esigenze operative.
Nella particolare forma realizzativa della presente invenzione, illustrata nelle figure 1 e 2, la guarnizione 1 presenta l’elemento di richiamo primario 4 connesso alla parte mobile 3a del serramento 3 (ed attivo sul corpo di tenuta 2 per movimentarlo nella posizione di apertura), mentre l’elemento di richiamo secondario 5 è connesso alla parte fissa 3b del serramento 3 ed è attivo sul corpo di tenuta 2 per movimentarlo nella posizione di chiusura.
Sotto il profilo costruttivo, si deve notare che l’elemento di richiamo primario 4, il corpo di tenuta 2 e l’elemento di richiamo secondario 5 possono comprendere una o più porzioni magneticamente attive o passive.
Scendendo nei dettagli, va notato che le porzioni magneticamente passive sono in pratica costituite da materiali ferromagnetici, mentre le porzioni magneticamente attive sono costituite da materiali magnetici o magnetizzati (preferibilmente magneti permanenti).
Convenientemente, grazie alla scelta opportuna delle dimensioni dei magneti permanenti e/o alle loro prestazioni in termini di intensità di campo magnetico generato (cioè scegliendo materiali aventi predeterminate permeabilità e/o suscettività magnetiche), è possibile determinare l’entità delle forze di interazione che si generano tra questi tre componenti (il corpo di tenuta 2 e gli elementi di richiamo primario e secondario 4 e 5) quando essi sono disposti nelle configurazioni relative alle posizioni di apertura o chiusura.
In particolare, la differenza di forze magnetiche generate si può convenientemente ottenere realizzando i suddetti componenti con un materiale composto (noto con il nome di plastoferrite) da una miscela di sostanza inerte gommosa con particolato magnetico (ad esempio polvere di ferrite o quant’altro): in questo caso, l’intensità dei campi magnetici generati è proporzionale alla percentuale relativa di particolato magnetico rispetto alla sostanza gommosa inerte (oltre che naturalmente alle dimensioni del componente stesso ed al tipo di particolato impiegato).
Vantaggiosamente, la presente invenzione contempla una vasta gamma di possibili combinazioni relativamente alla natura del corpo di tenuta 2 e degli elementi di richiamo primario e/o secondario 4, 5. Ad esempio, è possibile che solamente il corpo di tenuta 2 sia un magnete permanente (e sia così l’unico dei tre componenti in oggetto ad avere una porzione magneticamente attiva), mentre gli elementi di richiamo 4 e 5 siano costituiti esclusivamente da materiale ferromagnetico non magnetizzato; in tal modo la differenza tra le forze magnetiche generate sarà affidata alla diversità delle dimensioni e delle proprietà magnetiche dei corpi soggetti all'interazione magnetica (ossia degli elementi di richiamo primario e secondario 4 e 5) con il campo generato dal corpo di tenuta 2.
Alternativamente, è possibile che solamente gli elementi di richiamo 4 e 5 siano dei magneti permanenti, mentre il corpo di tenuta 2 presenti esclusivamente la cosiddetta porzione magneticamente passiva. Il funzionamento della guarnizione 1 secondo la presente invenzione si può schematizzare come segue: quando il serramento 3 è aperto, il corpo di tenuta si trova ad una distanza maggiore rispetto all’elemento di richiamo secondario 5, e quindi viene attratto dalla forza magnetica generantesi tra esso e l’elemento di richiamo primario 4, portandosi così nella posizione di apertura (in sostanza, il corpo di tenuta 2 viene a trovarsi a ridosso dell’elemento di richiamo primario 4).
Avvicinando la parte mobile 3a alla parte fissa 3b (e cioè chiudendo il serramento), il corpo di tenuta 2 viene sottoposto anche all’interazione magnetica dell’elemento di richiamo secondario 5; ad un certo momento (corrispondente ad una determinato posizionamento relativo della parte mobile 3a e della parte fissa 3b del serramento 3), la forza esercitata dall’elemento di richiamo secondario 5 sopravanza quella esercitata dall’elemento di richiamo primario e pertanto il corpo di tenuta 2 va a disporsi a ridosso dell’elemento di richiamo secondario 5 stesso, realizzando in tal modo la configurazione richiesta dalla posizione di chiusura.
In accordo con la presente invenzione, è inoltre possibile orientare opportunamente i dipoli magnetici definiti dai magneti permanenti lungo piani opportunamente angolati rispetto alla direzione di avvicinamento delle due parti del serramento 3, in modo da poter scegliere la qualità delle interazioni magnetiche (attrattive o repulsive) e la loro successione in modo da determinare una qualsivoglia sequenza di movimentazione.
Ad esempio (si veda la figura 3), ponendo che il corpo di tenuta 2 ed entrambi gli elementi di richiamo 4 e 5 siano magnetizzati permanentemente e presentino un’alternanza dei propri poli magnetici lungo la suddetta direzione di avvicinamento, si vede facilmente che il corpo di tenuta 2 (trattenuto presso l’elemento di richiamo primario 4 in posizione di apertura quando il serramento è aperto), avvicinandosi progressivamente allo spazio soggetto al campo magnetico generato dall’elemento di richiamo secondario 5 dapprima ne è respinto, ed in seguito ne è attratto; in tal modo si determina una sorta di “ritardo” nella sistemazione del corpo di tenuta 2 in posizione di chiusura, ritardo che garantisce la perfetta corrispondenza delle superfici mutuamente affacciate del corpo di tenuta 2 e dell’elemento di richiamo secondario 5.
In pratica, dividendo longitudinalmente in una o più coppie di strisce magneticamente alternate i magneti operanti nella guarnizione 1 secondo la presente invenzione, si raggiunge vantaggiosamente un’elevata precisione in chiusura.
Ovviamente, qualora non siano richieste caratteristiche costruttivo/funzionali particolarmente spinte in termini di precisione della chiusura della guarnizione 1, è possibile utilizzare magneti con poli alternati ortogonalmente alla direzione di avvicinamento (come illustrato ad esempio in figura 4); in questo caso, all’approssimarsi del corpo di tenuta 2 nella regione di spazio permeata dal campo magnetico dell’elemento di richiamo secondario 5 si genera progressivamente una forza attrattiva, che smuoverà il corpo di tenuta 2 stesso solo quando sarà maggiore della forza attrattiva esistente tra quest’ultimo e l’elemento di richiamo primario 4.
In sostanza, in tutte le possibili varianti realizzative ricadenti sotto il concetto della presente invenzione il corpo di tenuta 2 comprende una porzione magneticamente attiva e/o una porzione magneticamente passiva, ed è movimentato nella posizione di apertura da una forza magnetica primaria generantesi dall’interazione tra la propria porzione magneticamente attiva e/o passiva ed almeno la porzione magneticamente passiva e/o attiva dell’elemento di richiamo primario 4; parallelamente, il corpo di tenuta 2 è movimentato nella posizione di chiusura da una forza magnetica secondaria generantesi dall’interazione tra la propria porzione magneticamente attiva e/o passiva e la corrispondente porzione magneticamente passiva e/o attiva dell’elemento di richiamo secondario 5.
Al fine di ottenere un’elevatissima capacità di resistere alle infiltrazioni di aria, acqua o pulviscolo, la guarnizione 1 secondo la presente invenzione è dotata di un corpo di collegamento 8, il quale è operativamente interposto tra il corpo di tenuta 2 e l'elemento di richiamo primario 4 (o, a seconda dei casi, all elemento di/richiamo secondario 5) per movimentare il corpo di tenuta 2 dalla posizione di chiusura alla posizione di apertura.
In particolare, tale corpo di collegamento 8 comprende una porzione di alloggiamento 8a almeno parzialmente controsagomata al corpo di tenuta 2 (e destinata a riceverlo in condizioni operative), alla quale è connessa una porzione deformabile 8b. La porzione deformabile 8b è anche connessa alla parte fissa 3b (o alla parte mobile 3a, sempre a seconda dei casi) del serramento 3.
Vantaggiosamente, la porzione deformabile 8b è costruita in un dato materiale ed ha un’appropriata conformazione, in modo che essa stessa viene a trovarsi in una configurazione sostanzialmente ed elasticamente contratta quando il corpo di tenuta 2 si trova in posizione di apertura, mentre si trova in una configurazione sostanzialmente ed elasticamente estesa quando il corpo di tenuta 2 si trova in posizione di chiusura.
La porzione di alloggiamento 8a del corpo di collegamento 8 presenta, nell’esempio preferenziale qui illustrato, una sezione trasversale essenzialmente conformata a guisa di “C” (più generalmente, tale corpo di collegamento 8 è conformato secondo un rettangolo-tubolare, oppure a mò di guaina). All’interno di tale “C”, o comunque di tale guaina, viene alloggiato il corpo di tenuta 2, mentre la parte più esterna della “C” (o più in generale, la parte più esterna della guaina) è costituita da una serie di pareti sottili, preferibilmente realizzate in materiale elastomerico, che possono deformarsi in seguito all’interazione magnetica tra il corpo di tenuta 2 e gli elementi di richiamo 4 e 5. Va osservato che il corpo di collegamento 8, tramite la propria porzione deformabile 8b, contribuisce a creare la perfetta tenuta della guarnizione, in quanto si comporta essenzialmente come una barriera fisica al passaggio di aria, acqua e quant’altro possa passare attraverso il serramento quando quest’ultimo è chiuso; a questo scopo, una qualsiasi configurazione geometrica della porzione deformabile 8b può essere scelta, ad esempio è possibile predisporre un’opportuna porzione deformabile 8b conformata secondo un tradizionale “soffietto" o altra conveniente sagoma.
Andando ora a chiarire la struttura fisica della guarnizione 1 secondo la presente invenzione, va notato come essa sia in realtà costituita da due semiparti fisicamente separate: una prima semiparte attiva, altrimenti detta guarnizione primaria 20 ed una seconda semiparte passiva altrimenti detta guarnizione secondaria 30.
Nell’ambito della presente invenzione, va notato che la semiparte attiva realizza fisicamente e meccanicamente la tenuta del serramento contro infiltrazioni d’aria, acqua e/o polveri, mentre la semiparte passiva funge da riscontro in chiusura per la semiparte attiva stessa.
Scendendo nei dettagli costruttivi, va notato come la semiparte attiva, o guarnizione primaria 20, comprende sostanzialmente l’elemento di richiamo primario 4, il corpo di tenuta 2 ed il corpo di collegamento 8. Come è possibile osservare nelle unite figure, si compone di tre porzioni: una porzione di ancoraggio, destinata ad impegnarsi alla parte mobile 3a del serramento 3, una porzione di collegamento connessa ad un’estremità alla porzione di ancoraggio ed infine unà porzione di testa collegata alla porzione di collegamento dalla parte opposta rispetto alla porzione di ancoraggio.
Scendendo nei particolari, va osservato che la porzione di ancoraggio comprende l’elemento di richiamo primario 4 ed inoltre un corpo di sostegno 14; convenientemente, tale corpo di sostegno 14 presenta una sede di alloggiamento destinata a ricevere l’elemento di richiamo primario 4 (tale sede di alloggiamento è sostanzialmente controsagomata all’elemento di richiamo primario 4, in modo da ottenere la massima stabilità di collegamento tra i pezzi in questione). Inoltre, la sede di alloggiamento presenta espansioni di riscontro 21 , le quali sono opportunamente sagomate in modo da vincolare la porzione di ancoraggio alla parte mobile 3a del serramento 3 (direttamente a quest’ultima oppure ad un telaio di supporto; quest’ultimo verrà dettagliato più avanti nella presente descrizione).
Vantaggiosamente, la porzione di collegamento è ricavata integralmente alla porzione di ancoraggio, ed in pratica si sviluppa a partire da quest’ultima in una direzione che va verso la parte fissa 3b del serramento 3. Si noti come la porzione di collegamento comprenda praticamente la porzione deformabile 8b del corpo di collegamento 8. Per quanto riguarda la porzione di testa, va ora notato che essa si compone sostanzialmente del corpo di tenuta 2 e della porzione di alloggiamento 8a del corpo di collegamento 8; nella forma realizzativa illustrata nelle figure, si vede come tale sede di alloggiamento 8a sia controsagomata al corpo di tenuta. Va anche notato che tale porzione di testa è vantaggiosamente dotata di una superficie di riscontro primaria 22, la quale è sostanzialmente piana e corrisponde alla faccia del corpo di tenuta 2 che va a porsi in battuta sull’elemento di richiamo secondario 5. In particolare, tale superficie di riscontro primaria 22 è delimitata da un materiale morbido, preferibilmente elastomerico, in modo che possa venire elasticamente compresso tra il corpo di tenuta 2 e l’elemento di richiamo secondario 5 (prevenendo eventuali trafilaggi di aria e quant’altro possa attraversare le cavità formate dalle microirregolarità superficiali).
In accordo con la presente invenzione, la porzione di ancoraggio, la porzione di collegamento e la porzione di testa sono realizzate nello stesso materiale morbido e/o elastomerico; inoltre questi tre componenti sono vantaggiosamente realizzati in un’unico pezzo, ad esempio tramite co-estrusione attraverso una sagoma predefinita (tale co-estrusione viene realizzata assieme all’elemento di richiamo primario 4 ed al corpo di tenuta 2, in modo da ridurre significativamente tempi e costi di produzione ed allo stesso tempo per garantire un’elevatissima coerenza strutturale della guarnizione primaria 20 stessa).
Ovviamente, la guarnizione primaria 20 può essere realizzata anche con altri metodi produttivi, quali ad esempio la costruzione della parte elastomerica (per stampaggio, estrusione o pultrusione) separatamente dalla costruzione delle parti magnetiche, che verranno poi inserite nelle rispettive sedi operative.
Per quanto riguarda invece la guarnizione secondaria 30, si osservi come la sua struttura sia molto più semplice rispetto alla guarnizione primaria 20: infatti, essa si compone praticamente del solo elemento di richiamo secondario 5.
Più in particolare, la guarnizione secondaria 30 presenta una superficie di riscontro secondaria 31 , sostanzialmente corrispondente alla superficie di riscontro primaria 22 e destinata a ricevere quest’ultima in battuta quando il corpo di tenuta 2 raggiunge la posizione di chiusura. Vantaggiosamente, nel caso in cui la guarnizione 1 secondo la presente invenzione debba essere montata in corrispondenza del pavimento, la guarnizione secondaria 30 è realizzata in materiali aventi durezza elevata, in modo tale da resistere all’usura derivante dal calpe s t io .
È comunque possibile, qualora le esigenze del caso lo richiedano o lo rendano possibile, dotare la guarnizione secondaria 30 di una copertura in materiale morbido, ad esempio lo stesso materiale elastomerico impiegato nella guarnizione primaria 20; tale copertura (non illustrata nelle figure) viene convenientemente posizionata in corrispondenza della superficie di riscontro secondaria 31 al fine di migliorare ulteriormente la tenuta della guarnizione stessa.
NeN’ambito della presente invenzione ricade vantaggiosamente anche un serramento dotato della guarnizione 1 sopra descritta.
Più in particolare, tale serramento (per porte, finestre e similari) comprende una sede di alloggiamento primaria 6, la quale è solidalmente connessa alla parte mobile 3a del serramento 3 e destinata a ricevere l’elemento di richiamo primario 4.
Allo stesso tempo, il serramento in questione comprende inoltre una sede di alloggiamento secondaria 7, la quale è solidalmente connessa alla parte fissa 3b del serramento 3 ed è destinata a ricevere l’elemento di richiamo secondario 5. In accordo con quanto già descritto in precedenza, la parte fissa 3b del serramento può essere costituita da uno o più lati di un telaio fisso (solidale ad esempio ad una parete) oppure può essere la porzione di pavimentazione che si trova in prossimità della parte mobile 3a del serramento 3 quando quest’ultimo è nella configurazione di “chiuso”.
Vantaggiosamente, nel caso in cui la parte fissa 3b sia proprio una porzione di pavimentazione, la sede di alloggiamento secondaria 7 è praticamente costituita da un recesso ricavato almeno parzialmente nella stessa porzione di pavimentazione. Ovviamente tale recesso ospiterà interamente o parzialmente, a seconda delle necessità operative, il corpo di tenuta 2 e/o l’elemento di richiamo secondario 5, in modo tale da non costituire inciampo per gli utilizzatori che attraversino il vano in cui il serramento è posizionato.
Il serramento in accordo con la presente invenzione comprende inoltre un telaio di supporto primario 9, il quale è integralmente connesso alla parte mobile 3a del serramento 3.
Vantaggiosamente, tale telaio di supporto primario 9 definisce la sede di alloggiamento primaria 6 destinata a ricevere l’elemento di richiamo primario 4; in aggiunta a ciò, il telaio di supporto primario 9 comprende una superficie di protezione 9b sostanzialmente affacciata verso l’ambiente esterno e connessa alla sede di alloggiamento primaria 6 (tale superficie di protezione 9b agisce come scudo contro urti e/o impatti contro l’elemento di richiamo primario 4, oltre che da elemento estetico).
In accordo con la presente invenzione, nel serramento in oggetto può essere presente un telaio di supporto secondario 10. Tale telaio di supporto secondario 10 è integralmente connesso alla parte fissa 3b del serramento 3.
Vantaggiosamente, tale connessione si può realizzare direttamente con la corrispondente porzione di pavimentazione posizionata a livello del terreno ed in prossimità della parte mobile 3a del serramento 3, in modo da offrire una porzione calpestabile agli utilizzatori, che possono così impegnare il varco su cui tale serramento è montato senza rovinare la guarnizione 1 o inciampare nel recesso.
Scendendo nei dettagli, si osserva nelle figure 1 e 2 che il telaio di supporto secondario 10 comprende una porzione esterna 10a (destinata ad affacciarsi almeno parzialmente verso l’ambiente esterno in condizioni operative) alla quale è connessa strutturalmente e funzionalmente una porzione interna 10b.
La porzione interna 10b presenta una porzione di battuta 10c, la quale è destinata ad essere impegnata almeno parzialmente dalla parte mobile 3a del serramento 3 (tipicamente, dalla parte inferiore della superficie di una porta - si veda la figura 2) quando il corpo di tenuta 2 si trova in posizione di chiusura.
In accordo con la presente invenzione, la sede di alloggiamento secondaria 7 è ricavata integralmente nella porzione esterna 10a del telaio di supporto secondario 10, in una configurazione geometrica opportunamente orientata. In particolare, la sede di alloggiamento secondaria 7 è disposta in modo tale che l’elemento di richiamo secondario 5, che vi è contenuto, presenti una superficie affacciata all’esterno ed inclinata di un certo angolo; in tal modo viene ottimizzata l’aderenza al corpo di tenuta 2 quando questo, attratto verso l’elemento di richiamo secondario 5, vi si appoggia in battuta.
Qualora le esigenze del caso lo richiedano, l’elemento di richiamo secondario 5 può essere contenuto all’interno di una guaina di rivestimento realizzata in un materiale differente da quello in cui è realizzato il telaio di supporto secondario 10 (ad esempio, una guaina di materiale plastico o elastomerico), in modo da assicurare una sostanziale protezione contro il calpestio e/o contro gli agenti atmosferici esterni.
Vantaggiosamente l’elemento di richiamo secondario 5 può anche essere completamente contenuto all’interno della porzione esterna 10a del telaio di supporto secondario 10, e più precisamente in una parte della porzione esterna 10a debitamente sagomata e posta in prossimità del corpo di tenuta 2 (si veda la figura 5). Nella variante realizzativa illustrata in figura 5, l’elemento di richiamo secondario 5 è completamente protetto dal calpestio e dagli agenti atmosferici esterni, ma è comunque in grado di attuare la opportune interazioni elettromagnetiche con il corpo di tenuta 2; inoltre, la funzione protettiva esercitata dalla porzione esterna 10a è sensibilmente migliorata dalla natura del materiale in cui è costruita la porzione esterna 10a (che tipicamente può essere un estruso di alluminio).
Al fine di impedire flussi termici da e/o verso l'ambiente esterno, nel telaio di supporto secondario 9 è presente un elemento di taglio termico 11, il quale è operativamente interposto tra la porzione interna 10b e la porzione esterna 10a.
Coerentemente con quanto descritto sopra, forma oggetto della presente invenzione anche una soglia (ad esempio, una porta o una finestra di un edificio, in particolare per vani d’ingresso in edifici, oppure ancora una portiera o un portellone di un veicolo), comprendente un serramento avente una o più caratteristiche pari a quelle sopra descritte; naturalmente, la presente invenzione riguarda anche un qualsivoglia serramento, adattato alla soglia di cui sopra, che comprenda almeno una guarnizione 1 avente una o più delle caratteristiche strutturali e/o funzionali sopra discusse. Secondo una particolare forma applicativa della presente invenzione, tale soglia comprende, almeno in corrispondenza di un lato definito od operativamente associato ad un porzione di pavimentazione, una guarnizione avente una o più caratteristiche della presente invenzione. L’invenzione consegue importanti vantaggi.
In primo luogo, va notato come la particolare disposizione relativa dei corpi ferromagnetici consenta di sfruttare vantaggiosamente le interazioni che vengono a crearsi tra questi ultimi, in modo da poter conseguire, a seconda del fatto che l’elemento mobile del serramento sia in prossimità della posizione di chiusura o meno, il funzionamento ottimale del serramento stesso senza causare interferenze o bloccaggi.
Inoltre, si vede come la presente invenzione sia progettata in modo da non avere possibili zone in cui detriti solidi possano accumularsi e bloccare in tal modo i movimenti delle varie parti della guarnizione stessa; in altre parole, il funzionamento della guarnizione in accordo con la presente invenzione è garantito anche in presenza di condizioni ambientali gravose e si mantiene praticamente al massimo dell’efficienza per un tempo praticamente illimitato.
Ancora, la presente invenzione consegue un sensibile vantaggio tecnico in termini di efficienza nel mantenere la tenuta, in quanto lo sfruttamento delle forze magnetiche che regolano il posizionamento della guarnizione nelle due diverse condizioni operative può essere calibrato, in termini di forze magnetiche e quindi di pressione tra le superfici a contatto, nella maniera più adatta a garantire l'impermeabilità richiesta, anche nel caso di serramenti di dimensioni particolarmente rilevanti.
Si noti poi come la presente guarnizione presenti un’architettura costruttiva alquanto flessibile ed adattabile ad una gamma molto ampia di situazioni pratiche; inoltre, l’assenza di particolari cinematismi per realizzare la movimentazione delle parti mobili del serramento si riflette vantaggiosamente sull ’abbattimento dei costi di produzione (oltre che sull’affidabilità).
Infine, è da apprezzare come la guarnizione 1, utilizzata per realizzare la tenuta su una soglia (nella particolare configurazione illustrata, in cui la guarnizione secondaria 30 è costituita dal solo elemento di richiamo secondario 5, che a sua vola è realizzato in materiale adeguatamente resistente e duro) risulti molto efficiente, durevole^e-praticamente insensibile all’usura ed al calpestio.

Claims (27)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Guarnizione, in particolare per serramenti del tipo quali porte, finestre e simili, detta guarnizione (1) comprendendo: - almeno un corpo di tenuta (2) operativamente associabile ad una parte mobile (3a) di un serramento e movimentabile tra almeno una posizione di apertura, in cui permette un passaggio di fluido tra detta parte mobile (3a) del serramento ed una corrispondente parte fissa (3b) cooperante con detta parte mobile (3a), ed almeno una posizione di chiusura, in cui detto passaggio di fluido viene sostanzialmente impedito; caratterizzato dal fatto che comprende inoltre: - almeno un elemento di richiamo primario (4), connesso almeno alla parte mobile (3a) o alla parte fissa (3b) del serramento (3) ed operativamente attivo sul corpo di tenuta (2) per movimentarlo almeno in detta posizione di apertura; ed - almeno un elemento di richiamo secondario (5), connesso alla parte fissa (3b) o alla parte mobile (3a) del serramento (3) ed operativamente attivo sul corpo di tenuta (2) per movimentarlo almeno in detta posizione di chiusura.
  2. 2. Guarnizione secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che l’elemento di richiamo primario (4) è connesso alla parte mobile (3a) del serramento (3) ed è attivo sul corpo di tenuta (2) per movimentarlo nella posizione di apertura, e caratterizzato dal fatto che l’elemento di richiamo secondario (5) è connesso alla parte fissa (3b) del serramento (3) ed è attivo sul corpo di tenuta (2) per movimentarlo nella posizione di chiusura.
  3. 3. Guarnizione secondo le rivendicazioni 1 o 2, caratterizzato dal fatto che l’elemento di richiamo primario (4) e/o il corpo di tenuta (2) e/o l’elemento di richiamo secondario (5) comprendono almeno una porzione magneticamente passiva realizzata in materiale ferromagnetico.
  4. 4. Guarnizione secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che l’elemento di richiamo primario (4) e/o il corpo di tenuta (2) e/o l’elemento di richiamo secondario (5) comprendono una porzione magneticamente attiva, destinata a generare forze di natura magnetica in cooperazione almeno con dette porzioni magneticamente passive.
  5. 5. Guarnizione secondo la rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che dette porzioni magneticamente passive sono costituite da materiali ferromagnetici, le porzioni magneticamente attive essendo costituite da materiali magnetici o magnetizzati, preferibilmente magneti permanenti.
  6. 6. Guarnizione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il corpo di tenuta (2) comprende una porzione magneticamente attiva e/o una porzione magneticamente passiva ed è movimentato nella posizione di apertura da una forza magnetica primaria generantesi dall’interazione tra la propria porzione magneticamente attiva e/o passiva ed almeno la porzione magneticamente passiva e/o attiva dell’elemento di richiamo primario (4), il corpo di tenuta (2) essendo inoltre movimentato nella posizione di chiusura da una forza magnetica secondaria generantesi dall’interazione tra la propria porzione magneticamente attiva e/o passiva e la porzione magneticamente passiva e/o attiva dell’elemento di richiamo secondario (5).
  7. 7. Guarnizione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che gli elementi di richiamo primario e secondario (4,5) sono magneti permanenti presentanti un’alternanza dei propri poli magnetici lungo una direzione di avvicinamento definita dalla direzione di movimento relativo tra la parte fissa (3b) e la parte mobile (3a) del serramento (3).
  8. 8. Guarnizione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti dalla 1 alla 7, caratterizzata dal fatto che gli elementi di richiamo primario e secondario (4,5) sono magneti permanenti presentanti un’alternanza dei propri poli magnetici ortogonalmente a detta direzione di avvicinamento.
  9. 9. Guarnizione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che comprende inoltre un corpo di collegamento (8) operativamente interposto tra il corpo di tenuta (2) e l’elemento di richiamo primario (4) o l’elemento di richiamo secondario (5) per movimentare il corpo di tenuta (2) dalla posizione di chiusura alla posizione di apertura, detto corpo di collegamento (8) essendo interposto tra la parte fissa (3b) e la parte mobile (3a) del serramento (3) per impedire un passaggio di fluido.
  10. 10. Guarnizione secondo la rivendicazione 9, caratterizzata dal fatto che detto corpo di collegamento (8) è operativamente interposto tra il corpo di tenuta (2) e l’elemento di richiamo primario (4) e comprende: - una porzione di alloggiamento (8a) almeno parzialmente controsagomata al corpo di tenuta (2) e destnt a^riceverlo in condizioni operative; ed - una porzione deformabile (8b) connessa a detta porzione di alloggiamento (8a) ed alla parte mobile (3a) del serramento (3), detta porzione deformabile (8b) essendo sostanzialmente ed elasticamente contratta quando il corpo di tenuta (2) si trova in posizione di apertura ed essendo sostanzialmente ed elasticamente estesa quando il corpo di tenuta (2) si trova in posizione di chiusura.
  11. 11. Guarnizione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che comprende almeno una guarnizione primaria (20) ed una guarnizione secondaria (30), dette guarnizioni primaria e secondaria (20,30) essendo parti fisicamente separate e cooperanti reciprocamente almeno nella posizione di chiusura della guarnizione (1 ).
  12. 12. Guarnizione primaria (20), preferibilmente del tipo in accordo con la rivendicazione 11, comprendente: - una porzione di ancoraggio destinata ad impegnarsi alla parte mobile (3a) del serramento (3) ed includente un elemento di richiamo primario (4); - una porzione di collegamento connessa a detta porzione di ancoraggio e comprendente un corpo di collegamento (8); ed - una porzione di testa collegata alla porzione di collegamento dalla parte opposta rispetto alla porzione di ancoraggio e comprendente un corpo di tenuta (2).
  13. 13. Guarnizione primaria (20) secondo la rivendicazione 12, caratterizzata dal fatto che la porzione di ancoraggio comprende: - un corpo di sostegno (14) presentante una sede di alloggiamento destinata a ricevere l’elemento di richiamo primario (4), detta sede di alloggiamento essendo preferibilmente controsagomata all’elemento di richiamo primario (4); ed - un predeterminato numero di espansioni di riscontro (21) connesse a detta sede di alloggiamento e sagomate in modo da vincolare la porzione di ancoraggio alla parte mobile (3a) del serramento (3).
  14. 14. Guarnizione primaria (20) secondo le rivendicazioni 12 o 13, caratterizzata dal fatto che la porzione di collegamento è ricavata integralmente alla porzione di ancoraggio e si sviluppa a partire da quest’ultima verso la parte fissa (3b) del serramento (3), la porzione di collegamento comprendendo almeno la porzione deformabile (8b) del corpo di collegamento (8).
  15. 15. Guarnizione primaria (20) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti dalla 12 alla 14, caratterizzata dal fatto che la porzione di testa comprende il corpo di tenuta (2) e la porzione di alloggiamento (8a) del corpo di collegamento (8), la sede di alloggiamento (8a) essendo preferibilmente controsagomata al corpo di tenuta (2).
  16. 16. Guarnizione primaria (20) secondo la rivendicazione 15, caratterizzata dal fatto che la porzione di testa comprende una superficie di riscontro primaria (22) destinata a porsi in battuta sull’elemento di richiamo secondario (5) nella posizione di chiusura della guarnizione (1), detta superficie di riscontro primaria (22) essendo preferibilmente piana ed ancor più preferìbilmente essendo delimitata da un materiale morbido, preferibilmente elastomerico.
  17. 17. Guarnizione primaria (20) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni dalla 12 alla 16, caratterizzata dal fatto che la porzione di ancoraggio, la porzione di collegamento e la porzione di testa sono realizzate in pezzo unico, preferibilmente mediante co-estrusione con almeno il corpo di tenuta (2) e/o l’elemento di richiamo primario (4), e dal fatto che la porzione di ancoraggio, la porzione di collegamento e la porzione di testa sono preferibilmente realizzate nello stesso materiale morbido e/o elastomerico della superficie di riscontro primaria (22).
  18. 18. Guarnizione secondaria (30) secondo la rivendicazione 11, caratterizzata dal fatto che comprende l’elemento di richiamo secondario (5) e presenta una superficie di riscontro secondaria (31) sostanzialmente corrispondente alla superficie di riscontro primaria (22), detta superficie di riscontro secondaria (31) essendo destinata a ricevere in battuta la superficie di riscontro primaria (22) quando il corpo di tenuta (2)
  19. 19. Serramento per porte, finestre e similari, comprendente almeno una guarnizione del tipo in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende inoltre una sede di alloggiamento primaria (6) solidalmente connessa alla parte mobile (3a) del serramento (3) e destinata a ricevere l’elemento di richiamo primario (4).
  20. 20. Serramento secondo la rivendicazione 19, caratterizzato dal fatto che comprende inoltre una sede di alloggiamento secondaria (7) solidalmente connessa alla parte fissa (3b) del serramento (3) e destinata a ricevere l’elemento di richiamo secondario (5), la parte fissa (3b) del serramento (3) comprendendo un telaio estendentesi almeno parzialmente attorno al perimetro della parte mobile (3a) del serramento (3) e preferibilmente comprendendo inoltre una corrispondente porzione di pavimentazione posizionata a livello del terreno ed in prossimità della parte mobile (3a) del serramento (3).
  21. 21. Serramento secondo la rivendicazione 20, caratterizzato dal fatto che detta sede di alloggiamento secondaria (7) comprende un recesso ricavato almeno parzialmente in detta porzione di pavimentazione posizionata a livello del terreno ed in prossimità della parte mobile (3a) del serramento (3).
  22. 22. Serramento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti dalla 19 alla 21 , caratterizzato dal fatto che comprende inoltre un telaio di supporto primario (9) integralmente connesso alla parte mobile (3a) del serramento (3), detto telaio di supporto primario (9) comprendendo preferibilmente una sede di alloggiamento primaria (6) destinata a ricevere l’elemento di richiamo primario (4) ed ancor più preferibilmente comprendendo una superficie di protezione (9b) sostanzialmente affacciata verso l’ambiente esterno e connessa a detta sede di alloggiamento primaria (6).
  23. 23. Serramento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti dalla 19 alla 22, caratterizzato dal fatto che comprende inoltre un telaio di supporto secondario (10) integralmente connesso alla parte fissa (3b) del serramento (3), detto telaio di supporto secondario (10) essendo preferibilmente connesso alla corrispondente porzione di pavimentazione posizionata a livello del terreno ed in prossimità della parte mobile (3a) del serramento (3) .
  24. 24. serramento secondo la rivendicazione 23, caratterizzato dal fatto che detto telaio di supporto secondario (10) comprende una porzione esterna (10a) destinata ad affacciarsi almeno parzialmente verso l’ambiente esterno in condizioni operative ed una porzione interna (10b) connessa a detta porzione esterna (10a) e presentante una porzione di battuta (11 ) destinata ad essere impegnata almeno parzialmente dalla parte mobile (3a) del serramento (3) quando il corpo di tenuta (2) si trova in posizione di chiusura.
  25. 25. Serramento secondo la rivendicazione 24, caratterizzato dal fatto che detta sede di alloggiamento secondaria (7) è ricavata integralmente in detta porzione esterna (10a) del telaio di supporto secondario (10).
  26. 26. Serramento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti dalla 19 alla 25, caratterizzato dal fatto che comprende inoltre un elemento di taglio termico (11 ) operativamente interposto tra la porzione interna (10b) e la porzione esterna (10a) per impedire un flusso termico da e/o verso l’ambiente esterno.
  27. 27. Soglia, in particolare per vani d’ingresso in edifici, comprendente, almeno in corrispondenza di un lato definito od operativamente associato ad una porzione di pavimentazione, una guarnizione (1 ) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti dalla 1 alla 18.
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