ITMI20000935A1 - Procedimento e dispositivo per rilevare una grandezza di misurazione in un veicolo - Google Patents

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ITMI20000935A1
ITMI20000935A1 IT2000MI000935A ITMI20000935A ITMI20000935A1 IT MI20000935 A1 ITMI20000935 A1 IT MI20000935A1 IT 2000MI000935 A IT2000MI000935 A IT 2000MI000935A IT MI20000935 A ITMI20000935 A IT MI20000935A IT MI20000935 A1 ITMI20000935 A1 IT MI20000935A1
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Denz Helmut
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Bosch Gmbh Robert
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Description

DESCRIZIONE
stato della tecnica
L 'invenzione riguarda un procedimento ed un dispositivo per rilevare una grandezza di misurazione in un veicolo.
Un procedimento di tale tipo rispettivamente un dispositivo di tale tipo sono noti dal DE-40 40 636 A1. Ivi viene descritto il rilevamento di una grandezza di misurazione , la quale è caratterizzata da almeno un valore estremo pre assegnato ad esempio da una posizione finale. Questo valore estremo è variabile nel corso del tempo, cosicché per un mantenimento della precisione necessaria del rilevamento della grandezza di misurazione è necessario regolare il valore estremo sulle variazioni. Pei tanto un valore memorizzato, rappresentante il vaiore estremo, viene corretto sotto determinate condizioni, almeno in caso di superamento verso l ' alto ri spettivamente verso il basso da parte dell'attuale Grandezza di misurazione , in quanto esso viene regolato con ritardo sull ' attuale grandezza di misurazione ( adattamento in discesa). Con l'azionamento del pedale del freno il valore memorizzato viene variato nella direzione opposta ( adattamento in salita ). Questo procedimento garantisce che il rilevamento della grandezza di misurazione sulla base dell' attuale grandezza di misurazione e del valore estremo memorizzato conservi la precisione necessaria. Questo procedimento ha particolare importanza per il rilevamento della posizione di un elemento di comando azionabile dal conducente , come di un pedale acceleratore o pedale del freno, e . oppure di un elemento di impostazione , come una valvola a farfalla. In verità mediante l ’adattamento in salita con l ' azionamento del freno viene assicurato che valori estremi erroneamente memorizzati non portino ad un errato funzionamento , e tuttavia soltanto con l ' azionamento del pedale del freno. Questa situazione non si verifica con sufficiente frequenza possibilmente durante la marcia.
L 'invenzione si pone il compito di indicare accorgimenti contribuenti ad un miglioramento del rilevamento della grandezza di misurazione , specialmente per quanto riguarda un valore estremo della grandezza di misurazione memorizzata erroneamente .
Ciò si ottiene mediante le caratteristiche delle rivendicazioni indipendenti.
Vantaggi dell'invenzione Con i l procedimentodescritto in seguito . viene efficacemente impedito che con il processo di apprendimento di un valore estremo di una grandezza di misurazione vengano rilevati valori estremi errati e che questi vengano posti a base del calcolo del -da grandezza di misurazione, rispettivamente viene assicurato che valori estremi erroneamente appresi vengano corretti con sufficiente rapidità.Ciò si ottiene in quanto si consente il rilevamento di almeno un valore estremo della grandezza di misurazione soltanto sotto determinate condizioni,per le quali sono-, quasi escluse situazioni di errore nell'ambito del dispositivo misuratore per la grandezza di misurazione.
E' particolarmente vantaggioso il fatto che in presenza di due dispositivi di misurazione ridondanti non si verifica un adattamento almeno di un valore estremo, quando si riconosce un errore nell'-ambito almeno di un dispositivo di misurazione, ad esempio in seguito a scostamenti nel sincronismo delle due grandezze del segnale di misurazione e,oppure nel caso di gradienti ripidi delle grandezze dei segnali di misurazione.
-E'particolarmente vantaggioso il fattoche l'elevata resistenza di contatto fra pista e cursore, che spesso si verifica per potenziometri e risulta in seguito alla abrasione sulla pista del tenziometro, non ha alcuna influenza sull'adattamento, poiché l’adattamento del valore estremo della grandezza di misurazione di un dispositivo di misurazione ha luogo in corrispondenza di un limite superiore dell'intervallo del valore estremo (ad esempio intervallo di funzionamento al minimo) della grandezza di misurazione, di un altro dispositivo di misurazione. Con questo procedimento il valore estremo memorizzato di una grandezza di misurazione rilevata non si trova in corrispondenza,del valore estremo propriamente detto, in corrispondenza del quale si forma preferibilmente abrasione, ma in una zona che rientra in verità ancora nell'intervallo dei valori estremi (ossia comporta soltanto una modesta perdita di precisione per la formazione del valore della grandezza di misurazione), ma si trova al difuori della zona di abrasione e ciò nonostante è adattato a variazioni verificatesi del valore estremo.
Complessivamente con i procedimenti descritti in seguito vantaggiosamente si escludono tutte le influenze perturbatrici sostanziali sulla determinazione del valore estremo di una grandezza di misurazione.
E' particolarmente vantaggioso il fatto che con la esecuzione dell'adattamento del valore estremo di una grandezza di misurazione al limite superiore dell'intervallo dei valori estremi dell'altra grandezza di misurazione, sussiste una protezione ridondante delle informazioni ricavate da questi valori estremi (ad esempio condizioni di funzionamento al minimo), cosichè questa informazione è più precisa e più affidabile.
Un ulteriore miglioramentsota nel fatto che l'adattamento viene effettuato soltanto quando è azionato il pedale del freno. Se ciò viene impiegato anche per l' adattamento alla fine dell'intervallo dei valori estremi, si ottiene un ulteriore miglioramento dell'adattamento in considerazione di adattamenti errati dipendenti dalla resistenza di contatto.
E' particolarmente vantaggioso quandoalmeno una deIle grandezze di misurazione viene impiegata per il riconoscimento del funzionamento al minimo, ossia per riconoscere un pedale acceleratore rilasciato, pedale del freno oppure una valvola a farfalla nella posizione di funzionamento al minimo. In questo caso si raggiunge la corsa morta minima possibile nella grandezza di misurazione, anche quando sono presenti altre resistenze di contatto.
Ulteriori vantaggi risultano dalla seguente descrizione di esempi di realizzazione rispettivamente dalle rivendicazioni dipendenti del brevetto. Disegno
L'invenzione è illustrata più dettagliatamente in seguito in base alle forme di realizzazione rappresentate nel disegno.
In particolare:
la figura 1 mostra uno schema di assieme di un dispositivo di comando per rilevare la grandez za di misurazione in un veicolo, che valuta questa grandezza di misurazione per il comando dell'unità motrice, specialmente del motore endotermico di un veicolo;
la figura 2 mostra un primo schema di svolgimento per un primo esempio di realizzazione rappresentante più dettagliatamente il rilevamento della grandezza di misurazione e l'adattamento del suo valore estremo,
le figure 3, 4 e 5 mostrano ulteriori esecuzioni vantaggiose schematizzate di diagrammi di svolgimento, e infine
la figura 6 mostra un esempio di realizù zazione preferito in base ad un diagramma.
Descrizione di esempi di realizzazione
La figura 1 mostra un apparecchio di comando elettronico 10, che dispone almeno di un circuito di entrata 12, almeno di una unità calcolatore (inclusi elementi di memoria, ad esempio microcomputer) 14 e di almeno un circuito di uscita 16. Il circuito di entrata, microcomputer e circuito di uscita sono collegati tra di loro tramite un sistema di comunicazione 18 per scambiare fra di loro dati. Il circuito di entrata 12 riceve addotte le seguenti linee di entrata. Le linee di entrata 20 e 24 da un primo ed un secondo dispositivo di misurazione 22 e 26 per rilevare una prima ed una seconda grandezza di misurazione (wped1 , wped2) per la posizione delpedale acceleratore, e linee di entrata 36 fino a 40 di dispositivi di misurazione 42 fino a 46, che rilevano ulteriori grandezze di esercizio dell'unità motrice e, oppure del veicolo, necessarie per attuare le funzioni esguite dall'unità di comando 10, come ad esempio nel caso di comando del motore endotermico, la massa d'aria addotta, il numero di giri del motore, la temperatura dell'aria di aspirazione, la pressione ambiente ecc. Tramite il circuito di uscita 16 l'unità di comando elettronica 10 comanda elementi di impostazione in base alle grandezze di misurazione rilevate, specialmente in base ad almeno una delle grandezze di misurazione rilevate dai dispositivi di misurazione 22 e, oppure 26. Nell'esempio di realizzazione preferito di un comando del motore endotermico la carica del motore, endotermico viene comandata mediante influenzamento dell ' adduzione , dell'aria del motore endotermico tramite una valvola a farfalla 48, e inoltre viene impostato l'istante di accensione 50, viene influenzato il dosaggio del combustibile 52 e, oppure viene comandato un turbocompressore 54.
La grandezza di misurazione rilevata in modo ridondante , nell'esempio di realizzazione preferito la posizione wped di un pedale acceleratore, vie ne valutata con il comando effettuato dall'unità di comando 10. Al riguardo nell ' esempio di realizzazione preferito un elemento, di impostazione, per comandare il motore viene comandato dall 'unità di comando 10 sulla base di una delle grandezze di m isurazione, mentre l'altro serve a sorvegliare la correttezza del la grandezza di misurazione alla base deIla funzione di comando. In altri esempi di realizzazione l'elemento di impostazione viene comandato in dipendenza di un valore (valore medio, valore massimo oppure valore minimo) ricavato da entrambe le grandezze. E ' essenziale il fatto che entrambe le grandezze di misurazione possono variare fra un valore minimo ed un valore massimo. Almeno uno dei valori estremi è variabile in dipendenza di condizioni "esserne, come temperatura, invecchiamento, ecc. Pertanto per la valutazione delle grandezze di misurazione per il comando in considerazione della precisione e dell'affidabilità del rilevamento delle grandezze di misurazione, è necessaria una precìsa conoscenza almeno di uno dei valori estremi delle grandezze di misurazione. Ciò ha particolare importanza per il rilevamento della posizione del pedale acceleratore, della posizione del pedale del freno e, oppure della posizione di un elemento di impostazione azionabile (valvola a farfalla, valvola di carica, organo di impostazione di frenatura a motore elettrico ecc.).
Un adattamento impreciso della grandezza di misurazione valutata, ad esempio al valore estremo inferiore variabile (nel'esempio della grandezza di misurazione quando è rilasciato il pedale acceleratore) porta di regola ad una corsa morta ingrandita, quando la grandezza di misurazione del segnale del dispositivo di misurazione viene formata soltanto quando guesto supera il valore estremo inferiore. Questa zona morta può essere anche ingrandita quando per sorvegliare la grandezza di misurazione è previsto un secondo dispositivo di misurazione, che mette a disposizione la grandezza di misurazione in maniera ridondante ma parimenti affetta da tolleranze, quando dalle grandezze di misurazione tenendo conto delle tolleranze contenute nei segnali di misurazione si ricava una informazione (ad esempio presenza dell'intervallo di funzionamento al minimo rilevamento del pedale acceleratore rilasciato). Mediante adattamento dei valori estremi inferiori delle grandezze di misurazione viene ridotta questa zona morta.
Se come dispositivi misuratori si impiegano potenziometri va aggiuntivamente tenuto conto del fatto che nel punto di inversione del potenziometro (ad esempio punto di battuta) può formarsi abrasione della pista del potenziometro e pertanto una eccessiva resistenza di contatto fra pista e cursore, che porta ad un abbassamento temporale del valore della tensione. Un adattamento di questo valore come valore estremo inferiore porterebbe al fatto che il valore di adattamento è troppo basso e non è più possibile formare l'informazione ricavata dalla grandezza di misurazione (ad esempio pedale acceleratore rilasciato), quando si riduce di nuovo la resistenza di contatto.
Il procedimento descritto in seguito vìene legato in combinazione con il rilevamento di tutte le grandezze di misurazione per un veicolo, le quali sono caratterizzate da almeno un valore estremo variabile , che viene, valutato per formare una informazione per il comando del veicolo. Nell'esempio di realizzazione preferito, illustrato in seguito senza limiti di generalità , il procedimento viene impiegato in combinazione con potenziometri o trasduttori angolari senza contatto meccanico ,laddove per quanto riguarda questi ultimi non si verifica l a problematica della eccessiva resistenza di contatto. Questi trasduttori rilevano la posizione di un elemenmento di comando ( ad esempio pedale accelleratore, pe dale del freno) e , oppure la posizione di un elemento di impostazione nel veicolo ( ad esempio valvola a farfalla, valvola di carico, organo di impostazione dei freni ecc. ) .
Nella figura 2 è rappresentato un diagramma di s volgimento descrivente un procedimento preferito per l ' adattamento di un valore estremo. Il diagramma di svolgimento mostra una realizzazione prefetrita come programma del microcomputer 14.
Il valore estremo della grandezza di misurazione viene in tal caso adattato mediante un integratore nel circuito passa-basso. L ' adattamento viene consentito quando il valore estremo adattato è raggiunto ad eccezione di un preassegnato valore offset oppure indipendentemente dall 'eventualità che sia azionato il pedale del freno. I valori minimi che si verificano con la filtrazione passa-basso vengono assunti in una memoria dei valori minimi , dove essi rappresentano il valore estremo adattato della grandezza di misurazione. Il valore minimo memorizzato con l ’ azionamento del pedale del freno viene aumentato al valore attuale che può essere pertanto anche maggiore , per cui è possibile un rapido adattamento nel senso di allontanamento dal valore estremo. Aggiuntivamente a ciò oppure alternativamente con l'abbandono dell'intervallo adattato dei valori estremi , ad esempio al superamento di un preassegnato valore offset dal valore estremo adattato, il valore estre mo adattato viene aumentato in ragione di un importo modesto, cosicché anche senza azionamento del pedale del freno risulta possibile un adattamento in salita.
Nel caso di un rilevamento ridondante della grandezza di misurazione i valori estremi del le due grandezze di misurazione in tal modo vengono adattati indipendentemente fra di loro.
Nell 'esempio di realizzazione secondo la figura 2 vengono lette in entrata le due grandezze di misurazione UP 1 e UP2 . Entrambe le grandezze di misurazione in presenza di almenouna delle condizioni descritte in seguito vengono addotte rispettivamente ad un algoritmo di adattamento 100 rispettivamente 100a, in quanto sostanzialmente gli accorgimenti precedentemente rappresentati per determina--re e memorizzare il valore estremo adattato, della ri spettiva grandezza di misurazione, vengono attuati per me zzo di un integratore inseritocome passa-basso . Per formare la grandezza di misurazione adattata sono previsti rispettivamente punti di correzione 102 e 102a, in cui valore estremo di volta in volta memorizzato viene correlato con la grandezza di misurazione rilevata UP 1 rispettivamente UP2 , preferibilmente viene sottratto da questa. In tal modo viene formata la grandezza di misurazione adattata UP1AD rispettivamente UP2AD. Inoltre sulla base della grandezza di misurazione adattata viene determinato un segnale di stato B-L1AD rispettivamente B-L2AD, che costituisce una misura per il raggiungimento dell' intervallo dei valori estremi da parte della grandezza di misurazione. A tale scopo la grandezza di misurazione adattata viene addotta di volta in volta ad un comparatore 104 rispettivamente 104a, in cui la grandezza di misurazione adattata viene confrontata è attivo quando o sussiste un segnale S-BR rappresentante l'azionamento del pedale del freno e, oppure quando è soddisfatta almeno una delle condizioni di funzionamento al minimo B-L 1AD rispettivamente B-L2AD determinate sulla base delle grandezze di misurazione adattate, oppure quando la differenza fra le due grandezze di misurazione scende al di sotto di un valore limite prestabilito. Nella correlazione logica "Or" 114 vengono correlati i due segnali dell'intervallo dei valori estremi B -L1AD e B -L 2 AD, laddove in presenza di almeno uno di questi segnali un segnale di attivazione viene addotto alla correlazione logico "Or" 112. Per verificare la condìzione citata per ultima nel punto di confronto 116 viene formato lo scostamento fra le due grandezze di misurazione UP1 e UP2 e in un formatore di importi 118 viene formato l ' importo di questo scostamento. Nel comparatore 120 l' importo deIlo scostamento viene confrontato con il valore limite preassegnato memorizzatoneIla cella di memoria 122. Un segnale viene prodotto dal compa ratore 120 quando l ' importo dello scostamento supera verso il basso il valore limite.
Una ulteriore condizione , che viene ve rif icata aggiuntivamente oppure alternativamente alle condizioni summenzionate , e che porta parimenti alla attivazione rispettivamente disattivazione dell'adattamento, è una sorveglianza del gradiente della grandezza di misurazione. A tale scopo da ogni grandezza di misurazione in un formatore di gradiente 124 rispettivamente 124a viene formata una grandezza, che descrive la variazione temporale della grandezza di misurazione e viene addotta ad un formatore di importo 126 rispettivamente 126 a. In un comparatore 128 rispettivamente 128a l ' importo del gradiente viene confrontato con un valore limite memorizzato nella cella di memoria 130 rispettivamente 130 a. Se l'importo del la variazione temporale del rispettivo valore di segnale è inferiore al valore limite , tramite la correlazione logica "Or" 132 rispettivamente 134 viene attivato l ' adattamento rispettivamente al superamento del valore limite da parte del gnadiente viene arrestato l ' adattamento.
In presenza di almeno una delle condizioni summenzionate viene liberato l ' adattamento. Esso è bloccato quando almeno una condizione ( oppure una combinazione delle condizioni) è assente . Al riguardo preferibilmente si blocca soltanto l ' adattamento verso il basso e non quello verso l'alto con l'azionamento del pedale accelleratore op pure quando si abdandona l ' intervallo dei valori estremi
L'adattamento nell'esempio di realizzazione preferito viene consentito di nuovo soltanto dopo che almeno una volta viene abbandonato l’intervallo dei valori estremi, cosicché l'adattamento risulta di nuovo possibile soltanto entrando successivamente nell'intervallo dei valori estremi. Come valore limite per questa limitazione del consenso del adattamento non si utilizza il valore limite adattato B-L1AD rispettivamente B-L2AD, ma un valore limite preassegnato, con cui viene confrontata la grandezza di misurazione non adattata UP1 rispettivamente UP2
Tutti i presupposti di attivazione menzionati hanno in comune il fatto che in loro presenza si può partire dal fatto che la grandezza di misurazione con grande probabilità non è influenzata dall'adattamento di fattori perturbatori (stati di errore, accelerazione ecc,).
L'adattamento nell’esempio di realizzazione preferito avviene mediante un integratore, la cui uscita viene sottratta dal segnale di entrata, per cui si ottiene un comportamento passa-basso. Se quando non è più soddisfatta una delle condizioni precedenti, il segnale di entrata di questo passabasso viene impostato sul valore nullo, rimane fermo il valore del passa-basso. La costante di integrazione dell'integratore in tal caso è variabile. Con l'azionamento del pedale del freno si commuta da una costante di tempo più lenta ad una più rapida, poiché in tal caso si parte da un pedale acceleratore non a zionato. Inoltre l'integratore è limitato verso il basso adun valore di tolleranza minimo,e verso l' alto ad un valore di tolleranza massimo.
Nell'ambito dell'adattamento in una memoria dei valori minimi viene memorizzato il valore minimo dell'integratore. Attivando il sistema (Urstart) questo valore viene impostato su un valore massimo preassegnato. Se si è in presenza di un segnale di azionamento del pedale del freno,allora il valore me morizzato viene impostato sul valore attuale dell' integratore. Aggiuntivamente oppure alternativamente il valore adattato viene aumentato, preferibilmente viene impostato su un valore ricavato dalla grandezza di misurazione adattata, quando la grandezza di misurazione adattata partendo da valori minori è aumentata e ha superato un preassegnato valore di soglia (ad esempio abbandono dell'intervallo del punto di zero). Ciò viene di nuovo consentito soltanto dopo il nuovo raggiungimento dell’intervallo adattato dei valori estremi,per impedire un indesiderato apprendimento verso l'alto.
Oltre alla condizione di funzionamento
al minimo adattata e alla grandezza di misurazione adattata in altri esempi di realizzazione aggiunti -vamente vengono fornite la condizione assoluta di funzionamento al minimo, che viene ricavata dalla grandezza di misurazione mediante confronto con un valore limite preassegnato, e la grandezza, di misurazione stessa (non adattata) . II comando del veicolo, specialmente il calcolo della richiesta del conducente nel caso di grandezze di misurazione, che. rappresentano la posizione del pedale acceleratore, viene quindi effettuato in dipendenza delle condizioni di funzionamento sulla base delle grandezze adattate e oppure delle . grandezze non adattate.
Se come dispositivi misuratori si impiegano potenziometri, alcuni esempi di realizzazione mediante formazione dì una resistenza di contatto sopraelevata fra pista del potenziometro e cursore , in seguito all'abrasione può verificarsi la seguente, problematica. Può verificarsi che la grandezza, di misurazione del potenziometro (potenziometro di sorveglianza), con l ' ausilio del quale, viene sorvegliata la correttezza dell 'altro potenziometro, si trova
in corrispondenza del limite di tolleranza inferiore , mentre la grandezza di misurazione dell'altro ziometro ’potenziometro di comando), la cui grandezza di misurazione sta alla base della funzione di comando, si trova in corrispondenza del limite di tolleranza superiore. Ciò porta al fatto che mediante la grandezza di misurazione del potenziometro di sorveglianza, già per una posizione viene segnalato il raggiungimento dell'intervallo dei valori estremi, in cui la grandezza di misurazione del potenziometro di comando indica valori ancora relativamente grandi. Questo comportamento è indesiderato , poiché in certe circostanze (ad esempio nel caso di elevate resistenze di contatto) si riconosce un raggiungimento dell ' intervallo dei valori estremi, quando effettivamente non è ancora raggiunto questo intervallo.
Per evitare ciò, come rappresentato in base al diagramma di svolgimento della figura 3 in !esempio di realizzazione, come valore,estremo per la grandezza di misurazione di uno dei potenziometri ((preferibilmente il potenziometro di sorveglianza), si determina il limite superiore dell 'intervallo dei valori estremi dell’altra grandezza di misurazione (preferibilmente del potenziometro di comando) e da questo valore si forma un intervallo di valori estremi a stretta tolleranza B-L2L1 per la grandezza di misurazione di un potenziometro, che non poggia su un adattamento, che può essere falsato da resistenze di contatto.
In caso di superamento verso l’alto rispettivamente verso il basso di un valore di soglia preimpostato da parte della grandezza di misurazione UP1 del primo potenziometro, viene impostato un segnale di commutazione B-L1, con il cui,fronte positivo o negativo (vedere 200) viene memorizzato il valore della grandezza di misurazione UP2 del secondo potenziometro. Se quindi la grandezza di misurazione attuale del secondo potenziometro è inferiore a questo valore memorizzato, è soddisfatta la condizione di funzionamento al minimo B-L2L1 . Di conseguenza non possono più verificarsi le discrepanze summenzionate in seguito a resistenze di contatto nell ' ambito del secondo potenziometro , cosicché anche qui viene consentito un adattamento, quando la grandezza di misurazione con grande probabilità non è influenzata dall ' adattamento di fattori perturbatori ( in questo caso resistenze di contatto ecc. ) .
Nell 'esempio di realizzazione preferito il valore della grandezza di misurazione del secondo potenziometro viene rilevato in un elemento Sampleand-Hold 222. A tale scopo nel formatore di grandiente 202 rispettivamente 204 vengono formati i gradienti delle grandezze di misurazione UP2 rispettivamente UP1, nel formatore di importo 206 rispettivamente 208 viene formato l'importo di queste grandezze e nei comparatori 210 rispettivamente 212 questo viene confrontato con valorilimite memorizzati in celle di memoria214 fino a 216. Se entrambi i gradienti (ve dere correlazione logica AND" 218) scendono al disotto del valore limite prestabilito e è presente (correlazione logica "AND" 220) un fronte positivo o negativo del segnale di commutazione B-L1 (la grandezza di misurazione del primo potenziometro ha raggiunto momentaneamente oppure ha abbandonato l' intervallo dei valori estremi) la grandezza di misurazione attuale UP2 viene mantenuta nell'elemento Sample-and-Hold222 . Il valore mantenuto è il valore della grandezza di misurazione del secondo potenziometro , che è presente al raggiungimento oppure all 'abbandono del (non adattata) intervallo dei valori estremi da parte della grandezza di misurazione del primo potenziometro. In presenza delle condizioni summenzionate il valore mantenuto viene memorizzato in un integratore 226 .inserito come passabasso. Il valore estremo memorizzato viene quindi confrontato con il valore del segnale di misurazione UP2 (vedere comparatore 224) , laddove scendendo al disotto del valore limite viene impostato lo stato dell ’intervallo dei valori limite B-L2L 1. Se per memorizzare il valore si impiega un integratore, questo viene limitato vers o il basso al valore minimo di tolleranza del secondo potenziometro, il valore massimo superiore nonché il valore di inizializzazione vengono situati su un valore che è stato formato dalla tolleranza massima del secondo potenziometro e dalla tolleranza minima del primo potenziometro. In t al modo in c aso di adat t amento ch e non ha anc or a superato il transitorio si raggiunge un sicuro rico noscimento del funzionamento al minimo mediante il sec ondo poten z i ometro.
Un ' altra realizzazione consiste nel fatto che al posto del cambio di fronte del segnale di commutazione viene effettuata interrogazione per rilevare se la grandezza di mi sur azione UP1 del pr imo potenziometro si trova in un intervallo prestabilito attorno al suo valore estremo massimo. Se ciò viene riconosciuto e se sono soddisfatte le ulteriori condizioni precedentemente illustrate , viene liberato l'adattamento della grandezza di misurazione tramite integratore precedentemente, descritto . In caso di posizione quasi costante del pedale accelerazione in prossimità del valore massimo dell’intervallo di zero del primo potenziometro ciò porta ad un più rapido comportamento transitorio.
Con questo tipo di adattamento descritto è esclusa in misura estremamente ampia l’influenza di resistenze dì contatto sul secondo potenziometro poiché il valore estremo appreso di regola non si trovain corrispondenza del valore estremo propriamente detto e pertanto in corrispondenza del punto di inversione, in cui si verifica maggiormente abra -sione.
Per evitare un rischio residuo di falsamento dell'adattamento dei valori estremi, che si verifica quando in seguito alla posizione di tolleranza superiore , con il valore massimo limitante l 'intervallo di zero , della grandezza di misurazione del primo potenziometro è raggiunto l’effettivo valore estremo, mediante resistenze di contatto sul secondo potenziometro può diminuire il valore adattato. Con la successiva scomparsa di questa resistenza di contatto non viene più riconosciuta la condizione di funzionamento al minimo. Ciò viene ovviato in quanto il valore estremo del secondo potenziometro non viene appreso direttamente nel valore estremo massimo del primo potenziometro ma leggermente piu alto. A tale scopo con il procedimento precedentemente descritto per ultimo si effettua l'interrogazione su un intervallo di valori che si trova al disopra del valore estremo massimo.
Da ultimo l'affidabilità dell'adattamento dei valori estremi viene stabilita per il fatto che il segnale di stato relativo al raggiungimento dell'intervallo di zero viene formato da un circuìto logico "Or" dei valori estremi adattati di entrambe le grandezze di misurazione, cosicché dovrà sussistere necessariamente un errore doppio di due uguali resistenze di contatto su entrambi i potenziometri, che non sussiste più con il successivo raggiungimento dell'intervallo di zero, per impedire la formazione del segnale di stato. Per questo caso è previsto il rapido adattamento in salita a freno azionato, che assicura in maniera affidabile il raggiungimento del valore estremo
con il procecimento precedentemente descritto si forniscono differenti valori limite per l'intervallo dei valori limite. Pertanto è possibile attivare funzioni in dipendenza,di soglie assolute, di soglie adattate oppure del valore di soglia ridotto per il secondo potenziometro, cosicché,si ottieni un migliore più affidabile riconoscimento dei raggiungimento dell'intervallo dei valori estremi (ricono scimento del funzionamento al minimo).
Nelle figure 4.e 5 sono rappresentati diagrammi di svolgimento mostranti ulteriori esempi di realizzazione dell'adattamento precedentemente descritto della grandezza di misurazione.
Questi esempi di realizzazione hanno il vantaggio consistente nel fatto che essi proteggono una grandezza di misurazione adattata come grandezza di guida per il comando con una corsa morta il più possibile modesta,anche nel caso di influenze della resistenza di contatto. Inoltre viene assicurato un riconoscimento del funzionamento al minimo ,a due canali, senza riconoscimento troppo anticipato del funzionamento al minimo sul secondo potenziometro, cosicché non si verificano influenze negative sul comportamento di marcia. I casi di un adattamento errato, pensabili con modestissima probabilità,vengono compensati mediante aggiuntivo impiego di un limitatore del numero di giri di sorveglianza.
Il concetto base,del procedimento rappresentato,nelle figure 4 e 5 sta nel fatto che non viene più effettuato apprendimento generalmente con l'entrata nell'intervallo adattato dei valori estremi (chiamato in seguito intervallo di funzionamento al minimo), ma soltanto quando è premuto il pedale del freno. Nel caso normale il conducente quindi ha il piede staccato dal pedale acceleratore. Pertanto è possibile effettuare un adattamento, come precedentemente illustrato, della grandezza di misurazione di entrambi i potenziometri, avente lo scopo di esclu dere un abbassamento del valore di soglia per il riconoscimento del funzionamento al minimo in seguito a resistenze di contatto e di determinare il rispetti vo punto finale della caratteristica senza resistenze di contatto. Per ottenere ciò si valutano i valori minimi e massimi di ogni potenziometro in cicli di frenatura consecutivi. In caso di modesta variazione fra valori minimi e valori massimi se ne deduce un potenziometro senza elevata resistenza di contatto, In caso di grande variazione si suppone una elevata resistenza di contatto e viene consentito soltanto ancora un lentissimo adattamento in discesa. In entrambi i casi ha luogo un aumento non filtrato del valore di adattamento, quando in un ciclo di frenatura si verifica un valore massimo, che è superiore al valore adattato. Per impedire in misura estremamente ampia un adattamento errato accelerando essendo azionato il pedale del freno, l'adattamento avvie ne soltanto per un ciclo di frenatura, in cui dapprima il pedale si trova nell'intervallo di funzionamento al minimo, successivamente l'azionamento del pedale del freno e successivamente il pedale dell' acceleratore si trova ancor sempre, almeno per un tempo minimo, nel funzionamento al minimo.
La figura 4 mostra un diagramma di svolgimento rappresentante una realizzazione preferita del procedimento come,programma del microcomputer 14, nell 'esempio di un adattamento di uno dei due potenziometri (potenziometro 1) .Per il secondo potenziometro, si procede corrispondentemente. Anche qui i valori estremi dei due potenziometri vengono valutati separatamente ed adattati.
La valutazione dei segnali ha luogo soltanto una volta trascorso un ciclo di frenatura valido, ossia viene supposto un azionamento del pedale, del freno soltanto dopo un tempo preassegnato dopo che si è scesi al disotto di entrambi,i valori di soglia di funzionamento al minimo dei potenziometri e un rilascio del pedale del freno dovrà aver luogo un determinato tempo prima del superamento di queste soglie. Ciò impedisce un errato adattamento nell'azionamento del pedale acceleratore quando è ancora azionato il pedale del freno. Un nuovo ciclo dì frenatura viene riconosciuto quando vengono superate verso l'alto e successivamente di nuovo verso il basso le soglie di funzionamento al minimo dei potenziometri. In tal modo si impedisce una valutazione multipla dello stesso stato del potenziometro. Per riconosce re la variazione i valori minimi e massimi memorizzati di entrambi i potenziometri vengono valutati alme no nel ciclo di frenatura attuale e in un ciclo di frenatura precedente. Nel caso di una variazione al disotto del valore di soglia, ossia quando non va supposta alcuna elevata resistenza di contatto, si consente un rapido adattamento in discesa sull'attuale valore massimo con freno premuto. Quando il nuovo valore massimo è superiore al valore estremo memorizzato, questo viene immediatamente aumentato al valore massimo. Nel caso di variazioni sul vaiore di soglia, ossia nel caso di esistente elevata resistenza di contatto, viene consentito un adattamento in discesa, soltanto assai lento, su minori valori massimi. Quando un nuovo valore massimo è superiore al valore di adattamento memorizzato, ha lue— go parimenti un immediato aumento. Un contatore a conteggio progressivo/regressivo serve alla commutazione su rapido adattamento in discesa dopo pochi cicli di frenatura in caso che si verifichi soltanto una volta variazione sul valore di soglia. Una commutazione su un rapido adattamento in discesa avviene soltanto,dopo molti cicli di frenatura con una variazione al disotto del valore di soglia,quando preventivamente sono stati riconociuti più cicli di frenatura con una variazione,sul valore di soglia. Una variazione della grandezza di misurazione adattata avviene soltanto in caso diriconosciuto stato di funzionamento al minimo, cosicché non si verifica discontinuità nella preassegnazione di coppia per unità motrice del veicolo, determinata mediante valutazione del segnale del potenziometro nell'esempio di realizzazione preferito.
Conformemente al diagramma di svolgimento secondo la figura 4 viene rilevato il segnale del primo potenziometro UP1, e questo viene filtrato nel filtro 300 per ottenere il segnale filtratoUP1FI. Nel comparatore 302 il segnale,filtrato viene confrontatocon il valore massimo dell'intervallo dei valori estremi UP1LMX, preassegnato nella cella di memoria 304. Se il segnale filtrato si trova al disotto,del valore massimo e se la condizione corrispondente vale anche per il secondo potenziometro (trasmissione tramite collegamento 306,correlazione logica nel circuito logico AND 308), allorarisulta attiva la valutazione del segnale di azionamento del freno 310.
Con il fronte positivo del segnale di azionamento del pedale del freno S-BR, che non può venire prima di un tempo minimo TWBREMN una volta soddisfatta la condizione verificata in 308, viene prodotto un impulso per inizializzare la memoria dei valori minimi e massimi 312 rispettivamente 314 (impulso TINISP). I-noltre con il riconoscimento dell'azionamento del no viene impostato un segnale TSP, con il quale viene attivata la memorizzazione del valore minimo e del valore massimo, con questo segnale per la durata dell' azionamento del pedale del freno viene chiuso l'elemento di commutazione 318 rappresentato simbolicamente L'inizializzazione delle memorie avviene quindi con il valore filtrato attuale UP1FI (vedere collegamento 316), Il segnale per attivare la memorizzazione termina con il fronte posteriore del segnale di azionamento del freno. Una volta trascorso un tempo di attesa dopo la cessazione del segnale di azionamento del pedale del freno viene impostato un ulteriore impulso TBRZYIO, indicante che era in regola il ciclo di frenatura per la memorizzazione , ossia esso ha soddisfatto le condizioni precedentemente rappresentate Durante il tempo TSP viene fissato il valore minimo e massimo della tensione potenziometrica filtrata nella memoria del valore minimo rispettivamente del valore massimo 312 , 314, al termine del ciclo di frenatura e con il comparire dell'impulso indicante il corretto ciclo di frenatura viene copiato il valore memorizzato nelle memorie 320 rispettivamente 322. Con il sucessivo ciclo di frenatura in queste celle di memoria sono presenti i valori minimi rispettivamente mas simi del ciclo attuale e del ciclo precedente. Da questi valori viene formato di volta in volta il massimo nonchè il minimo e da ciò viene formata la differenza come variazione di segnale. Ciò è rappresentato nel diagramma di svolgimento della figura 4 mediante lo stadio di selezione 324 del valore massimo, rispettivamente lo stadio di selezione 326 del valore minimo, il punto di confronto 328 ed il comparatore 330 , in cui si confronta la differenza con un preasse gnato valore di soglia memorizzato nella cella di memoria 332. Se dal raffronto 330 risulta che la differenza dei valori massimi e dei valori mìnimi da questo e dall'ultimo ciclo di frenatura supera il valore di soglia ammesso, il contatore 334 viene portato ad effettuare conteggio progressivo, mentre nell'altro caso viene portato ad effettuare conteggio regressivo. Se il contatore contiene un valore superiore a zero, la costante di tempo per l'adattamento (integratore .
336) viene commutata su un valore più lento, per un valore di zero, rispettivamente se contiene un valore inferiore a zero essa viene commutata su un valore più rapido .Di conseguenza la velocità dell'adattamento in discesa viene influenzata mediante l'integratore 336. Nel diagramma di svolgimento della figura 4 nel comparatore 336 viene effettuato un confront o del volume di conteggio del contatore con il valore zero, e in dipendenza del risultato dell ' elemento di commutazione 338 viene effettuata commutazione fra la costante di tempo lenta 340 e la costante di tempo veloce 342. Parimenti nel caso di un volume di conteggio del contatore è superiore a zero viene soddisfatta la condizione per un immediato aumento dell'integratore su un nuovo valore massimo quando questo valore massimo è superiore al valore di adattamento memorizzato UP1LAD. Ciò avviene nello stadio comparatore 344,in cui il valore massimo viene confrontato con il valore di adattamento (valore di partenza dell'integratore) e nei caso di un valore massimo superiore al valore di adattamento tramite il collegamento AND 346 e l'elemento di commatazione 348 l'integratore viene impostato sul valore del valore massimo . L'integratore nel caso di power-fail viene impostato sul preassegnato valore massimo UP1LMW (ve dere collegamento 330) e viene limitato anche relativamente all'adattamento in salita oppure all'aumento su questo valore massimo. Quando il contatore contiene il valore zero, l'integratore funziona come passabasso, che sempre con il fronte positivo dell'impulso, indicante un corretto ciclo di frenatura,campiona il valore massimo di volta in volta più nuovo come segnale di entrata (vedere correlazione AND 352, elemento di commutazione 354). Nell'esempio di realizzazione preferito ciò avviene soltanto quando il valore massimo memorizzato è superiore al valore di adattamento del secondo potenziometro, da cui è detratto un valore preassegnato (vedere comparatore 356, punto di confronto 358, collegamento AND 352).
Dopo power-fail ha luogo l'inizio dell' adattamento con i valori massimi di funzionamento al minimo di entrambi i potenziometri. Un passaggio verso l'adattamento in discesa veloce ha luogo soltanto dopo un numero minimo di cicli di frenatura senza una variazione superiore al valore di soglia. Inoltre ha luogo una limitazione dell'intervallo di adattamento su limiti minimi rispettivamente massimi di tolleranza di funzionamento al minimo.Per entrambi i potenziometri. Inoltre ha luogo una limitazione del rispettivo valore di adattamento sul valore dell’altro valore di adattamento meno tolleranze massime di funzionam ento sincrono.
L 'uscita dell ' integratore rappresenta il valore adattato di funzionamento al minimo UP 1L AD. su questo vengono sommati valori Δ 1, Δ 2 e Δ 3 (vedere celle di memoria 360, collegamento 362, cella di memoria 364 e punti di correlazione logica 366 368 e 370). La somma del valore di adattamento con questi tre valori viene confrontata con il valore filtrato del potenziometro UP1FI (vedere 372). Se il valore di misurazione scende al disotto del valore di adattamento aumentato in ragione dei fattori menzionati, viene impostata la condizione di funzionamento al minimo B-L1AD. Inoltre nel punto di sottra zione 374 il valore di adattamento elevato viene detratto dal valore di misurazione, per cui si ottengono i valori di caratteristica normalizzati WP1AD descritti in seguito.
Un procedimento corrispondente come quel lo mostrato in figura 4 ha luogo anche relativamente all'adattamento del secondo potenziometro.
I segnali adattati formati costituiscono fondamento della normalizzazione della caratteristica, della grandezza di misurazione ricavata dal segnale del potenziometro e del riconoscimento del funzionamento al minimo. Al riguardo nell 'esempio di realizzazione preferito il primo potènziometro costituìsce potenziometro diguida, ossia questo potenziometro definisce la grandezza di misurazione,edovrà riconoscere la condizione di funzionamento al mini mo prima del riconoscimenio del funzionamento al mi nimo sulla base della grandezza di misurazione del secondo potenziometro. L’intervallo adattato di funzionamento al minimo per la grandezza di misurazione del secondo potenziometro viene limitato dal valore adattato più un valore di addizione Δ 1 . L ’ intervallo adattato di funzionamento al minimo per il primo potenziometro viene limitato dal valore adattato più i valori Δ 1 , Δ 2 e Δ 3 . Δ 2 in tal caso è un valore anticipativo , che ad esempio è adattabile sulla base dell'adattamento descritto in seguito e evita un riconoscimento del funzionamento al minimo troppo anticipato da parte del secondo potenziometro mediante resistenze di contatto oppure mediante differenze di linearità fra i due potenziometri. Il valore di adattamento A 3 è una distanza di sicurezza supplementare per il riconoscimento del funzionamento al minimo, che assicura che sulla base della prima grandezza di misurazione del potenziometro viene rico nosciuto funzionamento al minimo prima del riconoscimento del funzionamento al minimo sulla base della grandezza di misurazione del secondo potenziometro. Con l ’ adattamento separato per entrambe le gr ande zze di misurazione risulta possibile un riconoscimento a due canali del funzionamento al minimo, poiché vie ne riconosciuto funzionamento al minimo quando o sul la base della prima o della seconda grandezza di misurazione viene soddisfatta la condizione di funzionamento al minimo. Inoltre ha luogo una normalizzazione adattata della caratteristica su una fine dell intervallo di funzionamento al minimo del primo potenziometro , in quanto dalla grandezza di misur azione di questo potenziometro viene detratto il valore di adattamento elevato. Inoltre viene reso disponibile anche un riconoscimento di funzionamento al minimo sulla base di valori assoluti non adattati. Viene riconosciuto funzionamento al minimo quando il rispettivo valore della grandezza di misurazione scende al disotto di un preassegnato valore di tolleranza rappresentante un limite massimo dell'intervallo di funzionamento al minimo. Questo riconoscimento di funzio namento al minimo viene impiegato quando è difettoso uno dei potenziometri e ha luogo il comando con il potenziometro operante correttamente oppure, una volta riconosciuto l 'errore nel segnale del pedale del freno il comando viene effettuato sulla base della grandezza di misurazione del primo potenziometro.
Anche in questo esempio di realizzazione ha luogo una regolazione del valore limite di funzionamento al minimo per la grandezza di misurazione di un potenziometro a seguire il valore limite di funzionamento al minimo per la grandezza di misurazione dell ' altro potenziometro. Ciò avviene mediante adattamento del fattore 2. La figura 5 mostra un diagramma di svolgimento per una realizzazione preferita. A tale scopo la grandezza di misurazione adattata YP1LAD nel punto di addizione 400 viene aumentata in ragione del valore Δ 1. La grandezza di misurazione in tal modo aumentata viene confrontata nel comparatore 402 con la grandezza di misurazione assoluta UP1. Se questa grandezza di misurazione è superiore al valore elevato adattato della grandezza di misurazione e se contemporaneamente il gradiente della grandezza di misurazione formato nel formatore di gradiente 404 è inferiore ad un valore preassegnato, memorizzato nella cella di memoria 406 (vedere 408), nel caso di un fronte positivo o negativo del segnale di commutazione per la condizione adattata di funzionamento al minimo del secondo potenziometro (410, correlazione logica AND 412), viene mantenuta la differenza, formata nel punto di correlazione 414, fra valore adattato elevato della grandezza di misurazione e la grandezza di misurazione nel circuito Sample-and-Hold 416. Se questo valore è superiore al valore adattato Δ 2 (.vedere comparatore 420), un in tegratore 422 viene aumentato immediatamente su questo valore (vedere elemento di commutazione 426). Altrimenti l'integratore forma il valore medio di Δ 2 (ve dere elemento dicommutazione 428, 430,ritorno del segnale di uscita Δ 2 sull'entrata dell'integratore). Il valore medio in tal caso viene limitato su un valore massimo (cella di memoria 432).
In un altro esempio di realizzazione il valore assoluto della grandezza di misurazione del primo potenziometro alla fine dell'intervallo di funzionamento al minimo viene adattato alla grandezza di misurazione del secondo potenziometro e questo valore viene limitato ad un valore massimo, che è ricavato dalla grandezza di misurazione adattata del primo potenziometro. Da ciò viene quindi calcolato il valore Δ2.
La figura 6 mostra la caratteristica dlfle grandezze di misurazione UP1 e UP2 in funzione dell'angolo di rotazione α del pedale acceleratore. In particolare è riportata una caratteristica del primo potenziometro P1 e del secondo potenziometro P2. Inoltre sono rappresentate due differentiresistenze di contatto RU1 e RU2 sul potenziometro 2. I valori limite massimi UP2LMX e UP1LMX per gli intervalli di funzionarnento al minimo sono stabiliti sul 21 rispettivamente il 17% della grandezza di misurazione. Inoltre sono riportati esempi per il valore di adattamento minimo e il valore di adattamento mas simo sul potenziometro 2 con e senza resistenze di contatto. Inoltre è rappresentato il valore adattato UP1LAD e il valore adattato UP2LAD rispettivamente senza resistenza di contatto. Con l'aumento del rispettivo valore di adattamento in ragione dei valori Δ1, Δ 2 e Δ 3 si ottiene che il riconoscimento del funzionamento al minimo sul potenziometro 1 avviene sempre prima di quello sul potenziometro 2 (vedere αLL). Nell'esempio descritto in circostanze sfavórevoli il limite di funzionamento al minimo su P2 potrebbe essere raggiunto prima di quello su P1 (vedere RU2, B-L2ad, B-L 1adRu1). Per evitare ciò l'intervallo di funzionamento al minimo per la grandezza di misurazione del P1 viene aumentata in ragione del fattore adattabile Δ 2.
Per migliorare ulteriormente lasicurezza è previsto un limitatore del numero di giri di sorveglianza, che una volta riconosciuto il funzionamento al minimo limita il numero di giri del l 'unità motrice del veicolo ad valore limite preassegnato. Questo essendo premuto i l freno interviene anche quan do entrambi i valori di adattamento in seguito a resistenze di contatto su entrambi i potenziometri si spostano verso il basso con bassi valori massimi ripetutamente falsati su molti cicli di frenatura, in un ciclo seguente di funzionamento al minimo entrambe le resistenze di contatto su entrambi i potenziometri si allontanano contemporaneamente e le tensioni dei potenziometri sono superiori agli intervalli di funzionamento al minimo. Detto limitatore viene attivato senza azionamento del freno una voIta niconoisciuta la condizione di funzionamento al minimo adat tata su una delle due grandezze di misurazione , rispettivamente essendo azionato il freno quando viene soddisf atta la condizione di funzionamento al minimo sulla base delle grandezze di misurazioni assolute, non adattate, di uno dei due potenziometri.
RIVENDICAZIONI
1. Procedimentoper rilevare la grandezza di misurazione in un veicolo, che presenta almeno un valore estremo e viene valutata per il comando in corribinazione con un veicolo tenendo conto del valore estremo, laddove il valore estremo viene adattato, ca ratterizzato dal fatto che un adattamento viene liberato soltanto sotto condizioni preassegnate. in presenza delle quali si parte da una grandezza di misurazione che non è influenzata da fattori falsanti questa grandezza di misurazione
2. Procedimento secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che la grandezza di misurazione viene rilevata in modo rìdondante e l'adatta mento del valore estremo avviene indipendentemente per entrambe le grandezze di misurazione.
3 Procedimento secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che dalla grandezza dì misurazione adattata viene ricavato un valore di soglia, il cui superamento verso il basso rispettivamente verso l'alto da parte della grandezza di misurazione indica il raggiungimento dell'intervallo dei valori estremi
4. Procedimento secondo una delle rivendacazioni precedenti caratterizzato dal fatto che l' adattamento viene liberato quando la grandezza di misurazione si trova al disotto di un valore di tolleranza massimo e, oppure al disopra di un valore di tolleranza minimo.
5, Procedimento secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l'adattamento viene liberato quando il gradiente della grandezza dì misurazione scende al disotto di una determinata soglia.
6. Procedimento secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l'adattamento è liberato quando entrambe le grandez ze di misurazione si trovano reciprocamente in un intervallo preassegnato.
7. Procedimento secondo una delle riven dicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l'adattamento viene liberato quando è azionato il pedale del freno.
8. Procedimento secondo una delle riven dicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l'adattamento avviene con una costante di tempo preassegnata, la quale viene influenzata dal segnale di azionamento del pedale del freno, laddove l'adattamento avviene più rapidamente quando si è in presenza di un segnale di azionamento del freno.
9. Procedimento secondo una delle rivendi cazioni precedenti,caratterizzato dal fatto che la grandezza di misurazione viene rilevata in modo ridondante e l'adattamento di una grandezza di misurazione viene liberato quandol 'altra grandezza di misurazione ha raggiunto un valore di soglia prestabilito,preferibilmente il valore limite massimo per il suo intervallo dei valori estremi.
10.Proce dimento secondo la rivendicazione 9. caratterizzato dal fatto che al raggiungimento dell’intervallo di valori estremi viene riconosciuto quando questa grandezza di misurazione è scesa al disotto del valore adattato.
11. Procedimento secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che in presenza di almeno una delle condizioni vengono rilevati i valori massimi e oppure i valori minimi del la grandezza di misurazione.
12. Procedimento secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che come valore estremo adattato viene rilevato il massimo valore della grandezza di misurazione, che è presente in presenza di una operazione di frenatura.
13. Procedimento secondo una delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che viene valutata la variazione fra i valori minimi e i valori massimi della grandezza di misurazione nell'attuale processo di frenatura e in almeno un processo di frenatura precedente.
14. Procedimento secondo la rivendicazione 13, caratterizzato dal fatto che la determinazione del valore estremo dipende dalla grandezza della variazione.
15. Procedimento secondo la rivendicazione 13 oppure 14, caratterizzato dal fatto che si prende come valore estremo un valore massimo maggiore, quando almeno una volta è stata riconosciuta una variazione troppo grande, nonché dal fatto che un adattamento del valore estremo nel senso di minori valori massimi ha luogo lentamente o non avviene affatto quando la variazione su più processi di frenatura è troppo grande, e infine dal fatto che nel caso di una variazione al disotto di un valore limite ha luogo un più rapido adattamento al valore medio rispettivamente ai massimi degli ultimi valori massimi rispettivamente mediante filtrazione del valore massimo determinato.
16. Procedimento secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che dal valore estremo adattato viene formato un valore limite per l’intervallo di valori estremi laddove per l'adattamento dell'intervallo dei valori estremi di una prima grandezza di misurazione in corrispondenza di una seconda grandezza di misurazione rilevata in modo ridondante viene memorizzata la prima gran -dezza di misurazione , quando la seconda ha raggiunto il suo intervallo dei valori estremi, e infine dal fatto che viene determinato lo scostamento fra la grandezza di misurazione memorizzata e il valore limite per l'intervallo dei valori estremi delle prime grandezze di misurazione e per formare un più grande intervallo dei valori estremi esso viene aggiunto a quello precedente.
17. Dispositivo per rilevare la grandezza di misurazione in un veicolo,che presenta almeno un valore estremo, con una unità di comando (10 ) presentante un circuito di entrata (12),che rileva la grandezza di misurazione e presenta un circuito di uscita (16) fornente segnali di impostazione per comandare il veicolo con una unità calcolatrice (.14) che valuta la grandezza di misurazione rilevata per formare i segnali di impostazione tenendo conto del valore estremo della grandezza di misurazione, laddove il valore estremo viene adattato, caratterizzato dal fatto che l'unità calcolatrice (14) presenta alcon un valore limite prestabilito memorizzato nella cella di memoria 106 rispettivamente 106a. Quando si scende al disotto di questo valore limite viene impostato il segnale di stato, mentre nel caso del superamento questo viene ripristinato.
L'algoritmo di adattamento 100 rispettivamente 100a viene attivato sotto condizioni prestabilite. Ciò è simbolizzato nella figura 2 mediante l'elemento di commutazione 108 rispettivamente 108a rispettivamente mediante l'accesso diretto di un segnale di attivazione sull'algoritmo di adattamento 100 rispettivamente 100a (vedere collegamento tratteggiato 110, 110a). L'adattamento viene consentito quando almeno sulla base di una grandezza di misurazione si è rilevato il raggiungimento dell'intervallo valori estremi, oppure quando il pedale del freno è azionato, oppure quando lo scostamento fra le due grandezze di misurazione UP1 e UP2 scende al disotto di un valore limite prestabilito e, oppure
il gradiente almeno di una grandezza di misurazione scende al disotto di un valore di soglia prestabilito Un segnale di attivazione viene formato ad esempio nella correlazione "Or" 112. Questo segnale serve ad attivare l'adattamento di entrambe le grandezze di misurazione. Successivamente l'adattamento

Claims (1)

  1. meno un programma,che libera l 'adattamento del valore estremo soltanto sotto condizioni preassegnate in presenza delle quali si parte da una grandezza di misurazione che non, è influenzata da fattori falsanti questa grandezza di misurazione.
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