ITMI20000074A1 - Apparecchio di appoggio per ponti viadotti e simili - Google Patents

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Carlo Brutti
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Description

Titolo: Apparecchio di appoggio per ponti, viadotti e simili
DESCRIZIONE
Campo dell’ invenzione
La presente invenzione si riferisce ad un apparecchio di appoggio per ponti, viadotti e simili secondo il preambolo della allegata rivendicazione 1.
Tecnica nota
Nel settore dei ponti, dei viadotti e simili manufatti edili ed in particolare nel settore dei viadotti delle linee ferroviarie ad alta velocità, è ben nota l’esigenza di supportare gli impalcati dei viadotti in modo tale da smorzare il più possibile i carichi trasmessi in direzione orizzontale dagli impalcati alle pile destinate al loro supporto.
I suddetti carichi orizzontali si verificano ogniqualvolta agisce sull'impalcato una sollecitazione esterna di tipo asimmetrico, come ad esempio quella originata dalla frenata di un convoglio ferroviario o da un sisma.
A tale scopo, sono noti da tempo apparecchi di appoggio interposti tra gli impalcati di un viadotto e le rispettive pile di supporto i quali esercitano, grazie alla presenza di un idoneo elemento anulare elasticamente deformabile, una azione di smorzamento dei carichi orizzontali a valori tali da limitare l'entità delle sollecitazioni effettivamente scaricate sulle pile di supporto.
Un apparecchio di appoggio del tipo siffatto è ad esempio descritto nel brevetto italiano no. 1.277.905 ed è essenzialmente costituito da una cerniera sferica, interposta tra contrapposte piastre superiore e di base fissate all'impalcato del viadotto e, rispettivamente, alla pila destinata a supportare l'impalcato medesimo, la quale coopera con un anello elastico coassialmente montato nella piastra di base dell'apparecchio di appoggio attorno alla cerniera sferica.
Più in particolare, il suddetto anello elastico è conformato sostanzialmente a U rovesciata ed è calzato su un riscontro anulare esteso verticalmente dalla piastra di base dell'apparecchio di appoggio, Tale riscontro funge a sua volta da elemento di trattenimento dell'anello elastico ogniqualvolta quest'ultimo viene sollecitato in direzione orizzontale dalla cerniera sferica.
Un apparecchio siffatto, pur se sostanzialmente rispondente allo scopo, presenta tuttavia il non trascurabile inconveniente che nell'anello elastico destinato a smorzare i carichi orizzontali è individuabile una indesiderata concentrazione di tensioni - rilevabile dal calcolo agli elementi finiti - in corrispondenza del tratto di collegamento tra le contrapposte ali di esso, con il possibile insorgere di rotture per fatica in seguito ad un prolungato utilizzo dell'apparecchio di appoggio.
Sebbene tale inconveniente possa in qualche modo essere limitato sovradimensionando l'anello elastico ovvero impiegando materiali più pregiati, ne derivano uno spreco di materiale e/o un aumento di costi dell’apparecchio di appoggio che risultano del tutto indesiderabili e penalizzanti sul mercato.
Sommario delTinvenzione
Il problema tecnico che sta alla base della presente invenzione è pertanto quello di mettere a disposizione un apparecchio di appoggio per ponti, viadotti e simili avente caratteristiche strutturali e funzionali tali da consentire il desiderato smorzamento dei carichi orizzontali trasmessi dagli impalcati del viadotto alle proprie pile di supporto, e che superi nel contempo gli inconvenienti sopra evidenziati con riferimento alla tecnica nota citata.
Questo problema viene risolto, in accordo con la presente invenzione, da un apparecchio di appoggio così come definito nella parte caratterizzante della allegata rivendicazione In accordo con la presente invenzione, è stato riscontrato che è possibile smorzare in modo adeguato i carichi orizzontali trasmessi dagli impalcati del viadotto alle proprie pile di supporto senza avere alcuna indesiderata concentrazione di tensioni all'intemo dell'anello elastico dell'apparecchio di appoggio purché tale anello sia provvisto in corrispondenza di un lato radialmente interno di una coppia di superfici di battuta atte a cooperare a battuta con rispettivi riscontri definiti nella piastra di base dell'apparecchio di appoggio.
In tal modo, l'anello elastico viene sollecitato sostanzialmente a trazione senza originare indesiderate elevate concentrazioni di tensioni in alcuna parte della sua sezione ogniqualvolta agiscono su di esso i carichi orizzontali trasmessi dalla piastra superiore della cerniera sferica verso la piastra di base.
Nell’ambito della presente descrizione e nelle successive rivendicazioni, l'anello elastico si intende sollecitato "sostanzialmente a trazione" ogniqualvolta la componente maggioritaria dei carichi orizzontali a cui esso è sottoposto giace lungo il piano di simmetria longitudinale dell'anello elastico stesso.
In tal modo e contrariamente a quanto accade per gli apparecchi di appoggio della tecnica nota, in cui l'anello elastico viene sollecitato principalmente a flessione, vengono pertanto vantaggiosamente ridotte al minimo proprio quelle componenti di sollecitazione che, agendo in modo asimmetrico sull'anello elastico, possono provocarne con l'uso una rottura per fatica.
Vantaggiosamente, l'apparecchio di appoggio dell'invenzione consente inoltre di sfruttare in modo ottimale le caratteristiche elastiche del materiale impiegato per la fabbricazione dell'anello elastico.
Il grado di sfruttamento di tali caratteristiche può in particolare essere correlato, in analogia a quanto previsto dalla teoria sulle molle, ad un coefficiente di utilizzazione Cu definito come segue:
dove:
Em = energia elastica effettivamente immagazzinata dal’anello; e
E max = energia elastica massima immagazzinabile dal volume di materiale che costituisce l'anello se fosse sollecitato in ogni punto al valore massimo della tensione prodotta dalla reale sollecitazione agente sull'anello.
Vantaggiosamente, e poiché l'anello elastico dell'apparecchio di appoggio dell'invenzione viene sollecitato sostanzialmente a trazione, può essere conseguito un coefficiente di utilizzazione Cu dell’anello pari a circa 1 (molla sollecitata a trazione), un valore ben superiore - a parità di materiale impiegato e di carichi applicati - al valore massimo di 0,3 raggiungibile dagli apparecchi di appoggio realizzati secondo gli insegnamenti del suddetto brevetto italiano 1.277.905 (anello caricato a flessione).
In una forma di realizzazione particolarmente preferita dell'apparecchio di appoggio secondo l'invenzione, le componenti di sollecitazione a flessione agenti sull'anello elastico vengono sostanzialmente ridotte a zero (anello sollecitato completamente a trazione) quando le suddette superfici di battuta formate in corrispondenza del lato radialmente interno dell'anello sono simmetricamente posizionate rispetto al piano di simmetria longitudinale (π-π) dell'anello stesso e sono sostanzialmente perpendicolari a detto piano.
In tal modo, infatti, la risultante dei carichi orizzontali trasmessi dalla piastra superiore della cerniera sferica verso l'anello elastico dell'apparecchio di appoggio giace sostanzialmente lungo il piano di simmetria longitudinale dell'anello elastico stesso, sollecitando quest'ultimo unicamente a trazione con un ottimale sfruttamento delle caratteristiche di elasticità del materiale impiegato.
Breve descrizione delle figure
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno maggiormente dalla seguente descrizione dettagliata di una sua forma di realizzazione preferita, fatta qui di seguito, a titolo indicativo e non limitativo, con riferimento ai disegni allegati. Nei disegni:
- la figura 1 è una vista prospettica, in parziale sezione trasversale, di un apparecchio di appoggio per ponti, viadotti e simili secondo l’invenzione;
- la figura 2 è una vista in parziale sezione trasversale, fatta secondo la linea I-I di figura 5, dell'apparecchio di appoggio di figura 1;
- la figura 3 è una vista in parziale sezione trasversale, fatta secondo la linea II-II di figura 5, dell'apparecchio di appoggio di figura 1 rappresentato in una condizione di massima inclinazione rispetto alla verticale;
- la figura 4 è una vista in parziale sezione trasversale ed in scala ingrandita di alcuni particolari dell'apparecchio di appoggio di figura 1;
- la figura 5 è una vista in parziale sezione trasversale, fatta secondo la linea IV-IV di figura 2, dell'apparecchio di appoggio rappresentato in tale figura.
Descrizione dettagliata di una forma di esecuzione preferita del'invenzione
Con riferimento alle suddette figure, con 1 è globalmente indicato un apparecchio di appoggio per ponti, viadotti e simili secondo l’invenzione.
Nella forma di realizzazione illustrata, l'apparecchio 1 è in particolare adatto per il supporto degli impalcati di una linea ferroviaria ad alta velocità in cui l'entità delle sollecitazioni trasmesse alle pile di supporto è particolarmente rilevante.
L'apparecchio 1 comprende una contropiastra superiore 2, preferibilmente realizzata in acciaio Fe5lOC (UNI EN 10025), provvista di rispettivi mezzi di ancoraggio all'impalcato del viadotto (non rappresentato), costituiti in questo caso da una pluralità di zanche 3 preferibilmente realizzate in acciaio 39NiCrMo3 bonificato (UNI 7874). L'apparecchio 1 comprende altresì una piastra di base 4 opportunamente sagomata, preferibilmente realizzata in acciaio Fe510C (UNI EN 10025) e provvista di rispettivi mezzi di ancoraggio ad una pila atta a supportare l'impalcato (anch'essa non rappresentata). Tali mezzi sono in questo caso costituiti da una pluralità di zanche 5 preferibilmente realizzate in acciaio 39NiCrMo bonificato (UNI 7874).
La piastra di base 4 si appoggia su una contropiastra inferiore 6 - che ne garantisce vantaggiosamente il posizionamento in orizzontale - incorporata nella pila di supporto dell'impalcato ed avente una superficie superiore sostanzialmente a filo con la superficie superiore della pila stessa.
La contropiastra inferiore 6 è provvista di una pluralità di aperture 7 destinate ad alloggiare le zanche 5 ed a consentire la gettata della malta di riempimento destinata a fissare le zanche 5 alla pila.
La piastra di base 4 è fissata alle zanche 5 - a loro volta fissate alla pila - mediante una pluralità di idonei mezzi di collegamento, come ad esempio viti 8 classe 8.8 (UNI 3740) dotate di idoneo mezzo antisvitamento.
L'apparecchio di appoggio 1 comprende inoltre una cerniera sferica, complessivamente indicata con 9, interposta tra la contropiastra superiore 2 e la piastra di base 4, e destinata a trasferire le varie sollecitazioni dagli impalcati del viadotto alle proprie pile di supporto.
La cerniera sferica 9 comprende a sua volta una piastra inferiore 10, sostanzialmente conformata a calotta sferica, scorrevolmente montata sulla piastra di base 4 dell'apparecchio di appoggio 1 ed una piastra superiore 11, fissata alla contropiastra superiore 2 dell'apparecchio di appoggio 1 mediante una chiave cilindrica 17.
La piastra superiore 11 coopera con la piastra inferiore 10 della cerniera sferica 9 sulla quale è appoggiata in modo da poter scorrere su di essa.
A tale scopo, la piastra superiore 11 della cerniera sferica 9 è provvista di una sede concava 12, avente forma sostanzialmente coniugata a quella della piastra inferiore 10, la cui superficie esterna è rivestita con uno strato 13 antiattrito di politetrafluoroetilene (PTFE) vergine dello spessore complessivo di circa 4,5 mm il quale è a sua volta parzialmente accolto in una sede di adeguato spessore formata nella sede concava 12. Per migliorare lo scorrimento relativo tra la piastra inferiore 10 e la piastra superiore 11 della cerniera sferica 9, la calotta superiore della piastra inferiore 10 è superiormente rivestita con un lamierino 14 di acciaio inox AISI 316 dello spessore di circa 2 mm. Analogamente, per migliorare lo scorrimento relativo tra la piastra inferiore 10 della cerniera sferica 9 e la piastra di base 4 dell'apparecchio di appoggio 1, la superficie superiore della piastra di base 4 è rivestita da un lamierino 16 di acciaio inox AISI 316, mentre la superficie piana inferiore della piastra 10 è rivestita con uno strato 15 antiattrito di PTFE vergine dello spessore complessivo di circa 4,5 mm il quale è a sua volta parzialmente accolto in una sede di adeguato spessore formata nella superficie inferiore della piastra 10.
Per gli scopi dell'invenzione e nell’ambito di forze laterali comunque dirette, l'apparecchio di appoggio 1 realizza un appoggio cedevole entro la deformabilità e la corsa di un anello elastico 18, atto a smorzare i carichi orizzontali trasmessi dalla piastra superiore 11 della cerniera sferica 9 verso la piastra di base 4, e che verrà descritto in dettaglio nel seguito.
Nell'apparecchio di appoggio 1, l'anello elastico 18 è preferibilmente realizzato in acciaio inossidabile X2CrNiMoN 22-5-3 (UNI EN 10088) ed è coassialmente montato attorno alla piastra superiore 11 della cerniera sferica 9 in una opportuna sede coniugata 19 definita nella piastra di base 4.
In accordo con l'invenzione, l'anello elastico 18 è provvisto in corrispondenza di un lato radialmente interno 18a di una coppia di superfici di battuta 20, 21 simmetricamente posizionate da parti contrapposte rispetto ad un piano di simmetria longitudinale π-π dell'anello stesso.
Le superfici di battuta 20, 21 dell'anello elastico 18 cooperano a battuta con rispettivi riscontri anulari 22, 23 definiti nella piastra di base 4 dell'apparecchio di appoggio 1, in modo tale da sollecitare sostanzialmente a trazione l'anello elastico 18 ogniqualvolta agiscano su di esso i carichi orizzontali trasmessi dalla piastra superiore 11 della cerniera sferica 9 verso la piastra di base 4.
Nella forma di realizzazione illustrata, il suddetto trasferimento dei carichi viene agevolato tramite impegno di un risalto anulare 31, perimetralmente formato lungo la piastra superiore 11, con il lato radialmente interno 18a dell'anello elastico 18.
In una fonila di realizzazione preferita, illustrata nelle figure, l'anello elastico 18 ha una sezione traversale sostanzialmente conformata a T per cui le superfici di battuta 20, 21 risultano sostanzialmente perpendicolari al piano di simmetria longitudinale π-π dell'anello medesimo.
In tal modo è vantaggiosamente possibile garantire che la risultante dei carichi orizzontali applicati sull'anello elastico 18 da parte della piastra superiore 11 della cerniera sferica 9 giaccia lungo detto piano di simmetria longitudinale π-π. L'anello elastico 18 viene pertanto sollecitato a trazione ed ha un comportamento elastico assimilabile a quello di una molla di trazione durante l'impiego dell'apparecchio di appoggio 1.
In una forma di realizzazione alternativa, non rappresentata, l'anello elastico 18 ha una sezione traversale sostanzialmente conformata a trapezio isoscele, per cui le superfici di battuta 20, 21 formano con il suddetto piano di simmetria longitudinale π-π un angolo compreso tra 60° e 85°.
In tale forma di realizzazione è vantaggiosamente possibile rendere ancora più omogenea la distribuzione delle tensioni aH'intemo dell'anello elastico 18 ogniqualvolta esso viene sollecitato a trazione dalla piastra superiore 11 della cerniera sferica 9. Ciò consente a sua volta di impiegare un anello elastico 18 di sezione ancora più ridotta a tutto vantaggio della riduzione di dimensioni, peso e costo dell'apparecchio 1.
In entrambe le forme di realizzazione, l'anello elastico 18 si comporta come una molla sollecitata a trazione ed ha il massimo coefficiente di utilizzazione conseguibile (circa 1).
In una forma di realizzazione preferita, la sede coniugata 19 destinata ad accogliere con accoppiamento di forma l'anello elastico 18 comprende una porzione inferiore 19a formata nella piastra di base 4 dell'apparecchio di appoggio 1 ed una porzione superiore 19b formata in un coperchio di chiusura 24 rimovibile della piastra di base 4.
Preferibilmente, il coperchio 24 è realizzato in acciaio Fe510C (UNI EN 10025) e viene fissato in modo rimovibile alla piastra di base 4 - a bordo della quale viene posizionato in modo opportuno grazie all’impegno a battuta di un risalto anulare 25 con un rispettivo riscontro 26 - mediante una pluralità di viti 27 classe 8.8 (UNI 3740) dotate di idoneo mezzo antisvitamento.
In tal modo, è possibile installare in modo agevole l'anello elastico 18 nella propria sede coniugata di accoglimento 19 avendo a disposizione - dopo aver montato il coperchio 24 - i riscontri 22, 23 contro i quali si impegnano a battuta le superfici 20 e 21 dell'anello stesso.
Preferibilmente, la dielettricità dell’appoggio 1, cioè la capacità di isolare elettricamente la pila dall’impalcato, è assicurata isolando elettricamente l’anello elastico 18. Ciò viene preferibilmente ottenuto predisponendo almeno uno strato di materiale dielettrico su ciascuna superficie dell’anello elastico 18 a contatto con la piastra di base 4 ed eventualmente il coperchio 24 deH’apparecchio di appoggio 1.
In una forma di realizzazione preferita, una pluralità di strati 28 di PTFE vergine vengono applicati sulle superfici di contatto orizzontali dell’anello elastico 18, mentre una pluralità di strati 29 di materiale dielettrico Ferrozell (DIN HGW 2082) vengono applicati sulle sue superfici di contatto verticali.
L'apparecchio di appoggio 1 comprende infine una cuffia di protezione 30, preferibilmente realizzata in neoprene o gomma EPDM, montata tra il coperchio di chiusura 24 della piastra di base 4 e la piastra superiore 1 1 della cerniera sferica 9. Vantaggiosamente, tale cuffia di protezione 30 isola a tenuta la cerniera sferica 9 proteggendo dagli agenti atmosferici e da polvere o sostanze estranee sia le parti in movimento della medesima, sia l'anello elastico 18.
La procedura di messa in opera dell'apparecchio di appoggio 1 più sopra descritto è, a grandi linee, la seguente.
In una prima fase, da attuarsi fuori dal cantiere, la contropiastra superiore 2 viene fissata, unitamente alle proprie zanche di fissaggio 3 alla trave di impalcato durante la gettata di essa.
Successivamente, viene realizzato il getto per la realizzazione del baggiolo e, cioè, della soletta di calcestruzzo armato predisposta al di sopra della pila destinata a supportare la trave di impalcato.
Durante tale fase viene altresì posizionata la contropiastra inferiore 6 - destinata ad essere incorporata a filo nel baggiolo gettato al di sopra della pila - avendo cura di livellare orizzontalmente la superficie superiore di essa, ad esempio mediante una pluralità di viti di regolazione non rappresentate. Preferibilmente, la procedura di costruzione prevede di realizzare il baggiolo fino ad un’altezza inferiore a quella finale predisponendo nel contempo, mediante tubi in lamierino corrugato, i fori per ralloggiamento della malta di riempimento che fisserà le zanche inferiori 5.
In una fase successiva, si provvede a posizionare l'apparecchio di appoggio 1 -previamente fissato alla contropiastra superiore 2 mediante la chiave 17 - sulla contropiastra inferiore 6 annegata nella pila, avendo cura di centrarlo rispetto alla contropiastra stessa.
Vantaggiosamente, l'apparecchio di appoggio 1 è reso stabile in questa fase da una staffa rimovibile di posa in opera (non rappresentata) che impedisce movimenti relativi tra la piastra superiore 11 e quella inferiore 10 della cerniera sferica 9.
Infine, malta di riempimento viene iniettata nel vano che contiene le zanche inferiori 5 tramite le aperture 7 formate nella contropiastra inferiore 6 così da rendere solidale l'apparecchio di appoggio anche alla pila di supporto dell'impalcato.
Nel funzionamento dell'apparecchio di appoggio 1, il trasferimento dei carichi avviene attraverso il collegamento cinematico tra le piastre superiore 11 ed inferiore 10 della cerniera sferica 9.
Poiché il centro di rotazione di tale collegamento cinematico per i carichi verticali non coincide con quello per i carichi orizzontali, durante la trasmissione dei carichi dall'impalcato alla propria pila di supporto ad esempio dei carichi asimmetrici generati dalla frenatura di un convoglio ferroviario, si avrà un effetto di rotazione dell'apparecchio di appoggio 1 così come illustrato schematicamente in figura 3.
Più in particolare, durante la trasmissione dei carichi la piastra inferiore 10 della cerniera sferica 9 subisce una traslazione orizzontale per consentire il corretto accoppiamento cinematico con la piastra superiore 11.
La piastra superiore 11 subisce a sua volta un movimento oscillatorio con un impegno del proprio risalto anulare 31 con il lato radialmente interno 18a dell'anello elastico 18 che viene pertanto sollecitato localmente a compressione e, nel suo complesso, a trazione grazie all'impegno - da parte diametralmente contrapposta dell'anello 18 - delle superfici di battuta 20 e 21 con i riscontri 22 e 23 definiti nella piastra di base 4.
L'anello elastico 18 si comporta in modo elastico per una corsa nominale pari a circa 0.5 mm, al termine della quale il lato radialmente esterno 18b deH’anello 18 entra in battuta con la porzione inferiore 19a della propria sede di accoglimento 19 e trasferisce in modo sostanzialmente anelastico i carichi orizzontali trasmessi dalla piastra superiore 11 della cerniera sferica 9 alla piastra di base 4.
In altre parole, al di fuori della suddetta corsa nominale l'apparecchio di appoggio 1 è da considerarsi pressoché rigido. L'escursione massima di rotazione della cerniera sferica 9 è di /- 3°.
In accordo con l'invenzione e grazie al comportamento elastico dell'anello 18 assimilabile a quello di una molla sollecitata a trazione, è vantaggiosamente possibile sfruttare appieno le proprietà elastiche del materiale impiegato per la fabbricazione dell'anello stesso.
Vantaggiosamente, ciò consente di minimizzare - a parità di carico - il volume di materiale da impiegare con una conseguente riduzione delle dimensioni, del peso e quindi del costo dell'apparecchio di appoggio.
La riduzione di dimensioni conseguibile - a parità di carico - dall'apparecchio di appoggio dell'invenzione consente infine di semplificare tutte le fasi realizzative del viadotto dalla progettazione alla costruzione ed al montaggio.
Naturalmente, al ritrovato sopra descritto un tecnico del ramo potrà apportare modifiche e varianti allo scopo di soddisfare specifiche e contingenti esigenze applicative, varianti e modifiche comunque rientranti nell'ambito di protezione quale definito dalle successive rivendicazioni.

Claims (9)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparecchio di appoggio (1) per ponti, viadotti e simili comprendente: a) una cerniera sferica (9), interposta tra un impalcato di un viadotto ed una piastra di base (4) provvista di rispettivi mezzi di ancoraggio (5) ad una pila atta a supportare detto impalcato, detta cerniera sferica (9) includendo: i) una piastra inferiore (10), sostanzialmente conformata a calotta sferica, scorrevolmente montata sulla piastra di base (4), e ii) una piastra superiore (11) fissata a detto impalcato e scorrevolmente montata sulla piastra inferiore (10) della cerniera sferica (9), b) un anello elastico (18) coassialmente montato nella piastra di base (4) dell’apparecchio di appoggio (1) attorno alla piastra superiore (11) della cerniera sferica (9), detto anello elastico (18) essendo atto a smorzare i carichi orizzontali trasmessi da detta piastra superiore (11) verso la piastra di base (4), caratterizzato dal fatto che detto anello elastico (18) è provvisto in corrispondenza di un lato radialmente interno (18a) di una coppia di superfici di battuta (20, 21) posizionate da parti contrapposte rispetto ad un piano di simmetria longitudinale (π-π) dell'anello (18), dette superfici di battuta (20, 21) cooperando a battuta con rispettivi riscontri (22, 23) definiti nella piastra di base (4) deH'apparecchio di appoggio (1) in modo tale da sollecitare sostanzialmente a trazione l'anello elastico (18) ogniqualvolta agiscano su di esso i carichi orizzontali trasmessi dalla piastra superiore (11) della cerniera sferica (9) verso la piastra di base (4).
  2. 2. Apparecchio di appoggio (1) secondo la rivendicazione 1, in cui l'anello elastico (18) ha un coefficiente di utilizzazione sostanzialmente pari a 1.
  3. 3. Apparecchio di appoggio (1) secondo la rivendicazione 1, in cui l'anello elastico (18) è accolto con accoppiamento di forma in una sede coniugata (19) comprendente una porzione inferiore (19a) formata nella piastra di base (4) dell'apparecchio di appoggio (I) ed una porzione superiore (19b) formata in un coperchio di chiusura (24) rimovibile della piastra di base (4).
  4. 4. Apparecchio di appoggio (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui l'anello elastico (18) ha una sezione traversale sostanzialmente conformata a T, dette superfici di battuta (20, 21) essendo sostanzialmente perpendicolari al piano di simmetria longitudinale (π-π) dell'anello (18).
  5. 5. Apparecchio di appoggio (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui l'anello elastico (18) ha una sezione traversale sostanzialmente conformata a trapezio isoscele, dette superfici di battuta (20, 21) formando con il piano di simmetria longitudinale (π-π) dell'anello (18) un angolo compreso tra 60° e 85°.
  6. 6. Apparecchio di appoggio (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui l’anello elastico (18) è provvisto di almeno uno strato di materiale dielettrico (28, 29) su ciascuna superficie di esso a contatto con la piastra di base (4) dell'apparecchio di appoggio (1).
  7. 7. Apparecchio di appoggio (1) secondo la rivendicazione 1, comprendente ulteriormente una cuffia di protezione (30) montata tra il coperchio di chiusura (24) della piastra di base (4) e la piastra superiore (11) della cerniera sferica (9).
  8. 8. Apparecchio di appoggio (1) secondo la rivendicazione 1, in cui la piastra superiore (I I) della cerniera sferica (9) è fissata all'impalcato di un viadotto mediante una contropiastra superiore (2) provvista di rispettivi mezzi di ancoraggio (3) associati a detto impalcato.
  9. 9. Apparecchio di appoggio (1) secondo la rivendicazione 1, in cui la piastra di base (4) si appoggia su una contropiastra inferiore (6) incorporata nella pila di supporto dell’impalcato.
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