ITMC20090174A1 - Dispositivo per il travaso dosato di acqua filtrata ed addolcita all'internodelle caldaie di elettrodomestici a vapore. - Google Patents

Dispositivo per il travaso dosato di acqua filtrata ed addolcita all'internodelle caldaie di elettrodomestici a vapore. Download PDF

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Description

“DISPOSITIVO PER IL TRAVASO DOSATO DI ACQUA FILTRATA ED ADDOLCITA ALL’INTERNO DELLE CALDAIE DI ELETTRODOMESTICI A VAPORE†.
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente domanda di brevetto per invenzione industriale ha oggetto un dispositivo per il travaso dosato di acqua filtrata ed addolcita all’interno delle caldaie di elettrodomestici a vapore, come ad esempio ferri da stiro a vapore od apparecchiature per la pulizia a vapore .
Come à ̈ noto questo genere di elettrodomestici à ̈ corredato di una caldaia per la generazione di vapor d’acqua, la quale ovviamente deve essere riempita con acqua distillata, o comunque povera di calcio, al fine di evitare l’insorgere di dannose incrostazioni calcaree, che comprometterebbero in breve tempo il regolare ed efficiente funzionamento dell’elettrodomestico o costringerebbero a frequenti e scomode operazioni di pulizia e disincrostazione.
E’ altresì noto che per poter generare efficacemente vapore, nella caldaia deve essere inserita una determinata quantità d’acqua, inferiore al volume totale della caldaia stessa, essendo il volume residuo necessario appunto per accogliere il vapore generato.
Sono noti dispositivi che consentono di inserire nelle caldaie la corretta quantità d’acqua interrompendo l’erogazione al livello desiderato e tali dispositivi sono spesso forniti a corredo degli elettrodomestici a vapore. Sono altresì noti dispositivi di addolcimento dell’acqua, generalmente destinati al consumo alimentare, tipicamente caraffe. Nel caso in cui l’elettrodomestico preveda un serbatoio freddo ed un caricamento della caldaia in pressione tramite pompa, sono anche noti sistemi filtranti posti tra il serbatoio freddo e la caldaia stessa, tali sistemi sono frequentemente utilizzati nelle macchine per il caffé.
I limiti dei dispositivi noti si evidenziano nel fatto che se l’utilizzatore volesse versare acqua addolcita con un dispositivo di dosaggio dovrebbe prima addolcirla con un altro dispositivo (ad esempio caraffa). In alternativa dovrebbe acquistare costosa acqua distillata o demineralizzata.
I dispositivi di dosaggio noti, inoltre, erogano un flusso d’acqua modesto a causa del sistema di interruzione adottato e la semplice interposizione di una cartuccia filtrante al loro interno, con la sua resistenza al passaggio dell’acqua, ne comprometterebbe la funzionalità.
Da ultimo à ̈ evidente che i dispositivi filtranti posti tra serbatoio freddo e caldaia negli apparecchi dotati di pompa per il riempimento della caldaia stessa, possono essere adottati solo per questa categoria di apparecchi a vapore e, comunque, non eliminano il problema del calcare nel serbatoio freddo.
Scopo principale della presente invenzione à ̈ quello di ideare un dispositivo il quale consenta di riversare nella caldaia la giusta quantità d’acqua necessaria per il suo corretto riempimento, senza correre il rischio di provocare indesiderati tracimazioni di acqua al di fuori dalla caldaia o viceversa di attuare un caricamento insufficiente della caldaia stessa e di addolcire l’acqua stessa privandola del calcare durante l’operazione di versamento.
Proprio al fine di sollevare l’operatore da qualsiasi attività di controllo durante la fase di caricamento della caldaia di un qualsiasi elettrodomestico a vapore à ̈ scaturita la presente invenzione, il cui scopo à ̈ quello di realizzare un contenitore di acqua corredato di mezzi per l’addolcimento ed il contemporaneo travaso dosato della acqua immessa in detto contenitore, dove detti mezzi di dosaggio sono atti ad essere tarati in funzione della caldaia cui il dispositivo in parola deve essere asservito e capaci di interrompere automaticamente il travaso dell’acqua non appena il livello dell’acqua in seno alla caldaia raggiunge la giusta e prefissata quota di riempimento. Tutti questi obiettivi sono stati raggiunti dal dispositivo secondo la presente invenzione, le cui caratteristiche principali sono puntualizzate nella prima ed indipendente delle rivendicazioni annesse.
Il dispositivo in parola comprende un serbatoio atto ad essere riempito di acqua , corredato di una imboccatura inferiore, che risulta chiusa per mezzo di una cartuccia grigliata, riempita di materiale atto ad addolcire l’acqua, come ad esempio resine a scambio ionico, e alloggiata entro una camera stagna, dove si riversa, per semplice gravità, l’acqua filtrata ed addolcita che scola da detta cartuccia .
Al centro della parete di fondo di detta camera stagna à ̈ ricavato il foro di scarico dell’acqua, tamponato da un piattello di chiusura applicato alla sommità di una cannula di scarico ad asse verticale, dove l’acqua si incanala e scende tutte le volte che detto piattello viene sollevato all’interno di detta camera stagna con conseguente apertura del foro di scarico anzidetto. Va precisato che detta cannula di scarico verrà d’ora in poi chiamata doppia cannula per il fatto che essa à ̈ suddivisa interamente in due parti da un setto longitudinale che separa due condotti paralleli ed affiancati, il primo atto ad raccogliere tutta l’acqua che oltrepassa detto foro di scarico, il secondo atto a far confluire aria all’interno di detto serbatoio e più precisamente al di sopra del pelo libero dell’acqua in seno a detto serbatoio.
E evidente che se detta doppia-cannula viene infilata dall’alto verso il basso entro il foro di riempimento della caldaia e se detto piattello otturatore viene sollevato manualmente, allora l’acqua confluita in detta camera stagna, posta a valle della cartuccia, inizia spontaneamente a riversarsi per gravità all’interno di detto primo condotto e da questo nella sottostante caldaia; à ̈ evidente, però, che detto travaso si interromperà automaticamente non appena il livello dell’acqua in seno alla caldaia salirà ad una quota tale da intercettare l’imboccatura inferiore di detto secondo condotto, con conseguente interruzione di quel flusso d’aria ascendente sfociante all’interno del serbatoio d’acqua anzidetto.
Per maggior chiarezza esplicativa, la descrizione del dispositivo secondo il trovato prosegue con riferimento alle tavole di disegno allegate, aventi solo valore illustrativo e non certo limitativo:
- la fig. 1 à ̈ una sezione del dispositivo secondo il trovato con un piano verticale passante per l’asse longitudinale di detto serbatoio; in questa figura detto piattello di otturazione del condotto di scarico à ̈ illustrato in posizione di chiusura;
- la fig. 2 à ̈ una sezione del dispositivo secondo il trovato con un piano verticale passante per l’asse longitudinale di detto serbatoio; in questa figura detto piattello di otturazione del condotto di scarico à ̈ illustrato in posizione di apertura;
- la fig. 3 mostra, con una rappresentazione assonometrica, del dispositivo secondo il trovato, dal quale à ̈ stato asportato un settore al fine di evidenziare il posizionamento e la configurazione dei suoi componenti interni.
- la fig. 4 mostra una differente forma costruttiva del dispositivo secondo il trovato.
Con riferimento alle figure anzidette il dispositivo in parola comprende un serbatoio cilindrico (1) atto ad essere riempito di acqua attraverso la sua imboccatura inferiore (1a), che risulta chiusa per mezzo di una cartuccia grigliata (2), riempita di materiale (3) atto ad addolcire l’acqua, come ad esempio resine di addolcimento a scambio ionico.
Nelle preferita forma di realizzazione del trovato, illustrata nelle figure allegate, detta cartuccia (2) presenta forma circolare ed à ̈ corredata di un collare superiore (2a), atto ad innestarsi, a tenuta stagna, all’esterno dell’imboccatura (1a) del serbatoio (1).
Detta cartuccia (2) alloggia entro una camera stagna (4), avente la forma di un catino di forma cilindrica, la cui imboccatura superiore (4a) à ̈ a sua volta accoppiata a tenuta con una flangia (2b) ricavata all’esterno del corpo della cartuccia (2).
A quest’ultimo proposito si precisa che il corpo della cartuccia (2) à ̈ formato da un mantello cilindrico, chiuso da un fondo superiore (2c) e da un fondo inferiore (2d), entrambi recanti fori (5), attraverso cui l’acqua contenuta nel sovrastante serbatoio (1) può riversarsi, per semplice gravità, nella sottosante camera stagna (4), dopo aver attraversato le resine (3) contenute in un microfiltro tessuto non illustrato nelle figure allegate.
Al centro della parete di fondo (4b) di detta camera (4) à ̈ ricavato un foro di scarico (6), all’esterno del quale à ̈ prevista una coppia concentrica di boccagli di scarico circolari (4c e 4d), entrambi ricavati in un sol pezzo con la camera (4).
Detto foro di scarico (6) à ̈ chiuso da un piattello otturatore (7), formato da un corpo centrale di struttura tubolare (7a), ad asse verticale, che reca, a circa metà altezza, una flangia circolare esterna (7b), responsabile direttamente della chiusura del foro di scarico (6).
Il tratto terminale superiore di detto corpo tubolare (7a) à ̈ infilato entro un condotto (8), ad asse verticale, che attraversa assialmente la cartuccia (2) e che termina in sommità con un boccaglio (8a) che si prolunga all’interno del serbatoio (1). Su detto boccaglio (8) à ̈ innestata una cannula (9), la cui imboccatura superiore (9a) à ̈ situata a breve distanza dal fondo superiore (1b) del serbatoio (1) .
Si richiama l’attenzione sul fatto che detto tratto terminale superiore di detto corpo tubolare (7a) à ̈ accoppiato con detto condotto (8) con possibilità di scorrimento assiale , del tipo a sali-scendi, detto accoppiamento essendo reso a tenuta stagna grazie ad un anello di guarnizione (10), montato all’esterno del tratto terminale superiore del corpo tubolare (7a) e strisciante all’interno del condotto (8). Inferiormente al tratto terminale inferiore di detto corpo tubolare (7a) del piattello (7) à ̈ fissata una doppia-cannula di scarico (11), che risulta perfettamente infilata con libertà di scorrimento a saliscendi entro il primo e più piccolo boccaglio (4c) dell’anzidetta coppia concentrica di boccagli di scarico (4c e 4d) .
Detta doppia-cannula (11) reca in sommità un collare esterno (12), conformato a tazza, entro cui à ̈ alloggiata una molla precompressa (13), che risulta in pratica infilata nella intercapedine anulare delimitata dell’anzidetta coppia concentrica di boccagli di scarico (4c e 4d) .
Ciò significa che detta doppia-cannula (11) à ̈ soggetta costantemente, così come il piattello (7) ad esso solidale, ad una spinta verso il basso, che assicura la chiusura permanente del foro di scarico (6) da parte del piattello (7) .
Come già sopra precisato detta doppia-cannula (11) à ̈ suddivisa interamente in due parti da un setto longitudinale (14), che separa due condotti paralleli ed affiancati, il primo (15) atto ad raccogliere tutta l’acqua che oltrepassa detto foro di scarico (6), il secondo (16) atto a far confluire aria all’interno di detto serbatoio di acqua (1) .
Più precisamente detto secondo condotto (16) à ̈ accoppiato al tratto terminale inferiore del corpo tubolare (7a) del piattello (7) in maniera tale che detto condotto (16) trovi continuità all’interno di detto corpo tubolare (7a), prima, e, subito dopo, dentro il condotto (8) ed infine dentro la cannula (9) .
Detto primo condotto (15), invece, risulta decentrato ed esterno rispetto al corpo tubolare (7a) del piattello (7), per cui tutta l’acqua che attraversa il foro di scarico (6) si riversa all’interno del primo condotto (15), la cui sezione terminale di base (15a) à ̈ situata ad una quota più bassa di quella della sezione terminale di base (16a) del condotto dell’aria (16). Va precisato infine che l’apertura del foro di scarico (6) può essere facilmente ottenuta esercitando una pressione dal basso verso l’alto al di sotto del collare a tazza (12), sufficiente per vincere la resistenza della molla (13) e sollevare conseguentemente il condotto (11) e con esso il piattello (7). Non appena detta pressione viene meno, il piattello si riabbassa automaticamente per effetto dell’azione di richiamo della molla (13), in fase di distensione.
Alla luce della descrizione che precede risulterà ora più evidente che se detta doppia-cannula (11) viene infilata dall’alto verso il basso entro il foro di riempimento della caldaia di un elettrodomestico e se detto piattello otturatore (7) viene sollevato, allora l’acqua confluita in detta camera stagna (4), posta a valle della cartuccia (2), inizia spontaneamente a riversarsi per gravità all’interno di detto primo condotto (15) e da questo nella sottostante caldaia; à ̈ evidente, però, che detto travaso si interromperà automaticamente non appena il livello dell’acqua in seno alla caldaia salirà ad una quota tale da intercettare l’imboccatura inferiore (16a) di detto secondo condotto (16), con conseguente interruzione di quel flusso d’aria ascendente sfociante all’interno del serbatoio d’acqua anzidetto (1).
E’ dunque evidente che per ciascun modello di caldaia il giusto dosaggio della quantità d’acqua di riempimento può essere attuato semplicemente scegliendo il giusto valore di lunghezza del secondo condotto (16), misurata a partire dalla sua sezione di base (16a) fino al collare a tazza (12), nella consapevolezza che detto collare a tazza (12) viene attestato e premuto contro l’imboccatura della caldaia durante l’impiego del dispositivo secondo il trovato..
A questo punto si richiama l’attenzione sull’importanza dell’accorgimento di posizionare la sezione terminale di base (15a) del primo condotto (15) ad una quota più bassa di quella della sezione terminale di base (16a) del condotto dell’aria (16).
Così facendo non si corre il rischio che l’acqua che sgorga dalla sezione di base (15a) possa essere risucchiata entro il condotto (16) per effetto di quell’azione aspirante, pur se di entità minima, esercitata dal flusso d’aria di sfiato che risale il condotto (16), fino a sfociare alla sommità della serbatoio (1), dopo aver attraversato tutta la cannula (9), la cui presenza à ̈ determinante per avere un travaso dell’acqua veloce dal serbatoio (1) alla camera (4) , nonostante le perdite di carico dovute all’attraversamento del letto di resine (3).
In assenza di detta cannula (4), infatti, l’aria di sfiato proveniente dalla caldaia sfocerebbe in alto attraverso il boccaglio (8a) gorgogliando in seno alla massa dell’acqua contenuta nel serbatoio (1), acqua che in parte potrebbe incanalarsi anche dentro il boccaglio (8a), by-passando la cartuccia (2) e rallentando la discesa dell’acqua attraverso la cartuccia (2) a causa del fatto che detta aria di sfiato trova più difficoltà a ripristinare continuamente e istantaneamente la pressione atmosferica nella camera d’aria che sovrasta il pelo libero dell’acqua in seno al serbatoio (1) .
Viene ora richiamata l’attenzione su una alternativa forma di attuazione dell’invenzione, che differisce dalla precedente, sopra descritta, soltanto per il fatto di comprendere un collare (41) interposto fra la vasca-stagna (4) e l’imboccatura (1a) del recipiente (1) .
Con particolare riferimento alla fig. 4 si fa presente che in questa differente versione costruttiva dell’invenzione à ̈ previsto che all’interno dell’imboccatura (4a) della camera stagna (4) sia ricavata una corona dentata (40) , sulla quale può saltellare un nasello (50) che sporge all’esterno di una linguetta flessibile elasticamente (51), ricavata, per mezzo di un intaglio (52) ad “C†, su detto collare cilindrico (41) . il qaule risulta inserito all’interno dell’imboccatura (4a) ad una quota sovrastante la cartuccia (2)
Sulla superficie laterale esterna di detto collare (41) à ̈ riportata una scala numerica, non evidenziata in fig. 4, atta ad evidenziare il numero di riempimenti già eseguiti oppure un solo simbolo grafico che segnala il momento in cui necessità la sostituzione della cartuccia (2).
In effetti detto simbolo grafico o le cifre progressive di detta scala possono essere letti dall’utente tramite una finestra ermetica di osservazione (42) ricavata sulla parete esterna della camera-stagna (4) .
Questo particolare accorgimento consente di memorizzare il numero dei riempimenti della caldaia attuati, al fine di provvedere, al momento giusto, alla rigenerazione o alla sostituzione della sostanza (3) contenuta nella cartuccia (2), dal momento che detta sostanza perde la sua efficacia dopo un numero prestabilito di lavaggi, che corrisponde in pratica al numero di riempimenti della caldaia.
Sul collare cilindrico (41) à ̈ realizzata internamente una filettatura (41b) atta a impegnarsi con l’imboccatura inferiore (1a) del serbatoio (1) .
Tramite detta filettatura (41) avviene in pratica il serraggio del recipiente (1) al sottostante blocco di componenti, formato dalla camera stagna (4), dalla cartuccia (2), dal collare a tazza (12) e dalla doppia –cannula (11) .
L’utente deve soltanto afferrare la camera- stagna (4) e girarla attorno all’imboccatura (1a) del recipiente (1) ; fin tanto che l’avvitamento non giunge a fine corsa , la camera-stagna (4) gira solidalmente al collare (41), che naturalmente si arresta nel momento in cui l’avvitamento à ̈ arrivato a fine corsa , mentre la vasca-stagna (4) à ̈ ancora libera di proseguire la sua corsa di rotazione, ostacolata soltanto dal nasello anzidetto (50) .
A fine serraggio l’utente avverte uno scatto, essendo lo scatto fornito dallo scavalcamento, da parte del nasello (50), di uno dei denti della corona dentata (40) ; dopo ogni scatto l’utente dovrà fare attenzione al simbolo od alla cifra che appaiono nella anzidetta finestra di osservazione (42), dal momento che dalla lettura di detta cifra o dalla visione di detto simbolo l’utente può capire quando à ̈ il momento di effettuare la sostituzione o la rigenerazione della cartuccia (2) .

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Dispositivo per il travaso dosato di acqua filtrata ed addolcita all’interno delle caldaie di elettrodomestici, del tipo comprendente un serbatoio (1) atto ad essere riempito di acqua, che viene scaricata all’esterno, per semplice gravità, tramite una doppia - cannula di scarico (11), ad asse verticale, formata da una coppia affiancata di condotti (15 e 16) e posta a valle di un foro di scarico (6), chiuso da un piattello di otturazione (7), normalmente chiuso per effetto dell’azione di richiamo di una molla (13), il quale à ̈ fissato alla sommità di detta doppia -cannula (11) ed il quale presenta un corpo centrale di struttura tubolare (7a), ad asse verticale, che reca, a circa metà altezza, una flangia circolare esterna (7b), responsabile direttamente della chiusura del foro di scarico (6), dispositivo caratterizzato per il fatto di comprendere una cartuccia grigliata (2) contenente una sostanza (3) di addolcimento dell’acqua, la quale chiude l’imboccatura inferiore (1a) di detto serbatoio (1) e che alloggia entro una camera stagna (4), al centro della cui parete di fondo (4b) à ̈ ricavato detto foro di scarico (6), detta cartuccia (2) essendo accoppiata a detto corpo tubolare (7a), il cui tratto terminale superiore à ̈ infilato entro un condotto (8), ad asse verticale, che attraversa assialmente la cartuccia (2) e che termina in sommità con un boccaglio (8a) che si prolunga all’interno del serbatoio (1); essendo previsto che il secondo condotto (16) dell’anzidetta coppia affiancata di condotti (15 e 16) sia accoppiato al tratto terminale inferiore del corpo tubolare (7a) del piattello (7) , in maniera tale che detto condotto (16) trovi continuità all’interno di detto condotto (8).
  2. 2) Dispositivo secondo la rivendicazione precedente caratterizzato per il fatto che detto tratto terminale superiore di detto corpo tubolare (7a) à ̈ accoppiato con detto condotto (8) con possibilità di scorrimento assiale, del tipo a sali-scendi, detto accoppiamento essendo reso a tenuta stagna grazie ad un anello di guarnizione (10), montato all’esterno del tratto terminale superiore del corpo tubolare (7a) e strisciante all’interno del condotto (8).
  3. 3) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato per il fatto che su detto boccaglio (8) à ̈ innestata una cannula (9), la cui imboccatura superiore (9a) à ̈ situata a breve distanza dal fondo superiore (1b) dell’serbatoio (1) .
  4. 4) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato per il fatto che il primo condotto (15) dell’anzidetta coppia affiancata di condotti (15 e 16) risulta decentrato ed esterno rispetto al corpo tubolare (7a) del piattello (7), per cui tutta l’acqua che attraversa il foro di scarico (6) si riversa all’interno del primo condotto (15) .
  5. 5) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato per il fatto che la sezione terminale di base (15a) del primo condotto (15) à ̈ situata ad una quota più bassa di quella della sezione terminale di base (16a) del secondo condotto (16).
  6. 6) Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato per il fatto che detta cartuccia (2) presenta forma circolare ed à ̈ corredata di un collare superiore (2a), atto ad innestarsi, a tenuta stagna, all’esterno dell’imboccatura (1a) del serbatoio (1).
  7. 7) Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato per il fatto che detta camera stagna (4) ha la forma di un catino di forma cilindrica, la cui imboccatura superiore (4a ) à ̈ accoppiata a tenuta con una flangia (2b) ricavata all’esterno del corpo della cartuccia (2).
  8. 8) Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato per il fatto che all’esterno di detto foro di scarico (6) à ̈ prevista una coppia concentrica di boccagli di scarico circolari (4c e 4d) , entrambi ricavati in un sol pezzo con la camera (4) .
  9. 9) Dispositivo secondo le rivendicazioni 1 e 8, caratterizzato per il fatto che detta doppia-cannula (11) risulta perfettamente infilata con libertà di scorrimento a saliscendi entro il primo e più picciolo boccaglio (4c) dell’anzidetta coppia concentrica di boccagli di scarico (4c e 4d) .
  10. 10) Dispositivo secondo le rivendicazioni 1 e 8, caratterizzato per il fatto che detta detto doppia-cannula (11) reca in sommità un collare esterno (12), conformato a tazza , entro cui à ̈ alloggiata detta molla precompressa (13), che risulta infilata nella intercapedine anulare delimitata dell’anzidetta coppia concentrica di boccagli di scarico (4c e 4d) .
  11. 11) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato per il fatto di comprendere un collare (41) interposto fra la vasca-stagna (4) e l’imboccatura (1a) del recipiente (1) e per il fatto che all’interno dell’imboccatura (4a) della camera-stagna (4) à ̈ ricavata una corona dentata (40), sulla quale può saltellare un nasello (50) che sporge all’esterno di una linguetta flessibile elasticamente (51), ricavata, per mezzo di un intaglio (52) ad “C†, su detto collare cilindrico (41) , recante una filettatura interna (41b) , mentre sulla sua superficie laterale esterna à ̈ riportata una scala numerica oppure un solo simbolo grafico , che possono essere visionati tramite una finestra ermetica di osservazione (42) ricavata sulla parete esterna della camera-stagna (4) .
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