ITMC20070175A1 - Impianto per alimentare con acqua proveniente da precedenti impieghi le cassette di scarico dei water - Google Patents

Impianto per alimentare con acqua proveniente da precedenti impieghi le cassette di scarico dei water Download PDF

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Description

“IMPIANTO PER ALIMENTARE CON ACQUA PROVENIENTE DA PRECEDENTI IMPIEGHI LE CASSETTE DI SCARICO DEI WATER”.
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente domanda di brevetto per invenzione industriale ha per oggetto un impianto per alimentare con acqua proveniente da precedenti impieghi le cassette di scarico dei water.
In un’epoca in cui le risorse idriche tendono a scarseggiare viene fatta sempre più attenzione alle possibili occasioni di spreco o, comunque, di eccessivo consumo.
Nell’ ambito di una simile indagine si è accertato che i consumi idrici domestici vengono pesantemente condizionati dall’acqua utilizzata per lo scarico dei water.
In questa prospettiva non è mancato chi ha già tentato di trovare rimedi per economizzare su questi specifici consumi e persino di individuare una qualche possibilità di riciclare a tale scopo l’acqua precedentemente utilizzata per altri impieghi domestici.
Va detto tuttavia che le soluzioni ipotizzate si sono sempre rivelate assai macchinose e poco funzionali, com’è dimostrato dal fatto che le stesse non abbiano avuto la benché minima diffusione pratica.
Scopo specifico della presente invenzione è quello di realizzare un impianto automatico finalmente efficiente, oltre che versatile, al punto da poter essere installato in un qualsiasi ambiente-bagno, anche preesistente.
Esso infatti si rivela finalmente in grado di eseguire, in favore della cassetta di scarico del water, il riciclaggio dell’ acqua precedentemente utilizzata nel lavabo, negli altri igienico-sanitari (come ad esempio la vasca da bagno) e magari anche negli elettrodomestici eventualmente presenti nel medesimo ambiente-bagno (come ad esempio una lavabiancheria).
Ulteriore finalità dell’invenzione in parola è quella di conferire all’impianto in questione una struttura semplice ed economica, formata da pochi componenti “dedicati” in grado di coordinarsi in maniera semplice, pratica ed economica con gli igienico-sanitari e la diramazione della rete idrica domestica normalmente presenti in un ambiente-bagno.
Ebbene l’idea alla base della presente invenzione è quella di predisporre un serbatoio di recupero, preferibilmente posizionato al di sotto del lavabo, atto a ricevere l’acqua precedentemente utilizzata nel medesimo lavabo, negli altri igienico- sanitari e nell’eventuale lavabiancheria dislocata nella medesima stanza.
Da parte sua un tale serbatoio di recupero deve essere collegato, tramite un normale condotto di adduzione, con la diramazione della rete idrica domestica che alimenta la tradizionale cassetta di scarico del water.
Ebbene attraverso una serie di opportune valvole e sensori (che saranno illustrate nel dettaglio nel prosieguo della presente descrizione), e grazie all’attività di gestione e controllo di una centralina elettronica, si è potuto ottenere che l’acqua raccoltasi nell’ anzidetto serbatoio di recupero sia convogliata in direzione della cassetta del water, successivamente ad ogni scarico della stessa.
Peraltro nel corso dei vari cicli di riutilizzo di una simile acqua riciclata, e fino a quando permanga un’adeguata riserva della stessa, rimpianto medesimo provvede automaticamente ad interrompere l’erogazione dell’acqua “chiara” addotta dall’anzidetta diramazione della rete idrica domestica usualmente connessa alla cassetta di scarico del water.
Grazie all’ impianto in parola, dunque, la cassetta di scarico del water viene ricaricata, fin quando è possibile, con l’acqua già utilizzata negli igienico-sanitari o nella lavabiancheria, senza dover attingere direttamente dalla rete domestica e limitando così in maniera sostanziale l’utilizzo della risorsa idrica.
Inutile dire che l’inevitabile presenza, in una simile acqua riciclata, di tracce di sapone o detersivo non rappresenta una controindicazione nei confronti di un simile riutilizzo della stessa; si può dire anzi che la presenza del sapone/detersivo produca effetti certamente positivi in quanto contribuisce ad elevare il livello di igienicità del water.
Occorre precisare, infine, che l' impianto in parola vanta anche la capacità di ovviare, in maniera altrettanto automatica, all’eventuale ipotizzata assenza d’acqua all’ interno dell’ anzidetto serbatoio di recupero.
In una simile evenienza, infatti, è previsto che tale impianto abiliti il riempimento della cassetta del water con acqua “chiara” normalmente erogata dalla rete idrica domestica, almeno fino a quando l' anzidetto serbatoio di recupero non tomi nuovamente a riempirsi.
Per maggiore chiarezza esplicativa la descrizione del trovato prosegue con riferimento alla tavola di disegno allegata, avente solo valore illustrativo e non certo limitativo, in cui la figura 1 è un disegno schematico dell’ impianto in parola installato in un tipico ambiente-bagno.
Come anticipato l' impianto in questione adotta un serbatoio di recupero (1) che, nella versione costruttiva di figura 1, è destinato a ricevere l’acqua già utilizzata nel lavabo (L) e nell’adiacente lavabiancheria (LB).
In particolare l’acqua proveniente dal lavabo (L) e dalla lavabiancheria (LB) viene immessa nel serbatoio (1) tramite rispettivi tubi di adduzione (2, 3), mentre l’eventuale eccesso di acqua all ’interno di tale serbatoio (1) viene eliminata tramite una normale valvola di “troppo pieno”, prevista alla sommità dello stesso ed allacciata alla rete fognaria tramite un rispettivo tubo di deflusso (4).
Il medesimo serbatoio (1) risulta altresì corredato di una pompa (5) che pesca all’ incirca all’altezza della sua parete di fondo e di un galleggiante-interruttore (6) atto a rilevare il livello dell’acqua contenuta all 'interno.
L’anzidetta pompa (5) è preposta ad alimentare, con l’acqua contenuta nel serbatoio in parola (1), un condotto (7) che risulta innestato, in corrispondenza dell’ estremità opposta, in una diramazione (8) della rete idrica domestica.
In particolare si tratta della diramazione (8) che si innesta nella cassetta di scarico (C) del water (W), con l’interposizione di una tradizionale valvola di ingresso (9a) usualmente comandata da un rispettivo galleggiante (9).
Ulteriori componenti dell’ impianto secondo il trovato sono una valvola di non ritorno (7a) montata lungo l' anzidetto condotto (7) interposto tra il serbatoio di recupero (1) e la diramazione (8) della rete domestica, un sensore di flusso (11) montato nel tratto di tale diramazione compreso tra il punto di innesto (P) dell’ anzidetto condotto (7) e la cassetta (C), nonché un’elettrovalvola (8a), normalmente aperta, montata lungo l’anzidetta diramazione (8), a monte del punto di innesto (P) del medesimo condotto (7).
L’operatività dell’intero impianto è gestita in automatico da una centralina elettronica (10), opportunamente interfacciata con i componenti appena menzionati, secondo quanto verrà di seguito specificato.
A tale proposito va detto innanzitutto che il ciclo di funzionamento dell’ impianto secondo il trovato ha inizio ad ogni nuovo scarico dell’acqua contenuta nella cassetta (C) in direzione del water (W).
In particolare lo svuotamento della cassetta medesima (C) viene rilevato dal sensore di flusso (11), nel momento in cui quest’ultimo avverte che l’acqua “chiara”, a seguito dell’apertura della valvola (9a) della cassetta (C), ha ripreso a fluire lungo la diramazione (8).
Una simile informazione acquisita da tale sensore di flusso (11) viene naturalmente trasmessa alla centralina (10), in quanto responsabile dell’ intero funzionamento dell’ impianto secondo il trovato.
Nel medesimo tempo la centralina (10) assume dal galleggiante-interruttore (6) del serbatoio di recupero (1) anche l' informazione relativa all’ eventuale presenza di acqua all 'interno di quest’ultimo e, se accerta effettivamente una simile presenza, attiva istantaneamente il funzionamento della pompa (5) e la chiusura dell’elettrovalvola (8a).
In questo modo l’acqua riciclata presente nel serbatoio (1) viene convogliata entro il condotto (7), attraversandone la rispettiva valvola di non ritorno (7a), per poi raggiungere la diramazione (8) della rete idrica, tramite la quale viene infine convogliata all’intemo della cassetta (C).
È importante sottolineare che per tutta la durata di una simile fase operativa l’elettrovalvola (8a) presente lungo la diramazione (8) della rete idrica è indotta a mantenere il proprio assetto di chiusura, in modo tale che l’acqua “chiara” proveniente da quest’ultima non possa a sua volta affluire in direzione della cassetta (C).
La stessa centralina (10) impartisce alla pompa (5) un comando di arresto non appena l’acqua riciclata proveniente dal serbatoio (1) abbia completato il riempimento della cassetta medesima (C).
L’informazione di tale avvenuto riempimento viene trasmessa alla centralina (10) ad opera dell’ anzidetto sensore di flusso (11), il quale infatti è in grado di rilevare tempestivamente, all’ interno del condotto (7), l’arresto del flusso d’acqua riciclata che si produce non appena il galleggiante (9) della cassetta (C), a riempimento completato, abbia provocato la chiusura della rispettiva valvola (9a) di accesso dell’ acqua.
Ma, come anticipato, l'impianto secondo il trovato è in grado di assicurare il riempimento della cassetta (C) anche nel caso in cui l' anzidetto serbatoio di recupero (1) risulti vuoto.
In effetti la medesima centralina (10), allorquando acquisisca dal galleggiante-interruttore (6) del serbatoio (1) il dato relativo all’ esaurimento della riserva d’acqua riciclata, omette di azionare la pompa (5) e di condurre in assetto di chiusura l’elettrovalvola (8a) prevista lungo la diramazione (8) della rete idrica domestica.
Ciò assicura che il riempimento della cassetta (C) possa essere normalmente assicurato dall’acqua “chiara” proveniente da tale diramazione (8).
In questa specifica fase si rileva determinante la presenza dell’anzidetta valvola di non ritorno (7a) innestata lungo il condotto (7) che aggetta dal serbatoio (1).
Una simile valvola (7a) impedisce, infatti, che l’acqua “chiara” addotta dalla diramazione (8) possa riversarsi, oltre che nella cassetta (C), anche nel serbatoio di recupero medesimo (1).
Tuttavia non appena il serbatoio di recupero (1) tomi a riempirsi, il relativo galleggiante-interruttore (6) non mancherà di trasmettere questa informazione alla centralina (10), la quale ne farà buon uso in presenza di un nuovo svuotamento della cassetta (C), abilitando cioè un nuovo ciclo di riempimento di quest’ultima con acqua riciclata.
Nell'impianto in questione è previsto anche un ulteriore accorgimento ai fini dell’ ottimale riempimento della medesima cassetta di scarico (C) del water (W).
Tale accorgimento viene attuato nella situazione in cui nel serbatoio di recupero (1) sia comunque presente acqua riciclata, ma non in quantità sufficiente a garantire il completo riempimento della cassetta (C).
Ebbene in questo caso il funzionamento iniziale dell’impianto in questione è del tutto normale, nel senso cioè che la centralina (10) - successivamente allo scarico della cassetta (C) - abilita la chiusura l’elettrovalvola (8a) ed il contestuale azionamento della pompa (5) del serbatoio (1).
Tuttavia non appena la scorta di acqua riciclata presente in tale serbatoio (1) si esaurisca, prima che si sia verificato il completo riempimento della cassetta (C), allora la medesima centralina (10) interrompe il funzionamento della pompa (5) e toma ad abilitare l’apertura dell’elettrovalvola (8a) prevista sulla solita diramazione (8) della rete idrica.
In questo modo l’acqua “chiara” potrà aggiungersi alla precedente acqua riciclata, fino al completo riempimento della cassetta (C) e dunque alla consueta chiusura dell’apposita valvola di accesso (9a).
È appena il caso di precisare che quest’ ultima logica di funzionamento della centralina (10) è la semplice conseguenza dell’informazione ricevuta dal galleggiante-interruttore (6) in merito all’ esaurimento dell’acqua riciclata nel serbatoio (1); essendo previsto infatti che ad una simile informazione la centralina medesima (10) reagisca sempre arrestando il funzionamento della pompa (5) e commutando in assetto di apertura l’elettrovalvola (8a).

Claims (4)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Impianto per alimentare con acqua proveniente da precedenti impieghi le cassette di scarico dei water, caratterizzato per il fatto di comprendere i seguenti componenti: - un serbatoio (1) di recupero dell 'acqua proveniente dal tubo di scarico (2) di un lavabo (L) e/o di altro igienico-sanitario, che risulta corredato internamente di una pompa (5) dislocata in prossimità della sua parete di fondo e di un galleggianteinterruttore (6) atto a rilevare il livello dell’acqua contenuta; - un condotto (7), munito di una valvola di non ritorno (7a), atto ad assicurare il collegamento idrico tra l' anzidetto serbatoio (1) e la diramazione (8) della rete idrica domestica che alimenta la cassetta di scarico (C) usualmente corredata di una valvola d’ingresso dell’acqua (9a) comandata da un rispettivo galleggiante (9); - un sensore di flusso (11) montato nel tratto dell’ impianto compreso tra la cassetta (C) ed il punto di innesto (P) dell’ anzidetto condotto (7) nell’anzidetta diramazione (8); - un’elettrovalvola (8a), normalmente aperta, montata lungo l’anzidetta diramazione (8) della rete idrica domestica, a valle del punto di innesto (P) dell’ anzidetto condotto (7) proveniente dal serbatoio (1); - una centralina elettronica (10) interfacciata con la pompa (5) ed il galleggiante-interruttore (6) dislocati nel serbatoio di recupero (1), con il sensore di flusso (11), nonché con Γ elettrovalvola (8a) innestata nella diramazione (8) della rete idrica domestica; essendo altresì previsto che tale centralina (10) sia programmata in maniera tale di operare alternativamente come segue: - allorquando il sensore di flusso (11), registrando nella condizione di riposo dell'impianto medesimo un flusso d’acqua, le trasmette l' informazione dell’ avvenuto svuotamento della cassetta medesima (C) ed il galleggianteinterruttore (6) del serbatoio (1) le trasmette l informazione della presenza di una sufficiente quantità d’acqua riciclata, essa abilita la chiusura dell’elettrovalvola (8a) ed abilita l’azionamento dell’anzidetta pompa (5), favorendo così l’afflusso dell’acqua nel condotto (7) e, in successione, nella diramazione (8) della rete idrica e nella stessa cassetta (C), fino a quando l’anzidetto sensore di flusso (11) non le segnali l’arresto del flusso conseguente alla chiusura della valvola (9a) della cassetta (C), usualmente operata dal rispettivo galleggiante (9), a seguito dell’ avvenuto riempimento; - allorquando invece, a seguito dello svuotamento della cassetta (C) segnalatole dal medesimo sensore di flusso (11), abbia ricevuto l' informazione dal galleggiante-interruttore (6) del serbatoio (1) della mancanza di acqua riciclata, essa omette di azionare la pompa (5).
  2. 2) Impianto secondo la rivendicazione 1, caratterizzato per il fatto che l’anzidetta centralina (10) risulta ulteriormente programmata in maniera tale di operare come segue: - allorquando, nel corso del funzionamento della pompa (5), il galleggiante-interrutore (6) le trasmette l' informazione relativa all’ esaurimento dell’acqua riciclata entro il serbatoio (1), essa provvede a disattivare la pompa medesima (5) e a commutare in assetto di apertura l’elettrovalvola (8a) innestata nella diramazione della rete idrica domestica (8).
  3. 3) Impianto secondo la prima o entrambe le precedenti rivendicazioni, caratterizzato per il fatto che nell’ anzidetto serbatoio di recupero (1) è innestato un ulteriore tubo di adduzione (3) che lo alimenta con l’acqua scaricata da uno o più elettrodomestici (LB).
  4. 4) Impianto secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato per il fatto che l' anzidetto serbatoio di recupero (1) adotta verso la sommità una tradizionale valvola di “troppo pieno” che alimenta un tubo di scarico (4) usualmente innestato nella rete fognaria.
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