ITMC20060010A1 - Sistema per la realizzazione di una scarpa di tipo "montato" corredata di un inserto ammortizzatore insediato nel tacco. - Google Patents

Sistema per la realizzazione di una scarpa di tipo "montato" corredata di un inserto ammortizzatore insediato nel tacco. Download PDF

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ITMC20060010A1
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Stefania Ottaviani
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Stefania Ottaviani
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Description

DESCRIZIONE
a corredo di una domanda di breveto per invenzione industriale avente per titolo:
“SISTEMA PER LA REALIZZAZIONE DI UNA SCARPA DI TIPO “MONTATO”, CORREDATA DI UN INSERTO AMMORTIZZATORE INSEDIATO NEL TACCO”.
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente domanda di breveto per invenzione industriale ha per oggeto un sistema per la realizzazione di una scarpa di tipo “montato”, corredata di un inserto ammortizzatore insediato nel tacco.
La tutela brevettuale richiesta va estesa anche alla calzatura realizzata con il sistema secondo il trovato.
Per scarpa di tipo “montato” si intende nel gergo calzaturiero quella scarpa che viene realizzata con l’ausilio di una “forma”, che riproduce la sagoma di un piede e sulla quale viene calzata la tomaia, i cui lembi inferiori vengono rimboccati, stirati e fissati al di sotto di una intersuola, preventivamente fissata amovibilmente sulla pianta di detta “forma” o “ abbozzo ” di piede.
Una volta applicata la tomaia aH’intersuola, si procede all’applicazione ed al fissaggio, al di sotto dell’intersuola medesima, della suola di calpestio, prima, e del tacco poi. Scopo della presente invenzione è quello di innovare questa tecnica di lavorazione, ormai vecchia e standardizzata da moltissimi anni, al fine di poter ricavare un vano in corrispondenza della zona di appoggio del calcagno in cui incassare un inserto in materiale morbido e deformabile elasticamente, in grado di svolgere ima funzione ammortizzante capace di attutire l’impatto del calcagno con il terreno ogni qualvolta il piede viene appoggiato al suolo durate la deambulazione.
Ormai tutte le calzature per il tempo libero o addirittura per lo sport, come ad esempio le scarpe da corsa o per il pallacanestro o per la pallavolo, sono normalmente corredate di un fondo formato per stampaggio, il quale presenta, in corrispondenza della zona del tacco, inserti cedevoli elasticamente, come ad esempio cuscinetti di morbida gomma o ciambelle piene d’aria, atti ad ammortizzare la fase di atterraggio del tallone durante la corsa o la marcia od i salti.
L’adozione di siffatti inserti è stato finora appannaggio esclusivo delle calzature corredate di un fondo formato per stampaggio, ove è semplice ricavare, in fase di stampaggio, cavità di qualsivoglia forma e profondità per l’insediamento di detti inserti, che vengono solitamente ricoperti dalla soletta di pulizia, fra l’altro quasi sempre di tipo sfilabile, lavabile ed intercambiabile.
Nel caso delle scarpe di tipo “montato”, invece, i lembi della tomaia risultano rimboccati e fissati perimetralmente fra detta intersuola e detta suola, per cui la soletta di pulizia ricopre in pratica la faccia superiore di detta intersuola, sulla quale è impossibile ed impensabile ricavare sedi da sfruttare per l’insediamento di conformi inserti ammortizzanti.
Il tacco sottostante poi è sempre di struttura rigida è rifinito inferiormente con un sotto-tacco, per cui non c’è assolutamente né spazio né modo per introdurre in seno ad una scarpa di tipo “montato” un inserto anti-schok, come oggi si suol dire.
Scopo della presente invenzione è, come già anticipato, quello di innovare la tradizionale lavorazione delle scarpe di tipo “montato” nella prospettiva di poter adottare anche in una scarpa simile, di linea classica, quegli inserti ammortizzanti che fino ad oggi hanno trovato applicazione soltanto nelle scarpe sportive dotate di fondi formati per stampaggio.
Il sistema di lavorazione secondo il trovato prevede l’impiego di un nuovo e particolare “abbozzo” di piede che presenta, inusualmente, una sorta di tacco, che determina - una volta ultimata e sfilata la scarpa da detto “abbozzo” - la formazione di una conforme sede ribassata all’interno della scarpa, avente una profondità tale da poter accogliere un inserto ammortizzatore, destinato ad essere ricoperto e occultato dalla solita soletta sottopiede.
Per maggior chiarezza esplicativa la descrizione del sistema di lavorazione secondo il trovato prosegue con riferimento alle tavole di disegno allegate, riportate solo a titolo esemplificativo e non certo limitativo, in cui la sequenza delle varie fasi operative viene spiegata con l’ausilio di figure che mostrano schematicamente il prodotto semi-lavorato che fuoriesce da ogni fase lavorativa.
La fig. 1 mostra, visto di fianco, lo speciale “abbozzo” di piede da utilizzare per l’attuazione del sistema di lavorazione secondo il trovato.
La fig. 2 mostra, in posizione capovolta e visto di tre quarti, detto speciale “abbozzo” di piede da utilizzare per l’attuazione del sistema di lavorazione secondo il trovato. La fig. 3 mostra schematicamente l’inserto ammortizzatore da inserire alPintemo della scarpa realizzata con il sistema di lavorazione secondo il trovato.
Le figure da 4A a 4F sono altrettante sezioni, con un piano longitudinale, della calzatura durante le successive fasi della sua lavorazione, previste in una prima preferita forma di attuazione del sistema secondo il trovato.
Le figure da 5A a 5F sono altrettante sezioni, con un piano longitudinale, della calzatura durante le successive fasi della sua lavorazione, previste in una seconda preferita forma di attuazione del sistema secondo il trovato.
Le figure da 6A a 6F sono altrettante sezioni, con un piano longitudinale, della calzatura durante le successive fasi della sua lavorazione, previste in una terza preferita forma di attuazione del sistema secondo il trovato.
La fig. 7 mostra schematicamente una tomaia del tipo a sacchetto per la realizzazione di mocassini.
Con particolare riferimento alle figure 1 e 2, il sistema di lavorazione secondo il trovato prevede l’impiego di uno speciale “abbozzo” di piede (1), del tipo formato da un calcagno (la) e da un mezzo-piede (lb) collegati assieme da una molla (M), che consente il sollevamento del calcano (la) rispetto al mezzo-piede (lb), così da render possibile lo sfilaggio della scarpa dall’abbozzo (1), quando tutte le lavorazioni da effettuare con l’ausilio di detto abbozzo (1) sono state ultimate.
La peculiarità di siffatto abbozzo (1), per il resto del tutto convenzionale, è quella di recare un calcagno (la) incorporante una sorta di tacco (le), che si raccorda con il sovrastante calcagno per mezzo di un gradino (ld), dal momento che detto tacco (le) è leggermente più piccolo rispetto al sovrastante calcagno (la).
Il sistema di lavorazione secondo il trovato prevede altresì l’impiego di uno speciale telaio rigido (2), atto a cingere detto
tacco (1c) e consistente in pratica in un collare a ferro di cavallo, preferibilmente, ma non necessariamente, chiuso inferiormente con una basetta di fondo (2a), atta ad ricoprire la faccia inferiore del tacco (le) nel momento in cui detto telaio (2) viene accoppiato con l’abbozzo (1) .
Il sistema di lavorazione secondo il trovato prevede altresì l’impiego di un inserto (3) ammortizzatore atto a trovare alloggiamento all’interno della scarpa, in corrispondenza della zona sottostante il calcagno del piede.
Il sistema di lavorazione secondo il trovato, in una sua preferita forma di attuazione, prevede la seguente sequenza di fasi operative:
a) applicazione ad incastro di detto telaio (2) sul tacco (le) dell’abbozzo (1), come mostrato in fig. 4 A;
b) fissaggio in maniera amovibile, mediante mezzi noti, di una comune intersuola (4) al di sotto di detto abbozzo (1), la cui pianta inferiore viene completamente ricoperta, dalla punta al tallone, da detta intersuola (4), il cui tratto mediano (4a) deve subire un leggero doppio piegamento per sormontare la sponda trasversale anteriore (le’) di detto tacco (le) , come mostrato in fig. 4B;
c) infilaggio della tomaia (5) sull’abbozzo (1);
d) rimbocco , stesura e fissaggio, con mezzi noti, dei lembi perimetrali (5a) della tomaia (5) al di sotto dei bordi della intersuola (4), con conseguente occultamento del telaio (2), a ferro di cavallo, che resta ricoperto dalla stessa tomaia (5), come mostrato in fig. 4C;
e) applicazione e fissaggio, con mezzi noti, di una comune suola (6) sulla intersuola (4), come mostrato in fig. 4D ;
f) applicazione e fissaggio, con mezzi noti, di un sottotacco (7) sulla suola (6) come mostrato in fig. 4E;
g) sfilaggio della scarpa dall’abbozzo (1) ed inserimento al suo interno dell’anzidetto inserto ammortizzatore (3), avente dimensioni e forma corrispondenti a quelli del tacco (le) , così da poter trovare esatto alloggiamento all’interno del vano (8) delimitato dal telaio (2) a ferro di cavallo e destinato ad essere stabilmente incorporato nella scarpa finita (S), nascosto al di sotto di una comune soletta di pulizia (9), che ricopre anche detto inserto (3) come mostrato in fig. 4F.
La scarpa finita (S) si caratterizza esteticamente per il fatto di presentare un tacco rivestito dalla tomaia (5), che si estende e scende, senza soluzione di continuità, dal bordo (B) di imboccatura della scarpa (S) fin sotto al suo finto tacco, interrompendosi soltanto in corrispondenza del sottotacco (7). Nel caso in cui si preferisca conferire alla scarpa (S) un aspetto esteriore del tutto tradizionale, caratterizzato da una tomaia (5) che lascia scoperto il sottostante tacco, allora sarà sufficiente posticipare la prima fase operativa di cui al punto a) ad un momento successivo secondo quanto di seguito precisato:
A) fissaggio in maniera amovibile, mediante mezzi noti, di una comune intersuola (4) al di sotto di detto abbozzo (1), la cui pianta inferiore viene completamente ricoperta, dalla punta al tallone , da detta intersuola (4), il cui tratto mediano (4a) deve subire un leggero doppio piegamento per sormontare la sponda trasversale anteriore (le’) di detto tacco (le), come mostrato in fig. 5 A ;
B) infilaggio della tomaia (5) sull’abbozzo (1) ;
C) rimbocco, stesura e fissaggio, con mezzi noti, dei lembi perimetrali (5a) della tomaia (5) al di sotto dei bordi della intersuola (4), come mostrato in fig. 5B;
D) applicazione ad incastro sul tacco (le) di detto telaio (2) a ferro di cavallo, il quale va così a ricoprire la tomaia (5), limitatamente a quel tratto di tomaia (5) che fascia e ricopre il tacco (le), come mostrato in fig. 5C;
E) applicazione e fissaggio , con mezzi noti, di una comune suola (6) sulla intersuola (4), come mostrato in fig. 5D;
F) applicazione e fissaggio, con mezzi noti, di un sottotacco (7) sulla suola (6), come mostrato in fig. 5E;
G) sfilaggio della scarpa dall’abbozzo (1) ed inserimento al suo interno dell’anzidetto inserto ammortizzatore (3), avente dimensioni e forma corrispondenti a quelli del tacco (le) , così da poter trovare esatto alloggiamento aH’intemo del vano (8) delimitato dal telaio (2) a ferro di cavallo e destinato ad essere stabilmente incorporato nella scarpa finita (S), nascosto al di sotto di una comune soletta di pulizia (9), che ricopre anche detto inserto (3), come mostrato in fig. 5F.
In questa modalità di attuazione del sistema secondo il trovato in cui il telaio (2) resta in vista sull’estemo della scarpa (S) è necessario utilizzare un telaio (2) che presenti una finitura superficiale esterna ad imitazione di quella della pelle o del cuoio multistrato o sia addirittura rivestito con una fascetta di pelle o di cuoio multistrato, così che detto telaio (2) possa imitare perfettamente, dal punto di vista esteriore, l’aspetto di un vero tacco di tipo tradizionale. .
Il sistema di lavorazione secondo il trovato può essere utilizzato anche adottando tomaie del tipo a “sacchetto”, i cui lembi vengono ripiegati lateralmente e verso l’alto tutt’attomo all’abbozzo (1) anziché al di sotto di quest’ultimo ; trattasi infatti di tomaie che fasciano completamente la pianta dell’abbozzo (1) e con le quali vengono realizzate le famose calzature a “mocassino”.
L’unico accorgimento da adottare è quello di prevedere un’ampia finestra (50a) sulla tomaia a sacchetto (50) in corrispondenza della zona sottostante il calcagno del piede, come mostrato in fig.7 .
Quando siffatta tomaia a sacchetto viene calzata sull’abbozzo (1) il tacco (le) dell’abbozzo (1) si infila e sporge al di fuori di detta finestra.
In tale caso il sistema di lavorazione secondo il trovato prevede la seguente sequenza di fasi operative :
Al) infilaggio della tomaia a sacchetto (50) sull’abbozzo (1) facendo in modo che il tacco (le) sia infilato e fuoriesca dalla finestra (50a) ricavata sulla tomaia a sacchetto (50), come mostrato in fig. 6A;
Bl) rimbocco, stesura e fissaggio, con mezzi noti , dei lembi perimetrali (50b) della tomaia (50) ai bordi della pattina superiore (P) della scarpa, come mostrato in fig. 6B;
Cl) applicazione ad incastro sul tacco (le) di detto telaio (2) a ferro di cavallo, come mostrato in fig. 6C ;
DI) applicazione e fissaggio, con mezzi noti, di una comune suola (6) al di sotto della tomaia a sacchetto (50), come mostrato in fig. 6D;
El) applicazione e fissaggio, con mezzi noti, di un sottotacco (7) sulla suola (6), come mostrato in fig. 6E ;
Gl) sfilaggio della scarpa dall’abbozzo (1) ed inserimento al suo interno dell’anzidetto inserto ammortizzatore (3), avente dimensioni e forma corrispondenti a quelli del tacco (le), così da poter trovare esatto alloggiamento all'interno del vano (8) delimitato dal telaio (2) a ferro di cavallo e destinato ad essere stabilmente incorporato nella scarpa finita (S), nascosto al di sótto di una comune soletta di pulizia (9), che ricopre anche detto inserto (3), come mostrato in fig. 6F.
In questo caso detto inserto (3) può essere collocato entro detto vano (8) proprio grazie alla previsione di una conforme finestra (50b) sulla tomaia a sacchetto (50).

Claims (6)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Sistema per la realizzazione di una scarpa, corredata di un inserto ammortizzatore insediato nel tacco, caratterizzato per il fatto di prevedere l’uso: - di uno speciale “abbozzo” di piede (1) del tipo formato da un calcagno (la) e da un mezzo-piede (lb) collegati assieme da una molla (M), dove detto calcagno (la) incorpora una sorta di tacco (le), che si raccorda con il sovrastante calcagno con un gradino (ld) dal momento che detto tacco (le) è leggermente più piccolo rispetto al sovrastante calcagno (la); - di uno speciale telaio rigido (2), atto a cingere detto tacco (le) e consistente in pratica in un collare a ferro di cavallo; - di un inserto (3) ammortizzatore atto a trovare alloggiamento aU’intemo della scarpa (S), in corrispondenza della zona sottostante il calcagno del piede; e caratterizzato per il fatto di prevedere la seguente sequenza di fasi operative : a) applicazione ad incastro di detto telaio (2) sul tacco (le) dell’abbozzo (1); b) fissaggio in maniera amovibile, mediante mezzi noti, di una comune intersuola (4) al di sotto di detto abbozzo (1), la cui pianta inferiore viene completamente ricoperta, dalla punta al tallone, da detta intersuola (4), il cui tratto mediano (4a) deve subire un leggero doppio piegamento per sormontare la sponda trasversale anteriore (le’) di detto tacco (le); e) infilaggio della tomaia (5) sull’abbozzo (1); d) rimbocco, stesura e fissaggio, con mezzi noti, dei lembi perimetrali (5a) della tomaia (5) al di sotto dei bordi della intersuola (4), con conseguente occultamento del telaio (2), a ferro di cavallo, che resta ricoperto dalla stessa tomaia (5); e) applicazione e fissaggio, con mezzi noti, di una comune suola (6) sulla intersuola (4); f) applicazione e fissaggio, con mezzi noti, di un sottotacco (7) sulla suola (6); g) sfilaggio della scarpa dall’abbozzo (1) ed inserimento al suo interno dell’anzidetto inserto ammortizzatore (3), avente dimensioni e forma corrispondenti a quelli del tacco (le), così da poter trovare esatto alloggiamento aH’intemo del vano (8) delimitato dal telaio (2) a ferro di cavallo; h) inserimento airintemo della scarpa (S) di una soletta di pulizia (9), atta a nascondere detto inserto (3).
  2. 2) Sistema per la realizzazione di una scarpa, corredata di un inserto ammortizzatore insediato nel tacco, caratterizzato per il fatto di prevedere l’uso: - di uno speciale “abbozzo” di piede (1) del tipo formato da un calcagno (la) e da un mezzo-piede (lb) collegati assieme da una molla (M), dove detto calcagno (la) incorpora una sorta di tacco (le), che si raccorda con il sovrastante calcagno con un gradino (ld) dal momento che detto tacco (le) è leggermente più piccolo rispetto al sovrastante calcagno (la); - di uno speciale telaio rigido (2), atto a cingere detto tacco (le) e consistente in pratica in un collare a ferro di cavallo; - di un inserto (3) ammortizzatore atto a trovare alloggiamento all'interno della scarpa (S), in corrispondenza della zona sottostante il calcagno del piede; e caratterizzato per il fatto di prevedere la seguente sequenza di fasi operative : A) fissaggio in maniera amovibile, mediante mezzi noti, di una comune intersuola (4) al di sotto di detto abbozzo (1), la cui pianta inferiore viene completamente ricoperta, dalla punta al tallone, da detta intersuola (4), il cui tratto mediano (4a) deve subire un leggero doppio piegamento per sormontare la sponda trasversale anteriore (le’) di detto tacco (le); B) infilaggio della tomaia (5) sull’abbozzo (1) ; C) rimbocco, stesura e fissaggio, con mezzi noti, dei lembi perimetrali (5a) della tomaia (5) al di sotto dei bordi della intersuola (4); D) applicazione ad incastro sul tacco (le) di detto telaio (2) a ferro di cavallo, il quale va così a ricoprire la tomaia (5), limitatamente a quel tratto di tomaia (5) che fascia e ricopre il tacco (le); E) applicazione e fissaggio , con mezzi noti, di una comune suola (6) sulla intersuola (4); F) applicazione e fissaggio, con mezzi noti, di un sottotacco (7) sulla suola (6); G) sfilaggio della scarpa dall’abbozzo (1) ed inserimento al suo interno dell’anzidetto inserto ammortizzatore (3), avente dimensioni e forma corrispondenti a quelli del tacco (le), così da poter trovare esatto alloggiamento all'interno del vano (8) delimitato dal telaio (2) a ferro di cavallo; H) inserimento alFintemo della scarpa (S) di una soletta di pulizia (9), atta a nascondere detto inserto (3) .
  3. 3) Sistema per la realizzazione di una scarpa, corredata di un inserto ammortizzatore insediato nel tacco, caratterizzato per il fatto di prevedere l’uso : - di uno speciale “abbozzo” di piede (1) del tipo formato da un calcagno (la) e da un mezzo-piede (lb) collegati assieme da una molla (M), dove detto calcagno (la) incorpora una sorta di tacco (le), che si raccorda con il sovrastante calcagno con un gradino (ld) dal momento che detto tacco (le) è leggermente più piccolo rispetto al sovrastante calcagno (la); - di uno speciale telaio rigido (2), atto a cingere detto tacco (le) e consistente in pratica in un collare a ferro di cavallo ; - di un inserto (3) ammortizzatore atto a trovare alloggiamento all’intemo della scarpa (S), in corrispondenza della zona sottostante il calcagno del piede ; - di una tomaia a sacchetto (50) corredata di un’ampia finestra (50a) nella zona sottostante il calcagno del piede; e caratterizzato per il fatto di prevedere la seguente sequenza di fasi operative : Al) infilaggio della tomaia a sacchetto (50) sull’abbozzo (1) facendo in modo che il tacco (le) sia infilato ed fuoriesca dalla finestra (50a) ricavata sulla tomaia a sacchetto (50); Bl) rimbocco , stesura e fissaggio, con mezzi noti , dei lembi perimetrali (50b) della tomaia (50) ai bordi della pattina superiore (P) della scarpa; Cl) applicazione ad incastro sul tacco (le) di detto telaio (2) a ferro di cavallo; DI) applicazione e fissaggio , con mezzi noti, di una comune suola (6) al di sotto della tomaia a sacchetto (50); El) applicazione e fissaggio, con mezzi noti, di un sottotacco (7) sulla suola (6); FI) sfilaggio della scarpa dall’abbozzo (1) ed inserimento al suo interno dell’anzidetto inserto ammortizzatore (3), avente dimensioni e forma corrispondenti a quelli del tacco (le) , così da poter trovare esatto alloggiamento all’interno del vano (8) delimitato dal telaio (2) a ferro di cavallo; Gl) inserimento all’interno della scarpa (S) di una soletta di pulizia (9), atta a nascondere detto inserto (3) .
  4. 4) Sistema secondo una delle rivendicazioni precedenti , caratterizzato per il fatto di prevedere che detto telaio (2) a ferro di cavallo sia chiuso inferiormente con una basetta di fondo (2a), atta ad ricoprire la faccia inferiore del tacco (le) nel momento in cui detto telaio (2) viene accoppiato con l’abbozzo (1) .
  5. 5) Sistema secondo le rivendicazione 2, 3 e 4, caratterizzato per il fatto di prevedere che detto telaio (2) a ferro di cavallo presenti una finitura superficiale esterna ad imitazione di quella della pelle o del cuoio multistrato o sia addirittura rivestito con una fascetta di pelle o di cuoio multistrato.
  6. 6) Calzatura realizzata con il sistema di cui ad una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni.
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