ITMC20010020A1 - Serratura di sicurezza per cofani o portelloni di autovetture - Google Patents
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Description
DESCRIZIONE
a corredo di una domanda di breveto per invenzione industriale avente per titolo:
“SERRATURA DI SICUREZZA PER COFANI O PORTELLONI DI AUTOVETTURE”.
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente domanda di breveto per invenzione industriale ha per oggeto una serratura perfezionata per la chiusura dei cofani o dei portelloni delle autovetture.
La serratura in parola è del tipo corredata di un doppio dente di ritegno, ato a garantire una chiusura parziale, ma stabile, anche nel caso di una leggera la forza di chiusura, insufficiente per portare il cofano a battuta di fine corsa vincendo la resistenza allo schiacciamento offerta dalle guarnizioni di tenuta contro cui il cofano deve essere atestato.
Alla base di questo genere di serrature c’è un meccanismo il cui funzionamento è equivalente a quello di un arpionismo di arresto, essendo formato da un disco girevole uncinato, lungo il cui bordo sono ricavati due denti di ritegno, destinati a cooperare con un arpione di arresto oscillante, soggetto all’azione di una molla che lo sospinge costantemente contro il bordo di detto disco.
Detto disco uncinato è soggetto all’azione di una molla di richiamo che tende a farlo ruotare in un senso di rotazione cui corrisponde lo svincolo del suo nasello di aggancio dal risalto di riscontro della serratura.
Quando la serratura assume l’assetto di chiusura il suo arpione di arresto si impegna con uno dei due anzidetti denti di ritegno impedendo così la rotazione del disco e quindi l’apertura della serratura.
L’apertura della serratura può, dunque, essere attuata soltanto tramite la chiave di apertura od il tasto di apertura, per mezzo dei quali è possibile disimpegnare detto arpione di arresto dai denti di ritegno, con conseguente scatto del disco uncinato a fine corsa di apertura, sotto l’azione della molla richiamo anzidetta.
Come già sottolineato in premessa, la previsione di una coppia anziché di un solo dente di ritegno è imposta dalla necessità di garantire una chiusura parziale, ma stabile, della serratura anche nel caso in cui la forza di chiusura sia insufficiente per schiacciare elasticamente le guarnizioni di tenuta contro cui il cofano deve essere attestato.
In quest’ultima evenienza, infatti, il disco, pur non potendo completare la sua rotazione fino a raggiungere la sua battuta di fine corsa, è comunque in grado di agganciare il risalto di riscontro.
Se fosse previsto un solo dente di ritegno, l’arpione di arresto potrebbe esercitare la sua funzione di fermo nei confronti del disco, solo quando quest’ultimo - per effetto di un’energica forza di chiusura esercitata sul cofano - venga sospinto a fine corsa.
Viceversa, la previsione di un secondo dente di ritegno consente di arrestare detto disco non appena quest’ultimo abbia effettuato una piccola rotazione sufficiente comunque per consentire al suo nasello uncinato di agganciare il risalto di riscontro della serratura.
Se questo secondo dente di ritegno è capace di conferire alla serratura che lo adotti una maggior efficacia ed affidabilità, va detto, però, che lo stesso genera, in fase di apertura della serratura, un inconveniente, la cui soluzione comporta una maggiore complicazione costruttiva della serratura medesima.
E’ evidente, infatti, che in fase di apertura della serratura non è sufficiente un breve impulso per disimpegnare l’arpione di arresto dal primo dente di ritegno, in quanto, subito dopo, lo stesso arpione andrebbe ad impegnarsi sul secondo dente, ostacolando la rotazione del disco fino a raggiungere la sua battuta di fina corsa, sotto l’azione traente della molla di richiamo.
Per risolvere questo problema è stata introdotta una leva, cosiddetta di sicurezza, la quale interviene soltanto in fase di apertura con il compito di interferire con detto arpione di arresto, impedendogli di ingranare con il secondo dente di ritegno, una volta liberato il primo dente di ritegno.
Più precisamente, detta leva di sicurezza, nelle serrature di tipo noto, opera in pratica quale un puntello di fermo che aggancia e arresta detto arpione soltanto quando quest’ultimo raggiunge la posizione di massimo arretramento rispetto al disco, sul quale viene ricavata una speciale appendice, capace di sganciare detta leva di sicurezza dall’arpione di arresto non appena inizia la rotazione del disco durante la fase di chiusura della serratura.
Il maggior inconveniente riscontrato nelle leve di sicurezza adottate nelle serrature di tipo noto consiste nel fatto che esse sono in grado di assolvere il loro compito soltanto nel caso in cui l’operazione di apertura venga attuata con forza sufficiente per condurre detto arpione di arresto nella sua posizione di massimo arretramento rispetto al disco; dette leve di sicurezza, infatti, sono incapaci di agganciare ed arrestare detto arpione prima che lo stesso abbia assunto il suo assetto di massimo arretramento rispetto al disco.
Ciò significa che, nel caso in cui la leva di apertura non venga azionata con la dovuta energia necessaria per portare a fine corsa detto arpione, può facilmente capitare che la serratura venga aperta solo parzialmente a causa di un accidentale agganciamento fra l’arpione ed il secondo dente del disco uncinato, che non può così portare a termine la sua corsa di apertura sotto la forza traente della molla richiamo.
In simili circostanze non resta altro che ripetere con maggior decisione l’operazione di apertura così da liberare detto secondo dente di ritegno e portare l’arpione a fine corsa di arretramento, dove viene agganciato e bloccato dalla leva di sicurezza.
Scopo della presente invenzione è quello di porre rimedio a detto inconveniente realizzando una versione perfezionata del tipo di serrature per auto sopra descritte, dove la leva di sicurezza interferisce con l’arpione di arresto durante tutto il tempo necessario al disco uncinato per portare a termine la sua corsa di apertura.
In altre parole nella serratura perfezionata secondo il trovato la leva di sicurezza, durante la fase di apertura della serratura, provvede a trattenere l’arpione di arresto lontano dal disco uncinato fin tanto che anche il secondo dente di ritegno abbia raggiunto una posizione tale da non poter essere più intercettato e agganciato dall’arpione di arresto nel momento in cui quest’ultimo viene lasciato libero di riavvicinarsi al bordo del disco uncinato.
Per maggior chiarezza esplicativa la descrizione della serratura secondo il trovato prosegue con riferimento alle tavole di disegno allegate, riportate solo a titolo esemplificativo e non limitativo, in cui:
- le figure 1, 2 e 3 mostrano le tre fasi sequenziali della manovra di apertura della serratura in parola, vista secondo una direzione coassiale all’asse del perno di fulcraggio del suo disco con nasello di aggancio uncinato;
- le figure 4, 5 e 6 mostrano le tre fasi sequenziali della manovra di chiusura della serratura in parola, vista secondo una direzione coassiale all’asse del perno di fulcraggio del suo disco con nasello di aggancio uncinato;
- la fig. 7 mostra la leva di sicurezza anzidetta, separatamente dagli altri componenti del meccanismo interno della serratura; - la fig. 8 mostra l’arpione di arresto anzidetto, separatamente dagli altri componenti del meccanismo interno della serratura; - la fig. 9 è la sezione di fig. 1 con il piano IX-IX;
- la fig. 10 è la sezione di fig. 5 con il piano X-X.
Con riferimento alle figure anzideto la serratura in parola è del tipo comprendente un disco (1) girevole atorno ad un perno di fulcraggio (2) e corredato perifericamente di un nasello uncinato (3) avente il compito di agganciare, in fase di chiusura del cofano dell’ autovettura, un risalto di riscontro (4).
Lungo il bordo esterno di deto disco uncinato (1) sono ricavati un primo dente di ritegno (5) ed un secondo dente di ritegno (6), destinati a cooperare con un arpione di arresto (7), costituito da una leva a bilanciere , fulcrata ad una sua estremità su un perno fisso (8) della serratura.
Come evidenziato in fig. 8 detta leva presenta uno speciale profilo biforcuto, in cui possono essere identificati:
- un nasello (7a) atto ad impegnare i denti di ritegno (5 e 6); - un primo ramo (7b) sul quale applicare la forza di apertura della serratura;
- un secondo ramo (7c) sul quale agganciare la molla di richiamo (9) che sospinge costantemente l’arpione di arresto (7) contro il bordo esterno del disco uncinato (1).
La serratura secondo il trovato e del tipo comprendente anche una leva di sicurezza avente il compito - durante la fase di apertura della serratura - di interferire con detto arpione di arresto, impedendogli di ingranare con il secondo dente di ritegno (6), una volta liberato il primo dente di ritegno (5).
La serratura secondo il trovato si caratterizza sia per il profilo conferito a detta leva di sicurezza, sia per il meccanismo preposto alla movimentazione di detta leva di sicurezza, che in fase di chiusura della serratura deve essere inattiva, mentre in fase di apertura della sicurezza deve automaticamente attivarsi per allontanare e mantenere allontanato l’arpione di arresto (7) dal disco uncinato (1) fintanto che quest’ultimo non ha raggiunto la sua battuta di fine corsa di apertura, cui corrisponde il disimpegno totale del suo nasello uncinato (3) dal risalto di riscontro (4).
Come mostrato in fig. 7, detta leva di sicurezza (10) presenta ad un’estremità un foro (IOa) per il suo fulcraggio, mentre all’altra estremità essa termina con una testa-camma (10b), sagomata a mo’ di cuneo, sporgente da un solo lato.
Detta leva (10) viene fulcrata sul perno (8) anzidetto in modo tale che la sua testa-camma (10b) sia rivolta verso il disco uncinato (1).
Si richiama l’attenzione sul fatto che i due lati contrapposti di detta testa-camma (10b) risultano rispettivamente a contatto con due punterie (la e 7d) rispettivamente ricavate e sporgenti sul disco uncinato (1) e sull’arpione (7).
Più precisamente il lato esterno ( LI) di detta testa-camma (10b) interferisce sulla punteria (7d) ricavata sul secondo ramo (7c) dell’arpione (7), mentre il lato interno ( L2) di detta testacamma (10b) interferisce sulla punteria (la) ricavata lungo il bordo del disco uncinato (1).
Come evidenziato nelle figure 1, 2 e 3, che si riferiscono a tre fase sequenziali della manovra di apertura, quando una forza di apertura (FA) viene esercitata sul primo ramo (7b) dell’arpione (7), quest’ultimo viene trascinato in rotazione antioraria attorno al perno (8), con conseguente disimpegno del suo nasello (7a) dal primo dente di ritegno (5) del disco uncinato (1), il quale, non avendo più vincoli, è libero di entrare in rotazione antioraria attorno al suo perno (2) sotto l’azione trainante della molla di richiamo (9), che da un lato è agganciata al secondo ramo (7c) dell’arpione (7) e dall’altro lato è agganciata eccentricamente allo stesso disco uncinato (1).
A seguito della rotazione antioraria del disco uncinato (1), la punteria (la) interferisce - come mostrato anche in fig. 9-con il lato interno (L2) della testa-camma (10b) provocando l’allontanamento della leva di sicurezza (10) fino a quando la stessa punteria (la), dopo essere strisciato lungo tutto il lato interno (L2), va ad insediarsi contro il lato di testa (L3) della testa-camma (10b).
L’allontanamento della leva (10) provoca il contemporaneo allontanamento dell’arpione (7) a causa dell’interferenza fra il lato esterno (LI) della testa-camma (10b) e la punteria (7d).
Come si può verificare, osservando la fig. 3, quando la punteria (la) ha percorso tutto il lato interno (L2), il disco uncinato (1) ha nel frattempo portato a termine la sua corsa di apertura, per cui il suo secondo dente di ritegno (6) staziona in una posizione tale da non poter essere più agganciato dal nasello (7a) dell’arpione (7), che può riavvicinarsi al bordo del disco uncinato (1) solo quando termina l’interferenza fra la punteria (la) ed il lato interno (L2).
Ciò significa che una volta dato un impulso di apertura sufficiente per disimpegnare l’arpione (7) dal primo dente di ritegno (5), l’arpione medesimo (7) - indipendentemente dall’intensità e della durata dell’impulso di apertura - viene mantenuto lontano dal disco uncinato (1) per tutto il tempo necessario a quest’ultimo per raggiungere la sua battuta di fine corsa di apertura.
Come evidenziato nelle figure 4, 5 e 6, che si riferiscono alle tre fasi sequenziali della manovra di chiusura, quando una forza di chiusura (FC) viene esercitata sul disco uncinato (1), quest’ultimo viene trascinato in rotazione oraria attorno al perno (2) vincendo la forza antagonista della molla di richiamo (9); durante questa rotazione oraria del disco uncinato (1), i denti di ritegno (5) e (6) vengono in sequenza agganciati dal nasello (7a) dell’arpione (7), che durante questa fase di chiusura non subisce più l’anzidetta spinta allontanatrice da parte della leva (10), che risulta temporaneamente inattiva, per il fatto che la punteria (la), in questa sua corsa di ritorno, non striscia lungo il lato interno (L2) della testa-camma (10b), ma passa sotto quest’ultima, che si solleva al passaggio della punteria (la), come mostrato nelle figg. 5 e 10.
Il sollevamento della testa-camma (10b) provoca il sollevamento di tutta la leva (10) rispetto al perno (8), sul quale è infilata anche una molla di richiamo (lOd), preposta a tenere abbassata la leva (10).
Sul lato di testa (L3) della testa-camma (10b) è appositamente previsto un bordo smussato (10c) che favorisce lo scivolamento della punteria (la) al di sotto della testa-camma (10b), con conseguente e simultaneo sollevamento di tutta la leva (10), che, grazie alla spinta della molla (lOd), riassume la sua naturale posizione abbassata, non appena la punteria (la) si riporta di fronte al lato interno (L2), come mostrato in fig. 6. Nelle figure allegate è stato indicato con il numero (11) l’attuatore preposto ad eccitare la forza di apertura (FA) sul ramo (7b) dell’arpione (7); nella fattispecie detto attuatore è costituito da un motorino elettrico che strascina in rotazione una vite (Ila) accoppiata con una madrevite (1 lb) applicata sull’arpione (7).
Claims (6)
- RIVENDICAZIONI 1) Serratura perfezionata per la chiusura dei cofani o dei portelloni delle autovetture del tipo comprendente: - un disco (1) girevole attorno ad un perno di fulcraggio (2) e corredato perifericamente di un nasello uncinato (3) avente il compito di agganciare, in fase di chiusura del cofano dell’ autovettura, un risalto di riscontro (4); - un arpione di arresto (7), costituito da una leva a bilanciere, fulcrata ad una sua estremità su un perno fisso (8) della serratura e corredata di un nasello di aggancio (7a), atto ad impegnarsi con un primo (5) ed un secondo (6) dente di ritegno, ricavati lungo il bordo esterno di detto disco uncinato (1); - una molla di richiamo (9) che trascina il disco uncinato (1) a fine corsa di apertura; - una leva di sicurezza (10), avente il compito - durante la fase di apertura della serratura - di interferire con detto arpione di arresto (7), impedendogli di ingranare con il secondo dente di ritegno (6), una volta liberato il primo dente di ritegno (5); serratura caratterizzata per il fatto che - detta leva di sicurezza (10) termina con una testa-camma (10b), sagomata a cuneo, delimitata da un lato esterno (LI) rivolto verso l’arpione (7), da un lato interno (L2) rivolto verso il disco uncinato (1) e da un lato di testa (L3), in corrispondenza del quale è ricavato un bordo smussato (10c); - i due lati contrapposti (LI e L2) di detta testa-camma (10b) risultano rispettivamente a contatto con due punterie (7d ed la) rispettivamente ricavate e sporgenti sul disco uncinato (1) e sull’arpione (7); - che detta leva di sicurezza (10) può sollevarsi pur essendo soggetta alla spinta di una molla di richiamo (lOd).
- 2) Serratura secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata per il fatto che la leva (10) è fulcrata sullo stesso perno (8) dell’arpione (7), dove è infilata anche la molla di richiamo (lOd) della leva (10).
- 3) Serratura secondo la rivendicazione 1, caratterizzata per il fatto che detto arpione (7) è costituito da una leva che presenta uno speciale profilo biforcuto, in cui possono essere identificati: - un nasello (7a) atto ad impegnare i denti di ritegno (5 e 6); - un primo ramo (7b) sul quale applicare la forza di apertura della serratura; - un secondo ramo (7c) sul quale agganciare la molla di richiamo della leva.
- 4) Serratura secondo la rivendicazione 1 e 3, caratterizzata per il fatto che la molla di richiamo (9) è agganciata al disco uncinato (1) ed al secondo ramo (7c) dell’arpione (7).
- 5) Serratura secondo la rivendicazione 1 e 3, caratterizzata per il fatto che la punteria (7d) è ricavata sul secondo ramo (7c) dell’arpione (7), mentre la punteria (la) ricavata lungo il bordo del disco uncinato (1).
- 6) Serratura secondo la rivendicazione 1, caratterizzata per il fatto che sull’arpione (7) è montata una madrevite (1 lb) entro cui si impegnano una vite (Ila) trascinata in rotazione da un motorino elettrico (11) eccitato con il comando di apertura elettrica della serratura.
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