ITGE960056A1 - Attrezzature per il ripristino, tramite lamine incollate, di lamiere deformate per urti e relativo metodo di utilizzazione specialmente - Google Patents

Attrezzature per il ripristino, tramite lamine incollate, di lamiere deformate per urti e relativo metodo di utilizzazione specialmente Download PDF

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Description

Descrizione a corredo di una domanda di Brevetto per Invenzione Industriale per il trovato avente per titolo: "Attrezzature per il ripristino, tramite lamine incollate, di lamiere deformate per urti e relativo metodo di utilizzazione specialmente per autocarrozzerie"
TESTO DELLA DESCRIZIONE
Come noto negli incidenti stradali le carrozzerie dei veicoli subiscono deformazioni varie, che occorre ripristinare se non di grande entità.
Analogamente qualsiasi manufatto in lamiera metallica che ha subito per cause varie deformazioni, rigature, ecc. , deve essere riportato quanto più possibile nello stato iniziale.
Nella presente descrizione verrà trattato espressamente il lavoro di ripristino di autocarrozzerie, ma ciò non deve essere inteso in senso limitativo, in quanto le attrezzature prospettate ed il relativo metodo di utilizzazione possono venire adottati nel caso di deformazioni di qualsiasi superficie in lamiera metallica (cisterne, serbatoi e strutture metalliche in genere ).
Oggigiorno per il ripristino di autocarrozzerie si valuta l'entità dei danni subiti dalle varie parti e se tali danni sono di ampia portata si provvede a sostituire tali parti con altre nuove. Se invece i danni sono di limitata entità e cioè presentano zone rientranti, rigature, ecc., si può provvedere a riportare le lamiere allo stato originale, ove tale opera richiede in genere la battitura, con particolari attrezzi, dall'interno verso l'esterno delle zone deformate.
Purtroppo però il ripristino di detti danni limitati diventa oggigiorno sempre più complicato a causa delle varie attrezzature e comandi che percorrono l'interno delle pareti. Ad esempio è difficile ripristinare una portiera agendo dall'interno a causa delle varie attrezzature qui previste (alzavetri elettrici, serrature centralizzate, antifurti, ecc.).
Notevoli difficoltà si hanno poi sempre nel ripristino delle parti scatolate della carrozzeria, quali ad esempio i contorni delle portiere, ed in tal caso oggigiorno si provvede a fissare esternamente tramite saldatura, previa sverniciatura, vari susseguenti pioli od elementi di tiro che vengono tirati dall'esterno e vengono tagliati ed asportati a ripristino effettuato. Tale sistema di procedere è sempre complicato ed a volte non da risultati ottimali, in quanto la trazione su detti pioli od elementi di tiro avviene su superfici molto limitate col rischio di rottura a strappo delle lamiere. In alcuni casi dette parti scatolate sono tagliate, ripristinate e ricollegate ed anche questo modo di procedere presenta notevoli inconvenienti ed alti costi.
La presente invenzione prospetta attrezzature a lamina e relativo sistema di utilizzazione che permette il ripristino delle lamiere agendo dall'esterno, ove dette attrezzature a lamina sono fissate esternamente alle lamiere da trattare tramite adesivi o collanti, possono essere tirate verso l'esterno e sono facilmente smontabili ed eventualmente recuperate. Ciò senza dover asportare preventivamente la verniciatura della lamiera, ma sarà solo necessaria la sgrassatura e l'opacizzazione delle superfici, senza produzione o con limitata produzione di polveri.
Sostanzialmente dette attrezzature si compongono di una prima serie di lamine o piastrine sottili di materiale malleabile montate singolarmente od in numero multiplo su singole asticciole o pioli centrali .
Incollando, tramite un applicatore manuale, la superficie esterna di ogni lamina o piastrina sulla zona deformata, è possibile tramite un attrezzo estrattore che aggancia dall'esterno con il suo mandrino l'asticciola, riportare le lamiere il più possibile alle condizioni originali. Dopo rettifica della lamiera si stacca la lamina o piastrina dalla lamiera. Dette lamine o piastrine possono assumere qualsiasi dimensione e conformazione, quale a disco circolare, ellittico, ecc. in modo da poter usare le piastrine più adatte alla deformazione da rettificare. Per ogni deformazione possono essere usati contemporaneamente o susseguentemente più piastrine di diversa conformazione o dimensione. L'attrezzatura, secondo l'invenzione, prevede inoltre una seconda serie di piastrine a T in unico elemento o componibili per correggere le deformazioni lineari o rigature e dette piastrine a T sono conformate per stampaggio a freddo oppure per trafilatura da un foglio o nastro in materiale malleabile con creazione di due ali laterali ed un risvolto centrale prominente formante un foro od occhiello centrale. Dette ali laterali e detto risvolto centrale possono essere formati da numerosi elementi accostati tra loro e montati su un elemento ai collegamento deformabile infilato nel foro del risvolto. Anche in questo caso incollando, tramite applicatore manuale, una o più piastrine o serie di piastrine lungo la deformazione lineare, è possibile tramite l’estrattore, che aggancia con sua opportuna testa l'esterno dell'occhiello del risvolto, ripristinare man mano la deformazione.
Ovviamente la prima e seconda serie di lamine, gli applicatori, l'estrattore con le sue teste di aggancio, nonché gli accessori vari quali colle od adesivi, mezzi scaldanti o raffreddanti, faranno parte di una confezione completa ove le serie di piastrine possono essere del tipo a perdere o da recuperare per un nuovo uso.
In tal modo, secondo gli scopi dell'invenzione, è possibile ripristinare la quasi totalità delle parti in lamera delle carrrozzerie di un autoveicolo danneggiato incluse le pareti scatolate, con semplicità ed agendo dall'esterno. Ovviamente è possibile prevedere ulteriori serie di lamine o piastrine di altra conformazione ed altro sistema di aggancio all'estrattore, da utilizzarsi per particolari casi di deformazione delle lamiere. Il trovato in parola è chiarito nella sua pratica ed esemplare realizzazione nelle allegate tavole di disegno, ove:
La Fig. 1 mostra la vista laterale di un attrezzo a piastrina in pezzo unico con la sua asticciola o piolo ,
La Fig. 2 mostra la vista dall'alto dell'attrezzo a piastrina della Fig. 1 con conformazione circolare, La Fig. 3 mostra la vista dall'alto dell'attrezzo a piastrina della Fig. 1 ad esempio con conformazione ellittica,
La Fig. 4 mostra in vista laterale una asticciola con base di appoggio delle lamine da montare su essa,
La Fig. 5 mostra in vista laterale una lamina singola montata sulla asticciola della Fig. 4, La Fig. 6 mostra in vista laterale una serie di piastrine montate sulla asticciola della Fig. 4, La Fig. 7 mostra in vista laterale altra esemplare asticciola con base d'appoggio sagomata per lamine multiple e testa superiore di aggancio all 'estrattore ,
La Fig. 8 mostra in sezione centrale altra esemplare asticciola con base di appoggio e dotata di foro assiale di passaggio del collante,
La Fig. 9 mostra in vista laterale una lamina a sezione variabile maggiore al centro e rastremantesi alla periferia e con resistenza variabile,
La Fig. 10 mostra in vista dall'alto una esemplare lamina presentante tagli radiali od ondulazioni radiali per il migliore adattamento sulle superfici da ripristinare,
La Fig. 11 mostra in vista laterale una esemplare applicazione di una lamina o piastrina su una lamiera deformata,
La Fig. 12 mostra in vista dall'alto l'uso di un numero multiplo di lamine o piastrine per il ripristino di una deformazione ampia,
La Fig. 13 mostra in vista prospettica un attrezzo lineare a T a lamina multipla per il ripristino di rigature o deformazioni lineari,
La Fig. 14 mostra in vista prospettica l'attrezzo lineare a T della Fig. 13 a lamina unica,
La Fig. 15 mostra in vista prospettica l'attrezzo lineare a T della Fig. 14 con ondulazioni sulla lamina per il miglior adattamento alle superfici da ripristinare ,
La Fig. 16 mostra in sezione trasversale una rigatura con relativo attrezzo lineare a T incollato,
La Fig. 17 mostra in sezione longitudinale una rigatura con relativo attrezzo lineare a Ί incollato ,
La Fig. 18 mostra un applicatore esemplare per attrezzo con piastrina a piolo,
La Fig. 19 mostra un applicatore esemplare per attrezzo lineare a T,
La Fig. 20 mostra un organo estrattore esemplare a mandrino con teste a mandrino per l'aggancio del piolo dell'attrezzo a lamina,
La Fig. 21 mostra un organo estrattore esemplare con teste con incavatura per l'aggancio del gambo della piastrina lineare a T.
Con riferimeto a detti disegni, le Figg. da 1 a 12 si riferiscono ad una prima serie di lamine o piastrine a piolo in varie sue soluzioni. Nelle Figg. 1, 2, 3 la lamina 1, piana di qualsiasi forma quale circolare, ellittica, ecc., presenta un piolo od asticciola 2 verticale centrale. La lamina 1 ed il piolo 2 sono costituiti in pezzo unico od uniti fra loro per saldatura.
Invece nelle Figg. da 4 a 9 sono raffigurate lamine montate su un piolo a sè stante. Tale piolo 3, come da Figg. 4 e 5, presenta una piccola base 4 fissata al piolo stesso e su detto piolo è infilata una lamina 5, dotata di sagomatura circolare 6 in modo che la superficie inferiore della lamina si trovi sullo stesso piano con la superficie inferiore della base 4.
Nella Fig. 6 è prevista l'utilizzazione di un numero variabile di lamine 12, 13, 14 montate su uno stesso piolo 3 e ciò permette di adattare l'attrezzo a lamine alle dimensioni della deformazione da riparare e anche di assorbire con superfici maggiori sforzi di tiro maggiore. Tutte dette lamine presentano sagomature 6 a cerchio utili a creare una superificie inferiore comune a tutte le lamine ed alla base 4.
Nella Fig. 7 la base di appoggio 7 è sagomata per ricevere numerose lamine 12, 13, 14 ed il piolo presenta alla estremità superiore un rigonfiamento 8 di presa dell'organo battitore come verrà chiarito in seguito.
Tale attrezzo secondo la Fig. 7, è utile quando occorre eseguire tiri di ripristino di notevole entità.
Nella Fig. 8 è mostrato un piolo 9 e relativa base IO che sono attraversati da un foro 11 di iniezione della colla.
Poiché dette lamine vengono incollate sulla lamiera da ripristinare e sono tirate, tramite un organo estrattore descritto in seguito, per ripristinare la lamiera danneggiata, occorre valutare la possibile rottura della lamina nella zona della base e quindi l'attrezzo a lamina unica verrà utilizzato per azione di tiro di limitata entità, mentre l'attrezzo a lamina multipla verrà utilizzato per azioni di tiro di entità superiore. E' anche possibile l'uso di lamina 15 a spessore variabile come da Fig. 9, nella quale la lamina presenta una resistenza degradante dall'interno verso la periferia.
Dette lamine 1, 5, 12, 13, 14, 15 possono presentare intagli od ondulazioni radiali 16, come da Fig. 10, in modo da adattare ed incollare con maggior precisione le lamine alla superficie 17 della lamiera da ripristinare. Le ondulazioni possono essere di maggiore ampiezza verso il centro in modo da rendere decrescente la resistenza della lamina dal centro verso la periferia.
Nella Fig. 11 è esemplarmente indicata l'applicazione tramite collanti od adesivo della lamina 5 alla lamiera 17 per cui tirando susseguentemente il piolo 3 tramite l'organo estrattore, si recupera la forma iniziale della lamiera.
Nella Fig. 12 è esemplarmente indicato l'uso di più lamine a piolo di differenti dimensioni e configurazioni per il ripristino di un’ampia deformazione .
Nelle Figg. da 13 a 17 è rappresentata una seconda serie di lamine a T utili per il ripristino di deformazioni lineari delle lamiere, quali rigature. Nella Fig. 13 tale attrezzo si compone di un determinato numero di lamine conformate per stampaggio a T, ove ogni lamina presenta ali inferiori opposte 18 ed un gambo centrale 19 creato dalla sovrapposizione delle zone centrali della lamina, con formazione alla sua estremità libera di un foro od occhiello 20, entro il quale viene infilato un elemento deformabile 21, quale filo o barretta, di unione delle varie susseguenti lamine. Dette lamine 18 possono essere sostituite da un unica lamina 18' e relativo gambo 19', ottenuti per stampaggio o trafilatura. Detta lamina ottenuta per trafilatura può non presentare il gambo a doppia superficie sovrapposta e non presentare il foro superiore od occhiello; d'altra parte la lamina trafilata può presentare spessori variabili secondo 1*occorrenza nelle sue varie parti. Detta ampia lamina 18' può presentare ondulazioni 18" per poter meglio aderire ed incollare la lamina alla lamiera da trattare come da Fig. 15. Dette ondulazioni 18" possono essere maggiori verso il centro in modo da poter dare una maggiore resistenza alla lamina degradante verso l'esterno. ;Susseguenti lamine 18' o gruppi di lamine 18 sono assiemati sull'elemento di unione 21 per coprire la lunghezza della deformazione lineare della lamiera 17. Con la lamina trafilata si taglia dal prodotto trafilato la lunghezza necessaria al ripristino. Se la lamiera 17 è ad andamento curvo come da Fig. 17, le lamine 18 vengono adattate a tale curvatura piegando opportunamente l'elemento di unione 21. Per le lamine trafilate è possibile ottenere tale deformazione intagliando la testa e parte del gambo in settori susseguenti e ravvicinati 19". ;Come accennato tutte dette lamine a piolo 1, 5, 12, 13, 14, 15 oppure a T 18, 18' vengono adagiate ed incollate alla lamiera da ripristinare con il piolo 2, 3 oppure il gambo 19, 19' rivolto verso l'esterno della carrozzeria 17. Per provvedere a detto montaggio si può agire a mano, ma è preferibile usare un attrezzo applicatore come da Figg. 18, 19. Detto attrezzo applicatore esemplare come da Fig. 18 prevede un corpo centrale cilindrico 22 di materiale rigido che presenta superiormente un tampone deformabile elasticamente 23 di pressione manuale ed un tampone inferiore 24 deformabile elasticamente di pressione sulla lamina. Detto attrezzo applicatore 22, 23, 24 presenta un foro centrale 25 atto a ricevere il piolo 2, 3 della lamina ove detto foro può anche essere utile al passaggio della colla o dell'adesivo usando il piolo della Fig. 8. ;Nella Fig. 19 è rappresentato 1*applicatore esemplare 22, 23, 24 per le lamine a T dotato di rientranza 26 di aggancio del gambo a T della lamina oppure della testa 8 della lamina a piolo della Fig. 7.
In detta soluzione esemplare della Fig. 19 è anche indicata una eventuale resistenza elettrica 27 di riscaldamento dell 'applicatore , della lamina e della lamiera nel caso di uso di termocolle.
Detti applicatori possono anche presentare attrezzature di riscaldamento e refrigerazione in modo da poter servire sia per l'applicazione della lamina sulla lamiera, usando termocolle, sia il distacco della lamina. A tale scopo l'applicatone può presentare opportuni canalini di adduzione dell'aria calda e dell'aria fredda in modo da riscaldare e rafreddare la zona di incollaggio della lamina.
In alternativa il tampone inferiore 24 può essere sostituito da organi a molla oppure da pioli spinti da molle che si adagiano sulla lamina e la premono elasticamente contro la lamiera.
In ogni caso detto applicatone è in materiale antiaderente alla colla o all'adesivo.
Nelle Figg. 20, 21 è rappresentato un esemplare organo estrattore formato da un'asta 28 dotata ad una estremità di manopola 29 di presa manuale con piastra di scontro 30 ed all'altra estremità di testa a mandrino 31 o testa con feritoia sagomata 32, di aggancio delle lamine, sia per le lamine a piolo che per le lamine a T. Sull'asta 28 è prevista una massa 33 di peso variabile tramite masse aggiuntive 34 montabili e smontabili.
Azionando manualmente le masse 33, 34 si ottengono successivi battimenti contro la piastra di scontro 30 e quindi il successivo tiro e ripristino delle lamiere danneggiate. Se sono presenti più lamine per ogni parte danneggiata si provvede a tirare in successione le lamine in modo da deformare uniformemente la lamiera.
Ovviamente l’attrezzo estrattore può essere sostituito da qualsiasi altro attrezzo, quale attrezzo pneumatico di uso comune che permetta il tiro delle lamiere come descritto.
Le lamine di diversa natura come descritte possono essere in materiali sottili metallici o plastici in grado di sopportare le forze di trazione e sono malleabili in modo da adattarsi alle parti deformate e qui fissarsi con collanti od adesivi. Per sforzi elevati sono preferibili piastre multiple od a spessore variabile come sopra descritte.
Si può usare per fissare dette lamine alla lamiera deformata qualsiasi tipo di collante od adesivo, ma è preferibile una termocolla che, riscaldando le parti da attaccare o da staccare, permetta una facile adesione o distacco per l'eventuale recupero della lamina.
Dopo aver applicato la piastrina con la termocolla si raffredda la parte incollata con getto d'aria, con getto d'acqua o con prodotti refrigeranti.
Tutte le attrezzature descritte e comprendenti tutti gli accessori d'uso, fanno parte di una opportuna confezione che potrà essere integrata con piastrine nuove sostituenti quelle usate sia monouso che multiuso.
Naturalmente altre eventuali serie di lamine o piastrine di forme diverse a quelle descritte possono essere previste per particolari casi di ripristino di lamiere sempre restando nel quadro della presente invenzione, ove dette lamine o piastrine sono fissate con collanti all'esterno delle lamiere, sono tirate verso l'esterno per il ripristino delle lamiere stesse, ove dette lamiere da ripristinare possono essere parti di carrozzerie di autoveicoli o parti di macchinari od attrezzature varie.

Claims (1)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1°) Attrezzature per il ripristino, tramite lamine incollate ed agendo dall'esterno, di lamiere deformate per urti, caratterizzate da ciò che comprendono : - una prima serie di lamine (1,5,12,13,14) piane sottili in materiale malleabile assiemate in numero singolo o multiplo su un piolo od asticciola centrale (3,7,9) per il ripristino di deformazioni a superficie estesa della lamiera, - una seconda serie di lamine (18,18') a T per deformazioni lineari delle lamiere, conformate in unico pezzo od in elementi multipli, tramite stampaggio di un foglio in materiale malleabile, oppure tramite trafilatura con due ali opposte inferiori (18,18') e con un gambo centrale (19, 19') formato dalla sovrapposizione delle zone centrali della lamina, ove detto gambo centrale presenta alla sua estremità libera un foro od occhiello (20) atto a ricevere un elemento deformabile (21) di unione delle varie susseguenti lamine (18,18'), - applicatori (22) manuali con corpo centrale rigido, con tampone superiore (23) di materiale deformabile elasticamente di pressione manuale e tampone inferiore (24) di materiale deformabile elasticamente per l'applicazione delle lamine (1,5,12,13,14,18,18') e loro fissaggio con collante od adesivo alla lamiera (17) da ripristinare, ove almeno un applicatore presenta un foro centrale (25) oppure una sagomatura (26) per la presa del piolo (3,8,9) o del gambo (19,19') della lamina, - almeno un attrezzo estrattore formato da un'asta (28) presentante ad una estremità una piastra di scontro (30) e maniglia di presa manuale (29), all'altra estremità una testa a mandrino (31) oppure a feritoia (32) di aggancio alla lamina incollata sia del tipo a piolo che del tipo a T e presentante una massa battente (33) di peso variabile tramite masse aggiuntive (34) montabili o smontabili, per il tiro susseguente in estrazione verso l'esterno delle lamine e della lamiera (17) deformata da ripristinare, - collanti od adesivi per il fissaggio delle lamine alla lamiera da trattare, mezzi riscaldanti o refrigeranti da usarsi particolarmente con l'uso di termocolle, in guisa che scelte la lamina o le lamine utili per un determinato ripristino della lamiera, queste vengano incollate dall'esterno sulla zona deformata e siano tirate susseguentemente dall’esterno tramite l'attrezzo estrattore, tirando nel contempo la lamiera verso la conformazione voluta e quindi dette lamine siano staccate e siano gettate per il tipo monouso o siano ricuperate per il tipo multiuso. 2°) Attrezzature come da rivendicazione 1, caratterizzate da ciò che la lamina (1) è fissata per stampaggio o per saldatura al piolo (2). 3°) Attrezzature come da rivendicazione 1, caratterizzate da ciò che il piolo (3) presenta inferiormente una base (4,7) sulla quale poggiano la o le lamine (5,12,13,14) montate infilate sul piolo (3). 4<D>) Attrezzature come da rivendicazione 1, caratterizzate da ciò che le lamine multiple (12,13,14) presentano sagomature circolari (6) tali da permettere che tutte le lamine presentino la superficie inferiore sullo stesso piano della superficie inferiore della base (4,7). 5°) Attrezzature come da rivendicazione 1, caratterizzate da ciò che il piolo (9) e la base (10) sono attraversati da un foro (11) di introduzione del collante. 6°) Attrezzature come da rivendicazione 1, caratterizzate da ciò che la lamina (15) presenta spessore variabile rastremantesi verso la periferia e di conseguenza resistenza variabile massima verso il centro. 7°) Attrezzature come da rivendicazione 1, caratterizzate da ciò che le lamine (5,12,13,14,15) possono assumere qualsiasi configurazione generalmente circolare od ellittica e presentano intagli od ondulazioni (16) utili alla loro migliore aderenza alle lamiere (17) da ripristinare e ad una migliore resistenza all'azione di tiro. 8°) Attrezzature come da rivendicazione 1, caratterizzate da ciò che le lamine (18,18') a T presentano ondulazioni (18") utili alla migliore aderenza alla lamiera (17) da ripristinare ed alla migliore resistenza all'azione di tiro. 9°) Attrezzature come da rivendicazione 1, caratterizzate da ciò che il foro centrale (25) dell'applicatore (22,23,24) può essere utilizzato per l'introduzione del collante sulla superficie inferiore delle lamine, utilizzando il piolo (9) e relativa base (10) dotata di foro centrale (il). 10°) Attrezzature come da rivendicazione 1, caratterizzate da ciò che la lamina (18*) a T può essere ottenuta per trafilatura con spessori variabili e con gambo (19‘) a superficie semplice e senza foro od occhiello superiore ove la testa superiore e parte del gambo presentano eventuali intagli ravvicinati (19") utili alla deformazione della lamina secondo l'andamento della lamiera (17) da ripristinare. 11°) Attrezzature come da rivendicazione 1, caratterizzate da ciò che l'applicatone (22, 24, 24) può presentare fori per l'immissione di aria calda o fredda utile alla presa o rammollimento della termocolla di fissaggio della lamina alla lamiera. 12°) Attrezzature come da rivendicazione 1, caratterizzate da ciò che l'applicatone (22, 23, 24) presenta il tampone inferiore di pressione della lamina formato da elementi a molla o da pioli spinti da molle. 13°) Attrezzature come da rivendicazione 1, caratterizzate da ciò che l'applicatone (22,23,24) può presentare una resistenza interna (27) utile a riscaldare la lamina e la lamiera, particolarmente utilizzando termocolle. 14°) Attrezzature come da rivendicazione 1, caratterizzate da ciò che l'attrezzo estrattore può essere sostituito o integrato con altro attrezzo di tiro di uso comune, quale un attrezzo pneumatico. 15°) Attrezzature come da rivendicazione 1, caratterizzate da ciò che in base alla entità della deformazione della lamiera (17) vengono scelte le lamine più utili al ripristino che vengono incollate sulla lamiera e vengono tirate susseguentemente per riportare man mano la lamiera nello stato voluto. 16°) Attrezzature come da rivendicazione 1, caratterizzate da ciò che altre serie di lamine oppure lamine singole possono integrare le serie di lamine a piolo oppure a T, sempre fissando dette lamine all'esterno della lamiera ua ripristinare e sempre tirando dette lamine verso l’esterno delle lamine stesse.
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