ITGE20100053A1 - Metodo e dispositivo di fissaggio per candele d'accensione di caldaie o simili - Google Patents

Metodo e dispositivo di fissaggio per candele d'accensione di caldaie o simili Download PDF

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ITGE20100053A1
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IT
Italy
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housing hole
fixing
spark plug
ceramic body
boilers
Prior art date
Application number
IT000053A
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English (en)
Inventor
Gianluigi Maniscalchi
Original Assignee
Castfutura Spa
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    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F23COMBUSTION APPARATUS; COMBUSTION PROCESSES
    • F23QIGNITION; EXTINGUISHING-DEVICES
    • F23Q3/00Igniters using electrically-produced sparks
    • F23Q3/006Details
    • HELECTRICITY
    • H01ELECTRIC ELEMENTS
    • H01BCABLES; CONDUCTORS; INSULATORS; SELECTION OF MATERIALS FOR THEIR CONDUCTIVE, INSULATING OR DIELECTRIC PROPERTIES
    • H01B17/00Insulators or insulating bodies characterised by their form
    • H01B17/26Lead-in insulators; Lead-through insulators
    • H01B17/30Sealing
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Description

"Metodo e dispositivo di fissaggio per candele d'accensione di caldaie o simili"
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente invenzione ha per oggetto un metodo di fissaggio per candele d'accensione di caldaie o simili, il quale metodo prevede l'inserimento della detta candela in un foro di alloggiamento per il corpo in ceramica della candela, il quale foro di alloggiamento à ̈ previsto in una parete od in una piastra di fissaggio ed ha dimensioni tali per cui si individua una zona di intercapedine di dimensioni prestabilite tra la superficie esterna del detto corpo in ceramica della candela e la superficie interna del detto foro di alloggiamento quando la candela à ̈ infilata nel detto foro, essendo previsti in detta zona di intercapedine mezzi di fissaggio e di sigillatura della candela alla detta piastra di fissaggio.
La presente invenzione ha inoltre per oggetto un dispositivo prodotto mediante il suddetto metodo.
Il metodo e il dispositivo oggetto della presente invenzione sono intesi per un utilizzo nell'ambito delle caldaie a condensazione, ma possono essere estesi anche a ad altri tipi di caldaie, forni o simili.
Le soluzioni note utilizzate per il fissaggio di candele di accensione di caldaie o simili prevedono di vincolare il corpo isolante ceramico della candela ad una piastrina metallica, in particolare in un foro di alloggiamento ricavato nella stessa, mediante differenti isolatori come anelli di fissaggio, resine di varia origine o tramite ribaditura della parte metallica sulla ceramica.
Nel caso di anelli di fissaggio ad esempio viene utilizzato un anellino tipicamente metallico che à ̈ posto tra la superficie del corpo in ceramica della candela e la superficie interna del foro di alloggiamento, il quale anellino viene deformato a seguito di una compressione, in modo tale da aderire sia alla superficie del corpo in ceramica della candela sia alla superficie interna del foro di alloggiamento, e fissare in questo modo la candela alla piastrina metallica.
In questo modo si ottiene anche una tenuta stagna che impedisce di fuoriuscire ai fumi e/o ai liquidi di condensa che si sviluppano all'interno della caldaia.
Questa modalità di fissaggio presenta evidenti problemi dovuti principalmente al fatto che le forze meccaniche esercitate possono portare ad uno spostamento della candela dalla sua posizione operativa oppure generare localmente picchi di pressione che portano alla rottura dell'isolante ceramico.
D'altra parte, introducendo maggiori tolleranze per scongiurare il rischio di rottura, à ̈ possibile che 1'anellino deformandosi non aderisca perfettamente alle pareti venendo meno alla sua funzione di sigillatura, o in casi più gravi non garantendo un fissaggio adeguato, cioà ̈ ottenendo un fissaggio lasco quando sulla candela agiscono forze di compressione radiale insufficienti al suo trattenimento in posizione.
Tutte le soluzioni note menzionate generano costi aggiuntivi dovuti alla necessità di controlli di rigidità dielettrica dei materiali utilizzati, controlli di tenuta a pressione e controlli di tenuta meccanica allo sfilamento.
La presente invenzione si pone il compito di superare gli svantaggi delle soluzioni note con un metodo e un dispositivo dalle caratteristiche definite all'inizio.
L'invenzione consegue i suddetti scopi grazie al fatto che i detti mezzi di fissaggio e di sigillatura sono costituiti da materiale vetroso preventivamente portato in fase liquida o semiliquida in modo tale da aderire meccanicamente e/o mediante adesione chimico/fisica alla superficie esterna del detto corpo in ceramica della candela e alla superficie interna del detto foro di alloggiamento e successivamente portato in fase solida.
Ciò permette di abbattere a livelli trascurabili la probabilità di rottura dell'isolatore, come ad esempio l'anello di fissaggio, sia in fase di montaggio sia in fase operativa della caldaia.
Inoltre viene garantita una maggiore resistenza meccanica rispetto alle soluzioni note, e si eliminano i problemi derivanti da ovalizzazioni, sia del foro di alloggiamento che degli isolatori, e da tolleranze eccessive sul diametro che possono compromettere la tenuta meccanica e la tenuta a pressione .
Tutti questi vantaggi permettono di risparmiare costi sia evitando la rottura strutturale degli elementi e necessitando quindi di minore manutenzione, sia riducendo drasticamente la necessità di fasi di controllo come ad esempio sulla rigidità dielettrica, la tenuta meccanica e la tenuta a pressione.
Nonostante si tratti generalmente di tre materiali diversi fra loro (metallo per la piastrina, ceramica per la candela e vetro o simili per il materiale di fissaggio e di sigillatura) che sono sottoposti a fasi di riscaldamento e raffreddamento alternate fra loro, per cui si sarebbe potuto pensare che i diversi coefficienti di dilatazione termica e di ritiro potessero comportare uno scadimento progressivo sia della tenuta che del bloccaggio meccanico (dovute a distacchi delle superfici di contatto dei detti tre materiali), si à ̈ potuto invece sorprendentemente constatare sperimentalmente che il collegamento fra metallo vetro ceramica resta stabile e quindi viene mantenuta sia la tenuta che il bloccaggio meccanico.
Scendendo maggiormente nel dettaglio, il metodo oggetto della presente invenzione comprendente i seguenti passi:
a) creazione in una piastra di fissaggio di un foro di alloggiamento del corpo in ceramica della candela, il quale foro di alloggiamento ha dimensioni e forma tali da permettere l'inserimento della detta candela all'interno dello stesso;
b) inserimento della detta candela nel detto foro di alloggiamento con conseguente generazione di una zona di intercapedine di dimensioni prestabilite tra la superficie esterna del detto corpo in ceramica della candela e la superficie interna del detto foro di alloggiamento;
c) posizionamento nella detta zona di intercapedine di materiale vetroso in fase liquida o semiliquida, o in fase solida e portato successivamente in fase liquida o semiliquida, in modo tale per cui detto materiale vetroso, una volta in fase liquida o semiliquida, aderisce alla superficie esterna del detto corpo in ceramica della candela e alla superficie interna del detto foro di alloggiamento;
d) passaggio del detto materiale vetroso in fase solida per il fissaggio della candela alla detta piastra di fissaggio e la relativa sigillatura.
La zona d'intercapedine formata fra superficie interna del foro (bordo del foro) e superficie esterna del corpo ceramico della candela à ̈ preferibilmente anulare cioà ̈ si estende senza soluzione di continuità tutt'intorno al corpo ceramico della candela ed all'interno del foro. La superficie interna del foro e/o quella esterna della candela possono eventualmente anche presentare uno o più denti o risalti assiali di forma qualsivoglia. Questi denti o risalti possono anche essere sotto forma di corone anulari. In alternativa od in combinazione la superficie interna del foro e/o quella della ceramica della candela, almeno nella zona coincidente con quella interna del foro, possono essere realizzate zigrinate sia con zigrinature assiali sia con zigrinature trasversali all'asse longitudinale sia con zigrinature fra loro incrociate ad esempio combinazioni di zigrinature assiali e trasversali a quelle assiali.
Secondo un primo esempio esecutivo il materiale vetroso viene posizionato nella zona di intercapedine sotto forma di polvere o granuli e viene successivamente portato in fase liquida o semiliquida tramite riscaldamento.
In un esempio esecutivo alternativo il materiale vetroso viene posizionato nella detta zona di intercapedine come pastiglia, in particolare sotto forma di un anello, avente dimensioni tali da poter essere posto internamente al foro di alloggiamento e contestualmente circondare il detto corpo in ceramica della candela.
Anche in questo caso il materiale vetroso viene portato in fase liquida o semiliquida tramite riscaldamento .
Un ulteriore esempio esecutivo alternativo prevede che il materiale vetroso sia deposto nella zona di intercapedine già in forma liquida o semiliquida a seguito di una preventiva fase di riscaldamento .
Il passaggio dalla fase liquida o semiliquida a quella solida può avvenire invece generalmente grazie a raffreddamento sia dovuto a meccanismi naturali che indotti mediante mezzi di raffreddamento.
L'utilizzo di materiale vetroso già in fase liquida o semiliquida o portato tramite riscaldamento in fase liquida o semiliquida in loco garantisce un'ottima adesione sia sulle pareti del foro di alloggiamento, sia sul corpo in ceramica della candela .
In una forma esecutiva ulteriore il foro di alloggiamento presenta dimensioni maggiori in corrispondenza della superficie superiore della piastra di fissaggio e dimensioni minori in corrispondenza della superficie inferiore della stessa.
In questo modo la distanza tra la superficie del corpo in ceramica della candela e la superficie interna del foro di alloggiamento in corrispondenza della superficie inferiore della detta piastra di fissaggio à ̈ ridotta in misura tale da impedire al materiale vetroso in fase solida, liquida o semiliquida di fuoriuscire per gravità lungo la superficie del corpo in ceramica della candela da detta zona di intercapedine.
Ciò significa che la zona di intercapedine ha un restringimento inferiore, in corrispondenza del quale la superficie interna del foro di alloggiamento e la superficie del corpo in ceramica della candela sono a contatto fra loro o sono ad una distanza sufficientemente ridotta da impedire al materiale vetroso in forma di polvere, in forma di pastiglie o anello, o in forma liquida di fuoriuscire per gravità lungo la superficie del corpo in ceramica della candela.
Secondo un ulteriore esempio esecutivo à ̈ previsto un elemento amovibile e refrattario il quale viene posto inferiormente al detto foro di alloggiamento e aderisce sia al lato inferiore della piastrina almeno nella zona del foro sia alla superficie del corpo in ceramica della candela.
Tale elemento amovibile e refrattario viene posto prima della deposizione del materiale vetroso nella zona di intercapedine e ha il grande vantaggio di impedire al materiale vetroso in fase solida, liquida o semiliquida di fuoriuscire per gravità lungo la superficie del corpo in ceramica della candela da detta zona di intercapedine.
Una volta che il materiale vetroso ha aderito alla superficie esterna del detto corpo in ceramica della candela e alla superficie interna del detto foro di alloggiamento ed à ̈ tornato in fase solida, il detto elemento amovibile e refrattario viene rimosso.
Il detto foro di alloggiamento e la detta zona di intercapedine possono essere previsti all'interno dello spessore della detta piastra di fissaggio, in alternativa il detto foro di alloggiamento si può prolungare assialmente per una predefinita lunghezza oltre lo spessore della piastra di fissaggio, essendo presente un bordo rialzato od a bicchiere che si protende assialmente almeno su un lato della detta piastra di fissaggio.
Questo prolungamento assiale del foro di alloggiamento ad opera del detto bordo rialzato permette una estensione della zona di intercapedine che va ad interessare una porzione maggiore della superficie del corpo in ceramica della candela, ed ha quindi il vantaggio di garantire una maggiore presa del materiale vetroso sulla candela ed un conseguente migliore fissaggio.
Il materiale vetroso una volta portato in fase solida può essere trasparente e/o colorato.
In un esempio esecutivo preferito la candela à ̈ posta al centro del foro di alloggiamento.
Tuttavia in forme esecutive differenti la candela può essere posta eccentricamente nel foro di alloggiamento.
In entrambi i casi, se il materiale vetroso à ̈ trasparente, l'intercapedine può presentare una larghezza assiale tale per cui la zona di materiale vetroso presenta una superficie tale da formare una finestra di ispezione almeno per una parte della sua estensione.
Questa configurazione à ̈ particolarmente vantaggiosa perché unisce ai vantaggi meccanici sopra illustrati l'ulteriore vantaggio di poter ad esempio rilevare la presenza di fiamma all'interno della caldaia tramite la luminescenza che traspare attraverso il materiale vetroso.
Ciò à ̈ particolarmente utile nel caso in cui la candela à ̈ posta eccentricamente o più vicina ad una zona della superficie interna del foro di alloggiamento rispetto ad una differente zona della stessa, dal momento che ciò permette nella zona in cui la candela à ̈ più distante dalla superficie interna del foro di alloggiamento di avere una superficie di materiale vetroso più ampia, in modo da garantire una ispezione visiva dell'interno della caldaia ancora più accurata.
Queste ed altre caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno più chiaramente dalla seguente descrizione di alcuni esempi esecutivi illustrati nei disegni allegati in cui:
la fig. 1 illustra una forma esecutiva del dispositivo di fissaggio oggetto della presente invenzione;
la fig. 2 illustra una vista esplosa di tale forma esecutiva, in cui il materiale vetroso à ̈ in forma di anello;
la fig. 3 illustra una vista dal basso di tale forma esecutiva;
la fig. 4 illustra una vista laterale in sezione di tale forma esecutiva;
la fig. 5 illustra una vista laterale in sezione schematica del dispositivo oggetto della presente invenzione in cui à ̈ utilizzato un elemento amovibile e refrattario inferiore per il mantenimento in posizione del materiale vetroso prima del passaggio in fase solida dello stesso;
la fig. 6 illustra una vista laterale in sezione schematica del dispositivo oggetto della presente invenzione in cui il corpo in ceramica della candela presenta diametri differenti lungo l'asse longitudinale della candela stessa e il foro di alloggiamento presenta un restringimento inferiore; la fig. 7 illustra una vista come in fig. 6, in cui à ̈ presente un elemento amovibile refrattario per il contenimento laterale del materiale vetroso prima del passaggio in fase solida dello stesso;
le figg. 8, 9, 10 e 11 illustrano diversi esempi esecutivi che differiscono tra loro per la forma del foro di alloggiamento e/o la disposizione della candela all'interno del detto foro;
le figg. 12 a 14 illustrano rispettivamente una sezione assiale completa ed i particolari dei tratti terminali di una candela di accensione in cui il principio di fissaggio del corpo ceramico nella piastrina à ̈ utilizzato per il fissaggio del filo conduttore resistivo della candeletta all'interno di un foro passante di alloggiamento del corpo ceramico che lo riveste esternamente.
La figura 1 illustra una forma esecutiva del dispositivo di fissaggio per candele 2 d'accensione di caldaie o simili oggetto della presente invenzione, il quale dispositivo comprende una piastra di fissaggio 1 con un foro di alloggiamento 10 del corpo in ceramica 20 della candela 2.
In figura sono visibili anche l'elettrodo centrale 21 della candela 2, il terminale connettore 22 della candela 2 e l'elettrodo di terra 3.
Il detto foro di alloggiamento 10 ha dimensioni tali per cui la detta candela 2 può esservi inserita individuando una zona di intercapedine di dimensioni prestabilite tra la superficie esterna del detto corpo in ceramica 20 della candela 2 e la superficie interna del detto foro di alloggiamento 10.
Nella detta zona di intercapedine sono previsti mezzi di fissaggio e di sigillatura della candela 2 alla detta piastra di fissaggio 10, i quali sono costituiti da materiale vetroso 4 preventivamente portato in fase liquida o semiliquida in modo tale da aderire alla superficie esterna del detto corpo in ceramica 20 della candela 2 e alla superficie interna del detto foro di alloggiamento 10 e successivamente portato in fase solida.
In una forma esecutiva preferita la piastra di fissaggio 1 Ã ̈ di materiale metallico.
Tale dispositivo viene posto in essere mediante il metodo oggetto della presente invenzione, che comprende i seguenti passi:
a) creazione in una piastra di fissaggio 1 di un foro di alloggiamento 10 del corpo in ceramica 20 della candela 1, il quale foro di alloggiamento 10 ha dimensioni e forma tali da permettere l'inserimento della detta candela 2;
b) inserimento della detta candela 2 nel detto foro di alloggiamento 10 con conseguente identificazione di una zona di intercapedine di dimensioni prestabilite tra la superficie esterna del detto corpo in ceramica 20 della candela 2 e la superficie interna del detto foro di alloggiamento 10;
c) posizionamento nella detta zona di intercapedine di materiale vetroso 4 in fase liquida o semiliquida, o in fase solida e portato successivamente in fase liquida o semiliquida, in modo tale per cui detto materiale vetroso 4, una volta in fase liquida o semiliquida, aderisce alla superficie esterna del detto corpo in ceramica 20 della candela 2 e alla superficie interna del detto foro di alloggiamento 10;
d) passaggio del detto materiale vetroso 4 in fase solida per il fissaggio della candela 2 alla detta piastra di fissaggio 1 e la relativa sigillatura .
Secondo un primo esempio esecutivo il materiale vetroso 4 viene posizionato nella zona di intercapedine sotto forma di polvere o granuli e viene successivamente portato in fase liquida o semiliquida tréunite riscaldamento.
Un esempio esecutivo alternativo prevede che il materiale vetroso sia deposto nella zona di intercapedine già in forma liquida o semiliquida a seguito di una preventiva fase di riscaldamento.
In un ulteriore esempio esecutivo alternativo, illustrato in figura 2, il materiale vetroso 4 viene posizionato nella detta zona di intercapedine come pastiglia, in particolare sotto forma di un anello, avente dimensioni tali da poter essere posto interneunente al foro di alloggiamento e contestualmente circondare il detto corpo in ceramica della candela.
Anche in questo caso il materiale vetroso viene portato in fase liquida o semiliquida tramite riscaldamento .
Il detto foro di alloggiamento 10 e la detta zona di intercapedine possono essere previsti all'interno dello spessore della detta piastra di fissaggio 1, come à ̈ ad esempio visibile in figura 5, in alternativa il detto foro di alloggiamento 10 si può prolungare assialmente per una predefinita lunghezza oltre lo spessore della piastra di fissaggio 10, essendo presente un bordo rialzato 11 che si protende assialmente almeno su un lato della detta piastra di fissaggio.
Ciò à ̈ visibile in figura 3, in cui à ̈ illustrata una vista dal basso del dispositivo, ed in figura 4, in cui à ̈ illustrata una vista laterale in sezione.
In questo esempio esecutivo, infatti, il detto bordo rialzato 11 Ã ̈ previsto sulla superficie inferiore della piastra di fissaggio 1.
È possibile tuttavia prevedere che un bordo rialzato identico o di forma differente sia previsto in combinazione o in alternativa sulla superficie superiore della piastra di fissaggio 1.
Secondo un ulteriore esempio esecutivo illustrato in figura 5 Ã ̈ previsto un elemento amovibile e refrattario 50 il quale viene posto inferiormente al detto foro di alloggiamento 10 e aderisce alla superficie del corpo in ceramica 20 della candela 2.
Tale elemento amovibile e refrattario viene posto prima della deposizione del materiale vetroso 4 nella zona di intercapedine e impedisce al materiale vetroso 4 in fase solida, liquida o semiliquida di fuoriuscire per gravità lungo la superficie del corpo in ceramica 20 della candela 2 da detta zona di intercapedine .
Una volta che il materiale vetroso 4 ha aderito alla superficie esterna del detto corpo in ceramica 20 della candela 2 e alla superficie interna del detto foro di alloggiamento 10 ed à ̈ tornato in fase solida, il detto elemento amovibile e refrattario 50 viene rimosso.
È importante notare come, sebbene tutti gli esempi riportati nelle figure prevedano una candela di forma cilindrica, à ̈ possibile prevedere una candela di qualsivoglia forma e dimensione.
Allo stesso modo anche il foro di alloggiamento 10 può essere previsto di qualsivoglia forma, come ad esempio cilindrica o a tronco di cono.
In una forma esecutiva il foro di alloggiamento 10 presenta dimensioni maggiori in corrispondenza della superficie superiore della piastra di fissaggio 10 e dimensioni minori in corrispondenza della superficie inferiore della stessa.
In questo modo la distanza tra la superficie del corpo in ceramica 20 della candela 2 e la superficie interna del foro di alloggiamento 10 in corrispondenza della superficie inferiore della detta piastra di fissaggio 1 à ̈ ridotta in misura tale da impedire al materiale vetroso 4 in fase solida, liquida o semiliquida di fuoriuscire per gravità lungo la superficie del corpo in ceramica 20 della candela 2 da detta zona di intercapedine.
Ciò significa che la zona di intercapedine ha un restringimento inferiore, presso il quale la superficie interna del foro di alloggiamento 10 e la superficie del corpo in ceramica 20 della candela 2 sono ad una distanza sufficientemente ridotta da impedire al materiale vetroso 4 in forma di polvere, in forma di pastiglie o anello, o in forma liquida di fuoriuscire per gravità lungo la superficie del corpo in ceramica della candela.
Ciò à ̈ visibile in particolare nelle figure 6 e 7, in cui à ̈ presente un restringimento inferiore tale da impedire ad esempio ad un anello di materiale vetroso come quello illustrato in figura 2 di scivolare inferiormente fuori posizione prima di essere portato in fase liquida per riscaldamento.
Una volta in fase liquida, il materiale vetroso 4 penetra all'interno del restringimento inferiore, e presso detto restringimento inferiore la distanza tra la superficie del corpo in ceramica 20 della candela 2 e la superficie interna del foro di alloggiamento 10 à ̈ tale per cui le interazioni tra il materiale vetroso 4 e le pareti impediscono allo stesso di fuoriuscire per gravità lungo la superficie del corpo in ceramica 20 della candela 2 da detta zona di intercapedine.
La figura 6 illustra inoltre un esempio esecutivo in cui il corpo in ceramica 20 della candela 2 presenta diametri differenti lungo l'asse longitudinale della candela 2 stessa.
In particolare in figura à ̈ visibile un gradino d'espansione nel corpo in ceramica 20 della candela 2, presente nella parte della candela 2 al di sopra del foro di alloggiamento 10.
In casi simili a quello illustrato nelle figure 6 e 7 il materiale vetroso 4 può estendersi anche in una zona posta superiormente al foro di alloggiamento 10.
Per la realizzazione di tale forma esecutiva à ̈ possibile prevedere un ulteriore elemento amovibile e refrattario 51, visibile in figura 7, posto in contatto con la superficie superiore della piastra di fissaggio 1 per il contenimento laterale del materiale vetroso 4 prima del passaggio in fase solida dello stesso.
Il materiale vetroso una volta portato in fase solida può essere trasparente e/o colorato.
In un esempio esecutivo preferito schematizzato in figura 8, la candela 2 Ã ̈ posta al centro del foro di alloggiamento 10.
In forme esecutive differenti, come illustrato nelle figura 9, 10 e 11, la candela 2 può essere posta eccentricamente nel foro di alloggiamento 10.
In entrambi i casi comunque, se il materiale vetroso à ̈ trasparente, lo stesso presenta una superficie tale da formare una finestra di ispezione.
Tale finestra di ispezione à ̈ individuata dal materiale vetroso 4 e delimitata dalla superficie del corpo in ceramica 20 della candela 2 e dalla superficie interna del foro di alloggiamento 10 e può quindi avere qualsivoglia forma.
In figura 10 ad esempio il foro di alloggiamento 10 ha una forma rettangolare, mentre in figura 11 ha una forma irregolare che permette di ottimizzare l'ampiezza della finestra di ispezione e la tenuta meccanica del materiale vetroso 4.
E' inoltre da notare che il passaggio in fase solida del materiale vetroso di sigillatura e fissaggio in posizione della candela nella piastrina può avvenire generalmente mediante raffreddamento alla temperatura di solidificazione. Questa temperatura può essere raggiunta mediante raffreddamento naturale od eventualmente mediante raffreddamento forzato od indotto, cioà ̈ grazie all' utilizzo dei mezzi di raffreddamento che generano flussi di fluidi di raffreddamento per intensificare l'azione naturale di raffreddamento per convezione e/o irraggiamento.
Con riferimento alle figure 12 a 14, in queste figure à ̈ illustrata una sezione lungo un piano diametrale assiale di una candeletta di accensione 2 che comprende un corpo ceramico cilindrico 20 con un foro assiale passante, preferibilmente centrale ed al cui interno à ̈ fatto passare un conduttore elettrico (ad esempio un filo od un astina metallica o simili), indicato con 21. Nelle note candelette il conduttore elettrico 21 à ̈ fissato nel foro grazie a incollaggio. In combinazione possono essere previste particolari sagomature del foro e del conduttore che hanno lo scopo di bloccare meccanicamente il conduttore 21 al corpo ceramico 20 per quanto riguarda uno spostamento angolare del detto conduttore relativamente al detto corpo ceramico.
Secondo la presente invenzione à ̈ possibile utilizzare gli accorgimenti descritti e rivendicati per il fissaggio del corpo ceramico 20 nel foro 4 della piastrina 1, per fissare invece il conduttore elettrico 21 nel corpo ceramico 20.
In particolare quindi oggetto dell'invenzione à ̈ anche una candeletta di accensione comprendente un corpo ceramico tubolare 20 al cui interno à ̈ fissato un conduttore elettrico 21 che sporge da ambedue le estremità di testa del corpo ceramico 20 con una estremità di collegamento ad un circuito elettrico di alimentazione ed una estremità libera di generazione di archi elettrici ed in cui i mezzi di fissaggio del conduttore elettrico nel corpo ceramico sono costituiti da materiale vetroso 4 preventivamente portato in fase liquida o semiliquida in modo tale da aderire meccanicamente e/o mediante adesione chimico/fisica alla superficie interna del detto corpo tubolare in ceramica 20 della candela 2 e alla superficie esterna del detto conduttore 21 ed il quale materiale vetroso viene successivamente portato in fase solida.
I vantaggi principali, oltre naturalmente al fatto di evitare pericoli di danneggiamento in special modo nelle fasi di lavorazione meccanica, risiedono proprio nell'ottenere un fissaggio del conduttore nel corpo ceramico grazie a cui il conduttore à ̈ bloccato al corpo ceramico sia relativamente allo spostamento assiale che relativamente alla rotazione relativamente al corpo ceramico e ciò senza necessità di utilizzare collanti e soprattutto lavorazioni meccaniche per ottenere particolari sagome di impegno reciproco fra conduttore 21 e corpo ceramico 20.
Per questa utilizzazione della tecnologia descritta con riferimento al fissaggio della candeletta nella piastrina di supporto valgono senza sostanziali differenziazioni di principio le caratteristiche ed il metodo descritti con riferimento al precedente esempio esecutivo in cui l'utilizzo à ̈ relativo al fissaggio della candeletta alla piastrina. Ciò à ̈ valido con riferimento a qualsiasi combinazione o sottocombinazione di caratteristiche precedentemente descritte.
Cosi infatti, anche per l'utilizzo secondo l'esempio delle figure 12 e 13 vale quanto segue:
L'invenzione si riferisce anche ad un metodo per il fissaggio del conduttore 21 nel corpo tubolare ceramico di una candeletta 2 il quale metodo prevede i seguenti passi:
a) creazione in un segmento tubolare di materiale ceramico avente una prestabilita lunghezza ed un foro centrale passante aperto alle estremità di testa;
b) inserimento di un conduttore elettrico nel detto foro centrale passante del corpo tubolare ceramico, il quale conduttore à ̈ costituito da un segmento di prestabilita lunghezza maggiore della lunghezza assiale del corpo tubolare ceramico con conseguente generazione di una zona di intercapedine di dimensioni radiali (spessore) prestabilite tra la superficie esterna del detto conduttore elettrico e la superficie interna del foro del corpo in ceramica della candela;
c) posizionamento del conduttore elettrico nella posizione di montaggio in cui sporge con un tratto di prestabilita lunghezza da ciascun lato di testa del corpo ceramico;
d) posizionamento nella detta zona di intercapedine di materiale vetroso in fase liquida o semiliquida, o in fase solida e che viene portato successivamente in fase liquida o semiliquida, in modo tale per cui detto materiale vetroso, una volta in fase liquida o semiliquida, aderisce alla superficie esterna del detto corpo in ceramica della candela e alla superficie interna del detto foro di alloggiamento;
d) passaggio del detto materiale vetroso in fase solida per il fissaggio del conduttore elettrico al corpo ceramico della candela e la generazione di una sigillatura fra detto conduttore e detto corpo ceramico.
La zona d'intercapedine formata fra superficie interna del foro nel corpo ceramico 20 e superficie esterna del conduttore 21 della candela 2 à ̈ preferibilmente anulare cioà ̈ si estende senza soluzione di continuità tutt'intorno al conduttore elettrico 21.
A seguito vengono elencate alcune possibili varianti:
Anche se una lavorazione meccanica non à ̈ necessaria quando si à ̈ in presenza di forti sollecitazioni angolari del conduttore, nel senso di una sua rotazione rispetto al corpo ceramico à ̈ anche possibile prevedere che la superficie interna del foro del corpo ceramico e/o quella esterna del conduttore presentino eventualmente uno o più denti o risalti assiali di forma qualsivoglia. Questi denti o risalti possono anche essere sotto forma di corone anulari. In alternativa od in combinazione la superficie interna del foro centrale del copo ceramico 20 e/o quella esterna del conduttore possono essere realizzate zigrinate sia con zigrinature assiali sia con zigrinature trasversali all'asse longitudinale sia con zigrinature fra loro incrociate ad esempio combinazioni di zigrinature assiali e trasversali a quelle assiali almeno per parte della loro lunghezza.
Secondo un primo esempio esecutivo il materiale vetroso viene posizionato nella zona di intercapedine sotto forma di polvere o granuli e viene successivamente portato in fase liquida o semiliquida tramite riscaldamento.
In un esempio esecutivo alternativo il materiale vetroso viene posizionato nella detta zona di intercapedine come pastiglia, in particolare sotto forma di un anello, avente dimensioni tali da poter essere posto fra la parete di mantello del foro di alloggiamento nel corpo ceramico 20 e la parete esterna del conduttore alloggiato nel detto foro.
Anche in questo caso il materiale vetroso viene portato in fase liquida o semiliquida tramite riscaldamento.
Un ulteriore esempio esecutivo alternativo prevede che il materiale vetroso sia deposto nella zona di intercapedine già in forma liquida o semiliquida a seguito di una preventiva fase di riscaldamento .
Il passaggio dalla fase liquida a quella semiliquida od a quella solida può avvenire invece generalmente grazie a raffreddamento sia dovuto a meccanismi naturali che indotti mediante mezzi di raffreddamento .
In una forma esecutiva preferita, il bloccaggio del conduttore alla parete interna di mantello del foro passante del corpo ceramico 20 ha luogo solo in alcuni punti. In particolare i mezzi di fissaggio in un materiale vetroso sono previsti solo in alcune zone dell'estensione complessiva assiale del corpo ceramico 20, le quali zone sono fra loro assialmente distanziate e aventi una prestabilita estensione assiale.
Preferibilmente e vantaggiosamente il fissaggio ha luogo in corrispondenza di almeno uno, preferibilmente di ambedue i lati di testa del corpo ceramico, e la zona d'interposizione fra conduttore elettrico e parete interna del foro nel corpo ceramico presenta una certa profondità assiale, prestabilita a partire dal detto lato di testa.
In questo modo si limita notevolmente il materiale necessario al fissaggio. Inoltre la disposizione del materiale à ̈ in un punto di.massima accessibilità anche per quanto riguarda l'azione di riscaldamento e di raffreddamento. Prevedendo il mezzi di fissaggio in corrispondenza dei due lati di testa del corpo tubolare ceramico 20 si ottengono due zone di fissaggio e due zone di sigillatura, per cui oltre a facilitare la realizzazione del fissaggio secondo l'invenzione si ottiene anche un raddoppio della funzione di sigillatura aumentandone la sicurezza .
In particolare al fine di rendere più facile la realizzazione e più rapido, semplice ed efficace il metodo, in corrispondenza dei tratti terminali del corpo ceramico sui due lati di testa dello stesso, il foro centrale 120 presenta un allargamento radiale 220.
Nonostante nella figura l'allargamento radiale sia realizzato a gradino, sono possibili varie forme come ad esempio un allargamento conico o con una parete arcuata, o simili.
L'allargamento terminale del foro passante su uno o su ambedue i lati di testa del corpo ceramico consente di formare un vano anulare di alloggiamento del materiale vetroso sla nella condizione solida come polvere, granuli o anellini, sla nella forma già liquida o semiliquida. Realizzando la restante parte del foro passante del corpo ceramico di diametro minore e sostanzialmente lievemente maggiore di quello del conduttore elettrico si forma un alloggiamento di contenimento del materiale vetroso sia prima della trasformazione nella fase liquida sia durante la detta fase liquida nonché durante la successiva fase di solidificazione.
Come risulta evidente dalle figure, l'allargamento a gradino su uno dei lati di testa può avere anche la funzione di formare una superficie di battuta diametrale o radiale di fine corsa d'inserimento del conduttore elettrico 21 che coopera con uno o più risalti radiali o con superfici anulari radiali di scontro 121 del conduttore elettrico 21.
Analogamente a quanto descritto per il fissaggio della candeletta 2 nella piastra 1, una volta che il materiale vetroso ha aderito alla superficie esterna del conduttore elettrico 21 ed alla superficie interna del detto foro di alloggiamento nel corpo ceramico 20 ed à ̈ tornato in fase solida il conduttore à ̈ saldamente bloccato nel corpo ceramico sia relativamente ad uno spostamento assiale sia relativamente ad una rotazione relativa del conduttore rispetto al corpo ceramico. Inoltre il passaggio fra parete interna del foro di alloggiamento del conduttore e superficie esterna del conduttore stesso à ̈ chiusa a tenuta.
Il materiale vetroso una volta portato in fase solida può essere trasparente e/o colorato.

Claims (4)

  1. RICHIESTA AUSLLIARIA RIVENDICAZIONI EMENDATE 1. Metodo di fissaggio per candele d'accensione di caldaie o simili, il quale metodo prevede l'inserimento di una candela (2) in un foro di alloggiamento (10) per il corpo in ceramica (20) della candela (2) il quale foro à ̈ previsto in una parete od in una piastra di fissaggio (1) ed il quale foro di alloggiamento (10) ha dimensioni tali per cui forma una zona di intercapedine di dimensioni prestabilite tra la superficie esterna del detto corpo in ceramica (20) della candela (2) e la superficie interna del detto foro di alloggiamento (10) quando la candela à ̈ infilata nel detto foro, essendo previsti in detta zona di intercapedine mezzi di fissaggio e di sigillatura della candela (2) alla detta piastra di fissaggio (1) in cui i detti mezzi di fissaggio e di sigillatura sono costituiti da materiale vetroso (4) preventivamente portato in fase liquida o semiliquida in modo tale da aderire meccanicamente e/o mediante adesione chimico/fisica alla superficie esterna del detto corpo in ceramica (20) della candela (2) e alla superficie interna del detto foro di alloggiamento (10) e successivamente portato in fase solida-rxcaratterizzato dal fatto che il detto foro di alloggiamento (10) presenta dimensioni maggiori in corrispondenza della superficie superiore della detta piastra di fissaggio (1) e dimensioni minori in corrispondenza della superficie inferiore della detta piastra di fissaggio (1) tali per cui la distanza tra la superficie del corpo in ceramica (20) della candela (2) e la superficie interna del foro di alloggiamento in corrispondenza della superficie inferiore dalla detta piastra di fissaggio (1) à ̈ ridotta in misura tale da impedire al materiale vetroso in fase solida, liquida o semiliquida di fuoriuscire per gravità lungo la superficie del corpo in ceramica (20) della candela (2) da detta zona di intercapedine.
  2. 2. Metodo di fissaggio per candele d'accensione di caldaie o simili secondo la rivendicazione 1, comprendente i seguenti passi: a) creazione in detta piastra di fissaggio (1) di detto foro di alloggiamento (10) del corpo in ceramica (20) della candela (2), il quale foro di alloggiamento (10) ha dimensioni e forma tali da permettere l'inserimento della detta candela (2); b) inserimento della detta candela (2) nel detto foro di alloggiamento (10) con conseguente identificazione di una zona di intercapedine di dimensioni prestabilite tra la superficie esterna del detto corpo in ceramica (20) della candela (2) e la superficie interna del detto foro di alloggiamento (10); caratterizzato dal fatto che comprende gli ulteriori seguenti passi: c) posizionamento nella detta zona di intercapedine di materiale vetroso (4) in fase liquida o semiliquida, o in fase solida e portato successivamente in fase liquida o semiliquida, in modo tale per cui detto materiale vetroso (4), una volta in fase liquida o semiliquida, aderisce meccanicamente e/o mediante adesione chimico/fisica alla superficie esterna del detto corpo in ceramica (20) della candela (2) e alla superficie interna del detto foro di alloggiamento (10); d) passaggio del detto materiale vetroso (4) in fase solida per il fissaggio della candela (2) alla detta piastra di fissaggio (1) e la relativa sigillatura .
  3. 3. Metodo di fissaggio per candele d'accensione di caldaie o simili secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, in cui il detto materiale vetroso (4) viene posizionato nella detta zona di intercapedine sotto forma di polvere o granuli e viene successivamente portato in fase liquida o semiliquida tramite riscaldamento.
  4. 4. Metodo di fissaggio per candele d'accensione di caldaie o simili secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, in cui il detto materiale vetroso (4) viene posizionato nella detta zona di intercapedine sotto forma di un anello solido, avente dimensioni tali da poter essere posto internamente al foro di alloggiamento (10) e contestualmente circondare il detto corpo in ceramica (20) della candela (2) , e viene successivamente portato in fase liquida o semiliquida tramite riscaldamento . 65 . Metodo di fissaggio per candele d'accensione di caldaie o simili secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, in cui à ̈ previsto un elemento amovibile e refrattario (50), il quale, successivamente all'inserimento della detta candela (2) nel detto foro di alloggiamento (10) con conseguente identificazione di una zona di intercapedine di dimensioni prestabilite tra la superficie esterna del detto corpo in ceramica (20) della candela (2) e la superficie interna del detto foro di alloggiamento (10), viene posto inferiormente al detto foro di alloggiamento (10) e aderisce alla superficie del corpo in ceramica (20) della candela (2) in modo tale per cui impedisce al materiale vetroso (4) in fase solida, liquida o semiliquida di fuoriuscire per gravità lungo la superficie del corpo in ceramica (20) della candela (2) da detta zona di intercapedine, e viene rimosso una volta che il materiale vetroso (4) ha aderito alla superficie esterna del detto corpo in ceramica (20) della candela (2) e alla superficie interna del detto foro di alloggiamento (10) ed à ̈ tornato in fase solida. 76. Metodo di fissaggio par candele d'accensione di caldaie o simili secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, in cui il detto foro di alloggiamento (10) e la detta zona di intercapedine sono previsti all'interno dello spessore della detta piastra di fissaggio (1). £7. Metodo di fissaggio per candele d'accensione di caldaie o simili secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, in cui il detto foro di alloggiamento (10) si prolunga assialmente per una predefinita lunghezza oltre lo spessore della piastra di fissaggio, essendo presente un bordo rialzato (11) che si protende assialmente su almeno un lato della detta piastra di fissaggio (1). -08. Metodo di fissaggio per candele d'accensione di caldaie o simili secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, in cui la candela (2) à ̈ posta al centro del foro di alloggiamento (10). 109. Metodo di fissaggio per candele d'accensione di caldaie o simili secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, in cui la candela à ̈ posta eccentricamente nel foro di alloggiamento (10). lìlO . Metodo di fissaggio per candele d'accensione di caldaie o simili secondo una o più delle precedenti rivendicazioni in cui il materiale vetroso (4) à ̈ trasparente e/o colorato. 12-11. Metodo di fissaggio per candele d'accensione di caldaie o simili secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, in cui il materiale vetroso (4) presenta una superficie tale da formare una finestra di ispezione. 1312. Dispositivo di fissaggio per candele d'accensione di caldaie o simili, comprendente una parere od una piastra di fissaggio (1) con un foro di alloggiamento (10) del corpo in ceramica (20) della candela (2), il quale foro di alloggiamento (10) ha dimensioni tali per cui la detta candela (2) può esservi inserita formando una zona di intercapedine di dimensioni prestabilite tra la superficie esterna del detto corpo in ceramica (20) della candela (2) e la superficie interna del detto foro di alloggiamento <10, essendo previsti in detta zona di intercapedine mezzi di fissaggio e di sigillatura della detta candela (2) alla detta piastra di fissaggio (1) in cui i detti mezzi di fissaggio e di sigillatura sono costituiti da materiale vetroso (4) preventivamente portato in fase liquida o semiliquida in modo tale da aderire meccanicamente e/o mediante adesione chimico/fisica alla superficie esterna del detto corpo in ceramica (20) della candela (2) e alla superficie interna del detto foro di alloggiamento (10) e successivamente portato in fase solida— caratterizzato dal fatto che il detto foro di alloggiamento (10) presenta dimensioni maggiori _ in_ corrispondenza delia superficie superiore della detta piastra di fissaggio (1) e dimensioni minori in corrispondenza della superficie inferiore dalla detta piastra di fissaggio (1) tali per cui la distanza tra la superficie del corpo in ceramica (20) della candela (2) e la superficie interna del foro di alloggiamento (10) in corrispondenza della superficie inferiore della detta piastra di fissaggio (1) à ̈ ridotta in misura tale da impedire al materiale vetroso (4) in fase solida, liquida o semiliquida di fuoriuscire per gravità lungo la superficie dei corpo in ceramica (20) della candela (2) da detta zona di intercapedine. 1413. Dispositivo di fissaggio per candele d'accensione di caldaie o simili secondo la rivendicazione 1312, in cui la detta piastra di fissaggio (1) à ̈ composta di materiale metallico. 1614. Dispositivo di fissaggio per candele d'accensione di caldaie o simili secondo 1a rivendicazione 12 o 13, in cui il detto foro di alloggiamento (10) e la detta zona di intercapedine sono previsti all'interno dello spessore della detta piastra di fissaggio (1). 1715 . Dispositivo di fissaggio per candele d'accensione di caldaie o simili secondo una o più delle rivendicazioni 13— 12 a 1614, in cui il detto foro di alloggiamento (10) si prolunga assialmente per una predefinita lunghezza oltre lo spessore della piastra di fissaggio (1), essendo presente un bordo rialzato (11) che si protende assialmente almeno su un lato della detta piastra di fissaggio (1). 1316. Dispositivo di fissaggio per candele d'accensione di caldaie o simili secondo una o più delle rivendicazioni 13 12 a 1315, in cui la candela (2) à ̈ posta al centro del foro di alloggiamento (10). 1-917. Dispositivo di fissaggio per candele d' accensione di caldaie o simili secondo una o più delle rivendicazioni 13 12 a 1316, in cui la candela (2) à ̈ posta eccentricamente nel foro di alloggiamento (10). 2318. Dispositivo di fissaggio per candele d'accensione di caldaie o simili secondo una o più delle rivendicazioni 13— 12 a 1917 , in cui il materiale vetroso (4) à ̈ trasparente e/o colorato. 2119. Dispositivo di fissaggio per candele d'accensione di caldaie o simili secondo una o più delle rivendicazioni 1-3— 12 a 2318, in cui il materiale vetroso (4) presenta una superficie tale da formare una finestra di ispezione.
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