ITGE20010051A1 - Pinna per subacqueo adattabile a diverse calzate. - Google Patents

Pinna per subacqueo adattabile a diverse calzate. Download PDF

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IT2001GE000051A
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Inventor
Guido Zoffoli
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Diverplast S P A
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Description

DESCRIZIONE dell'invenzione industriale dal titolo "Pinna per subacqueo adattabile a diverse calzate", a nome della DIVERPLAST SPA, con sede in viale Cembrano 35R, 16148 Genova.
Inventore:
SOMMARIO
L'oggetto della presente invenzione è costituito da una pinna per subacqueo, formata da una scarpetta 20 e da una pala 10, nella quale la scarpetta prevede un'apertura longitudinale 30 ed una cinghia trasversale 31 atte a consentire una regolazione della larghezza della scarpetta (figura 3).
TESTO DELLA DESCRIZIONE
L'oggetto della presente invenzione è costituito da una pinna per subacqueo adattabile a diverse calzate.
E' noto che le pinne per subacqueo sono dotate di una scarpetta, posteriormente aperta o chiusa, le cui dimensioni variano con quelle del piede sul quale debbono essere calzate. In altre parole, anche per le pinne, così come per le calzature di qualsiasi altro tipo, occorre offrire dimensioni (calzate) variabili.
In generale, le pinne per nuoto hanno scarpette che possono servire un paio di calzate contigue: possono essere indossate da nuotatori i cui piedi richiederebbero scarpe di numeri differenti ma contigui.
Questo significa che, per uno stesso tipo di pinna, occorre produrre, distribuire ed immagazzinare prodotti di dimensioni differenti e questo incide sul prezzo finale della pinna.
Il problema si complica quando le pinne debbono essere indossate sopra stivaletti di mute da lavoro: in tal caso, le dimensioni della scarpetta debbono essere funzione non solo delle dimensioni del piede del subacqueo ma anche del tipo di stivaletto.
Lo scopo dell'invenzione è quello di ovviare a questo inconveniente attraverso una pinna per subacqueo a scarpetta regolabile.
La pinna secondo l'invenzione prevede una pala (10) di materiale relativamente rigido per quanto elasticamente cedevole, al quale è affidato l'effetto propulsivo richiesto dal subacqueo.
La parte posteriore delia pala (10) è connessa ad una scarpetta (20), preferibilmente ma non necessariamente di materiale più morbido.
In genere, la pala e la scarpetta sono stampate in fasi successive, la scarpetta essendo stampata sopra la pala, in vista della sua minore temperatura di stampaggio. Va tuttavia notato che, tenuto conto della attuale evoluzione e disponibilità di nuovi materiali, pala e scarpetta possono essere realizzati con lo stesso materiale, in un’unica stampata.
Tradizionalmente, la scarpetta può essere chiusa posteriormente, oppure può essere dotata di un cinturino posteriore di lunghezza regolabile. Per quanto nelle figure che accompagnano la presente descrizione sia illustrata una scarpetta aperta posteriormente, e quindi dotata di un cinturino regolabile non illustrato in modo esplicito, l'invenzione si applica anche a pinne dotate di scarpette posteriormente chiuse.
In passato è stato fatto qualche tentativo per realizzare scarpette aperte, e quindi di larghezza regolabile. Tuttavia le soluzioni proposte prevedevano che la parte superiore della scarpetta, quella che potremo chiamare "tomaia", era formata da due parti parzialmente sovrapponibili, chiuse da una o due cinghie, sovrapposte alle due parti della tomaia o sporgenti da uno dei due lembi di queste.
Ne conseguiva un ingombro notevole al di sopra della scarpetta con una riduzione dell’effètto propulsivo della pala della pinna. Inoltre la sovrapposizione, sia pure parziale, dei due lembi della tomaia comprìmeva in modo non uniforme la parte superiore del piede del sommozzatore, col rischio di possibili crampi. Infine nessuna cura era dedicata ad una opportuna sagomatura della superficie esterna della scarpetta in modo che i mezzi di chiusura delia stessa non costituissero appendici sporgenti sensibili.
Secondo l'invenzione, la scarpetta è dotata superiormente di una feritoia disposta preferibilmente nel suo piano mediano e che si estende fin quasi alla punta della scarpetta. Questa feritoia consente che la stessa scarpetta possa essere indossata da subacquei il cui piede presenti dimensioni anche molto differenti.
Per consentire che la scarpetta sia solidalmente fissata al piede del subacqueo, nonostante la presenza della feritoia citata, è previsto un cinturino che circonda trasversalmente la scarpetta, in modo da stringerla contro il piede del subacqueo, indipendentemente dalle dimensioni del suo piede.
Sui fianchi della scarpetta sono previste due asole laterali, in grado di trattenere il cinturino, anche quando questo non è stato ancora serrato attorno alla scarpetta. In questo modo si evita che il cinturino cada e si perda, durante le operazioni di serraggio e scioglimento.
Infine, secondo l’invenzione, il cinturino è accolto in una scanalatura circonferenziale delia scarpetta, in modo da ridurre la sua sporgenza dal profilo esterno di questa, a favore dell’efficienza propulsiva della pinna.
Gli oggetti, vantaggi e caratteristiche dell’invenzione risulteranno dalla descrizione che segue, relativa a forme di esecuzione scelte a solo titolo di esempio con particolare riferimento alle tavole di disegni allagate in cui:
- la figura 1 mostra una vista in pianta della pinna secondo l'invenzione;
- la figura 2 mostra una vista di profilo della stessa pinna;
- la figura 3 è una vista in pianta, parziale, analoga a quella di cui alla figura 1 , nella quale tuttavia è illustrato anche il cinturino trasversale di serraggio della scarpetta;
- la figura 4 è una vista posteriore della pinna illustrata in figura 3;
- le figure 5 a 11 sono sezioni trasversali della pinna secondo i piani di sezione da V-V a XI-XI della figura 1.
La pinna secondo l'invenzione prevede, in modo tradizionale, una pala 10 ed una scarpetta 20. 1 materiali della pinna e della scarpetta possono essere uguali o diversi e pertanto possono essere stampati in una o due fasi. Com’è noto infatti, sono attualmente disponibili sul mercato materiali aventi sufficiente rigidezza per realizzare la pala della pinna e contemporaneamente sufficiente elasticità superficiale affinché la scarpetta possa essere calzata senza fastidio dal piede del sommozzatore.
La pala 10 è dotata di nervature longitudinali laterali 11 e di una o più nervature intermedie 12, la cui funzione, in modo noto, è quella di aumentare il momento di inerzia delle varie sezioni trasversali della pala. In tal modo la rigidezza richiesta è ottenuta con un congruo risparmio di peso e materiale.
La scarpetta della pinna secondo l'invenzione può essere posteriormente chiusa od aperta. Tuttavia i vantaggi maggiori dell'invenzione si ottengono con una scarpetta aperta posteriormente, come mostrato in figura.
In modo noto, quando la scarpetta è aperta posteriormente, sarà prevista una cinghia posteriore, non illustrata in figura, atta ad essere collegata ad opportuni mezzi di afferraggio sui fianchi della scarpetta.
Tali mezzi di afferraggio sono costituiti, nella forma di realizzazione illustrata, da perni a fungo 21 sui quali possono essere ancorate le estremità di una cinghia di lunghezza regolabile che avvolge posteriormente il piede del sommozzatore, immediatamente sopra il calcagno.
La citata cinghia posteriore, non illustrata in figura, ma di per sé ben nota, associata ad una scarpetta aperta, consente che la pinna possa essere usata da sommozzatori i cui piedi abbiano lunghezza differente.
Tuttavia il piede dell'utente non è caratterizzato soltanto da una ben precisa lunghezza ma anche da una sua dimensione trasversale, associabile al perìmetro della sezione trasversale mediana del piede.
Non per nulla lo stesso modello di scarpa si adatta difficilmente a piedi di diversa conformazione, anche se hanno una medesima calzata, cioè la medesima lunghezza che nelle calzature si traduce nel medesimo numero. Questo si applica evidentemente anche alle scarpette delle pinne e pertanto può capitare che una pinna non si adatti bene al piede del sommozzatore anche se la calzata è quella corretta.
Il problema si complica quando il sommozzatore indossa una muta da lavoro che comprende uno stivaletto completo. In tal caso la mutata larghezza del piede non è correiabile secondo gli standard usuali alla lunghezza del piede dello stesso. E' pertanto più difficile trovare una scarpetta di dimensioni adatte. In conseguenza di ciò può capitare che il sommozzatore debba scegliere la pinna, non tanto in funzione delle caratteristiche della pala, ma in funzione di quelle della scarpetta.
Lo scopo della presente invenzione è quello di ovviare a tale inconveniente consentendo di adattare la larghezza della scarpetta alle dimensioni trasversali del piede del sommozzatore.
Secondo l'invenzione, la parte superiore della scarpetta prevede una apertura longitudinale 30, a mezzo della quale la scarpetta può essere calzata da piedi di differente larghezza. Si è già detto che con il termine "larghezza" si intende brevemente indicare la dimensione trasversale mediana del piede.
Per il serraggio trasversale della scarpetta, la pinna secondo l'invenzione prevede una cinghia trasversale 31 dotata superiormente di una fibbia di serraggio 32 e di un eventuale passante 33.
Allo scopo di limitare la sporgenza della cinghia trasversale 31 ed allo scopo di definirne un corretto posizionamento longitudinale, la superficie esterna della scarpetta 30 prevede una scanalatura 34, atta ad accogliere di misura la cinghia citata.
La scanalatura 34, accogliendo la cinghia trasversale 31 evita un incremento indesiderato della resistenza idrodinamica della scarpetta che, a fibbia montata, presenta esternamente una superficie avviata, sostanzialmente priva di sporgenze.
La cinghia trasversale 31 deve avere la possibilità di essere regolata agevolmente dal sommozzatore sia prima dell'immersione, sia in qualsiasi momento di questa. Per evitare che la cinghia trasversale 31 possa essere perduta, quando la fìbbia 32 è aperta, sui due fianchi della scarpetta, in corrispondenza della scanalatura 34, sono previste due ponticelli 35 che definiscono due asole 36 nelle quali la cinghia trasversale può passare e dalle quali la cinghia stessa è trattenuta.
Secondo l'invenzione, le nervature 11 e 12 della pala 10 sono dotate sulla loro faccia inferiore di scanalature longitudinali 41, 42. Rastremando progressivamente l'altezza delle nervature 11,12, dalla radice della pala alla sua estremità libera, è possibile rastremare allo stesso modo la profondità delle scanalature longitudinali 41 che consentono di migliorare l'efficacia propulsiva della pinna. In effetti durante il movimento propulsivo della pala, all'interno delle scanalature longitudinali 41 e 42 si creano dei flussi di acqua orientati assialmente che riducono la perdita di energia per effetto della componente trasversale de filetti fluidi creati dal moto della pala.
Come appare dalle figure 9 a 11 , al di fuori delle nervature 11 e 12, lo spessore della pala non è costante: esso è minore in prossimità delle nervature 11 e 12 ed è maggiore in posizione intermedia. Questo consente alle scanalature longitudinali, che orientano i filetti fluidi, di accompagnare liberamente le deformazioni, anche trasversali della pala, senza interrompere la loro funzione idrodinamica.

Claims (7)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Pinna per subacqueo, adattabile a diverse calzate, del tipo che prevede una scarpetta ed una pala irrigidita da almeno una coppia di nervature laterali, caratterizzata dal fatto che la parte superiore della scarpetta prevede una apertura longitudinale 30 la cui larghezza è regolabile a mezzo di una cinghia trasversale 31.
  2. 2) Pinna per subacqueo, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che detta scarpetta prevede una scanalatura trasversale periferica 34 atta ad accogliere la cinghia 31, in modo che questa non sporga sostanzialmente dal profilo della scarpetta.
  3. 3) Pinna per subacqueo, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la scanalatura 34 prevede lateralmente due ponticelli 35 atti a creare due asole 36 per il passaggio della cinghia trasversale 31.
  4. 4) Pinna per subacqueo, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la scarpetta è aperta posteriormente ed il fissaggio longitudinale del piede è assicurato da una cinghia posteriore, assicurata ai due lati della scarpetta, a mezzo di perni di ancoraggio 21.
  5. 5) Pinna per subacqueo, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che le nervature longitudinali 11,12 della pala sono dotate inferiormente di scanalature longitudinali 41,42.
  6. 6) Pinna per subacqueo, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che tali scanalature longitudinali 41,42 hanno profondità decrescente dalla radice alla estremità libera della pala.
  7. 7) Pinna per subacqueo, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che lo spessore della pala, in prossimità delle nervature longitudinali 11 ,12, è più sottile che nelle altre zone della pala.
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