ITFI20140056U1 - Gradino estraibile. - Google Patents

Gradino estraibile.

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ITFI20140056U1 ITFI2014U000056U ITFI20140056U ITFI20140056U1 IT FI20140056 U1 ITFI20140056 U1 IT FI20140056U1 IT FI2014U000056 U ITFI2014U000056 U IT FI2014U000056U IT FI20140056 U ITFI20140056 U IT FI20140056U IT FI20140056 U1 ITFI20140056 U1 IT FI20140056U1
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    • B60VEHICLES IN GENERAL
    • B60RVEHICLES, VEHICLE FITTINGS, OR VEHICLE PARTS, NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
    • B60R3/00Arrangements of steps or ladders facilitating access to or on the vehicle, e.g. running-boards
    • B60R3/02Retractable steps or ladders, e.g. movable under shock

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  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • Mechanical Engineering (AREA)
  • Vehicle Step Arrangements And Article Storage (AREA)
  • Mechanical Coupling Of Light Guides (AREA)
  • Stringed Musical Instruments (AREA)
  • Telephone Function (AREA)

Description

DESCRIZIONE
La presente invenzione è relativa ad un gradino estraibile utilizzabile in particolare, ma non esclusivamente, per camper e veicoli similari.
I camper sono spesso equipaggiati con gradini a scomparsa o estraibili, i quali vengono solitamente disposti in corrispondenza di una porta di ingresso per agevolare l’accesso a bordo mediante una struttura piana o di pedata, destinata all’appoggio dei piedi. La struttura viene mossa, mediante opportuni mezzi di motorizzazione e trasmissione del moto, tra una posizione di riposo, nella quale il gradino è retratto restando all’interno della sagoma del veicolo, ed una posizione attiva, in cui il gradino è estratto all’esterno della stessa sagoma per offrire il piano di appoggio nella salita a bordo.
I gradini estraibili di tipo noto presentano alcuni inconvenienti.
Un primo inconveniente concerne il fatto che ai mezzi di trasmissione del moto è offerta generalmente una limitata protezione dall’acqua e dallo sporco; tali mezzi, che possono comprendere bielle, leve, e/o treni di ingranaggi, risultano infatti danneggiabili dall’accumulo di sporco ed umidità a causa della mancanza di una protezione adeguata dagli agenti atmosferici e da detriti di vario tipo che possono pervenire nella zona in cui è previsto il gradino.
Un altro inconveniente è relativo al posizionamento dei mezzi di trasmissione del moto, i quali solitamente comprendono leve, bielle o braccetti articolati tra loro e disposti secondo configurazioni che risultano sostanzialmente non vantaggiose ai fini della trasmissione del moto, richiedendo contributi relativamente elevati da parte dei mezzi di motorizzazione, con ripercussioni negative sia dal punto di vista progettuale-costruttivo, sia dal punto di vista della manutenzione e dell’usura.
Un altro inconveniente dei gradini estraibili di tipo noto è relativo alla difficoltà di sblocco del gradino quando si verifichino dei malfunzionamenti; ad esempio, in caso di bloccaggio indesiderato del gradino nella posizione estratta, può risulta estremamente complesso riportare il gradino nella configurazione di riposo, quella in cui si trova all’interno della sagoma del veicolo.
Un altro inconveniente è relativo alla complessità con la quale vengono assemblati i vari componenti, sia per quanto concerne il collegamento meccanico-cinematico tra leve, braccetti e ruote dentate, sia per il fissaggio dei componenti alla struttura del gradino; fino ad ora, infatti, i componenti vengono montati prevalentemente ad uno ad uno, tramite singolo posizionamento di perni, alberini, ecc…, influendo negativamente sui costi e sui tempi di produzione, dando luogo a ripercussioni anche in fase di manutenzione e/o sostituzione di parti di ricambio. Tale complessità costruttiva determina anche un peso relativamente elevato della struttura del gradino, fornendo pertanto un contributo sostanzialmente non favorevole alla riduzione della massa complessiva del veicolo.
Un ulteriore inconveniente che caratterizza i gradini estraibili di tipo noto è la disposizione dei mezzi sensori della posizione del gradino, ovvero dei mezzi atti a segnalare l’avvenuta estrazione dello stesso: infatti tali mezzi, importanti ai fini della sicurezza, comprendono generalmente un micro-interruttore il quale viene posizionato in una zona che può essere interessata da accumuli sporco e da umidità così da poter essere danneggiato e soggetto a malfunzionamenti.
La presente invenzione elimina o riduce drasticamente gli inconvenienti summenzionati fornendo un gradino estraibile avente le caratteristiche della rivendicazione 1. Altre caratteristiche sono oggetto delle rivendicazioni dipendenti.
Uno dei vantaggi della presente invenzione è dato dalla presenza di un carter che contiene le parti più delicate della trasmissione fornendo una elevata protezione da sporco ed umidità; inoltre, la presenza del carter risulta molto utile in fase di montaggio della struttura perché con un’unica operazione vengono montati tutti i mezzi di movimentazione del gradino estraibile.
Un altro vantaggio è fornito dal fatto che il gradino in oggetto è inoltre provvisto di mezzi di sblocco che consentono di riportare velocemente ed agevolmente il gradino in posizione retratta in caso di malfunzionamenti.
Un altro vantaggio è fornito dalla particolare conformazione degli organi di trasmissione del moto, che comprendono elementi a biella e manovella conformati in modo da ridurre drasticamente la forza necessaria alla movimentazione, ed idonei ad eliminare i posizionamenti in corrispondenze di punti morti per i quali i mezzi di motorizzazione dovrebbero essere sforzati.
Un altro vantaggio è dato dalla particolare conformazione dei pattini di scorrimento della pedana, i quali presentano delle discontinuità atte ad eliminare o quantomeno drasticamente ridurre l’eventuale raccolta di sporco e/o residui nella zona interessata allo scorrimento. I vantaggi forniti dai pattini di scorrimento sono incrementati dalla presenza di elementi di appoggio a basso attrito.
Vantaggiosamente inoltre alcuni elementi possono essere realizzati in materiale plastico del tipo detto autolubrificante; in questo modo non è più necessario ingrassare le parti ingranate o scorrevoli; l’assenza di grasso all’interno del dispositivo impedisce allo sporco ed ai vari possibili residui di aderire allo stesso grasso come invece avviene quando si deve ricorrere ad ingrassaggio delle parti.
Un altro vantaggio è relativo al fatto che il carter summenzionato protegge anche i mezzi sensori, ad esempio un microinterruttore, destinati a rilevare il posizionamento del gradino estraibile.
Un altro vantaggio è che la pedana di pedata può essere realizzata in due o più parti per consentire una modularità nell’ampiezza (profondità) della pedana, ovvero per formare gradini differentemente dimensionati. Un altro vantaggio è fornito dal fatto che alcuni dei collegamenti sono realizzati mediante perni con bloccaggio a scatto in modo da semplificare e velocizzare il montaggio del dispositivo.
Infine, l’uso sostanzialmente esclusivo di metalli leggeri o leghe metalliche leggere, unitamente a materiale plastico, contribuisce vantaggiosamente a ridurre il peso dell’intero dispositivo.
Questi ed ulteriori vantaggi e caratteristiche della presente invenzione saranno più e meglio compresi da ogni tecnico del ramo dalla descrizione che segue e con l’aiuto degli annessi disegni, dati quale esemplificazione pratica del trovato, ma da non considerarsi in senso limitativo, nei quali:
- le Figg. 1, 2 mostrano, in vista prospettica, un possibile esempio di realizzazione del gradino oggetto dell’invenzione, rappresentato, rispettivamente, in una configurazione retratta o di riposo ed una di lavoro o estratta;
- la Fig. 3 è una vista prospettica in esploso dell’esempio di realizzazione del gradino di cui alle figure precedenti;
- la Fig. 4 è relativa ad un particolare ingrandito, contrassegnato con la lettera A in Fig.3, e rappresentato in vista prospettica;
- le Figg. 5, 6, 7 sono viste prospettiche relative al gradino rappresentato in differenti posizionamenti operativi, che corrispondono al gradino retratto, al gradino in posizione intermedia, ed al gradino estratto; le Figg. 5 e 6 comprendono un particolare in scala ingrandita;
- le Figg. 8, 9 sono due viste prospettiche di una prima leva o manovella utilizzabile nel gradino oggetto dell’invenzione;
- le Figg. 10, 11, 12 sono due viste prospettiche ed una in pianta di una seconda leva o biella utilizzabile nel gradino oggetto dell’invenzione;
- la Fig. 13 è una vista prospettica di un perno con bloccaggio a scatto utilizzabile nel gradino oggetto dell’invenzione;
- la Fig.14 è una vista laterale di una ruota dentata facente parte della forma di attuazione dell’invenzione di cui alle figure precedenti; e
- la Fig.15 è una vista prospettica di un albero scanalato facente parte della forma di attuazione dell’invenzione di cui alle figure precedenti.
- le Figg. 16, 17, 18, 19 sono viste prospettiche relative a particolari utilizzabili nel gradino oggetto dell’invenzione; in particolare, in Fig. 16 è mostrato un profilo estruso definente una guida, in Fig. 17 è mostrato un pattino di scorrimento, in Fig. 18 è mostrato un elemento di appoggio per lo scorrimento, in Fig. 19 è mostrato un fianco laterale della pedana del gradino, fianco al quale è fissato il pattino di Fig. 17 e che è disposto in appoggio sull’elemento di Fig. 18;
- la Fig. 20 è una vista in pianta, schematica e con parti asportate, che mostra l’interazione tra l’elemento di guida di Fig. 16 ed il pattino di Fig.17;
- la Fig. 21 è una schematica vista frontale con parti asportate del gradino in oggetto; e
- le Figg. 22, 23 sono schematiche viste in sezione trasversale con parti asportate dei particolari contrassegnati con D ed E in Fig.21.
Nelle figure dei disegni allegati, con 1 è stato contrassegnato l’insieme della struttura che definisce il gradino estraibile, che, come mostrato nelle Figg. 1 e 2, comprende un piano di appoggio o pedata 2, estraibile rispetto ad corpo di contenimento 3, all’interno del quale sono racchiusi gli organi di movimentazione e di trasmissione del moto. In modo di per sé noto, e pertanto non specificatamente descritto, l’insieme 1 viene associato al veicolo da equipaggiare, sia dal punto di vista meccanico che per quanto concerne i collegamenti elettrici.
Il corpo di contenimento 3 comprende una base inferiore 28, provvista di un fondo posteriore 28A, due fianchi 26, un coperchio di chiusura superiore 31, ed un coperchio di chiusura anteriore 29, aperto e sagomato in modo da consentire il passaggio del piano di pedata o pedana. La pedana nell’esempio è realizzata in due parti 9 e 90, per consentire una modularità nell’ampiezza (profondità) della pedana, ovvero per formare gradini differentemente dimensionati; ovviamente la pedana può essere realizzata in pezzo unico. La pedana e le parti che compongono il corpo di contenimento possono essere realizzati in materiale meccanicamente resistente e leggero come, ad esempio, alluminio, ed eventualmente ricavati per estrusione.
La pedana, che viene contrassegnata col solo riferimento 9 nel resto della descrizione, viene chiusa inferiormente da una copertura 30. Due fianchi 25 vengono associati lateralmente alla pedana 9, mediante viti 10. Il riferimento 10 verrà utilizzato anche per viti disposte in altre posizioni.
Sulla parte distale di ciascun fianco 25 viene applicato un fianchetto di copertura o piastrina (11 e 12, rispettivamente a destra ed a sinistra in Fig.3). Sulla parte prossimale o interna di ciascun fianco 25 viene fissato un pattino di scorrimento 23, realizzabile in materiale plastico.
Il pattino 23 è provvisto di porzioni di scorrimento destinate ad andare in contatto con corrispondenti porzioni dei fianchi 26 del corpo di contenimento, come descritto in seguito. Superiormente, il pattino 23 è provvisto di due appendici 234 che sulla faccia superiore hanno una conformazione cilindrica convessa, destinata a scorrere in una corrispondente sede 261 del fianco 26; inferiormente, il pattino 23 è provvisto di due appendici 230, concave sulla faccia inferiore 231, in modo da definire una sorta di sede cilindrica calzabile su una corrispondente convessità 260 del fianco 26. Vantaggiosamente, inoltre, l’appendice inferiore 230 del pattino 23 presenta una discontinuità nel suo sviluppo inferiore, definendo una sorta di dente 233 ai cui lati vengono lasciate due parti aperte 232 per eliminare o quantomeno drasticamente ridurre l’eventuale raccolta di sporco e/o residui nella zona interessata allo scorrimento. In altre parole, non sia ha un rivestimento completo della guida definita dalla porzione 260 del fianco 26, ma un rivestimento solo parziale della stessa porzione, in modo da definire uno scarico per impedire l’accumulo di detriti eventualmente presenti. Nella vista schematica di Fig. 20 è meglio visibile come lungo lo sviluppo longitudinale dell’appendice inferiore 230, ovvero in una direzione corrispondente a quella di scorrimento, i denti 233 siano disposti sfalsati sui lati opposti della guida 260. In questo modo, viene assicurata la tenuta del pattino 23 nel suo scorrimento lungo la guida 260 ma non si riveste in modo continuo o completo lo sviluppo della stessa guida 260.
Ciascuno dei fianchi 25 della pedana 9, provvisto del rispettivo pattino 23, è quindi scorrevole nel senso di movimentazione del gradino lungo le guide definite dai fianchi 26 del corpo di contenimento 3. In pratica, all’interno dei profilati che costituiscono i fianchi 26 del corpo 3, è realizzata una sede per lo scorrimento dei pattini 23, i quali (come meglio visibile in Fig. 20) inferiormente sono calzati sulla sporgenza complementarmente conformata 260 e superiormente sono inseriti nella sede 261, anch’essa complementarmente conformata rispetto all’appendice 234 del pattino 23.
Nella parte distale (o anteriore) dei fianchi 26 del corpo di contenimento 3 è fissato l’elemento di appoggio 22. L’elemento di appoggio 22 ha una gola inferiore 221 che è destinata ad accoppiarsi, fissato stabilmente, con la sporgenza 260 dei fianchi 26 e superiormente è provvisto di un canale aperto 220, destinato ad accogliere il bordo inferiore del relativo fianco 25 della pedana 9. In questo modo, il piano d’appoggio 2, costituito dalla pedana 9, è scorrevole rispetto al corpo di contenimento 3 poiché la stessa pedana 9 è provvista dei due fianchi 25 che scorrono all’interno dei corrispondenti fianchi 26 grazie alla presenza dei pattini 23 ed all’interazione degli elementi di appoggio 22.
Nella parte prossimale o interna della pedana 9, 90, sono previsti due fori destinati ad accogliere corrispondenti perni 24 con bloccaggio a scatto. Il perno a scatto 24 è formato da un corpo (realizzabile in materiale plastico) sostanzialmente cilindrico provvisto di un’estremità 240 in cui è presente un gancio che temporaneamente riduce elasticamente il proprio ingombro quando viene introdotto in un foro di dimensioni opportune ad accoglierlo.
Ciascuno dei perni 24 è destinato a passare attraverso un corrispondente foro 180 presentato in una prima estremità da una biella 18, realizzando un vincolo che unisce stabilmente la biella 18 alla pedana, consentendo la rotazione della stessa biella 18 attorno all’asse definito dal perno 24. Nell’estremità opposta la biella 18 è provvista di un elemento di aggancio sagomato 181, costituito da un corpo cilindrico sporgente assialmente dalla biella e presentante un’appendice radiale 182. La faccia esterna dell’elemento di aggancio sagomato 181 è rappresentata perciò da una sorta di cerchio provvisto di un dente sporgente 182. Lo sviluppo delle bielle 18 è sostanzialmente rettilineo, con una parte leggermente piegata, secondo l’angolo indicato con nei disegni, in corrispondenza delle estremità che portano gli elementi di aggancio 181. In particolare, tali estremità risultano piegate verso l’interno quando le due bielle sono assemblate.
L’elemento di aggancio 181 è destinato a passare attraverso una corrispondente sede asolata 200 presentata da una leva o manovella 20 in una prima estremità. La manovella 20 è provvista, nell’estremità opposta, di un foro passante 201. Su una delle facce della manovella 20, in corrispondenza del foro 201, è prevista una sede scanalata 202 conformata complementarmente rispetto ad una ruota dentata.
In pratica, le due manovelle 20 sono fulcrate alle bielle 18 risultando girevoli rispetto a queste ultime, potendo ruotare attorno all’asse definito dall’elemento di aggancio 181. Inoltre, una delle due manovelle 20 è provvista di un dente 203 rivolto verso l’alto ed atto ad interferire con un interruttore di fine-corsa 5 che sarà descritto in seguito.
Il gradino 1 in oggetto comprende inoltre un carter formato da due semigusci 13 e 17, che sono uniti a costituire un contenitore chiuso.
La presenza del carter determina un grosso vantaggio per la protezione da sporco ed umidità; inoltre, risulta molto utile in fase di montaggio della struttura perché con un’unica operazione vengono montati tutti i mezzi di movimentazione del gradino estraibile.
Il semiguscio inferiore 13 è provvisto, tra l’altro, di tre supporti cilindrici 130, 131, 132 che sporgono verso l’interno del carter (ovvero superiormente rispetto al semiguscio). Sui supporti cilindrici 130 e 131 vengono calzate girevoli due ruote dentate 14, uguali tra loro e presentanti una prima dentatura 140 che si estende per tutto lo sviluppo esterno della ruota, ed una seconda dentatura 141, di diametro minore, disposta su un piano differente (superiore nei disegni) rispetto alla prima e conformata in modo da risultare complementare rispetto alla sede scanalata 202 della manovella 20.
Sul supporto cilindrico 132 è calzato girevole un pignone 15, provvisto di una dentatura interna e di una dentatura interna, dentature tra loro coassiali e complanari. La dentatura interna del pignone 15 è conformata in modo complementare rispetto a quella presentata da un albero motore 16 condotto in rotazione da un motore 35. La dentatura esterna è idonea ad ingranare con la dentatura esterna 140 di una delle ruote 14.
I supporti 130, 131, 132 sono disposti in modo che le due ruote 14 siano tra loro ingranate ed in modo che il pignone 15 ingrani solo con una delle due. Facendo riferimento ai disegni, in particolare alla Fig.4, il valore della distanza DB intercorrente tra il supporto 130 ed il supporto 132 sarà maggiore del valore della distanza DA intercorrente tra il supporto 131 ed il supporto 132, così che sia la ruota 14 disposta a destra ad essere ingranata con il pignone 13 e a trasmettere il moto alla ruota 14 disposta a sinistra. In questo modo, ad una rotazione del pignone 15 corrisponderanno rotazioni differenziate delle due ruote dentate 14 condotte; ad esempio, sempre con riferimento alla posizione di Fig.4, alla rotazione in senso orario del pignone 15 corrisponde una rotazione in senso antiorario della ruota 14 destra ad esso ingranata direttamente ed una rotazione in senso orario della ruota 14 sinistra che è ingranata con la ruota destra.
Il semiguscio superiore 17 è provvisto di un foro passante per il passaggio dell’albero motore 16 e di due fori passanti attraversati dalle seconde dentature 141 delle ruote dentate 14. L’albero scanalato 16 è condotto dal motore 35 il quale è provvisto di un carter di copertura in modo da rivestire il relativo foro. In corrispondenza dei fori previsti per le parti centrali 141 delle ruote 14 sono disposte le estremità delle manovelle 20, che sono solidali in rotazione alle stesse ruote perché le dentature 141 sono stabilmente inserite nelle sedi scanalate 202.
Il semiguscio superiore 17 presenta una cavità posteriore 170 destinata ad accogliere un microinterruttore 5 atto a rilevare il posizionamento del gradino estraibile controllando il fine-corsa 203 della manovella citato in precedenza. In pratica, quando il gradino è nella posizione di riposo, ovvero quando la pedana 9, 90 si trova all’interno del corpo di contenimento 3, ciascuna manovella 20 si trova in posizione sostanzialmente parallela alla direzione di spostamento della pedana. In questo modo, la rotazione di una delle manovelle 20 (quella disposta a sinistra in Fig.7) porta il dente 203 di fine corsa ad interferire con l’elemento mobile 50 del micro-interruttore 5. E’ importante che tutto il corpo del microinterruttore 5 resti all’interno del carter di protezione in una posizione estremamente favorevole per evitare contatti errati e/o malfunzionamenti.
Il gradino in oggetto è inoltre provvisto di mezzi di sblocco che consentono di riportare il gradino in posizione retratta in caso di malfunzionamenti. Come visibile dai disegni, una molla 34 mantiene l’albero 16 spinto verso il basso in modo da mantenere stabile il collegamento motore 35 - albero motore 16 - pignone 15 – ruote dentate 14. Il semiguscio inferiore è provvisto di un foro 133, che può essere mantenuto chiuso da un tappo facilmente removibile (non illustrato); attraverso il foro 133 è possibile accedere al pignone 15, facendolo scorrere assialmente rispetto all’albero motore 16 e disaccoppiando così il motore dalle ruote dentate 14. L’operazione è attuabile, ad esempio, utilizzando una vite o altro idoneo strumento a spostare verso l’alto (vedi direzione della freccia F) il pignone 15, disaccoppiandolo dalla ruota 14 alla quale è normalmente ingranato. Una volta che le ruote dentate 14 sono scollegate dal motore è possibile spostare il gradino anche manualmente per riportarlo nella posizione di riposo o chiusura. Quando il gradino è chiuso, si possono ricollegare le ruote dentate per bloccare così il gradino.
Nelle Figg. 5-7 sono mostrate alcune configurazioni d’uso del gradino 1 oggetto dell’invenzione durante l’apertura ovvero l’estrazione della pedana 9 dal corpo di contenimento 3. In queste figure non è stato rappresentato il coperchio di chiusura superiore 31 per mostrare l’interno del dispositivo.
In Fig. 5 è mostrata la posizione di chiusura, ovvero la configurazione nella quale il gradino è all’interno. In questa configurazione, la pedana 9, 90 è completamente arretrata all’interno del corpo 3; le manovelle 20 e le bielle 18 sono nella posizione di massima raccolta, ovvero ciascuna manovella 20 è disposta sostanzialmente parallela rispetto alla direzione di movimentazione della pedana e la corrispondente biella 18 ad essa associata forma con essa un piccolo angolo a causa della propria porzione leggermente arcuata.
Quando il motore 35 viene attivato, la rotazione delle ruote dentate 14 determina la corrispondente rotazione delle manovelle 20 ad esse direttamente collegate. Lo spostamento della pedana 9, grazie alla leggera angolazione presente tra bielle e manovelle, richiede uno sforzo relativamente limitato da parte del motore, grazie al favorevole rapporto di trasmissione del moto.
Quando il gradino scorrevole, passando dalla posizione intermedia rappresentata in Fig.6, completa la sua corsa, si perviene alla configurazione di gradino completamente estratto. In questa configurazione Le manovelle 20 hanno eseguito una rotazione di circa 180° portando le bielle 18 in una posizione di massima apertura/estensione che risulta vantaggiosa per la successiva operazione di retrazione del gradino. Infatti, grazie alla summenzionata porzione piegata delle bielle 18, queste ultime non sono disposte su un prolungamento ideale delle manovelle ma formano con queste ultime un angolo che agevola ed avvantaggia il lavoro del motore nella fase di ritorno alla posizione iniziale.
Vantaggiosamente alcuni elementi come, ad esempio, le ruote dentate 14, il pignone 15, l’albero scanalato 16, i pattini 23, gli elementi di appoggio 22, come anche le bielle 18 e le manovelle 20, possono essere realizzati in materiale plastico del tipo detto autolubrificante; ad esempio può essere utilizzata una resina rinforzata con fibra di vetro. In questo modo non è più necessario ingrassare le parti ingranate o scorrevoli; l’assenza di grasso all’interno del dispositivo impedisce allo sporco ed ai vari possibili residui di aderire allo stesso grasso come invece avviene quando si deve ricorrere ad ingrassaggio delle parti.
Naturalmente, l’invenzione non è limitata a quanto descritto ed illustrato, ma può essere ampiamente variata per quanto concerne la natura e la disposizione dei materiali utilizzati senza per questo abbandonare l’insegnamento inventivo sopra esposto ed in seguito rivendicato.

Claims (9)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Gradino estraibile comprendente un piano di pedata o pedana (9, 90) scorrevole bidirezionalmente lungo una o più guide (26) mediante relativi mezzi di scorrimento, condotta da mezzi di motorizzazione a cui è collegata per il tramite di mezzi di trasmissione del moto, così da poter essere disposto in una prima configurazione di riposo o retratta in cui la pedana è sostanzialmente interna rispetto ad un corpo di contenimento (3) ed in una seconda configurazione attiva o estratta in cui sporge da detto corpo di contenimento, ovvero è contenuta in esso in misura minore rispetto alla detta prima configurazione, gradino caratterizzato dal fatto che è provvisto di mezzi di sblocco dei detti mezzi di trasmissione (15, 16) atti a disaccoppiare il collegamento con i detti mezzi di motorizzazione.
  2. 2. Gradino secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di trasmissione (15, 16) comprendono un pignone (15) condotto da un albero scanalato (16) che a sua volta è collegato ai mezzi di motorizzazione (35) ed ingranaggi (14) asserviti al pignone (15), detti mezzi di sblocco agendo in modo da disaccoppiare il pignone (15) dai detti ingranaggi (14).
  3. 3. Gradino secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di trasmissione (15, 16) sono almeno in parte contenuti all’interno di un carter (13, 17) detti mezzi di sblocco agendo attraverso un’apertura di accesso (133) presentata da detto carter (13, 17).
  4. 4. Gradino secondo le rivendicazioni 2 e 3, caratterizzato dal fatto che tra detto pignone (15) e detto albero scanalato (16) agisce una molla (34), detti mezzi di sblocco agendo in modo da superare la resistenza fornita da detta molla (34).
  5. 5. Gradino secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che i detti mezzi di scorrimento comprendono una guida (260) presentante un profilo complementarmente accoppiabile con un pattino (23), essendo prevista una superficie discontinua di contatto atta a definire uno scarico per accumuli di sporco che dovessero eventualmente formarsi tra lo stesso pattino (23) e la guida (260).
  6. 6. Gradino secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che la detta superficie di scarico è disposta su detto pattino (23).
  7. 7. Gradino secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detto pattino (23) è provvisto di porzioni di base o appendici (230), concave sulla faccia inferiore (231), definenti una sede calzabile su una corrispondente convessità (260) della guida, dette appendici (230) presentando inferiormente una discontinuità che forma una serie di denti (233) disposti sfalsati rispetto allo sviluppo longitudinale della guida (260).
  8. 8. Gradino secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di trasmissione (15, 16) sono almeno in parte contenuti all’interno di un carter (13, 17) che consente la protezione degli organi in esso contenuti e l’associazione degli stessi al gradino mediante un’unica operazione.
  9. 9. Gradino secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di trasmissione comprendono un treno di ingranaggi (16, 15, 14) collegati a monte ai mezzi di motorizzazione (35) ed a valle ad una coppia di doppie leve (18, 20), una di dette leve o biella (18) essendo sostanzialmente arcuata, in modo che quando il gradino si trova in una posizione di fine-corsa, ovvero deve essere mosso per ritornare alla configurazione precedente, la stessa biella (18) è disposta su una linea non coincidente con quella dell’altra corrispondente leva o manovella (20), determinando così una richiesta di forza vantaggiosa a causa dell’angolazione tra le due leve (18, 20). Gradino secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di trasmissione del moto, nonché detto pattino (23) sono realizzati in materiale plastico a basso coefficiente di attrito di tipo autolubrificante. Gradino secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di motorizzazione (35) sono provvisti di un sensore di fine corsa (5) contenuto almeno in parte in un carter di protezione (13, 17) ed agente sui detti mezzi di trasmissione (20). Gradino secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che è montato su un camper o veicolo similare.
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