ITFI20110019U1 - Accessorio multifunzione per biciclette - Google Patents
Accessorio multifunzione per bicicletteInfo
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Description
ACCESSORIO MULTIFUNZIONE PER BICICLETTE
DESCRIZIONE
La presente innovazione riguarda il settore degli accessori per biciclette in genere, ed in particolare ha come oggetto un accessorio multifunzione utile in diverse circostanze di trasporto e manutenzione di una bicicletta, in particolare ma non esclusivamente una bicicletta con ruote a sgancio rapido quali quelle destinate ad attività sportiva amatoriale od agonistica.
Come noto esistono sistemi di trasporto per biciclette che prevedono di disporre il telaio del mezzo in una sacca, borsone o valigia appositamente predisposta, dopo aver distaccato le ruote, rimosso il gruppo della sella e il manubrio. Il risultato è un bagaglio compatto e relativamente comodo da trasportare.
Benché i sistemi di sgancio e aggancio rapido delle ruote e degli altri componenti, sistemi ormai diffusi specie in biciclette di un certo pregio, facilitino le operazioni di smontaggio e riassemblaggio, queste permangono piuttosto disagevoli, quantomeno nel caso in cui ad esse debba provvedere una persona sola, che si trova nell’impossibilità di provvedere agli interventi richiesti e contemporaneamente sorreggere o addirittura sollevare la bicicletta (assetto che renderebbe più agevoli i suddetti interventi). La disposizione ordinata delle varie parti nella sacca o borsone è del resto problematica, potendo ostacolare la comoda manipolazione del bagaglio e causare danneggiamenti dei componenti.
Lo scopo della presente innovazione è quello di fornire un accessorio in grado di superare gli inconvenienti appena indicati, rendendo sensibilmente più agevole le operazioni di smontaggio, ripristino e successiva manutenzione della bicicletta, favorendo anche una più razionale sistemazione della stessa, smontata, all’interno di una sacca di trasporto.
Secondo l’innovazione, tale scopo viene raggiunto dall’accessorio multifunzione per una bicicletta comprendente un telaio con un tubo di connessione con un movimento centrale ed una forcella con un terminale di connessione alla ruota anteriore, l’accessorio essendo caratterizzato dal fatto di comprendere: un corpo allungato ed estensibile lungo un asse longitudinale, definente una prima ed una seconda estremità mutuamente spostabili in modo regolabile; rispettivamente a detta prima e a detta seconda estremità di detto corpo, primi e secondi mezzi di connessione reversibile rispettivamente a detto terminale di detta forcella ed a detto tubo del movimento centrale, detti secondi mezzi di connessione definendo un asse di connessione atto a coincidere od a disporsi parallelamente all’asse di rotazione del movimento centrale quando detta seconda estremità è connessa a detto tubo; ed a detta seconda estremità, mezzi di appoggio atti ad essere estratti trasversalmente rispetto a detto corpo, per mantenere sollevata detta seconda estremità rispetto al piano del terreno quando la prima estremità è a sua volta appoggiata sul piano del terreno.
Preferibilmente, i mezzi di appoggio comprendono un cavalletto articolabile rispetto a detto corpo attorno ad un asse di articolazione trasversale e parallelo a detto asse di connessione di detti secondi mezzi di connessione, tra una posizione in avvicinamento a detto corpo ed una posizione aperta di massima sporgenza.
In questo modo, in entrambe le posizioni del cavalletto il telaio può essere mantenuto in assetto eretto per facilitare le operazioni di montaggio e riassemblaggio della bicicletta, in particolare della ruota posteriore, del manubrio, della sella. Nella posizione accostata il cavalletto mantiene comunque sollevata la parte posteriore del telaio, per poter far liberamente rotare, almeno per un certo angolo, il movimento centrale e i relativi pedali. In tale posizione, di minimo ingombro, l’accessorio supporterà il telaio anche entro la valigia ed immediatamente all’estrazione della stessa, contribuendo anche a creare le condizioni per una più razionale sistemazione delle componenti distaccate.
Nella posizione aperta del cavalletto, preferibilmente articolata a squadra, il sollevamento impartito alla parte posteriore della bicicletta sarà ta le da far completamente girare il movimento centrale consentendo di lavorare agevolmente sulla ruota posteriore per il montaggio e lo smontaggio, lasciando all’operatore le mani completamente libere. In tale assetto l’accessorio permetterà vantaggiosamente anche di sottoporre la bicicletta anche ad operazioni di manutenzione dell’intero gruppo di trasmissione e cambio, indipendentemente dalle esigenze di trasporto.
Secondo una variante realizzativa ulteriormente vantaggiosa, il corpo dell’accessorio sarà costituito da una pompa alternativa ad azionamento manuale, cosicché l’utilizzatore disporrà direttamente e senza accessori aggiuntivi della disponibilità di gonfiare le gomme al momento del ripristino del mezzo nella condizione d’uso, dopo il trasporto.
L’accessorio multifunzione oggetto della presente innovazione verrà illustrato in maggior dettaglio con la descrizione che segue di una sua forma di realizzazione, fatta a titolo esemplificativo e non limitativo con riferimento alle figure annesse, in cui:
- la figura 1 è una vista laterale dell’accessorio secondo l’invenzione, in configurazione di riposo ed assetto a corpo retratto;
- la figura 2 è una vista dall’alto dell’accessorio di figura 1;
- la figura 3 è una vista laterale analoga a quella di figura 1, con il corpo dell’accessorio in configurazione parzialmente estesa per l’uso come supporto di una bicicletta;
- la figura 4 è ancora una vista laterale dell’accessorio, di nuovo con il corpo in configurazione retratta ed il cavalletto in configurazione aperta;
- la figura 5 è una vista laterale dell’accessorio con il corpo in elevazione verticale, in assetto per l’uso come pompa;
- le figure da 6a a 6e mostrano varie configurazioni d’uso nell’accessorio in abbinamento alla bicicletta.
Con riferimento per il momento alle figure da 1 a 5, un accessorio secondo l’innovazione comprende un corpo 1 di struttura allungata secondo un asse X, preferibilmente e tipicamente un’asta a sezione cilindrica. Il corpo 1 è estensibile lungo il suddetto asse, comprendendo dunque una porzione fissa 11 ed uno stelo estens ib i le 12, ad esempio te lescopicamente, da l la porz ione f issa 11. Vantaggiosamente l’intero corpo 1 è in pratica realizzato da una pompa a stantuffo, o alternativa, ad azionamento manuale, riconducibile alla tipologia ben nota nel settore per il gonfiaggio dei pneumatici della bicicletta. La porzione fissa 11 sarà dunque costituita dal cilindro della pompa, e lo stelo 12 dallo stantuffo ed a tale scopo dotata all’estremità esterna di un’impugnatura 13.
Lo scorrimento reciproco tra stelo 12 e cilindro o porzione fissa 11 può essere impedito e bloccato, nella posizione intermedia desiderata tra i due fine corsa (stelo completamente retratto come in figura 1 o completamente estratto), ma anche nelle stesse posizioni di fine corsa, attraverso un morsetto a vite 14 azionabile mediante un pomellino girevole 14c. Il morsetto, secondo una configurazione in sé e per sé ovvia, può presentare due porzioni 14a, 14b, una serrata in modo irreversibile al cilindro 11 ed una immediatamente adiacente, solidale alla prima porzione ed atta a serrarsi radialmente sul lo stelo 12 per effetto del l ’avvitamento di una vi te inf issa tangenzialmente e di cui il nottolino 14c rappresenta la testa.
La già menzionata impugnatura 13 è in pratica associata ad una prima estremità del corpo 1, e definisce al tempo stesso (primi) mezzi di connessione al terminale di una forcella della bicicletta, una volta rimossa la ruota anteriore. L’impugnatura 13 prevede infatti a tale scopo una traversa disposta a T rispetto allo stelo 12, con una porzione centrale cilindrica 13a dimensionata in modo da inserirsi a misura nelle sedi che la forcella mette a disposizione per l’impegno con il mozzo della ruota anteriore. La porzione centrale 13a è delimitata tra due sporgenze a fungo 13b che, come si vedrà meglio tra breve, forniscono punti di appoggio dell’accessorio al terreno.
L’estremità opposta o seconda estremità del corpo 1, definita sul cilindro 11, oltre a presentare (nella forma realizzativa in cui il corpo stesso è costituito da una pompa) mezzi di erogazione dell’aria 17, è associata a secondi mezzi di connessione al tubo del telaio che, nella bicicletta, supporta girevolmente l’asse del movimento centrale. Tali secondi mezzi di connessione prevedono una staffa 15 ad U i cui due bracci 15a si elevano trasversalmente rispetto all’asse X e sono sagomati in modo da definire rispettive sedi 15b a profilo circolare che accolgono stabilmente il suddetto tubo del telaio. Tali sedi 15b definiscono dunque un asse di connessione Y' atto a coincidere con l’asse di rotazione del movimento della bicicletta. L’impegno tra sedi 15b e tubo potrà essere di semplice appoggio oppure reso più stabile da un certo forzamento ottenuto per deformazione elastica dei bracci 15a, opportunamente dimensionati.
La staffa 15 sporge dal termine di una base 16, evolvente anch’essa trasversalmente rispetto al cilindro 11 ed al cui termine opposto è articolato un cavalletto 2, attorno ad un asse trasversale Y parallelo all’asse di connessione definito dalle sedi 15b, e dunque atto a risultare parallelo, quando il tubo del telaio della bicicletta è connesso alla staffa 15, all’asse di rotazione Y' del movimento centrale della bicicletta. In pratica, l’asse di articolazione Y e l’asse di connessione Y’ risultano da parte opposta, in modo sostanzialmente simmetrico, rispetto all’asse longitudinale X.
Il cavalletto 2 presenta preferibilmente una coppia di piedi 21a culminanti con due terminali di appoggio 21b e che aggettano simmetricamente su due lati opposti. I piedi 21a sono nell’esempio parte integrante di un’unica barra 21 che si estende ortogonalmente da una coppia di gambe 22 girevolmente connesse alla base 16. L’articolazione delle gambe 22, e quindi del cavalletto 2 nel suo complesso, al corpo 1, è limitata, attraverso opportuni fine corsa non rappresentati, tra una posizione di chiusura (figure 1, 2 e 3) accostata al corpo ed una posizione di apertura, di massima sporgenza, in cui il cavalletto risulta sostanzialmente a squadra rispetto al corpo medesimo (figura 4).
Nella posizione di chiusura, principalmente per effetto dello spiazzamento trasversale tra asse Y ed asse longitudinale X, quando l’accessorio viene appoggiato sul terreno tra le sporgenze 13b alla prima estremità, e il cavalletto 2 alla seconda estremità, il corpo 1 assume una posizione leggermente inclinata rispetto al piano di appoggio, e conseguentemente risultano ad altezze diverse (più alta alla seconda estremità) i due assi di connessione rispettivamente al terminale della forcella ed al tubo del movimento centrale.
Ben maggiore sarà d’altra parte tale inclinazione quando l’appoggio alla seconda estremità si realizza sui terminali di appoggio 21b dei piedi 21a del cavalletto 2 estratto, come si comprende facilmente dalla figura 4. La configurazione aperta del cavalletto permette d’altra parte di mantenere l’accessorio con il corpo 1 eretto, in appoggio – oltre che sul cavalletto stesso – sulla base 16 (figura 5). Tale configurazione è particolarmente idonea all’utilizzo del corpo 1 come pompa, montando sui mezzi di erogazione dell’aria 17, normalmente intercettati da un convenzionale attacco rapido 17a, un altrettanto convenzionale tubo di collegamento 18 con all’estremità un connettore 18a di attacco ad una valvola di gonfiaggio di un pneumatico da bicicletta. In tale configurazione il dispositivo di serraggio 14 verrà lasciato allentato in modo da consentire il libero scorrimento alternativo dello stantuffo 12.
Con riferimento adesso anche alle figure da 6a a 6e, l'accessorio secondo l'innovazione ha in primo luogo la funzione di facilitare lo smontaggio di una bicicletta B per la sua disposizione organizzata in un bagaglio da trasporto. In figura 6a si nota come il corpo 1 dell'accessorio venga adattato in lunghezza lungo l'asse X, estraendo in modo controllato lo stantuffo 12 e fermandolo nel punto richiesto, cosicché la distanza tra punto di appoggio 13b e staffa 15 corrisponda all'interasse determinato dal terminale T1 della forcella (asse di rotazione della ruota anteriore Ra) e dal tubo di alloggio T2 del movimento M (asse di rotazione del movimento stesso). In questo modo, rimossa la ruota anteriore Ra, si possono appunto appoggiare ed impegnare rispettivamente il terminale T1 e il tubo T2 sulla prima estremità (impugnatura 13) e sulla seconda estremità (staffa 15) del corpo 1. In tale situazione, grazie alla stabilizzazione offerta dal cavalletto 2 (in configurazione chiusa), la bicicletta si regge in piedi autonomamente.
La f igura 6a rappresenta appunto tale condizione. Si nota come dallo spiazzamento dell'asse Y di rotazione del cavalletto rispetto all'asse X, e dunque del punto di appoggio alla seconda estremità rispetto allo stesso asse X su cui giace invece il punto di appoggio alla prima estremità, e dalla conseguente inclinazione di tale asse rispetto al piano del terreno su cui si ha il suddetto appoggio, conseguono contestualmente due vantaggiose conseguenze: la ruota posteriore Rp risulta ad una certa distanza dal piano del terreno, con possibilità di ruotare il movimento centrale, e dunque i pedali; e la componente obliqua della forza peso favorisce la stabilità dell'impegno tra bicicletta ed accessorio, rendendo superflui ulteriori mezzi di arresto, mezzi che comunque potranno essere eventualmente previsti sotto forma di morsetti da applicare al terminale della forcella.
Le f igure 6b e 6c rappresentano dunque come i l supporto esercitato dall'accessorio, una volta ripiegato il cavalletto 2 nella posizione a squadra, e conseguentemente ottenuto un sostanziale sollevamento della ruota posteriore Rp (figura 6b), consenta un agevole smontaggio di quest'ultima, del manubrio M e della sella S. Riportato il cavalletto nella posizione accostata, e dunque riportato l'accessorio nella configurazione di semplice supporto (figura 6c) la sella S potrà anche essere sistemata sfruttando l'appoggio fornito dal corpo 1, e tutto l'assieme troverà facilmente posto nella sacca o valigia da trasporto. L'accessorio manterrà la sua funzione stabilizzatrice anche in tale condizione, facilitando e rendendo più sicura la manipolazione del bagaglio.
Al momento del riassemblaggio del mezzo, è facilmente comprensibile come la sequenza di operazioni opposte risulti analogamente facilitata dall'accessorio, che al termine potrà essere tolto ed utilizzato come pompa per un comodo e rapido ripristino della bicicletta alle condizioni operative ottimali. A tale riguardo, si tenga conto che normalmente, in vista del trasporto, è d’uso sgonfiare i pneumatici per diminuire l’ingombro e prevenire danneggiamenti (possibili anche per le variazioni di pressione in viaggi aerei).
Ma le figure 6d e 6e mostrano come l'accessorio possa risultare utile anche come supporto della bicicletta per normali operazioni di manutenzione che prescindono dalle esigenze di trasporto. La figura 6a rappresenta una configurazione idonea alla manutenzione dell'intero gruppo di movimento, trasmissione, cambio e ruota posteriore, giacché con la prima estremità del corpo 1 impegnata con il terminale della forcella a seguito dello smontaggio della ruota anteriore, ed il cavalletto 2 aperto (figura 6d) il sollevamento della ruota posteriore è tale da permettere la libera rotazione del movimento e dei relativi pedali lungo il completo arco di rotazione (360°).
Dalla figura 6e si evince altresì la possibilità di sfruttare solo il punto di connessione fornito dalla staffa 15 sul tubo del movimento. Con il cavalletto 2 aperto a squadra, la prima estremità del corpo 1 svolge solo la funzione di appoggio, con la ruota anteriore Ra regolarmente montata. L'accessorio è così in questo caso un vero e proprio cavalletto centrale che, oltre a sorreggere la bicicletta in situazione di parcheggio o rimessaggio, per le stesse caratteristiche geometriche sopra evidenziate mantiene una o l'altra delle due ruote (nel disegno la ruota posteriore) leggermente distaccata dal terreno, e quindi liberamente girevole, favorendo le operazioni di manutenzione o pulizia. La figura 6e dà anche un’idea di come il reinserimento della ruota anteriore nella sequenza di riassemblaggio sia facilitato, poiché facendo sollevare la parte anteriore del mezzo, e conseguentemente la forcella, si otterrà lo spazio necessario ad un agevole inserimento della ruota.
Sono evidenti da quanto precede le prerogative vantaggiose dell’accessorio multifunzione secondo l’innovazione, che con un unico dispositivo di elementare struttura, costo contenuto e ingombro ridotto va a risolvere una molteplicità di problematiche riscontrabili in situazioni di trasporto e rimessaggio della bicicletta. Le varie componenti potranno essere realizzate in qualsiasi materiale idoneo, plastico o metallico, con inserti in materiale morbido e/o antislittamento ad esempio nei punti di appoggio al terreno e di impugnatura. La configurazione del corpo 1 (e dei relativi mezzi di connessione alle estremità) e dei mezzi di appoggio costituiti dal cavalletto 2 potrà ovviamente, nell’ambito di una funzionalità equivalente, essere differente rispetto alla forma realizzativa illustrata. In particolare in sostituzione del cavalletto potrà essere prevista una struttura estensibile o estraibile, quale un tubo telescopico ad una cui estremità si definisce il punto di appoggio ed all’altra si ha una giunzione solidale alla seconda estremità del corpo ed ai secondi mezzi di connessione.
L’accessorio potrà anche essere reso smontabile tramite opportuni collegamenti reversibili tra base, corpo e cavalletto (o componenti analoghe). L’accessorio potrà anche essere fornito in kit con una borsa o valigia di trasporto della bicicletta, come componente indipendente e separato, oppure integrato con il fondo della borsa stessa.
La presente innovazione non è del resto da intendersi limitata alla forma di realizzazione sopra descritta ed illustrata nelle figure, ma ne comprende qualsiasi variante.
Claims (18)
- RIVENDICAZIONI 1. Accessorio multifunzione per una bicicletta comprendente un telaio con un tubo di connessione con un movimento centrale ed una forcella con un terminale di connessione alla ruota anteriore, caratterizzato dal fatto di comprendere: un corpo allungato ed estensibile lungo un asse longitudinale, definente una prima ed una seconda estremità mutuamente spostabili in modo regolabile; rispettivamente a detta prima e a detta seconda estremità di detto corpo, primi e secondi mezzi di connessione reversibile rispettivamente a detto terminale di detta forcella ed a detto tubo del movimento centrale, detti secondi mezzi di connessione definendo un asse di connessione atto a coincidere od a disporsi parallelamente all’asse di rotazione del movimento centrale quando detta seconda estremità è connessa a detto tubo; ed a detta seconda estremità, mezzi di appoggio atti ad essere estratti trasversalmente rispetto a detto corpo, per mantenere sollevata detta seconda estremità rispetto al piano del terreno quando la prima estremità è a sua volta appoggiata sul piano del terreno.
- 2. L’accessorio secondo la rivendicazione 1, in cui detti mezzi di appoggio comprendono un cavalletto articolabile rispetto a detto corpo attorno ad un asse di articolazione trasversale e parallelo a detto asse di connessione di detti secondi mezzi di connessione, tra una posizione in avvicinamento a detto corpo ed una posizione aperta di massima sporgenza.
- 3. Accessorio secondo la rivendicazione 2, in cui detto cavalletto è atto a sollevare, in detta posizione di massima sporgenza, la ruota posteriore della bicicletta in modo tale da consentire la libera rotazione completa del movimento centrale.
- 4. Accessorio secondo la rivendicazione 2 o 3, in cui detto cavalletto, in detta posizione aperta, è disposto sostanzialmente a squadra con detto corpo.
- 5. Accessorio secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto cavalletto comprende almeno un piede sporgente trasversalmente rispetto all’asse longitudinale di detto corpo.
- 6. Accessorio secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto corpo estensibile comprende una porzione fissa ed uno stelo scorrevole lungo detto asse longitudinale rispetto a detta porzione fissa tra una posizione completamente retratta ed una posizione completamente estratta, detti primi e secondi mezzi di connessione essendo definiti rispettivamente in corrispondenza di una estremità libera di detto stelo e di detta porzione fissa.
- 7. Accessorio secondo la rivendicazione 6, in cui detti secondi mezzi d i connessione sono supportati da una base estendentesi trasversalmente su detta estremità, l’asse di connessione di detti secondi mezzi di connessione e detto asse di articolazione essendo disposti su detta base da parti opposte rispetto a detto asse longitudinale.
- 8. Accessorio secondo la rivendicazione 7, in cui l’asse di connessione di detti secondi mezzi di connessione e detto asse di articolazione sono disposti in modo sostanzialmente simmetrico rispetto a detto asse longitudinale.
- 9. Accessorio secondo la rivendicazione 7 o 8, in cui detti secondi mezzi di connessione comprendono una staffa ad U i cui due bracci si elevano trasversalmente rispetto a detto asse longitudinale X e sono sagomati in modo da definire rispettive sedi atte ad accogliere stabilmente detto tubo del telaio.
- 10. Accessorio secondo la rivendicazione 9, in cui det te sedi sono at te ad accogliere detto tubo con leggero forzamento ottenuto per deformazione elastica di detti bracci.
- 11. Accessorio secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 4 a 10, in cui detto cavalletto presenta una coppia di piedi culminanti con due terminali di appoggio e che aggettano simmetricamente su due lati opposti. da una coppia di gambe girevolmente connesse a detta base, l’articolazione delle gambe, e quindi del cavalletto nel suo complesso, rispetto al corpo, essendo limitata, attraverso mezzi di fine corsa tra detta posizione di chiusura e detta posizione aperta.
- 12. Accessorio secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 5 a 11, in cui detti primi mezzi di connessione comprendono una traversa disposta a T rispetto a detto stelo, con una porzione centrale cilindrica dimensionata in modo da inserirsi a misura nelle sedi per il mozzo del terminale della forcella della bicicletta, detta centrale essendo delimitata tra due sporgenze a fungo che forniscono punti di appoggio dell’accessorio al terreno.
- 13. Accessorio secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 5 a 11, comprendente mezzi di bloccaggio dello scorrimento di detta asta rispetto a detta porzione cilindrica in una posizione scelta tra detta posizione retratta e detta posizione estratta.
- 14. Accessorio secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 3 a 13, in cui detto corpo estensibile è costituito da una pompa alternativa ad azionamento manuale, detto stelo e detta porzione fissa rappresentando rispettivamente lo stantuffo e il cilindro di detta pompa, a detta seconda estremità essendo previsti mezzi di erogazione dell’aria.
- 15. Accessorio secondo la rivendicazione 14, in cui detti primi mezzi di connessione sono sagomati secondo un’impugnatura di azionamento di detto stelo.
- 16. Accessorio secondo la rivendicazione 14 o 15, comprendente inoltre mezzi di connessione pneumatica tra detti mezzi di erogazione ed una valvola di gonfiaggio di un pneumatico da bicicletta.
- 17. Accessorio secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 7 a 16, in cui detto corpo, detta base e detto cavalletto sono reciprocamente scomponibili.
- 18. Accessorio secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, fornito in kit, sperato od integrale, con una borsa o valigia di trasporto di una bicicletta.
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