ITFI20070044U1 - "ugello di polverizzazione, organo di distribuzione comprendente tale ugel- lo, distributore comprendente tale organo di distribuzione e utilizzo di tale ugello" - Google Patents
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Description
“UGELLO DI POLVERIZZAZIONE, ORGANO DI DISTRIBUZIONE COMPRENDENTE TALE UGELLO, DISTRIBUTORE COMPRENDENTE TALE ORGANO DI DISTRIBUZIONE E UTILIZZO DI TALE UGELLO”
DESCRIZIONE
Il trovato si riferisce ad un ugello di polverizzazione, ad un organo di distribuzione comprendente tale ugello, ad un distributore comprendente tale organo di distribuzione, nonché all’utilizzo di tale ugello.
In particolare l’invenzione si riferisce ad un ugello di polverizzazione per prodotto fluido, in particolare liquido o gassoso o una miscela dei due, comprendente una parete frontale che presenta internamente una camera a vortice avente globalmente una simmetria di rivoluzione attorno ad un asse e un diametro. La camera a vortice è delimitata da una superficie frontale e da una superficie laterale sensibilmente perpendicolare alla superficie frontale. L’ugello di polverizzazione comprende un orifizio di uscita avente una simmetria di rivoluzione attorno ad un asse sensibilmente parallelo all’asse della camera a vortice ed un diametro. L’orifizio di uscita si estende attraverso la parete frontale dalla superficie frontale della camera a vortice.
Per questo tipo di ugello di polverizzazione, il prodotto fluido è condotto sotto pressione nella camera a vortice nella quale esso prende velocità prima di sortirne attraverso l’orifizio di uscita frazionandosi in goccioline individuali per formare un aerosol avente una forma conica con un angolo di polverizzazione determinato.
Il prodotto fluido può prendere velocità essendo animato da un movimento di rotazione attorno all’asse della camera a vortice. Per fare ciò, il prodotto fluido è condotto nella camera a vortice tangenzialmente alla superficie laterale per mezzo di una pluralità (per esempio tre o quattro) condotti di adduzione allungati.
Ora, un tale ugello di polverizzazione pone problemi per la polverizzazione del prodotto fluido quando questo presenta una viscosità elevata, in particolare superiore a 0,1 Pa.s e/o una massa volumica elevata, in particolare superiore a 1200 kg/m<3>e/o una tensione di superficie elevata, in particolare superiore a 0,1 N/m.
Infatti, i condotti aumentano le perdite di carica nell’ugello di polverizzazione per questo tipo di liquido. Inoltre, in un tale ugello di polverizzazione, a causa del notevole diametro della camera a vortice per permettere il raccordo dei condotti, la superficie laterale della camera a vortice è considerevole, il che aumenta ancora le perdite di carica.
Il prodotto fluido non può allora prendere sufficiente velocità nella camera a vortice. E il prodotto fluido esce dall’ugello sotto forma di un aerosol comprendente goccioline di grande dimensione e con un angolo di polverizzazione molto scarso, se non addirittura sotto forma di un getto.
Il trovato mira a risolvere i problemi sopra menzionati.
A questo scopo il trovato propone un ugello di polverizzazione del tipo precitato comprendente un unico condotto di adduzione del prodotto fluido nella camera a vortice, detto condotto di adduzione estendendosi in un piano perpendicolare all’asse della camera a vortice, in modo sensibilmente tangenziale alla superficie laterale, tra una estremità a monte adatta ad essere alimentata con prodotto fluido ed una estremità a valle che sbocca nella superficie laterale della camera a vortice.
In questo modo, prevedendo un solo condotto di adduzione del prodotto fluido nella camera a vortice, si limitano le perdite di carica. All’uscita dell’ugello il prodotto fluido si fraziona in fini goccioline e forma un aerosol avente l’angolo di polverizzazione desiderato.
Per ridurre le perdite di carica, si può prevedere che il condotto di adduzione abbia dimensioni ridotte. In particolare, la distanza tra le estremità a monte e a valle del condotto di adduzione può essere inferiore al diametro della camera a vortice. In un modo di realizzazione particolare la distanza tra le estremità a monte e a valle del condotto di adduzione può essere inferiore a 1,5 mm. Ad esempio, la distanza tra le estremità a monte e a valle del condotto di adduzione può essere compresa tra 0,15 mm e 0,7 mm.
Per migliorare il trascinamento del fluido ed il suo ingresso nella camera con una velocità sufficiente, il condotto di adduzione può essere delimitato da una superficie di fondo sensibilmente complanare alla superficie frontale, un bordo laterale esterno ed un bordo laterale interno, i bordi laterali essendo sensibilmente perpendicolari alla superficie di fondo e convergendo l’uno verso l’altro dall’estremità a monte verso l’estremità a valle. In una modalità di realizzazione i bordi laterali possono convergere l’uno verso l’altro con un angolo di convergenza compreso tra 10°e 30°.
Inoltre, la riduzione delle perdite di carica può essere anche ottenuta riducendo il diametro della camera a vortice. In particolare, il diametro della camera a vortice può essere compreso tra 0,5 e 1 mm.
Al fine di diminuire la lunghezza delle superfici dell’ugello di polverizzazione con le quali il prodotto fluido può entrare in contatto, si può prevedere che la dimensione assiale dell’orifizio di uscita sia inferiore al suo diametro. La dimensione assiale dell’orifizio di uscita può in particolare essere compresa tra 0,05 mm e 0,15 mm.
Per permettere la formazione di un aerosol sotto forma di un cono avente sezioni circolari su tutta la sua lunghezza e una distribuzione omogenea delle goccioline in ciascuna di dette sezioni, l’asse dell’orifizio di uscita può essere allontanato dall’asse della camera a vortice. In particolare la distanza, misurata perpendicolarmente all’asse dell’ugello di polverizzazione, tra la superficie laterale della camera a vortice e l’asse dell’orifizio di uscita, presenta un massimo in prossimità del bordo laterale esterno e decresce dal massimo verso un minimo su un settore angolare di almeno 180°. Il minimo può essere situato in prossimità del bordo laterale interno.
Infatti, l’unico condotto di adduzione realizza un’adduzione non simmetrica del prodotto fluido che può generare uno squilibrio dinamico del prodotto fluido animato dal movimento di rotazione nella camera a vortice. Un tale squilibrio rischia di causare una ripartizione non omogenea della pressione e della velocità del prodotto fluido nell’orifizio di uscita, il che si traduce nella formazione di un aerosol di sezione non circolare e non omogenea. L’allontanamento dell’asse dell’orifizio di uscita rispetto all’asse della camera a vortice secondo le disposizioni di cui sopra permette di compensare l’adduzione asimmetrica e di evitare la comparsa dello squilibrio dinamico del prodotto fluido.
D’altra parte, per semplificare la realizzazione dell’ugello, la parete frontale può comprendere un risalto anulare circondante la superficie frontale e comprendente la superficie laterale, detto risalto presentando una gola che delimita il condotto di adduzione.
L’ugello di polverizzazione può costituire un elemento di riporto (aggiunto) destinato ad essere disposto in un alloggiamento, in particolare di un pulsante di dispositivo di distribuzione. Per facilitare la guida ed assicurare il mantenimento dell’ugello nell’alloggiamento, l’ugello di polverizzazione può comprendere inoltre una parete laterale di associazione che si estende in prossimità della periferia della parete frontale, in modo sensibilmente perpendicolare a detta parete frontale.
D’altra parte, l’invenzione ha per oggetto un organo di distribuzione comprendente un corpo generalmente cilindrico e l’ugello di polverizzazione, il corpo comprendendo un alloggiamento aperto verso l’esterno e che presenta una superficie di battuta (arresto) ed un canale di alimentazione atto ad alimentare l’alloggiamento con prodotto fluido, l’ugello di polverizzazione essendo disposto nell’alloggiamento, la parete frontale delimitando l’alloggiamento verso l’esterno e venendo in contatto con la superficie di battuta in modo da costituire la camera a vortice all’interfaccia tra la superficie frontale e la superficie di battuta, l’estremità a monte del condotto di adduzione essendo in comunicazione fluida con il canale di alimentazione.
Il trovato propone inoltre un distributore comprendente:
- un serbatoio avente un’apertura,
- un prodotto fluido disposto all’interno del serbatoio,
- un dispositivo di distribuzione montato nell’apertura e comprendente uno spruzzatore spostabile in traslazione, in comunicazione fluida con il serbatoio e adatto ad erogare il prodotto fluido sotto pressione,
- l’organo di distribuzione montato sullo spruzzatore per spostarlo, il canale di alimentazione essendo in comunicazione fluida con lo spruzzatore.
In modi di realizzazione particolari, il distributore può presentare almeno una delle disposizioni seguenti:
- il prodotto fluido presenta una viscosità inferiore o uguale a 10 Pa.s,
- il prodotto fluido presenta una massa volumica inferiore o uguale a 2000 kg/m<3>, - il prodotto fluido presenta una tensione superficiale inferiore o uguale a 0,25 N/m. Inoltre il trovato ha anche come scopo l’utilizzo dell’ugello di polverizzazione per polverizzare un prodotto fluido che presenta una viscosità inferiore o uguale a 10 Pa.s.
Il trovato concerne un utilizzo dell’ugello di polverizzazione per polverizzare un prodotto fluido che presenta una massa volumica inferiore o uguale a 2000 kg/m<3>.
Il trovato concerne inoltre un utilizzo dell’ugello di polverizzazione per polverizzare un prodotto fluido che presenta una tensione di superficie inferiore o uguale a 0,25 N/m.
Altri oggetti e vantaggi del trovato appariranno alla lettura della descrizione che segue, con riferimento agli annessi disegni nei quali: la
- Fig. 1 è una vista parziale in sezione longitudinale di un distributore di prodotto fluido comprendente un ugello di polverizzazione secondo un modo di realizzazione dell’invenzione, la
- Fig. 2 è una vista ingrandita in sezione trasversale di un pulsante del distributore della Fig. 1 nel quale l’ugello di polverizzazione è disposto, la - Fig. 3 è una vista in prospettiva della faccia a monte dell’ugello di polverizzazione della Fig.1.
Nelle Figure, gli stessi numeri di riferimento designano elementi identici o simili.
La Fig. 1 rappresenta un distributore 1 che permette la polverizzazione di un prodotto fluido, vale a dire la distribuzione del prodotto fluido sotto forma di un aerosol 2 comprendente goccioline individuali.
Il distributore 1 comprende un serbatoio 3 all’interno del quale il prodotto fluido da polverizzare è disposto. Il serbatoio 3 può comprendere un fondo e una parete generalmente cilindrica che si estende attorno ad un asse 4 perpendicolare al fondo. Il serbatoio 3 presenta un’apertura 5 prevista dalla parte opposta del fondo e delimitata, ad esempio, da un collo tubolare 6 che si estende in modo sensibilmente coassiale all’asse 4 del serbatoio 3.
Un dispositivo di distribuzione 7 montato nell’apertura 5 del serbatoio 3 è atto a prelevare il prodotto fluido all’interno del serbatoio 3 e ad erogarlo sotto pressione verso l’esterno.
Nel seguito della descrizione i termini “basso” o “inferiore” e “alto” o superiore” saranno compresi rispetto all’orientamento del serbatoio 3 che giace sul fondo. I termini “a monte” e “a valle” saranno compresi rispetto al senso di circolazione del prodotto fluido dal serbatoio verso l’esterno.
Il dispositivo di distribuzione 7 comprende un corpo tubolare 8 che si estende secondo un asse 9 ed uno spruzzatore 10 montato nell’estremità superiore aperta del corpo 8. Lo spruzzatore 10 è spostabile in parte all’interno del corpo 8 in traslazione secondo l’asse 9. All’estremità inferiore anch’essa aperta, il corpo 8 può eventualmente presentare una parete tubolare di fissaggio 11 che riceve un tubo pescante 12 per accoppiamento.
In esempi particolari, il dispositivo di distribuzione 7 può essere azionabile manualmente. Il dispositivo di distribuzione 7 può essere una valvola montata sul serbatoio 3 pressurizzato e nella quale lo spruzzatore 10 comprende almeno un orifizio otturabile che può essere messo in comunicazione di fluido con l’interno del corpo 8. Come variante, il dispositivo di distribuzione 7 può essere una pompa comprendente una camera di compressione delimitata da una valvola di immissione in prossimità dell’estremità inferiore del corpo 8 ed un pistone solidale alla base dello spruzzatore 10 e spostabile in maniera stagna all’interno del corpo 8.
Il dispositivo di distribuzione 7 è fissato coassialmente sul collo 6 del serbatoio 3. L’estremità inferiore libera del tubo pescante 12 giace in prossimità del fondo del serbatoio 3 in modo da mettere in comunicazione, con il serbatoio 3, lo spruzzatore 10 la cui estremità superiore sporge dall’apertura 5 del serbatoio 3. Lo spruzzatore 10 può in questo modo erogare il prodotto fluido sotto pressione.
In altri modi di realizzazione non rappresentati, è possibile prevedere che il serbatoio 3 presenti un’apertura inferiore 5 e che il dispositivo di distribuzione 7 funzioni in modo inverso, vale a dire con lo spruzzatore 10 che si estende verso il basso. In questo caso, il tubo pescante 12 viene sostituito da un dispositivo di prelievo adatto.
Nel modo di realizzazione rappresentato, un organo di fissaggio fissa il dispositivo di distribuzione 7 al serbatoio 3. Ad esempio in Fig. 1, l’organo di fissaggio è un rivestimento metallico 13 che è aggraffato, da una parte su un collaretto solidale al corpo 8 del dispositivo di distribuzione e dall’altra parte su un bordo 14 del collo 6. E’ possibile prevedere di interporre un giunto di tenuta 15 tra la superficie superiore del collo 6 ed una superficie radiale 16 del rivestimento 13. Tuttavia, il fissaggio del dispositivo di distribuzione 7 al serbatoio non è limitata a questa realizzazione.
Per azionare il dispositivo di distribuzione 7 spostando lo spruzzatore 10 all’interno del corpo 8, un organo di distribuzione, ad esempio sotto forma di un pulsante 17 può essere montato sull’estremità superiore dello spruzzatore 10.
Il pulsante 17 comprende un corpo generalmente cilindrico che si estende secondo un asse 18. Il corpo presenta una parete superiore di azionamento 19 che si estende perpendicolarmente rispetto all’asse 18 del pulsante 17 e dal bordo della quale si estende un mantello laterale 20 secondo l’asse 18 del pulsante 17.
In prossimità della parete di azionamento 19, il corpo del pulsante 17 comprende un alloggiamento cilindrico 21 secondo un asse 22 generalmente perpendicolare all’asse 18 del pulsante 17, predisposto nel mantello laterale 20 e aperto verso l’esterno. All’interno dell’alloggiamento 21 un blocchetto cilindrico 23 si estende coassialmente e centrato sull’asse 22 dell’alloggiamento 21 in modo da formare all’interno dell’alloggiamento cilindrico 21 uno spazio sensibilmente anulare 24. Il blocchetto 23 comprende una superficie di estremità a valle 27 che forma una superficie di battuta che si estende in modo generalmente perpendicolare all’asse 22 dell’alloggiamento 21.
Il pulsante 17 comprende inoltre un canale di alimentazione in comunicazione fluida con lo spruzzatore 10. Il canale di alimentazione comprende in particolare un manicotto assiale 25 che si estende dalla parete di azionamento 19 all’interno del mantello 20 secondo l’asse 18 del corpo ed un passaggio radiale 26 generalmente perpendicolare all’asse 18 del corpo e le cui estremità a monte e a valle sboccano rispettivamente all’interno del manicotto assiale 25 e nello spazio anulare 24 dell’alloggiamento 21.
L’estremità inferiore del manicotto assiale 25 è accoppiata sull’estremità superiore dello spruzzatore 10. Una sporgenza anulare può essere prevista sulla parete interna del manicotto assiale 25 per migliorare il fissaggio e/o la tenuta del pulsante 17 sullo spruzzatore 10.
Il canale di alimentazione permette di alimentare l’alloggiamento 21 con prodotto fluido sotto pressione erogato dallo spruzzatore 10. Per permettere l’uscita del prodotto fluido sotto pressione sotto forma di un aerosol 2 composto da fini goccioline individuali, nell’alloggiamento 21 è disposto un ugello di polverizzazione 28.
In particolare, l’ugello di polverizzazione 28 comprende una parete frontale 29 ed una parete laterale di associazione 31 che si estende in prossimità della periferia della parete frontale 29 in modo sensibilmente perpendicolare alla parete frontale 29.
La parete di associazione 31 dell’ugello di polverizzazione 28 è accoppiata all’interno dell’alloggiamento cilindrico 21 parallelamente all’asse 22 dell’alloggiamento 21, la parete frontale 29 venendo a fianco della superficie della battuta 27 del blocchetto 23. Sulla periferia esterna della parete di associazione 31 può essere prevista una guarnizione per migliorare il fissaggio e /o la tenuta dell’ugello di polverizzazione 28 nell’alloggiamento 21.
La parete frontale 29 presenta all’interno una camera a vortice 32 che ha globalmente una simmetria di rivoluzione attorno ad un asse 33, ad esempio una forma cilindrica con un diametro costante. La camera a vortice 31 è delimitata da una superficie frontale 34 formata sulla faccia a monte della parete frontale 29 e da una superficie laterale 35 sensibilmente perpendicolare alla superficie frontale 34. Nel modo di realizzazione particolare rappresentato, la parete frontale 29 può integrare un risalto anulare 37, per esempio di pezzo con la parete frontale, sporgente dalla sua faccia a monte. Il risalto anulare 37 circonda la superficie frontale 34 e comprende la superficie laterale 35.
Secondo l’invenzione, per condurre il prodotto fluido sotto pressione dallo spazio anulare 24 dell’alloggiamento 21 verso la camera a vortice 32, l’ugello di polverizzazione 28 comprende un unico condotto di adduzione 36 delimitato da una interruzione del risalto 37 che definisce una gola. Il condotto di adduzione 36 si estende in un piano perpendicolare all’asse 33 della camera a vortice 32 in modo sensibilmente tangenziale alla superficie laterale 34. Il condotto di adduzione presenta una estremità a monte in comunicazione fluida con il passaggio radiale 26 tramite lo spazio anulare 24 ed una estremità a valle che sbocca nella superficie laterale 35 della camera a vortice 32.
La gola può comprendere una superficie di fondo 38 sensibilmente complanare alla superficie frontale 34 e bordi laterali interno 39 ed esterno 40 sensibilmente perpendicolari alla superficie di fondo 38.
Il bordo laterale esterno 40 è sensibilmente rettilineo e si raccorda tangenzialmente alla superficie laterale 35 della camera a vortice 32. Il bordo laterale interno 39 è anch’esso sensibilmente rettilineo e si raccorda alla superficie laterale 35 della camera a vortice 32 all’intersezione di detta superficie con una direzione parallela al bordo laterale esterno 40, sfalsata verso l’asse 33 della camera a vortice 32.
Si può prevedere che i bordi laterali 39, 40 convergano l’uno verso l’altro dall’estremità a monte verso l’estremità a valle del condotto di adduzione 36. In particolare il bordo laterale interno 39 può essere inclinato rispetto alla direzione parallela al bordo laterale esterno 40. In particolare il bordo laterale interno 39 può estendersi tangenzialmente alla superficie laterale 35 della camera a vortice 32. Ad esempio, i bordi laterali 39, 40 possono convergere l’uno verso l’altro con un angolo di convergenza compreso tra 10° e 30° in particolare 20°.
L’ugello di polverizzazione 28 comprende anche un orifizio di uscita 30 che si estende attraverso la parete frontale 29 tra una estremità a monte disposta sulla superficie frontale 34 della camera a vortice 32 ed una estremità a valle disposta sulla superficie a valle della parete frontale 34 e dalla quale l’ugello di polverizzazione 28 sbocca verso l’esterno del distributore 1.
L’orifizio di uscita 30 presenta una simmetria di rivoluzione attorno ad un asse 41 sensibilmente parallela all’asse 33 della camera a vortice 32. In particolare, l’orifizio di uscita 30 può essere cilindrico e presentare un diametro costante in tutta la sua dimensione assiale, misurata parallelamente al suo asse 41.
E’ possibile tuttavia prevedere, secondo l’applicazione desiderata, che l’orifizio di uscita 30 sia conico con una convergenza o una divergenza tra la sua estremità a monte e la sua estremità a valle. Il diametro dell’orifizio di uscita 30 è allora considerato come il diametro più piccolo dell’orifizio di uscita 30.
L’asse 41 dell’orifizio di uscita 30 può essere allontanato dall’asse 33 della camera a vortice 32. In particolare la camera a vortice 32 comprende una prima zona angolare A che si estende sensibilmente su 180° dal bordo interno 39 e nella quale sbocca l’estremità a valle del condotto di adduzione 36, e una seconda zona angolare B adiacente alla prima zona angolare A. L’asse 41 dell’orifizio di uscita 30 può in particolare essere previsto nella seconda zona angolare B, in prossimità del bordo laterale interno 39.
In questo modo, la distanza, misurata perpendicolarmente all’asse 33 dell’ugello di polverizzazione 32 tra la superficie laterale 35 della camera a vortice 32 e l’asse 41 dell’orifizio di uscita 30 può presentare un massimo in prossimità del bordo laterale esterno 40 e decrescere dal massimo verso un minimo su un settore angolare di almeno 180°. Il minimo può in questo modo essere situato in prossimità del bordo laterale interno 39.
Secondo disposizioni particolari, si prevede che la distanza tra le estremità a monte ed a valle del condotto di adduzione 36, il diametro della camera a vortice 32 e/o la dimensione assiale dell’orifizio di uscita 30 siano ridotti rispetto a quelli degli ugelli di polverizzazione noti.
A titolo di esempio si può prevedere che la distanza tra le estremità a monte e a valle del condotto di adduzione 36 sia inferiore a 1,5 mm. Il diametro della camera a vortice 32 può in particolare essere inferiore a 1 mm e in particolare compreso tra 0,5 mm e 1 mm.
Si può anche prevedere che la distanza tra le estremità a monte e a valle del condotto di adduzione 36 sia inferiore al diametro della camera a vortice 32. A titolo indicativo, secondo un esempio particolare, la distanza tra le estremità a monte e a valle del condotto di adduzione 36 può essere compresa tra 0,15 mm e 0,7 mm per esempio 0,5 mm e la camera a vortice può avere un diametro di 0,8 mm.
Il risalto può, a sua volta avere una dimensione, misurata secondo l’asse 33 della camera a vortice 32, compresa tra 0,25 mm e 0,60 mm.
La dimensione assiale dell’orifizio di uscita 30 può inoltre essere inferiore al suo diametro, ad esempio compresa tra 0,05mm e 0,15 mm, ad esempio 0,1 mm. Il diametro dell’orifizio di uscita può essere compreso tra 0,18 mm e 0,6 mm.
Inoltre, lo scarto tra l’asse 33 della camera a vortice 32 e l’asse 41 dell’orifizio di uscita 30 può essere di 0,1 mm.
L’ugello di polverizzazione 28 può costituire un elemento aggiuntivo che è accoppiato nell’alloggiamento 21 del pulsante 17 fino al momento in cui il risalto 37 della parete frontale 29 viene in contatto con la superficie di battuta 27 del blocchetto 23. La parete frontale 29 dell’ugello di polverizzazione delimita allora l’alloggiamento 21 verso l’esterno e la superficie di battuta 27 chiude, da una parte, la camera a vortice 32 rispetto alla superficie frontale 34 e dall’altra parte, il condotto di adduzione 36 rispetto alla superficie di fondo 38. La camera a vortice 32 costituita all’interfaccia tra la parete frontale 29 e la superficie di battuta 27 è delimitata dalla superficie frontale 34, dalla superficie di battuta 27 e dalla superficie laterale 35 estendentesi tra la superficie frontale 34 e la superficie di battuta 27. Il condotto di adduzione 36 è a sua volta delimitato dalla superficie di fondo 38, dalla superficie di battuta 27 e dai bordi laterali 39, 40 che si estendono tra la superficie di fondo 38 e la superficie di battuta 27.
In questo modo, quando un utilizzatore preme sulla parete superiore di azionamento 19 del pulsante 17, lo spruzzatore spostato verso il basso eroga il prodotto fluido sotto pressione verso il manicotto assiale 25 ed il passaggio radiale 26 del canale di alimentazione fino allo spazio anulare 24 dell’alloggiamento 21.
Il prodotto fluido sotto pressione è successivamente condotto tangenzialmente nella camera a vortice 32 dall’unico condotto di adduzione 36. Il fluido sotto pressione, animato, nella camera a vortice, da un movimento di rotazione attorno all’asse 33 della camera a vortice 32 percorre la prima zona angolare A poi entra nella seconda zona angolare B con una velocità crescente. Il prodotto fluido esce successivamente dalla camera a vortice 32 dall’orifizio di uscita 30.
Il prodotto fluido esce dal distributore 1 sotto forma di un aerosol 2 composto di goccioline fini individuali e di forma generalmente conica con un angolo di polverizzazione α determinato.
L’ugello di polverizzazione 28 come descritto sopra può essere utilizzato per la polverizzazione di ogni tipo di prodotto fluido, in particolare un prodotto fluido che presenti una viscosità elevata, in particolare superiore a 0,1 Pa.s e/o una massa volumica elevata, in particolare superiore a 1200 kg/m<3>, e/o una tensione di superficie elevata, in particolare superiore a 0,1 N/m.
L’ugello di polverizzazione 28 può in questo modo essere utilizzato per polverizzare un prodotto fluido che presenti una viscosità inferiore o uguale a 10 Pa.s, in particolare tra 0,1 Pa.s e 5 Pa.s, o un prodotto fluido che presenti una massa volumica inferiore o uguale a 2000 kg/m<3>, in particolare tra 1500 kg/m<3>e 2000 kg/m<3>, e/o un prodotto fluido che presenti una tensione di superficie inferiore o uguale a 0,25 N/m.
Il prodotto fluido disposto all’interno del serbatoio 3 può dunque presentare una viscosità, una massa volumica o una tensione di superficie nei limiti sopra previsti.
L’invenzione non è limitata al distributore 1 comprendente il dispositivo di distribuzione 7 azionabile mediante lo spostamento in traslazione dello spruzzatore 10 per mezzo del pulsante 17 nel quale l’asse 22 dell’alloggiamento 21 è perpendicolare all’asse 18 del pulsante 17 e l’ugello di polverizzazione 28 è aggiuntivo.
In altre modalità di realizzazione, l’asse 22 dell’alloggiamento 21 ed il canale di alimentazione possono essere paralleli all’asse 18 dell’organo di distribuzione, confondendosi o meno fra loro, in modo che gli assi 33, 41 della camera a vortice 32 e dell’orifizio di uscita 30 dell’ugello di polverizzazione 28 siano disposti parallelamente all’asse 4 del distributore 1.
L’organo di distribuzione può in questo modo formare un raccordo montato su un dispositivo di distribuzione 7 o direttamente sul serbatoio 3 permettendo una polverizzazione assiale del prodotto fluido.
E’ inoltre possibile prevedere che l’ugello di polverizzazione sia di pezzo con il corpo dell’organo di distribuzione, la parete di battuta essendo aggiunta, ad esempio mediante l’inserimento di un blocchetto riportato nell’alloggiamento. Si evitano in questo modo i rischi di espulsione dell’ugello di polverizzazione durante la polverizzazione del prodotto fluido.
Claims (21)
- RIVENDICAZIONI 1. Ugello di polverizzazione (28) di prodotto fluido per pulsante, comprendente una parete frontale (29) che presenta all’interno una camera a vortice 32, avente globalmente una simmetria di rivoluzione attorno ad un asse (33) ed un diametro, detta camera a vortice (32) essendo delimitata da una superficie frontale (34) ed una superficie laterale (35) sensibilmente perpendicolare alla superficie frontale (34), la parete frontale (29) comprendendo un risalto anulare (37) di pezzo, circondante la superficie frontale (34) e comprendente la superficie laterale (35), l’ugello di polverizzazione (28) comprendendo un orifizio di uscita (30) avente una simmetria di rivoluzione attorno ad un asse (41) sensibilmente parallelo all’asse (33) della camera a vortice (32) ed un diametro, detto orifizio di uscita (30) estendentesi attraverso la parete frontale (29) dalla superficie frontale (34) della camera a vortice (32), detto ugello di polverizzazione (28) essendo caratterizzato dal fatto di comprendere un unico condotto di adduzione (36) del prodotto fluido nella camera a vortice (32), detto condotto di adduzione (36) estendendosi in un piano perpendicolare all’asse (33) della camera a vortice (32), in modo sensibilmente tangenziale alla superficie laterale (35) tra una estremità a monte adatta per essere alimentata con prodotto fluido ed una estremità a valle che sbocca nella superficie laterale (35) della camera a vortice (32), detto risalto (37) presentando una gola che delimita il condotto di adduzione (36).
- 2. Ugello di polverizzazione (28) secondo la rivendicazione 1, nel quale la distanza tra le estremità a monte e a valle del condotto di adduzione (36) è inferiore al diametro della camera a vortice (32).
- 3. Ugello di polverizzazione (28) secondo la rivendicazione 1 o 2, nel quale la distanza tra le estremità a monte e a valle del condotto di adduzione (36) è inferiore a 1,5 mm.
- 4. Ugello di polverizzazione (28) secondo la rivendicazione 3, nel quale la distanza tra le estremità a monte e a valle del condotto di adduzione (36) è compresa tra 0,15 mm e 0,7 mm.
- 5. Ugello di polverizzazione (28) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1 a 4, nel quale il condotto di adduzione (36) è delimitato da una superficie di fondo (38) sensibilmente complanare alla superficie frontale (34), un bordo laterale esterno (40) ed un bordo laterale interno (39), i bordi laterali (39, 40) essendo sensibilmente perpendicolari alla superficie di fondo (38) e convergendo l’uno verso l’altro dall’estremità a monte verso l’estremità a valle.
- 6. Ugello di polverizzazione (28) secondo la rivendicazione 5, nel quale i bordi laterali (39, 40) convergono l’uno verso l’altro con un angolo di convergenza compreso tra 10° e 30°.
- 7. Ugello di polverizzazione (28) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1 a 6, nel quale il diametro della camera a vortice (32) è compreso tra 0,5 mm e 1 mm.
- 8. Ugello di polverizzazione (28) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1 a 7, nel quale la dimensione assiale dell’orifizio di uscita (30) è inferiore al suo diametro.
- 9. Ugello di polverizzazione (28) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1 a 8, nel quale la dimensione assiale dell’orifizio di uscita (30) è compresa tra 0,05 mm e 0,15 mm.
- 10. Ugello di polverizzazione (28) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1 a 9, nel quale l’asse (41) dell’orifizio di uscita (30) è allontanato dall’asse (33) della camera a vortice (32).
- 11. Ugello di polverizzazione (28) secondo la rivendicazione 10 quando questa dipende dalla rivendicazione 5, nella quale la distanza, misurata perpendicolarmente all’asse (33) dell’ugello di polverizzazione (32) tra la superficie laterale (35) della camera a vortice (32) e l’asse (41) dell’orifizio di uscita (30) presenta un massimo in prossimità del bordo laterale esterno (40) e decresce dal massimo verso un minimo su un settore angolare di almeno 180°.
- 12. Ugello di polverizzazione (28) secondo la rivendicazione 11, nel quale il minimo è situato in prossimità del bordo laterale interno (39).
- 13. Ugello di polverizzazione (28) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1 a 12, comprendente inoltre una parete laterale di associazione (31) che si estende in prossimità della periferia della parete frontale (29), in modo sensibilmente perpendicolare a detta parete frontale (29).
- 14. Organo di distribuzione (17) comprendente un corpo generalmente cilindrico ed un ugello di polverizzazione (28) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1 a 13, il corpo comprendendo un alloggiamento (21) aperto verso l’esterno e che presenta una superficie di battuta (27), e un canale di alimentazione (25, 26) atto ad alimentare l’alloggiamento (21) con un prodotto fluido, l’ugello di polverizzazione (28) essendo disposto nell’alloggiamento (21), la parete frontale (29) delimitando l’alloggiamento verso l’esterno e venendo in contatto con la superficie di battuta (27) in modo da costituire la camera a vortice (32) all’interfaccia tra la parete frontale (29) e la superficie di battuta (27), l’estremità a monte del condotto di adduzione (36) essendo in comunicazione fluida con il canale di alimentazione (25, 26).
- 15. Distributore (1) comprendente: - un serbatoio (3) avente un’apertura (5), - un prodotto fluido disposto all’interno del serbatoio (3), - un dispositivo di distribuzione montato nell’apertura (5) e comprendente uno spruzzatore (10) spostabile in traslazione, in comunicazione fluida con il serbatoio (3) e atto ad erogare il prodotto fluido sotto pressione, - un organo di distribuzione (17) secondo la rivendicazione 14, montato sullo spruzzatore (10) per spostarlo, il canale di alimentazione (25, 26) essendo in comunicazione fluida con lo spruzzatore (10).
- 16. Distributore (1) secondo la rivendicazione 15, nel quale il prodotto fluido presenta una viscosità inferiore o uguale a 10 Pa.s.
- 17. Distributore (1) secondo la rivendicazione 15 o 16, nel quale il prodotto fluido presenta una massa volumica inferiore o uguale a 2000 kg/m<3>.
- 18. Distributore (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 15 a 17, nel quale il prodotto fluido presenta una tensione di superficie inferiore o uguale a 0,25 N/m.
- 19. Utilizzo di un ugello di polverizzazione (28) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1 a 13 per polverizzare un prodotto fluido che presenti una viscosità inferiore o uguale a 10 Pa.s.
- 20. Utilizzo di un ugello di polverizzazione (28) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1 a 13 per polverizzare un prodotto fluido che presenti una massa volumica inferiore o uguale a 2000 kg/m<3>.
- 21. Utilizzo di un ugello di polverizzazione (28) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1 a 13 per polverizzare un prodotto fluido che presenti una tensione di superficie inferiore o uguale a 0,25 N/m.
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