ITFI20070035A1 - Impianto dentale - Google Patents

Description

La presente invenzione riguarda in generale il settore dell'implantologia dentale e più precisamente ha per oggetto un impianto dentale provvisto di una nuova tipologia di filettatura.

Come è noto, nella moderna implantologia dentale, gli impianti dentali sono progettati per essere inseriti chirurgicamente al posto della radice naturale di un dente perso. L’impianto si osteointegra e costituisce l’ancoraggio con funzione di radice naturale cui si applica una protesi. La protesi può essere costituita da un singolo dente artificiale o anche da una struttura complessa a più denti artificiali. La protesi è unita all’impianto per mezzo di un perno moncone, fissato tramite una vite di ritenzione all’impianto dentale.

L’implantologia moderna ha sviluppato fino ad oggi diversi disegni di impianti: filettati e non, sommersi (per implantologia bifasica) e transgengivali (per implantologia monofasica), cilindrici e radicolari (i cosiddetti "root-form"), ecc.

Per quanto riguarda gli impianti filettati, una tipica struttura di questi prevede una porzione apicale (corrispondente aH'estremità dell'impianto che va posizionata maggiormente in profondità nell'osso), una porzione centrale ed una porzione crestaie.

Un ruolo importante nella progettazione dell’impianto dentale è rivestito dalla filettatura esterna dell’impianto che non segue le norme internazionali isometriche ma è frutto di apposite ricerche e sviluppo. Per ottenere una stabilità ottimale nel sito impiantare, alcune tipologie di impianto presentano sulla porzione crestaie una filettatura a due principi (o, in alcuni casi, anche a tre o più principi) con passo e profondità minori rispetto alla filettatura ad unico principio che interessa invece il corpo centrale ed apicale dell'impianto. La filettatura ad un principio del corpo centrale ed apicale dell’impianto va a morire su una fascia cilindrica di separazione della porzione crestaie; sulla stessa fascia cilindrica nascono i due principi della porzione crestale.

Questa configurazione porta inevitabilmente alla definizione di una discontinuità molto marcata tra il fondo della filettatura ad un principio e il fondo della filettatura a due principi (quest'ultimo sostanzialmente allineato alla suddetta fascia cilindrica di separazione) e di conseguenza tra il nocciolo della porzione centrale ed il nocciolo della porzione crestaie. Poiché il sito di alloggiamento dell'impianto, preparato da una fresa, ha una conformazione assialsimmetrica, la discontinuità appena citata risulta dannosa, portando alla formazione di tensioni nella struttura dell'osso circostante ed eccessive compressioni sul corpo impiantare.

Scopo principale della presente invenzione è quello di realizzare un impianto dentale che, inserito nel sito impiantare, eviti la formazione di tensioni sia sulla struttura ossea circostante che sullo stesso impianto.

Questo ed altri scopi, che saranno più chiari in seguito, vengono raggiunti da un impianto dentale con un corpo endosseo genericamente assialsimmetrico con tre differenti porzioni in serie tra loro, rispettivamente una porzione apicale, una porzione centrale ed una porzione crestale, su detta porzione centrale e detta porzione apicale essendo presente una comune prima filettatura ad un principio, mentre su detta porzione crestaie essendo presente una seconda filettatura ad almeno due principi, caratterizzato dal fatto che il principio di detta prima filettatura evolve con continuità in detti almeno due principi di detta seconda filettatura.

Le caratteristiche e i vantaggi dell'impianto dentale secondo la presente invenzione risulteranno più chiaramente dalla descrizione che segue di una sua forma realizzativa, fatta a titolo esemplificativo e non limitativo con riferimento ai disegni annessi, in cui:

la figura 1 rappresenta una vista frontale di un impianto secondo l'invenzione; la figura 2 rappresenta una vista in sezione longitudinale di una porzione dell'impianto di figura 1;

la figura 3 mostra una vista assonometrica ingrandita di un particolare dell'impianto di figura 1.

Con riferimento alle suddette figure, un impianto dentale viene indicato complessivamente con il numero 10. Tale impianto 10 comprende un corpo endosseo 11, costituito da tre differenti porzioni in serie tra loro, rispettivamente una porzione apicale di forma sostanzialmente troncoconica 12, una porzione centrale sostanzialmente cilindrica 13 ed una porzione crestaie 14, anch'essa di forma sostanzialmente troncoconica.

Il corpo endosseo 11 presenta assialmente una sede 15, parzialmente filettata, in cui è alloggiabile un corrispondente perno moncone (non mostrato nelle figure), di tipo in sé noto, di supporto di una protesi.

Sulla porzione apicale 12 e sulla porzione centrale 13 è presente una comune prima filettatura ad un principio 16, di sezione sostanzialmente trapezoidale, mentre sulla porzione crestaie 14 è presente una seconda filettatura 17 a due principi.

Secondo l'invenzione, il principio della prima filettatura 16 evolve con continuità, sostanzialmente in corrispondenza della zona di transizione tra la porzione centrale 13 e la porzione crestaie 14, nei due principi (rappresentati dai filetti indicati con 17a e 17b) della seconda filettatura 17.

In particolare, tale evoluzione si ottiene per effetto di un progressivo abbassamento verso il nocciolo della cresta 18 dell'unico principio della prima filettatura 16, generando così una gola 19 che suddivide internamente lo stesso principio in due filetti distinti che materializzano i due principi 17a e 17b della seconda filettatura 17.

Tale risultato può ad esempio essere conseguito realizzando, in una prima fase, la prima filettatura 16 su tutta la superfìcie laterale dell'impianto. Successivamente, la gola 19 può essere ottenuta tramite un utensile sagomato che entra sulla prima filettatura 16 scavando progressivamente la cresta 18 mentre l'impianto ruota di un certo angolo, in genere pari almeno a circa 180°. Raggiunta la profondità desiderata, questa verrà mantenuta costante fino al termine della porzione crestaie 14, controllando la distanza dell'utensile dall'asse del nocciolo e tenendo conto anche dell'aumentare di diametro di quest'ultimo.

Nell'esempio delle figure, si nota una zona di transizione tra la prima e la seconda filettatura, indicata genericamente con la lettera I in figura 1, sagomata per effetto di un'entrata non simmetrica dell'utensile summenzionato rispetto alla cresta 18. In tale zona I è infatti visibile l'inizio della gola 19 e l'inizio di un solo principio 17a, mentre l'altro principio 17b si forma quando, nella continuazione della sua azione, il posizionamento dell'utensile risulta più centrato sulla cresta della filettatura.

D'altra parte, è evidente che, a seconda delle specifiche modalità realizzative scelte, delle quali quelle appena indicate rappresentano soltanto un possibile esempio, la transizione continua tra filettatura a unico principio e filettatura a due o più principi potrà assumere connotati morfologici e dimensionali differenti.

In ogni caso la prima filettatura 16 evolve in due filetti costituenti i due principi della seconda filettatura 17 mantenendo sostanzialmente, nel suo complesso, le stesse dimensioni della prima filettatura, in particolare in termini di passo, larghezza (la larghezza del filetto del principio della prima filettatura 16 è sostanzialmente pari alla distanza tra i fianchi esterni 17a' e 17b' dei due filetti dei due principi della seconda fìlettatura 17) ed inclinazione dei filetti (l'inclinazione dei fianchi esterni 17a' e 17b' della seconda filettatura 17 è sostanzialmente pari all'inclinazione dei fianchi del principio della prima filettatura 16).

E' da sottolineare il fatto che l'altezza dei filetti della seconda filettatura 17 è minore dell'altezza del filetto della prima filettatura 16. Si noti ancora come il fondo della filettatura evolva in modo continuo tra la prima filettatura 16 e la seconda filettatura 17. In pratica non si ha alcuna discontinuità di tale fondo dall'apice dell'impianto fino alla cresta inclusa.

Grazie all'invenzione viene quindi ottenuta una filettatura a due principi sulla porzione crestaie 14 in pratica come continuazione della filettatura realizzata sulle porzioni apicale 12 e centrale 13, evitando così una discontinuità tra il nocciolo della porzione centrale e il nocciolo della porzione crestaie, a tutto vantaggio della riduzione delle tensioni che si generano sul corpo endosseo e sull'osso circostante quando viene inserito rimpianto nel sito impiantare precedentemente realizzato dal chirurgo odontoiatra.

Il fatto di mantenere lo stesso passo e dimensioni tra la prima filettatura e la seconda filettatura considerata nel suo complesso, consente a quest'ultima di adattarsi alla solcatura realizzata dalla prima filettatura nel sito impiantare.

L'invenzione così concepita è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell’ambito dell'invenzione; inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti, senza per questo uscire dall’ambito protettivo dell’invenzione medesima.

In pratica, i materiali impiegati, purché compatibili con l’uso specifico, nonché le dimensioni, potranno essere qualsiasi secondo le esigenze e lo stato della tecnica.

Ove le caratteristiche e tecniche menzionate in qualsiasi rivendicazione siano seguite da segni di riferimento, questi sono stati acclusi, a titolo di esempio, al solo scopo di aumentare l' intelligibilità delle rivendicazioni e di conseguenza non hanno alcun effetto limitante sull’ interpretazione di ciascun elemento che identificano.

Claims (10)

1. RIVENDICAZIONI 1. Impianto dentale, comprendente un corpo endosseo (11) genericamente assialsimmetrico con tre differenti porzioni (12, 13, 14) in serie tra loro, rispettivamente una porzione apicale (12), una porzione centrale (13) ed una porzione crestaie (14), su detta porzione centrale (13) e detta porzione apicale (12) essendo presente una comune prima filettatura (16) ad un principio, mentre su detta porzione crestaie (14) essendo presente una seconda filettatura (17) ad almeno due principi (17a, 17b), caratterizzato dal fatto che il principio di detta prima filettatura (16) evolve con continuità in detti almeno due principi (17a, 17b) di detta seconda filettatura (17).
2. 2. Impianto, secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detta seconda filettatura (17) è a due principi ed il passo di detta seconda filettatura è sostanzialmente lo stesso di detta prima filettatura (16).
3. 3. Impianto, secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che l'evoluzione di detta prima filettatura (16) ad un principio in detta seconda filettatura (17) a due principi è definita sostanzialmente in corrispondenza della zona di transizione tra detta porzione centrale (13) e detta porzione crestaie (14).
4. 4. Impianto, secondo una o più delle rivendicazioni 1, 2 e 3, caratterizzato dal fatto che l'evoluzione di detta prima filettatura (16) in detta seconda filettatura (17) consiste in un abbassamento della cresta (18) dell'unico principio di detta prima filettatura (16) verso il nocciolo a generare una gola (19) interna che suddivide detto unico principio in due filetti paralleli che materializzano detti due principi (17a, 17b) di detta seconda filettatura (17).
5. 5. Impianto, secondo una o più delle rivendicazioni dalla 1 alla 4, caratterizzato dal fatto che la larghezza del filetto del principio di detta prima filettatura (16) è sostanzialmente pari alla distanza tra i fianchi esterni (17a', 17b') dei due filetti di detti due principi (17a, 17b) di detta seconda filettatura (17).
6. 6. Impianto, secondo una o più delle rivendicazioni dalla 1 alla 5, caratterizzato dal fatto che finclinazione dei fianchi esterni (17a', 17b') dei filetti di detti due principi (17a, 17b) di detta seconda filettatura (17) è sostanzialmente uguale all'inclinazione dei fianchi del principio di detta prima filettatura (16).
7. 7. Impianto, secondo una o più delle rivendicazioni dalla 1 alla 7, caratterizzato dal fatto che l'altezza dei filetti di detta seconda filettatura (17) è minore dell'altezza del filetto di detta prima filettatura (16).
8. 8. Impianto, secondo una o più delle rivendicazioni dalla 1 alla 7, caratterizzato dal fatto che la sezione trasversale di detta prima filettatura (16) è sostanzialmente trapezoidale.
9. 9. Impianto, secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta porzione apicale (12) ha forma sostanzialmente troncoconica, detta porzione centrale (13) ha forma sostanzialmente cilindrica e detta porzione crestaie (14) ha forma sostanzialmente tronconica.
10. 10. Impianto dentale, sostanzialmente come descritto ed illustrato con riferimento ai disegni annessi.