ITPD20090009U1 - Struttura di impianto per il fissaggio di protesi dentarie - Google Patents

Struttura di impianto per il fissaggio di protesi dentarie

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ITPD20090009U1
ITPD20090009U1 IT000009U ITPD20090009U ITPD20090009U1 IT PD20090009 U1 ITPD20090009 U1 IT PD20090009U1 IT 000009 U IT000009 U IT 000009U IT PD20090009 U ITPD20090009 U IT PD20090009U IT PD20090009 U1 ITPD20090009 U1 IT PD20090009U1
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IT
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endoosseous
grooves
implant structure
collar
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Vincenzo Crudo
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Btlock Internat S R L
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    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61CDENTISTRY; APPARATUS OR METHODS FOR ORAL OR DENTAL HYGIENE
    • A61C8/00Means to be fixed to the jaw-bone for consolidating natural teeth or for fixing dental prostheses thereon; Dental implants; Implanting tools
    • A61C8/0018Means to be fixed to the jaw-bone for consolidating natural teeth or for fixing dental prostheses thereon; Dental implants; Implanting tools characterised by the shape
    • A61C8/0022Self-screwing

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Description

STRUTTURA DI IMPIANTO PER IL FISSAGGIO DI PROTESI DENTARIE
DESCRIZIONE
Il presente trovato ha per oggetto una struttura dì impianto per il fissaggio di protesi dentarie. Sono oggi noti ed apprezzati per le loro caratteristiche biomeccaniche impianti per il fissaggio di protesi dentarie che sono costituiti da
- una sezione endoossea, con filettatura esterna, atta ad essere avvitata entro la parte ossea della gengiva, alla quale sezione endoossea va ad essere fissata
una sovrastruttura di ancoraggio per una protesi; tale sovrastruttura è data da un moncone con foro assiale passante e colletto inferiore di accoppiamento antirotazione con una corrispondente controsagomata sede definita in testa a detta sezione endoossea,
- un perno di fissaggio della sovrastruttura di ancoraggio alla sezione endoossea, preposto ad essere inserito nel foro assiale passante della sovrastruttura di ancoraggio, e ad essere avvitato in un corrispondente foro cieco filettato definito assialmente, sul fondo della sede per il colletto antirotazione del moncone, in detta sezione endoossea .
La sezione endoossea presenta passo e profilo tali da consentire un facile avvitamento e al contempo una rapida penetrazione dell'osso tra i filetti. Un simile impianto, pur apprezzato e diffuso, presenta delle perfettibilità.
Il tratto con filettatura esterna della sezione endoossea presenta, in corrispondenza dell'estremità libera apicale, detta apice, fori radiali per lo scarico della pressione ossea, la quale pressione è determinata dal fatto che il sito in cui va avvitata la sezione endoossea è ovviamente di dimensioni inferiori rispetto alla sezione endoossea stessa.
L'apice della sezione endoossea presenta, con lo stesso scopo, anche un incavo troncoconico assiale .
Tali fori e tale incavo, pur utili, realizzano una limitata diminuzione della compressione ossea del sito, e non facilitano l'avvitamento della sezione endoossea .
Inoltre all'avvitamento della sezione endoossea nel corrispondente sito potrebbero restare intrappolati tra i filetti, o formarsi in loco al termine dell'operazione di avvitamento stessa, sacche di liquidi ed accumuli di detriti che potrebbero essere causa di tensione, di soggiorno e sviluppo di batteri, di infiammazione e altri simili o collegati fastidi per il paziente.
Inoltre, per come sono tipicamente realizzate le filettature, esse determinano comunque la possibilità che subentri un certo svitamento nelle varie fasi di osteointegrazione, svitamento che determina un assetto finale dell'impianto non corretto, ovvero difettoso.
A tali inconvenienti si aggiunge sovente quello relativo alla difficoltà di avvitare la sezione endoossea all'interno del sito impiantare, di dimensioni inferiori rispetto alla stessa sezione endoossea .
Il compito del presente trovato è quello di realizzare una struttura di impianto che consenta di ovviare agli inconvenienti citati degli impianti di tipo noto.
Nell'ambito di tale compito, uno scopo del trovato è quello di mettere a punto una struttura di impianto per il fissaggio di protesi dentarie che limiti od impedisca del tutto il formarsi di accumuli di detriti o liquidi all'interno del sito impiantare quando la sezione endoossea sia stata avvitata in esso.
Un altro scopo del trovato è quello di realizzare una struttura di impianto per il fissaggio di protesi di maggiore stabilità primaria rispetto ai noti .
Un ulteriore scopo del trovato è quello di mettere a punto una struttura di impianto più facile da avvitare rispetto agli impianti noti.
Un altro scopo del trovato è quello di mettere a punto una struttura di impianto di proprietà meccaniche, di biocompatibilità e tecniche in generale, non inferiore rispetto agli impianti di tipo noto.
Non ultimo scopo del trovato è quello di proporre una struttura di impianto per il fissaggio di protesi dentarie che possa essere prodotta con tecnologie e impianti noti, e con costi contenuti.
Questo compito, nonché questi ed altri scopi che meglio appariranno in seguito, sono raggiunti da una struttura di impianto per il fissaggio di protesi dentarie del tipo comprendente
- una sezione endoossea, con filettatura esterna, atta ad essere avvitata entro la parte ossea della gengiva, alla quale sezione endoossea va ad essere fissata
una sovrastruttura di ancoraggio per una protesi, definita da un moncone con foro assiale passante e colletto inferiore di accoppiamento antirotazione con una corrispondente controsagomata sede definita in testa a detta sezione endoossea,
- un perno di fissaggio di detta sovrastruttura di ancoraggio alla sezione endoossea, preposto ad essere inserito nel foro assiale passante della sovrastruttura di ancoraggio, e ad essere avvitato in un corrispondente foro cieco filettato definito assialmente, sul fondo della sede per il colletto antirotazione del moncone, in detta sezione endoossea,
detta struttura di impianto caratterizzandosi per il fatto che detta filettatura esterna di detta sezione endoossea presenta almeno due prime scanalature longitudinali antisvitamento, e due seconde scanalature longitudinali automaschianti, dette prime e seconde scanalature sviluppandosi dall'apice della sezione endoossea sino al collare transgengivale .
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, della struttura di impianto per il fissaggio di protesi dentarie secondo il trovato, illustrata, a titolo indicativo e non limitativo, negli uniti disegni, in cui:
- la figura 1 illustra una vista prospettica in esploso della struttura di impianto secondo il trovato;
-la figura 2 rappresenta una vista laterale in sezione di una struttura di impianto secondo il trovato impiantata in una gengiva;
- la figura 3 rappresenta una vista laterale in sezione della sezione endoossea della struttura di impianto secondo il trovato;
- la figura 4 rappresenta la sezione trasversale indicata dalla linea di sezione IV-IV in figura 3; - la figura 5 rappresenta la sezione trasversale indicata dalla linea di sezione V-V in figura 3. Con riferimento alle figure citate, una struttura di impianto per il fissaggio di protesi dentarie secondo il trovato è rappresentata in esploso in figura 1 e ivi indicata con il numero 10.
Tale struttura 10 comprende
una sezione endoossea 11, con filettatura esterna 12; tale sezione endoossea 11 è atta ad essere avvitata entro la parte ossea 13 di una gengiva 14; alla sezione endoossea 11 è preposta ad essere fissata;
una sovrastruttura di ancoraggio 15 per una protesi; tale sovrastruttura 15 è definita da un moncone 16 con foro assiale passante 17 e colletto inferiore 18 di accoppiamento antirotazione con una corrispondente controsagomata sede 19 definita in testa alla sezione endoossea 11;
un perno 20 per il fissaggio della sovrastruttura di ancoraggio 15 alla sezione endoossea 11, preposto ad essere inserito nel foro assiale passante 17 della sovrastruttura di ancoraggio 15, e ad essere avvitato in un corrispondente foro cieco filettato 21 definito assialmente sul fondo della sede 19 per il colletto antirotazione 18 del moncone 16, in detta sezione endoossea 11.
La peculiarità del trovato risiede nel fatto che la filettatura esterna 12 della sezione endoossea 11 presenta tre prime scanalature longitudinali automaschianti 22, e tre seconde scanalature longitudinali antisvitamento 23.
Il primo vantaggio di tali scanalature, sia prime 22 che seconde 23, ed in particolare le seconde 23, risiede nel fatto che la loro presenza realizza un aumento di superficie osteointegrante a disposizione.
Le prime scanalature 22, automaschianti, sono sagomate e preposte per facilitare l'avvitamento della sezione endoossea 11, realizzando asporto di materiale dal precostituito foro del sito impiantare, ove generalmente all'operatore è richiesto, in caso egli incontrasse resistenza nell'avvitamento, di svitare e procedere ad un nuovo avvitamento.
Le seconde scanalature 23, antisvitamento, sono sagomate e preposte per impedire lo svitamento durante le varie fasi dell'osteointegrazione .
Tali scanalature 22 e 23 sono realizzate mediante fresatura .
Nell'esempio realizzativo del trovato qui descritto a titolo non limitativo del trovato stesso, le scanalature 22 e 23 hanno profilo in sezione trasversale sostanzialmente triangolare , come visibile nelle sezioni trasversali rappresentate nelle figure 4 e 5, ma è da intendersi che la sezione può essere qualsiasi compatibilmente con il compito e gli scopi preposti .
Le prime scanalature 22, automaschianti, sono più profonde in direzione radiale mano a mano che si procede dal collare transgengivale 24 verso l'apice 25, proprio perchè il lavoro di maschiatura dev'essere più efficace in corrispondenza dei primi filetti che penetrano l 'osso.
Le seconde scanalature 23, antisvitamento, sono preposte a consentire una migliore penetrazione dell'osso gengivale che va riformandosi, migliorando 1'osteointegrazione e la stabilità primaria .
Le scanalature 22 e 23 consentono oltre ad una migliore osteointegrazione, una maggiore decompressione del sito e di conseguenza una migliore ossigenazione della parte, in quanto l'osso stesso ha più spazio, determinato dalle scanalature, per espandersi e decomprimersi, con conseguente migliore diffusione dell'ossigeno nelle pareti del sito.
Inoltre le scanalature 22 e 23 consentono di scaricare i liquidi (ad esempio sangue) ed eventuali detriti che nell'avvitamento, o con le precedenti operazioni di realizzazione del sito impiantare, si interpongano tra i filetti o si accumulino sul fondo del sito, come può accadere con gli analoghi impianti di tipo noto.
Mano a mano che l'avvitamento procede, infatti, i residui liquidi e solidi che la filettatura esterna 12 incontra, hanno la possibilità di risalire al collare transgengivale 24, senza fermarsi sul fondo del sito impiantare, zona nella quale tipicamente determinano sovratensioni o infezioni o altre patologie e fastidi.
Le prime scanalature 22 si sviluppano dall'apice della sezione endoossea 25 sino al collare transgengivale 24, in una direzione sostanzialmente parallela all'asse di simmetria della sezione endoossea 11.
Analogamente anche le seconde scanalature 23 si sviluppano dall'apice 25 della sezione endoossea 11 sino al collare transgengivale 24 e in direzione sostanzialmente assiale.
Il collare transgengivale 24 presenta il suo tratto terminale superiore di superficie laterale 27 che è liscio.
Tale tratto liscio 27 funge da sigillo biologico, ovvero da tappo preposto ad impedire l'infiltrazione di germi e batteri nel sito impiantare .
Il numero di scanalature 22 e 23 varia a seconda del diametro della sezione endoossea 11.
Tali scanalature 22 e 23 possono essere due per tipo nel caso di una prima serie di diametri minori, fino a 5 per tipo nel caso di una seconda serie di diametri, maggiori.
Si è in pratica constatato come il trovato raggiunga il compito e gli scopi preposti.
In particolare, con il trovato si è messa a punto una struttura di impianto per il fissaggio di protesi dentarie che, grazie alle scanalature longitudinali 22 e 23 impedisce l'accumulo di detriti o di liquidi sul fondo del sito impiantare quando la sezione endoossea 11 viene avvitata in esso .
Ulteriormente, con il trovato si è realizzata una struttura di impianto per il fissaggio di protesi di maggiore stabilità primaria rispetto agli analoghi impianti noti, grazie alle stesse scanalature ed in particolare alle scanalature antisvitamento, che consentono all'osso che si decomprime e si riforma di penetrare nelle scanalature longitudinali stesse, migliorando l 'osteointegrazione e aumentando sensibilmente la stabilità primaria rispetto agli impianti di tipo noto.
Grazie alle prime scanalature 22 automaschianti , con il trovato si è messa a punto una struttura di impianto più facile da avvitare rispetto agli impianti noti .
In più, con il trovato si è realizzata una struttura di impianto di proprietà meccaniche, tecniche e di biocompatibilità in generale, non inferiore rispetto agli impianti di tipo noto.
Non ultimo, con il trovato si è messa a punto una struttura di impianto per il fissaggio di protesi dentarie che può essere prodotta con tecnologie e impianti noti, e con costi contenuti.
Il trovato, così concepito, è suscettibile di modifiche e varianti, tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo; inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti.
In pratica, i materiali impiegati, nonché le dimensioni e le forme contingenti, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze e dello stato della tecnica.
Ove le caratteristiche e le tecniche menzionate in qualsiasi rivendicazione siano seguite da segni di riferimento, tali segni sono stati apposti al solo scopo di aumentare l'intelligibilità delle rivendicazioni e di conseguenza tali segni di riferimento non hanno alcun effetto limitante sull'interpretazione di ciascun elemento identificato a titolo di esempio da tali segni di riferimento .

Claims (5)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Struttura di impianto (10) per il fissaggio di protesi dentarie del tipo comprendente una sezione endoossea (11), con filettatura esterna (12), atta ad essere avvitata entro la parte ossea (13) di una gengiva (14), alla quale sezione endoossea (11) è preposta ad essere fissata; - una sovrastruttura di ancoraggio (15) per una protesi, definita da un moncone (16) con foro assiale passante (17) e colletto inferiore (18) di accoppiamento antirotazione con una corrispondente controsagomata sede (19) definita in testa a detta sezione endoossea (11), un perno (20) di fissaggio di detta sovrastruttura di ancoraggio (15) alla sezione endoossea (11), preposto ad essere inserito nel foro assiale passante (17) della sovrastruttura di ancoraggio (15), e ad essere avvitato in un corrispondente foro cieco filettato (21) definito assialmente, sul fondo della sede (19) per il colletto antirotazione (18) del moncone (16), in detta sezione endoossea (11), detta struttura di impianto (10) caratterizzandosi per il fatto che detta filettatura esterna (12) di detta sezione endoossea (11) presenta almeno due prime scanalature longitudinali automaschianti (22), e almeno due seconde scanalature longitudinali antisvitamento (23), dette prime e seconde scanalature sviluppandosi dall'apice (25) della sezione endoossea (11) sino al collare transgengivale (24).
  2. 2) Struttura di impianto , secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che dette prime scanalature (22), automaschianti, sono più profonde in direzione radiale mano a mano che si procede dal collare transgengivale (24) verso l'apice (25).
  3. 3) Struttura di impianto secondo le rivendicazioni precedenti, che si caratterizza per il fatto che dette scanalature (22, 23) hanno profilo di sezione trasversale sostanzialmente triangolare.
  4. 4) Struttura di impianto secondo le rivendicazioni precedenti, che si caratterizza per il fatto che detto collare transgengivale (24) presenta il suo tratto terminale superiore di superficie laterale (27) che è liscio, il quale tratto laterale liscio (27) funge da sigillo biologico, ovvero da tappo preposto ad impedire l'infiltrazione di germi e batteri nel sito impiantare.
  5. 5) Struttura di impianto (10) per il fissaggio di protesi dentarie, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, che si caratterizza per quanto descritto ed illustrato nelle allegate tavole di disegni .
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