ITCO20120008U1 - Argano di sollevamento, in particolare per tende, con mezzi di bloccaggio - Google Patents

Argano di sollevamento, in particolare per tende, con mezzi di bloccaggio

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ITCO20120008U1
ITCO20120008U1 IT000008U ITCO20120008U ITCO20120008U1 IT CO20120008 U1 ITCO20120008 U1 IT CO20120008U1 IT 000008 U IT000008 U IT 000008U IT CO20120008 U ITCO20120008 U IT CO20120008U IT CO20120008 U1 ITCO20120008 U1 IT CO20120008U1
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IT
Italy
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winch
pinion
axis
spring
crown
Prior art date
Application number
IT000008U
Other languages
English (en)
Inventor
Lionello Cherubini
Elio Villa
Original Assignee
Cherubini Spa
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    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E06DOORS, WINDOWS, SHUTTERS, OR ROLLER BLINDS IN GENERAL; LADDERS
    • E06BFIXED OR MOVABLE CLOSURES FOR OPENINGS IN BUILDINGS, VEHICLES, FENCES OR LIKE ENCLOSURES IN GENERAL, e.g. DOORS, WINDOWS, BLINDS, GATES
    • E06B9/00Screening or protective devices for wall or similar openings, with or without operating or securing mechanisms; Closures of similar construction
    • E06B9/56Operating, guiding or securing devices or arrangements for roll-type closures; Spring drums; Tape drums; Counterweighting arrangements therefor
    • E06B9/68Operating devices or mechanisms, e.g. with electric drive
    • E06B9/76Operating devices or mechanisms, e.g. with electric drive using crank handles

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  • Engineering & Computer Science (AREA)
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  • Architecture (AREA)
  • Civil Engineering (AREA)
  • Operating, Guiding And Securing Of Roll- Type Closing Members (AREA)
  • Curtains And Furnishings For Windows Or Doors (AREA)
  • Lift-Guide Devices, And Elevator Ropes And Cables (AREA)

Description

ARGANO DI SOLLEVAMENTO, IN PARTICOLARE PER TENDE, CON MEZZI DI BLOCCAGGIO
CAMPO DEL TROVATO
Il presente trovato è relativo a un argano di sollevamento in particolare per tende. Più in dettaglio, il presente trovato è relativo a un argano di sollevamento per tende da sole da esterni.
STATO DELLA TECNICA
Come è noto, le tende da sole vengono impiegate in ambienti aperti (balconi, terrazzi, cortili, per proteggere dai raggi solari e, di conseguenza, produrre zone di ombra. Di solito, sono realizzate con teli di robusti tessuti per permette un adeguato filtraggio dei raggi e una buona resistenza alle intemperie cui sono esposte. Quindi, questi materiali conferiscono alla tenda un peso e una rigidità piuttosto consistenti.
Inoltre, molto spesso, tende di questo tipo sono movimentabili e assumono tipicamente una posizione di utilizzo, in cui sono completamente o parzialmente dispiegate, o una posizione di riposo, in cui sono avvolte su se stesse. Pertanto, tende da sole così concepite comprendono sistemi di movimentazione per muoverle tra le due posizioni descritte.
Tra i sistemi di movimentazione disponibili, di frequente impiego sono quelli manuali che comprendono, fra l'altro, un rullo di avvolgimento della tenda, al quale la tenda è fissata in corrispondenza di un suo primo estremo, e un argano, associato al rullo, che permette di ruotare quest’ultimo in senso orario oppure antiorario.
L’argano presenta un occhiolo al quale viene agganciata un'asta di manovra che, quando viene fatta ruotare, produce una rotazione dell’occhiolo e un movimento di un ingranaggio all'interno dell’argano, con conseguente rotazione del rullo e avvolgimento o svolgimento della tenda. L'occhiolo è fissato a un albero di azionamento, che si sviluppa all’interno del corpo dell’argano; tale albero di azionamento si accoppia al citato ingranaggio trasmettendogli così la rotazione dell’asta di manovra. Inoltre, opportuni mezzi di bloccaggio sono integrati nell’argano per trattenere la tenda in una posizione fissa quando è completamente o parzialmente dispiegata. Alcuni argani comprendono anche un gruppo fine corsa (regolabile da parte dell’installatore della tenda) con il quale è possibile regolare la massima lunghezza di dispiegamento della tenda.
Il rullo di awoìgimento è applicato su una parete o su una struttura di supporto in corrispondenza della zona da riparare dai raggi solari. L’argano è associato al rullo in corrispondenza di un estremo di quest'ultimo e deve essere in una posizione di facile accesso per permettere di agganciare e ruotare l’asta. In questo senso, può quindi succedere che l’argano venga montato sul lato destro oppure sul lato sinistro del rullo.
Inoltre, è comune che il rullo e l’argano siano integrati in un cassonetto. In questo caso, il cassonetto viene applicato al muro, o alla struttura di supporto, e da esso sporgerà soltanto l’occhiolo e, eventualmente, una porzione dell'albero di azionamento, per agganciare l’asta dì manovra e movimentare la tenda.
Inoltre, va detto che le dimensioni e le caratteristiche delle tende, e quindi dei sistemi di movimentazione, sono molteplici. In particolare, dipendono da caratteristiche deil’edifìcio in cui vengono installate (ad esempio: la larghezza degli infìssi da proteggere dal sole, lo spazio disponibile sui balcone, ecc.), nonché da altre condizioni quali: l’esposizione al sole, la forza del vento, i vincoli ambientali sui colori delle tende e dei sistemi di movimentazione, ecc. . In altre parole, le tende da sole e i sistemi di movimentazione vengono installati secondo una enorme numero di configurazioni possibili.
Pertanto, i vari componenti dei sistemi di movimentazione devono essere idonei alla configurazione scelta. In particolare, l'argano deve essere dimensionato e conformato secondo la configurazione di installazione adottata.
SOMMARIO
La Richiedente si è resa conto che le tecniche note ed in parte descritte precedentemente non permettono di avere un solo tipo di argano utilizzabile nelle diverse configurazioni di installazione di tende e sistemi di movimentazione.
Infatti, la configurazione di installazione scelta determina la posizione di fissaggio al rullo dell’argano e le dimensioni di quest’ultimo. Inoltre, quando rullo e argano sono integrati in un cassonetto, le dimensioni dell’argano possono essere eccessive e in alcuni casi tali da farne fuoriuscire una porzione dalla sede di alloggiamento ricavata nel cassonetto stesso. Questo inconveniente può impedire una corretta installazione, per la quale è necessario predisporre un diverso argano di dimensioni adatte, oppure rendere la stessa di sgradevole impatto visivo.
Tale situazione è svantaggiosa per i produttori di argani che devono tenere a catalogo e a magazzino molte versioni dello stesso prodotto e predisporre produzioni diverse per ogni versione affinché siano coperte tutte le varianti di installazione.
Inoltre, tale situazione è svantaggiosa anche per gli installatori. Infatti, per loro, è necessario effettuare un sopralluogo preventivo per valutare i vincoli presenti nella sede di installazione e in seguito ordinare l’esatto modello e l’esatta versione di argano.
Lo scopo generale del presente trovato è realizzare un argano per tende, il quale consenta di risolvere in maniera semplice ed economica i problemi sopra esposti. Lo scopo specifico del presente trovato è realizzare un argano per tende che abbia, rispetto alle soluzioni note, un volume di ingombro ridotto a parità di rapporto di riduzione.
Il concetto innovativo alla base del presente trovato è ridurre l'ingombro di un argano mediante una diversa e originale disposizione di alcuni dei suoi componenti, in particolare dei mezzi di bloccaggio.
In generale un argano secondo il presente trovato è atto ad azionare un rullo di avvolgimento in particolare di una tenda e comprende:
- una corona atta a ruotare attorno a un primo asse e accoppiata a detto rullo di avvolgimento,
- un pignone atto a ruotare attorno ad un secondo asse, avente una prima porzione estrema, distale rispetto all'asse, che ingrana con la corona, e una seconda porzione estrema, opposta alla prima porzione estrema, e prossimale all’ asse, in cui il pignone è atto a essere accoppiato a un albero di azionamento,
- mezzi di bloccaggio per bloccare il pignone e di conseguenza la corona;
in cui la corona e il pignone costituiscono un ingranaggio, e
in cui i mezzi di bloccaggio sono disposti in corrispondenza della seconda porzione estrema del pignone.
Ulteriori caratteristiche tecniche vantaggiose del presente trovato sono esposte nelle rivendicazioni dipendenti, che sono da considerare parte integrante della presente descrizione.
ELENCO DELLE FIGURE
Le caratteristiche tecniche del presente trovato, nonché i suoi vantaggi, risulteranno chiari dalla descrizione a puro titolo di esempio non limitativo che segue, da considerare congiuntamente ai disegni qui annessi in cui:
- la figura 1 è una prima vista in sezione, parziale e in scala ingrandita di un argano secondo il presente trovato senza albero di azionamento inserito,
- la figura 2 è una seconda vista in sezione, parziale e in scala ingrandita di un argano secondo il presente trovato con albero di azionamento inserito,
- la figura 3 è una vista prospettica, parziale in esploso di un argano secondo il presente trovato,
- la figura 4 è una vista prospettica in esploso di un argano secondo il presente trovato in una prima condizione di utilizzo,
- la figura 5 è una vista prospettica di un argano secondo il presente trovato nella stessa condizione di utilizzo di figura 4, ma assemblato,
- la figura 6 è una vista prospettica in esploso di un argano secondo il presente trovato in una seconda condizione di utilizzo,
- la figura 7 è una vista prospettica di un argano secondo il presente trovato nella stessa condizione di utilizzo di figura 6, ma assemblato,
- la figura 8 è una vista prospettica in esploso di parte dei componenti di un gruppo fine corsa di un argano secondo il presente trovato
- la figura 9 è una vista prospettica dei componenti di figura 8 assemblati; e - la figura 10 è una vista prospettica d’insieme di una argano secondo il presente trovato.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
Sia tale descrizione che tali disegni sono da considerare solo a fini illustrativi e quindi non limitativi; pertanto, il presente trovato potrà essere implementato secondo altre e diverse forme realizzative; inoltre, si deve tenere presente che tali figure sono schematiche e semplificate.
E' da notare che l’argano mostrato nelle figure e descritto incorpora vantaggiosamente almeno tre distinti trovati, ma ciascuno di questi è indipendente dall’altro e quindi, forme realizzative alternative possono incorporare uno o più di tali trovati.
Secondo quanto illustrato in figura 1 è possibile visualizzare la sezione della vista parziale di un arganello secondo il presente trovato. L'ingranaggio 10 comprende una corona 11 circolare ruotante attorno a un asse 20 e un pignone 12. Nell’esempio di realizzazione in figura, l'ingranaggio 10 è un ingranaggio frontale, tuttavia non sono da escludere ingranaggi di altro tipo.
Nell'ingranaggio di figura 1, sostanzialmente il pignone 12 forma un angolo di 90° con la corona 11. Il pignone 12 comprende una prima porzione 12a estrema e una seconda porzione 12b estrema. La prima porzione 12a risulta distale a ’asse 20 di rotazione della corona 11, e prossimale al piano 25, e comprende una pluralità di denti per ingranare con la corona 11 stessa. La seconda porzione 12b è opposta rispetto alia prima porzione 12a, risulta prossimale all'asse 20 e di conseguenza distale al piano 25.
La corona 11 è accoppiata in modo noto a un rullo di avvolgimento per tende. In questo modo, il movimento dell’ingranaggio 10 viene trasmesso al rullo di avvolgimento permettendo così l’avvolgimento della tenda da sole su di esso o il dispiegamento della stessa da esso.
Inoltre, è necessario che la tenda rimanga avvolta al rullo in maniera fissa e stabile. Infatti, accade che quando la tenda è avvolta, per effetto del suo peso essa applichi un momento torcente al rullo, che quindi ruota assialmente nel senso di dispiegamento della stessa, facendo di conseguenza muovere anche l'ingranaggio 10. Pertanto, bloccare l’ingranaggio 10, evitando suoi possibili movimenti indesiderati, permette di bloccare la rotazione del rullo quando la tenda è avvolta su di esso. In questo senso, l’argano secondo il presente trovato comprende mezzi di bloccaggio per bloccare il pignone 12 e di conseguenza la corona 11.
Secondo il presente trovato i mezzi di bloccaggio 85 comprendono un manicotto 55, una molla 75 alloggiata all’interno del manicotto 55 comprendente una prima appendice e una seconda appendice entrambe affacciate assialmente a detto pignone 12 e mezzi di compressione della molla 75 collegati al pignone 12 e girevolmente associati ad esso.
Vantaggiosamente, secondo il presente trovato i mezzi di bloccaggio 85 sono disposti in corrispondenza della seconda porzione estrema 12b del pignone 12. In pratica, i mezzi di bloccaggio sono presenti all'interno del volume di ingombro definito dall'ingranaggio 10. Questo permette una netta riduzione del complessivo ingombro dell’argano 1 ; in questo modo l’arganello secondo il presente trovato è applicabile in una pluralità di configurazioni di installazione differenti.
Sempre con riferimento a figura 1, è possibile notare come l’argano 1 comprenda un involucro avente una porzione cilindrica 62 che contiene l’ingranaggio 10 e i mezzi di bloccaggio 85. Secondo l'esempio di realizzazione preferito, il diametro della porzione cilindrica 62 dell’involucro e il raggio della corona 11 sono tali da impedire l’accesso di elementi esterni. In particolare, il diametro della porzione cilindrica 62 dell'involucro e il raggio della corona 11 differiscono di un valore fisso e predeterminato compreso tra 0,3 mm e 0,65 mm. In altre parole, il diametro della porzione cilindrica è tale che lo spazio tra la corona e l’involucro è quello minimo necessario a permettere la rotazione della corona stessa.
Inoltre, l’involucro comprende, in una sua porzione interna 61 , almeno un elemento disposto radialmente rispetto all'asse 20 che definisce un cilindro di contenimento 63; tale cilindro 63 avvolge il pignone 12 e i mezzi di bloccaggio 85. Secondo un esempio di realizzazione preferito, i mezzi di bloccaggio 85 e il pignone 12 sono disposti lungo un asse 40. In particolare, i mezzi di bloccaggio 85 comprendono un manicotto 55, una molla a torsione 75, a sviluppo assiale e alloggiata all’interno del manicotto 55 e i mezzi di compressione sono realizzati mediante un cilindro 65a avente una protuberanza radiale 65b. La molla a torsione 75 comprende anche una prima appendice 76 e una seconda appendice 77 affacciate assialmente al pignone e alla sua protuberanza radiale 65b.
Il cilindro 65a è in parte alloggiato in un’apposita sede ricavata in corrispondenza della seconda porzione 12b del pignone 12. In questo senso, tale porzione 12b è a sviluppo assiale e definisce una parete atta ad accogliere parzialmente il cilindro 65a. Inoltre, la porzione 12b definisce un elemento di battuta per lo stesso e un elemento di riscontro per la prima appendice della molla 75, come risulterà più chiaro dal resto della descrizione.
Secondo un esempio di realizzazione preferito, i mezzi di bloccaggio sono realizzati in questo modo:
- il manicotto 55 è a contatto con il cilindro 63
- la molla comprende una molla 75 cilindrica a torsione, a sviluppo assiale secondo l’asse 40, e comprendente inoltre una prima appendice 76 e una seconda appendice 77 dirette assialmente verso l’interno, tale molla 75 è alloggiata nel manicotto 55, la prima appendice 76 è a contatto con il pignone 12 e la seconda appendice 77 è impegnabile dai mezzi di compressione 65;
Il cilindro 65a è girevolmente associato al pignone 12, e la sua corsa angolare è compresa tra una prima posizione bloccata e una seconda posizione libera. Nella prima posizione bloccata, la protuberanza 65b risulta in battuta con un primo bordo della porzione 12b e la molla 75 è espansa all’interno del manicotto 55. In questo modo, la molla 75 è in attrito con il manicotto 55 stesso, dove quest’ultimo risulta alloggiato nel cilindro di contenimento 63. Quindi, in questa posizione la molla 75, a contatto con il pignone mediante la prima appendice 76, risulta elemento di contrasto a eventuali rotazioni del pignone stesso. Questo permette di mantenere il pignone in posizione fissa, di conseguenza bloccare anche la corona. Nella seconda posizione libera, l'ingranaggio 10 deve essere movimentabile per ruotare il rullo di avvolgimento.
Il momento torcente applicato al pignone 12 mediante l’albero di azionamento produce una rotazione del cilindro 65a e una concorde rotazione dei pignone stesso. In questo modo, la protuberanza 65b si impegna con la seconda appendice della molla 75 e al contempo risulta in battuta con un secondo bordo, diametralmente opposto al primo, della porzione 12b. La molla 75 viene così chiusa e di conseguenza il suo diametro ridotto. Pertanto l’attrito della molla 75 con il manicotto 55 è ridotto e la molla non è elemento di contrasto a eventuali rotazioni del pignone. Il pignone 12 è così libero di ruotare trascinando la corona 11.
Quando non viene più applicato alcun momento torcente mediante l’albero di azionamento 30, il cilindro 65a, tramite la protuberanza 65b impegnata con la seconda appendice 77, viene riportato nella prima posizione bloccata per l’effetto elastico della molla 75 che, non avendo più alcuna forza che la chiude, torna ad espandersi. Pertanto, si è nuovamente nella condizione della prima posizione bloccata, in cui il pignone 12 è frenato.
Inoltre, va detto che il manicotto 55 è atto a ridurre gii sfregamenti che si avrebbero per il contatto dinamico tra la molla e il cilindro di contenimento 63 nei passaggi tra le due posizioni descritte sopra. Quindi, secondo esempi di realizzazione diversi, tale manicotto potrebbe non essere previsto oppure essere realizzato in maniera differente. Il posizionamento dei mezzi di bloccaggio 85 secondo il presente trovato permette, vantaggiosamente, di ottenere un argano compatto nell’ingombro; quindi adatto a essere installato secondo una pluralità di configurazioni diverse, indipendentemente dai principali vìncoli dimensionali che esse impongono. In particolare, secondo un esempio di realizzazione preferito, il diametro della porzione cilindrica, che contenendo l'ingranaggio 1 e i mezzi di bloccaggio 85 definisce sostanzialmente l’ingombro della dimensione principale di sviluppo dell'argano 1, è compresa in un intervallo tra 50 mm e 74 mm, più preferibilmente tra 55 mm e 65 mm.
Con riferimento alla figura 2 e 3, l’albero di azionamento 30 è inserito all'interno dell'argano 1. L’operazione di accoppiamento dell'albero 30 all’argano 1 occorre, di solito, una sola volta e in fase di completamento del montaggio dell’arganello stesso al rullo di avvolgimento. Pertanto l’accoppiamento tra l'albero 30 e l’elemento di accoppiamento 35 deve essere semplice e veloce da ottenere e al contempo stabile e duraturo; infatti l’accoppiamento che si ottiene . In questo senso, secondo un esempio di realizzazione preferito del presente trovato, è previsto un elemento di accoppiamento realizzato mediante una bussola di accoppiamento 35, definito in corrispondenza di un estremo in una porzione interna del corpo dell’argano, in posizione opposta rispetto al pignone 12, tale bussola 35 atta ad accogliere una porzione superiore dell'albero 30 e comprendente inoltre una sporgenza radiale 35a convergente in direzione dell'asse 40 e definita in corrispondenza di un estremo inferiore della bussola 35 stessa. Questa sporgenza 35a è atta a impegnare una porzione 32 appositamente ricavata in corrispondenza dell’estremo superiore dell’albero 30. La sporgenza 35a presenta degli inviti, realizzati medianti smussi del suo profilo; in questo modo si agevola l’accoppiamento con l’albero 30. Inoltre, l’accoppiamento tra l'albero 30 e l’elemento 35 avviene mediante un aggancio elastico.
Secondo un esempio dì realizzazione preferito, l’albero 30 comprende in successione:
- una testa 31 di forma conica o tronco-conica,
- una prima porzione 32 intermedia adiacente alla testa 31 avente sezione trasversale circolare di diametro minore alla base di detta testa a sezione troncoconica,
- una seconda porzione 34 intermedia, adiacente alla prima porzione 32, avente sezione trasversale circolare di diametro maggiore alla sezione trasversale della prima porzione 32
- uno stelo 36 adiacente alla seconda porzione 34 avente sezione trasversale poligonale (ad esempio esagonale) di dimensione maggiore della sezione trasversale della prima porzione 32
Inoltre, l’albero 30 comprende in un suo estremo inferiore, cioè in un corrispondenza di un estremo inferiore dello stelo 36, un occhiolo 56 al quale agganciare un’asta di manovra con la quale ruotare assialmente l'albero 30 e movimentare così l’ingranaggio 10.
Vantaggiosamente, l'albero 30 così configurato viene accoppiato in modo facile e veloce alla bussola 35. Inoltre, vale la pena di precisare che la bussola 35 è a comportamento elastico, e secondo un esempio di realizzazione preferito, è realizzata in materiale plastico con opportuno comportamento elastico.
Infatti, secondo il presente trovato, in fase di fissaggio dell’albero all’argano è necessario spingere assialmente l’albero 30 di modo che la testa 31 venga inserita nella bussola 35. Quindi, in questa fase, la testa 31 entrerà in contatto con la sporgenza 35a, la forza assiale esercitata dall’operatore sull'albero permetterà alla testa 31 di imprimere una forza sulla sporgenza 35a, che per effetto del comportamento elastico dovuto al materiale con cui è realizzata, si allargherà della misura sufficiente ad accogliere l’intera testa. Quando la testa è completamente inserita nella bussola 35, la sporgenza 35a tornerà alle sue dimensioni originarie, impegnando la porzione 32.
In questo senso, il profilo smussato della sporgenza radiale 35a e la sezione tronco-conica della testa 31 agevolano molto quest’operazione. E’ da notare inoltre come il gioco assiale dell’albero 30, quando è inserito all’interno della bussola 35, permette proprio di effettuare l’aggancio della testa dell’albero alla bussola stessa.
A operazione conclusa, per effetto del peso dell’albero 30 che quindi ha una forza peso con verso diretto al piano 25, sarà garantito un contatto superficiale tra le parti accessibili della base della testa tronco-conica 31 (cioè le due parti diametralmente opposte definite oltre la larghezza della porzione intermedia 32) e la superficie radiale sporgenza 35a. Inoltre, le superfici assiali delia sporgenza 35a impegnano le rispettive pareti della porzione intermedia 32, che in pratica rappresenta una gola mediante la quale accoppiare l’albero 30 alla bussola 35. Inoltre, secondo un esempio di realizzazione preferito, l’albero 30 e il cilindro 65a sono definiti in modo coniugato. In altre parole, l’albero 30 è un prisma e sezione longitudinale esagonale, mentre il cilindro 65 è un prisma cavo anch’esso a sezione longitudinale esagonale.
Secondo quanto illustrato nelle figure da 4 a 9 è possibile visualizzare un gruppo fine corsa 45 associato all’argano 1. In particolare, il gruppo fine corsa 45 viene montato da un primo lato del corpo dell'argano 1 quando quest’ultimo è montato su un primo lato del rullo di avvolgimento per tende, e viene montato da un secondo lato del corpo dell’argano 1 quando quest'ultimo è montato su un secondo lato del rullo di avvolgimento per tende. In altre parole, lo stesso gruppo fine corsa 45 è adatto a essere usato sia nel caso di montaggio dell'argano 1 sul lato destro che sul lato sinistro del rullo di avvolgimento. Vantaggiosamente, non sarà necessario prevedere una produzione separata di argani e gruppi fine corsa in base ai lato di montaggio sul rullo di avvolgimento; in modo altrettanto vantaggioso in fase di installazione lo stesso gruppo fine corsa potrà essere adattato a qualsiasi variante di montaggio.
Figura 4 rappresenta una prospettiva in esploso di un esempio di realizzazione preferito del presente trovato. In particolare, il gruppo fine corsa comprende:
- un albero 50, 71 atto a essere montato sul corpo dell'argano 1;
- un cursore 70 atto a essere accoppiato al rullo di avvolgimento e a scorrere lungo l'albero 50, 71 quando il rullo stesso ruota. Inoltre, l’albero 50, 71 comprende un primo estremo e un secondo estremo, opposto al primo.
L'albero 50, 71 è atto a essere montato sul corpo da un suo primo lato, in questo modo il primo estremo dell’albero 50, 71 è prossimale al corpo stesso; l’albero 50, 71 è altresì atto a essere montato sul corpo da un suo secondo lato, così che, in questo caso, il secondo estremo sia prossimale al corpo .
Inoltre, in corrispondenza di uno dei suoi due estremi, l’albero 50, 71 comprende una sporgenza radiale 75. Tale sporgenza funge da elemento di battuta per il cursore 70, in particolare mediante una faccia 70a del cursore stesso. In questo senso, infatti, il cursore 70 presenta almeno un dentello 70b atto ad andare in battuta con la sporgenza radiale 75.
Secondo un esempio di realizzazione preferito l'albero 50, 71 comprende un albero esterno 71 sul quale è inserito un albero interno 50, in cui tale albero interno 50 ha lunghezza maggiore dell'albero esterno 71. Questo permette, tra l’altro, di ritenere l’albero esterno 71 sull'albero interno 50 mediante una forcella 85 di ritenzione inserita in un’apposita gola ricavata in corrispondenza di un estremo dell'albero interno 50 stesso. Inoltre, l’albero esterno 71, che secondo un esempio di realizzazione preferito può essere realizzato mediante un manicotto, risulta solidale all’albero interno 50. L’inserimento avviene poiché l'albero interno 50 ha sezione poligonale, ad esempio quadrangolare con spigoli leggermente smussati, e superficie esterna lìscia; mentre l’albero esterno 71 comprende un foro la cui sezione è coniugata alla sezione poligonale dell’albero interno 50 e la superficie interna, cioè la superficie della parete che delimita il foro, è anch’essa liscia. Questo permette di inserire facilmente l’albero interno 50 nel foro dell’albero esterno 71, rendendo quest’ultimo solidale all’albero interno. Risulta chiaro che le superficie lisce descritte sono quelle più semplici ed economiche da realizzare, non sono però da escludere superfici diversamente configurate, ad esempio in cui sono presenti rispettivamente scanalature e rilievi coniugati, comunque atte a permettere un agevole inserimento dell'albero interno 50 nell’albero esterno 71. Come già detto, il cursore 70 è solidale al rullo di avvolgimento ed è atto a scorrere lungo l’albero esterno 71. In particolare, secondo un esempio di realizzazione preferito l’albero 71 ha superficie esterna filetta e il cursore presenta un corrispondente foro passante, con superficie della parete che lo delimita filettata. In questo modo, una rotazione del rullo di avvolgimento corrisponde a una concorde rotazione del cursore 70; tale rotazione può essere oraria o anti-oraria e produce rispettivamente uno scorrimento, mediante avvitamento, del cursore stesso sull’albero 71 in direzione di un suo estremo oppure in un’altra direzione opposta.
In pratica, il gruppo fine corsa 45 è selettivamente configurabile in:
- una prima condizione, in fase di installazione dell’argano, in cui l’albero interno 50 è folle.
- una seconda condizione, in fase di funzionamento dell'argano in cui l'albero interno 50 è fissato al corpo .
La prima condizione permette di stabilire quale sia la corsa del rullo di avvolgimento, cioè quanto sarà lunga la porzione di tenda che si dispiega dal rullo. Questa condizione occorre in fase di installazione dell’argano al rullo di avvolgimento della tenda.
La seconda condizione, invece, occorre quando l'argano è normalmente in funzione e il gruppo fine corsa opera sulla base della configurazione effettuata nella prima condizione.
Come detto, l’albero esterno 71 riceve, nel suo foro coniugato, l’albero interno 50. Nella prima condizione, l'albero 50 è folle; il cursore 70 è accoppiato e solidale al rullo di avvolgimento, inoltre risulta in battuta con la sporgenza radiale 75 dell’albero esterno 71 per mezzo del dentello 70b. In risposta alla rotazione del rullo di avvolgimento il cursore ruota trascinando con sé l’albero esterno 71 e l’albero interno 50; in questo caso la sporgenza 75 non funge da elemento di contrasto alla rotazione del cursore 70 e la sua posizione radiale nello spazio è determinata dalla rotazione del cursore stesso; infatti l’albero esterno 71 a cui appartiene è libero di ruotare insieme al rullo di avvolgimento e all'albero interno 50.
Secondo un esempio di realizzazione preferito, il cursore 70 è associato al rullo di avvolgimento mediante almeno una sporgenza radiale su di esso, ad esempio mediante due nervature radiali, e almeno un corrispondente recesso definito sul cursore stesso, ad esempio mediante due recessi atti ad accogliere le nervature. Sfruttando questa condizione, viene impostato il massimo dispiegamento della tenda desiderato, cioè la posizione di funzionamento del gruppo fine corsa. Per far questo, si procede con gli elementi del gruppo Fine corsa configurati nella prima condizione in cui, inoltre, il cursore 70 è in battuta con la sporgenza radiale 75, in questa condizione, dopo aver accoppiato l'arganello con il rullo di avvolgimento, la tenda viene dispiegata all’incirca completamente, tuttavia non necessariamente coincidente con il massimo dispiegamento possibile. Infatti, in questa precisa situazione la rotazione del cursore corrispondente a una concorde rotazione dell'albero esterno 71 e dell’albero interno 50, in questo modo, si determina la specifica posizione radiale della sporgenza 75 corrispondente alla posizione di funzionamento del gruppo fine corsa e coincidente con il massimo dispiegamento della tenda desiderato. A questo punto, è possibile configurare l’argano nella seconda condizione, cioè quella che occorre normalmente durante la fase di dispiegamento della tenda. In questo senso l’albero interno 50 viene fissato al corpo . Secondo un esempio di realizzazione preferito del presente trovato, un primo estremo dell'albero 50 è configurato in modo da ricevere un elemento rimovibile 80. Ad esempio, tale primo estremo può comprendere una porzione cilindrica dentellata, mentre l’elemento rimovibile può comprendere un grano, la cui estremità si incunea tra i denti della porzione cilindrica bloccando la posizione dell'albero stesso; la lunghezza dell’albero interno 50 può essere tale che esso si sviluppi fino a parte del volume interno definito dall'involucro 61. Un primo foro filettato passante effettuato su un primo lato dell’involucro 61 permette di raggiungere l’estremo dell’albero 50 mediante il citato grano. Inoltre, un secondo foro identico al primo viene effettuato su un secondo lato, opposto al primo, dell’involucro 61. In questo modo, l’albero interno 50 può essere facilmente fissato qualunque sia il lato di installazione dell’argano al rullo, come risulterà più chiaro dal resto della descrizione.
Come detto, una volta determinata la posizione di massimo dispiegamento desiderato, si fissa l’albero interno 50 e di conseguenza l'albero esterno 71 secondo le modalità precedentemente descritte; in questo modo, quando la tenda viene completamente dispiegata, il cursore 70 entra in battuta mediante il dentello 70b con la sporgenza radiale 75, quest’ultimo, in questa condizione, elemento di contrasto dato che l’albero esterno 71 sul quale è definito risulta fisso. Pertanto, ogni ulteriore movimento dell’ingranaggio, in seguito a una rotazione dell’asta di azionamento nel senso di svolgimento, viene bloccato. Inoltre, un’eventuale manovra tesa a forzare il blocco viene resa vana da un sistema a frizione (non mostrato in figura) inserito nell’elemento di accoppiamento 64 del rullo dell’ingranaggio.
Vantaggiosamente, un gruppo fine corsa 45 secondo il presente trovato è adatto a essere installato nel caso di montaggio dell'argano sia sul lato sinistro che sul lato destro del rullo di avvolgimento.
Ciò che cambia nel caso di montaggio sui due lati è la posizione in cui il cursore 70 entra in battuta con la sporgenza radiale 75 rispetto al corpo dell'argano . In un caso, tale posizione è prossimale al corpo de ’argano, nell’altro caso, invece, è distale rispetto allo stesso. In pratica, come visibile nelle figure 4 e 5, nel caso di montaggio sul lato destro del rullo, si inserisce l’albero esterno 71 sull’albero interno 50 di modo che la sporgenza radiale 75 sia prossimale al corpo , in particolare all’elemento di accoppiamento 64 del rullo all'ingranaggio; in seguito si inserisce il cursore 70, e secondo un esempio di realizzazione preferito, una forcella 85 di ritenzione viene agganciata a un secondo estremo, opposto al primo di fissaggio, dell’albero interno 50.
Al contrario, nei caso di montaggio sul lato sinistro del rullo e come visibile nelle figure 6 e 7, si inserisce il cursore 70 sull'albero esterno 71 e in seguito si inserisce quest’ultimo sull'albero interno 50 di modo che la sporgenza radiale 75 sia distale al corpo , in particolare all’elemento di accoppiamento 64 del rullo all’ingranaggio, anche in questo caso può essere prevista una forcella 85 di ritenzione agganciata a un secondo estremo, opposto al primo di fissaggio, dell'albero interno 50.
La presenza dei fori per inserire il grano su entrambi i lati del corpo dell’argano permette le operazioni di fissaggio in ogni caso di montaggio sul rullo.
L’argano così concepito è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti neH'ambito del concetto innovativo; inoltre tutti i dettagli possono essere sostituiti da altri tecnicamente equivalenti. In pratica, i materiali impiegati nonché le dimensioni e le forme contingenti potranno essere qualsiasi secondo le esigenze e lo stato della tecnica.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Argano (1) di sollevamento in particolare per tende, atto ad azionare un rullo di avvolgimento in particolare di una tenda, e comprendente - una corona (11) atta a ruotare attorno a un primo asse (20) e accoppiata a detto rullo di avvolgimento, - un pignone (12) atto a ruotare attorno ad un secondo asse (40), avente una prima porzione (12a) estrema, distale a detto asse (20), che ingrana con detta corona (11), e una seconda porzione (12b) estrema, opposta a detta prima porzione (12a) estrema, e prossimale a detto asse (20), in cui detto pignone (12) è atto a essere accoppiato a un albero di azionamento (30), - mezzi di bloccaggio (85) per bloccare detto pignone (12) e di conseguenza detta corona (11); in cui detta corona (11) e detto pignone (12) costituiscono un ingranaggio (10), e in cui detti mezzi di bloccaggio (85) sono disposti in corrispondenza di detta seconda porzione (12b) estrema di detto pignone (12).
  2. 2. Argano (1) secondo la rivendicazione 1, comprendente un involucro (61) avente una prima porzione cilindrica che contiene detto ingranaggio (1) e detti mezzi di bloccaggio (85).
  3. 3. Argano (1) secondo la rivendicazione 2, in cui il diametro di detta corona (11) e il diametro di detta prima porzione cilindrica sono tali da impedire l’accesso ad elementi esterni.
  4. 4. Argano (1) secondo la rivendicazione 2 o 3, in cui il diametro di detta corona (11) e il diametro di detta porzione cilindrica differiscono di un valore fisso e predeterminato, detto valore fisso e predeterminato essendo compreso tra 0,3 mm e 0,65 mm.
  5. 5. Argano (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 4 in cui il diametro di detta porzione cilindrica è compreso tra 50 mm e 74 mm, più preferibilmente tra 55 mm e 65 mm.
  6. 6. Argano (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente un corpo (60) in cui è ricavato internamente un cilindro (63) di contenimento disposto radialmente rispetto a detto primo asse (20), ed atto a contenere almeno detta seconda porzione (12b) estrema di detto pignone (12) e detti mezzi di bloccaggio (85).
  7. 7. Argano (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto ingranaggio (10) è di tipo frontale oppure a coppia conica.
  8. 8. Argano (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui detta seconda porzione (12b) estrema è atto ad essere sede di alloggiamento per detti mezzi di bloccaggio (85).
  9. 9. Argano (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 1 a 8, in cui detti mezzi di bloccaggio (85) comprendono: - un manicotto (55) a contatto con detto cilindro (63) di contenimento, - una molla (75) alloggiata in detto manicotto (55), - mezzi di compressione (65) collegati e girevolmente associati a detto pignone (12), ed atti a torcere detta molla (75) in direzione tangenziale rispetto ail’asse di detto manicotto (55).
  10. 10. Argano (1) secondo la rivendicazione 9, in cui detto manicotto (55) è in materiale plastico.
  11. 11. Argano (1 ) secondo la rivendicazione 9, in cui detta molla (75) è in acciaio.
  12. 12. Argano (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 1 a 9, in cui detti mezzi di bloccaggio (85) sono disposti lungo un asse (40) e comprendono: - un manicotto (55) a sezione circolare a contatto con detto cilindro (63) di contenimento avente asse coincidente con detto asse (40), - una molla (75) cilindrica a torsione, avente sviluppo secondo detto asse (40), e comprendente una prima appendice (76) e una seconda appendice (77) dirette assialmente verso l’interno, in cui detta molla (75) è alloggiata in detto manicotto (55), e in cui detta prima appendice (76) è a contatto con detto pignone (12) e detta seconda appendice (77) è impegnabile da mezzi di compressione (65); in cui detti mezzi di compressione (65) sono atti a torcere detta molla (75) in direzione tangenziale rispetto all’asse di detto manicotto (55) e comprendono un cilindro (65a) parzialmente alloggiato da detto pignone (12) avente una protuberanza radiale (65b); in cui detto cilindro (65a) è girevolmente associato a detto pignone (12) tra una prima posizione bloccata in cui detta molla (75) è espansa all’interno di detta bussola (55) e in attrito con detto cilindro (63) di contenimento poiché detta protuberanza (65b) non è impegnata con detta appendice (77), detto pignone (12) essendo quindi bloccato in una posizione fissa, e una seconda posizione libera in cui detta molla (75) è compressa di detta bussola (55) poiché detta protuberanza (65b) è impegnata con detta seconda appendice (77), detto pignone (12) essendo quindi assialmente ruotatale.
  13. 13. Argano (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto pignone (12) e detta corona (11 ) sono in zama.
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