ITCA930005A1 - Moto perpetuo a sistema universale,senza spinta iniziale, con pista di corsa ad anello sinusoidale. - Google Patents

Moto perpetuo a sistema universale,senza spinta iniziale, con pista di corsa ad anello sinusoidale. Download PDF

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Abstract

IL PRESENTE TROVATO DI UTILITA' INDUSTRIALE SI BASA ESSENZIALMENTE SULLA LEGGE DI CADUTA DEI GRAVI E SUI PRINCIPI DEI PIANI INCLINATI E SI PUO' GIUSTAMENTE DEFINIRE "MOTO PERPETUO A SISTEMA UNIVERSALE" PER I SEGUENTI VALIDI MOTIVI: IL "DISCO-MASSA", GENERATORE DEL MOTO, COMPIE SIMULTANEAMENTE E SINCRONICAMENTE I TRE MOVIMENTI "ASTRALI", ALL'INTERNO DEL CILINDRO CONTENITORE, DI: ROTAZIONE SU SE STESSO; DI OSCILLAZIONE LUNGO UN PROPRIO ASSE GIROSCOPICO, CON MOTO ARMONICO COSTANTE; DI RIVOLUZIONE CON ORBITA CIRCOLARE ECCENTRICA IL CUI VERTICE COINCIDE COL PUNTO BARICENTRICO DELL'INTERNO SISTEMA. IL MOTO E' GENERATO DALLA CADUTA SPONTANEA DEL DISCO-MASSA E I MOVIMENTI SONO GUIDATI DALLA PISTA AD ANELLO SINUSOIDALE RICAVATA NELLA FASCIA INTERNA DEL CILINDRO, E REGOLATI DA UNA DOPPIA COPPIA DI INGRANAGGI CONICI A FASCE DIFFERENZIATE ESTERNA AL CILINDRO. LA SUA ORIGINALITA' E' ASSOLUTA E NON TROVA ALCUN RISCONTRO IN TROVATI ATTUALMENTE ESISTENTI. ESSO E' UTILIZZABILE SOPRATTUTTO PER LA REALIZZAZIONE DI CENTRALI ELETTRICHE ED E' EVIDENTE CHE IL SUO IMPIEGO RAPPRESENTA UN INCALCOLABILE VANTAGGIO ECONOMICO ED OCOLOGICO.PER L'ESEGUITA' DELLO SPAZIO, LE RIVENDICAZIONI SONO ESPLICATE NELLA PRESCRITTA RELAZIONE.

Description

DESCRIZIONE DELL?INVENZIONE INDUSTRIALE AVENTE PER TITOLO -"MOTO PERPETUO A SISTEMA UNIVERSALE, SENZA SPINTA INIZIALE. CON PISTA DI CORSA AD ANELLO SINUSOIDALE"
Ritengo utile far precedere alla "Relazione" vera e propria queste note informative sulla nascita ed evoluzione di questo ritrovato meccanico, soprattutto per un doveroso omaggio alla memoria di mio padre che nell?ormai lontanissimo anno 1923 ebbe per primo l'intuizione di "questo" moto perpetuo al quale dedic? vari anni di studi, di ricerche, di tentativi, sia pure negativi, e che abbandon? per mancanza di mezzi materiali ed economici, ma ai quali io, che all'epoca ero appena undicenne, incuriosito ed interessato mi appassionai a tal punto al problema tanto che si instaur? nel mio cervello il tarlo di una prepotente testardaggine che mi pungolava e mi spingeva a non desistere davanti a nessuno ostacolo od insuccesso e a continuare per ben quarant<1 >anni gli studi, le ricerche, gli esperimenti, oserei dire Galileiani, fino a giungere alla soluzione meccanica definitiva oltre la quale ritengo non ? possibile andare.
Quindi il complesso meccanico che verr? in seguito descritto non ? l?espressione di un "lampo di genio improvviso" ma il risultato evolutivo e conclusivo di un primitivo sistema elementare di "moto perpetuo" che, come gi? detto, ideato nel 1923, attraverso successive fasi si ? via via trasformato, semplificato e perfezionato acquistando le caratteristiche del complesso meccanico (per comodit? di raffronto siglato SUPER II) che viene qui presentato al brevetto dopo cosi lungo tempo dal suo iniziale concepimento, tanto che temo che mi venga assegnato il "Premio Nobel per la Cocciutaggine" per aver condotto per ben 70 anni questa importante ricerca e averla condotta a termine.
IL presente sistema, come pure il precedente siglato "SUPER I" di cui utilizza gli stessi principi, ? basato sullo sfruttamento dell'energia massiva fornita da un Corpo in movimento (nella specie, in caduta con traiettoria circolare) ed i cui termini del problema sono stati dettati dalla semplice considerazione che, operando su un sistema di due forze uguali e contrarie, applicate non solidalmente ad un asse inizialmente orizzontale, con fulcro in o (Fig.l) e facendo scorrere sincronicamente le due forze lungo l'asse X nello stesso senso e nella stessa direzione (Fig.2) muta proporzionalmente il valore dei
due bracci di forze e con essi viene a mutarsi l'equilibrio indifferente del sistema in equilibrio instabile ottenendo un movimento rotatorio del sistema stesso.
Naturalmente questo sistema elementare raggiunge lo equilibrio allorch? l'asse X assume la direzione della verticale, divenendo nulli i bracci e i momenti delle due forze applicate (Fig.3).
Per ottenere un ulteriore movimento rotatorio accoppiamo ortogonalmente e solidalmente al primo sistema eiemeritare un secondo sistema analogo, partendo dalla posizione di figura 4.
Anche in questo caso si raggiunge l?equilibrio stabile, e ci? quando la diagonale del poligono delle forze combinate sar? verticale e passante per la traccia dello asse (Fig.5). L'accoppiamento dei due sistemi elementari sopra detti costituisce un
"sistema semplice non agente"
di moto perpetuo. Lo studio
? stato quindi volto a trasformare questo sistema semplice "non agente" in sistema
semplice "agente".
Si sono considerate, prima, sincronicamente scorrevoli lungo l'asse le forze applicate; immaginiamo ora che tale scorrimento (alternativo nei due assi X-Y) avvenga dal basso verso l'alto inizialmente lungo l'asse X nella posizione di (Fig.6) e si completi, per la rotazione del
sistema, nella posizione di (Fig.7); l'equilibrio stabile di figura 5 ? rotto dall?equilibrio instabile di figura 7 e il sistema, rotando, ? portato nuovamente all'equilibrio di figura 5 dove per? la
direzione dell'asse X ? qui
assunta dall'asse Y (Fig.8).
Ma nel passare dalla posizione di figura 7 alla
posizione di figura 8 si
suppone che anche le forze
applicate sull'asse Y scor-
rendo dal basso verso l'alto
lungo il proprio asse raggiungano la posizione come in
fig.9=fig.7 con orientamento
degli assi ruotato di 90?
rispetto alla posizione di
fig.7. Immaginando ininterrottamente alternate le posi
zioni degli assi e gli scorrimenti delle forze ad essi applicate possiamo avere un ideale movimento rotatorio continuo di questo sistema semplice.
La meccanica per la traduzione del movimento ideale in movimento reale ? legata e dipendente da una particolare applicazione associativa dei principi dei piani in-
clinati congiunti ai principi d?equilibrio ed alle propriet? di caduta dei corpi, per cui le forze, in un sisterna composto (Fig.10), possono divenire spontaneamente cinegenetiche per il costante differente valore dei due campi di forze contrapposte, differenza di valori sufficiente ad operare, col particolare accorgimento meccanico, l'elevazione delle forze applicate a quell'asse che, alternativamente, viene a passare per la verticale.
I modelli ideati secondo lo schema sopra rappresentato e da me definiti "sistemi a satelliti", presentano alcuni inconvenienti, come eccessivo peso ed ingombro rispetto ad un rendimento molto basso, e un eccessivo quantum di forze negative e riducenti (attrito) che portano al minimo il potenziale della macchina.<( 11 >a Pag?11 Occorreva quindi ricercare un sistema in cui non figurassero pi? momenti positivi e momenti negativi, ma soltanto momenti positivi in modo da consentire un pi? razionale sfruttamento dell'energia cinetica della macchina. Ho cos? ideato un sistema, che ho chiamato "giroscopico", in cui le forze sono riassunte in un unico disco metallico (disco-massa) applicato lungo un asse e costituente con esso un elemento giroscopico pur potendo nel contempo il disco-massa effettuare lungo detto asse uno spostamento (oscillazione) con moto armonico costante.
Consideriamo questo sistema con l'asse giroscopico XY rinizialmente nella posizione verticale e il disco-massa nel punto mediano dell'asse (Fig.ll), che rappresenta la posizione d'equilibrio e insieme il punto d'inerzia del sistema; nella traduzione meccanica questo sistema ad una sola massa centrale costituisce gi? di per s? un sistema semplice completo, capace di agire come il sistema semplice del tipo a satelliti del quale per? non conserva n? i bracci n? i momenti negativi essendo il punto iniziale
di figura 11 un punto d'equilibrio e d'inerzia, con braccio e momento nulli, e le successive posizioni nella rotazione punti di bracci di forza e momenti essenzialmente positivi (vedasi successione delle posizioni nelle figure 11, 12, 13, 14, 15 e si noti come il disco-massa, pur attraversando due volte il punto mediano dell'asse giroscopico (una volta nel senso di X e una volta nel senso di Y) si trovi sempre nel quadrante delle forze positive)? La traiettoria descritta dal disco-massa nella successione dei sopra detti movimenti ? un'orbita circolare eccentrica il cui vertice coincide nello stesso istante col baricentro del sistema e col punto d'inerzia e d'equilibrio dell'elemento giroscopico.
Si presume, in un movimento reale, che l'energia ci-netica accumulata dal disco-massa nel passare dalla posizione iniziale di figura 11 alla posizione di figura 13 (arco di 180?) sia sufficiente a superare il punto di inerzia stesso di figura 13 e che quindi il sistema prosegua nel mutamento di posizione raggiungendo successivamente le posizioni di figura 14 e figura 15 (arco di 720?, o ciclo completo) da cui proseguir? per un successivo ciclo. Si considera che il punto d'inerzia ? superabile con facilit? e immediatezza di movimento, in quanto basta un minimo angolo di rotazione per togliere l'asse XY dalla direzione della verticale e per conseguenza il disco-massa, che nello stesso istante inizia il movimento di oscillazione lungo l'asse (con direzione dal basso verso l'alto), fornir? immediatamente un momento positivo alla rotazione del sistema.
Accoppiando ortogonalmente due di questi sistemi in due punti diversi di imo stesso asse A-A (che poi sar? l'albero motore) si ha un sistema composto (Fig.16) che presenta il vantaggio di annullare, nell'assieme, i momenti d'inerzia di fig.13 e 15 per virt? del contrapposto braccio di forza e momento positivi massimi del disco-massa dell'asse giroscopico che si trover? nella posizione orizzontale.
Rinviando al successivo punto la descrizione della soluzione meccanica, si dir? qui soltanto, a conclusione di questa premessa, che in questi sistemi il disco-massa, che ? la fonte generatrice del moto, compie contemporaneamente e sincronicamente tre movimenti che sono interdipendenti e conseguenti uno dell'altro: 1?, un movimento di rotazione su s? stesso (e, congiuntamente, non solidalmente, al proprio asse, giroscopico); 2?, un movimento di traslazione lungo l'asse giroscopico {oscillazione con moto armonico); 3?, un movimento di rivoluzione rispetto al punto baricentrico dell'aggruppamento disco-massa asse giroscopico albero motore, sul quale coincide il vertice dell'orbita circolare eccentrica descritta dal disco-massa nel compiere i cicli precedentemente raffigurati. Da ci? deriva la denominazione di "sistema universale perpetuo", spontaneo, giroscopico dato all'invenzione che viene appresso spiegata con riferimento ai disegni allegati
(1) da Pag.7
Basti pensare che per ottenere il minimum di forza positiva sufficiente per elevare le due forze applicate lungo l'asse che passa per la verticale, occorre impiegare un numero di satelliti non inferiore a 30.
DESCRIZIONE DELLA SOLUZIONE MECCANICA
E SUO FUNZIONAMENTO
Il trovato che ora si descrive ha per oggetto un motore a "sistema universale perpetuo spontaneo" o "moto perpetuo", il cui sfruttamento industriale trova vasta applicazione in tutti i campi in cui occorre avvalersi di un motore, sia per azionare meccanismi direttamente, sia per produrre energia sotto altra forma (Centrali Elettriche) con incalcolabili vantaggi economici ed ecologici.
Esso motore ? costituito, nella sua forma tipo, dall'accoppiamento di due o pi? sistemi semplici come schematizzato nella figura 16 di pagina 10 della Premessa, ciascuno dei quali si compone essenzialmente degli elementi che si ritiene utile, trattandosi di un trovato di totale nuova originale concezione, descrivere particolareggiatamente nella seguente "Nomenclatura" dove vengono indicati i singoli pezzi ciascuno col proprio numero distintivo, il nome del pezzo e la funzione del pezzo, il tutto con cronologico riferimento alla figura d'assieme della Tavola 14/1 e con richiamo anche alle Tavole particolari.
- CILINDRO CONTENITORE
- Fronte (Part. Tav.14/2 Fig.l).
- Sezione mediana interna (Tav.14/2 Fig.la) col tracciato della pista di corsa ad anello sinusoidale.
- Fascia esterna secondo B-B (Tav.14/2 Fig.lb) con foro quadro (f) per innesto "albero mozzo" (11) e "semi alberi" (12).
- Fascia esterna secondo A-A (Tav.14/2 Fig.lc) con foro tondo (g) per affrancaggio puntale razze mobili (10).
- Sviluppo lineare fascia interna (Tav.14/3 Fig.ld) con tracciato completo dell?anello sinusoidale con evidenziamento dei segmenti ugnati (h) per ingresso carrelli di corsa (3) e ricostituzione continuit? della pista.
In questo modello il piano in-clinato che costituisce la pista di corsa ha il rapporto (vertice della sinusoide: 1/4 circonferenza anello) pari ad 1/9 per cui supponendo di avere un disco-massa di P=Kg.45 poggiante su detto piano, esso verr? equilibrato da un Pi pari a 1/9P, cio? 45:9=P2 Kg.5 e quindi per sollevare P sar? sufficiente un P3 =Kg.5+1.
2 - DISCO-MASSA
- Fronte, sezione mediana e fascia con fori (k) per inserimento carrelli (3) (Tav.14/3 Figg.2,2a,2b). Costituisce l'elemento generatore del moto.
3 - CARRELLI DI CORSA
- Assieme ed elementi costitutivi (Tav.14/3 Fig.3): (1) barretta di affrancaggio del carrello al disco massa onde evitare la sua proiezione contro il fondo della gola della pista per effetto della forza centrifuga; (11) cuscinetto di corsa entro la pista; (12) cuscinetto di spinta entro la finestratura della panchetta della doppia staffa (4).
4 - DOPPIA STAFFA A FARFALLA
- Assieme, bacchetta, panchetta finestrata (Tav.14/4 Figg.4, 4a, 4b, 4c). E' necessaria per portare alla massima lunghezza il braccio di spinta (manovella) al discq-massa (2) e ai carrelli (3) per mezzo dei cusc'<'>in ??etti (I2) inseriti nella finestratura delle panchette, conferendo al disco-massa e ai carrelli il movi-mento rotatorio.
5 COPERCHI DI CHIUSURA CILINDRO
- Fronte sezione (Tav.14/5 Figg.5, 5a).
Portano incastonati i cuscinetti di supporto dello asse giroscopico (6) con uno schermo stagno verso l'esterno per trattenimento sostanza lubrificante all'interno del cilindro.
6 - ASSE GIROSCOPICO
- Figura completa (Tav. 14/6 Figg.6, 6a) e, nel riquadro fuori contesto, la configurazione in scala reale, dei quattro segmenti costitutivi (sia a destra che a sinistra) : 1? segmento o corpo centrale, interamente contenuto all'interno del cilindro (1), a sezione tonda con dadi quadri alle due estremit? ove si innestano le bacchette della doppia staffa (4), e rastremazione tonda per innesto nei cuscinetti dei coperchi (5); 2? segmento, dalla prima rastremazione tonda (linea coperchio) alla seconda rastremazione d'innesto nei "falsi pignoni" (7a-7b) della doppia coppia (7) con estremit? filettata per avvitamento ghiera di calettamento "falsi pignoni"; 3? segmento, dalla ghiera di calettamento alla linea di appoggio del cuscinetto oscillante contenuto entro bussola (9) avvitabile nella fascia del volano (8) per il quale volano l'asse giroscopico ha anche la funzione di razze stabili; 4? segmento, rastremazione terminale per innesto nei cuscinetti oscillanti.
7 DOPPIA COPPIA CONICA A FASCE DIFFERENZIATE
- Figura completa sezionata (Tav.14/7 Fig.7 con "a" e "b" "falsi pignoni" {termine tecnicamente non corretto ma che si ? adottato per similitudine col SUPER I); "c" e "d" corone fisse), e circonferenze primitive (Tav.14/8 Figg.7a-7b falsi pignoni, 7c-7d corone fisse).
Gli accoppiamenti sono: nel Sistema "A" di sinistra "a" con "c", "b" con "d"; nel Sistema "B" di destra "a" con "d", "b" con "c".
Il rapporto corone fisse-falsi pignoni ? di 1:2.
Si ? reso necessario adottare questa doppia coppia per mantenere l'equilibrio centrifugo del complesso rotante volano-asse giroscopico-falsi pignoni.
8 - VOLANO
- Sezione mediana, fascia secondo A-A con foro filettato "B" per inserimento razze mobili (10) e fascia secondo B-B con foro filettato "A" per avvitamento bussola (9) (Tav.14/9 Figg.8, 8a, 8b).
Oltre che servire da gabbia di contenimento dello intero complesso, ha le specifiche funzioni naturali dei volani.
9 - BUSSOLA CONTENIMENTO CUSCINETTI OSCILLANTI
- Complesso (Tav.14/10 fig.9).
La bussola, con testata filettata, oltre che per contenere i cuscinetti oscillanti che hanno la funzione di correggere eventuali modeste in-clinazioni dell'asse giroscopico, ? necessaria, svitandola nei fori "A" del volano (8), per poter infilare dall?interno del volano,in fase di montaggio, 1'aggruppamento cilindro - asse giroscopico - doppia coppia conica, e bloccare successivamente, riavvitandola, l'asse giroscopico nei cuscinetti oscillanti.
10 - RAZZE MOBILI
- Complesso (Tav.14/10 Fig.10)
Infilate nei fori "B" del volano (8), avvitandole, e bloccando le punte terminali nei fori tondi (g) del cilindro (1) vengono a costituire le razze ortogonali alle razze stabili (asse giroscopico).
11 ALBERO MOTORE MOZZO
- Complesso (Tav.14/10 Fig.ll). Retto dal cuscinetto del supporto centrale (13) e inserito nei fori quadri (f) della fascia del cilindro (1) serve per accoppiare in serie 2, o pi?, sistemi ortogonalmente disposti, e costituisce ideale continuit? dell'albero motore che viene cos? ad essere formato assieme ai due semi assi (12) inseriti nei cuscinetti dei supporti laterali (14).
SEMI ALBERI MOTORE
- Complesso (Tav.14/10 Fig.12).
Come detto precedentemente, sono infilati nei cuscinetti dei supporti laterali (14) e innestati nei fori quadri (f) della fascia del cilindro (1). Essi hanno testata atta all'inserimento di organi di trasmissione. Con la continuit? ideale con l'albero mozzo (11) vengono a costituire l'intero albero motore (12-11-12).
13 SUPPORTO CENTRALE
- Sezione, fronte e pianta (Tav.14/11 Fig.13 e Tav.14/12 Figl3a).
Ancorato al telaio inferiore (15), serve per supportare l'albero mozzo (11) e, per mezzo dei bulloni (n) ad ancorare le corone coniche fisse (7c) mediane, ed ancora, per mezzo dei bulloni (o) la barra superiore di collegamento (16).
14 SUPPORTI LATERALI
- Sezione, fronte e pianta (Tav.14/11 FIg.14 e Tav.14/12 Fig.l4a).
Vengono ancorati al telaio inferiore (15) e servono da supporto ai semi alberi (12), alle corone coniche fisse (7d) esterne per mezzo dei bulloni (n) e, con i bulloni (o) alla barra superiore di collegamento (16).
15 TELAIO INFERIORE
Pianta e sezione (Tav.14/13 Fig.15).
Serve per il collegamento ed allineamento dei supporti centrale e laterali per mezzo dei bulloni (p); i fori (q) servono per infilare il telaio nei bulloni d?ancoraggio di un basamento fisso.
16 BARRA SUPERIORE
- Pianta e sezione (Tav.14/14 Fig-16).
Serve per il collegamento superiore dei supporti centrale e laterali e per 1?incernieramento di un cofano di protezione.
SI ritiene inoltre utile per una pi? chiara lettura di alcuni piccoli particolari contenuti nelle figure principali, elencarne di seguito i relativi
S I M B O L I
a-b-c-d - Distinguono lo stesso pezzo in differenti raffigurazioni.
e - Fori filettati nella fascia del cilindro (1) per bulloni fissaggio coperchi (5).
f - Sedi d?incastro albero mozzo (11) e semi alberi (12). g - Sedi d?incastro puntali razze mobili (10).
h - Canale nella fascia del cilindro (1) per infilaggio cuscinetti li del carrello (3).
h1- Segmento ugnato di chiusura canale h e ricostituzione continuit? pista di corsa.
k - Foro nella fascia del disco-massa (2) di allogamento alberino del carrello (3).
i - Foro centrale nel disco-massa (2) per passaggio asse giroscopico (6).
1 - Barretta per bloccaggio carrello (3) onde evitarne la proiezione contro il fondo della pista di corsa per effetto della forza centrifuga dovuta alla rotazione del disco-massa (2).
li- Cuscinetto di scorrimento del carrello entro la pista di corsa.
1*- Cuscinetto di spinta del carrello entro la finestratura delle panchette (4c) della doppia staf-fa (4).
m - Asole nelle corone fisse (7c-7d) per affrancare le medesime ai perni di sostegno (n) dei supporti (13 e 14) e consentire alle corone stesse un sufficiente angolo di rotazione per la messa a punto (linea di fede) del disco-massa (2) in fase di montaggio (nella fase iniziale il disco-massa deve trovarsi nel punto baricentrico dell'intero sistema a cui deve corrispondere un perfetto ingranamento tra corone fisse e falsi pignoni).
n Perni di affrancaggio corone fisse (7c-7d) ai supporti (13-14).
o Perni nei supporti (13-14) per fissaggio barra superiore di collegamento (16).
p - Perni nel telaio inferiore (15) per fissaggio e allineamento supporti (13-14).
q - Fori nel telaio inferiore (15) per infilaggio nei bulloni di ancoraggio ad un basamento fisso,
r - Fori nella barra superiore (16) per i bulloni (o) dei supporti (13-14) per il loro fissaggio.
Nota finale - La "macchina" pu? essere costruita di qualsiasi dimensione in relazione alla potenza che si vuole ottenere. Ad esempio, il modello qui descritto ? dimensionato sulla base di un disco-massa del diametro di cm.48, altezza cm.6 e del peso di Kg.135 circa, con escursione lungo l'asse giroscopico (braccio di forza positivo) di cm.4, mentre il prototipo in allestimento ha un disco-massa del diametro di cm.20, altezza cm.3,5, peso Kg.45 ed escursione di cm.2,5.
Anche il rapporto del piano inclinato della pista di corsa pu? essere variato sulla base di possibili pi? favorevoli risultati.
Il presente modello si differenzia da quello contraddistinto con la sigla SUPER I per il fatto che in questo la pista di corsa ? costituita da un anello sinusoidale anzich? elicoidale, e dal rapporto 1:2 tra ruote dentate fisse (corone 7c-7d) e ruote dentate mobili falsi pignoni (7a-7b); termine tecnicamente non corretto ma che si ? adottato per similitudine col modello SUPER I), ed ancora dal diverso rapporto del piano inclinato della pista di corsa (altezza sinusoidale: 1/4 circonferenza anello) che ? pari ad 1/9. questo meno favorevole rapporto viene compensato dalla maggiore lunghezza della "manovella" (raggio del falso pignone) che qui ? possibile adottare in misura diversa.
Elencate le parti essenziali del "motore" si passa a descriverle sempre con riferimento ai disegni allegati, in funzione dei movimenti che esse compiono.
Come s'? gi? detto in Premessa, il disco-massa (2) generatore del moto, compie contemporaneamente tre movimenti collegati e interdipendenti tra loro: uno di rotazione su s? stesso (e, congiuntamente, ma non solidalmente, al proprio asse giroscopico 6, giroscopico); uno di traslazione lungo detto asse giroscopico (oscillazione con moto armonico); uno di rivoluzione rispetto al punto baricentrico del Sistema sul quale coincide il vertice dell'orbita circolare eccentrica descritta dallo stesso disco-massa in questo movimento.
Nella descrizione dei movimenti si indicheranno, per una maggiore intelligenza, con la lettera "A" gli elementi del Sistema di sinistra, e con la lettera "B" gli analoghi elementi del Sistema di destra.
Avendosi due Sistemi ortogonalmente accoppiati, si parta dalla posizione "zero" (corrispondente alla raffigurazione d'assieme di Tav.14/1) e cio?: asse giroscopico 6 "A" verticale, disco-massa 2"A" orizzontale nella posizione baricentrica d'equilibrio indifferente e braccio di forza nullo; asse giroscopico 6"B" orizzontale e disco-massa 2"B" verticale nel punto di braccio di forza e momento massimo positivi (come illustrato nella Tav.
14/la). Avendo presupposto un disco-massa con P=Kg.l35 e rapporto del piano inclinato della pista di corsa pari a 1/9 si avr?: il disco-massa "A" orizzontale col suo asse giroscopico verticale, avr? un braccio di forza nullo, ma poich? poggia con i carrelli (3) sul piano inclinato della pista di corsa con rapporto 1:9, eserciter? una trazione contraria negativa di P"A"=(1/9)P=135/9=-15Kg., mentre il disco-massa "B" verticale, essendo il suo asse giroscopico orizzontale, si trover? nella posizione di braccio di forza e momento massimo positivi (vertice dell'oscillazione lungo l'asse giroscopico e vertice della sinusoide) con una escursione (calcolata) di cm.4 per cui si avr?: P"B"=4xl35=P"B"+540. Differenza abbondantemente positiva e sufficiente perch? il Sistema sia funzionale e industrialmente sfruttabile.
Ma passando il Sistema "A" dalla posizione orizzontale con asse giroscopico 6"A" verticale, alla posizione Verticale (arco di 90? ) , il rapporto piano inclinato va gradualmente riducendosi da 1/9 a "0" (con evidente maggiore vantaggio positivo) mentre nel successivo arco di 90? il Sistema "A? passando nuovamente alla posizione orizzontale (con asse giroscopico verticale ma con estremit? capovolte) il rapporto del piano inclinato torna gradualmente ad aumentare da "0" a 1/9. Analoghi movimenti saranno eseguiti dagli elementi del Sistema "B".
Il disco-massa 2"B essendo nel punto di braccio di forza massimo (vertice dell?oscillazione), agisce col suo momento massimo positivo sull'albero motore (12-11-12) ruotandolo; gli assi giroscopici 6?A" e 6"B" ortogonali, ruotano assieme all'albero motore e trascinano i "pignoni" (7a-7b) che rotolando lungo le corone fisse (7c-7d) conferiscono agli assi giroscopici con i quali sono solidali, il movimneto rotatorio che viene dagli assi medesimi trasferito alle staffe a farfalla 4"A" e 4"B" anche esse solidali con i rispettivi assi giroscopici; le staffe a farfalla esercitando spinta sui cuscinetti (I2) inseriti nelle finestratture delle panchette delle staffe, trasmettono la spinta ai carrelli di corsa 3"A" e 3"B" che a loro volta, correndo entro le piste di corsa, trasmettono ai dischi-massa 2"A" e 2"B" nei quali sono innestati, il movimento rotatorio su s? stessi in sincronia con gli assi giroscopici, e quello contemporaneo di oscillazione. Il movimento rotatorio e oscillatorio ? regolato dal rapporto 1:2 tra diametro delle corone dentate fisse (7c-7d) e il diametro delle ruote dentate mobili "falsi pignoni" (7a-7b) per modo che a 1/8 (45?) di giro delle ruote dentate mobili (7a-7b) corrisponde la rotazione semplice per 90? del gruppo volano-asse giroscopico-cilindro ed una rotazione su s? stessi di 45? degli assi giroscopici 6"A" e 6"B" e dell'albero motore (12-11-12) mentre i carrelli di corsa 3"A" e 3"B" percorreranno una distanza pari ad 1/8 dell'intero sviluppo dell'anello sinusoidale costringendo i dischi-massa 2"A" e 2"B" a "salire" lungo i propri assi giroscopici con un capovolgimento dil80? riportando i Sistemi ad un punto "zero" uguale a quello di partenza.
Il ciclo completo dell'oscillazione dei dischi-massa, da un punto "zero" iniziale al nuovo punto "zero" iniziale, si compie nell'arco di 720? (2 orbite circolari eccentriche) (Rivedansi Figg.11-12-13-14-15 a Pag.8 della Premessa) su se stessi unitamente agli assi giroscopici, ai "falsi pignoni" (7a-7b) e all'albero motore (12-11-12) e si suddivide in quattro tempi: nel 1? tempo (angolo di rotazione dei Volani 8"A" e 8"B" da 0? a 90?) l'asse giroscopico 6"A" passa dalla posizione verticale a quella orizzontale, mentre il disco-massa 2"A" che al momento "0" si trova in posizione orizzontale baricentrica e di equilibrio indifferente, inizia l'oscillazione "salendo" lungo il suo asse giroscopico fino al punto di massima ampiezza dell?oscillazione in cui si avr? il braccio di forza ed il momento massimi positivi, in coincidenza del qual punto il disco-massa 2"A", ora in posizione verticale e al vertice dell'oscillazione, avr? compiuto met? (180?) della sua prima orbita circolare eccentrica rispetto al punto baricentrico del Sistema.
Contemporaneamente l'asse giroscopico 6"B" passer? dalla posizione orizzontale a quella verticale e il disco-massa 2"B" dal vertice dell'oscillazione passer? al punto baricentrico in posizione orizzontale e braccio di forza nullo, con rotazione su se stesso di 45?.
Nel 2? tempo (angolo di rotazione dei Volani (8) da 90? a 180?) l'asse giroscopico 6"A" riassume la posizione verticale ma con le estremit? capovolte, e il disco-massa 2"A", sempre con movimento ascensionale ritorner? al punto "zero" mediano in posizione baricentrica e di equilibrio chiudendo la prima orbita circolare eccentrica (360?). Contemporaneamente l'asse giroscopico 6"B" ritorner? dalla posizione verticale a quella orizzontale del momento "zero", anch'esso con le estremit? capovolte, e il disco-massa 2"B" dalla posizione orizzontale con braccio di forza nullo, ritorner? alla posizione verticale nel punto d'ampiezza massima dell'oscillazione e, uindi, con braccio di forza e momento massimo positivi. Nel 3? e 4? tempo si ripetono esattamente i movimenti del 1? e 2? tempo ma con gli elementi giroscopici capovolti rispetto ai primi due tempi, ritornando alla posizione primitiva di punto "zero" di partenza concludendo la seconda orbita circolare eccentrica del disco-massa (720?) (Rivedansi Figure 11-12-13-14-15 a Pag.8 della Premessa) .
Con un Sistema composto da due elementi giroscopici si ha, per ciascun tempo, un braccio di forza e momento nulli (punto d'equilibrio e d'inerzia baricentrica) di un disco-massa con asse giroscopico verticale, ed un braccio di forza e momento massimo positivi dell'altro disco-massa con asse giroscopico orizzontale; nelle posizioni intermedie a queste, e cio? nei successivi istanti di rotazione compresi nell'arco di 90? in cui si compie un tempo, si avranno sempre due bracci di forza e due momenti intermedi positivi i cui valori si sommano, con continuit? ininterrotta, ossia perpetua, del moto.
Fanno parte integrante della presente Relazione numero 14 Tavole Disegni.

Claims (1)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I Il depositante ed inventore unico del precedentemente descritto trovato di utilit? industriale avanza per s? solo le seguenti rivendicazioni: 1? - "MOTO PERPETUO A SISTEMA UNIVERSALE. SENZA SPINTA INIZIALE. CON PISTA DI CORSA AD ANELLO SINUSOIDALE" in tutto il suo complesso cosi come definito nel titolo, rappresentato nella Premessa e nella Descri-zione e come raffigurato nella Tavola d'assieme 14/1, e suo originale funzionamento, ed in particolare: 2? - "CILINDRO CONTENITORE (1) CON PISTA DI CORSA AD ANELLO SINUSOIDALE", cos? come descritto in Relazione e come raffigurato alla Tav. 14/2 Figg. 1, la, lb, le e Tav.14/3 Fig.ld, e relativa funzione. 3? - "DISCO-MASSA (2) ", cos? come descritto in Relazione e come raffigurato alla Tav.14/3 Figg. 2, 2a, 2b, e relativa sua funzione. 4? "DOPPIA STAFFA A FARFALLA (4)", cosi come descritto in Relazione e come raffigurato alla Tav.14/4 Figg. 4, 4a, 4b, e sua relativa funzione. 5? - "ASSE GIROSCOPICO (6)", cos? come descritto in Relazione e come raffigurata alla Tav.14/6 Figg. 6, 6a, e in tutti i suoi particolari nella Figura dimostrativa del riquadro in Tav.14/6. - "DOPPIA COPPIA CONICA A FASCE DIFFERENZIATE (7)?, cos? come descritta in Relazione e come raffigurata alla Tav.14/7 e 14/8 Figg. 7a, 7d e 7b, 7c, e suo particolare funzionamento. - "VOLANO (8)", cos? come descritto in Relazione e come raffigurato alla Tav.14/9 Figg. 8a, 8a, 8b, e suo relativo funzionamento. 8? - "BUSSOLA CONTENIMENTO CUSCINETTO OSCILLANTE (9)", cos? come descritta in Relazione e come raffigurata alla Tav.14/10 Fig.9, e sua relativa funzione. Il tutto come sostanzialmente descritto ed illustrato e per gli scopi specificati.
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