ITBO990379A1 - Confezione monodose per un prodotto alimentare pastoso , quale un formaggio fuso o simile e procedimento per la realizzazione di detta confe - Google Patents

Confezione monodose per un prodotto alimentare pastoso , quale un formaggio fuso o simile e procedimento per la realizzazione di detta confe Download PDF

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ITBO990379A1
ITBO990379A1 IT1999BO000379A ITBO990379A ITBO990379A1 IT BO990379 A1 ITBO990379 A1 IT BO990379A1 IT 1999BO000379 A IT1999BO000379 A IT 1999BO000379A IT BO990379 A ITBO990379 A IT BO990379A IT BO990379 A1 ITBO990379 A1 IT BO990379A1
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Giancarlo Chiari
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Description

DESCRIZIONE
annessa a domanda di breveto per INVENZIONE INDUSTRIALE dal titolo:
CONFEZIONE MONODOSE PER UN PRODOTTO ALI-MENTARE PASTOSO. QUALE UN FORMAGGIO FUSO O SIMILE E PROCEDIMENTO PER LA REALIZZAZIO-NE DI DETTA CONFEZIONE.
Il presente trovato concerne una confezione ed un procedimento per il confezionamento di un prodotto alimentare pastoso, quale un formaggio fuso o simile.
La confezione è del tipo comprendente un involucro di contenimento che avvolge il prodotto pastoso e che viene ottenuto a partire da un foglio sbozzato (preferibilmente in alluminio o sotto forma di una pellicola plastica) avente un contorno appropriato. Il foglio sbozzato viene opportunamente piegato per definire almeno una parete di fondo, dai cui bordi si prolungano corrispondenti pareti laterali.
Dei mezzi lineari, in particolare nastriformi, sono associati alla faccia interna dell'involucro per provvedere alla lacerazione ed apertura del medesimo involucro. I mezzi lineari presentano, in particolare, una porzione di presa e trazione che si prolunga all'esterno dell'involucro, tramite cui si provvede alla lacerazione e apertura dell'involucro.
Dal brevetto Europeo EP-B-0 242 268 è noto un elemento di confezionamento del tipo ad apertura integrale per prodotti alimentari pastosi, quali formaggi fusi a base triangolare, il quale comprende un foglio sbozzato avente un contorno appropriato e destinato ad costituire, tramite piegatura, un involucro presentante un fondo di forma triangolare, da cui si prolungano due pareti laterali tra di loro convergenti ed una parete posteriore, tra le dette pareti laterali, la quale è atta a formare il tallone della confezione. L’elemento di confezionamento comprende inoltre, nello stato piegato, un organo di lacerazione, il quale è composto da due nastrini separati di lacerazione che si estendono ciascuno sul fondo dell'involucro, giacendo lungo i rispettivi bordi laterali del fondo medesimo e parallelamente a questi bordi. I nastrini definiscono una porzione di trazione che si estende al di là del foglio formante l’involucro, con sovrapposizione reciproca in vicinanza della punta del fondo triangolare per formare una porzione di trazione unica. Detti due nastrini formanti l'organo di lacerazione sono inoltre saldati in corrispondenza della citata punta del fondo della confezione, in modo tale da definire un elemento avente una conformazione generale ad Ύ”. Tale saldatura, secondo le intenzioni, dovrebbe consentire all'utilizzatore di provvedere all’apertura integrale della confezione, esercitando un unico e breve atto di trazione. In pratica, tuttavia, non sempre la saldatura tra i due nastrini viene eseguita in modo appropriato, per cui, andando a tirare la porzione dei medesimi sporgente dall'involucro, è possibile che venga tirato solo uno di questi nastrini, con conseguente non idonea apertura della confezione. Può accadere, quindi, che la confezione rimanga parzialmente chiusa e il consumatore sia costretto a toccare il prodotto per staccarlo completamente dall’involucro.
Secondo un’altra tipologia nota di confezione per formaggio fuso a base triangolare, è previsto che la medesima confezione comprenda dei mezzi nastriformi di lacerazione che sono composti da un primo ed un secondo nastrini disposti tra di loro Incrociati in modo da definire una sorta di “X" asimmetrica. Questi nastrini vengono saldati o uniti reciprocamente in corrispondenza del punto di sovrapposizione reciproca dei detti nastrini in modo tale che i rami più corti dei mezzi di lacerazione presentino le rispettive estremità libere che, a involucro piegato, sporgono dal medesimo involucro definendo delle porzioni di presa e trazione, tramite cui si provvede alla lacerazione e apertura della confezione. Anche in questo tipo di confezione nota, è presente il soprariferito problema relativo al fatto che non sempre la saldatura tra i due nastrini viene eseguita in modo appropriato. Andando a tirare le porzioni dei medesimi nastrini sporgenti dall’involucro, è dunque possibile che venga tirato solo uno di questi nastrini, con conseguente non ottimale apertura della confezione.
È stata inoltre predisposta una confezione in cui un nastrino viene ripiegato a forma di “V” ed associato all'involucro in congiunzione ad una secondo nastrino più corto che viene saldato al detto nastrino in corrispondenza del vertice della "V” e che si prolunga oltre il bordo dell'involucro per definire una porzione di presa e trazione con cui si da avvio alla lacerazione di apertura dell'involucro. Anche in questa realizzazione già nota, una saldatura male attuata, tra il nastrino di lacerazione a “V” la porzione di trazione, può portare ad uno sfiiamento della sola porzione di trazione e conseguente mancata apertura della confezione.
In tutte le macchine che servono realizzare tal genere di confezioni è dunque previsto l’uso di una pluralità di dispositivi di alimentazione delle singole porzioni di nastro che servono a realizzare i mezzi nastriformi di lacerazione e apertura di ogni confezione.
Nella rivendicazione 1 viene esposta una innovativa confezione per un prodotto alimentare pastoso, in particolare un prodotto pastoso quale un formaggio fuso o simile, comprendente un involucro di avvolgimento di una porzione di prodotto, l’involucro essendo ottenuto da un foglio sbozzato piano che presenta un profilo opportuno e che viene ripiegato in modo tale da definire una parete di fondo, da cui si prolungano perpendicolarmente delle pareti laterali della confezione; sono previsti mezzi di copertura superiore aventi alette che si estendono da dette pareti laterali e che sono ripiegate parallelamente al fondo; e in cui sono provvisti mezzi lineari di lacerazione dell'involucro associati al medesimo involucro; caratterizzata dal fatto che detti mezzi di lacerazione dell’involucro sono costituiti da un singolo elemento lineare comprendente un primo ed un secondo ramo che vengono associati al detto foglio sbozzato in modo tale da definire una configurazione a “V” del detto elemento lineare, detto elemento lineare presentando una porzione che si prolunga all’esterno del detto involucro ed è atta ad essere presa e frazionata per provvedere alla lacerazione e apertura del detto involucro.
Con i mezzi di lacerazione che sono costituiti da un singolo elemento lineare, è garantito il verificarsi di una lacerazione ottimale, conforme alle modalità prestabilite, senza rischio di disassemblamento dell’elemento lineare durante le operazioni di lacerazione.
La disposizione a “V” dell’elemento lineare di strappo, associato in posizione opportuna al detto involucro, è particolarmente preferita, in quanto consente di eseguire tale operazione di associazione in modo semplice e rapido.
È altresì possibile utilizzare macchine che impieghino, per ciascuna porzione di prodotto, una singola bobina di alimentazione dell’elemento lineare di lacerazione, con conseguente semplificazione strutturale e operativa per le macchine che realizzano tali confezioni. Si ottiene inoltre un consumo ridotto di materiale per la realizzazione dei detti elementi lineari di lacerazione.
La rivendicazione 16 espone un vantaggioso procedimento per il confezionamento di un prodotto alimentare pastoso.
Altri aspetti vantaggiosi della presente confezione sono esposti nelle rivendicazioni secondarie.
Il presente trovato, nelle sue caratteristiche tecniche e nei suoi vari aspetti vantaggiosi, risulterà comunque maggiormente evidente dalla lettura della descrizione dettagliata che segue, fatta con riferimento ai disegni allegati, che ne rappresentano forme di realizzazione puramente esemplificative e non limitative, in cui:
la figura 1 illustra una vista in prospettiva della prima realizzazione preferita della presente confezione, in condizione chiusa;
la figura 2 illustra una vista in pianta dall’alto del foglio sbozzato piano da cui viene provvisto l'involucro della prima realizzazione preferita della presente confezione;
la figura 3 illustra una fase intermedia del procedimento di produzione della prima realizzazione preferita della presente confezione;
- le figure 4 e 5 illustrano in prospettiva la fase di lacerazione e apertura dell’involucro della presente prima realizzazione di confezione;
la figura 6 illustra una vista in prospettiva della seconda realizzazione preferita della presente confezione, in condizione chiusa;
la figura 7 illustra una vista in pianta dall’alto del foglio sbozzato piano da cui viene provvisto l'involucro della seconda realizzazione preferita della presente confezione;
la figura 8 illustra una fase intermedia del procedimento di produzione della seconda realizzazione preferita della presente confezione;
le figure 9, 10, 11 illustrano in prospettiva la fase di lacerazione e apertura dell’involucro della presente seconda realizzazione di confezione.
Nella figura 1 , viene illustrata una prima realizzazione preferita 10 di confezione del presente trovato, destinata al confezionamento di un formaggio fuso, la quale comprende un involucro atto ad avvolgere una porzione di formaggio fuso, il quale involucro 11 viene predisposto, tramite successive piegature, a partire da un foglio sbozzato piano 11’ (mostrato in figura 2) in materiale adatto, ad esempio in alluminio o film plastico, opportunamente termosaldabile su almeno una faccia, li foglio sbozzato presenta un profilo 15 di forma generale pentagonale.
Facendo riferimento anche alla successiva figura 3, si evince come, in modo sostanzialmente noto, tale sbozzato piano 11’ venga ripiegato in modo tale da definire una parete di fondo 16, a forma di settore circolare, ma che potrebbe anche essere di forma triangolare, da cui si prolungano perpendicolarmente delle pareti laterali 20, 22, 24 della confezione.
In particolare, lo sbozzato 11' può essere ricavato da un foglio di carta stagnola, oppure di alluminio, di cui almeno la superficie destinata a rimanere all'interno dell’involucro è stata preventivamente trattata con lacche capaci di conferire a detta superficie caratteristiche di termosaldabilità. Lo sbozzato o spezzone 11‘ potrebbe essere ricavato anche da un film in materiale plastico termosaldabile.
La presente confezione è altresì dotata di appositi mezzi di copertura superiore del prodotto, i quali sono realizzati da alette superiori 26, 28, 30 prolungantesi dalle pareti laterali, le quali trattengono un coperchietto di chiusura superiore 31, ricavato da una diversa bobina di materiale simile comunque a quello utilizzato per lo sbozzato definente l’involucro di base.
Con i riferimenti numerici 34, 36 e 40 nelle figure, sono indicate delle linguette di risvolto in doppio strato, che sono, come ben evidenziato in figura 3, ottenute da falde dello sbozzato che si prolungano tra le falde definenti le pareti laterali 20, 22, 24 della confezione.
Nella figura 2, le linee in tratteggio sullo sbozzato designano delle linee di piegatura o cordonatura che consentono di ottenere il presente involucro.
In particolare, lo sbozzato 11' comprende un pannello centrale 16, il quale, tramite linee di cordonatura longitudinali 1620 e 1622 (convergenti in un punto di vertice V), è separato da falde 20, 22 atte a definire le pareti longitudinali dell’involucro e che, tramite una linea di cotonatura arcuata 1624 estendetesi trasversalmente, è separato dalla falda 24 atta a definire la parete di tallone dell’involucro.
Dette falde 20, 22, 24 sono, a loro volta, rispettivamente separate, tramite rispettive linee di cordonatura 2026, 2228, 2430, da delle falde, più esterne, indicate con i riferimenti numerici 26, 28, 30, le quali sono atte a definire le dette alette di ritegno del coperchietto della presente confezione.
Le citate falde 20, 22 sono, quindi, separate anteriormente, tramite rispettive linee di cordonatura 2040, 2240, da rispettive falde 40a, 40b a loro volta ripiegabili lungo una linea di cordonatura intermedia di separazione (contrassegnata con il riferimento 40ab), che suddivide le dette due falde 40a e 40 b e che si prolunga dal vertice V della falda di fondo dello sbozzato. Tali falde 40a e 40b sono atte a realizzare, in condizione piegata, una linguetta di vertice 40, che viene ripiegata su una parete laterale 20 dell’involucro.
Posteriormente, le citate falde 20, 22 sono inoltre separate, tramite rispettive linee di cordonatura 2034, 2236, da rispettive falde 34a, 36a, a loro volta ripiegabili lungo rispettive linee di cordonatura intermedie (contrassegnate con i rispettivi riferimenti 34ab, 36ab), rispetto a corrispondenti falde 34b e 36b, che sono a loro volta separate tramite linee di cordonatura 2434 e 2436 dalla falda di tallone 24.
Tali falde 34a, 34b e 36a, 36b sono atte a realizzare, in condizione piegata, come verrà meglio descritto in seguito, le linguette di risvolto 34 e 36, che vengono ripiegate sui fianchi longitudinali 20, 22 dell'involucro.
Negli spigoli posteriori dello sbozzato, separate tramite rispettive linee di cotonatura, sono inoltre previste delle falde, indicate rispettivamente con i riferimenti numerici 34'a, 34'b e 36'a, 36'b, che, in condizione piegata, definiscono rispettive porzioni di ripiegatura, in doppio strato, che si estendono al di sopra delle corrispondenti alette di copertura longitudinale 26, 28.
Le falde 34'a e 36'a definiscono le parti superiori delle dette linguette di risvolto 34, 36, le quali vengono ripiegate sulle alette di fianco 26, 28 e vengono contrassegnate, in figura 1, con il riferimento numerico 34' e 36'.
È possibile prevedere la saldatura del coperchietto 31 all’involucro 11 e la saldatura delle linguette laterali 34, 36, 40 del medesimo involucro a garanzia di una maggiore ermeticità della confezione.
Come illustrato in figura 2, degli opportuni mezzi 41 per la lacerazione e apertura dell’involucro vengono associati al medesimo involucro in condizione non piegata, venendo resi solidali alla superficie superiore dello sbozzato 14 che è destinata a realizzare la superficie interna del detto involucro.
Detti mezzi di lacerazione comprendono un singolo elemento lineare 41 avente due rami distinti 42, 44 di lacerazione associati al detto foglio sbozzato in modo tale da definire una configurazione a “V” del detto elemento lineare.
Come illustrato in figura 2, in questa prima realizzazione preferita, detti primo e secondo ramo 42, 44 dei mezzi di lacerazione lineari si dispongono in corrispondenza delle falde definenti le pareti laterali 20, 22 della confezione, parallelamente ai bordi longitudinali definenti dette pareti laterali 20, 22 della confezione.
Tale sistemazione rende possibile la lacerazione delle pareti laterali della confezione. Ciò consente, tra l'altro, di diminuire la superficie delle pareti laterali, che, in condizione aperta, resta a contatto del prodotto, facilitando lo sfilamento del medesimo prodotto P dall’involucro.
In particolare, come illustrato, detti primo e secondo ramo 42, 44 dei mezzi di lacerazione lineari 41 si dispongono in vicinanza della linea di piegatura che delimita il fondo 16 della confezione. In questo modo, è possibile lasciare, durante la lacerazione, una maggiore estensione in altezza di dette parete laterali, che provvede una superficie di appoggio vantaggiosamente maggiorata per le dita del’utilizzatore.
L’elemento lineare di lacerazione 41 presenta una porzione 46 che si prolunga all'esterno del detto involucro ed è atta ad essere presa e trazionata per provvedere alla lacerazione e apertura del detto involucro.
Come illustrato, l’elemento di lacerazione 41 viene associato al detto foglio sbozzato 11 in modo tale che la porzione 46 di congiunzione tra i detti rami 42, 44 del detto elemento lineare di lacerazione 41 sporga, anteriormente, dal detto foglio sbozzato 11' per definire la detta porzione di presa e trazione.
Inoltre, le estremità libere posteriori 48, 50 dei detti rami 42, 44 dei mezzi di lacerazione lineari si prolungano, vantaggiosamente, entro le dette falde 34a, 34b e 36a, 36b che sono previste tra dette pareti laterali 20, 22, 24 dell’involucro e che sono ripiegate e affacciate tra loro per definire delle linguette di risvolto 34, 36.
È possibile che le falde contraffacciate definenti le linguette di risvolto vengano saldate tra loro per trattenere fermamente le dette estremità libere 48, 50 dei mezzi lineari di lacerazione.
Con riferimento particolare alla figura 3, si evince come, secondo il procedimento, si provveda dapprima a ripiegare perpendicolarmente al fondo 16 le altre falde dello sbozzato, con ripiegatura delle linguette 34, 36, 40 sulle corrispondenti pareti laterali. Dopodiché si provvede al riempimento dell'involucro con il prodotto P (schematizzato in tratteggio in figura 3).
Si dispone, quindi, il coperchietto di copertura 31 sul prodotto P e si piegano le alette laterali 26, 28, 30 sul detto coperchietto 31 giungendo alla configurazione della figura 1. Questo fatto non è espressamente mostrato nelle figure allegate.
Con particolare riferimento alle figure 4 e 5, si evince come, con la presente prima realizzazione, sia possibile effettuare l'apertura dell'involucro. In pratica, si afferra la porzione sporgente 46 che si prolunga dalla linguetta di risvolto 40 (vedi figura 1) e, frazionando la medesima, si ottiene, con un singolo movimento, sostanzialmente lineare, la simultanea lacerazione delle pareti di fianco 20, 22 dell'involucro 11.
Non prolungando eccessivamente tale azione di trazione, è possibile mantenere il nastrino di strappo ancorato tramite le estremità 48, 50 all’involucro, che può quindi essere vantaggiosamente eliminato, entro i contenitori di rifiuto, con un unico gesto da parte dell’utilizzatore.
Le successive figure da 6 a 11 illustrano una seconda realizzazione preferita 100 della confezione del presente trovato.
In questa seconda realizzazione preferita l’involucro di confezionamento e il relativo coperchietto di chiusura superiore sono del tutto simili a quelli della prima realizzazione e non vengono pertanto ridescritti nei dettagli. Per le caratteristiche che sono simili a quelle della prima realizzazione preferita si mantengono dunque gli stessi riferimenti numerici che sono stati impiegati in relazione a detta prima realizzazione.
In questa seconda realizzazione preferita, i mezzi lineari di lacerazione, che vengono ora indicati complessivamente con il riferimento numerico 141, comprendono anch’essi un singolo elemento lineare che presenta un primo ed un secondo ramo 142, 144 che vengono associati al detto foglio sbozzato in modo tale da definire una configurazione a “V” del detto elemento lineare.
L’elemento lineare 141 presenta una apposita porzione che si prolunga all’esterno del detto involucro ed è atta ad essere presa e frazionata per provvedere alla lacerazione e apertura del medesimo. I detti mezzi di presa sono, dunque, qui realizzati da una estremità libera posteriore 146 del ramo 144 del detto elemento lineare. Detta estremità 146 sporge dal detto foglio sbozzato 11, per definire la detta porzione di presa e trazione, prolungandosi posteriormente dal detto foglio sbozzato 11’ in corrispondenza della falda 36'a che è atta a definire, a involucro ultimato, la porzione 36' ripiegata parallelamente al coperchietto
In questa seconda realizzazione preferita, il primo e secondo ramo 142, 144 dei mezzi di lacerazione lineari 141 si dispongono in corrispondenza della falda definente il fondo 16, posizionandosi in vicinanza e parallelamente ai bordi longitudinali laterali di questa.
I rami 142, 144 dell’elemento lineare di lacerazione comprendono porzioni estreme 142', 144' che presentano, rispettivamente, un primo tratto 142'a, 144'a che si prolunga entro la falda 24, definente la parete di tallone, in vicinanza ai rispettivi bordi laterali 2434 e 2436, ed, a valle di questo, un secondo tratto 142'b, 144'b che si prolunga entro falde definenti le linguette 34, 36 di risvolto che vengono ripiegate su una corrispondente parete laterale della confezione.
È possibile che le falde contraffacciate definenti le linguette di risvolto siano saldate tra loro per trattenere fermamente le corrispondenti parti delle porzioni estreme 142', 144' dei mezzi lineari di lacerazione, e per sigillare in grado maggiore la confezione.
Con riferimento particolare alle figure 9, 10 e 11, si evince come sia possibile effettuare l'apertura dell’involucro con la presente seconda realizzazione preferita di confezione. In pratica, si afferra la porzione sporgente 146 che si prolunga dalla detta porzione 34', che si estende superiormente alla linguetta di risvolto 34 e che viene ripiegata sull’aletta di ritegno 28 (vedi figura 6), e si fraziona, quindi, la medesima porzione, ottenendo, dapprima, la lacerazione della linguetta 36 e del bordo della parete di tallone 24, che è in corrispondenza di questa.
Successivamente, continuando a tirare l'elemento lineare, si provoca la lacerazione del fondo 16 in corrispondenza dei bordi di fianco 1620, 1622 (vedi figura 10). Proseguendo ulteriormente nell'azione di trazione, si lacera l’altra estremità laterale del tallone 24 e la corrispondente linguetta 34, giungendo alla condizione, mostrata in figura 11, in cui il fondo 16 e la parete di tallone 24 sono distaccate dal resto dell'involucro, a cui rimangono collegati praticamente solo grazie al bordo di cordonatura 2430 che collega la parete di tallone 24 all'aletta di ritegno 30.
Nelle presenti realizzazioni, le linguette di risvolto 34, 36 in corrispondenza della parete di tallone 24, sono mostrate ripiegate sulle pareti di fianco 20, 22; secondo un’ulteriore realizzazione potrebbero, tuttavia, anche essere provviste ripiegate sulla detta parete di tallone 24.
Pur essendo preferita, come è stato illustrato, l'applicazione del presente elemento lineare di strappo ad una confezione avente una base a forma di settore circolare o triangolare, sarebbe altresì immaginabile il fatto di applicare il presente elemento lineare anche a confezioni quadrangolari, in particolare quadrate o rettangolari, per andare a lacerare pareti laterali o di fondo di queste a partire da una porzione di presa sporgente dall'involucro, preferibilmente in corrispondenza di una linguetta di risvolto del medesimo involucro.
Il trovato così concepito è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti neN'ambito del concetto inventivo. Inoltre, tutti i dettagli possono essere sostituiti da elementi tecnicamente equivalenti.

Claims (31)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Confezione (10; 100) per un prodotto alimentare pastoso (P), in particolare un prodotto pastoso quale un formaggio fuso o simile, comprendente un involucro (11) di avvolgimento di una porzione di prodotto, l’involucro (11) essendo ottenuto da un foglio sbozzato piano che presenta un profilo opportuno (15) e che viene ripiegato in modo tale da definire una parete di fondo (16), da cui si prolungano perpendicolarmente delle pareti laterali (20, 22, 24) della confezione; sono previsti mezzi di copertura aventi alette (26, 28, 30) che si estendono da dette pareti laterali (20, 22, 24) e che sono ripiegate parallelamente al fondo (16); e in cui sono provvisti mezzi lineari di lacerazione dell’involucro (11) associati al medesimo involucro; caratterizzata dal fatto che detti mezzi di lacerazione dell’involucro sono costituiti da un singolo elemento lineare (41; 141) comprendente un primo ed un secondo ramo (42, 44; 142, 144) che vengono associati al detto foglio sbozzato in modo tale da definire una configurazione a “V” del detto elemento lineare, detto elemento lineare (41; 141) presentando una porzione (46; 146) che si prolunga all’esterno del detto involucro (11) ed è atta ad essere presa e trazionata per provvedere alla lacerazione e apertura del detto involucro (11).
  2. 2. Confezione secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detta parete di fondo (16) è a forma di settore circolare o triangolare.
  3. 3. Confezione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti primo e secondo ramo (42, 44) dei mezzi di lacerazione lineari si dispongono in corrispondenza delle falde definenti le pareti laterali (20, 22) della confezione.
  4. 4. Confezione secondo la rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che detti primo e secondo ramo (42, 44) dei mezzi di lacerazione lineari si dispongono paralleli ai bordi longitudinali definenti dette pareti laterali (20, 22) della confezione.
  5. 5. Confezione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti o secondo la parte precaratterizzante della rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che i mezzi di lacerazione lineari (42, 44) lacerano le pareti laterali dell’involucro (11) disponendosi in vicinanza del fondo (16) della confezione.
  6. 6. Confezione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto elemento di lacerazione (41) è associato al detto foglio sbozzato (11) in modo tale che la porzione (46) di congiunzione tra i detti rami (42, 44) del detto elemento lineare di lacerazione (41) sporga dal detto foglio sbozzato (11) per definire la detta porzione di presa e trazione.
  7. 7. Confezione secondo la rivendicazione 6, caratterizzata dal fatto che la porzione (46) di congiunzione tra i detti rami (42, 44) del detto elemento lineare di lacerazione (41) sporge dal detto involucro (11), tra le falde della linguetta di vertice (40) del medesimo.
  8. 8. Confezione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che le estremità libere (48, 50) dei detti rami (42, 44) dei mezzi di lacerazione lineari si prolungano entro falde previste tra pareti laterali (20, 22, 24) dell'involucro e che sono ripiegate e affacciate tra loro per definire delle linguette di risvolto (34, 36) ripiegate su una corrispondente parete laterale della confezione.
  9. 9. Confezione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti 7 e 8, caratterizzata dal fatto che dette falde contraffacciate definenti le linguette di risvolto (34, 36) che ricevono le estremità libere (48, 50) dei mezzi lineari di lacerazione sono saldate tra loro.
  10. 10. Confezione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti 1 e 2, caratterizzata dal fatto che detti primo e secondo ramo (142, 144) dei mezzi di lacerazione lineari (141) si dispongono in corrispondenza della falda definente il fondo (16) in vicinanza e parallelamente ai bordi longitudinali (1620, 1622) laterali di questa.
  11. 11. Confezione secondo la rivendicazione 10, caratterizzata dal fatto che detto elemento di lacerazione (141) presenta una estremità libera (146) che sporge dal detto foglio sbozzato per definire la detta porzione di presa e trazione.
  12. 12. Confezione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti 10 e 11, caratterizzata dal fatto che le porzioni estreme (142', 144') dei detti rami (142, 144) dei mezzi di lacerazione lineari presentano un primo tratto (142'a, 144'a) che si prolunga entro la falda definente la parete di tallone (24) ed, a valle di questo, un secondo tratto (142'b, 144'b) che si prolunga entro falde ripiegate ed affacciate tra loro per definire delle linguette di risvolto ripiegate (34, 36) su una corrispondente parete laterale (20, 22) della confezione.
  13. 13. Confezione secondo la rivendicazione 12, caratterizzata dal fatto che uno di detti rami (144) dei mezzi di lacerazione è più lungo dell'altro, terminando con una estremità libera (146) che si prolunga, al di fuori del detto involucro (11), in posizione superiore alla corrispondente linguetta di risvolto (36).
  14. 14. Confezione secondo la rivendicazione 13, caratterizzata dal fatto che le linguette di risvolto (34, 36) sono saldate, tra loro, intorno alle porzioni estreme (142, 144') dei mezzi lineari di lacerazione.
  15. 15. Confezione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che le parti (26, 28, 30, 31) definenti i mezzi di copertura e le dette falde contraffacciate definenti le linguette di risvolto (34, 36, 40) sono saldate reciprocamente per rendere ermetica la confezione.
  16. 16. Procedimento per il confezionamento di un prodotto alimentare pastoso (P), in particolare un prodotto pastoso quale un formaggio fuso o simile, il procedimento prevedendo di realizzare un involucro (11) di avvolgimento di una porzione di prodotto a partire da un foglio sbozzato piano che presenta un profilo opportuno (15) e che viene ripiegato in modo tale da definire una parete di fondo (16), da cui si prolungano perpendicolarmente delle pareti laterali (20, 22, 24) della confezione; è previsto di predisporre appositi mezzi di copertura aventi alette (26, 28, 30) che si estendono da dette pareti laterali (20, 22, 24) e che sono ripiegate parallelamente al fondo (16); ed essendo previsto di associare al medesimo involucro (11) adatti mezzi lineari (41; 141) di lacerazione dell’involucro (11); caratterizzato dal fatto che detti mezzi di lacerazione dell’involucro sono costituiti da un singolo elemento lineare (41; 141) comprendente un primo ed un secondo ramo (42, 44; 142, 144) che vengono associati al detto foglio sbozzato in modo tale da definire una configurazione a “V” del detto elemento lineare e in modo tale che detto elemento lineare (41; 141) presenti una porzione (46; 146) che si prolunga all’esterno del detto involucro (11) ed è atta ad essere presa e trazionata per provvedere alla lacerazione e apertura del detto involucro (11).
  17. 17. Procedimento secondo la rivendicazione 16, caratterizzato dal fatto di essere ripiegato in modo tale da definire una parete di fondo (16), a forma di settore circolare o triangolare.
  18. 18. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti 16 e 17, caratterizzato dal fatto che detti primo e secondo ramo (42, 44) dei mezzi di lacerazione lineari vengono disposti in corrispondenza delle falde definenti le pareti laterali (20, 22) della confezione.
  19. 19. Procedimento secondo la rivendicazione 18, caratterizzato dal fatto che detti primo e secondo ramo (42, 44) dei mezzi di lacerazione lineari vengono disposti paralleli ai bordi longitudinali definenti dette pareti laterali (20, 22) della confezione.
  20. 20. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 16 a 21 , caratterizzato dal fatto che detti primo e secondo ramo (42, 44) dei mezzi di lacerazione lineari (41) vengono disposti in vicinanza del fondo (16) della confezione.
  21. 21. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 16 a 20, caratterizzato dal fatto che detto elemento di lacerazione (41) è associato al detto foglio sbozzato (14) in modo tale che la porzione (46) di congiunzione tra i detti rami (42, 44) del detto elemento lineare di lacerazione (41) sporga dal detto foglio sbozzato per definire la detta porzione di presa e trazione.
  22. 22. Procedimento secondo la rivendicazione 21, caratterizzato dal fatto che la porzione (46) di congiunzione tra i detti rami (42, 44) del detto elemento lineare di lacerazione (41) sporge dal detto foglio sbozzato (14) dalle falde definenti la linguetta di vertice (40) del medesimo.
  23. 23. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 16 a 22, caratterizzato dal fatto che le estremità libere (48, 50) dei detti rami (42, 44) dei mezzi di lacerazione lineari vengono prolungati entro falde, previste tra pareti laterali (20, 22, 24) dell’involucro, che vengono ripiegate e affacciate tra loro per definire delle linguete di risvolto (34, 36) ripiegate su una corrispondente parete laterale (20, 22) della confezione.
  24. 24. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti 22 e 23, caratterizzato dal fatto che dete falde contraffacciate definenti le linguette di risvolto (34, 36, 40) vengono saldate tra loro.
  25. 25. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti 16 e 17, caratterizzato dal fatto che deti primo e secondo ramo (142, 144) dei mezzi di lacerazione lineari (141) vengono disposti in corrispondenza della falda definente il fondo (16), in vicinanza e parallelamente ai bordi longitudinali laterali (1620, 1622) di questa.
  26. 26. Procedimento secondo la rivendicazione 25, caratterizzato dal fatto che una estremità libera (146) detto elemento di lacerazione (141) viene fata sporgere dal deto involucro (11) per definire la deta porzione di presa e trazione.
  27. 27. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti 25 e 26, caratterizzato dal fatto che le porzioni estreme (142', 144’) dei deti rami (42, 44) dei mezzi di lacerazione lineari vengono posizionate sul foglio sbozzato in modo tale da presentare un primo tratto che si prolunga entro la falda definente la parete di tallone (24) ed, a valle di questo, un secondo tratto che si prolunga entro falde ripiegate ed affacciate tra loro per definire delle linguette di risvolto ripiegate su una corrispondente parete laterale della confezione.
  28. 28. Procedimento secondo la rivendicazione 27, caratterizzato dal fatto che uno di detti rami (144) dei mezzi di lacerazione è più lungo dell’altro, terminando con una estremità libera (146) che si prolunga superiormente al di fuori della corrispondente linguetta di risvolto (36).
  29. 29. Procedimento secondo la rivendicazione 28, caratterizzato dal fatto che dette falde contraffacciate, definenti le linguette di risvolto (34, 36), sono saldate tra loro intorno alle porzioni estreme (142', 144') dei mezzi lineari di lacerazione.
  30. 30. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 16 a 29, caratterizzato dal fatto che le parti (26, 28, 30, 31) definenti i mezzi di copertura e le dette falde contraffacciate definenti le linguette di risvolto (34, 36, 40) vengono saldate reciprocamente per rendere ermetica la confezione.
  31. 31. Confezione e procedimento secondo le rivendicazioni precedenti e secondo quanto descritto ed illustrato con riferimento alle figure degli uniti disegni e per gli accennati scopi.
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