ITBO980454A1 - Dispositivo variatore di velocita' . - Google Patents
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Description
DESCRIZIONE
annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE dal titolo:
DISPOSITIVO VARIATORE DI VELOCITA'.
La presente invenzione concerne un dispositivo variatore di velocità.
In particolare, la presente invenzione è relativa ad un dispositivo riduttore di velocità, al quale la descrizione che segue farà riferimento senza per questo perdere in generalità.
Come noto, i riduttori di velocità sono dispositivi meccanici provvisti di un albero di ingresso e di un albero di uscita, i quali vengono rispettivamente collegati ad un motore e ad una unità utilizzatrice e sono in grado di motorizzare l'unità utilizzatrice stessa con un moto rotatorio presentante una velocità minore della velocità con cui ruota il citato albero di ingresso.
Tali tipi di riduttori comprendono, sostanzialmente, un corpo scatolare di contenimento di una pluralità di alberi, sui quali sono calettati degli ingranaggi i quali, a coppie, si trasmettono il moto con opportuni rapporti di trasmissione e danno origine alla citata motorizzazione dell'albero di uscita con velocità minore di quella dell'albero di ingresso. Le velocità di rotazione degli alberi di ingresso e, rispettivamente, di uscita, nonché il valore della coppia che l’albero di uscita deve trasmettere all'unità utilizzatrice, determinano la scelta del motore da associare a ciascun riduttore, ed impongono di dotare il riduttore stesso di un numero di coppie di ingranaggi uguale a due o maggiore di due.
In un primo tipo di riduttore noto, quando si ha l'esigenza di ottenere un rapporto di trasmissione totale il cui valore comporta l’utilizzazione di un numero di coppie di ingranaggi maggiore di due, si deve interporre fra una carcassa ed un coperchio, facenti parte del citato corpo scatolare, un settore di carcassa aggiuntivo, che supporta almeno una coppia di ingranaggi da aggiungere a quelle già presenti. Analogamente, anche il coperchio deve essere scelto adeguatamente in funzione del rapporto di trasmissione da conseguire e del citato valore di coppia, allo scopo di consentire l'accoppiamento al riduttore di un motore in grado di fornire in uscita un numero di giri ed una potenza adeguati alle necessità.
Ovviamente, il fatto di dovere realizzare e tenere a magazzino un adeguato numero sia di coperchi, sia di settori di carcassa aggiuntivi, differenti fra loro, comporta un onere finanziario notevole. Inoltre, il fatto che il citato corpo scatolare sia composto dai tre particolari sopra menzionati, collegati reciprocamente a coppie con interposizione di elementi di tenuta, quali ad esempio delle rispettive guarnizione per la tenuta stagna dei fluidi lubrificanti, comporta una notevole complessità di componenti del riduttore sopra descritto, oltre ad una maggiore possibilità di trafilamenti del lubrificante stesso.
In un secondo tipo di riduttori noti la citata carcassa è realizzata in corpo unico, ed è dotata internamente di un settore di carcassa aggiuntivo il quale risulta sempre presente, sia nel caso di riduttore a due coppie di ingranaggi, sia nel caso di riduttore a tre o più coppie di ingranaggi. Tale settore di carcassa aggiuntivo è costituito, essenzialmente, da una parete, dotata di un numero di fori o alloggiamenti atti ad accogliere rispettivi elementi di supporto di alberi sui quali sono calettati degli ingranaggi. Tali alloggiamenti sono in numero sufficiente a fare fronte alla presenza del numero massimo di coppie di ingranaggi di cui i riduttori in questione possono essere dotati. Pertanto, anche nel caso in cui il riduttore è dotato di due sole coppie di ingranaggi, la citata carcassa è dotata di un settore di carcassa aggiuntivo di notevole complessità realizzativa, provvisto di un numero di alloggiamenti maggiore di quello realmente necessario e caratterizzato da un costo di produzione inutilmente elevato. Tale costo di produzione risulta particolarmente notevole anche a causa de) fatto che il complesso meccanico costituito dalla carcassa e dal citato settore aggiuntivo viene ottenuto per fusione, utilizzando un'anima di notevoli dimensioni a causa della presenza nel complesso medesimo di ampi sottosquadri.
Sono inoltre noti riduttori del secondo tipo descritto nei quali il citato settore di carcassa aggiuntivo viene prodotto separatamente dalla citata carcassa, e viene collegato alla carcassa stessa tramite viti o simili elementi di collegamento. Anche in questo caso i costi di lavorazione e/o di immagazzinamento del settore aggiuntivo, che nel caso di utilizzazione di due coppie di ingranaggi risulta più complesso del necessario, risultano alquanto gravosi.
Si noti poi che, anche nei sopra descritti riduttori dotati di un settore di carcassa aggiuntivo solidale alla carcassa, è necessario potere associare ai riduttori stessi motori presentanti caratteristiche differenti fra loro ed in grado di fare fronte alle varie necessità. In conseguenza di tale fatto è necessario, come nel caso del primo tipo di riduttore noto sopra descritto, produrre e tenere a magazzino una pluralità di tipi di coperchi differenti fra loro ed adatti a soddisfare le varie necessità.
Lo scopo della presente invenzione è pertanto quello di eliminare gli inconvenienti ora menzionati.
L'invenzione, quale essa è caratterizzata dalle rivendicazioni, risolve il problema di fornire un dispositivo variatore di velocità, caratterizzato dal fatto di comprendere corpo scatolare (59") di alloggiamento e supporto di un numero determinato di coppie di ingranaggi variabile in funzione del rapporto di variazione di velocità del dispositivo stesso, le dette coppie di ingranaggi essendo cinematicamente collegate fra loro per trasmettere il moto tra un albero di ingresso e ad un albero dì uscita del detto dispositivo variatore di velocità; il detto corpo scatolare essendo definito da una carcassa che risulta sempre la medesima per qualsiasi numero determinato di dette coppie di ingranaggi, e presentante sostanzialmente la forma di un corpo a tazza e supportante un numero determinato di detti ingranaggi cinematicamente collegati fra loro; alla detta carcassa essendo collegabile uno di almeno due coperchi scelto in funzione del numero determinato di coppie di ingranaggi presenti nel dispositivo variatore di velocità; ciascuno dei detti due coperchi supportando un ulteriore numero determinato di detti ingranaggi complementare al detto numero determinato di detti ingranaggi presenti nella detta carcassa per formare il detto rapporto di variazione voluto del detto dispositivo, e ad almeno uno dei detti due coperchi essendo associata, internamente al detto corpo scatolare, una parete di supporto di una parte del detto ulteriore numero determinato di ingranaggi, la quale è presente solo nel caso di un numero predeterminato di dette coppie di ingranaggi ed in funzione di rispettive differenti versioni realizzative del detto dispositivo variatore di velocità.
Le caratteristiche tecniche dell'invenzione, secondo i suddetti scopi, sono chiaramente riscontrabili dal contenuto delle rivendicazioni sottoriportate, ed i vantaggi della stessa risulteranno maggiormente evidenti nella descrizione dettagliata che segue, fatta con riferimento ai disegni allegati, che ne rappresentano una forma di realizzazione puramente esemplificativa e non limitativa, in cui:
le figure 1 e 2 illustrano rispettive viste in sezione di due tipi di riduttore di tipo noto e facenti parte dello stato della tecnica, in cui ia figura 1, illustrata parzialmente in esploso, è relativa ad un riduttore del primo tipo, mentre la figura 2 è relativa ad un riduttore del secondo tipo;
le figure 3 e 4 illustrano rispettive viste in sezione, con alcune parti asportate, di un ulteriore riduttore di tipo noto, del secondo tipo, facente parte dello stato della tecnica, nelle quali, in particolare, la figura 3 è relativa ad un riduttore a due coppie, mentre la figura 4 è relativa allo stesso riduttore della figura 3 utilizzato per tre coppie;
la figura 5 rappresenta una vista schematica e parziale di un particolare della figura 2, ricavata sezionando la figura 2 stessa con un piano V-V.
la figura 6 illustra una vista in sezione e parzialmente in esploso di un riduttore a due coppie di ingranaggi realizzato in accordo con la presente invenzione;
la figura 7 illustra una vista in sezione e parzialmente in esploso di un riduttore a tre coppie di ingranaggi realizzato in accordo con la presente invenzione.
Nella figura 1 con 1 è indicato nel suo complesso un primo tipo di dispositivo riduttore di tipo noto, il quale comprende un corpo scatolare 2 costituito da una carcassa 3, da un settore di carcassa aggiuntivo 4 e da un coperchio 5 reciprocamente collegati a coppie e nell'ordine sopra esposto con interposizione di elementi di tenuta per i fluidi lubrificanti non rappresentati.
Nella descrizione che segue si farà riferimento ad una pluralità di assi costituenti rispettive entità geometriche di riferimento di rispettivi particolari meccanici; tali assi sono tutti paralleli fra loro, e sono paralleli alle direzioni di sviluppo longitudinale dei riduttori che verranno via via descritti.
La carcassa 3 è dotata di un foro 6 ad asse orizzontale, praticato in una sua parete 7 disposta a sinistra in figura 1 ed alloggiente al suo interno due cuscinetti 8 a sfere supportanti con i propri anelli interni un albero 9 ad asse orizzontale di uscita del riduttore 1, dotato di una porzione di estremità fuoriuscente dal corpo scatolare 2. Sull'altra estremità dell'albero 9 è coassialmente calettata una ruota dentata 10, la quale è in impegno con una ruota dentata 11 calettata (o ricavata di pezzo) in corrispondenza di una porzione intermedia di un albero 12 ad asse orizzontale. L'estremità dell’albero 12 disposta a sinistra in figura 1 è alloggiata entro l'anello interno di un cuscinetto 13 a sfere presentante il proprio anello esterno calzato entro un foro 1.4 ricavato in una porzione interna della carcassa 3 situata al disotto del foro 6, mentre, a fianco della ruota dentata 11, sull'albero 12 è coassialmente calettata una ulteriore ruota dentata 15. L’estremità di destra dell'albero 12 è alloggiata entro l'anello interno di un cuscinetto 16, il cui anello esterno è calzato entro un foro 17 di cui è dotato il citato settore di carcassa aggiuntivo 4.
Tale settore di carcassa aggiuntivo 4 è inoltre dotato, al disopra del foro 17, di un foro 18 ad asse orizzontale entro il quale è calzato l'anello interno di un cuscinetto 19 a sfere supportante coassialmente con il suo anello interno una porzione mediana di un albero 20. Su una porzione di estremità di tale albero 20 disposta a sinistra nella figura 1 è calettata (o ricavata dì pezzo) una ruota dentata 21 atta ad impegnarsi, in uso, con la citata ruota dentata 15, mentre immediatamente a destra del cuscinetto 19 l'albero 20 porta calettata una ulteriore ruota dentata 22. La porzione di estremità di destra dell'albero 20 è alloggiata entro l'anello interno di un cuscinetto 23 a sfere, il cui anello esterno è alloggiabile entro una cavità 24 presente nel citato coperchio 5.
Entro un foro 25 del coperchio 5, disposto al disotto della cavità 24, sono alloggiati gli anelli esterni di due cuscinetti 26 e 27 a sfere coassialmente affiancati, disposti rispettivamente a sinistra e a destra in figura 1, i cui anelli interni sono calzati attorno a rispettive zone di un albero 28 ad asse orizzontale.
Sull'estremità dell'albero 28 disposta a sinistra in figura 1 è calettata (o ricavata di pezzo) una ruota dentata 29, atta cooperare, in uso, con la citata ruota dentata 22.
L'estremità destra dell'albero 28 è dotata coassialmente di una cavità 30 impegnabile dall'albero di uscita (non illustrato) di un motore non rappresentato, il quale è collegabile ad una flangia 31 facente parte del coperchio 5 tramite elementi di collegamento costituiti, per esempio, da viti (non rappresentate).
Il riduttore 1 appena descritto è dotato di tre coppie di ruote dentate 10, 11, 15, 21 e 22, 29, ed è del primo tipo descritto nelle premesse della presente descrizione.
Come accennato, nel caso in cui si desideri utilizzare nel riduttore 1 in questione due sole coppie di ruote dentate è necessario sostituire sia il settore di carcassa aggiuntivo 4, sia il coperchio 5. Nelle figure 2 e 3 è rappresentato un riduttore 32 del secondo tipo descritto nelle premesse della presente descrizione.
Tale riduttore 32, del tipo a due coppie di ingranaggi, comprende un corpo scatolare 33 costituito da una carcassa 34, a sua volta costituita da un elemento 35 sostanzialmente cilindrico chiuso, in corrispondenza della sua estremità disposta a sinistra nelle figure 2 e 3, da un coperchio 36, e, in corrispondenza della sua estremità disposta a destra, da un coperchio 37. Le estremità assiali dell'elemento 35 ed i rispettivi coperchi 36 e 37 sono reciprocamente collegati con interposizione di guarnizioni di tenuta non illustrate.
Il coperchio 36 è dotato di un foro 38 ad asse orizzontale, alloggiente al suo interno un cuscinetto 39 a sfere supportante con il proprio anello interno un albero 40 ad asse orizzontale di uscita del riduttore 32, dotato di una porzione di estremità fuoriuscente dal corpo scatolare 33. Sull'altra estremità dell'albero 40 è coassialmente calettata una ruota dentata 41, la quale è in impegno con una ruota dentata 42 calettata (o ricavata di pezzo) in corrispondenza di una porzione intermedia di un albero 43 ad asse orizzontale.
Secondo quanto illustrato nelle figure 2 e 3, l'estremità dell'albero 43, disposta a sinistra nelle figure 2 e 3 stesse, è alloggiata entro l'anello interno di un cuscinetto 44 a sfere presentante il proprio anello esterno calzato entro un foro 45 ricavato in una porzione interna della carcassa 34 situata al disotto del foro 38.
Secondo quanto illustrato in figura 2, in prossimità del fianco destro della ruota dentata 42, sull'albero 43 è calzato l'anello interno di un cuscinetto 46 a sfere il cui anello esterno è alloggiato entro un foro 47 praticato in una parete 48 che, perpendicolarmente all'asse dell'albero 40, delimita trasversalmente una zona intermedia interna della carcassa 34.
In tale parete 48, al di sopra del foro 47, è presente un foro 49 di alloggiamento dell'anello esterno di un cuscinetto 50 a sfere, il cui anello interno è calzato coassialmente su una porzione di estremità destra del citato albero 40.
Sulla porzione di estremità destra dell'albero 43 è calettata coassialmente una ruota dentata 51, la quale è in impegno con una ulteriore ruota dentata 52 calettata su una porzione di estremità sinistra di un albero 53, il quale è supportato in maniera girevole tramite due cuscineti 54 a sfere alloggiati entro un foro 55 praticato nel citato coperchio 37.
L'estremità destra dell'albero 53 è dotata coassialmente di una cavità 56 impegnabile dall'albero di uscita di un motore non rappresentato, il quale è collegabile ad una flangia 57 facente parte del coperchio 37 tramite elementi di collegamento costituiti, per esempio, da viti (non rappresentate).
Il riduttore 32 appena descritto è dotato di due stadi di riduzione costituiti da due coppie di ruote dentate 41, 42 e 51, 52, e, come sopra specificato, è del secondo tipo preso in considerazione nelle premesse della presente descrizione.
Come accennato, alla carcassa 34 del riduttore 32 è associata stabilmente la citata parete 48, meglio rappresentata nella figura schematica 7, nella quale sono comunque presenti, anche se utilizzati solo in parte come nel caso appena descritto, i citati fori 47 e 49 ed un ulteriore foro 58 rettificato; il foro 58 è atto ad accogliere eventuali ulteriori mezzi di supporto di una terza coppia di ingranaggi, e, come sopra specificato, la sua presenza, in caso di utilizzazione di due sole coppie di ingranaggi, comporta costi di produzione inutilmente elevati della carcassa 34 e, di conseguenza, dell'intero riduttore 32.
Analogamente a quanto illustrato in figura 2, secondo quanto illustrato in figura 3, in prossimità del fianco destro della ruota dentata 42, l’albero 43 passa attraverso un foro rettificato, non visibile in figura 3 e realizzato in una parete 48 che, perpendicolarmente all’asse dell'albero 40, delimita trasversalmente una zona intermedia interna della carcassa 34. Il foro atraverso cui passa l'albero 43 è corrispondente al foro 58 di figura 5 e la parete 48 è corrispondente alla parete 48 della figura 2.
A destra della parete 48 di figura 3, sull'albero 43 è calzato l'anello interno di un cuscinetto 46 a sfere il cui anello esterno è alloggiato entro un foro 47 praticato in una parete 110 di cui è dotata la carcassa 34. All’estremità destra dell'albero 43 di figura 3 è calettata una ruota dentata 51 la quale è in impegno con una ulteriore ruota dentata 52 calettata su una porzione di estremità sinistra di un albero 53, il quale è supportato in maniera girevole tramite un cuscìnetto 54 a sfere alloggiato entro un foro 55 praticato nel citato coperchio 37.
Ne! caso illustrato in figura 3 l’albero 53 può coincidere con l’albero di uscita di un motore non rappresentato, il quale è collegabile alla flangia 57 facente parte del coperchio 37 tramite elementi di collegamento di tipo noto e non rappresentati.
Analogamente al riduttore 32 illustrato in figura 2, anche il riduttore 32 appena descritto con riferimento a quanto illustrato in figura 3 è dotato di due stadi di riduzione costituiti da due coppie di ruote dentate 41, 42 e 51, 52, e, come sopra specificato, è del secondo tipo preso in considerazione nelle premesse della presente descrizione.
In figura 4 è rappresentato lo stesso riduttore illustrato in figura 3, ma dotato di tre stadi di riduzione. In particolare la parete 48 è sezionata secondo due piani diversi di cui uno coincidente con il piano di sezione di figura 3 ed uno spostato rispetto all’asse dell’albero 40 verso un osservatore che guarda la figura 4. Questo secondo piano di sezione evidenzia che la parete 48 è dotata, oltre al citato foro 49 di un ulteriore foro 111 il quale supporta, mediante un cuscinetto 112, l’estremità destra di un ulteriore albero 113. L'albero 113 è dotato, a destra del foro 111, di una ruota 114 che ingrana con una seconda ruota 115 ricavata sull’albero 43.
Secondo quanto illustrato in figura 4, l’albero 113 prende il moto dall’albero 43 tramite la coppia di riduzione costituita dalla ruota 115 e dalla ruota 114, ed è dotato di una ruota 116 che ingrana con la ruota 41. In particolare la ruota 116 e la ruota 41 costituiscono un ulteriore stadio di riduzione. Il riduttore illustrato in figura 4 e, dunque, dotato di tre stadi di riduzione, costituiti da tre coppie di ruote dentate indicate, rispettivamente con 51 , 52, 114, 115, e 116, 41.
Anche nel caso illustrato in figura 4, alla carcassa 34 del riduttore 32 è associata stabilmente la citata parete 48, la quale nel caso illustrato in figura 3 è uguale a quella illustrata in figura 4, e nel caso di figura 3 relativa ad un riduttore a due stadi di riduzione, nella parete 48 sono comunque presenti, anche se utilizzati solo- in parte come nel caso appena descritto, i citati fori 47 e 49 ed un ulteriore foro 111 illustrato solo in figura 4.
Anche in questo ulteriore caso illustrato nelle figure 3 e 4, il foro 111 è presente sia per il riduttore a due stadi di riduzione, sia per il riduttore a tre stadi di riduzione.
Nelle figure 6 e 7 sono rappresentati rispettivamente due riduttori 59 e 59' realizzati in accordo con la presente invenzione, dotati rispettivamente di due e di tre coppie di ingranaggi.
I riduttori 59 e 59' comprendono entrambi un corpo scatolare 59" definito da una carcassa 60 avente la forma di un corpo a tazza con il fondo situato a sinistra nelle figure in questione, e la quale risulta sempre la stessa per qualsiasi tipo di riduttore, sia nel caso in -cui il riduttore presenta due stadi di riduzione, sia nel caso in cui il riduttore stesso presenta tre stadi di riduzione. L'imboccatura di tale carcassa 60, situata a destra nelle figure 6 e 7, è chiusa da un coperchio facente parte del corpo scatolare 59" ed indicato rispettivamente, nelle figure 6 e 7 stesse, con 61 e 62. Tali coperchi 61 e 62, secondo quanto risulterà chiaro in seguito, sono diversi fra loro. La carcassa 60 è dotata di un foro 63 ad asse orizzontale, praticato in una sua parete 64 disposta a sinistra nelle figure 6 e 7 ed alloggiante al suo interno due cuscinetti 65 a sfere supportanti con i propri anelli interni un albero 66 ad asse orizzontale di uscita del riduttore 59, dotato di una porzione di estremità fuoriuscente dalla carcassa 60. Sull'altra estremità dell'albero 66 è coassialmente calettata una ruota dentata 67, la quale è in impegno con una ruota dentata 68 calettata (o ricavata di pezzo) in corrispondenza di una porzione intermedia di un albero 69 ad asse orizzontale. L'estremità dell’albero 69 disposta a sinistra nelle figure 6 e 7 è alloggiata entro l'anello interno di un cuscinetto 70 a sfere presentante il proprio anello esterno calzato entro un foro 71 ricavato in una porzione interna della carcassa 60 situata al disotto del foro 63, mentre, a fianco della ruota dentata 68, sull'albero 69 è coassialmente calettata una ulteriore ruota dentata 72. L'estremità destra dell'albero 69 è alloggiata entro l'anello interno di un cuscinetto 73, il cui anello esterno è calzato entro un foro 74 praticato in una parete 75, 76 rispettivamente delimitante il fianco sinistro dei coperchi 61 e 62.
Secondo quanto rappresentato nella figura 6, in una porzione della parete 75 sovrastante il foro 74 è ricavato un ulteriore foro 77 ad asse orizzontale, entro il quale è alloggiato coassialmente l'anello esterno di un cuscinetto 78 a sfere del quale risulterà chiara in seguito la funzione. Una estremità di tale foro 77 disposta a destra in figura 3 comunica con una cavità 79 interna di un manicotto 80 coassiale al foro 77 stesso e presentante la propria estremità sinistra solidale alla parete 75. Entro il manicotto 80 è alloggiato coassialmente un cuscinetto 81 a sfere, il quale, in abbinamento con il citato cuscinetto 78, supporta in maniera girevole un albero 82 sulla cui porzione di estremità disposta internamente alla carcassa 60 e protesa verso sinistra in figura 6 è calettata (o ricavata di pezzo) una ruota dentata 83 atta a cooperare con la citata ruota dentata 72.
L'estremità destra dell'albero 82 è dotata coassialmente di una cavità 84 impegnabile dall'albero di uscita di un motore non rappresentato, il quale è collegabile ad una flangia 85, facente parte del coperchio 61 e collegata all'estremità destra del manicotto 80, tramite elementi di collegamento costituiti, per esempio, da viti 86.
Secondo quanto rappresentato nella figura 7, la citata parete 76 delimita parzialmente il fianco sinistro del coperchio 62 rivolto verso la carcassa 60, ed è dotata, in corrispondenza di una sua porzione sovrastante il foro 74, di un ulteriore foro 87 ad asse orizzontale, entro il quale è alloggiato coassialmente l'anello esterno di un cuscinetto 88 a sfere del quale risulterà chiara in seguito la funzione. Una estremità di tale foro 87 disposta a destra nella figura 7 comunica con una cavità 89 compresa fra la parete 76 ed una parete 90 definente la base, situata a destra della parete 76 nella figura 7 stessa, di un corpo a tazza 91 costituente sostanzialmente il corpo del coperchio 62.
Una porzione superiore della parete 90 è dotata di un foro 92 cieco coassiale al citato foro 87, entro il quale è alloggiato l’anello esterno di un cuscinetto 93 a sfere il quale, in abbinamento con il citato cuscinetto 88, supporta in maniera girevole un albero 94 sulla cui porzione mediana è calettata una ruota dentata 95. Sulla porzione di estremità dell'albero 94 disposta internamente alla carcassa 60 e protesa verso sinistra in figura 7 è calettata {o ricavata di pezzo) una ruota dentata 96 atta a cooperare con la citata ruota dentata 72.
Alla superficie della parete 90 disposta a destra, nella figura 7, e rivolta verso l’esterno del coperchio 62 è collegato un manicotto 97 sviluppantesi lungo un asse orizzontale e presentante la propria estremità sinistra solidale alla parete 90 stessa. Il manicotto 97 è dotato internamente di una cavità 98 ad esso coassiale, la cui estremità sinistra è coassialmente adiacente ad un foro 99 ricavato nella parete 90. Entro tale foro 99 è alloggiato coassialmente un cuscinetto 100 a sfere, il quale coopera con un cuscinetto 101 a sfere alloggiato coassialmente entro il manicotto 97 per supportare in maniera girevole un albero 102 ad asse orizzontale, sulla cui porzione di estremità disposta internamente alla carcassa 60 e protesa verso sinistra in figura 7 è calettata (o ricavata di pezzo) una ruota dentata 103 atta a cooperare con la citata ruota dentata 95.
L'estremità destra dell'albero 102 è dotata coassialmente di una cavità 104 impegnabile dall’albero di uscita di un motore non rappresentato, il quale è collegabile ad una flangia 105, facente parte del coperchio 62 e collegata all'estremità destra del manicotto 97 tramite elementi di collegamento costituiti, per esempio, da viti 106. Le flange 85 e 105 associate rispettivamente ai coperchi 61 e 62, presentano dimensioni e forme tali da potere essere associate al motore più adatto, rispettivamente, per un abbinamento al riduttore 59 della figura 3 o al riduttore 59' della figura 7.
In particolare, le flange 85 e 105 presentano dimensioni e/o conformazione differenti fra loro, in quanto, nel caso in cui la parete 76 sia presente, come nel riduttore 59' della figura 7, il motore (non illustrato) associabile al riduttore 59’ stesso sarà preferibilmente meno potente, e quindi più piccolo, a parità di coppia erogata dall’albero 66, del motore associato al riduttore 59.
I riduttori 59 e 59’ rappresentati nelle figure 6 e 7 funzionano in modo di per sé noto, venendo il moto impartito ai riduttori 59 e 59’ stessi attraverso i rispettivi alberi 82 e 102 di ingresso, e venendo tale moto, rispettivamente tramite le coppie di ingranaggi 83, 72, 68, 67 e 103, 95, 96, 72, 68, 67, trasmesso ai rispettivi alberi 66 di uscita.
Per la realizzazione dei riduttori 59 e 59’, come detto, viene utilizzata la medesima carcassa 60, con tutti i componenti in essa contenuti, mentre è sufficiente associare alla carcassa 60 stessa, rispettivamente, il coperchio 61 o 62 (con gli elementi ad esso associati) per ottenere il riduttore 59 a due coppie di ingranaggi o il riduttore 59' a tre coppie di ingranaggi.
Da quanto detto appare evidente come i riduttori 59 e 59' descritti raggiungano pienamente lo scopo prefissato, dal momento che per la loro realizzazione, oltre alla carcassa 60 ed ai relativi componenti interni, comuni ad entrambi, è sufficiente realizzare e tenere a magazzino solamente i tipi di coperchi differenti fra loro (ed i componenti associati ai coperchi stessi) adatti a soddisfare le varie esigenze.
Si noti che, grazie alla loro conformazione, ì riduttori 59 e 59' descritti presentano una rigidità maggiore dei riduttori realizzati in accordo con la tecnica nota, ed i complessi costituiti dalla carcassa 60 e dai coperchi 61, 62 ad essa rispettivamente associati in alternativa sono in grado di garantire una ottima tenuta fluidìca, -evitando fuoriuscite di sostanze lubrificanti.
L'invenzione così concepita è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti neH'ambito del concetto inventivo.
Per esempio, la parete 76 potrebbe non costituire una parte del coperchio 62, e potrebbe essere collegata a tale coperchio 62 tramite elementi di collegamento costituiti, per esempio, da viti.
Si noti infine che tutti i dettagli descritti potrebbero essere sostituiti da elementi tecnicamente equivalenti.
Claims (12)
- RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo variatore di velocità, caratterizzato dal fatto di comprendere un corpo scatolare (59") di alloggiamento e supporto di un numero determinato di coppie di ingranaggi (67, 68, 72, 83, 95, 96, 103) variabile in funzione del rapporto di variazione di velocità del dispositivo (59; 59') stesso, le dette coppie di ingranaggi (67, 68, 72, 83, 95, 96, 103) essendo cinematicamente collegate fra loro per trasmettere il moto tra un albero (82; 102) di ingresso e ad an albero (66) di uscita del detto dispositivo (59; 59’) variatore di velocità; il detto corpo scatolare (59") essendo definito da una carcassa (60) che risulta sempre la medesima per qualsiasi numero determinato di dette coppie di ingranaggi (67, 68, 72, 83, 95, 96, 103), e presentante sostanzialmente la forma di un corpo a tazza e supportante un numero determinato di detti ingranaggi (67, 68, 72) cinematicamente collegati fra loro; alla detta carcassa (60) essendo collegabile uno di almeno due coperchi (61; 62) scelto in funzione del numero determinato di coppie di ingranaggi (67, 68, 72, 83, 95, 96, 103) presenti nel dispositivo (59, 59’) variatore di velocità; ciascuno dei detti due coperchi (61, 62) supportando un ulteriore numero determinato di detti ingranaggi (83 o 95, 96, 103) complementare al detto numero determinato di detti ingranaggi (67, 68, 72) presenti nella detta carcassa per formare il detto rapporto di variazione voluto del detto dispositivo (59, 59'), e ad almeno uno dei detti due coperchi (61, 62) essendo associata, internamente al detto corpo scatolare (59"), una parete (76) di supporto di una parte (95, 96) del detto ulteriore numero determinato di ingranaggi (95, 96, 103), la quale è presente solo nel caso di un numero determinato di dette coppie di ingranaggi (67, 68, 72, 83, 95, 96, 103) ed in funzione di rispettive differenti versioni realizzative del detto dispositivo (59; 59') variatore di velocità.
- 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che, nel caso in cui il detto corpo scatolare (59") alloggia al suo interno due dette coppie di ingranaggi (67, 68, 72, 83), il detto dispositivo (59) comprende un coperchio (61), scelto tra gli almeno due coperchi (61, 62) previsti, il quale è sprovvisto della detta parete (76).
- 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che, nel caso in cui il detto corpo scatolare (59") alloggia al suo interno tre dette coppie di ingranaggi (67, 68, 72, 95, 96, 103), il detto dispositivo (59') comprende un coperchio (62), scelto tra gli almeno due coperchi (61, 62) previsti, il quale è dotato della detta parete (76).
- 4. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che la detta carcassa (60) supporta ed alloggia al suo interno una prima coppia di ingranaggi (67, 68) facente capo al detto albero (66) di uscita, ed un primo ingranaggio (72) coassialmente solidale ad un ingranaggio (68) della detta prima coppia; il detto coperchio (61) supportando un secondo ingranaggio (83) in impegno con il detto primo ingranaggio (72) e facente capo al detto albero (82) di ingresso; ed i detti primo e secondo ingranaggi (72, 83) costituendo una seconda coppia di ingranaggi.
- 5. Dispositivo secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che la detta carcassa (60) supporta ed alloggia al suo interno una prima coppia di ingranaggi (67, 68) facente capo al deto albero (66) di uscita, ed un primo ingranaggio (72) coassialmente solidale ad un ingranaggio (68) della deta prima coppia; il detto coperchio (62) supportando, con l'ausilio della detta parete (76), una seconda coppia di ingranaggi (95, 103) facente capo al deto albero (102) di ingresso, ed un secondo ingranaggio (96) coassialmente solidale ad un ingranaggio (95) della detta seconda coppia; ed i detti primo e secondo ingranaggi (72, 96) costituendo una terza coppia di ingranaggi-
- 6. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 5, caratterizzato dal fatto che la deta parete (76) costituisce una parte del detto coperchio (62).
- 7. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 5, caratterizzato dal fatto che la deta parete (76) è collegata in maniera amovibile al detto coperchio (62).
- 8. Dispositivo secondo la rivendicazione 6 o 7, caratterizzato dal fatto che la detta parete (76) è disposta perpendicolare ad una direzione di sviluppo longitudinale del detto dispositivo (59') variatore di velocità.
- 9. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 6 a 8, caratterizzato dal fatto che la detta parete (76) è disposta perpendicolare agli assi di rotazione dei detti ingranaggi (67, 68, 72, 95, 96, 103).
- 10. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 9, caratterizzato dal fatto che ai detto coperchio (61 ; 62) è associata una flangia (85; 105) atta ad essere collegata ad un motore di azionamento del detto dispositivo (59; 59') variatore di velocità; la detta flangia (85; 105) presentando dimensioni e/o conformazione differenti a seconda del fatto che la detta parete (76) sia o meno presente.
- 11. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 10, caratterizzato dal fatto che il detto dispositivo (59; 59') variatore di velocità è un riduttore di velocità.
- 12. Dispositivo variatore di velocità secondo le rivendicazioni precedenti e secondo quanto descritto ed illustrato con riferimento ad una qualsiasi delle figure degli uniti disegni e per gli accennati scopi.
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