ITBO980251A1 - Metodo ed apparato per la produzione di premiscele medicate od integra te per l'alimentazione animale e premiscele ottenute con tale metodo e - Google Patents

Metodo ed apparato per la produzione di premiscele medicate od integra te per l'alimentazione animale e premiscele ottenute con tale metodo e

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ITBO980251A1
ITBO980251A1 IT98BO000251A ITBO980251A ITBO980251A1 IT BO980251 A1 ITBO980251 A1 IT BO980251A1 IT 98BO000251 A IT98BO000251 A IT 98BO000251A IT BO980251 A ITBO980251 A IT BO980251A IT BO980251 A1 ITBO980251 A1 IT BO980251A1
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Description

DESCRIZIONE dell'invenzione industriale, dal titolo:
"Metodo ed apparato per la produzione di premiscele medicate od integrate per l'alimentazione animale e premiscele ottenute con tale metodo ed apparato"
TESTO DELLA DESCRIZIONE
Quando occorre eseguire terapie di massa negli allevamenti industriali, è noto l'uso di mangimi medicati, ottenuti miscelando in giusto rapporto con mangimi elementari, delle specifiche premiscele medicate e di tipo autorizzato.
Le premiscele medicate o comunque integrate, vengono attualmente prodotte miscelando a secco in uno o più mangimi elementari, dei principi attivi, normalmente in polvere, che presentano frazioni in volume ed in peso fra loro molto diverse, con granulometrie non paragonabili.
Questa attuale metodica presenta dei limiti e degli inconvenienti che possono essere così compendiati:
- disomogenità della miscela prodotta, con conseguente somministrazione di quantità improprie di principi attivi, con effetti negativi sullo stato sanitario dell'animale e sulla qualità delle sue carni;
- assenza pressoché generale di coesione fra le polveri dei principi attivi e la massa del mangime alimentare, con dispersione nell'aria del medicamento all'atto della manipolazione e con conseguenti rischi per l'operatore;
- alla fine di un ciclo di produzione di una premiscela medicata, una parte dei principi attivi può rimanere nell'impianto e può creare problemi di contaminazione crociata, inquinando la premiscela del ciclo successivo. A questo scopo occorre rilevare che le attuali normative considerano le premiscele medicate come dei medicinali veterinari a tutti gli effetti, per i quali occorre osservare un determinato periodo di sospensione della somministrazione prima della macellazione dell'animale.
Il trovato propone un nuovo metodo ed un relativo apparato in grado di ovviare agli inconvenienti ed ai limiti precedentemente enunciati e che consente di:
- ottenere premiscele medicate che possono essere omogeneamente disperse nel mangime;
- ottenere premiscele medicate che siano manipolabili con assoluta tranquillità dagli operatori, senza rischi dovuti ad eccessive dispersioni di polvere nell'ambiente di lavoro;
- ottenere premiscele medicate che incorporino efficacemente gli additivi medicali, così che questi ultimi non rimangano in quantità preoccupante negli impianti di lavorazione, ad evitare il suddetto fenomeno di contaminazione crociata;
- ottenere premiscele medicate che mantengano inalterata 1'assimilabilità da parte dell'animale.
Questi ed altri scopi sono stati raggiunti con la seguente idea di soluzione. Viene impiegata una massa veicolante porosa, di tipo vegetale, particolarmente assorbente, con buona fluidità e con peso specifico allineato con quello del mangime e con granulometriale compatibile con quella dello stesso mangime. Questa massa veicolante viene riscaldata a giusta temperatura ed in essa viene miscelato dapprima a secco il principio attivo in polvere ed in una successiva fase sulla stessa massa viene irrorato del liquido a giusta temperatura, che per effetto del fenomeno di diffusione per capillarità nella massa porosa veicolante, permette al principio attivo di penetrare negli strati interni della detta massa porosa. La massa così imbibita viene poi raffreddata in modo da imprigionare stabilmente il principio attivo.
Maggiori caratteristiche del trovato, ed i vantaggi che nederivano, appariranno meglio evidenti dalla seguente descrizione di una forma preferita di attuazione dello stesso, illustrata a puro titolo d'esempio, non limitativo, nelle figure dell'unica tavola allegata di disegno, in cui:
- la fig. 1 illustra uno schema a blocchi di un impianto per l'attuazione del procedimento secondo il ritrovato;
- le figg. 2 e 3 illustrano sezionata longitudinalmente e trasversalmente, l'unità di miscelazione-imbibizione secondo una possibile forma esecutiva.
Per garantire caratteristiche ottimali alla premiscela medicata, la massa destinata a veicolare il principio attivo deve soddisfare i seguenti requisiti:
- deve avere un peso specifico simile a quello dei mangimi elementari;
- deve avere una composizione tale da poter essere completamente digerita dall'animale;
- deve avere una granulometria simile a quella delle masse nutritive dei mangimi;
- deve avere una marcata attitudine ad assorbire liquidi;
- deve essere compatibile con le necessità alimentari degli animali ;
- deve avere costi d’acquisto e di frantumazione alla giusta granulometria, accettabili per l'impiego di cui trattasi;
- deve essere disponibile in commercio in quantità adeguate.
Dalle prove e dalle esperienze preliminari, si è appurato che come massa veicolante potrebbe essere vantaggiosamente impiegato il tutolo di mais, ossia la parte interna della pannocchia di mais, costituita prevalentemente da una struttura porosa in cellulosa. Il tutolo di mais si compone fondamentalmente di tre parti. Una parte periferica ed una centrale, che sono le parti più leggere, ed una parte intermedia che costituisce la parte dura del tutolo e che ha caratteristiche legnose. Questa parte legnosa è molto dura, ha una densità più elevata delle altre due parti, è molto assorbente ed è estremamente fluida. Questa stessa parte legnosa presenta le seguenti caratteristiche:
- peso specifico allineato con quello del mangime;
- buona fluidità;
- buona capacità di assorbimento di liquidi.
Si ritiene pertanto che la massa veicolante per gli scopi di cui trattasi, possa essere vantaggiosamente costituita dalla suddetta parte legnosa ed intermedia del tutolo di mais, senza però escludere qualsiasi altra massa veicolante che presenti caratteristiche adatte per il presente impiego.
Il tutolo di mais viene frantumato in adatta granulometria, e quindi viene selezionato per separare e raccogliere la suddetta parte legnosa che viene opportunamente essicata e che nel seguito viene ripresa col termine di "massa veicolante". Questa massa dovrà presentare per la maggior parte una granulometria compresa ad esempio tra circa 850 e 560 micron.
Dalla figura 1 si rileva che appositi mezzi di dosaggio A sono previsti per prelevare una giusta quantità di massa veicolante dalla relativa unità di stoccaggio e per immetterla in una unità B di miscelazione o rimescolamento, nella quale appositi mezzi di dosaggio schematicamente indicati con C immettono a comando una giusta quantità di principi attivi prelevati dalla relativa unità di stoccaggio. Con E’sono indicati genericamente dei mezzi che riscaldano l'unità B ad una giusta temperatura. In una quantità di massa veicolante ad esempio di circa 700 Kg. viene miscelata una quantità di prodotto attivo di circa 200 Kg. La fase di miscelazione dura ad esempio circa cinque minuti primi e viene eseguita ad una temperatura di circa 60-70°C.
Dopo la fase di miscelazione dianzidetta, mentre la massa rimane miscelata, sulla stessa massa viene irrorato o nebulizzato un qualsiasi adatto liquido di imbibizione prelevato dalla relativa unità di stoccaggio da appositi mezzi di dosaggio D e riscaldato a giusta temperatura da appositi mezzi E. Per questo scopo, buoni risultati sono stati ad esempio raggiunti con l'impiego di un adatto alcool, ad esempio di glicole propilenico o di poliglicoli, oppure di un adatto olio, ad esempio olio di vaselina o di un olio vegetale, ad esempio olio di colza. Nelle proporzioni dianzi dette di massa veicolante e di principi attivi, la quantità di liquido di imbibizione impiegata può ad esempio essere di circa 100 Kg, riscaldato ad una temperatura di circa 90<D>C. La fase di irrorazione o nebulizzazione del liquido sulla massa composita, dura ad esempio circa cinque minuti primi.
Dopo questa fase, la massa viene ulteriormente rimescolata ed impastata nell'unità B, alla temperatura di circa 60-70°C, per un periodo di circa venti minuti primi. Il principio attivo, attraverso il liquido di imbibizione, penetra per capillarità nella struttura della massa veicolante che si dilata per effetto della stessa imbibizione e della temperatura di trattamento.
Dopo la fase ultima di rimescolamento e di impastatura di-anzi detta, la massa composita ed imbibita viene raffreddata a temperatura ambiente. La premiscela medicata così ottenuta, im-prigiona nel proprio interno i principi attivi ed ovvia così a tutti gli inconvenienti citati nell'introduzione del presente esposto.
Il raffreddamento della massa medicata potrà essere vantaggiosamente eseguito durante la fase di trasporto della stessa dall'unità di trattamento B dianzi detta, all'unità di stoccaggio G e per questo scopo potrà essere impiegato un trasportatore pneumatico P, con unità di aspirazione H e con una unità di abbattimento meccanico L formata da cicloni separatori e da filtri per la depurazione dell'aria da scaricare nell'atmosfera. La massa medicata che cade sul fondo del separatore L viene trasferita nell'unità di stoccaggio G con mezzi noti. Questo impianto di raffreddamento e trasporto potrà essere collegato in successione con diverse unità di processo, così che mentre una di queste unità è operativa, un'altra di tali unità sia in fase di scarico, per assicurare una produzione pressoché continua di premiscela medicata.
Dalle figure 2 e 3 si rileva che l'unità B-E’che esegue le fasi di rimescolamento-imbizione-impastatura, comprende una vasca 1 di adatte dimensioni, a sviluppo sostanzialmente orizzontale, con fondo 101 a profilo semicircolare, sul cui fondo è disposta longitudinalmente una coclea 2 che viene portata in rotazione da adatti mezzi indicati schematicamente con 3 e le cui pale 102 sono conformate in qualsiasi modo tale da realizzare una efficace azione di rimescolamento-impastatura e da far avanzare il materiale nel senso della freccia F, in direzione dell'estremità della stessa camera che è provvista di un orifizio inferiore di scarico 4 intercettato da una valvola 5 normalmente chiusa.
La camera 1 è dotata di intercapedini 6 attraverso i cui condotti di immissione e di scarico 106-206 viene fatto circolare un fluido di riscaldamento, per mantenere nella stessa camera la temperatura d'esercizio di circa 60-70°C dianzi detta. La camera 1 è dotata superiormente, ad esempio in posizione contrapposta allo scarico 4, di una bocca d'alimentazione 7 attraverso la quale vengono immessi nella stessa camera la massa veicolante ed i prìncipi attivi. Durante il funzionamento dell'unità B-E',la bocca 7 è chiusa da appositi mezzi, ad esempio da una valvola 8.
Nella parte alta della camera 1 operano ì mezzi 9 che a comando nebulizzano verso il basso la giusta quantità di lìquido caldo per l'imbibizione della massa veicolante.
Il funzionamento dell'unità B-E'così concepita, è semplice ed evidente. Nella camera 1, la coclea 2 esegue il rimescolamento della massa veicolante e dei principi attivi opportunamente riscaldati e nel contempo fa avanzare il tutto nel senso della freccia F, così che il materiale risale sull'estremità di destra della stessa camera e torna in ricircolo con lo scivolamento su se stesso, secondo il suo angolo di attrito o di fluidità, come indicato dalle frecce di ricircolo F-F'. Durante la fase di nebulizzazione del liquido sulla massa del prodotto rimescolato, la fluidità della stessa massa dapprima aumenta per la presenza del liquido sulla superficie delle particelle che compongono la stessa massa e poi diminuisce man mano che il liquido coi principi
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attivi penetra nelle stesse particelle. La camera 1 potrà essere dotata di appositi oblò 10 che consentano la visualizzazione del processo di lavorazione che si esegue nella stessa. Alla fine del ciclo di lavoro, la valvola 5 viene aperta e la premiscela medicata viene evacuata dalla camera 1 attraverso la bocca di scarico 4, mentre la coclea 2 rimane attiva. La camera 1 sarà dotata di appositi sportelli per l'ispezionamento e per la pulizia interna, non illustrati.
E' evidente come tutto il principio attivo risulti incorporato nella massa veicolante e come vengano pertanto meno i problemi di contaminazione crociata esistenti nella tecnica nota.
Resta inteso che la descrizione si è riferita ad una forma preferita di realizzazione del trovato, al quale possono essere apportate numerose varianti e modifiche, soprattutto costruttive, il tutto per altro senza abbandonare il principio informatore dell'invenzione, come sopra esposto, come illustrato e come a seguito rivendicato. Nelle rivendicazioni, i riferimenti riportati tra parentesi sono puramente indicativi e non limitativi dell'ambito di protezione delle stesse rivendicazioni

Claims (4)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Metodo per la produzione su scala industriale di premiscele medicate od integrate per l'alimentazione animale, caratterizzata dalle seguenti fasi di lavoro: - impiego di una massa veicolante che può essere addizionata al mangime, compatibile con le necessità alimentari degli animali, completamente digeribile, disponibile sul mercato in quantità adeguate e con costi sufficientemente contenuti, con peso specifico e con granulometria simile a quella delle particelle che'compongono i mangino., opportunamente essicata e con buona attitudine ad assorbire i liquidi; - miscelazione e rimescolamento in un ambiente riscaldato a temperatura adeguata, di una giusta quantità della detta massa veicolante con una giusta quantità di principi attivi ad esempio medicali, mentre continua la detta fase di rimescolamento, nella massa composita viene irrorato o nebulizzato del liquido compatibile per gli scopi di cui trattasi, in giusta quantità, riscaldato a temperatura adeguata ed utile per l'imbibizione della detta massa veicolante e per aggregare a questa i principi attivi e la fase di rimescolamento e di impastatura viene mantenuta per un tempo adeguato, tale da assicurare la totale aggregazione del principio attivo alla massa veicolante; - ad imbibizione avvenuta del detto liquido coi principi attivi, la premiscela medicata viene raffreddata e stoccata.
  2. 2) Metodo secondo la rivendicazione 1), in cui il liquido impiegato per la imbibizione della massa veicolante è tale che per il fenomeno della diffusione per capillarità nella massa porosa veicolante, i principi attivi penitrino negli strati interni delle particelle che compongono la stessa massa veicolante.
  3. 3) Metodo secondo la rivendicazione 1), in cui durante tutta l'esecuzione dello stesso metodo, la massa composita in trattamento viene riscaldata ad una temperatura compresa tra 50 ed 80°C, preferibilmente a circa 60-70°C.
  4. 4) Metodo secondo la rivendicazione 1), in cui il liquido di imbibizione viene immesso nella massa composita ad una temperatura superiore a quella di riscaldamento della stessa massa, ad esempio ad una temperatura di circa 90°C. 5} Metodo secondo la rivendicazione 1), in cui la massa veicolante è costituita dalla parte legnosa e frantumata del tutolo di mais. 6) Metodo secondo la rivendicazione 1), in cui il liquido di imbibizione è ad esempio costituito da un adatto alcool, ad esempio da glicole propilenico o da poliglicoli. 7) Metodo secondo la rivendicazione 1), in cui il liquido di imbibizione è ad esempio costituito da un adatto olio, ad esempio da olio di vasellina o da un olio vegetale, ad esempio olio di colza. 8) Metodo secondo le rivendicazioni precedenti, in cui la massa veicolante ed i principi attivi vengono inizialmente rimescolati per un tempo di almeno circa cinque minuti primi. 9) Metodo secondo le rivendicazioni precedenti, in cui la fase intermedia di irrorazione del liquido di imbibizione sulla massa veicolante preventivamente miscelata ai principi attivi, dura almeno circa cinque minuti primi. 10) Metodo secondo le rivendicazioni precedenti, in cui la fase finale di miscelazione e di impastatura della composizione formata dalla massa veicolante, dai principi attivi e dal liquido di imbizione dura almeno circa venti minuti primi. 11) Apparato per la produzione di premiscele medicate od integrate per l'alimentazione medicale, caratterizzato dal comprendere: - dei mezzi (A) per dosare una giusta quantità di massa veicolante prelevata da una relativa unità di stoccaggio; - dei mezzi (C) per dosare una giusta quantità di principi attivi prelevati da una relativa unità di stoccaggio; - dei mezzi (D) per dosare una giusta quantità di liquido di imbibizione prelevato da una relativa unità di stoccaggio; - dei mezzi (E) per riscaldare il liquido di imbibizione alla temperatura richiesta dal processo d'impiego; - una unità (B) per il rimescolamento e per l'impastatura della massa veicolante, dei principi attivi e del liquido di imbibizione ; - dei mezzi (E') per il riscaldamento della detta unità (B) di rimescolamento ed impastatura; - dei mezzi (P, L, H) per il raffreddamento e per il trasporto in apposita unità di stoccaggio (G), della premiscela medicata prodotta nella detta unità di rimescolamento e di impastatura. 12) Apparato secondo la rivendicazione 11), in cui l'unità di rimescolamento e di impastatura (Β-Ε') comprende una camera (1) a sviluppo orizzontale, chiusa, col fondo (101) a sezione arrotondata, sul quale è disposta longitudinalmente una coclea (2) che ruota a giusta velocità in un senso tale da determinare il rimescolamento del materiale e lo spostamento dello stesso in direzione di una bocca di scarico (4) normalmente chiusa da appositi mezzi a valvola (5) e prevista sull'estremità della stessa camera contro la quale il materiale si arresta, risale e ritorna in ricircolo per scivolamento su se stesso, essendo la stessa camera dotata superiormente di una bocca (7) per il carico dei materiali da trattare, anch'essa dotata di appositi mezzi di chiusura (8) e nella parte superiore della stessa camera essendo previsti dei mezzi (9) per l'erogazione a comando del liquido di imbibizione e la medesima camera essendo dotata di intercapedini (6) nelle quali viene fatto circolare un fluido per il riscaldamento dei prodotti da trattare nell'unità di cui trattasi. 13) Apparato secondo la rivendicazione 11), in cui i mezzi (P) per il raffreddamento e per il trasporto della premiscela medicata dall’unità (B-E') di produzione a quella di stoccaggio (G) comprendono dei mezzi di trasporto pneumatico (P), con separatori (L) a ciclone e con filtri per la depurazione dell’aria prima dello scarico nell'atmosfera. 14) Premiscela medicata ottenuta col metodo e con l'apparato di cui alle rivendicazioni precedenti, caratterizzata da.l comprendere come massa veicolante un materiale di origine vegetale, con peso specifico e con granulometria simili a quelle dei mangini, compatibile con le necessità alimentari degli animali e completamente digeribile, nonché con buona attitudine ad assorbire liquidi, essendo tale massa composta ad esempio dalla parte legnosa del tutolo di mais frantumato a giusta granulometria ed essicato, e tale massa essendo imbibita di un qualsiasi adatto liquido che nella fase di diffusione per capillarità nella stessa massa veicolante, permette ai principi attivi medicali associati alla premiscela, di penetrare negli strati interni della medesima massa e/o di rimanere saldamente vincolati a tale massa. 15) Metodo ed apparato per la produzione su scala industriale di premiscele medicate od integrate, per l'alimentazione animale e relative premiscele ottenute con tale metodo ed apparato, i.1 tutto essendo concepito e realizzato più in particolare, in tutto o sostanzialmente, come descritto, come illustrato nelle figure dell'unica tavola allegata di disegno e per gli scopi sopra esposti .
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