ITBO940359A1 - Apparecchiatura per il controllo centralizzato di lampade autonome. - Google Patents

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Giulio Bargellini
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Bargellini & C Spa G
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Abstract

Si descrive un'apparecchiatura per il controllo centralizzato di lampade autonome avente la peculiarità di comprendere uno o più mezzi di controllo atti ad inviare comandi per l'esecuzione di prove periodiche funzionali e di autonomia per un gruppo di lampade e comandi per l'accensione/inibizione delle stesse, tramite una sola linea bifilare, ad almeno un circuito fotocellula atto a pilotare, tramite detti comandi, una delle lampade e a rilevarne l'attivazione/disattivazione, i mezzi di controllo essendo collegati a mezzi di visualizzazione atti a visualizzare i risultati delle prove effettuate sulle lampade. Mezzi esterni di controllo, collegati tramite mezzi di interfaccia ai mezzi di controllo, possono consentire di gestire l'impianto di lampade sostituendosi al microprocessore dei mezzi di controllo.

Description

Titolo: "APPARECCHIATURA PER IL CONTROLLO CENTRALIZZATO DI LAMPADE AUTONOME"
DESCRIZIONE
Il presente trovato riguarda un'apparecchiatura per il controllo effettuato da postazione centralizzata di lampade autonome di emergenza (in seguito, per comodità di descrizione, denominate semplicemente lampade autonome) e in particolare adatta sia per inpianti preesistenti che di nuova installazione.
E' noto nella tecnica il problema di dover controllare un impianto di illuminazione costituito da svariate plafoniere installate all’interno di un edificio, locale pubblico e simili. Queste plafoniere devono essere in grado di fornire illuminazione sia in condizioni di alimentazione dalla rete (per i modelli di tipo S.A. inteso come "sempre acceso") sia in condizioni di emergenza, cioè quando per un qualsiasi motivo non è presente la corrente di rete.
Secondo le normative vigenti, un impianto con queste caratteristiche deve essere sottoposto periodicamente a prove funzionali atte a verificarne sia l'efficienza che la durata operativa per quanto riguarda il funzionamento di emergenza così da garantire la sicurezza all'interno dell'edificio in caso di eventi anomali.
In un sistema distribuito, in cui il controllo è effettuato da posizione centralizzata, ma si utilizzano lampade autonome, cioè dotate di una batteria propria, si supera lo svantaggio del sistema che utilizza un'unica sorgente di energia centralizzata per l'alimentazione di emergenza di tutte le lampade, in tale sistema, nel caso di un evento catastrofico che compromette il soccorritore centralizzato, nessuna lampada è in grado di accendersi.
Il sistema distribuito della tecnica nota supera quindi questo svantaggio ma richiede però un numero elevato di fili per il cablaggio alle singole lampade dell'impianto.
Un altro svantaggio consiste nel fatto che il sistema, pur effettuando le prove funzionali e di autonomia, non fornisce all'operatore una prova tangibile dei controlli effettuati.
Inoltre, nel caso di malfunzionamento, il sistema non identifica in modo univoco la o le lampade in avaria, limitandosi a fornire una generica condizione di guasto, poco utile dal punto di vista della manutenzione dell'impianto.
Il compito del presente trovato è quindi quello di realizzare un'apparecchiatura per il controllo da postazione centralizzata di un impianto costituito da lampade autonome che superi gli inconvenienti sopra citati.
Nell'ambito di questo carpito, uno scopo del presente trovato è quello di realizzare un'apparecchiatura che sia di facile collegamento.
Un altro scopo del presente trovato è quello di realizzare un'apparecchiatura adattabile sia ad impianti di nuova costruzione che preesistenti.
Un altro scopo è quello di realizzare un'apparecchiatura che sia in grado di effettuare le varie prove funzionali e di autonomia dando un'indicazione scritta dell'avvenuta esecuzione di dette prove.
Un altro scopo è quello di realizzare un’apparecchiatura che possa fornire un’indicazione univoca della o delle lampade in avaria.
Un altro scopo è quello di realizzare un’apparecchiatura tale da fornire una registrazione permanente di dette indicazioni sopra menzionate.
Un altro scopo del presente trovato è quello di realizzare un'apparecchiatura predisponibile per il collegamento con il bus informatico BATIBUS per la gestione dell'apparecchiatura tramite un calcolatore esterno già utilizzato per altre funzioni di controllo.
Non ultimo scopo del presente trovato è quello di realizzare un dispositivo di elevata affidabilità, di relativamente facile realizzazione ed a costi competitivi.
Questo compito nonché questi e altri scopi che meglio appariranno in seguito sono raggiunti da un’apparecchiatura per il controllo centralizzato di lampade autonome, caratterizzata dal fatto di comprendere uno o più mezzi di controllo atti ad inviare comandi per l'esecuzione di prove periodiche funzionali e di autonomia per un gruppo di dette lampade e comandi di accensione/inibizione delle stesse, tramite una sola linea bifilare, ad almeno un circuito fotocellula atto a pilotare una di dette lampade e a rilevarne l'attivazione/disattivazione, detti mezzi di controllo essendo collegati a mezzi di visualizzazione atti a visualizzare i risultati di dette prove effettuate su dette lampade.
Le caratteristiche e i vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione di una forma di realizzazione preferita, ma non esclusiva, illustrata a titolo indicativo, ma non limitativo nel disegno allegato, in cui:
la figura 1 è lo schema di cablaggio dell'apparecchiatura realizzata secondo il presente trovato;e
la figura 2 è uno schema a blocchi semplificato dell'apparecchiatura realizzata secondo il trovato mostrante il circuito fotocellula inserito in una lampada.
Facendo riferimento alle figure 1 e 2, l'apparecchiatura secando il presente trovato conprende un'unità di controllo 1, vantaggiosamente comprendente un microprocessore la,da cui si dipartono due linee bifilari 2a, 3a e 2b, 3b per il collegamento ad almeno due grippi di lampade 11.Dette lampade 11 sono suddivisìbili in "zone" (di cui solo due raffigurate) 8 e 9. Ogni linea bifilare è atta al collegamento con più settori di lampade 11 definaiti più di dette "zone" 8 e 9.
Le linee Za e 3a sono collegate alla linea 10 che collega dei circuiti fotocellula 300 atti a ricevere e ad inviare i comandi verso/dall'unità di controllo 1 per pilotare le lampade 11. Detti circuiti fotocellula comprendono vantaggiosamente un microprocessore 301,un fotodiodo 302,un contatore costituito da due commutatori 303 e un commutatore 304 e sono inseriti (si veda la Fig. 2) ognuno all’interno di una di dette lampade 11 e sono collegati al circuito di alimentazione 400 di dette larrpade.Dall'unità di controllo 1 si diparte un'ulteriore linea di alimentazione 13 che collega detta unità all'alimentazione di rete.
Mezzi di visualizzazione 12, vantaggiosamente costituiti da una stampante apposita 12, collegati vantaggiosamente all'unità di controllo 1 tramite una linea seriale 14, sono atti a visualizzare i risultati delle prove funzionali e di autonomia effettuate da detta unità di controllo 1.
E' possibile il collegamento fra loro di più unità di controllo 1, di cui solo due sono mostrate in figura 1 con i numeri 1. Tale collegamento può avvenire con linea trifilare fotoaccoppiata 4.
La stampante utilizzata 12 è collegata mediante un'unica linea elettrica 14.
Ogni unità di controllo 1 è poi collegata, mediante una linea bifilare fotoaccoppiata 6, a mezzi di interfaccia, vantaggiosamente costituiti da una scheda 100 per il collegamento a mezzi esterni di controllo 200, costituiti vantaggiosamente da un calcolatore atto al controllo dell'impianto di lampade.
Il mezzi esterni di controllo 200 sono atti ad eseguire le seguenti funzioni:
- colloquio con le unità di controllo 1;
- creazione di archivi di parametri di installazione; - creazione di archivi di dati relativi alle ultime prove eseguite;
- creazione di archivi di dati relativi alle ultime 500 condizioni di emergenza;
- creazione di archivi di dati relativi alle ultime 500 prove di autonomia;
- creazione di archivi di dati relativi alle date e cadenze di dette prove;
- controllo dei circuiti fotocellula 300 installati;
- esecuzione dell'accensione e dello spegnimento delle lampade 11 secondo volontà, anche in condizioni di emergenza quando dette lampade dovrebbero essere normalmente accese;
- esecuzione, anche in caso di inibizione, di prove di accensione e spegnimento;
- azzeramento delle prove in modo da stabilire da quell'istante il tempo di 7 giorni per la prova funzionale e il tenpo di 84 giorni per la prova di autonomia;
- ripristino generale del sistema;
- esecuzione di prove immediate su richiesta;
- esecuzione di prove secondo date e cadenze prefissate; - ispezione delle lampade che devono essere sempre accese;
- visualizzazione dello stato del sistema di lampade; - lettura delle date delle prove successive;
- fornitura di un resoconto delle avarie;
- inibizione/abilitazione delle prove;
- regolazione dell’ora legale/solare;
- stampa dei risultati delle prove tramite una stampante 12; e
- collegamento con la scheda di interfaccia 100 tramite l'uscita seriale di detto calcolatore 200.
Opzionalmente le unità di controllo 1 sono predisposte per il collegamento ad una scheda BATIBUS, indicata in figura 1 con i numeri 5, atta a gestire il controllo da parte di un sistema BATIBUS delle unità di controllo 1, ricevendo e inviando informazioni.
Gon riferimento alle figure 1 e 2 il funzionamento dell'apparecchiatura e le sue funzioni sono come segue.
L'unità di controllo 1 a funzionamento autonomo, cioè dotata di batteria propria 1b, è in grado di controllare più linee di lampade autonome 11, suddivise in zone di rete indipendenti fra loro.
Dette lampade 11 possono essere sia lampade già installate sia lampade apposite. Nel primo caso il circuito fotocellula 300 è collegato al circuito di alimentazione 400 (Fig. 2) di qualunque lampada preinstallata 11 inserendolo all'interno di detta lampada. Questo circuito fotocellula è quindi collegato all'unità di controllo 1 tramite una sola linea bifilare fotoaccoppiata, ad esempio 2a, 3a nella figura 1.
Il circuito fotocellula 300, collegato alla linea 10 è atto a ricevere ed inviare segnali per pilotare la lampade 11 in modo da eseguire le prove prestabilite,oltre a rilevare se la lampada è accesa o spenta . Inoltre tale circuito fotocellula 300 presenta un contatore costituito da due commutatori 303 in grado di numerare la lampada associata 11 assegnandole un numero di identificazione da 01 a 96, oltre ad un microinterruttore 304 per stabilire la durata di emergenza della lampada (cioè l'autonania di 1 o 3 ore). L'assegnazione del numero di identificazione viene effettuata al momento dell*instaiΊazione in modo tale da ottenere una mappa delle diverse lampade installate con il loro relativo numero di identificazione. Il circuito fotocellula 300, pilotato dall'unità di controllo 1, invia il comando per la prova della singola lampada 11.
In questo circuito fotocellula 300 è garantito un isolamento galvanico tra l'ingresso e l'uscita tale da non danneggiare il circuito di alimentazione 400 delle lampade 11. Inoltre il circuito fotocellula 300 è compatibile anche con un sistema di controllo centralizzato (non mostrato) che fa affidamento su un unico soccorritore centralizzato che ha il carpito di attivare le lampade di emergenza.
L'unità di controllo 1 esegue automaticamente le prove periodiche funzionali e di autonomia delle singole lampade 11 in momenti prefissati fornendo una stampa, tramite la stampante 12, dei risultati di tali prove. La stampa dei risultati è molto importante in quanto la legislazione in materia di impianti di emergenza predispone che il gestore debba mantenere un registro delle varie prove effettuate con l'indicazione del giorno e dell'ora di esecuzione. In questo modo una starpa dell'avvenuta esecuzione delle prove fornisce un'indicazione inconfutabile del rispetto da parte del gestore delle modalità sancite dalla legislazione per quanto riguarda il tipo e i tempi delle prove.
Inoltre l'unità di controllo 1 fornisce, tramite la stampante 12, anche un'indicazione del numero di identificazione della o delle lampade eventualmente guaste, nonché il tipo della lampada (autonomia da 10 3 ore) permettendo così un'identificazione univoca della lampada 11 in avaria con un notevole snellimento delle operazioni di manutenzione.
Oltre alle verifiche periodiche dello stato di funzionalità delle lampade, l'unità di controllo 1 invia comandi di inibizione sulla linea bifilare fotoaccoppiata (nella figura 1:2a, 3a).
Tali comandi di inibizione hanno lo scopo di porre il sistema in uno stato di attesa "intelligente" utile per le condizioni operative dell 'impianto.
Ad esempio nel caso di un locale pubblico, quale un cinematografo e simili, per legge è necessario effettuare prove di autonomia oltre che funzionali delle lampade, una prova di autonomia è logicamente molto più impegnativa di una funzionale in quanto scarica a zero le batterie delle lampade. In seguito a questa prova, effettuata automaticamente dall'apparecchiatura, tramite l'unità di controllo 1, ad intervalli di tarpo prefissati, si ha come risultato che le batterie delle lampade si scaricano completamente e le lampade non sono più in grado di accendersi nel caso di una situazione di emergenza effettiva che può verificarsi subito dopo.
E' quindi importante poter effettuare tali prove di autonomia in un periodo tale da consentire alle batterie di ricaricarsi.
L'apparecchiatura secondo il trovato consente dunque di effettuare prove programmate, sia funzionali che di autonomia anche in caso di inibizione, cioè quando in mancanza della rete le plafoniere dovrebbero essere accese,ma vengono invece spente per risparmiare la carica delle batterie.
L'apparecchiatura consente inoltre di spegnere le lampade di emergenza anche durante il verificarsi di un evento catastrofico che ne determinerebbe l'accensione. Ad esempio questo è il caso in cui si verifica un black-out in condizioni di illuminazione esterna molto forte che determina l'inutilità dell'accensione delle lampade in seguito all'emergenza.
Quindi sulla linea bifilare fotoaccoppiata (2a, 3a), l'unità di controllo 1, oltre ad inviare i comandi indispensabili per le prove, invia comandi di inibizione, preziosi dal punto di vista operativo, per l'impianto di lampade.
Sul frontale dell'unità di controllo 1 sono presenti i comandi per le operazioni citate in precedenza e i relativi LEE di segnalazione dell'attivazione di tali operazioni.
L'unità di controllo 1 è collegabile ad altre unità di controllo 1 le quali hanno la possibilità di sfruttare sempre la stessa stampante 12.
L'unità di controllo 1 è collegabile ad una scheda di interfaccia di calcolatore 100 atta a gestire l'interazione tra il calcolatore 200 e l'unità di controllo 1. Tale scheda, collegata alla porta seriale del calcolatore 200, ha uscite per le unità di controllo 1 ed invia automaticamente un segnale a dette unità di controllo 1 nel caso in cui il programma residente nel calcolatore 200 o il calcolatore stesso non siano in funzione, così che la o le unità di controllo passano in funzionamento autonomo, non più gestito dal calcolatore 200.
Cioè l'unità di controllo 1 riprende la gestione dell'impianto di lampade 11 sostituendosi al microprocessore del calcolatore 200.
La scheda di interfaccia 100 provvede inoltre a fornire isolamento con fotoaccoppiatori tra il calcolatore 200 e le unità di controllo 1.
Il programma residente nella RAM del calcolatore 200 permette al calcolatore stesso di gestire dette unità di controllo.
Detto calcolatore 200 fornisce quindi mezzi per eseguire le funzioni già elencate precedentemente oltre a fornire mezzi atti ad inviare comandi di esecuzione di prove stabilite di volta in volta dall'utente.
Quindi il vantaggio del calcolatore è quello di offrire una maggior flessibilità nella gestione dell'impianto di lampade di quanto non sia possibile tramite unicamente le unità di controllo.
Come si nota dalla precedente descrizione il trovato raggiunge pienamente gli scopi proposti.
Infatti è stata realizzata un'apparecchiatura per il controllo da postazione centralizzata di lampade autonome (controllo distribuito) utilizzante una sola linea bifilare per il collegamento alle lampade,detta linea essendo in grado sia di inviare che di ricevere comandi dalle lampade. Inoltre tale apparecchiatura può essere utilizzata in impianti preesistenti senza la necessità di dover sostituire le lampade, cosa non sempre possibile nella pratica.
Il dispositivo secondo l'invenzione è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo. Una variante dell'apparecchiatura di controllo secondo il trovato consiste nella possibilità di inserire i mezzi di interfaccia 100 all'interno del calcolatore stesso.
Un’ulteriore espansione del trovato consiste nel prevedere la compatibilità dell'apparecchiatura con un bus informatico chiamato BATIBUS che costituisce uno di vari standard europei per quanto riguarda i bus informatici.
Tale apparecchiatura risulterebbe quindi gestita da calcolatore, tramite bus informatico, all'interno di un cosiddetto edificio "intelligente". Si consente quindi all'utente di sfruttare un calcolatore già operativo per il controllo dell'edificio anche per il controllo dell'illuminazione di emergenza.
La stampante 12 può, in un'altra forma di realizzazione del trovato, essere sostituita da un terminale video di un calcolatore atto a visualizzare i risultati delle prove funzionali e di autonomia delle lampade nonché il loro stato. Infine tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri tecnicamente equivalenti.
In pratica i materiali impiegati, nonché le forme e le dimensioni,potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze e dello stato della tecnica, senza per questo uscire dall'ambito di protezione delle seguenti rivendicazioni.

Claims (17)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparecchiatura per il controllo centralizzato di lampade autonome (11) , caratterizzata dal fatto di conprendere uno o più mezzi di controllo (1) atti ad inviare comandi per l'esecuzione di prove periodiche funzionali e di autonomia per uno o più gruppi di dette lampade e comandi per l'accensione/inibizione delle stesse, tramite una sola linea bifilare (2a, 3a), ad almeno un circuito fotocellula (300) atto a pilotare, tramite detti comandi, una di dette lampade (11) e a rilevarne l'attivazione/disattivaziane, detti mezzi di controllo (1) essendo collegati a mezzi di visualizzazione (12) atti a visualizzare i risultati di dette prove effettuate su dette lampade (1).
  2. 2. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di controllo (1) comprendono un microprocessore (la).
  3. 3. Apparecchiatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di controllo (1) sono alimentati da una batteria autonoma (1b).
  4. 4. Apparecchiatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta una sola linea bifilare (2a, 3a) è una linea bifilare fotoaccoppiata atta ad inviare comandi operativi e di inibizione a detto circuito fotocellula (300) e a ricevere da detto circuito fotocellula informazioni numeriche indicanti in modo univoco la o le lampade (11) guaste e informazioni circa lo stato delle lampade (11).
  5. 5. Apparecchiatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto circuito fotocellula (300) comprende un microprocessore (301) e un fotodiodo (302).
  6. 6. Apparecchiatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto circuito fotocellula (300) comprende due commutatori (303) atti ad assegnare un numero di identificazione a ciascuna lampada (11)-
  7. 7. Apparecchiatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di visualizzazione (12) sono costituiti da una stanpante.
  8. 8. Apparecchiatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta stanpante (12) è atta a fornire i risultati delle prove funzionali e di autonomia con l'indicazione numerica della o delle lampade (11) guaste.
  9. 9. Apparecchiatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che sono collegati fra loro una pluralità di mezzi di controllo (1).
  10. 10. Apparecchiatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi di interfaccia (100) atti a collegare detti almeno uno o più mezzi di controllo (1) a mezzi esterni di controllo (200)atti a gestire dette lampade (11).
  11. 11. Apparecchiatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi esterni di controllo (200) sano costituiti da un calcolatore.
  12. 12. Apparecchiatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto calcolatore (200) è atto a creare archivi di dati relativi alle prove funzionali e di autonomia effettuate su dette lampade (11),ad eseguire dette prove secondo date e cadenze prefissate, ad eseguire l'accensione e lo spegnimento di dette lampade (11) anche in condizioni di emergenza quando dette lampade sono necessariamente attivate, ad eseguire, anche in caso di inibizione, dette prove di accensione e spegnimento, ad inviare i comandi per la stampa dei risultati di dette prove tramite una stampante, ad inibire/abilitare dette prove, a controllare detti circuiti fotocellula (300) installati in dette lampade (11) e ad eseguire prove immediate a richiesta.
  13. 13. Apparecchiatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto calcolatore (200) comprende mezzi atti al collegamento con detti mezzi di interfaccia (100) tramite l'uscita seriale di detto calcolatore.
  14. 14. Apparecchiatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di visualizzazione (12) sono costituiti da un terminale video.
  15. 15. Apparecchiatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di interfaccia (100) sono inseriti all'interno di detto calcolatore (200).
  16. 16. Apparecchiatura secondo una o più delle rivendirazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di prevedere la compatibilità con un bus informatico (7) atto a gestire,oltre ad altre apparecchiature, anche detto impianto di lampade (11).
  17. 17. Apparecchiatura secando una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere una o più delle caratteristiche descritte e/o illustrate.
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