ITBO20130315A1 - Unita¿ e metodo di riempimento di elementi di contenimento di capsule monouso per bevande da estrazione o infusione - Google Patents

Unita¿ e metodo di riempimento di elementi di contenimento di capsule monouso per bevande da estrazione o infusione

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ITBO20130315A1
ITBO20130315A1 IT000315A ITBO20130315A ITBO20130315A1 IT BO20130315 A1 ITBO20130315 A1 IT BO20130315A1 IT 000315 A IT000315 A IT 000315A IT BO20130315 A ITBO20130315 A IT BO20130315A IT BO20130315 A1 ITBO20130315 A1 IT BO20130315A1
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IT
Italy
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containment
dose
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moving
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IT000315A
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Pierluigi Castellari
Dario Rea
Emanuele Rubbi
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Ima Ind Srl
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Description

DESCRIZIONE
Annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo UNITA’ E METODO DI RIEMPIMENTO DI ELEMENTI DI CONTENIMENTO DI CAPSULE MONOUSO PER BEVANDE DA ESTRAZIONE O INFUSIONE
La presente invenzione riguarda un†̃unità ed un metodo di riempimento per riempire elementi di contenimento di capsule monouso per bevande da estrazione o infusione con una dose di prodotto.
Le capsule note, utilizzate in macchine di produzione di bevande da estrazione o infusione, comprendono nella loro forma più semplificata:
- un corpo esterno, rigido a bicchiere comprendente un fondo perforabile o preforato ed una bocca superiore provvista di un collare (usualmente, ma non limitatamente, a definire una conformazione troncoconica);
- una dose di prodotto per bevande da estrazione o infusione contenuta nel corpo esterno; - ed uno spezzone ricavato da un foglio di chiusura per chiudere (ermeticamente) la bocca del corpo rigido e destinato (usualmente, ma non limitatamente) ad essere perforato da un ugello di alimentazione di un liquido in pressione.
Usualmente, ma non limitatamente, il foglio di chiusura à ̈ ricavato da un foglio con caratteristiche di flessibilità.
In alcuni casi le capsule possono comprendere uno o più elementi filtranti di tipo rigido o flessibile.
Ad esempio, un primo filtro (se presente) può essere disposto sul fondo del corpo rigido.
Un secondo filtro (se presente) può essere interposto tra lo spezzone di foglio di chiusura e la dose di prodotto.
La dose di prodotto può essere a diretto contatto con il corpo esterno rigido a bicchiere, oppure con un elemento filtrante.
La capsula così composta, quindi, viene alloggiata ed utilizzata in apposite sedi delle macchine di produzione di bevande.
Nel settore tecnico in questione, à ̈ particolarmente sentita l’esigenza di riempire in modo semplice ed efficace i corpi rigidi a bicchiere, o gli elementi filtranti, mediante una macchina di riempimento, mantenendo nel contempo una produttività elevata.
Si osservi che, a tal proposito, sono note macchine di confezionamento aventi un’unità di riempimento che consente di riempire in contemporanea più file parallele di corpi rigidi a bicchiere, fra loro in avanzamento.
In questo caso, a ciascuna fila di corpi rigidi a bicchiere risulta associato un dispositivo di riempimento dedicato, generalmente provvisto di una coclea per consentire la discesa del prodotto all’interno del bicchierino.
Tale tipo di unità à ̈ quindi evidentemente piuttosto costosa e complicata, in quanto prevede una pluralità di dispositivi ed azionamenti (uno per dispositivo a coclea) fra loro autonomi e che devono necessariamente essere coordinati.
Inoltre, l’affidabilità complessiva della macchina che risulta da tale configurazione / disposizione di elementi à ̈ necessariamente limitata in quanto il tasso di guasti à ̈ inevitabilmente collegato al numero di dispositivi ed azionamenti presenti.
Inoltre, i dispositivi a coclea possono presentare inconvenienti di intasamento, sporcamento e scarsa accuratezza di dosaggio. Nel dettaglio, normalmente la parte terminale della coclea non à ̈ in grado di trattenere il prodotto, che quindi à ̈ destinato a cadere e a sporcare la macchina. E’ pertanto una esigenza particolarmente sentita dagli operatori del settore quello di disporre di un’unità e di un metodo di riempimento per riempire elementi di contenimento (corpi rigidi a bicchiere, oppure elementi filtranti) di capsule monouso per bevande da estrazione o infusione che siano particolarmente semplici, affidabili, e poco costosi e che consentano nel contempo di mantenere una elevata produttività complessiva.
Scopo della presente invenzione à ̈ anche quello di soddisfare l’esigenza sopra espressa, mediante la messa a disposizione di un’unità e di un metodo di riempimento per riempire elementi di contenimento (corpi rigidi a bicchiere, oppure elementi filtranti) di capsule monouso per bevande da estrazione o infusione che siano realizzabili con relativa semplicità, a basso costo, e che siano particolarmente affidabili.
Un altro scopo dell’invenzione à ̈ quello di mettere a disposizione una macchina di confezionamento di capsule monouso per bevande da estrazione o infusione che consentano di garantire una elevata produttività.
Le caratteristiche tecniche del trovato, secondo i suddetti scopi, sono chiaramente riscontrabili dal contenuto delle rivendicazioni sotto riportate, ed i vantaggi dello stesso risulteranno maggiormente evidenti nella descrizione dettagliata che segue, fatta con riferimento ai disegni allegati, che ne rappresentano una forma di realizzazione puramente esemplificativa e non limitativa, in cui:
- la figura 1 illustra una vista schematica di una macchina di confezionamento di elementi di contenimento di capsule monouso per bevande da estrazione o infusione comprendente un’unità di riempimento secondo una preferita forma di realizzazione dell’invenzione;
- la figura 2 illustra una vista schematica di una capsula monouso per bevande realizzabile mediante la macchina di cui alla figura 1;
- le figure 3 e 4 illustrano corrispondenti viste in pianta dell’unità di riempimento di una capsula monouso di cui alla figura 1;
- la figura 5 illustra una vista in sezione di una stazione di riempimento di un’unità di riempimento di cui alle precedenti figure 3 e 4 in cui alcuni componenti sono stati asportati per meglio evidenziarne altri;
- le figure 6 e 7 illustrano rispettive viste in sezione di componenti della stazione di riempimento di cui alla precedente figura 5 in cui alcuni componenti sono stati asportati per meglio evidenziarne altri;
- la figura 8 illustra una vista in pianta di un particolare dell’unità di riempimento di cui alla figura 1;
- le figure da 9 a 12 illustrano schematicamente alcune fasi operative di un metodo secondo l’invenzione realizzate nella stazione di riempimento dell’unità di riempimento secondo l’invenzione.
Conformemente ai disegni allegati, à ̈ stata indicata con 1 un’unità di riempimento per riempire elementi di contenimento di capsule 3 monouso per bevande da estrazione o infusione, con una dose 33 di prodotto solido in polvere, granuli o foglie, quali caffà ̈, tà ̈, latte, cioccolato, o combinazioni di questi.
L’unità di riempimento 1 à ̈ particolarmente adatta a riempire elementi di contenimento di capsule 3 monouso con prodotti in polvere, preferibilmente caffà ̈.
In particolare, come illustrato in figura 2, le capsule 3 monouso per bevande da estrazione o infusione comprendono, in una configurazione minima, ma non limitativa: un corpo rigido 2 a bicchiere (solitamente a definire una forma troncoconica) comprendente un fondo 30 ed una bocca 31 superiore provvista di un collare 32; una dose 33 di prodotto da estrazione o infusione contenuto nel corpo rigido 2 ed uno spezzone 34 di foglio di chiusura per chiudere la bocca 31 superiore del corpo rigido 2.
Si osservi anche che questo tipo di capsula 3 può comprendere uno o più elementi filtranti o di ritenzione del prodotto (qui non illustrati per motivi di semplicità).
Nella capsula 3 illustrata in figura 2, il corpo rigido 2 a bicchiere definisce l’elemento di contenimento da riempire con una dose 33 di prodotto.
Altri tipi di capsule possono essere riempiti con l’unità di riempimento dell’invenzione, per esempio capsule in cui la dose 33 di prodotto à ̈ contenuta in, e trattenuta da, un elemento filtrante connesso al corpo rigido stesso, tale corpo rigido potendo essere chiuso al fondo, oppure aperto.
In altre parole, in capsule non illustrate, un elemento filtrante può contenere e trattenere la dose 33 di prodotto, definendo l’elemento di contenimento in combinazione con il corpo rigido a cui à ̈ accoppiato.
Nella descrizione seguente, si farà riferimento al corpo rigido 2 a bicchiere come elemento di contenimento, ma resta inteso che l’invenzione possa essere realizzata con riferimento a capsule in cui l’elemento di contenimento sia definito da un elemento filtrante (o altri componenti della capsula atti a contenere una dose 33 di prodotto) e dal relativo corpo rigido a cui à ̈ connesso.
Si osservi che l†̃unità di riempimento 1 comprende una linea 4 di trasporto (ovvero di movimentazione) di corpi rigidi a bicchiere 2 atti a contenere una prestabilita quantità di prodotto da estrazione o infusione (dose 33) ed una stazione di riempimento SR.
La linea 4 di trasporto si sviluppa lungo un primo percorso P di movimentazione ed à ̈ provvista di una pluralità di sedi 5 di supporto dei corpi rigidi 2, disposte in successione lungo il primo percorso P.
Preferibilmente il percorso primo P di movimentazione à ̈ un percorso chiuso che giace su un piano orizzontale.
Le sedi 5 di supporto sono disposte in successione, non necessariamente continua, l'una all'altra.
Inoltre, le sedi 5 di supporto hanno ciascuna un corrispondente asse verticale di sviluppo.
Si osservi che la linea 4 di trasporto comprende un elemento 39 di trasporto a cui sono collegate le sedi 5 di supporto, per essere movimentate lungo il primo percorso P.
Si noti che l'elemento 39 di trasporto à ̈ chiuso ad anello su organi 17 di movimentazione, rotanti attorno ad assi verticali, per movimentare lo stesso elemento 39 di trasporto.
Preferibilmente, l'elemento 39 di trasporto à ̈ costituito da una catena 40 comprendente una pluralità di maglie incernierate in successione l'una all'altra attorno a corrispondenti assi verticali, a formare un anello continuo.
Si noti che almeno una delle maglie comprende almeno una sede 5 di supporto ad asse verticale per un corrispondente corpo rigido 2 posizionabile con la bocca 31 rivolta verso l'alto.
Si osservi che la catena 40 può comprendere sia maglie aventi una corrispondente sede 5 di supporto, sia maglie di unione non provviste di sedi 5 di supporto ed interposte a maglie provviste di sedi 5 di supporto.
Quindi, preferibilmente, un certo numero di maglie comprende ciascuna una sede 5 di supporto.
Preferibilmente, ma non limitatamente, gli organi 17 di movimentazione ruotano in continuo attorno ad assi verticali per permettere un movimento continuo dell'elemento 39 di trasporto. Verrà adesso descritta la stazione SR di riempimento dei corpi rigidi 2 a bicchiere.
La stazione SR di riempimento dei corpi rigidi a bicchiere 2 comprende:
- almeno una prima sede S1 di contenimento atta a ricevere una dose 33 di prodotto;
- una sottostazione ST1 di formazione di detta dose 33 all’interno di detta prima sede S1 di contenimento, provvista di un dispositivo 6 di rilascio di una prestabilita quantità di prodotto (definente la dose 33) all’interno della prima sede S1 di contenimento; Nota: alla fine il dispositivo 6 à ̈ descritto bene. Comunque à ̈ una tramoggia contenente il prodotto a livello costante, il riempimento avviene per gravità ed il tempo dipende dalla lunghezza della tramoggia. Per macchine più veloci à ̈ possibile ridurre il numero di stazioni del dosatore. - almeno una seconda sede S2 di contenimento atta a ricevere la dose 33 di prodotto dalla prima sede S1 di contenimento;
- una sottostazione ST2 di trasferimento della dose 33 di prodotto dalla prima sede S1 di contenimento alla seconda sede S2 di contenimento;
- dispositivi 7 di movimentazione della prima sede S1 di contenimento fra la sottostazione ST1 di formazione e la sottostazione ST2 di trasferimento e viceversa;
- una sottostazione ST3 di rilascio della dose 33 di prodotto dalla seconda sede S2 di contenimento ad un corpo rigido 2 a bicchiere trasportato dalla linea 4 di movimentazione; - ulteriori dispositivi 8 di movimentazione della seconda sede S2 di contenimento fra la sottostazione di trasferimento ST2 e la sottostazione ST3 di rilascio e viceversa.
Verranno adesso descritti con maggiore dettaglio tutti i componenti elencati in precedenza facenti parte della stazione di riempimento SR dei corpi rigidi a bicchiere 2, con particolare riferimento alle figure allegate.
Si osservi che i dispositivi 7 di movimentazione della prima sede S1 di contenimento comprendono un primo organo 9 rotante attorno ad un primo asse X1 di rotazione sostanzialmente verticale, a cui à ̈ collegata detta prima sede S1 per essere portata in rotazione attorno a tale primo asse X1 verticale.
Preferibilmente il primo organo 9 rotante comprende una ruota 9a, collegata a relativi mezzi di azionamento in rotazione.
In particolare, preferibilmente, la stazione di riempimento SR comprende una pluralità di prime sedi S1.
Le prime sedi S1 sono collegate radialmente a detto primo organo rotante 9 (più precisamente alla ruota 9a) per essere portate in rotazione con esso.
Preferibilmente, le prime sedi S1 sono ricavate direttamente nel primo organo rotante 9, in particolare sono ricavate direttamente nella ruota 9a.
Si osservi che tali prime sedi S1 sono disposte lungo un arco di cerchio, preferibilmente lungo una circonferenza avente come centro un punto del primo asse X1.
Ancora più preferibilmente, le prime sedi S1 sono equispaziate angolarmente lungo una circonferenza avente come centro un punto del primo asse X1.
Si osservi quindi che ciascuna prima sede S1 esegue un secondo percorso P1, preferibilmente circolare avente come asse di rotazione il primo asse X1, così da impegnare ciclicamente -durante la rotazione - le sottostazioni di formazione (ST1) e di trasferimento (ST2) della dose. Alternativamente, le prime sedi S1 sono collegate al primo organo rotante 9 a mezzo di un’asta (non illustrata), mobile radialmente rispetto allo stesso primo organo rotante 9. Nota: volevi dire che poteva avere una struttura analoga alla ruota 10?
Ciascuna prima sede S1 à ̈ definita, preferibilmente, da pareti laterali di una cavità 18 (manca) e da una parete di fondo F. Preferibilmente la cavità 18 à ̈ una cavità cilindrica.
Inoltre, ancora più preferibilmente, la cavità 18 ha un asse di sviluppo verticale (parallelo al primo asse X1 di rotazione).
Ancora, preferibilmente, la stazione di riempimento SR comprende, per ogni prima sede S1: - un pistone 13, mobile fra una posizione inferiore in cui definisce la parete F di fondo di tale prima sede S1 ed una posizione superiore in cui occupa interamente il volume di tale prima sede S1, o in altre parole, chiude superiormente la cavità 18;
- mezzi 14 di movimentazione del pistone 13, configurati per movimentare il pistone 13 fra le suddette posizioni inferiore e superiore.
Esempi di mezzi 14 di movimentazione sono motori elettrici, dispositivi pneumatici, a camma, e altri dispositivi noti.
Si osservi che con l’espressione “il pistone 13 occupa interamente il volume†si intende che il pistone 13 à ̈ disposto nella sede così da non consentire la presenza della dose 33 all’interno della prima sede S1. Nota: il pistone tutto alto può anche servire per evitare di alimentare il prodotto, dosatore disinnestato. Inoltre si usa anche per regolare il volume (descritto in seguito).
Preferibilmente la stazione di riempimento SR prevede mezzi 14 di movimentazione indipendenti per ciascun pistone 13, cosicché ciascun pistone può essere movimentato indipendentemente dagli altri.
Preferibilmente, le cavità 18 sono cavità passanti e i pistoni 13 sono mobili linearmente all’interno di tali cavità 18, per variare il volume di tali prime sedi S1 (posizione inferiore) e per espellere le dosi 33 da tali prime sedi S1 (posizione superiore).
Le sottostazioni di formazione ST1 e di trasferimento ST2 sono disposte lungo la periferia di detto primo organo 9 rotante, così da essere impegnate ciclicamente da dette prime sedi S1 durante la rotazione attorno al primo asse X1.
In particolare, le sottostazioni di formazione ST1 e di trasferimento ST2 sono disposte in una posizione prestabilita rispetto ad un telaio 29 della stazione di riempimento SR, lungo il secondo percorso P1 di movimentazione delle prime sedi S1.
A tal proposito, si osservi che in una rotazione completa del primo organo 9 rotante ciascuna prima sede S1 viene quindi ad essere disposta nella sottostazione di formazione ST1 e nella sottostazione di trasferimento ST2.
Preferibilmente, il secondo percorso P1 di movimentazione à ̈ chiuso. Preferibilmente il secondo percorso P1 di movimentazione à ̈ un percorso circolare attorno al primo asse X1. Ancora più preferibilmente il secondo percorso P1 giace su un piano orizzontale.
Verrà adesso descritta la sottostazione ST1 di formazione della dose 33.
Tale sottostazione ST1 di formazione della dose 33 risulta disposta in una regione R1 di formazione della dose 33.
Con riferimento alla sottostazione ST1 di formazione della dose 33, à ̈ da osservarsi che in corrispondenza di tale sottostazione à ̈ presente il dispositivo 6 di rilascio, atto a rilasciare una prestabilita quantità di prodotto (definente la dose 33) all’interno della sede S1 di contenimento disposta in corrispondenza della regione R1 di formazione della dose 33.
Tale dispositivo 6 di rilascio preferibilmente à ̈ costituito da una tramoggia 38 (riempita, nell’uso, di prodotto) avente inferiormente una uscita 19 per il prodotto stesso. Si osservi che tale uscita 19 à ̈ configurata per creare uno strato di prodotto in corrispondenza della regione R1 di formazione della dose 33 al di sopra delle prime sedi S1, così da rilasciare il prodotto all’interno di quella o quelle prime sedi S1 disposte, di volta in volta, nella regione R1 di formazione.
In particolare, l’uscita 19 della tramoggia 38 à ̈ conformata in modo da occupare una porzione del secondo percorso P1 di movimentazione delle prime sedi S1.
In particolare, l’uscita 19 à ̈ conformata ad arco, centrato sul primo asse X1.
Si osservi quindi che l’uscita 19 della tramoggia 38, secondo la preferita forma di realizzazione, rilascia il prodotto ad una pluralità di prime sedi S1 disposte temporaneamente nella regione R1, ovvero affacciate inferiormente all’uscita 19. Il pistone 13, allorché la rispettiva prima sede S1 transita nella regione R1 di formazione della dose 33, à ̈ in posizione inferiore.
In altre parole, le prime sedi S1, passando sotto la tramoggia 38, si riempiono di prodotto, in un tempo di riempimento che dipende dalla velocità di transito delle prime sedi S1 nella regione R1di formazione e dall’ampiezza della porzione di secondo percorso P1 di movimentazione delle prime sedi S1 occupata dall’uscita 19 della tramoggia 38.
Secondo un altro aspetto, si osservi che il dispositivo 6 di rilascio à ̈ altresì provvisto di un elemento 22 rasatore, disposto in modo da evitare che il prodotto si disperda al di fuori della regione R1 di formazione della dose 33, eccetto il prodotto contenuto nelle prime sedi S1, cioà ̈ le singole dosi 33.
In sostanza, l’elemento 22 rasatore e il pistone 13 definiscono la dose 33 contenuta nelle prime sedi S1.
Secondo l’invenzione, variando la posizione inferiore del pistone 13 per mezzo dei mezzi 14 di movimentazione nella regione R1 di formazione della dose 33 à ̈ possibile variare la quantità di prodotto contenuta nelle prime sedi S1, o in altre parole, à ̈ possibile variare la dose 33.
Preferibilmente, secondo la forma realizzativa illustrata, la stazione SR di riempimento comprende una sottostazione ST4 di compattazione della dose 33.
Tale sottostazione ST4 di compattazione della dose 33 à ̈ disposta in una regione R4 di compattazione, lungo il secondo percorso P1 di movimentazione della prima sede S1 fra la sottostazione di formazione ST1 e la sottostazione di trasferimento ST2. La sottostazione ST4 à ̈ opzionale e può essere omessa.
In particolare, tale sottostazione ST4 di compattazione à ̈ provvista di mezzi 11 di compattazione configurati per comprimere, in coordinazione di fase con il pistone 13, il prodotto all’interno della prima sede S1.
Verranno adesso descritti con maggiore dettaglio i mezzi 11 di compattazione.
Secondo l’esempio descritto, i mezzi 11 di compattazione comprendono un elemento 28 di compattazione.
Tale elemento 28 di compattazione, secondo la preferita forma di realizzazione illustrata, comprende un disco 23 di compattazione.
Si osservi che l’elemento 28 di compattazione risulta collegato al (portato dal) telaio 29 della stazione di riempimento SR.
L’elemento 28 di compattazione risulta disposto superiormente alle prime sedi S1 in corrispondenza della regione R4 di compattazione.
Si osservi che l’elemento 28 di compattazione comprende una faccia superiore ed una faccia inferiore. Preferibilmente la faccia inferiore à ̈ una faccia planare.
Si osservi che la faccia inferiore dell’elemento 28 di compattazione definisce, in corrispondenza della regione R4 di compattazione, un riscontro superiore della dose 33 disposta all’interno della prima sede S1, così da operare una compattazione del prodotto, allorché il pistone 13 viene sollevato in una posizione di compattazione, intermedia tra la posizione inferiore e la posizione superiore.
In altre parole, i mezzi 14 di movimentazione del pistone 13 sono atti a movimentare il pistone 13 dalla posizione inferiore alla posizione intermedia, cioà ̈ ad avvicinare il pistone 13 all’elemento di compattazione 28, nella regione di compattazione R4, così da compattare la dose 33.
Si osservi altresì che, secondo una forma di realizzazione, l’elemento 28 di compattazione à ̈ stazionario rispetto al telaio 29.
Alternativamente, secondo un'altra forma di realizzazione, l’elemento 28 di compattazione à ̈ girevolmente portato (supportato) dal telaio 29 della stazione di riempimento SR, così da ruotare attorno ad un terzo asse X3 di rotazione.
Si osservi che, secondo una forma di realizzazione, l’elemento 28 di compattazione à ̈ liberamente ruotante attorno al terzo asse X3.
Invece, secondo ancora un'altra forma di realizzazione non illustrata, la stazione di riempimento SR comprende una motorizzazione collegata operativamente all’elemento 28 di compattazione per azionare tale elemento 28 di compattazione in rotazione attorno al terzo asse X3.
Si osservi che, secondo questa forma di realizzazione, la motorizzazione à ̈ azionata in sincronia con il primo organo rotante 9.
Vantaggiosamente, il fatto di prevedere una motorizzazione dell’elemento 28 di compattazione fa sì che si possa – per opportune velocità relative di rotazione dell’elemento 28 di compattazione e del primo organo rotante 9 - minimizzare la velocità di strisciamento fra la dose 33 all’interno della prima sede S1 e l’elemento 28 di compattazione in corrispondenza della regione R4 di compattazione.
Verrà adesso descritta la stazione di riempimento SR con particolare riferimento alla seconda sede S2, alla sottostazione ST2 di trasferimento ed alla sottostazione ST3 di rilascio.
Si osservi che la stazione di riempimento SR comprende, preferibilmente, un secondo organo rotante 10 al quale à ̈ associata (collegata) la seconda sede S2.
Si osservi che, più in generale, il secondo organo rotante 10 definisce i citati ulteriori dispositivi 8 di movimentazione della seconda sede S2 fra detta sottostazione di trasferimento ST2 e detta sottostazione ST3 di rilascio e viceversa.
Il secondo organo rotante 10 à ̈ configurato per ruotare attorno ad un secondo asse X2. Preferibilmente, tale secondo asse à ̈ parallelo al primo asse X1. Più preferibilmente, tale secondo asse X2 à ̈ verticale.
Preferibilmente la stazione di riempimento SR comprende una pluralità di seconde sedi S2. Si osservi che la/le seconda/e sede/i S2 sono collegate al secondo organo rotante 10 così da essere portate da esso in rotazione.
Si osservi che il secondo organo 10 rotante comprende, preferibilmente, una seconda ruota 10a, configurata per ruotare attorno al secondo asse X2, alla quale sono collegate le seconde sedi S2.
Si osservi, a titolo non limitativo, che le seconde sedi S2 secondo la forma di realizzazione illustrata sono movimentate lungo un terzo percorso P2 circolare.
Più in generale, il terzo percorso P2 à ̈ chiuso.
Preferibilmente il terzo percorso P2 giace su un piano (orizzontale).
In particolare, si osservi che ciascuna seconda sede S2 in un giro di rotazione completo attorno al secondo asse X2, o più in generale lungo un giro del terzo percorso P2, viene portata in corrispondenza della stazione di trasferimento ST2 (in una regione R2 di trasferimento) ed in corrispondenza della stazione di rilascio ST3 (in una regione R3 di rilascio).
In corrispondenza della regione di trasferimento R2 la seconda sede S2 Ã ̈ posizionata al di sopra, vantaggiosamente immediatamente al di sopra, della prima sede S1.
Nel dettaglio, quando la seconda sede S2 à ̈ posizionata al di sopra della prima sede S1 in corrispondenza della regione di trasferimento R2, il pistone 13 à ̈ azionato verso l’alto per spingere la dose 33 di prodotto dalla prima sede S1 alla seconda sede S2.
Con riferimento alla seconda sede S2, si osservi che preferibilmente tale sede à ̈ una sede passante.
In particolare, la seconda sede S2 à ̈ preferibilmente definita da una cavità passante (preferibilmente nella forma di un foro). Preferibilmente la cavità à ̈ cilindrica.
Si osservi che pareti laterali della seconda sede S2 sono definite da pareti laterali della cavità passante.
Preferibilmente la seconda sede S2 à ̈ collegata al secondo organo rotante 10 a mezzo di un’asta 27.
Secondo una forma di realizzazione non illustrata, la seconda sede S2 Ã ̈ fissata al secondo organo rotante 10 ovvero alla seconda ruota 10a.
Pertanto, secondo tale forma di realizzazione, la posizione radiale della seconda sede S2 Ã ̈ costante rispetto al secondo asse X2.
Preferibilmente, in accordo con questa forma di realizzazione, l’estensione in pianta della seconda sede S2 à ̈ superiore all’estensione in pianta della prima sede S1 (cosicché mentre la dose 33 di prodotto occupa interamente il volume della prima sede S1, la dose 33 di prodotto a seguito del trasferimento non occupa totalmente il volume della seconda sede S2).
Si osservi che il fatto che l’estensione in pianta della seconda sede S2 à ̈ superiore all’estensione in pianta della prima sede S1 consente, in uso, di trasferire la dose 33 dalla prima sede S1 alla seconda sede S2 in una regione di trasferimento R2 ampia a sufficienza. Ciò risulta particolarmente importante per velocità di rotazioni del primo organo rotante 9 e del secondo organo rotante 10 particolarmente elevate: infatti l’aspetto suddetto fa sì che la sovrapposizione della seconda sede S2 alla prima sede S1 e quindi il trasferimento della dose 33 della prima sede S1 alla seconda sede S2 possa avvenire all’interno di prestabiliti angoli di rotazione del primo e del secondo organo rotante. Nota: S2 sulla ruota di trasporto poteva essere fisso (grande differenza di diametro tra S1 e S2), mobile radialmente come fatto attualmente (minore differenza) oppure muovere S2 in 2 direzioni per avere un inseguimento perfetto in questo caso i diametri potrebbero essere uguali.
Secondo la forma di realizzazione illustrata, ciascuna seconda sede S2 Ã ̈ mobile rispetto al secondo organo rotante 10 ovvero rispetto alla seconda ruota 10a.
In particolare, preferibilmente ciascuna seconda sede S2 risulta mobile su un piano ortogonale al secondo asse X2.
Ancora più preferibilmente, ciascuna seconda sede S2 risulta mobile almeno radialmente rispetto al secondo asse X2.
Si osservi che il fatto che la seconda sede S2 risulti mobile su un piano ortogonale al secondo asse X2 consente di ampliare l’estensione della regione R2 di trasferimento: in altre parole risulta possibile ampliare la zona di sovrapposizione della seconda sede S2 alla prima sede S1.
Si osservi infatti che il trasferimento della dose 33 dalla prima sede S1 alla seconda sede S2 non à ̈ istantaneo ma viene eseguito all’interno di un angolo di rotazione del primo organo rotante 9 e del secondo organo rotante 10.
A tal proposito, à ̈ da evidenziare che il fatto che la seconda sede S2 risulti mobile radialmente rispetto al secondo organo rotante 10 consente di operare un inseguimento della prima sede S1 durante la rotazione dell’uno o di entrambi gli organi rotanti (9,10), così che à ̈ possibile mantenere la seconda sede S2 in sovrapposizione alla prima sede S1 per un angolo di rotazione del primo organo rotante 9 e del secondo organo rotante 10 ampio a sufficienza per consentire di trasferire la dose 33 dalla prima sede S1 alla seconda sede S2.
In tale realizzazione illustrata, l’estensione in pianta della seconda sede S2 può essere ridotta rispetto alla realizzazione (non illustrata) in cui la seconda sede S2 à ̈ fissata al secondo organo rotante 10 ovvero alla seconda ruota 10a
Durante il trasferimento della dose 33 dalla prima sede S1 alla seconda sede S2 il pistone 13 supporta la dose 33.
In una ulteriore realizzazione alternativa non illustrata, ciascuna seconda sede S2 à ̈ mobile rispetto al secondo organo rotante 10 ovvero rispetto alla seconda ruota 10a sia radialmente sia in rotazione attorno ad assi paralleli al secondo asse X2, ovvero attorno ad assi verticali. Vantaggiosamente, mezzi a camma possono movimentare le seconde sedi S2 radialmente ed in rotazione rispetto al secondo organo rotante 10 ovvero rispetto alla seconda ruota 10a. In tale ulteriore realizzazione alternativa non illustrata, ciascuna seconda sede S2 presenta due gradi di libertà su piani orizzontali che consentono alle stesse seconde sedi S2 di inseguire perfettamente le prime sedi S1 nella regione R2 di trasferimento.
In altre parole, ciascuna seconda sede S2 risulta perfettamente sovrapposta ad una corrispondente prima sede S1 nella regione R2 di trasferimento. In tale ulteriore realizzazione alternativa non illustrata, le prime sedi S1 e le seconde sedi S2 possono avere estensione in pianta uguale.
Con riferimento alla disposizione del secondo organo rotante 10 e dell’elemento 39 di trasporto, à ̈ da rilevare che secondo l’esempio illustrato il secondo organo rotante 10 e l’elemento 39 di trasporto sono disposti in modo che una porzione del primo percorso P delle sedi 5 di supporto risulti – secondo una vista in pianta - sovrapposta ad una porzione del terzo percorso P2 delle seconde sedi S2.
Preferibilmente, le porzioni di percorso in sovrapposizione fra sedi 5 di supporto e seconde sedi S2 sono porzioni di percorso curvilinee (preferibilmente archi).
Si osservi che, secondo questo aspetto, il rilascio della dose 33 dalla seconda sede S2 al corpo 2 rigido a bicchiere avviene in corrispondenza delle porzioni di percorso in sovrapposizione. Pertanto, la sottostazione di rilascio ST3 Ã ̈ disposta in corrispondenza delle porzioni di percorso in sovrapposizione.
Si osservi che, secondo una forma di realizzazione non illustrata, il trasferimento della dose 33 dalla seconda sede S2 al corpo 2 rigido a bicchiere potrebbe anche avvenire in corrispondenza di una porzione rettilinea del primo percorso P di movimentazione delle sedi 5 di supporto, ovvero di una porzione rettilinea della linea 4 di movimentazione del corpo rigido 2 a bicchiere.
Preferibilmente, secondo questa forma di realizzazione, le seconde sedi S2 sono mobili almeno radialmente rispetto alla seconda ruota 10a, così da consentire di mantenere la sovrapposizione della seconda sede S2 con il corpo rigido 2 a bicchiere in corrispondenza di un tratto rettilineo della linea 4 sufficientemente ampio.
In altre parole, secondo tale forma realizzativa, il movimento (almeno radiale) della seconda sede S2 rispetto alla seconda ruota 10a / secondo organo rotante 10 fa sì che la seconda sede S2, durante la rotazione del secondo organo rotante 10, resti in sovrapposizione al corpo rigido 2 a bicchiere in avanzamento nella linea 4 di trasporto per un tratto rettilineo sufficientemente lungo per consentire di rilasciare la dose 33 dalla seconda sede S2 al sottostante corpo rigido 2 a bicchiere.
Si osservi che la stazione di riempimento SR comprende altresì un elemento di riscontro superiore 25, presente in corrispondenza della regione R2 di trasferimento, che definisce un arresto superiore per la dose 33 (come verrà meglio descritto nel seguito).
Preferibilmente, l’elemento di riscontro superiore 25 à ̈ una lastra sostanzialmente planare. Si osservi che tale elemento di riscontro superiore 25 à ̈ fissato al telaio 29 della stazione di riempimento SR, ovvero non à ̈ portato in rotazione solidalmente con il secondo organo rotante 10.
Più precisamente, l’elemento di riscontro superiore 25 à ̈ disposto nella regione di trasferimento R2 superiormente alla seconda sede S2.
Nel seguito, verrà descritta la funzionalità di tale elemento di riscontro superiore 25.
La stazione di riempimento SR comprende altresì un elemento 24 di supporto, disposto lungo il terzo percorso P2 fra la sottostazione di trasferimento ST2 e quella di rilascio ST3.
Si osservi che l’elemento 24 di supporto definisce un fondo per ciascuna seconda sede S2, in corrispondenza della porzione del terzo percorso P2 dove l’elemento 24 di supporto risulta disposto: ciò risulterà maggiormente chiaro nel seguito, laddove sarà spiegato il funzionamento dell’unità di riempimento secondo l’invenzione e del metodo secondo l’invenzione.
La stazione di riempimento SR può comprendere, vantaggiosamente secondo la forma realizzativa illustrata, uno o più elementi spintori 26. Gli elementi spintori 26 sono opzionali e possono essere omessi. Nota: à ̈ più che altro un espulsore rotante
Tale elemento / elementi spintori 26 risulta/risultano mobile/i, ed operativamente attivo/i sulla seconda sede S2 in corrispondenza della sottostazione di rilascio ST3.
Secondo la forma realizzativa illustrata, la stazione di riempimento SR comprende un elemento spintore 26 associato a ciascuna seconda sede S2.
Pertanto, secondo la forma realizzativa illustrata, la stazione di riempimento SR comprende una pluralità di elementi spintori 26, uno per ciascuna seconda sede S2.
Si osservi che gli elementi spintori 26 sono solidali al secondo organo rotante 10, così da essere portati in rotazione con esso.
Inoltre l’elemento spintore 26 à ̈ mobile fra una posizione sollevata, in cui à ̈ disposto superiormente ed esternamente alla seconda sede S2, ed una posizione abbassata, in cui fuoriesce inferiormente alla seconda sede S2. Vantaggiosamente, l’elemento spintore 26 può essere dimensionato in maniera tale da operare una pulizia della seconda sede S2 nel passaggio dalla posizione sollevata alla posizione abbassata. La stazione di riempimento SR comprende mezzi di azionamento, per esempio a camma, per movimentare l’elemento spintore 26 tra la posizione sollevata e la posizione abbassata.
Vantaggiosamente, l’elemento spintore 26, passando dalla posizione sollevata alla posizione abbassata, riscontra lateralmente le pareti laterali della seconda sede S2, operando una pulizia delle pareti laterali stesse.
Si osservi che, preferibilmente, l’elemento spintore 26 viene portato dalla posizione sollevata a quella abbassata in corrispondenza della sottostazione di rilascio ST3 (successivamente al, o durante il, rilascio del prodotto), secondo le modalità meglio descritte nel seguito.
Si osservi altresì che, secondo una forma di realizzazione, l’elemento spintore 26 esercita una funzione di spinta, dall’alto verso il basso, della dose 33 posta all’interno, e verso l’esterno, della seconda sede S2, con lo scopo di favorire il trasferimento della dose 33 dalla seconda sede S2 al corpo 2 rigido a bicchiere.
La sottostazione ST3 di rilascio provvista degli elementi spintori 26 risulta estremamente pulita, più di una stazione con dosatori a coclea.
Si osservi che, secondo una forma realizzativa non illustrata, Ã ̈ presente un unico elemento spintore 26 disposto in corrispondenza della regione R3 di rilascio.
Tale unico elemento spintore 26 à ̈ mobile per riscontrare – al termine o durante la fase di rilascio della dose 33 dalla seconda sede S2 al corpo 2 rigido - le pareti laterali della seconda sede S2 così da operarne una pulizia.
Con riferimento all’unità di riempimento 1 nel suo complesso, à ̈ da osservarsi che tale unità 1 comprende altresì una unità di azionamento e controllo (definita da una o più schede elettroniche) dei dispositivi (7,8) di movimentazione rispettivamente della prima sede S1 e della seconda sede S2.
Tale unità di azionamento e controllo à ̈ altresì configurata per controllare e comandare l’avanzamento dell’elemento 39 di trasporto e degli elementi mobili della stazione di riempimento SR (ad esempio i pistoni 13, gli elementi spintori 26).
Si osservi che l’unità di azionamento e controllo coordina e controlla la fase di movimentazione di tutti i suddetti elementi ad essa collegati, così da consentire di eseguire le operazioni descritte nel seguito.
L’unità di riempimento 1 dell’invenzione può vantaggiosamente fare parte di una macchina di confezionamento 100 (illustrata in figura 1) atta a confezionare capsule monouso per bevande da estrazione o infusione, per esempio del tipo illustrato in precedenza. La macchina di confezionamento 100 comprende, ulteriormente, una pluralità di stazioni, disposte lungo il primo percorso P effettuato dall'elemento 39 di trasporto, configurate per operare in fase (preferibilmente continua) con lo stesso elemento 39 di trasporto e con la stazione di riempimento SR, tra cui almeno:
- una stazione SA di alimentazione di corpi rigidi 2 all'interno di corrispondenti sedi 5 dell'elemento di trasporto 39;
- una stazione SC di chiusura dei corpi rigidi, in particolare della bocca 31 superiore del corpo rigido 2, con uno spezzone 34 di foglio di chiusura;
- una stazione SU di uscita che preleva le capsule 3 dalle rispettiva sedi 5 dell'elemento 39 di trasporto.
Oltre alle stazioni elencate in precedenza (SA,SR,SC,SU), la macchina di confezionamento 100 può comprendere ulteriori stazioni, quali ad esempio, una o più stazioni di pesatura, una o più stazioni di pulizia, una o più stazioni di controllo, e, in funzione del tipo di capsule da confezionare, una o più stazioni di applicazione di elementi filtranti.
Verrà adesso brevemente descritto il funzionamento dell’unità di riempimento 1, in particolare della stazione di riempimento SR, con lo scopo di meglio chiarire la portata dell’invenzione: in particolare verrà adesso descritto il riempimento di un corpo rigido 2 a bicchiere con riferimento alla forma realizzativa descritta nelle figure allegate.
Durante la movimentazione (rotazione) del primo organo rotante 9, una prima sede S1 atta ad essere riempita con una dose 33 di prodotto viene ad essere disposta in corrispondenza della regione R1 di formazione della dose 33, ovvero in prossimità della stazione ST1 di formazione della dose 33.
Si osservi che la tramoggia 38 alimenta prodotto nella regione R1 di formazione della dose 33, che va a cadere nella, e a riempire la, prima sede S1.
La movimentazione del primo organo rotante 9 à ̈, preferibilmente, una movimentazione di tipo continuo. Alternativamente, la movimentazione del primo organo rotante 9 à ̈ a passo. In particolare, la prima sede S1 risulta completamente riempita all’uscita della regione R1 di formazione della dose 33.
Si osservi che all’uscita della regione R1 di formazione della dose 33, l’elemento 22 rasatore consente di rimuovere il prodotto (per esempio in polvere o foglie) in eccesso, così che la prima sede S1 risulta completamente riempita, o in altre parole, che la dose 33 presenti un pelo libero definito dall’elemento 22 rasatore stesso.
Vantaggiosamente, l’unità di riempimento 1 può operare una fase di compattazione della dose 33. La fase di compattazione à ̈ opzionale e può essere omessa.
Nella fase di compattazione, se presente, quando la prima sede S1 viene a disporsi – sempre per effetto della rotazione del primo organo rotante 9 – in corrispondenza della sottostazione di compattazione ST4, la dose 33 di prodotto all’interno della prima sede S1 à ̈ sottoposta a compattazione.
Nel dettaglio, la dose 33 di prodotto all’interno della prima sede S1 viene spinta dal pistone 13 verso l’alto allorché il pistone 13 à ̈ sollevato dalla posizione inferiore alla posizione di compattazione, così che una parte superiore della dose 33 riscontri una faccia inferiore del disco 23 di compattazione, e la dose 33 si compatti all’interno della prima sede S1. E’ chiaro che più il pistone 13 viene sollevato, cioà ̈ avvicinato al disco 23 di compattazione, più la dose 33 viene compattata.
A seguito di una ulteriore rotazione del primo organo rotante 9, la prima sede S1 viene ad essere disposta in corrispondenza della regione di trasferimento R2, in cui à ̈ presente la sottostazione ST2 di trasferimento.
Si osservi che, per effetto della rotazione del secondo organo rotante 10, una seconda sede S2 viene a disporsi in corrispondenza della regione di trasferimento R2, per ricevere la dose 33 dalla prima sede S1.
A tal proposito, le figure da 9 a 12 illustrano – in vista laterale – una sequenza di operazioni che vengono eseguite in corrispondenza della regione R2 di trasferimento.
Si osservi che, preferibilmente, il primo organo 9 rotante ed il secondo organo rotante 10 vengono movimentati durante il trasferimento della dose 33 di prodotto dalla prima sede S1 alla seconda sede S2.
A tal proposito, durante il ciclo di funzionamento, preferibilmente il primo organo 9 rotante ed il secondo organo rotante 10 sono azionati in continuo.
Si osservi che, in corrispondenza della regione / sottostazione di trasferimento (R2/ST2) il pistone 13 viene movimentato dalla posizione abbassata, in cui definisce il fondo F della prima sede S1, alla posizione sollevata, così da trasferire la dose 33 dalla prima sede S1 alla seconda sede S2.
Al fine di eseguire il trasferimento, per un intervallo temporale dipendente dalle velocità di rotazione dei rispettivi primi e secondi organi rotanti (9,10), la seconda sede S2 e la prima sede S1 risultano disposte sovrapposte (ad altezze diverse) in corrispondenza della regione R2 di trasferimento.
Nelle figure illustrate da 9 ad 11, la seconda sede S2 risulta disposta superiormente alla prima sede S1.
Si osservi che, durante il trasferimento dalla prima sede S1 alla seconda sede S2 ovvero in corrispondenza della regione R2 di trasferimento, secondo una vista in pianta, l’area occupata in pianta dalla prima sede S1 à ̈ disposta all’interno dell’area occupata in pianta dalla seconda sede S2 (tuttavia la prima sede S1 e la seconda sede S2 sono disposte ad altezze diverse: la seconda sede S2 à ̈ disposta ad una altezza superiore alla prima sede S1 come evidente dalle figure da 9 ad 11).
La fase di trasferimento della dose 33 di prodotto dalla prima sede S1 alla seconda sede S2 comprende una fase di spinta, mediante il pistone 13, della dose 33 dalla prima sede S1 alla seconda sede S2 (figura 10).
Si osservi che l’elemento di riscontro superiore 25, presente in corrispondenza della regione R2 di trasferimento, definisce un arresto superiore per la dose 33 del prodotto, cosicché viene sostanzialmente evitata la fuoriuscita della dose 33 di prodotto dalla seconda sede S2 a seguito dell’azione di spinta del pistone 13 (come illustrato in figura 11).
L’elemento superiore di riscontro 25 à ̈ fissato al telaio 29 della macchina, ovvero non à ̈ portato in rotazione solidalmente con il secondo organo rotante 10.
Il pistone 13 nella posizione di fuoriuscita dalla prima sede S1 definisce, temporaneamente, un fondo della seconda sede S2 ovvero consente di sostenere il prodotto all’interno della seconda sede S2.
L’ulteriore rotazione del secondo organo rotante 10 fa sì che la seconda sede S2 riscontri inferiormente l’elemento 24 di supporto.
L’elemento 24 di supporto viene quindi a sostituirsi al pistone 13 nel definire il fondo della seconda sede S2.
A questo punto, il pistone 13 viene ad abbassarsi così da rientrare all’interno della prima sede S1.
La prima sede S1, a seguito dell’ulteriore rotazione del primo organo rotante 9, viene a disporsi nuovamente in corrispondenza della stazione di formazione ST1 della dose 33, dove il pistone 13 assumerà nuovamente la posizione inferiore in cui definisce il fondo della prima sede S1.
L’elemento 24 di supporto à ̈ fissato al telaio 29 della macchina, ovvero non à ̈ portato in rotazione solidalmente con il secondo organo rotante 10.
Pertanto, la dose 33, posta all’interno della seconda sede S2, viene sostenuta inferiormente dall’elemento 24 di supporto per una prestabilita corsa angolare del secondo organo rotante 10 e movimentata dalla seconda sede S2 lungo il terzo percorso P2.
In altre parole, la dose 33 di prodotto all’interno della seconda sede S2 striscia sul, ed à ̈ sostenuta dal, l’elemento 24 di supporto per una prestabilita corsa angolare del secondo organo rotante 10.
Si osservi che, laddove termina l’elemento 24 di supporto, à ̈ presente la sottostazione ST3 di rilascio.
In corrispondenza di tale sottostazione ST3 di rilascio, la dose 33 viene rilasciata dalla seconda sede S2 ad un corpo rigido 2 a bicchiere disposto, in corrispondenza di tale sottostazione ST3 di rilascio, inferiormente alla seconda sede S2.
Tale sottostazione ST3 di rilascio si estende lungo una prestabilita porzione del terzo percorso P2 di movimentazione delle seconde sedi S2.
Si osservi che tale fase di rilascio viene eseguita preferibilmente mentre il secondo organo 10 à ̈ in rotazione e la linea 4 di trasporto à ̈ azionata, ovvero mentre sia la seconda sede S2 che il corpo rigido 2 a bicchiere vengono movimentati.
Verrà adesso descritta la fase di rilascio.
Si osservi che, durante il rilascio, la seconda sede S2 risulta sovrapposta al corpo 2 a bicchiere, così che sia possibile trasferire – mediante caduta, oppure spinta, dall’alto verso il basso – la dose 33 dalla seconda sede S2 al corpo 2 a bicchiere.
Secondo una forma di realizzazione preferita, il rilascio della dose 33 dalla seconda sede S2 al corpo 2 a bicchiere avviene mediante semplice caduta per gravità della dose 33 una volta che la seconda sede S2 risulta sovrapposta al corpo 2 a bicchiere, e l’elemento di supporto 24 à ̈ terminato e non svolge più funzione di supporto della dose 33.
Inoltre, in tale fase di rilascio oppure immediatamente dopo, l’elemento spintore 26 penetra – dall’alto verso il basso – all’interno della seconda sede S2, così da raschiare le pareti laterali della seconda sede S2 con lo scopo di esercitare una azione di pulizia.
Nel caso in cui la semplice forza di gravità sia insufficiente a consentire il trasferimento della dose 33, lo stesso elemento spintore 26 può esercitare una azione di spinta – dall’alto verso il basso – sulla dose 33 di prodotto all’interno della seconda sede S2, così da favorire la fuoriuscita della dose 33 dalla seconda sede S2 e consentire la caduta ovvero il rilascio all’interno del corpo rigido 2 a bicchiere.
Si osservi che, secondo questo aspetto, l’elemento spintore 26 penetra – dall’alto – all’interno della seconda sede S2, spingendo dall’alto verso il basso la dose 33 verso il corpo rigido 2 a bicchiere.
L’azione dell’elemento spintore 26 à ̈ quindi, in questo caso, sostanzialmente duplice: favorire la pulizia della seconda sede S2 ed il distacco e quindi la caduta della dose 33 di bevanda dalla seconda sede S2 al corpo rigido 2 a bicchiere.
Successivamente, l’elemento spintore 26 viene nuovamente movimentato verso la posizione sollevata, così da disimpegnare la seconda sede S2 la quale viene portata, mediante la rotazione del secondo organo rotante 10, verso la sottostazione di trasferimento ST2, così da poter ricevere una nuova dose 33 di prodotto.
Preferibilmente, anche il secondo organo rotante 10, durante tutte le fasi descritte in precedenza, viene azionato sostanzialmente di moto continuo.
Alternativamente, sia il primo organo rotante 9, che il secondo organo rotante 10 possono essere azionati a passo. Nella realizzazione in cui il primo organo 9 rotante ed il secondo organo rotante 10 sono azionati a passo, la fase di trasferimento della dose 33 dalla prima sede S1 alla seconda sede S2 Ã ̈ realizzata con il primo organo rotante 9 ed il secondo organo rotante 10 stazionari.
Successivamente al rilascio nel corpo 2 rigido a bicchiere, la dose 33 all’interno del corpo rigido a bicchiere viene portata, attraverso la movimentazione della linea 4 di trasporto, verso successive stazioni, tra cui per esempio la stazione SC di chiusura (non descritta nel dettaglio).
Si osservi che la l’unità di riempimento 1 secondo l’invenzione à ̈ particolarmente semplice dal punto di vista costruttivo ed al contempo à ̈ altamente flessibile, potendo adattarsi con facilità a differenti tipi di prodotti e di capsule.
Secondo l’invenzione, resta altresì definito un metodo di riempimento di elementi di contenimento di capsule monouso per bevande da estrazione o infusione. Come detto in precedenza, per elementi di contenimento si intendono sia corpi rigidi a bicchiere 2 del tipo illustrato, sia elementi filtranti, o di ritenzione di una dose di prodotto connessi ad un corpo rigido.
Il metodo secondo l’invenzione comprendente le seguenti fasi:
- movimentare una successione di elementi di contenimento (per esempio i corpi rigidi a bicchiere 2) lungo un primo percorso P di movimentazione;
- rilasciare una prestabilita dose 33 di prodotto all’interno di una prima sede S1 di contenimento mobile lungo un secondo percorso P1 di movimentazione in corrispondenza di una regione R1 di formazione della dose 33;
- movimentare la prima sede S1 di contenimento dalla regione R1 di formazione della dose 33 ad una regione R2 di trasferimento;
- trasferire in corrispondenza della regione R2 di trasferimento la dose 33 di prodotto dalla prima sede S1 di contenimento ad una seconda sede S2 di contenimento;
- movimentare la seconda sede S2 di contenimento dalla regione R2 di trasferimento ad una regione R3 di rilascio lungo un terzo percorso P2 di movimentazione;
- trasferire, in corrispondenza della regione R3 di rilascio, la dose 33 di prodotto dalla seconda sede S2 di contenimento ad un elemento di contenimento (per esempio un corpo rigido a bicchiere 2) in avanzamento lungo il primo percorso P.
Secondo il metodo, preferibilmente la fase di movimentare una successione di elementi di contenimento lungo un primo percorso P di movimentazione prevede di movimentare gli elementi di contenimento lungo un primo percorso P ad anello chiuso che giace su un piano orizzontale.
Preferibilmente, la successione di elementi di contenimento à ̈ movimentata con moto continuo.
Inoltre, la fase di movimentare la prima sede S1 di contenimento del prodotto verso la regione R2 di trasferimento comprende una rotazione della prima sede S1 attorno ad un primo asse verticale X1.
Secondo un altro aspetto, la fase di movimentare la seconda sede S2 di contenimento del prodotto dalla regione R2 di trasferimento alla regione R3 di rilascio comprende una rotazione della seconda sede S2 attorno ad un secondo asse verticale X2.
Secondo ancora un altro aspetto, nella fase di trasferire la dose 33 di prodotto dalla prima sede S1 alla seconda sede S2, la seconda sede S2 e la prima sede S1 risultano sovrapposte (posizionate ad altezze diverse).
Preferibilmente, nella fase di trasferire la dose 33 di prodotto dalla prima sede S1 alla seconda sede S2, la seconda sede S2 risulta posizionata superiormente alla prima sede S1.
Preferibilmente, la fase di trasferire la dose di bevanda dalla prima sede S1 alla seconda sede S2 comprende una fase di spingere (preferibilmente mediante un pistone 13) la dose 33 dalla prima sede S1 alla seconda sede S2.
Preferibilmente, tale fase di spingere prevede di spingere la dose 33 dal basso verso l’alto. Secondo un altro aspetto, durante la fase di movimentare la prima sede S1 dalla regione R1 di formazione alla regione R2 di trasferimento, il metodo comprende una fase di compattazione della dose 33 all’interno della prima sede S1.
Preferibilmente, tale fase di compattazione prevede di spingere (preferibilmente mediante un pistone 13) la dose 33 contro un elemento di compattazione 28, preferibilmente comprendente un disco di compattazione 23, fisso, girevole in maniera folle, oppure girevole in maniera motorizzata attorno ad un asse verticale.
Il metodo descritto in precedenza risulta particolarmente semplice e consente di creare una dose 33 di prodotto e di riempire in modo veloce ed affidabile un elemento di contenimento, quale un corpo 2 rigido a bicchiere, di una capsula 3 monouso per bevande da estrazione o infusione con tale dose 33 di prodotto.

Claims (22)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Unità di riempimento per riempire elementi di contenimento (2) di capsule (3) monouso con una dose (33) di prodotto per bevande da estrazione o infusione, comprendente: - una linea (4) di trasporto di detti elementi di contenimento (2) sviluppantesi lungo un primo (P) di movimentazione e provvista di una pluralità di sedi (5) di supporto di detti elementi di contenimento (2) disposte in successione lungo detto primo percorso (P) di movimentazione; - una stazione (SR) di riempimento dei suddetti elementi di contenimento (2) con una dose (33) di prodotto; caratterizzata dal fatto che detta stazione (SR) di riempimento comprende: - almeno una prima sede (S1) di contenimento atta a ricevere una dose (33) di prodotto; - una sottostazione (ST1) di formazione di detta dose (33) all’interno di detta almeno una prima sede (S1) di contenimento, provvista di un dispositivo (6) di rilascio di una prestabilita quantità di prodotto definente la dose (33) all’interno di detta almeno una prima sede (S1) di contenimento; - almeno una seconda sede (S2) di contenimento atta a ricevere la dose (33) di prodotto da detta almeno una prima sede (S1) di contenimento; - una sottostazione (ST2) di trasferimento della dose (33) di prodotto da detta almeno una prima sede (S1) di contenimento a detta almeno una seconda sede (S2) di contenimento; - dispositivi (7) di movimentazione di detta almeno una prima sede (S1) di contenimento fra detta sottostazione (ST1) di formazione e detta sottostazione (ST2) di trasferimento e viceversa; - una sottostazione (ST3) di rilascio della dose (33) di prodotto da detta almeno una seconda sede (S2) di contenimento ad un elemento di contenimento (2) trasportato dalla linea (4) di movimentazione; - ulteriori dispositivi (8) di movimentazione di detta almeno una seconda sede (S2) di contenimento fra detta sottostazione di trasferimento (ST2) e detta sottostazione (ST3) di rilascio e viceversa.
  2. 2. Unità di riempimento secondo la rivendicazione precedente, in cui il primo percorso (P) di movimentazione à ̈ un percorso chiuso che giace su un piano orizzontale.
  3. 3. Unità di riempimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detti dispositivi (7) di movimentazione di detta almeno una prima sede (S1) di contenimento comprendono un primo organo (9) rotante attorno ad un primo asse (X1) di rotazione sostanzialmente verticale, a cui à ̈ collegata detta almeno una prima sede (S1) di contenimento per essere portata in rotazione attorno a detto primo asse (X1) di rotazione.
  4. 4. Unità di riempimento secondo la rivendicazione precedente, comprendente una pluralità di prime sedi (S1) di contenimento, collegate radialmente a detto primo organo rotante (9) per essere portate in rotazione così da impegnare ciclicamente dette sottostazioni di formazione (ST1) e di trasferimento (ST2).
  5. 5. Unità di riempimento secondo la rivendicazione precedente, in cui dette sottostazioni di formazione (ST1) e di trasferimento (ST2) sono disposte attorno a detto primo organo (9) rotante, così da essere impegnate ciclicamente da dette prime sedi (S1) di contenimento in rotazione attorno al primo asse (X1) di rotazione.
  6. 6. Unità di riempimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta almeno una seconda sede (S2) di contenimento ha un’estensione in pianta superiore ad un’estensione in pianta di detta almeno una prima sede (S1) di contenimento, tale che la dose (33) di prodotto non occupa totalmente detta almeno una seconda sede (S2) di contenimento.
  7. 7. Unità di riempimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detti ulteriori dispositivi (8) di movimentazione di detta almeno una seconda sede (S2) di contenimento comprendono un secondo organo (10) rotante attorno ad un secondo asse (X2) di rotazione sostanzialmente verticale, a cui à ̈ collegata detta almeno una seconda sede (S2) di contenimento per essere portata in rotazione attorno a detto secondo asse (X2) di rotazione.
  8. 8. Unità di riempimento secondo la rivendicazione precedente, comprendente una pluralità di seconde sedi (S2) di contenimento, collegate radialmente a detto secondo organo rotante (10) per essere portate in rotazione così da impegnare ciclicamente dette sottostazioni di trasferimento (ST2) e di rilascio (ST3).
  9. 9. Unità di riempimento secondo la rivendicazione precedente, in cui dette seconde sedi (S2) di contenimento sono collegate al secondo organo rotante (10) così da risultare mobili almeno radialmente rispetto allo stesso secondo organo rotante (10).
  10. 10. Unità di riempimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente ulteriormente una sottostazione (ST4) di compattazione della dose (33), detta sottostazione (ST4) di compattazione essendo disposta lungo un secondo percorso di movimentazione (P1) di detta almeno una prima sede (S1) di contenimento fra detta sottostazione (ST1) di formazione e detta sottostazione (ST2) di trasferimento, ed essendo provvista di mezzi (11) di compattazione configurati per compattare la dose (33) all’interno di detta almeno una prima sede (S1) di contenimento.
  11. 11. Unità di riempimento secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, ulteriormente comprendente almeno un elemento spintore (26), mobile per spingere, dall’alto verso il basso, la dose (33) da detta almeno una seconda sede (S2) di contenimento ad un corrispondente elemento di contenimento (2) in corrispondenza della sottostazione di rilascio (ST3).
  12. 12. Unità di riempimento secondo la rivendicazione precedente, in cui ciascun elemento spintore (26) à ̈ associato a corrispondenti seconde sedi (S2) di contenimento, così che ciascun elemento spintore (26) sia movimentato dagli ulteriori dispositivi (8) di movimentazione solidalmente alle corrispondenti seconde sedi (S2) di contenimento.
  13. 13. Unità di riempimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta almeno una prima sede (S1) di contenimento à ̈ definita da pareti laterali di una cavità (18) e da una parete di fondo (F), l’unità di riempimento comprendente, per ciascuna prima sede (S1) di contenimento: - un pistone (13) mobile fra una posizione inferiore in cui definisce la parete (F) di fondo di detto almeno una prima sede (S1) di contenimento ed una posizione superiore in cui chiude superiormente detta cavità (18); - mezzi (14) di movimentazione del pistone (13), per movimentare il pistone (13) fra dette posizioni inferiore e superiore.
  14. 14. Unità di riempimento secondo la rivendicazione precedente, in cui detti mezzi (14) di movimentazione del pistone (13) sono atti a posizionare il pistone (13) in una posizione di compattazione, intermedia tra la posizione inferiore e la posizione superiore, in una regione di compattazione (R4), per compattare la dose (33) di prodotto.
  15. 15. Unità di riempimento secondo la rivendicazione precedente, comprendente una unità (15) di controllo ed azionamento, collegata ai mezzi (14) di movimentazione del pistone (13) e configurata per movimentare il pistone (13) dalla posizione inferiore alla posizione superiore in corrispondenza della sottostazione di trasferimento (ST2) così da trasferire la dose (33) da detta almeno una prima sede (S1) di contenimento a detta almeno una seconda sede (S2) di contenimento.
  16. 16. Macchina di confezionamento (100) atta a confezionare capsule (3) monouso per bevande da estrazione o infusione comprendente un’unità di riempimento (1) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti; una stazione di alimentazione (SA) per alimentare elementi di contenimento (2) di dette capsule (3) monouso in corrispondenti sedi (5) di supporto di una linea di trasporto (4) di detta unità di riempimento (1); una stazione di chiusura (SC) per chiudere l’elemento di contenimento (2) con uno spezzone di foglio di chiusura (34); ed una stazione di uscita (SU) che preleva le capsule (3) dalle sedi (5) di supporto della linea di trasporto (4).
  17. 17. Metodo di riempimento per riempire elementi di contenimento (2) di capsule (3) monouso per bevande da estrazione o infusione con una dose (33) di prodotto, il metodo essendo caratterizzato dal fatto di comprendere le seguenti fasi: - movimentare una successione di elementi di contenimento (2) lungo un primo percorso (P) di movimentazione; - rilasciare una dose (33) di prodotto all’interno di una prima sede (S1) di contenimento mobile lungo un secondo percorso (P1) di movimentazione in corrispondenza di una regione (R1) di formazione della dose (33); - movimentare detta prima sede (S1) di contenimento dalla regione (R1) di formazione ad una regione (R2) di trasferimento; - trasferire in corrispondenza di detta regione (R2) di trasferimento la dose (33) di prodotto da detta prima sede (S1) di contenimento ad una seconda sede (S2) di contenimento; - movimentare detta seconda sede (S2) di contenimento dalla regione (R2) di trasferimento ad una regione (R3) di rilascio; - trasferire, in corrispondenza di detta regione (R3) di rilascio, la dose (33) di prodotto dalla seconda sede (S2) di contenimento ad un elemento di contenimento (2) in avanzamento lungo detto primo percorso (P) di movimentazione e disposto in corrispondenza della regione (R3) di rilascio.
  18. 18. Metodo secondo la rivendicazione precedente, in cui la fase di movimentare una successione di elementi di contenimento (2) lungo un primo percorso (P) di movimentazione prevede di movimentare detti elementi di contenimento (2) lungo un primo percorso (P) di movimentazione ad anello chiuso che giace su un piano orizzontale.
  19. 19. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 17 a 18, in cui la fase di movimentare detta prima sede (S1) di contenimento dalla regione (R1) di formazione ad una regione (R2) di trasferimento comprende una rotazione della prima sede (S1) di contenimento attorno ad un primo asse di rotazione (X1), sostanzialmente verticale.
  20. 20. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 17 a 19, in cui la fase di movimentare detta seconda sede (S2) di contenimento dalla regione (R2) di trasferimento ad una regione (R3) di rilascio comprende una rotazione della seconda sede (S2) attorno ad un secondo asse di rotazione (X2), sostanzialmente verticale.
  21. 21. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 17 a 20, in cui nella fase di trasferire la dose (33) di prodotto da detta prima sede (S1) di contenimento ad una seconda sede (S2) di contenimento, la seconda sede (S2) di contenimento e la prima sede (S1) di contenimento risultano sovrapposte, posizionate ad altezze diverse, e detta fase di trasferire la dose (33) di prodotto da detta prima sede (S1) di contenimento ad una seconda sede (S2) di contenimento comprende una fase di spingere detta dose (33) dalla prima sede (S1) di contenimento alla seconda sede (S2) di contenimento.
  22. 22. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 17 a 21, comprendente, durante la fase di movimentare detta prima sede (S1) di contenimento dalla regione (R1) di formazione ad una regione (R2) di trasferimento, una fase di compattazione della dose (33) all’interno della prima sede (S1) di contenimento.
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