ITBO20130286A1 - Elemento per l'edilizia ed arredo urbano con conformazione irregolare - Google Patents

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ITBO20130286A1 IT000286A ITBO20130286A ITBO20130286A1 IT BO20130286 A1 ITBO20130286 A1 IT BO20130286A1 IT 000286 A IT000286 A IT 000286A IT BO20130286 A ITBO20130286 A IT BO20130286A IT BO20130286 A1 ITBO20130286 A1 IT BO20130286A1
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Description

Titolo: ELEMENTO PER L'EDILIZIA ED ARREDO URBANO CON CONFORMAZIONE IRREGOLARE
D E S C R I Z I O N E
Il presente trovato ha come oggetto un elemento per l'edilizia e l'arredo urbano con conformazione irregolare.
Diverse tipologie di prodotti per l'edilizia e l'arredo urbano, dovendo sottostare a vincoli particolarmente stringenti in ambito estetico e di design presentano elevate difficoltà realizzative e di installazione.
In particolare basti pensare alla recente diffusione del cemento e della pietra come materiali preferiti nella realizzazione di componenti di svariata natura.
In abbinamento a caratteristiche estetiche idonee a soddisfare la richiesta del mercato, questi materiali presentano ottimali proprietà meccaniche, tollerando sollecitazioni e carichi anche molto importanti.
Purtroppo però presentano un elevato peso specifico che ne pregiudica, in alcuni casi, la corretta fruibilità e la comodità di applicazione.
Tra l'altro questi materiali presentano coefficienti di trasmissione del calore piuttosto elevati e quindi non risultano idonei in tutte quelle applicazioni in cui sia necessario assolvere anche ad una funzione di isolamento termico.
E' inoltre molto importante chiarire che questa tipologia di materiali non si presta alla semplice realizzazione di componenti irregolari, curvi e/o variamente sagomati con conseguenti limiti applicativi in ambito architettonico.
In particolare sono noti processi e miscele di materiali attraverso i quali à ̈ possibile realizzare pannelli sostanzialmente piani di peso contenuto con ottimale resistenza meccanica e ridotta attitudine alla trasmissione del calore (isolanti termici).
Tali pannelli possono essere efficacemente utilizzati per il rivestimento di facciate di edifici ed altre superfici piane.
La tipologia di miscele in uso non consente però di produrre elementi edili variamente conformati, provvisti di sagomature identificate da raggi di curvatura molto piccoli e/o angoli acuti e/o sottosquadri.
Si rende di fatto impossibile, quindi, sfruttare pannelli di tipo noto per il rivestimento e/o la realizzazione di oggetti di design, siano essi realizzazioni architettoniche e/o elementi di arredo urbano.
Compito principale del presente trovato à ̈ quello di risolvere i problemi sopra esposti, proponendo un elemento per l'edilizia e l'arredo urbano con conformazione irregolare avente un aspetto conforme a qualsiasi esigenza di design ed una geometria qualsiasi.
Nell'ambito di questo compito, uno scopo del trovato à ̈ quello di proporre un elemento per l'edilizia e l'arredo urbano con conformazione irregolare avente ottimali proprietà meccaniche e peso sostanzialmente contenuto.
Un altro scopo del trovato à ̈ quello di proporre un elemento per l'edilizia e l'arredo urbano con conformazione irregolare avente buone proprietà di isolamento termico.
Ulteriore scopo del presente trovato à ̈ quello di realizzare un elemento per l'edilizia e l'arredo urbano con conformazione irregolare di costi contenuti relativamente semplice realizzazione pratica e di sicura applicazione.
Questo compito e questi scopi vengono raggiunti da un elemento per l'edilizia e l'arredo urbano con conformazione irregolare, del tipo comprendente un supporto rivestito almeno parzialmente da uno strato in materiale costituito da cemento, inerti di granulometria variabile, resine di tipo preferibilmente scelto tra le resine sintetiche e quelle naturali, e fibre di rinforzo, caratterizzato dal fatto che dette fibre di rinforzo presentano una lunghezza variabile tra 25 mm e 60 mm e sono preferibilmente scelte tra fibre di vetro di tipo alcalino-resistente, fibre di carbonio, fibre polimeriche, fibre naturali e fibre minerali, dette fibre essendo presenti nel detto elemento in percentuali che vanno dal 3% al 5% in peso, detti inerti presentando una granulometria compresa tra 0,5 mm e 2 mm e detto cemento essendo cemento a rapida resistenza ed a rapido indurimento del tipo del cemento 525 definito dalla norma UNI EN 197/1.
Tale compito e tali scopi sono altresì ottenuti attraverso un procedimento di realizzazione di elementi per l'edilizia e l'arredo urbano con conformazione irregolare che consiste nel –miscelare cemento a rapida resistenza ed a rapido indurimento del tipo del cemento 525 definito dalla norma UNI EN 197/1, inerti di granulometria compresa tra 0,5 mm e 2 mm, resine di tipo acrilico con una concentrazione compresa tra il 2% ed il 25% in peso, e fibre di rinforzo di lunghezza variabile tra 25 e 60 mm preferibilmente scelte tra fibre di vetro di tipo alcalinoresistente, fibre di carbonio, fibre polimeriche, fibre naturali e fibre minerali, in percentuali che vanno dal 3% al 5% in peso;
–depositare la miscela preparata su una superficie a conformazione irregolare a costituire uno strato continuo;
–attendere l'indurimento di detto strato.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, dell'elemento per l'edilizia e l'arredo urbano con conformazione irregolare secondo il trovato, illustrata a titolo indicativo e non limitativo, negli uniti disegni, in cui:
la fig.1 rappresenta, in vista prospettica, una possibile soluzione realizzativa di un elemento per l'edilizia e l'arredo con conformazione irregolare urbano secondo il trovato;
la fig.2 rappresenta, in vista prospettica parzialmente sezionata, un elemento per l'edilizia e l'arredo urbano con conformazione irregolare secondo il trovato;
la fig.3 rappresenta, in vista prospettica, una ulteriore possibile soluzione realizzativa di un elemento per l'edilizia e l'arredo urbano con conformazione irregolare secondo il trovato;
la fig.4 rappresenta, in vista laterale sezionata, l'elemento di figura 3.
Con particolare riferimento a tali figure à ̈ indicato globalmente con 1 un elemento per l'edilizia e l'arredo urbano con conformazione irregolare.
L'elemento 1, nella sua realizzazione finale, comprende un supporto 2 in materiale avente peso specifico compreso tra 0,005 e 1,5 Kg/dm<3>(qualora il supporto 2 sia realizzato in un materiale del tipo del polistirolo il peso specifico risulterà essere compreso tra 0,01 e 0,05 Kg/dm<3>).
Il supporto 2 Ã ̈ rivestito almeno parzialmente da uno strato 3 in materiale costituito da:
•cemento,
•inerte di granulometria variabile (ad esempio sabbia),
•resine, di tipo preferibilmente scelto tra le resine sintetiche e quelle naturali, e
•fibre di rinforzo, fibre di rinforzo preferibilmente scelte tra fibre di vetro alcalino-resistenti, fibre di carbonio, fibre polimeriche, fibre naturali e fibre minerali.
Secondo una specifica soluzione realizzativa il cemento e la sabbia sono presenti nel materiale costituente lo strato 3 sostanzialmente in analoghe proporzioni: saranno cioà ̈ sempre presenti sostanzialmente le medesime quantità di sabbia e cemento.
Si specifica come sia da preferirsi la sabbia quarzifera, non si esclude comunque l'adozione di differenti tipologie di sabbie e/o miscele delle stesse.
Si sottolinea che le fibre di rinforzo presentano una lunghezza variabile tra 25 mm e 60 mm (pur specificando che la lunghezza ottimale per poter deporre lo strato con erogatori a spruzzo à ̈ compresa tra 30 mm e 50 mm) e sono presenti nell'elemento 1 in percentuali che vanno dal 3% al 5% in peso.
Gli inerti, come detto preferibilmente costituiti da sabbie e simili presentano una granulometria compresa tra 0,5 mm e 2 mm.
Si segnala come preferibilmente si ricorra a cemento di tipo Portland a rapida resistenza ed a rapido indurimento, del tipo del cemento 525 definito dalla norma UNI EN 197/1: anche in questo caso non si esclude la possibilità di adottare anche una materia prima avente codice identificativo differente purché presenti un rapido indurimento ed una ottimale resistenza meccanica.
Nell'ambito dell'applicazione del presente trovato si segnala l'opportunità di adottare particolari cementi di recente ideazione che presentano caratteristiche innovative e funzionali.
Tra questi à ̈ opportuno citare il cemento prodotto dalla società Italcementi® e denominato “TX ACTIVE®â€ : tale cemento contiene un principio attivo fotocatalitico per prodotti cementizi in grado di abbattere gli inquinanti organici e inorganici presenti nell’aria. Tali additivi consentono ai manufatti realizzati con il cemento che li contiene di mantenere pulite le rispettive superfici e, in alcuni casi specifici, anche di abbattere le sostanze organiche e inorganiche responsabili dell’inquinamento atmosferico.
La malta cementizia fibrata utilizzata corrisponde quindi alla tipologia di materiale normalmente identificato dall'acronimo “GRC†(GLASS-FIBRE REINFORCED CONCRETE): si tratta quindi di un materiale composito a matrice cementizia, essenzialmente costituito da calcestruzzo con inerti a granulometria molto fine, rinforzato con fibre di vetro allo zirconio alcali-resistenti, per una ottimale tolleranza dell’ambiente alcalino della matrice cementizia. L’aggiunta di copolimeri (generalmente acrilici) conferisce al GRC adeguata impermeabilità all’acqua e ne incrementa la durabilità.
In tale ambito si specifica quindi che le resine presenti nel materiale costituente lo strato 3 sono di tipo acrilico.
Tali resine saranno presenti in tale materiale con una concentrazione compresa tra il 2% ed il 25%: si specifica come generalmente i risultati ottimali si ottengano a partire da un valore minimo di concentrazione della resina pari al 3% (in corrispondenza di scarse esigenze di impermeabilità) fino ad un valore massimo di concentrazione della resina pari al 20% (nei casi in cui sia necessario garantire un elevata impermeabilità dello strato 3).
Oltre alle materie prime citate si segnala la necessità di utilizzare anche ulteriori materie prime quali:
- Acqua: 30% - 38% (del cemento)
- Additivi fluidificanti (opzionali): 0,5% - 3% (del cemento)
- Pigmenti coloranti o graniglia superficiale: secondo finitura richiesta.
Il materiale potrà infatti comprendere opportuni pigmenti, miscele di pigmenti e simili per il conferimento di specifici colori, sfumature, disegni ed immagini alla superficie dell'elemento stesso.
I metodi di produzione maggiormente utilizzati nel processo di fabbricazione sono il processo “spray†(a spruzzo) e il processo “premix†(a premiscelazione).
Nel processo a spruzzo le fibre di vetro, sotto forma di un fascio continuo, sono inserite in una pistola che conferisce alle fibre la lunghezza desiderata (ad esempio dai 30 ai 50 mm) e le proietta insieme alla malta direttamente nel cassero e/o stampo.
Nel processo a premiscelazione invece i componenti sono miscelati tutti assieme nell’impasto il quale, una volta disposto entro l'opportuno stampo subisce una vibrazione volta a compattarlo.
E' opportuno specificare che nello strato 3 Ã ̈ opportunamente prevista anche la presenza di armature aggiuntive di rinforzo (costituite ad esempio da reti 3a in fibra di vetro alcalinoresistente o polimeriche interposte tra stratificazioni contigue di malta cementizia arricchita di fibre).
Le reti 3a potranno essere giustapposte ad uno strato 3 esistente e rivestite con un ulteriore strato 3, oppure essere appoggiate direttamente sul supporto 2 e rivestire con lo strato 3 oppure essere completamente inglobate nello strato 3.
Nell'ipotesi di realizzazione “SPRAY†le reti di armatura saranno disposte sulla stratificazione appena spruzzata prima della deposizione di una ulteriore stratificazione.
Adottando una sola stratificazione à ̈ possibile ottenere strati 3 con valori di resilienza dell'ordine dei 2/3 Joule (test effettuato verificando l'assenza di danni provocati dalla caduta di una sfera di acciaio di 2 cm di diametro che cada sullo strato da un'altezza di 50 cm).
Con 3 stratificazioni sovrapposte intervallate da rispettive reti di armatura lo strato 3 raggiunge valori di resilienza anche superiori a 10 Juole (test effettuato verificando l'assenza di danni provocati dalla caduta di una sfera di acciaio di 2 cm di diametro che cada sullo strato da un'altezza di 200 cm).
Secondo una famiglia di soluzioni realizzative di indubbio interesse pratico ed applicativo, lo strato 3 può presentare spessore compreso tra 10 mm e 40 mm, preferibilmente spessori compresi tra 15 mm e 30 mm in corrispondenza della disposizione di una rete di rinforzo 3a (l'adozione di un numero superiore di reti 3a sovrapposte potrebbe determinare un incremento ulteriore degli spessori, ad esempio nel caso in cui l'elemento 1 in via di realizzazione sia destinato a sopportare carichi particolarmente gravosi).
Il supporto 2 à ̈ costituito da materiale avente peso specifico compreso tra 0,005 Kg/dm<3>e 1,5 Kg/dm<3>ed à ̈ realizzato in materiale preferibilmente scelto tra polimeri, schiume polimeriche, gomme, legno, truciolato, segatura di legno, trucioli di legno, sughero, trucioli di sughero, compositi, cemento cellulare e relativi derivati.
Si specifica che le soluzioni che prevedono l'adozione di truciolo o segatura di legno e/o sughero per la realizzazione del supporto 2 sono particolarmente interessanti in quanto garantiscono un minimo impatto inquinante ed una ottimale compatibilità ambientale del manufatto definitivo (l'elemento 1).
Qualora il supporto 2 sia un elemento rigido da rivestire con lo strato 3, questo sarà normalmente realizzato attraverso lavorazioni meccaniche che prevedono l'asportazione di materiale: in pratica partendo da un blocco di materiale, l'operatore o una macchina automatica dedicata, attraverso operazioni di taglio, fresatura, foratura, limatura e, in generale, asportazione di materiale, realizzerà un supporto 2 in tutto e per tutto corrispondente alle indicazioni di progetto. Il rivestimento del supporto 2 con lo strato 3 (secondo uno dei procedimenti descritti in precedenza) porterà alla realizzazione di un elemento 1 finito sagomato in piena conformità alle esigenze progettuali (qualsiasi esse siano). Ciascun elemento 1 potrà essere realizzato con una qualsivoglia forma e/o andamento spaziale (superfici variamente concave, convesse e/o interessate da una pluralità di concavità e convessità contigue separate da rispettivi flessi; non si escludono soluzioni realizzative che prevedono un susseguirsi di superfici piane e/o irregolari reciprocamente intersecanti secondo spigoli identificanti differenti angoli di incidenza).
Nell'ambito di un rivestimento di un supporto rigido 2 (o sostanzialmente rigido) si specifica che à ̈ possibile prevedere la deposizione, al di sopra dello strato 3 di una patina esterna di rivestimento superficiale costituita da cemento (preferibilmente di tipo 525), inerte con granulometria compresa tra 0,02 mm e 0,5 mm, resine (preferibilmente di tipo acrilico) e fibre di rinforzo (ad esempio fibre di vetro alcalinoresistenti).
Nell'ambito del presente trovato si definisce anche un procedimento di realizzazione di elementi 1 per l'edilizia e l'arredo urbano con conformazione irregolare.
Tale procedimento à ̈ definito da una serie di fasi consecutive.
Una prima fase consiste nel miscelare cemento a rapida resistenza ed a rapido indurimento del tipo del cemento 525 definito dalla norma UNI EN 197/1, inerti di granulometria compresa tra 0,5 mm e 2 mm, resine di tipo acrilico con una concentrazione compresa tra il 2% ed il 25% in peso, e fibre di rinforzo di lunghezza variabile tra 25 e 60 mm preferibilmente scelte tra fibre di vetro di tipo alcalino-resistente, fibre di carbonio, fibre polimeriche, fibre naturali e fibre minerali, in percentuali che vanno dal 3% al 5% in peso.
Questa prima fase di miscelazione à ̈ necessaria al fine di ottenere una miscela opportunamente omogenea, nella quale la distribuzione delle fibre sia ottimale: con una miscela omogenea infatti saranno garantire le corrette prestazioni meccaniche dell'elemento 1 in realizzazione.
Una seconda fase 2 prevede di depositare la miscela preparata su una superficie a conformazione irregolare a costituire uno strato 3 continuo (o sostanzialmente continuo).
Si procederà quindi con una successiva terza fase durante la quale si attenderà l'indurimento dello strato 3 realizzato.
E' opportuno specificare che, con particolare riferimento ad una specifica soluzione realizzativa che prevede l'adozione di supporti 2 di forma predefinita (supporti rigidi, semirigidi o anche soffici purché contraddistinti da una conformazione specifica) la seconda fase di deposizione della miscela su una superficie, consiste nella deposizione diretta sulle superfici esterne del supporto 2, in materiale avente peso specifico compreso tra 0,005 Kg/dm<3>e 1,5 Kg/dm<3>. In tal caso risulterà quindi possibile rivestire con lo strato 3 le superfici esterne di un supporto 2: la grande plasmabilità della miscela ottenuta nella prima fase consente di rivestire supporti 2 con qualsiasi conformazione, provvisti anche di fori passanti di piccolo diametro.
La presenza di fibre di rinforzo con le specifiche caratteristiche definite nella fase 1 del procedimento consentirà di ottenere un elemento 1 di elevata resistenza meccanica e rigidità anche quando il supporto 2 sia particolarmente irregolare e variamente sagomato.
Qualora si proceda al rivestimento diretto per mezzo di uno strato 3 di uno specifico supporto a conformazione predefinita, successivamente alla terza fase di attesa dell'indurimento dello strato 3 stesso, Ã ̈ prevista una fase di finitura superficiale comprendente la deposizione di una patina esterna di rivestimento superficiale costituita da cemento, inerte con granulometria compresa tra 0,02 mm e 0,5 mm, resine e fibre di rinforzo.
La minore granulometria degli inerti utilizzati per la realizzazione del materiale che costituirà la patina esterna (rispetto a quelli utilizzati per la realizzazione dello strato 3 stesso) consentirà una minore scabrosità della superficie esterna garantendo minori appigli ed interstizi in cui potrebbe depositarsi polvere o altra sporcizia e conferendo un migliore aspetto all'elemento 1 da un punto di vista meramente estetico.
Secondo una possibile differente applicazione del prcedimento descritto in precedenza, la seconda fase di deposizione della miscela su una superficie, consiste nella distribuzione della miscela sulle superfici di uno stampo per la realizzazione di uno strato 3 continuo (o sostanzialmente continuo).
Tale distribuzione della miscela sulle superfici di uno stampo sarà seguita da una fase di riempimento dello stampo con granuli in materiale avente peso specifico compreso tra 0,005 Kg/dm<3>e 1,5 Kg/dm<3>destinati a costituire supporto 2.
Quando lo strato 3 si sarà indurito, infatti, il supporto 2, sebbene costituito da granuli discreti, sarà confinato al suo interno, costituendo un riempitivo soggetto, quando l'elemento sarà sottoposto a carichi, unicamente a compressione.
E' evidente che, anche nel caso in cui il supporto 2 sia costituito da granuli discreti, questo sarà comunque in grado di esercitare reazioni meccaniche nei confronti della compressione (sebbene tali reazioni siano potenzialmente di bassa entità).
I granuli precedentemente definiti potranno essere costituiti da sferette polimeriche (quali sferette di polistirene espanso), trucioli o segatura di legno, trucioli o segatura di sughero, sfere cave di vetro o altri materiali.
Una possibile tecnica di installazione di elementi 1 per l'edilizia e l'arredo urbano con conformazione irregolare consiste in una sequenza di operazioni consecutive.
In una prima operazione sarà necessario predisporre su ciascun elemento 1 una pluralità di passaggi distribuiti, disposti in corrispondenza di rispettive aree prive dello strato 3.
In una seconda operazione si renderà necessario realizzare sulla superficie di installazione 6 degli elementi 1 una pluralità di fori 7 disposti in allineamento con i passaggi 4 del corrispondente elemento 1 quando lo stesso à ̈ disposto in configurazione di montaggio e/o installazione.
La terza operazione prevede la disposizione, entro ciascun foro, di un tassello associato ad una barra almeno parzialmente filettata impegnata stabilmente e rigidamente nel tassello stesso.
La quarta operazione richiede la disposizione dell'elemento 1 in configurazione di montaggio, disponendo le barre almeno parzialmente filettate entro i corrispondenti passaggi dell'elemento, dopo aver preventivamente disposto nella relativa area priva dello strato una specifica piastra di rinforzo. La funzione della piastra à ̈ quella di distribuire la pressione meccanica derivante dalle operazioni di serraggio previste nelle fasi successive: la piastra sarà quindi realizzata in materiale rigido, ad esempio di tipo metallico, anche se non si esclude l'adozione di differenti materiali.
Nella quinta fase di serra un corrispondente dado filettato 11 sulla porzione di barra almeno parzialmente filettata sporgente dall'elemento 1 fino al bloccaggio dell'elemento 1 stesso.
A questo punto sarà opportuno eliminare la porzione di barra sporgente rispetto al dado.
Una sesta fase necessiterà la stuccatura con specifica malta cementizia, preferibilmente del tipo utilizzato per la realizzazione dello strato. Tale stuccatura sarà eseguita nelle aree 5 prive di strato 3 (riempiendo gli spazi contigui al dado ed alla piastra fino a realizzare una continuità con lo strato 3) e negli interstizi presenti tra elementi 1 contigui.
In quest'ultimo caso si procederà anche all'apposizione di reti 3a di tipo citato in precedenza per l'irrigidimento e la stabilizzazione della stuccatura.
Prima di installare l'elemento 1 sulle barre può inoltre essere opportuno disporre una ulteriore piastra di rinforzo ed uno specifico controdado sulla barra, almeno parzialmente filettata, anche in corrispondenza della faccia interna dell'elemento 1, quella cioà ̈ affacciata alla superficie in cui sono infissi i tasselli, per la regolazione della distanza e della posizione dell'elemento 1 rispetto alla superficie stessa. Qualora il supporto 2 utilizzato sia realizzato in materiale coibente (ad esempio un pannello in schiuma poliuretanica o in polistirolo e simili) si potrà realizzare un rivestimento termo isolante della facciata di un palazzo avente superfici esterne irregolari in maniera semplice e rapida. La presenza di uno strato 3 esterno finito (che non richiede colorazioni e/o intonacature) ridurrà enormemente i tempi di realizzazione del rivestimento e quindi potrà ridurre anche i costi complessivi.
Non si esclude comunque di realizzare strati 3 che richiedano una verniciatura finale: in ogni caso presenteranno il vantaggio di non richiedere una intonacatura come avviene invece attualmente con i pannelli per rivestimento termo isolante di tipo noto.
Si segnala come il presente trovato sia particolarmente idoneo per la realizzazione di elementi di arredo ed arredo urbano.
E' infatti possibile realizzare sedie, panchine, tavoli, fontane, allestimenti coreografici e simili costituiti da un supporto 2 ricoperto da uno strato 3.
Gli oggetti così realizzati presenteranno proprietà meccaniche del tutto equivalenti a quelle di un prodotto totalmente realizzato in calcestruzzo, ma avranno, rispetto a questo, una elevata leggerezza, ottimali doti di impermeabilità e possibilità di essere facilmente colorati in pasta ottenendo un qualsiasi aspetto superficiale.
Si à ̈ quindi visto come vantaggiosamente il presente trovato proponga un elemento 1 per l'edilizia e l'arredo urbano con conformazione irregolare avente un aspetto conforme a qualsiasi esigenza di design ed una geometria qualsiasi: come già ampiamente specificato in precedenza, infatti, l'elemento 1 potrà essere realizzato in qualsiasi forma, adattandosi a qualsiasi esigenza tecnica, di design ed estetica.
Utilmente l'elemento 1 per l'edilizia e l'arredo urbano con conformazione irregolare ha ottimali proprietà meccaniche e peso sostanzialmente contenuto.
Positivamente l'elemento 1 per l'edilizia e l'arredo urbano con conformazione irregolare presenta buone proprietà di isolamento termico.
Il trovato, così concepito, à ̈ suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo; inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti.
Ad esempio gli elementi 1 possono essere utilizzati per realizzare rivestimenti ventilati per palazzi ed edifici in genere: tali rivestimenti garantiranno un ottimale isolamento termico ed una minimizzazione dei ristagni di umidità.
Non si esclude l'adozione di tali elementi 1 per realizzare rivestimenti decorativi in cui la forma stessa degli elementi 1 affiancati crei un effetto scenico architettonico sulla superficie su cui à ̈ realizzato il rivestimento stesso.
In linea generale l'elemento 1 potrà essere realizzato con qualsiasi forma, al fine di ottenere un qualsiasi manufatto (mobili, statue, fontane, componenti decorativi) che potrà essere installato all'esterno senza alcun rischio di danneggiamento dovuto agli agenti atmosferici.
Negli esempi di realizzazione illustrati singole caratteristiche, riportate in relazione a specifici esempi, potranno essere in realtà intercambiate con altre diverse caratteristiche, esistenti in altri esempi di realizzazione.
Inoltre à ̈ da notare che tutto quello che nel corso della procedura di ottenimento del brevetto si rivelasse essere già noto, si intende non essere rivendicato ed oggetto di stralcio (disclaimer) dalle rivendicazioni.
In pratica i materiali impiegati, nonché le dimensioni, potranno essere qualsiasi secondo le esigenze e lo stato della tecnica.

Claims (1)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1.Elemento per l'edilizia e l'arredo urbano con conformazione irregolare, del tipo comprendente un supporto (2) rivestito almeno parzialmente da uno strato (3) in materiale costituito da cemento, inerti di granulometria variabile, resine di tipo preferibilmente scelto tra le resine sintetiche e quelle naturali, e fibre di rinforzo, caratterizzato dal fatto che dette fibre di rinforzo presentano una lunghezza variabile tra 25 mm e 60 mm e sono preferibilmente scelte tra fibre di vetro di tipo alcalino-resistente, fibre di carbonio, fibre polimeriche, fibre naturali e fibre minerali, dette fibre essendo presenti nel detto elemento in percentuali che vanno dal 3% al 5% in peso, detti inerti presentando una granulometria compresa tra 0,5 mm e 2 mm e detto cemento essendo cemento a rapida resistenza ed a rapido indurimento del tipo del cemento 525 definito dalla norma UNI EN 197/1. 2.Elemento, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che comprende almeno una rete di rinforzo (3a) in materiale preferibilmente scelto tra fibre di vetro di tipo alcalino resistente, fibre di carbonio, fibre polimeriche, fibre naturali e fibre minerali, detta rete essendo associata a detto strato (3) di rivestimento. 3.Elemento, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che dette resine sono preferibilmente di tipo acrilico e sono presenti nel detto strato (3) con una concentrazione compresa tra il 2% ed il 25% in peso. 4.Elemento, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto supporto (2) à ̈ costituito da materiale avente peso specifico compreso tra 0,005 Kg/dm<3>e 1,5 Kg/dm<3>ed à ̈ realizzato in materiale preferibilmente scelto tra polimeri, schiume polimeriche, gomme, legno, truciolato, segatura di legno, trucioli di legno, sughero, trucioli di sughero, compositi, cemento cellulare e relativi derivati. 5.Elemento, secondo le rivendicazioni 1 e 2, caratterizzato dal fatto che detto strato (3) presenta spessore compreso tra 10 mm e 40 mm, preferibilmente spessori compresi tra 15 mm e 30 mm in corrispondenza della disposizione di una rete di rinforzo. 6.Elemento, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che comprende una patina esterna di rivestimento superficiale costituita da cemento, inerte con granulometria compresa tra 0,02 mm e 0,5 mm, resine e fibre di rinforzo. 7.Procedimento di realizzazione di elementi (1) per l'edilizia e l'arredo urbano con conformazione irregolare che consiste nel –miscelare cemento a rapida resistenza ed a rapido indurimento del tipo del cemento 525 definito dalla norma UNI EN 197/1, inerti di granulometria compresa tra 0,5 mm e 2 mm, resine di tipo acrilico con una concentrazione compresa tra il 2% ed il 25% in peso, e fibre di rinforzo di lunghezza variabile tra 25 e 60 mm preferibilmente scelte tra fibre di vetro di tipo alcalinoresistente, fibre di carbonio, fibre polimeriche, fibre naturali e fibre minerali, in percentuali che vanno dal 3% al 5% in peso; –depositare la miscela preparata su una superficie a conformazione irregolare a costituire uno strato (3) sostanzialmente continuo; –attendere l'indurimento di detto strato (3). 8.Procedimento, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detta fase di deposizione di detta miscela su una superficie consiste nella deposizione diretta sulle superfici esterne di un supporto (2), in materiale avente peso specifico compreso tra 0,005 Kg/dm<3>e 1,5 Kg/dm<3>. 9.Procedimento, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che, successivamente a detta fase di attesa dell'indurimento di detto strato (3), à ̈ prevista una fase di finitura comprendente la deposizione di una patina esterna di rivestimento superficiale costituita da cemento, inerte con granulometria compresa tra 0,02 mm e 0,5 mm, resine e fibre di rinforzo. 10.Procedimento, secondo la rivendicazione 8 ed in alternativa alla rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che detta fase di deposizione di detta miscela su una superficie, consiste nella distribuzione della miscela sulle superfici di uno stampo per la realizzazione di uno strato (3) continuo, distribuzione seguita da una fase di riempimento di detto stampo con granuli in materiale avente peso specifico compreso tra 0,005 Kg/dm<3>e 1,5 Kg/dm<3>destinati a costituire detto supporto (2).
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