ITBO20120234A1 - Dispositivo per il fissaggio di pannelli di tamponamento in una barriera di delimitazione - Google Patents

Dispositivo per il fissaggio di pannelli di tamponamento in una barriera di delimitazione Download PDF

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Description

DISPOSITIVO PER IL FISSAGGIO DI PANNELLI DI TAMPONAMENTO IN UNA BARRIERA DI DELIMITAZIONE
DESCRIZIONE DELL’INVENZIONE
La presente invenzione si inquadra nel settore tecnico relativo alle barriere di delimitazione, poste a recinzione di aree di lavoro di cantieri, impianti e macchinari industriali, robot automatizzati, aree di deposito ed in generale ovunque sussistano esigenze di dividere una zona dalle circostanti per proteggere la sicurezza di operatori, utenti, personale non addetto oppure di passanti.
Le suddette barriere sono usualmente costituite da una pluralità di montanti, provvisti di piedistallo oppure ancorabili al suolo, che vengono disposti opportunamente distanziati, e da una corrispondente serie di pannelli di tamponamento atti a chiudere le campate fra un montante e l’altro.
Secondo una soluzione molto diffusa, i pannelli sono costituiti da una struttura a rete metallica, che offre adeguate doti di robustezza senza essere esageratamente pesante e permette, al tempo stesso, il controllo visivo di quanto avviene all’interno dell’area recintata.
La struttura a rete dei pannelli viene preferita, dove possibile, anche per ragioni estetiche, in quanto risulta visivamente meno “opprimente†rispetto ad un pannello cieco.
In molteplici applicazioni delle suddette barriere di delimitazione, Ã ̈ necessario che le stesse siano rispondenti a precise normative di sicurezza.
Nell’Unione Europea sono state introdotte norme (L.157/43 - Gazzetta ufficiale dell’UE del 9/6/2006) che dispongono, per i ripari fissi, i seguenti requisiti:
− non devono essere facilmente elusi o resi inefficaci;
− il fissaggio dei ripari fissi deve essere ottenuto con sistemi che richiedono l’uso di utensili per la loro apertura o smontaggio;
− i sistemi di fissaggio devono rimanere attaccati ai ripari o alla macchina quando i ripari sono rimossi;
− se possibile, i ripari non devono poter rimanere al loro posto in mancanza dei loro mezzi di fissaggio.
Nel brevetto italiano per Invenzione Industriale N° 1.334.471 viene difesa una “Barriera di delimitazione†in cui i pannelli presentano una struttura a rete senza cornice e sono interessati da nervature orizzontali, realizzate ad altezze diverse con profilo a trapezio.
I pannelli sono fissati ai montanti mediante piastre sagomate, che vengono associate alle due estremità di ciascuna nervatura e sono quindi bloccate ai corrispondenti montanti mediante relativi bulloni, avvitati in corrispondenti fori filettati previsti sui medesimi montanti; in conseguenza del serraggio delle piastre rispetto a questi ultimi, vengono bloccate rispettive porzioni dei fili verticali della rete posti in corrispondenza dei fianchi del pannello, in modo che a quest’ultimo siano impediti scorrimenti di qualunque tipo.
Allo scopo di facilitare la fase di assemblaggio, ciascuna piastra, secondo l’invenzione, à ̈ provvista di elementi di aggancio temporaneo, costituiti da denti di appiglio, che permettono alla piastra stessa di rimanere appesa al pannello, a determinate condizioni, nella fase transitoria tra il posizionamento dello stesso e l’inizio dell’avvitamento del relativo bullone.
Le barriere di delimitazione realizzate in accordo con il citato brevetto rispondono solo parzialmente ai dettati sopra esposti.
L’inconveniente principale di tale soluzione deriva dalla forma di detti elementi di aggancio temporaneo, che consentono di trattenere la piastra attaccata al pannello in maniera molto precaria e solamente se questo viene mantenuto perfettamente verticale, spostato lentamente, in assenza di scossoni e di urti accidentali; in pratica, quindi, detti elementi di aggancio temporaneo risultano funzionali, con le dovute attenzioni, solamente per la fase di assemblaggio. Nel documento EP 2 242 903 viene difeso un “Sistema di fissaggio per la definizione di una barriera di delimitazione†costituito da piastre sagomate atte a bloccare a relativi montanti pannelli di tamponamento aventi struttura a rete, in maniera funzionalmente simile a quanto previsto con le piastre sagomate descritte nel citato brevetto italiano.
Il principale aspetto caratterizzante delle piastre ottenute in accordo con gli insegnamenti di detto documento EP, consiste nel prevedere mezzi di aggancio costituiti da due uncini, solidali e complanari alla piastra, rivolti l’uno verso l’altro ed atti ad impegnare fili orizzontali della struttura a rete del pannello, così da mantenere la piastra attaccata a quest’ultimo in modo più stabile, in tutte le situazioni in cui il pannello stesso à ̈ staccato dai montanti. Ciononostante, non sono completamente scongiurati distacchi accidentali, in presenza di scuotimenti molto forti del pannello, a causa della necessità di tenere, tra i due uncini, una luce libera lievemente superiore alla distanza esistente, da esterno ad esterno, tra i due fili orizzontali della struttura a rete con i quali la piastra stessa deve essere impegnata, cosicché, ovviamente, non à ̈ esclusa la manovra opposta.
Inoltre, ciascuna piastra associata al pannello può “scorrere†molto facilmente nella direzione dei rispettivi fili orizzontali della struttura a rete, spostandosi verso il centro dello stesso pannello, con ciò rallentando la velocità di assemblaggio ed aumentando le probabilità di un distacco accidentale.
Nella piastra descritta nel succitato documento EP Ã ̈ inoltre prevista una rondella di materiale elastomerico, atta ad impedire lo sfilamento del bullone, prima che questo venga avvitato al montante.
La soluzione risulta efficace in termini funzionali, ma penalizzante per quanto riguarda i tempi di allestimento di una barriera di delimitazione; nella fase preparatoria, infatti, si deve inserire un bullone per ciascuna piastra e quindi calzare la rondella elastica destinata a trattenerlo.
Considerando che, di norma, ogni pannello richiede otto piastre, si comprende come la manovra di inserimento della rondella, che non à ̈ velocissima, deve essere ripetuta per decine, quando non centinaia, di volte.
Scopo della presente invenzione à ̈ perciò quello di proporre un dispositivo per il fissaggio di pannelli di tamponamento in una barriera di delimitazione, congegnato in modo da poter essere associato ai pannelli stessi in modo facile, veloce e con posizione stabile, così da semplificare la fase di allestimento di detta barriera e diminuirne i tempi necessari, superando gli inconvenienti lamentati con le soluzioni note citate in premessa.
Un altro scopo riguarda la volontà di realizzare un dispositivo pienamente conforme alle vigenti normative comunitarie che interessano i ripari fissi, ed in grado, quindi, di far ottenere le necessarie certificazioni alle barriere allestite con il suo impiego.
Ancora uno scopo dell’invenzione consiste nell’escogitare un dispositivo conformato in modo da poter essere utilizzato su pannelli di tamponamento uguali ai precedenti, così che sostituendolo alle vecchie piastre sagomate, à ̈ possibile aggiornare barriere di delimitazione esistenti.
Un ulteriore scopo dell’invenzione riguarda la volontà di presentare un dispositivo studiato in modo da non richiedere elementi destri e sinistri, così da evitare errori in fase di montaggio e, al tempo stesso, contenere i costi di produzione.
Gli scopi anzidetti sono interamente raggiunti mediante un dispositivo per il fissaggio di pannelli di tamponamento in una barriera di delimitazione, con quest’ultima del tipo comprendente almeno due montanti, disposti ad una prestabilita distanza, tra i quali à ̈ interposto e reso solidale uno di detti pannelli di tamponamento, in cui almeno i relativi fianchi sono costituiti da una struttura a rete, con il suddetto dispositivo a sua volta comprendente: una piastra sagomata, atta a bloccare il rispettivo fianco di detto pannello ad uno dei citati montanti, mediante almeno un associato organo a vite, destinato ad impegnarsi in un corrispondente foro filettato previsto in quest’ultimo; mezzi di aggancio a scatto, previsti in detta piastra sagomataed atti ad impegnarsi con almeno un filo di detta struttura a rete per definire un accoppiamento stabile tra la medesima piastra sagomata e detto pannello.
Le caratteristiche dell’invenzione saranno rese evidenti nella seguente descrizione di una preferita forma di realizzazione del dispositivo in oggetto, in accordo con quanto riportato nelle rivendicazioni e con l’ausilio delle allegate tavole di disegno, nelle quali:
• la Fig. 1 illustra, in vista prospettica, il dispositivo, dal lato destinato a riscontrare il montante;
• la Fig.2 illustra, in vista prospettica, il dispositivo di Fig.1, dal lato opposto; • la Fig.3 illustra, in vista prospettica, un pannello completo con una serie dei dispositivi in oggetto, distaccato da una rispettiva coppia di montanti;
• la Fig. 4 illustra, in vista prospettica ed in scala ingrandita rispetto alla Fig. 3, una porzione del pannello a cui à ̈ associato un dispositivo;
• la Fig. 5 illustra, in una vista prospettica con diversa angolazione rispetto alla Fig.3, la stessa porzione del pannello ed annesso dispositivo bloccati al corrispondente montante.
Con riferimento alle suddette figure, à ̈ stata indicata complessivamente con 1 una barriera di delimitazione, di cui si à ̈ detto in premessa, atta a recingere aree di lavoro di cantieri, impianti e macchinari industriali, robot automatizzati, aree di deposito ed in generale ovunque sussistano esigenze di dividere una zona dalle circostanti per proteggere la sicurezza di operatori, utenti, personale non addetto oppure di passanti.
La barriera di delimitazione 1 presenta, in modo di per sé noto, una struttura modulare, componibile secondo le esigenze, costituita da una pluralità di montanti 2, ad esempio del tipo fissabile al suolo mediante tasselli, distribuiti a distanze prefissate lungo il perimetro dell’area da circoscrivere, e da una corrispondente serie di pannelli di tamponamento 3, fissati ai montanti 2 ed atti a chiudere le campate fra un montante e l’altro.
I montanti 2 sono realizzati preferibilmente in tubolare metallico a sezione quadrata.
I pannelli 3 sono costituiti, almeno in corrispondenza dei relativi fianchi 3A, 3B, da una struttura a rete senza cornice, generalmente metallica, definita da fili orizzontali 30 e verticali 31 mutuamente elettrosaldati.
I pannelli 3, ad esempio non limitativo, sono interessati da nervature orizzontali 13, realizzate ad altezze diverse, con profilo a trapezio, ed estese da un fianco all’altro; la profondità delle nervature 13 risulta opportunamente inferiore alla misura del lato del montante 2.
Nella Fig. 3 sono illustrati, per intero, gli elementi che definiscono una barriera di delimitazione 1 in configurazione minima, ovvero una coppia di montanti 2 ed un pannello 3, nel quale sono presenti, in modo noto, quattro nervature orizzontali 13.
Per fissare il pannello 3 ai montanti 2 à ̈ previsto di utilizzare una serie dei dispositivi oggetto della presente invenzione, ad esempio due per ogni nervatura, per un totale quindi di otto (si veda la Fig. 3); ognuno di detti dispositivi à ̈ stato indicato, nel suo insieme, col riferimento 100.
Il dispositivo 100 comprende una piastra sagomata 4, preferibilmente realizzata in materiale sintetico, stampato ad iniezione, ed avente uno spessore superiore al diametro dei fili che costituiscono la citata struttura a rete del pannello 3 (ad esempio due o tre volte).
Nella piastra 4 à ̈ realizzata un’asola 40 nella quale à ̈ inserito un organo a vite, costituito da un bullone 5, previsto per impegnarsi in un corrispondente foro filettato 20 predisposto nello stesso montante 2 (Fig.3).
Nell’asola 40 à ̈ presente una bavetta 41 che ne segue il profilo interno, preferibilmente in posizione centrata rispetto allo spessore, ed à ̈ atta a ridurre localmente la larghezza della stessa asola 40 ad un valore appena inferiore al diametro esterno del gambo del bullone 5.
L’inserimento di quest’ultimo, perciò, avviene con una leggera interferenza che ne impedisce, successivamente, lo sfilamento accidentale in tutte quelle fasi in cui il bullone 5 stesso non à ̈ avvitato nel foro filettato 20.
Secondo una preferita, ma non esclusiva, forma di realizzazione, la bavetta 41 à ̈ realizzata in unico corpo con la piastra sagomata 4, all’atto dello stampaggio; con un’adeguata scelta della composizione del materiale, à ̈ possibile ottenere un elevato attrito sui filetti del bullone 5 ed un minimo di ritorno elastico.
La piastra 4 illustrata nelle figure allegate à ̈ studiata specificamente per i suddetti pannelli 3 dotati di nervature orizzontali 13 con profilo a trapezio, ed à ̈ atta ad essere associata, indifferentemente, ad ambedue le estremità di ognuna di queste ultime; conseguentemente, la piastra 4 stessa presenta un profilo trapezoidale simile a quello delle nervature 13.
Nella piastra 4 à ̈ definita una facciata M, destinata a risultare rivolta verso il corrispondente lato del montante 2, di forma opportunamente scavata per consentire di alloggiare e riscontrare un corrispondente filo verticale 31, posto alle estremità di detta struttura a rete, almeno nelle porzioni 31A, 31B dello stesso definenti i lati obliqui del profilo a trapezio della nervatura 13 (si veda in particolare la Fig. 4).
In unico corpo con la piastra sagomata 4 sono previsti mezzi di aggancio a scatto 6, atti ad impegnarsi con almeno un filo di detta struttura a rete per definire un accoppiamento stabile tra la medesima piastra sagomata 4 e detto pannello 3.
Nell’esempio illustrato, detti mezzi di aggancio a scatto 6 sono atti ad impegnarsi con un filo orizzontale 30 del pannello 3 localizzato in una delle citate nervature orizzontali 13.
I mezzi di aggancio a scatto 6 sono costituiti da un imbocco 60, la cui luce libera à ̈, in almeno un tratto, leggermente minore del diametro del citato filo orizzontale 30, e da una consecutiva sede semicircolare 61 atta a ricevere, senza interferenza, il medesimo filo 30.
L’imbocco 60 risulta sporgente dal corpo della piastra 4, per consentire quella piccola divaricazione elastica dei relativi rebbi necessaria all’inserimento del filo orizzontale 30.
La larghezza dell’imbocco 60 à ̈ minore rispetto allo spessore della piastra 4; il restringimento à ̈ opportunamente localizzato verso la relativa facciata M, per consentire il passaggio di detto filo verticale 31 (Figg.1 e 4).
Nella parte iniziale dell’imbocco 60 à ̈ vantaggiosamente realizzata una svasatura 60S atta a favorire l’ingresso di detto filo orizzontale 30 e la citata divaricazione dei rebbi dell’imbocco 60 medesimo.
Nella piastra 4 Ã ̈ inoltre realizzato uno scasso 7, disposto in posizione sostanzialmente simmetrica a quella di detti mezzi di aggancio a scatto 6, atto a consentire il libero transito di un ulteriore filo orizzontale 30, localizzato nella medesima nervatura 13 ed immediatamente adiacente e complanare a quello impegnato negli stessi mezzi 6 (Fig.4, 5).
Nelle Figg. 4 e 5 Ã ̈ illustrato il dispositivo 100 orientato per accoppiarsi in corrispondenza del fianco 3A del pannello 3 (il sinistro nella Fig. 3), per cui ne risulta che i mezzi di aggancio a scatto 6 sono disposti al disotto dello scasso 7.
Per accoppiarsi con il fianco opposto 3B (il destro nella Fig. 3) il medesimo dispositivo 100 deve essere capovolto, per cui le posizioni di detti mezzi di aggancio a scatto 6 e scasso 7 risultano invertite; questa situazione à ̈ intuitivamente comprensibile e pertanto non à ̈ stata rappresentata in dettaglio nelle figure.
La piastra sagomata 4 considerata nell’esempio presenta uno sviluppo in altezza tale da intercettare a battuta, contemporaneamente ed in conseguenza dell’impegno di detto filo orizzontale 30 nei mezzi di aggancio a scatto 6, almeno due ulteriori diversi fili orizzontali 30 della suddetta struttura a rete, ad impedire rotazioni della stessa piastra 4 (Fig.4).
La messa in opera della barriera di delimitazione 1 prevede inizialmente, come di consueto, il piazzamento dei montanti 2 con il previsto interasse e con opportuno allineamento.
Alle due estremità di ciascuna nervatura 13, vengono posizionate relative piastre 4, complete del loro bullone 5, orientate in modo che le rispettive facciate M siano rivolte all’esterno.
Ogni piastra 4 viene introdotta nell’ultima maglia di rete a ridosso del corrispondente fianco 3A, 3B del pannello 3 e viene fissata in posizione stabile mediante l’impegno dei mezzi di aggancio a scatto 6 con il corrispondente filo orizzontale 30; in tal modo la facciata M si trova a sormontare le porzioni 31A, 31B del filo verticale 31 più esterno, che definiscono i lati obliqui del profilo a trapezio di detta nervatura 13 (Fig.4).
Il pannello 3, le piastre 4 ed i relativi bulloni 5 (Fig. 3), risultano mutuamente vincolati e stabili, ed à ̈ quindi possibile maneggiare il tutto senza eccessive precauzioni per posizionarlo tra i montanti 2: avvitando parzialmente, a mano, i bulloni 5 della coppia di piastre 4 più alta, si ottiene immediatamente un sostegno provvisorio del pannello 3, che permette di rilasciarlo per procedere con tutta comodità ad avvitare i restanti bulloni 5 e quindi a serrarli.
Grazie alla forma delle piastre 4, che bloccano le rispettive porzioni 31A, 31B dei fili verticali 31 contro il corrispondente montante 2, al pannello 3 sono impediti scorrimenti in qualunque direzione (Fig.5).
Quando si verifica la necessità di rimuovere un pannello 3 dai relativi montanti 2, si può effettuare la manovra con estrema facilità, con le piastre 4 stabilmente vincolate e con i corrispondenti bulloni 5 trattenuti nelle asole 40, in accordo con le normative precedentemente richiamate (si vedano ancora le Figg.3 e 4).
Da quanto sopra detto emergono con estrema evidenza le peculiari caratteristiche del dispositivo in oggetto, in particolare per quanto concerne l’accoppiamento stabile ottenuto tra pannello e piastra con una semplice e rapida manovra di accoppiamento dei mezzi di aggancio a scatto.
Altrettanto rapida risulta la manovra di inserimento del bullone nella piastra, che viene automaticamente trattenuto dall’attrito della bavetta, senza ulteriori elementi, al contrario della soluzione nota richiamata in premessa.
Questo permette di allestire barriere di delimitazione pienamente conformi alle vigenti normative comunitarie che interessano i ripari fissi e, al tempo stesso, di ridurre i tempi della fase di assemblaggio, rispetto alle soluzioni note.
Un aspetto vantaggioso della preferita forma di realizzazione del dispositivo, così come illustrata e descritta, risiede nella perfetta compatibilità con pannelli e montanti del tipo preesistente; tale importante prerogativa permette, oltre al fatto di non richiedere modifiche agli altri componenti per allestire nuove barriere, di aggiornare quelle di vecchio tipo con un costo relativamente contenuto.
Un ulteriore aspetto vantaggioso del dispositivo deriva dal fatto che la stessa piastra viene utilizzata indifferentemente nei due fianchi del pannello, senza quindi che sia richiesto un pezzo destro ed uno sinistro con i relativi differenti stampi.
Le positive caratteristiche del dispositivo descritto consentono ad un solo operatore di montare e smontare la barriera con facilità, senza errori e senza particolari precauzioni nella movimentazione dell’insieme pannelli-piastrebulloni.
I costi di produzione del dispositivo si collocano entro valori molto simili a quelli della soluzione precedente.
Si intende comunque che quanto sopra detto ha valore esemplificativo e non limitativo, pertanto eventuali modifiche di dettaglio, che si rendesse necessario apportare per ragioni tecnico-funzionali, si considerano sin d’ora rientranti nel medesimo ambito protettivo definito dalle sottoriportate rivendicazioni.

Claims (3)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Dispositivo per il fissaggio di pannelli di tamponamento in una barriera di delimitazione, con quest’ultima del tipo comprendente almeno due montanti (2), disposti ad una prestabilita distanza, tra i quali à ̈ interposto e reso solidale uno di detti pannelli di tamponamento (3), in cui almeno i relativi fianchi (3A), (3B) sono costituiti da una struttura a rete, con il suddetto dispositivo (100) caratterizzato dal fatto di comprendere: una piastra sagomata (4), atta a bloccare il rispettivo fianco (3A), (3B) di detto pannello (3) ad uno dei citati montanti (2), mediante almeno un associato organo a vite (5), destinato ad impegnarsi in un corrispondente foro filettato (20) previsto in quest’ultimo; mezzi di aggancio a scatto (6), previsti in detta piastra sagomata (4) ed atti ad impegnarsi con almeno un filo di detta struttura a rete per definire un accoppiamento stabile tra la medesima piastra sagomata (4) e detto pannello (3).
  2. 2) Dispositivo secondo la riv. 1, destinato a pannelli (3) interessati da nervature orizzontali (13), realizzate ad altezze diverse, con profilo a trapezio, ed estese da un fianco all’altro, caratterizzato dal fatto che detta piastra sagomata (4) à ̈ atta ad essere associata, indifferentemente, ad ambedue le estremità di ciascuna nervatura (13) e presenta una relativa facciata (M) rivolta all’esterno, verso il rispettivo lato del montante (2), conformata in modo da alloggiare e riscontrare un corrispondente filo verticale (31), posto alle estremità di detta struttura a rete, almeno nelle porzioni (31A), (31B) dello stesso definenti i lati obliqui del citato profilo a trapezio della nervatura (13).
  3. 3) Dispositivo secondo la riv. 1 o 2, caratterizzato dal fatto che detta piastra sagomata (4) à ̈ realizzata in materiale sintetico e presenta uno spessore superiore al diametro dei fili che costituiscono la citata struttura a rete del pannello (3) 4) Dispositivo secondo la riv. 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di aggancio a scatto (6) sono costituiti da un imbocco (60), la cui luce libera à ̈, in almeno un tratto, leggermente minore del diametro del citato filo della struttura a rete, e da una consecutiva sede semicircolare (61) atta a ricevere, senza interferenza, il medesimo filo. 5) Dispositivo secondo la riv. 3 o 4, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di aggancio a scatto (6) sono realizzati in unico corpo con la citata piastra sagomata (4). 6) Dispositivo secondo la riv.4, caratterizzato dal fatto che detto imbocco (60) risulta sporgente dal corpo della citata piastra (4). 7) Dispositivo secondo la riv. 4 o 6, caratterizzato dal fatto che nella parte iniziale del suddetto imbocco (60) à ̈ realizzata una svasatura (60S), atta a favorire l’ingresso di detto filo. 8) Dispositivo secondo la riv.1 o 3, caratterizzato dal fatto che in detta piastra sagomata (4) à ̈ realizzata un’asola (40), destinata a ricevere il citato organo a vite (5) e nella quale à ̈ prevista una bavetta (41) che ne segue il profilo interno ed à ̈ atta a ridurre localmente la dimensione minore della stessa asola (40) ad un valore appena inferiore al diametro esterno di detto organo a vite (5), determinando con quest’ultimo un accoppiamento con leggera interferenza che ne impedisce lo sfilamento accidentale. 9) Dispositivo secondo la riv. 8, caratterizzato dal fatto che la citata bavetta (41) à ̈ realizzata in unico corpo con la citata piastra sagomata (4). 10) Dispositivo secondo la riv. 1 o 4, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di aggancio a scatto (6) sono atti ad impegnarsi con un filo orizzontale (30) del citato pannello (3), localizzato in una delle citate nervature orizzontali (13) con profilo a trapezio. 11) Dispositivo secondo la riv.10, caratterizzato dal fatto che in detta piastra 4 à ̈ realizzato uno scasso (7), disposto in posizione sostanzialmente simmetrica a quella di detti mezzi di aggancio a scatto (6), atto a consentire il libero transito di un ulteriore filo orizzontale (30), localizzato nella medesima nervatura (13) ed immediatamente adiacente e complanare a quello impegnato negli stessi mezzi di aggancio a scatto (6). 12) Dispositivo secondo la riv. 10, caratterizzato dal fatto che detta piastra sagomata (4) presenta uno sviluppo in altezza tale da intercettare a battuta, contemporaneamente ed in conseguenza dell’impegno di detto filo orizzontale (30) nei citati mezzi di aggancio a scatto (6), almeno due ulteriori diversi fili orizzontali (30) della suddetta struttura a rete, ad impedire rotazioni della stessa piastra (4).
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