ITBO20110142A1 - Apparato particolarmente adatto per la pulizia rapida del cosiddetto tamburo centrale delle macchine da stampa flessografiche. - Google Patents

Apparato particolarmente adatto per la pulizia rapida del cosiddetto tamburo centrale delle macchine da stampa flessografiche. Download PDF

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ITBO20110142A1
ITBO20110142A1 IT000142A ITBO20110142A ITBO20110142A1 IT BO20110142 A1 ITBO20110142 A1 IT BO20110142A1 IT 000142 A IT000142 A IT 000142A IT BO20110142 A ITBO20110142 A IT BO20110142A IT BO20110142 A1 ITBO20110142 A1 IT BO20110142A1
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IT
Italy
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drum
cloth
presser
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cleaning
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IT000142A
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Marco Corti
Riccardo Fumagalli
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Elettra Srl
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Description

“Apparato particolarmente adatto per la pulizia rapida del cosiddetto tamburo centrale delle macchine da stampa flessograficheâ€
TESTO DELLA DESCRIZIONE
Il trovato tratta un apparato particolarmente adatto per la pulizia del cosiddetto cilindro o tamburo centrale delle macchine flessografiche o per altri componenti cilindrici delle macchine da stampa dai quali debba essere ciclicamente asportato dello sporco diversamente distribuito, tra cui anche quello di spessore spesso consistente delle cosiddette righe di formato, ossia di quelle righe d’inchiostro e di sporco che si formano alTestemo e sui fianchi opposti del tratto di superficie dei cilindri interessata dal nastro flessibile di carta o d’altro materiale da stampare, usualmente e nel seguito denominato “supporto†.
Come stato della tecnica più prossimo al ritrovato, si cita la domanda di brevetto italiana n. BO 2010 A-56 del 2-2-2010, a nome della stessa richiedente, che prevede l’uso di un complesso di pulizia a panno, pressore e liquido, di larghezza correlata a quella del tamburo da pulire e parallelo alla generatrice dello stesso tamburo, che con una porzione di panno corrispondente alla superficie attiva del pressore, opportunamente inumidita di liquidi di pulitura, viene spinto dallo stesso pressore a contatto con la generatrice del tamburo che permane in rotazione, mentre l’intero dispositivo di pulizia viene animato nel senso della sua larghezza e quindi parallelamente all’asse del tamburo, di un movimento longitudinale alternato di piccola o media entità, ad esempio sull’ordine massimo dei 5-10 cm, per spalmare ed allargare lo sporco su tutta l’estensione trasversale del tamburo, riducendo in modo infinitesimale lo sporco delle dette righe di formato. Dopo questa operazione di spalmatura dello sporco, il panno viene fatto avanzare per uno o più brevi tratti ed il pressore permane in posizione statica e viene spinto contro il tamburo che permane in rotazione, fino ad asportare tutto lo sporco. Questa soluzione presenta il vantaggio di poter eliminare anche le righe di formato usando su tutta la larghezza e quindi in modo razionale il tradizionale sistema di pulitura a panno largo ed a pressore normalmente usato per pulire il tamburo su tutta la sua larghezza utile. Questo sistema di pulizia, anche a causa della oscillazione di ampiezza limitata del sistema di pulizia a panno largo, presenta il limite di richiedere un notevole numero di giri del tamburo flessografico e quindi lunghi tempi di esecuzione, con notevole incidenza sui costi di lavoro della macchina da stampa. Un ulteriore limite della tecnica nota risiede nel fatto che il sistema di pulizia a panno può essere spostato da una posizione di lavoro ad una posizione di manutenzione per la sostituzione ciclica del panno stesso, con uno spostamento parallelo al suo asse longitudinale, la qualcosa implica la necessità di tagliare il supporto continuo da stampare, con le problematiche che ne conseguono. Il trovato intende ovviare a tutti questi e ad altri limiti della tecnica nota, con l’idea di soluzione enunciata nell’annessa rivendicazione 1), le cui caratteristiche ed i cui vantaggi appariranno evidenti dalla seguente descrizione di alcune forme possibili di realizzazione dello stesso, illustrate a puro titolo d’esempio, non limitativo, nelle figure delle tre tavole allegate di disegni, in cui:
- La fig. 1 à ̈ una vista schematica e laterale di una macchina flessografica con l’apparato di pulizia secondo il trovato;
- Le figg. 2 e 3 sono viste schematiche e parziali del dispositivo di pulizia a panno e pressore e del tamburo da pulire, visti nel senso indicato dalla freccia K in figura 1 e con due diversi modi di operare dello stesso dispositivo di pulizia;
- La fig. 4 illustra sviluppata in piano una piccola zona della generatrice del tamburo di stampa, con lo sporco delle righe di formato, nell’ evolversi delle condizioni da quando detta zona entra e da quando esce nel e dal dispositivo di pulizia a pressore e panno di cui trattasi;
- Le figg. 5 e 6 illustrano sezionato trasversalmente e rispettivamente nella posizione sollevata di riposo ed in quella bassa di lavoro, un dispositivo a pressore e panno secondo il trovato, con un pressore di tipo monolitico;
- La fig. 7 illustra sezionato trasversalmente e nella posizione alta di riposo, una variante costruttiva del dispositivo a pressore monolitico come dalle figure precedenti;
- La fig. 8 illustra sezionato trasversalmente e nella posizione bassa di lavoro, un dispositivo di pulizia a pressore e panno secondo una variante costruttiva, con un pressore di tipo composito;
- La fig. 9 à ̈ una vista in pianta dall’alto e con parti in sezione di una soluzione dell’apparato di pulizia nella versione con corsa lunga di oscillazione del dispositivo di pulizia a pressore, panno e liquido;
- Le figg. 10 ed 11 illustrano degli ulteriori dettagli costruttivi della soluzione di figura 9, rilevati rispettivamente secondo le linee trasversali di sezione X-X ed XI-XI.
La figura 1 illustra schematicamente il campo industriale ed il modo d’impiego dell’apparato secondo l’invenzione. In questa figura à ̈ illustrata una classica macchina da stampa di tipo flessografico, composta da un cilindro o tamburo centrale T il cui asse A à ̈ sostenuto girevole dalle spalle (vedi oltre) di un basamento B e che da adatti mezzi viene fatto ruotare nel senso della freccia F e sulla cui superficie laterale viene guidato e rinviato per mezzo di rulli d’ingresso e di uscita RI, R2, il supporto nastriforme S da stampare che viene trascinato dallo stesso tamburo T e che avanza nel senso delle frecce d’ingresso e di uscita FI, F2. Durante il rinvio sul tamburo T, la superficie esterna del supporto S viene stampata da una successione di cilindri di stampa C sostenuti anch’essi girevoli per le estremità da mezzi associati alle spalle del basamento B e che da adatti mezzi vengono ruotati in fase ed in modo volvente sullo stesso supporto S. Per la pulizia periodica del tamburo T dallo sporco indotto dal transito del supporto S e dall’azione su questo dei rulli di stampa C, viene usato un dispositivo di pulizia a panno, pressore e liquido D in grado di operare sostanzialmente su tutta l’estensione trasversale dello stesso tamburo che rimane scoperta dal supporto S da stampare e che à ̈ compresa tra la zona d’ingresso e quella d’uscita dello stesso supporto. Quando il dispositivo di pulizia D à ̈ nella posizione di lavoro, lo stesso à ̈ montato a bordo di mezzi che lo guidano e lo muovono con spostamenti rettilinei, alternati e paralleli all’asse del tamburo T, ad esempio su mezzi del tipo descritti nella domanda di brevetto della richiedente citata in premessa o di altro tipo più avanti illustrati. Si premette che i termini di “lunghezza†e “larghezza†vengono a seguito considerati in relazione rispettivamente alla circonferenza ed all’asse del tamburo T e che i termini “a monte†ed “a valle†vengono considerati in relazione al senso di rotazione dello stesso tamburo T.
Come illustrato nell’esempio delle figure 5, 7 ed 8 il dispositivo di pulizia D comprende una coppia di fiancate parallele 2 fissate alle estremità di almeno una traversa 3 di larghezza correlata a quella del tamburo T, parallela all’asse di tale tamburo e che presenta aperta verso questo una cava 4 nella quale scorre un travetto 5 con profilo ad U, che da parte di almeno una coppia di gruppi a cilindro e pistone 6 a pressione di fluido (fig. 6), simmetricamente disposti tra le parti 4 e 5 di cui trattasi, può essere sollevato nella posizione di riposo di figura 5 o può essere abbassato nella posizione di lavoro come dalle figure 6, 7, 8. Al travetto 5 del dispositivo, secondo la soluzione di figura 5, à ̈ fissata la parte intermedia di una piastra 7 a pianta rettangolare, larga quanto il detto travetto, caratterizzata da un profilo laterale curvo, rivolta con la parte concava verso il tamburo T, avente un raggio di curvatura opportunamente inferiore a quello dello stesso tamburo e formata ad esempio da una lamina d’acciaio per molle, di adato spessore e/o con materiale composito, in modo da presentare caratteristiche idonee di flessibilità nel senso della lunghezza LI. La piastra 7 ha le estremità 107, 107’ lievemente curve verso l’alto, con un profilo arrotondato e che sostengono le estremità di un telo 8 di materiale elastomerico, di adatte caratteristiche di spessore e di durezza e che nell’esempio di figura 5 risulta uniformemente fissato alla faccia inferiore della piastra 7, ad esempio per vulcanizzazione. La lunghezza LI del pressore 7, 8 può essere compresa ad esempio nel range di circa 10-35cm ed essere almeno di circa 20-25cm. Parallelamente alla traversa 3, le spalle 2 del dispositivo sostengono girevolmente le estremità delle bobine 109 e 209 di alimentazione e di raccolta del panno di pulizia 9 che con giusta tensione longitudinale scorre al di sotto del lungo pressore 7, 8 dianzi detto. Completano l’apparato di cui trattasi, dei mezzi per erogare sul fronte anteriore del pressore e del panno, quello che per primo viene interessato dal senso di rotazione F del tamburo T, delle giuste quantità di liquido di pulitura, distribuite, uguali o differenziate. Questi mezzi comprendono ad esempio dei fori 10 in corrispondenza del fronte anteriore del pressore, che interessano ad esempio entrambe le parti 7, 8 del pressore stesso ed ai quali il liquido viene alimentato con qualsiasi adatti mezzi di trasporto schematicamente indicati con 110, collegati ad un collettore d’alimentazione 210 ricavato ad esempio con qualsiasi adatti mezzi noti nella traversa 3. Resta inteso che secondo una variante costrutiva, non illustrata, il colletore d’alimentazione 210 coi circuiti interni di ripartizione, può essere collocato nella parte superiore della lamiera 7 e può incorporare i detti mezzi di trasporto 110, il tutto in modo intuibile e facilmente realizzabile dai tecnici del ramo sulla base delle soluzioni note. L’apparato come dalla figura 5 funziona nel modo seguente. Quando si deve provvedere alla pulizia del tamburo T, i cilindri 6 vengono alimentati in estensione per spingere il pressore 7, 8 verso il tamburo T che permane in rotazione a velocità ridotta e ad esempio nel senso della freccia F. Il pressore 7, 8 tocca il tamburo T dapprima con le proprie estremità parallele e poi flette e si adagia sulla superficie laterale dello stesso tamburo anche con la propria parte intermedia, in modo da realizzare un contatto distribuito e con pressioni di contatto opportunamente distribuite, come illustrato nella figura 6. In giusta fase, una giusta quantità di liquido di pulizia viene alimentato ai fori 10 ed attraverso il panno 9 questo stesso liquido giunge sulla superficie laterale del tamburo T (vedi oltre). L’intero complesso di pulitura con le spalle 2 e con a bordo il pressore 7, 8 ed il panno 9, viene animato di un movimento oscillatorio trasversale X come dalle figure 2 o 3, con una corsa ZI di piccola ampiezza e veloce, come dalla figura 2 o con una corsa Z2 lunga e più lenta, come dall’esempio di figura 3 o come più avanti descritto con riferimento alla figura 9. Questa oscillazione fa si che lo sporco delle righe di formato G indicate nelle figure 2 e 3 e nella parte alta di figura 4, nel contatto col panno spinto dal pressore e col liquido erogato, venga progressivamente allargato e spalmato sulla superficie laterale del tamburo T, così che prima di uscire dal contatto col panno stesso e col lungo pressore, lo sporco delle righe di formato col poco liquido erogato, si estenda trasversalmente a ventaglio come indicato con G’ nella figura 4 e diventi di una consistenza talmente esile e di una fluidità tale da poter essere assorbito dall’ultimo tratto di panno 9 che à ̈ attivo, così che il tamburo T esca dal sistema di pulizia di cui trattasi sostanzialmente asciutto e pulito. Se lo sporco delle righe di formato fosse di particolare consistenza, lo stesso potrà uscire in parte dal sistema di pulizia, comunque sempre distribuito, con un’esile consistenza e con buona fluidità, per cui potrà essere facilmente asportato dal supporto S se questo permane a contatto col tamburo T nella fase di pulizia e/o potrà essere certamente asportato in un successivo giro del tamburo dal panno del ciclo precedente e/o dalla superficie pulita di un corto nuovo tratto di panno che viene inserito almeno sotto la prima zona del pressore 7, 8 durante una rapida attivazione delle bobine 109, 209 ed un rapido sollevamento ed abbassamento di questo stesso componente 7, 8 che può permanere nel movimento oscillatorio X come dalle figure 2 o 3 o che può permanere in posizione statica e centrata, come dalla figura 4. La notevole lunghezza LI del gruppo pressore 7, 8 e panno 9 e le pressioni che questo esercita sul tamburo T, fanno si che una prima zona anteriore e mediana del panno provveda ad allargare velocemente lo sporco e che Lultima zona medio-posteriore dello stesso panno sia in grado di eseguire una fase di finitura e di asciugare la superficie del cilindro prima che questa esca dallo stesso lungo pressore 7, 8 e dal panno sottostante 9. Di preferenza sono previsti dei mezzi per far sì che la detta alimentazione di liquido di pulizia avvenga in qualsiasi modo tale per cui il liquido stesso risulti distribuito trasversalmente sul panno 9 nella quantità strettamente necessaria e mai eccessiva, anche in conseguenza del movimento alternato di oscillazione trasversale del gruppo pressore e panno e del suo movimento relativo sulla superficie da pulire del tamburo, ad esempio con una distribuzione di detto liquido di pulizia quantitativamente differenziata e decrescente dal centro verso Pestemo dello stesso gruppo pressore e panno del dispositivo di pulizia D. Per questo scopo possono essere usati ad esempio, ma non limitativamente, dei dispositivi di distribuzione del tipo descritti nel brevetto italiano n. 1.375.783 e/o nella domanda di brevetto italiana n. BO 2008 A 000354 entrambi a nome dei due inventori citati per questa stessa domanda. La figura 7 illustra una variante costruttiva dell’apparato a pressore lungo ed a panno, che come quella descritta in precedenza ha il vantaggio di adeguarsi automaticamente a tamburi T di diametro diverso. Secondo questa variante la piastra superiore 7’ del pressore à ̈ simile a quella 7 detta in precedenza ma può avere una flessibilità limitata ed à ̈ predisposta per sostenere il telo elastomerico 8’ con disposizione distesa, come la corda di un arco. Il telo 8’ potrà in questo caso essere opportunamente rinforzato da un’armatura interna flessibile. Il panno 9 viene rinviato sotto questo pressore esattamente come nel caso precedente. Quando un tale pressore 7’, 8’ viene spinto contro il tamburo T, il telo 8’ si adegua intimamente alla superficie del tamburo T, spingendo a contatto di questo un ampio tratto di panno 9 che verrà bagnato sul fronte d’ingresso del tamburo, da mezzi simili a quelli 10, 110, 210 detti in precedenza e con lo stesso procedimento dianzi detto.
La variante di figura 8 insegna che la piastra 7†possa essere molto più consistente di quella delle precedenti soluzioni, quindi sostanzialmente rigida, che può presentare un raggio di curvatura correlato a quello del tamburo T e che può portare fissati sulla sua faccia inferiore, con disposizione parallela tra loro e nei confronti della generatrice del tamburo T, una pluralità di pressori a travetto 80, 80’, 80<n>di tipo convenzionale, con una parte inferiore 180 di materiale elastomerico. La lunghezza L2 di un tale pressore composito può essere sull’ordine di almeno 10cm o potrà essere superiore, nel qual caso sotto alla piastra 7†potranno essere fissati più di tre pressori a travetto. Il liquido di pulitura verrà alimentato sul fronte anteriore del primo pressore 80 attraverso un circuito 10, 110, 210 simile a quello dei casi precedenti. Almeno lo stesso primo pressore 80 sarà in questo caso caratterizzato dal presentare una superficie di spinta della propria parte elastomerica 180, di tipo goffrato come ad esempio quella descritta nel brevetto EP 1.644.196 della stessa richiedente, mentre gli altri pressori potranno avere una superficie di spinta liscia o sostanzialmente tale. Il pressore a superficie goffrata porta il liquido al panno ed allo sporco ed esercita un’azione meccanica intensa sullo stesso sporco, eseguendo nel contempo una presa salda del panno che in questo modo à ̈ impedito da scorrimenti trasversali relativi sul pressore, quando questo oscilla trasversalmente come detto con X e con riferimento alle figure 2 e 3. I pressori a superficie liscia 80’, 80<n>col loro panno sottostante provvedono a completare l’azione del pressore a monte, con un’azione di finitura e di asciugatura della sottile pellicola di sporco bagnato e spalmato. Resta inteso che anche il telo elastomerico 8, 8’ delle soluzioni di cui alle figure 5 e 7 potrà essere vantaggiosamente dotato di almeno un tratto inferiore ed anteriore goffrato, per svolgere le stesse funzioni della soluzione a pressore composito come prima detto con riferimento alla figura 8.
La soluzione dianzi detta di oscillazione X del dispositivo di pulizia D con una corsa Z2 lunga, come illustrato nell’esempio di figura 3, offre il vantaggio di coinvolgere una maggiore quantità in senso trasversale della porzione di panno che tocca il tamburo T e di poter operare la stessa oscillazione con una velocità non eccessiva, con minori problemi di tipo meccanico e con maggiore affidabilità di funzionamento nel tempo. NeH’ambito del trovato rientra anche la variante esecutiva secondo la quale la larghezza del dispositivo di pulizia D col panno, può essere superiore a quella illustrata nei disegni e sostanzialmente od almeno uguale alla somma della larghezza del tamburo T e della corsa alternata che lo stesso dispositivo D deve compiere nella fase di pulizia del tamburo T, il tutto in modo che il panno abbia a toccare il tamburo sempre su tutta la sua estensione trasversale, coi vantaggi che da questa condizione derivano.
Per consentire al dispositivo di pulizia D di oscillare con corse lunghe e/o per altre necessità più avanti dette, anche indipendenti da detta corsa di oscillazione del dispositivo D, à ̈ prevista la possibilità di predisporre sulle spalle Bl, B2 del basamento B (figg. 1 e 9), delle aperture, feritoie o recessi 11, 11’, di giusta ampiezza, attraverso le quali lo stesso dispositivo D possa muoversi liberamente con tratti delle proprie estremità opposte, come indicato nella figura 9 con segno a trattini. Nella soluzione di figura 9, il dispositivo di pulizia D à ̈ fissato su una slitta parallela e secondaria 12 che coi propri bordi sagomati può scorrere longitudinalmente, a cassetto, tra coppie di rullini 13 fissati lateralmente ad una slitta primaria 14 che per mezzo di boccole d’estremità 15, 15’ scorre su coppie di aste 16, 16’ fissate perpendicolarmente sui fianchi interni delle spalle Bl, B2 della macchina flessografica. Per mezzo di almeno un catenaccio di sicurezza 17 (figg. 9, 11), posto ad esempio su un’estensione d’estremità della slitta 12, tale slitta può essere solidarizzata alla slitta principale 14 per poter essere da questa portata, unitamente al dispositivo di pulizia D, nella necessaria corsa di oscillazione Z2, ad esempio ad opera di un gruppo a cilindro e pistone a pressione di fluido ed a doppio effetto 18 fisso col corpo sulla spalla B2, che attraversa con lo stelo 118 un foro di tale spalla e che con lo stesso stelo à ̈ solidale ad una staffa 114 della detta slitta principale 14. Per la periodica sostituzione delle bobine col panno del dispositivo D, à ̈ possibile neutralizzare il catenaccio 17 e disinserire e poi inserire la slitta 12 con lo stesso dispositivo D, dalla o sulla slitta principale 14, come illustrato nella figura 9 con segno a tratto e punto, attraversando la finestra 11. Dalla figura 1 appare evidente come, potendo effettuare la detta operazione di cambio del panno con spostamento del dispositivo di pulizia D attraverso una delle aperture 11, 1Γ, lo stesso dispositivo di pulizia non interferisca col supporto S in fase di stampa, che per questo non deve essere tagliato, come à ̈ per contro richiesto nella tecnica anteriore.
Resta inteso che la descrizione si à ̈ riferita ad alcune forme preferite di realizzazione del trovato, con l’omissione dei dettagli costruttivi del circuito di alimentazione del o dei liquidi di pulitura e di eventuali mezzi di compensazione della tensione longitudinale del panno, in quanto facilmente realizzabili dai tecnici del ramo. Resta pertanto inteso che al trovato possono essere apportate numerose varianti e modifiche costruttive, il tutto per altro senza abbandonare il principio informatore dell’ invenzione, come descritto, illustrato e come a seguito rivendicato. Nelle rivendicazioni i riferimenti riportati tra parentesi sono puramente indicativi e non limitativi dell’ambito di protezione delle stesse rivendicazioni.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparato particolarmente adatto per la pulizia rapida del cosiddetto tamburo centrale (T) delle macchine da stampa flessografiche, del tipo che comprende un dispositivo di pulizia a pressore, panno e liquido (D, 7-9), di larghezza correlata a quella del detto tamburo, che nella fase di pulizia viene portato a contatto e spinto sul detto tamburo che permane in rotazione, per sottoporre la superficie di tale tamburo all’azione di un liquido di pulitura in sinergia all’azione meccanica del pressore e del panno sul tamburo che ruota e dello stesso dispositivo di pulizia (D, 7-9) che viene animato di un adeguato movimento di oscillazione (X) parallelamente all’asse del tamburo, caratterizzato dal fatto che in corrispondenza delle estremità dello stesso dispositivo di pulizia (D, 7-9), le spalle (Bl, B2) del basamento (B) della macchina flessografica sono dotate di qualsiasi adatte aperture contrapposte e di giusta ampiezza (11, 1 Γ) attraverso le quali il medesimo dispositivo di pulizia (D, 7-9), comunque ed opportunamente dimensionato in larghezza, può eventualmente oscillare nel detto movimento alternato di lavoro (X) e mezzi sono previsti per far si che attraverso almeno una di dette aperture (11’) sia possibile effettuare l’operazione periodica di inserimento od installazione e di disinserimento o disinstallazione del detto dispositivo (D, 7-9) ogni volta che occorre effettuare la sostituzione del panno.
  2. 2. Apparato secondo la rivendicazione 2), caratterizzato dal fatto che il dispositivo di pulizia (D, 7-9) à ̈ montato su almeno una slitta (12) che può essere inserita e disinserita a cassetto e bloccata o sbloccata tramite mezzi a catenaccio (17) su e da almeno una slitta primaria (14) posta parallelamente all’asse del tamburo da pulire (T), sostenuta con le opposte estremità e con la interposizione di mezzi a guida e slitta (16, 16’, 15, 15’) dalle stesse spalle (Bl, B2) che sostengono girevole detto tamburo (T) e che portano le dette aperture (11, 11’), essendo detta slitta primaria (14) collegata ad un attuatore di moto rettilineo alternato (18) vincolato ad una delle dette spalle (B2).
  3. 3. Apparato secondo la rivendicazione 1), caratterizzato dall’usare un detto dispositivo di pulizia (D, 7-9) di lunghezza (LI, L2) tre o più volte superiore a quella dei sistemi tradizionali e dal comprendere dei mezzi (10, 110, 210) per erogare a monte dello stesso dispositivo di pulizia (D, 7-9) una giusta quantità e distribuzione di liquido di pulitura, essendo detta lunghezza (LI, L2) tale per cui, anche in relazione alle caratteristiche del detto movimento oscillatorio e della velocità di rotazione del tamburo (T), prima che lo sporco di una zona del tamburo stesso esca dal detto dispositivo di pulizia (D, 7-9), tale sporco risulti opportunamente spalmato sull’estensione trasversale del tamburo, sotto forma di una esile pellicola di scarsa consistenza e facilmente asportabile, il tutto in modo che tale operazione di condizionamento dello sporco possa realizzarsi in uno o pochi giri del tamburo (T).
  4. 4. Apparato secondo la rivendicazione 3), caratterizzato dal comprendere dei mezzi (10, 110, 210) tali per cui il liquido di pulizia venga erogato a monte del dispositivo di pulizia (D, 7-9) in quantità ed in modo tale da contribuire con l’azione meccanica dello stesso dispositivo di pulizia (D, 7-9), a spalmare lo sporco sull’estensione trasversale del tamburo (T) e tale per cui ogni successiva zona sporca dello stesso tamburo risulti asciugata e pulita prima di uscire dal medesimo dispositivo di pulizia (D, 7-9).
  5. 5. Apparato secondo la rivendicazione 3), caratterizzato dal comprendere dei mezzi tali per cui se lo sporco del tamburo (T) fosse di particolare consistenza, lo stesso possa uscire in parte dal dispositivo di pulizia (D, 7-9), comunque distribuito, con una esile consistenza e con buona fluidità, così da poter essere agevolmente asportato dal supporto (S) se questo permane a contatto col tamburo (T) da pulire e/o da poter essere certamente asportato in almeno un successivo giro dello stesso tamburo (T) dalla parte pulita di almeno un corto nuovo tratto di panno che viene inserito almeno sotto la prima zona del pressore, col dispositivo di pulizia (D, 7-9) che permane in oscillazione o che permane in posizione statica e centrata.
  6. 6. Apparato secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui il pressore (7, 8) ed il tratto di panno (9) da questo spinto, ha una lunghezza (LI, L2) compresa nel range di circa 10-100 cm e che la larghezza di tale complesso può essere inferiore, uguale o superiore a quella del tamburo (T), ad esempio almeno uguale alla somma della larghezza del tamburo (T) e della corsa alternata che lo stesso dispositivo (D) deve compiere nella fase di pulizia, il tutto in modo che il panno abbia a toccare lo stesso tamburo (T) sempre su tutta la sua estensione trasversale.
  7. 7. Apparato secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui il pressore comprende fissata su almeno un travetto (5) parallelo all’asse del tamburo (T) e che da parte di attuatori (6) viene spinto in allontanamento od in avvicinamento dal od allo stesso tamburo (T), la parte intermedia di una piastra (7) a pianta rettangolare, larga quanto il detto travetto, avente un profilo laterale curvo, rivolta con la parte concava verso il tamburo (T), avente un raggio di curvatura opportunamente inferiore a quello dello stesso tamburo e formata ad esempio da una lamina d’acciaio per molle, di adatto spessore e/o con materiale composito, in modo da presentare caratteristiche idonee di flessibilità nel senso della lunghezza (LI), essendo le estremità (107, 107’) di tale piastra (7) lievemente curve verso l’alto, con un profilo arrotondato ed essendo tali da sostenere le estremità di un telo (8) di materiale elastomerico, di adatte caratteristiche e che può essere uniformemente fissato alla faccia inferiore della detta piastra (7).
  8. 8. Apparato secondo la rivendicazione 7), caratterizzato dal fatto che, secondo una variante costruttiva, la piastra superiore (7’) del pressore può avere una flessibilità limitata ed essere predisposta per sostenere il telo elastomerico (8’) solo per le estremità e con disposizione distesa, come la corda di un arco, essendo lo stesso telo (8’) opportunamente rinforzato da un’armatura interna flessibile, essendo il tutto previsto in modo tale che quando il detto pressore (7’, 8’) viene spinto contro il tamburo (T), il telo (8’) si adegui intimamente alla superficie dello stesso tamburo (T), spingendo a contatto di questo e con pressione distribuita un ampio tratto di panno (9).
  9. 9. Apparato secondo la rivendicazione 7), caratterizzato dal fatto che, secondo una variante costruttiva, la piastra superiore (7†) del pressore può essere sostanzialmente rigida, può presentare un raggio di curvatura correlato a quello del tamburo (T) da pulire e può portare fissati sulla sua faccia inferiore, con disposizione parallela tra loro e nei confronti della generatrice del detto tamburo (T), una pluralità di pressori a travetto (80, 80’, 80<n>) di tipo convenzionale, con una parte inferiore (180) di materiale elastomerico, essendo previsto che almeno il pressore a monte (80) sarà in questo caso caratterizzato dal presentare una superficie di spinta della propria parte elastomerica (180), di tipo goffrato per esercitare un’azione energica sullo sporco, mentre gli altri pressori potranno avere una superficie di spinta liscia o sostanzialmente tale, per poter eseguire una efficace azione di finitura del ciclo di pulitura del tamburo (T).
  10. 10. Apparato secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il gruppo pressore (7, 7’, 7†, 8, 8’, 80) à ̈ dotato sul fronte anteriore di fori (10) opportunamente distribuiti sulla larghezza di tale fronte, per alimentare al panno ed attraverso questo al tamburo (T) da pulire, delle giuste quantità di liquido di pulitura proveniente da mezzi di trasporto e di alimentazione (210, 110) comunque disposti a bordo di una parte fissa (3) e/o di una parte mobile (5, 7, 7’, 7†) dello stesso pressore, essendo previsti dei mezzi per far sì che la detta alimentazione di liquido di pulitura avvenga in qualsiasi modo tale per cui il liquido stesso si distribuisca trasversalmente sul panno nella quantità necessaria e mai eccessiva, anche in virtù del movimento alternato di oscillazione trasversale del gruppo pressore-panno, ad esempio con una distribuzione di detto liquido quantitativamente differenziata e decrescente dal centro verso Γ esterno di tale gruppo pressore-panno.
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