ITBO20100650A1 - Macchina erogatrice di bevande fredde o ghiacciate. - Google Patents

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Davide Bassi
Andrea Cocchi
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Description

DESCRIZIONE
MACCHINA EROGATRICE DI BEVANDE FREDDE O GHIACCIATE .
La presente invenzione concerne una macchina erogatrice di bevande fredde o ghiacciate, quali, rispettivamente, bibite, granite, sorbetti e simili.
Le macchine di questo tipo comprendono generalmente una vasca trasparente, nella quale viene mescolato e raffreddato un fluido che à ̈ destinato ad essere erogato, in forma di bibita, granita o sorbetto, mediante un rubinetto posto in prossimità del fondo della vasca stessa.
La vasca à ̈ chiusa superiormente da un coperchio amovibile e contiene, nella sua parte inferiore, un elemento agitatore del tipo a coclea ed un evaporatore di un circuito frigorifero.
L'evaporatore presenta una forma cilindrica ed à ̈ circondato coassialmente dall'agitatore, il quale à ̈ posto in rotazione attorno al proprio asse da un motore elettrico attraverso un riduttore per mescolare il prodotto all'interno della vasca, evitando la separazione di eventuali componenti aventi peso specifico differente, e per evitare la formazione di un manicotto di prodotto ghiacciato sulla superficie esterna dell'evaporatore. In particolare, l'evaporatore à ̈ definito da un cilindro cavo nella cui parete laterale tubolare à ̈ annegata una serpentina entro la quale fluisce un liquido refrigerante.
Generalmente la vasca presenta una forma parallelepipeda, ad eccezione della sua parte inferiore, la quale à ̈ arrotondata in modo da avvolgere parzialmente la periferia sostanzialmente cilindrica del gruppo agitatore-evaporatore ed evitare, in tal modo, che possano formarsi zone di ristagno del prodotto.
Nel funzionamento di queste macchine à ̈ necessario mantenere il prodotto in lavorazione omogeneo e con una densità ottimale. Infatti, il valore di densità non deve andare al di sotto di un limite inferiore di accettabilità della qualità del prodotto, ma nello stesso tempo non deve oltrepassare un limite superiore per il quale l'agitatore porterebbe il motore in sovraccarico .
A tale scopo, il circuito frigorifero di queste macchine non può essere semplicemente controllato sulla base della temperatura del prodotto in lavorazione. Quest'ultimo, infatti, à ̈ costituito da una miscela di acqua, zucchero e additivi vari, mantenuti in uno stato di equilibrio fra la fase liquida e la fase solida, e la densità à ̈ funzione della percentuale relativa delle due fasi. Dal momento che il passaggio di stato dalla fase liquida alla fase solida avviene a temperatura costante, à ̈ evidente che risulta impossibile controllare lo stato di equilibrio attraverso una rilevazione della temperatura .
Nello stato della tecnica sono presenti diversi sistemi per rilevare parametri indicativi della reale densità del prodotto in lavorazione. Fra questi, il più diffuso prevede di rilevare la coppia resistente agente sull' agitatore .
Ad esempio sono noti sistemi di rilevamento della coppia resistente nei quali il motoriduttore à ̈ libero di ruotare, nel suo insieme, attorno all'asse del proprio albero contro l'azione antagonista di una molla. Un sensore, ad esempio un microinterruttore, à ̈ disposto in prossimità del motoriduttore per rilevare l'entità della rotazione di quest'ultimo e disabilitare il circuito frigorifero quando la rotazione dell'intero motoriduttore supera un valore prefissato. La molla à ̈ tarata in modo che il microinterruttore venga azionato quando l'agitatore incontra una resistenza superiore ad un valore limite prefissato, corrispondente alla densità di riferimento del prodotto. In tal modo, quando la densità del prodotto supera il valore di riferimento prefissato, la coppia resistente agente sul motoriduttore determina la rotazione dell'intero motoriduttore contro l'azione antagonista della molla ed il circuito frigorifero viene disabilitato dal microinterruttore finché la densità del prodotto non torna ad un valore accettabile.
Il sistema sopra descrìtto, seppure complessivamente efficace, non à ̈ tuttavia in grado di impedire la formazione di un sottile strato di prodotto ghiacciato attorno alla periferia dell'evaporatore, ossia tra la coclea ed il cilindro evaporatore, in particolare quando quest'ultimo non à ̈ completamente immerso nel prodotto in lavorazione.
Ciò à ̈ dovuto, da un lato, al fatto che, a parità di densità del prodotto in lavorazione all'interno della vasca, il valore della coppia resistente agente sul motoriduttore varia al variare della quantità del prodotto stesso, e, dall'altro, dal fatto che lo scambio termico attraverso la superficie esterna dell'evaporatore varia a seconda che tale superficie sia lambita o meno dal prodotto il lavorazione.
E' qui opportuno precisare che tale strato ghiacciato, per via del suo ridottissimo spessore, non viene rimosso dalla coclea, ruotando quest'ultima attorno alla superficie laterale del cilindro evaporatore ad una distanza non nulla.
La formazione dello strato ghiacciato, che ha origine e si manifesta prevalentemente nella parte superiore del cilindro evaporatore, incide negativamente sulla qualità della miscelazione della macchina, e quindi sulla qualità del prodotto erogato. In altre parole, la qualità del prodotto erogato varia al variare della quantità del prodotto in lavorazione all'interno della vasca .
Ad esempio, nel funzionamento frigobibita, ossia nella erogazione di una bibita fredda più o meno densa, un abbassamento del livello del prodotto nella vasca, tale da lasciare scoperta la parte superiore del cilindro evaporatore, può portare alla formazione su quest'ultimo del sopracitato strato ghiacciato. Tale strato può successivamente distaccarsi dal cilindro evaporatore ed i suoi frammenti possono miscelarsi alla bibita erogata, incidendo negativamente sull'indice di gradimento del consumatore verso la bevanda.
E' evidente che anche nella erogazione di una granita o di un sorbetto il distacco dello strato di ghiacchio, o anche di suoi frammenti più o meno estesi, incide negativamente sulla qualità del prodotto erogato. Tali frammenti, infatti, miscelandosi al prodotto erogato, conferiscono a quest'ultimo una granulosità ed una colorazione non omogenee.
E' altresì evidente che un semplice controllo della temperatura del prodotto in lavorazione, ad esempio in prossimità della presa del rubinetto dove il prodotto à ̈ sempre presente, non consente di far fronte all'inconveniente sopra esposto.
Tale inconveniente si manifesta ugualmente nelle cosiddette macchine erogatrici a vasche multiple, ossia in macchine del tipo generico sopradescritto nelle quali su un unico telaio sono montate due o più vasche, ciascuna utilizzata per produrre ed erogare un rispettivo prodotto.
Generalmente, in queste macchine gli evaporatori delle vasche sono collegati fra loro in parallelo e fanno capo ad un unico compressore attraverso rispettive elettrovalvole comandate. Quando in una determinata vasca si raggiunge la densità di prodotto desiderata, la corrispondente elettrovalvola viene chiusa in modo da escludere l'evaporatore di quella vasca dal circuito frigorifero. Quando tutte le elettrovalvole sono chiuse il compressore viene spento e viene riavviato alla prima riapertura di una elettrovalvola.
E' pertanto evidente come anche in questo caso, per ogni singola vasca, valgano le considerazioni sopra riportate relativamente alla possibile formazione di un sottile strato ghiacciato attorno alla periferia del relativo evaporatore.
Scopo della presente invenzione à ̈ quello di realizzare una macchina erogatrice di bevande fredde o ghiacciate, quali bibite, granite, sorbetti e simili, che sia priva dell'inconveniente sopra decritto, e che sia quindi in grado di erogare le bevande sempre con la medesima qualità.
Scopo ulteriore della presente invenzione à ̈ quello di realizzare una macchina erogatrice di bevande fredde o ghiacciate, quali bibite, granite, sorbetti e simili, che sia in grado di avvisare l'operatore dell'abbassamento del livello del prodotto in vasca al di sotto di un limite prefissato.
Nell'ambito di tali scopi, à ̈ altresì compito della presente invenzione quello di proporre una soluzione tecnica semplice, efficace, economica e di facile attuazione pratica, anche su macchine preesistenti.
Secondo la presente invenzione viene realizzata una macchina erogatrice di bevande fredde o ghiacciate, quali bibite, granite, sorbetti e simili, la quale comprende le caratteristiche presenti in una qualsiasi delle rivendicazioni di seguito riportate.
L'invenzione verrà ora descritta, a puro titolo di esempio non limitativo, con riferimento ai disegni allegati, nei quali:
la figura 1 Ã ̈ una vista prospettica di una macchina realizzata in accordo con la presente invenzione;
la figura 2 Ã ̈ una vista in sezione longitudinale di una porzione della macchina di figura 1;
la figura 3 mostra ingrandito un particolare di figura 2;
- la figura 4 mostra una variante realizzativa del particolare di figura 3; e
le figure 5 e 6 mostrano schematicamente a blocchi due diverse configurazioni della macchina di figura 1. Con riferimento alle figure allegate, con il numero 1 di riferimento à ̈ indicata nel suo complesso una macchina erogatrice di bevande fredde o ghiacciate, quali bibite, granite, sorbetti e simili.
La macchina 1 comprende un telaio che definisce una base 2, la quale contiene al suo interno parte di un circuito frigorifero 3, mostrato schematicamente nella figura 5.
Sulla base 2 à ̈ montata almeno una vasca 4 trasparente di contenimento, nella quale viene lavorato, precisamente mescolato e raffreddato, un fluido che à ̈ destinato ad essere erogato, in forma di bevanda fredda o ghiacciata, mediante un rispettivo rubinetto 5 disposto sul fronte F della macchina 1 in prossimità del fondo della vasca 4 stessa .
In particolare, la vasca 4 presenta una parete 6 frontale, la quale à ̈ provvista inferiormente di una bocca 7 di erogazione della bevanda, collegata al rubinetto 5.
Nell'esempio riportato, la macchina 1 comprende tre vasche 4, affiancate l'una all'altra al di sopra della base 2; tuttavia, secondo diverse varianti non illustrate ma immediatamente deducibili da quanto di seguito descritto, le vasche 4 possono essere n, dove n à ̈ un numero intero maggiore o uguale a 1.
Dunque, in generale, rientra nello spirito della presente invenzione sia una macchina monovasca che una macchina a vasche multiple.
Le vasche, qualora più di una, possono erogare, ciascuna, un rispettivo tipo di bevanda.
Ciascuna vasca 4 Ã ̈ chiusa superiormente da un coperchio 8 amovibile e contiene, nella sua parte inferiore, un organo agitatore 9 del tipo a coclea ed un evaporatore 10, quest'ultimo facente parte del sopracitato circuito frigorifero 3.
Ciascuna vasca 4 presenta una forma sostanzialmente parallelepipeda ad eccezione della propria parte inferiore, la quale à ̈ arrotondata in modo da avvolgere parzialmente la periferia sostanzialmente cilindrica del gruppo agitatore-evaporatore ed evitare, in tal modo, che possano formarsi zone di ristagno del prodotto in lavorazione. In particolare, l'evaporatore 10 presenta una forma sostanzialmente cilindrica ed à ̈ internamente cavo. Più in dettaglio, l'evaporatore 10 presenta una parete 11 laterale tubolare, sostanzialmente cilindrica, la quale à ̈ chiusa frontalmente da una parete 12 circolare.
La parete 12 frontale dell'evaporatore 10 Ã ̈ disposta affacciata alla parete frontale 6 della vasca 4.
L'evaporatore 10 à ̈ disposto al fondo della vasca 4 con una sua porzione 13 frontale inferiore disposta in prossimità della bocca 7 di erogazione della bevanda. Nel dettaglio la porzione 13 frontale inferiore à ̈ definita dall'estremità inferiore della parete 12 circolare.
La parete 11 tubolare si sviluppa attorno ad un asse 14 centrale longitudinale disposto in posizione orizzontale o sostanzialmente orizzontale.
Attorno all'asse 14, e all'interno della parete 11, si sviluppa, avvolta ad elica, una serpentina 15 di raffreddamento, facente parte del sopra citato circuito frigorifero 3.
Le pareti 11 e 12 delimitano esternamente l'evaporatore 10, del quale definiscono una parete di raffreddamento del prodotto in lavorazione.
La serpentina 15 Ã ̈ dunque integrata nella parete di raffreddamento, e precisamente nella parete 11.
Le pareti 11 e 12 definiscono inoltre una cavità 16 interna, sostanzialmente cilindrica, dell'evaporatore 10 .
La parete 11 à ̈ circondata coassialmente dall'organo agitatore 9, il quale à ̈ posto in rotazione attorno al proprio asse, ossia attorno all'asse 14, da una unità motrice 17 per mescolare il prodotto all'interno della vasca 4 e per evitare la formazione di un manicotto di prodotto ghiacciato sulla superficie esterna della parete 11.
L'unità motrice 17 comprende un motoriduttore 18 di tipo noto, il quale à ̈ alloggiato nella parte posteriore e nella parte inferiore della macchina 1.
L'unità motrice 17 comprende inoltre mezzi di trasmissione del moto 19, interposti fra il motoriduttore 18 e l'organo agitatore 9.
I mezzi di trasmissione del moto 19 comprendono un albero 20 cilindrico, il quale si sviluppa longitudinalmente lungo l'asse 14 all'interno della cavità 16 e fuoriesce a tenuta dalla parete 12 con una estremità 21 di movimentazione dell'organo agitatore 9. Attorno all'estremità 21 à ̈ prevista una guarnizione 22 anulare di tenuta, la quale à ̈ interposta fra la parete 12 ed una sede 23 dell'organo agitatore 6, nella quale à ̈ inserita e bloccata l'estremità 21.
In tal modo à ̈ impedito al prodotto in lavorazione nella vasca 4 di penetrare all'interno della cavità 16.
Nella serpentina 15 fluisce un liquido refrigerante il quale à ̈ portato in circolo nel circuito frigorifero 3 da un compressore 24, alloggiato all'interno della base 2. Nella macchina 1 à ̈ previsto un unico compressore 24 per tutte le serpentine 15, tuttavia secondo una differente forma di realizzazione, la macchina 1 potrebbe avere, per ciascuna vasca 4, un proprio circuito frigorififero 3 del tutto indipendente dagli altri.
Secondo quanto illustrato nella figura 5, il compressore 24 à ̈ collegato in modo noto ad un condensatore 25, il quale à ̈ dotato di un proprio organo 26 di ventilazione forzata.
Le serpentine 15 dei rispettivi evaporatori 10 sono collegate fra loro in parallelo ed i relativi ingressi I fanno capo al condensatore 25 attraverso rispettive elettrovalvole 27 comandate.
Il circuito frigorifero 3 comprende inoltre un filtro 28, interposto fra il condensatore 25 e le elettrovalvole 27, ed un accumulatore di volume 29, il quale à ̈ interposto fra le uscite U di tutte le serpentine 15 ed il compressore 24.
Per il controllo delle elettrovalvole 27 la macchina 1 comprende una centralina 30 e, in ciascuna vasca 4, mezzi di rilevamento 31 della densità del prodotto in lavorazione, collegati alla centralina 30.
Secondo modalità note, i mezzi di rilevamento 31 possono prevedere sensori di temperatura, a contatto termico con il prodotto in lavorazione, e/o sensori di coppia collegati al rispettivo motoriduttore 18.
Quando in una determinata vasca 4 si raggiunge la densità di prodotto desiderata, la corrispondente elettrovalvola 27 viene chiusa in modo da escludere l'evaporatore 10 di quella vasca dal circuito frigorifero 3. Quando tutte le elettrovalvole 27 sono chiuse il compressore 24 può essere spento e viene riavviato alla prima riapertura di una elettrovalvola 27, oppure può rimanere attivo ma con le valvole chiuse e, pertanto spinge ma il gas non circola.
Nel caso in cui la macchina 1 comprenda una unica vasca 4, la centralina 30 può pilotare direttamente il compressore 24 sulla base del segnale proveniente dai mezzi di rilevamento 31 presenti nella vasca 4 stessa, oppure può aprire o chiudere l'elettrovalvola 27. Anche in questo caso, quindi, il compressore può continuare ad andare o essere spento per poi essere riacceso.
La macchina 1 comprende inoltre mezzi di rilevamento della temperatura degli evaporatori 10. Relativamente a ciascun evaporatore 10,.i citati mezzi di rilevamento comprendendo una sonda 32 di temperatura associata alla porzione 33 frontale superiore dell'evaporatore 10 stesso.
Secondo quanto meglio illustrato nelle figure 2 e 3, la porzione 33 à ̈ disposta in posizione diametralmente opposta alla sopracitata porzione 13, ossia à ̈ definita dalla estremità superiore della sopraciata parete 12 e dalla estremità frontale superiore della sopracitata parete 11.
La sonda 32 à ̈ alloggiata all'interno di una sede 34 della parete di raffreddamento dell'evaporatore 10. Più precisamente, la sede 34 à ̈ ricavata longitudinalmente, o saldata, nella parete 11 laterale tubolare dell'evaporatore 10 e presenta una bocca 35 di ingresso anteriore ricavata nella parete 12.
La bocca 35 di ingresso anteriore à ̈ chiusa, attraverso una guarnizione di tenuta, da un tappo 36 amovibile. In particolare, il tappo 36 à ̈ del tipo a vite.
Il tappo 36 Ã ̈ termicamente isolante. In particolare il tappo 36 Ã ̈ realizzato in materiale plastico.
La funzione del tappo 36 Ã ̈ quella di evitare che la sonda 32 possa venire a contatto del prodotto in lavorazione .
La sonda 32 à ̈ disposta in prossimità della serpentina 15, in particolare à ̈ disposta in prossimità della spira di ingresso della serpentina 15, ossia della spira più fredda .
In altre parole, ciascuna sonda 32 di temperatura à ̈ disposta all'interno del rispettivo evaporatore 10 in corrispondenza della zona più fredda di quest'ultimo, ed à ̈ isolata dal prodotto in lavorazione.
Nel funzionamento della macchina 1, quando si determina una variazione della temperatura rilevata da una sonda 32 al di sotto o al di sopra di un valore limite prefissato, la centralina 30 comanda l'attivazione di un rispettivo dispositivo 37 di segnalazione ottico e/o acustico, collegato alla centralina 30 stessa(figura 5). Ad esempio il dispositivo 37 può essere costituito da una spia luminosa, da un cicalino, ecc.
Per ciascuna vasca 4 Ã ̈ previsto un rispettivo dispositivo 37 di segnalazione ottico e/o acustico indipendente .
In particolare, con la macchina 1 in funzione frigobibita, quando in una vasca 4 la zona in cui à ̈ posta la sonda 32 à ̈ coperta dal prodotto in lavorazione, la temperatura rilevata corrisponde al set point di temperatura impostato sulla scheda elettronica della centralina 30 per il funzionamento in frigobibita. Pertanto l'evaporatore 10 di quella vasca 4 continua ad essere attivo ed il relativo dispositivo 37 di segnalazione non emette alcun segnale.
Quando la zona in cui à ̈ posta la sonda 32 viene scoperta dal prodotto, la temperatura rilevata à ̈ diversa dal set point di temperatura impostato sulla scheda elettronica della centralina 30 per il funzionamento in frigobibita. Pertanto l'evaporatore 10 di quella vasca 4 continua ad essere attivo ma il relativo dispositivo 37 di segnalazione emette un segnale per avvisare l'operatore che il livello del prodotto nella vasca 4 à ̈ troppo basso.
In alternativa o contemporaneamente, secondo due ulteriori modalità di funzionamento, il rilevamento da parte di una sonda 32 di un valore di temperatura inferiore ad un valore limite prefissato per il quale può formarsi uno strato ghiacciato attorno alla parete 11 può portare la centralina 30 a comandare la chiusura della corrispondente elettrovalvola 27. Più in generale, la centralina 30 può attivare o disattivare la circolazione di fluido refrigerante all'interno di ciascun evaporatore 10 sulla base dei segnali delle relative sonde 32.
In altre parole, le sonde 32 possono essere utilizzate per un controllo di livello nelle relative vasche 4, con conseguente segnalazione all'operatore, oppure per un controllo delle temperature degli evaporatori 10, oppure per entrambi i controlli.
Nel caso in cui la macchina 1 comprenda una unica vasca 4, la centralina 30 può pilotare direttamente il compressore 24 sulla base del segnale proveniente dalla sonda 32 . In altre parole può aprire o chiudere l'elettrovalvola 27 fermando, di conseguenza, il compressore o no.
Nella figura 6 Ã ̈ mostrata schematicamente una variante della la macchina 1, nella quale i dispositivi 37 di segnalazione ottici e/o acustici sono assenti. In tale caso, le sonde 32 vengono utilizzate per un controllo delle temperature degli evaporatori 10.
Secondo la variante di figura 4, ciascuna sede 34 Ã ̈ chiusa anteriormente e presenta una bocca 38 di ingresso posteriore accessibile dalla porzione posteriore dell'evaporatore 10 a mezzo di un condotto 39 ricavato longitudinalmente lungo la parete 11.
L'invenzione può essere altresì oggetto di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo; tutti i dettagli possono essere sostituiti, inoltre, da elementi tecnicamente equivalenti .

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Macchina erogatrice di bevande fredde o ghiacciate, quali bibite, granite, sorbetti e simili, comprendente almeno una vasca (4) di contenimento e lavorazione del prodotto da erogare; la vasca (4) presentando una parete (6) frontale, la quale à ̈ provvista inferiormente di una bocca (7) di erogazione della bevanda, e contenendo al suo interno un evaporatore (10) di un circuito frigorifero (3); l'evaporatore (10) essendo disposto al fondo della vasca (4) con una sua porzione frontale inferiore (13) disposta in prossimità della bocca (7) di erogazione della bevanda; la macchina (1) essendo caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi di rilevamento della temperatura dell'evaporatore (10); detti mezzi di rilevamento comprendendo una sonda (32) di temperatura associata alla porzione frontale superiore (33) dell'evaporatore (10).
  2. 2. Macchina secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che l'evaporatore (10) Ã ̈ delimitato esternamente da una parete (11, 12) di raffreddamento del prodotto in lavorazione all'interno della quale fluisce un liquido refrigerante; la sonda (32) essendo alloggiata all'interno di una sede (34) di detta parete (11, 12).
  3. 3. Macchina secondo la rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che detta parete (11, 12) di raffreddamento porta integrata una serpentina (15) all'interno della quale fluisce detto liquido refrigerante; detta sonda (32) essendo disposta in prossimità della serpentina (15).
  4. 4. Macchina secondo la rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che detta parete (11, 12) di raffreddamento comprende una porzione laterale tubolare (11) ed una porzione frontale (12), le quali delimitano una cavità (16) interna dell'evaporatore (10); la serpentina (15) e la sonda (32) essendo integrate in detta porzione laterale tubolare (11).
  5. 5. Macchina secondo la rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che detta sede (34) presenta una bocca (35) di ingresso anteriore ricavata nella porzione frontale (12) della parete di raffreddamento.
  6. 6. Macchina secondo la rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che detta bocca (35) di ingresso anteriore à ̈ chiusa da un tappo (36) amovibile.
  7. 7. Macchina secondo la rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che detta sede (34) presenta una bocca (38) di ingresso posteriore accessibile dalla porzione posteriore dell'evaporatore (10) a mezzo di un condotto (39) ricavato longitudinalmente lungo la porzione laterale tubolare (11) della parete di raffreddamento .
  8. 8. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 1 a 7, caratterizzata dal fatto di comprendere una centralina (30) e mezzi attuatori (24; 27) per attivare o disattivare la circolazione di fluido refrigerante all'interno dell'evaporatore (10); detti mezzi attuatori (24; 27) essendo comandati dalla centralina (30) sulla base del segnale emesso dai mezzi di rilevamento della temperatura dell'evaporatore (10).
  9. 9. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 1 a 8, caratterizzata dal fatto di comprendere una centralina (30) e mezzi di segnalazione (37) ottici e/o acustici per segnalare all'operatore uno svuotamento della vasca (4) oltre un limite di guardia; detti mezzi di segnalazione (37) essendo comandati dalla centralina (30) sulla base del segnale emesso dai mezzi di rilevamento della temperatura dell'evaporatore (10).
  10. 10. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 9, comprendente almeno due vasche (4) montate su un unico telaio (2), ciascuna prevista per produrre ed erogare un rispettivo prodotto, una centralina (30) ed un unico compressore (24) al quale gli evaporatori (10) delle vasche (4), collegati fra loro in parallelo, fanno capo attraverso rispettive elettrovalvole (27) di collegamento ed esclusione; ciascuna elettrovalvola (27) essendo comandata dalla centralina (30) sulla base del segnale emesso dai mezzi di rilevamento della temperatura dell'evaporatore (10).
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