ITBO20100511A1 - Apparecchiatura per la rimozione di elementi inquinanti flottanti da una superficie liquida - Google Patents

Apparecchiatura per la rimozione di elementi inquinanti flottanti da una superficie liquida Download PDF

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ITBO20100511A1
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IT
Italy
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floating
sliding
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floating raft
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IT000511A
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Aniello Massimo D
Vainer Marchesini
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Wam Spa
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Description

“APPARECCHIATURA PER LA RIMOZIONE DI ELEMENTI INQUINANTI FLOTTANTI DA UNA SUPERFICIE LIQUIDAâ€
La presente invenzione à ̈ relativa ad una apparecchiatura per la rimozione di elementi flottanti da una superficie liquida. L’apparecchiatura à ̈ applicata preferibilmente, ma non esclusivamente, ad impianti di depurazione delle acque reflue, civili e industriali, ma anche alle vasche di separazione grassi nell’industria casearia, o alle vasche di trattamento chimico/fisico per precipitazione di elementi in soluzione.
In tali impianti vi à ̈ sempre almeno una apparecchiatura adibita all’asportazione di elementi flottanti dalla superficie della massa liquida. Tali materiali sono costituiti essenzialmente da emulsioni grasse, da schiume, e da elementi solidi in genere che galleggiano sul pelo libero della massa liquida. Le apparecchiature di questo tipo comprendono in generale un carro digrassatore munito di ruote che à ̈ atto a spostarsi su una coppia di guide parallele dedicate. Sul carro à ̈ montato un braccio oscillante munito di un galleggiante e di una racla. Il braccio oscillante, inoltre, à ̈ attrezzato con dei rullini di comando i quali, a loro volta, rotolano seguendo un percorso obbligato sia all’andata che al ritorno in modo tale che il braccio (con il galleggiante e la racla su di esso montati) stia in posizione abbassata durante la fase di pulizia (fase di lavoro o di frontemarcia), mentre si trovi in posizione sollevata, rispetto al pelo libero dell’acqua, quando la racla à ̈ in fase di ritorno (ovvero, fase di non lavoro o di retro-marcia).
Tutti questi accorgimenti sono finalizzati al fatto che bisogna spazzare il pelo libero delle acque reflue sempre nella stessa direzione, mentre nella fase di ritorno la racla, come abbiamo detto, si deve sollevare (rispetto al pelo libero dell’acqua), perché se essa restasse abbassata almeno una parte dei detriti potrebbe essere spazzata su e giù lungo il canale di digrassatura senza che avvenga, come desiderato, la loro espulsione verso una unità di evacuazione per essere poi indirizzati eventualmente verso un impianto di trattamento dei rifiuti.
A questo scopo, pertanto, nella fase di ritorno del carrello la racla, il galleggiante ed il braccio vengono sollevati con le modalità sopra descritte.
Tuttavia, uno degli inconvenienti che si presentano più frequentemente durante il funzionamento di un siffatto carro digrassatore à ̈ costituito dal fatto che le sue ruote s’impuntano durante lo scorrimento nelle relative guide. Difatti, a motivo delle deformazioni che, per le più svariate cause, si producono sulle guide, tali guide perdono il loro parallelismo lungo il canale di raclatura per cui le ruote del carrello che si trovano in tali guide s’impuntano, con tutte le conseguenze negative del caso. Altri fattori d’impuntamento delle ruote sulle rotaie possono essere la presenza di detriti sulle rotaie stesse, oppure i trattamenti a cui sono state sottoposte le rotaie prima dell’uso.
La presente apparecchiatura à ̈ stata ideata, pertanto, per ovviare a questo e ad altri inconvenienti che saranno visti in seguito.
Secondo la presente invenzione viene realizzata, quindi, una apparecchiatura per la rimozione di elementi flottanti secondo quanto rivendicato nella rivendicazione 1 o in una qualsiasi delle rivendicazioni dipendenti direttamente o indirettamente dalla rivendicazione 1.
Per una migliore comprensione della presente invenzione, verranno ora descritte due forme di attuazione preferite, a puro titolo di esempio non limitativo e con riferimento ai disegni allegati, nei quali:
- la figura 1 illustra una vista laterale di un impianto di depurazione di acque reflue civili e/o industriali di tipo compatto in cui à ̈ compresa una apparecchiatura oggetto della presente invenzione;
- la figura 2 mostra una vista in pianta dell’impianto di figura 1;
- la figura 3 fa vedere una vista frontale dell’impianto di cui alle figure 1, 2;
- la figura 4 illustra una prima configurazione di una prima forma di attuazione di una apparecchiatura per la rimozione di elementi inquinanti flottanti secondo la presente invenzione;
- la figura 5 mostra una vista tridimensionale di una seconda configurazione dell’apparecchiatura di figura 4;
- la figura 6 fa vedere una vista laterale della prima forma di attuazione dell’apparecchiatura oggetto dell’invenzione mentre si sta spostando in avanti, cioà ̈ in una “condizione di lavoro†;
- la figura 7 illustra una vista laterale della prima forma di attuazione dell’apparecchiatura oggetto dell’invenzione mentre si sta spostando in retromarcia, cioà ̈ quando l’apparecchiatura si trova in una “condizione di non lavoro†;
- la figura 8 mostra una vista laterale della apparecchiatura illustrata nelle figure 6, 7, mentre scivola su un piano inclinato per effettuare lo scarico degli elementi inquinanti flottanti in una tramoggia di scarico;
- la figura 9 fa vedere una seconda forma di attuazione dell’apparecchiatura oggetto dell’invenzione;
- la figura 10 illustra una vista laterale della seconda forma di attuazione dell’apparecchiatura oggetto dell’invenzione mentre si sta spostando in avanti, cioà ̈ in una “condizione di lavoro†; e
- la figura 11 mostra una vista laterale della seconda forma di attuazione dell’apparecchiatura oggetto dell’invenzione mentre si sta spostando in retromarcia, cioà ̈ quando l’apparecchiatura si trova in una “condizione di non lavoro†.
Nelle figure 1-3 con 100 si à ̈ indicato nel suo complesso un impianto di depurazione di acque reflue civili e/o industriali di tipo compatto in cui viene utilizzata una apparecchiatura 10 per la rimozione di elementi inquinanti flottanti secondo la presente invenzione.
In maniera nota, l’impianto di depurazione 100 di acque reflue comprende una vasca 101, sostenuta sul terreno da una struttura (STR), comprendente, a sua volta, un bacino di decantazione 102 separato da una zona di digrassatura 103 da una paratia cattura-grassi 104 la cui conformazione e funzione verranno descritte in seguito.
Nel bacino di decantazione 102 entrano le acque reflue da trattare attraverso una bocca d’ingresso (INL). Le acque fluiscono nella vasca 101 dalla bocca d’ingresso (INL) verso una bocca di uscita (OTL) sostanzialmente secondo una direzione ed un verso dati da una freccia (F1) (figure 1, 2).
Bisogna tuttavia premettere che prima dell’ingresso nella vasca 101 le acque reflue subiscono altri trattamenti ben noti, tipo quelli di separazione delle polluzioni solide (ad esempio degrigliatura e dissabbiatura), per mezzo di apposite apparecchiature non illustrate.
La paratia cattura-grassi 104, insieme ad una parete 101A della vasca 101 ad essa parallela, definisce la suddetta zona di digrassatura 103 che si estende in una direzione parallela a (F1). All’interno della zona di digrassatura 103 viene azionata la suddetta apparecchiatura 10 per la rimozione di elementi inquinanti flottanti (vedi oltre).
Per consentire il passaggio unidirezionale degli elementi inquinanti flottanti dal bacino di decantazione 102 alla zona di digrassatura 103 la paratia cattura-grassi 104 à ̈ provvista di una pluralità di finestre 104A. Inoltre, nel bacino di decantazione 102 vi à ̈ un dispositivo di insufflazione 130 di aria compressa, immerso nella massa liquida (ML), che spinge gli elementi inquinanti flottanti verso il pelo libero (PL) delle acque reflue presenti nella vasca 101 ed in particolare verso il pelo libero (PL) delle acque che si trovano nella zona di digrassatura 103 da cui, come vedremo, vengono evacuate dall’apparecchiatura 10 realizzata secondo i dettami della presente invenzione.
Come mostrato in particolare in figura 3 gli elementi inquinanti flottanti vengono fatti passare dal bacino di decantazione 102 alla zona di digrassatura 103 attraverso la pluralità di aperture 104A realizzate nella paratia 104 dall’azione che à ̈ espletata su di loro da getti di aria compressa che escono dai tubi del dispositivo di insufflazione 130.
Come sarà visto meglio in seguito quando si descriverà in maggior dettaglio il funzionamento dell’apparecchiatura 10, alla fine della zona di digrassatura 103 si trovano un sistema di scarico 140 degli elementi inquinanti flottanti trascinati dalla racla dell’apparecchiatura 10 e da un gruppo di trazione 145, per esempio un motoriduttore che, come vedremo, agisce su tale racla (vedi oltre).
Il funzionamento dell’impianto di depurazione 100 in cui à ̈ integrata l’apparecchiatura 10 oggetto della presente invenzione à ̈ il seguente:
(a) le acque reflue da trattare sono introdotte nell’impianto 100 attraverso la bocca d’ingresso (INL) e fluiscono verso la bocca di uscita (OTL) secondo una direzione ed un verso dati dalla freccia (F1);
(b) le acque reflue passano attraverso un dispositivo degrigliatore (non illustrato) in cui vengono trattenuti i residui più grossolani;
(c) entrando nel bacino di decantazione 102, tuttavia, le acque sono ancora piene di sabbia e di elementi inquinanti flottanti; la sabbia cade per gravità verso il fondo del bacino di decantazione 102 e da questo allontanato per il tramite di un dispositivo dissabbiatore (non illustrato); inoltre, sempre nel bacino di decantazione 102, le acque vengono lavate da getti di aria compressa distribuita dal dispositivo di insufflazione 130, getti d’aria compressa che, gorgogliando nella massa liquida, favoriscono la separazione e la risalita degli elementi inquinanti flottanti; e
(d) per quanto possibile, gli elementi inquinanti flottanti attraversano la pluralità di aperture 104A realizzate nella paratia cattura grassi 104 e vengono inviati verso il pelo libero (PL) delle acque presenti nella zona di digrassatura 103, da cui sono poi evacuati dall’azione dell’apparecchiatura 10 per mezzo del sistema di scarico 140.
Nelle figure 4-7 con 10 si à ̈ indicata, nel suo complesso, come abbiamo detto, una prima forma di attuazione dell’apparecchiatura per la rimozione di elementi inquinanti flottanti secondo la presente invenzione.
L’apparecchiatura 10 comprende una zattera galleggiante 20 su cui à ̈ montata una racla 21 attrezzata, in questo caso con un pendolo idraulico a doppio effetto 22.
Il pendolo idraulico a doppio effetto 22 in realtà non à ̈ altro che un bilanciere attivato da flussi liquidi (FF) creati dal moto relativo tra la zattera galleggiante 20 e la massa liquida (ML) (figure 6, 7).
Inoltre, come illustrato in maggior dettaglio nelle figure 4, 5, la zattera galleggiante 20 comprende due siluri 23, 24 sostanzialmente paralleli tra di loro ed uniti tra di loro, da una parte, da una traversa 25 e, dall’altra, dalla racla 21, anch’essa trasversale alle direzioni di giacitura dei due siluri 23, 24. Inoltre, la racla 21 à ̈ vincolata ad una rotazione avente un asse (X) (figura 5) tramite cerniere 26, 27 poste alle estremità anteriori 23A, 24A (figura 5) dei rispettivi siluri galleggianti 23, 24.
Il pendolo idraulico a doppio effetto 22 à ̈ atto a ruotare la racla 21 intorno all’asse (X).
La racla 21 presenta una faccia interna 21A (figura 5) ed una faccia esterna 21B (figura 4) rispetto al senso di avanzamento nelle condizioni di lavoro dato da una freccia (F2) parallela, ma di verso opposto, alla citata freccia (F1)(figura 2).
Quando la racla 21 si trova nella posizione di lavoro mostrata nelle figure 4, 6 la sua faccia interna 21A à ̈ appoggiata alle estremità anteriori 23A, 24A, leggermente inclinate, dei due siluri 23, 24. Ovviamente, le estremità anteriori 23A, 24A, possono essere perpendicolari rispetto ad un rispettivo asse longitudinale (non mostrato) dei siluri 23, 24.
Come illustrato in figura 6, la faccia interna 21A della racla 21 va in battuta sulle estremità anteriori 23A, 24A a causa della spinta esercitata sulla faccia esterna 21B dall’acqua quando la zattera galleggiante 20 si sposta nella direzione e nel verso individuati dalla freccia (F2).
Come mostrato in particolare in figura 4, alla faccia interna 21A della racla 21 à ̈ solidale il pendolo idraulico a doppio effetto 22 comprendente, a sua volta, un braccio 31 alla cui estremità libera à ̈ fissata una pinna 32. La pinna 32 presenta, a sua volta una faccia interna 32A ed una faccia esterna 32B.
Come illustrato in maggior dettaglio in figura 6, durante il percorso di lavoro la racla 21, munita del suddetto pendolo idraulico a doppio effetto 22, viene investita dai flussi liquidi (FF) e, data una opportuna disposizione dell’asse di rotazione (X), tale racla 21 ruota intorno all’asse (X) fino a portarsi su un piano quasi verticale rispetto al pelo libero (PL) delle acque reflue da depurare.
Nel contempo anche la faccia esterna 32B della pinna 32 viene investita dai flussi liquidi (FF). Questa azione dei flussi liquidi (FF) sulla faccia esterna 32B aiuta a tenere premuta la faccia interna 21A della racla 21 sulle estremità 23A, 24A dei siluri 23, rispettivamente, 24.
Come mostrato in particolare nelle figure 2, 8 alla racla 21 Ã ̈ attaccata una imbragatura 160 tirata da un primo ramo 161A di una fune 161 che, a sua volta, si avvolge intorno ad un sistema di pulegge 162 messe in rotazione dal gruppo di trazione 145. Un secondo ramo 161B della fune 161 Ã ̈ deviato da una puleggia folle 165 (figure 1, 2). Il secondo ramo 161 viene agganciato alla traversa 25 tramite una imbragatura 166 (figura 2).
Durante la corsa di lavoro (freccia (F2); figure 6, 8) la zattera galleggiante 20 si sposta da una prima posizione terminale (POS1) ad una seconda posizione terminale (POS2). In questo caso, gli elementi flottanti 300 (figura 8) che galleggiano sul pelo libero (PL) delle acque che si trovano nella zona di digrassatura 103 vengono spinti dalla faccia esterna 21B della racla 21 verso il sistema di scarico 120.
Per facilitare lo scarico degli elementi inquinanti 300 (figura 8) nel sistema di scarico 120 nella parte finale del percorso di lavoro (seconda posizione terminale (POS2)) viene posto uno scivolo 170 su cui slitta la zattera galleggiante 20 per effetto della trazione effettuata su di essa dal primo ramo 161A della fune 161. In realtà l’azione di trazione del gruppo di trazione 145 sulla zattera galleggiante 20 si espleta su tutto il tragitto di lavoro della racla 21 lungo la zona di digrassatura 103. La forza di trazione del ramo 161A della fune 161 sulla zattera galleggiante 20 ha un punto di applicazione della forza di trazione (Ft1) pari o superiore all’asse (X) (figure 6, 8).
Come mostrato in particolare nelle figure 4, 5, per migliorare la stabilità della zattera galleggiante 20 à ̈ stato verificato che su ciascun spigolo laterale 21C, 21D della racla 21 à ̈ vantaggioso apporre un elemento elastico di guida e di tenuta 33, rispettivamente, 34, per esempio una spazzola. Le punte libere degli elementi elastici 33, 34 si appoggiano sulla parete 101A della vasca 101, da una parte, e sulla paratia cattura-grassi 104, dall’altra (figura 3) e spazzano questi elementi sia nella corsa di andata che in quella di ritorno (vedi oltre).
La zattera galleggiante 20 dell’apparecchiatura 10, dunque, si autosostiene e si autolivella al variare della altezza del pelo libero (PL) delle acque reflue da depurare.
Una sagomatura opportuna, con opportuni smussi, della zattera galleggiante 20, per così dire “a catamarano†, crea un effetto “pattino idrodinamico†sui fianchi della zattera galleggiante 20 stessa, il che fluidifica il suo moto, sia in fase di lavoro che in fase di ritorno.
Onde assicurare un corretto scorrimento della zattera galleggiante 20 nella zona di digrassatura 103 Ã ̈ importante che vi sia un corretto proporzionamento tra la larghezza (La) (sostanzialmente uguale alla larghezza della zona di digrassatura 103) della zattera galleggiante 20 e la sua lunghezza (Lu) (figura 2).
Si à ̈ verificato attraverso il calcolo e la sperimentazione che vale la seguente relazione:
(Lu) > (1,25 ÷ 1,5)*(La)
Inoltre, in una ulteriore forma di attuazione non rappresentata la posizione della traversa 25 lungo i due siluri 23, 24 può essere regolata per modificare alla bisogna la distribuzione dei pesi tra la parte anteriore e quella posteriore della zattera galleggiante 20, ed evitare un eventuale ribaltamento della zattera galleggiante 20 stessa.
Durante la corsa di ritorno secondo una freccia (F3) (figura 7), invece, la zattera galleggiante 20 procede in retromarcia essendosi opportunamente invertita la direzione della forza di trazione che ora à ̈ stata designata come (Ft2). Pertanto, durante la corsa di ritorno la zattera galleggiante 20 si sposta dalla seconda posizione terminale (POS2) alla prima posizione terminale (POS1).
Ovviamente, per effettuare il cambio di verso dello spostamento della zattera galleggiante 20 dalla freccia (F2) alla freccia (F3) il gruppo di trazione 145 fa sì che si cambi senso di rotazione ad un sistema di pulegge 162.
La racla 21, grazie al pendolo idraulico a doppio effetto 22, investito ora dai flussi liquidi (FF) dotati di moto contrario alla freccia (F3), si mantiene adesso in posizione all’incirca orizzontale, giacendo su un piano che non consente alla racla 21 stessa di interferire con il pelo libero (PL) delle acque reflue.
In questo caso, come mostrato in figura 7, il moto relativo tra la zattera galleggiante 20 e le acque reflue genera delle forze che agiscono sulla faccia interna 32A della pinna 32. Si genera, quindi, anche un momento, dato sostanzialmente dalla risultante delle forze idrauliche che agiscono sulla faccia interna 32A per la lunghezza del braccio 31. Questo momento fa ruotare in senso orario il braccio 31, la pinna 32 e la racla 21 intorno all’asse (X).
Fintanto che la zattera galleggiante 20 si sposta lungo la zona di digrassatura 103 secondo la freccia (F3) le forze idrauliche che agiscono sulla pinna 32 tengono sollevata la racla 21 impedendo che nel movimento di ritorno la racla 21 stessa trascini eventuali elementi che galleggiano nella zona di digrassatura 103 verso la prima posizione terminale (POS1).
Invertendo ciclicamente, quindi, il senso di rotazione del sistema di pulegge 162 tramite il gruppo di trazione 145, eventualmente programmato, si realizza il desiderato movimento ciclico di andata e ritorno della zattera galleggiante 20 dalla prima posizione terminale (POS1) alla seconda posizione terminale (POS2), e viceversa.
Nella fase di lavoro (figura 6) la racla 21 à ̈ abbassata e spazza quindi gli elementi flottanti 300 spingendoli verso la bocca del sistema di scarico 140; mentre nella fase di ritorno (figura 7), a causa dell’azionamento del pendolo idraulico a doppio effetto 22, viene alzata la racla 21 e pertanto, tale racla 21 non sfiora il pelo libero (PL) dell’acqua reflua su cui galleggia la zattera 20, evitando, così, il rischio di riportare indietro, durante il tragitto di ritorno, gli elementi inquinanti galleggianti.
In forme di attuazione non rappresentate la racla 21 ha il suo bordo inferiore seghettato e/o lo scivolo 170 una superficie scabrosa in modo da migliorare il drenaggio delle parti liquide.
Nelle figure 9, 10, 11 Ã ̈ stata illustrata una seconda forma di attuazione di una apparecchiatura 10* per la rimozione di elementi inquinanti flottanti oggetto della presente invenzione.
In questo caso l’apparecchiatura 10* comprende una zattera galleggiante 20* su cui à ̈ montata una racla 21* attrezzata con un pendolo idraulico a doppio effetto 22*.
Il pendolo idraulico a doppio effetto 22* à ̈ in realtà un bilanciere che à ̈ attivato dai suddetti flussi liquidi (FF).
La zattera galleggiante 20* comprende due siluri 23*, 24* sostanzialmente paralleli tra di loro ed uniti tra di loro, da una parte, dalla racla 21* e, dall’altra, dal sistema di sostegno e collegamento 25*, 26*, 27* del pendolo idraulico a doppio effetto 22*, anch’esso trasversale ai piani di giacenza dei due siluri 23*, 24*. Più in particolare, ciascun siluro 23*, 24* à ̈ suddiviso in una porzione anteriore 23*a, rispettivamente, 24*a, ed in una porzione posteriore 23*b, rispettivamente, 24*b.
Le due porzioni anteriori 23*a e 24*a sono unite tra di loro dalla racla 21*, mentre le due porzioni posteriori 23*b, 24*b sono solidali al pendolo idraulico a doppio effetto 22*. Inoltre, la racla 21* ed il pendolo idraulico a doppio effetto 22* sono solidali l’una all’altro e si uniscono in corrispondenza di una traversa 25*, a sua volta sorretta da due montanti 26*, 27*, ciascuno dei quali à ̈ solidale ad una rispettiva porzione posteriore 23*b, 24*b.
Sia detto per inciso che gli elementi 22*, 23*b, 24*b, 25*, 26*, 27* costituiscono un insieme di elementi solidali tra loro e tutti all’apparecchiatura 10*. In questo contesto risulta irrilevante la modalità di collegamento e/o giunzione dei diversi elementi 22*, 23*b, 24*b, 25*, 26*, 27* tra di loro; l’importante à ̈ che nessuno di tali elementi 22*, 23*b, 24*b, 25*, 26*, 27* abbia un qualsiasi movimento relativo rispetto ad uno o più elementi della stessa apparecchiatura 10*.
Nella zona in cui la racla 21* ed il pendolo idraulico a doppio effetto 22* si congiungono si trovano due anelli 28*, 29* (di centro (C)) su cui, come vedremo, si espletano le forze di trazione sulla zattera galleggiante 20*. L’apparecchiatura 10* sottoposta alle azioni delle forze Ft1*, Ft2* (applicate praticamente al centro (C)) ruota intorno ad un asse di istantanea rotazione (X*) come evidenziato in particolare nelle figure 10, 11.
L’asse di istantanea rotazione (X*), a sua volta, passa dal baricentro delle aree tratteggiate (A1), rispettivamente, (A2) mostrate in figura 10, rispettivamente in figura 11.
Il perimetro di ciascuna area tratteggiata (A1), (A2) (che in realtà cambia da istante a istante) à ̈ dato da una linea spezzata sommatoria del contorno del pelo libero, del contorno dell’elemento 23*a (o 24*a), e del contorno della racla 21*, o con la superficie terminale degli elementi 23*b, 24*b.
Come mostrato in figura 10, quando agli anelli 28* e 29* à ̈ applicata una forza (Ft1*), e quindi l’apparecchiatura 10* à ̈ in fase attiva, le porzioni anteriori 23*a e 24*a sono sommerse e, pertanto, la racla 21* spazza il pelo libero (PL) spingendo i detriti solidi verso il sistema di scarico 140 (figure 1, 8). In questo caso le porzioni posteriori 23*b, 24*b sono sollevate.
Al contrario, quando ad essere applicata agli anelli 28* e 29* Ã ̈ una forza (Ft2*) (figura 11), di senso contrario alla forza (Ft1*), le porzioni posteriori 23*b, 24*b ed il pendolo idraulico a doppio effetto 22* sono sommersi, almeno parzialmente, mentre le porzioni anteriori 23*a, 24*a e la racla 21* sono sollevate, e, quindi, nella corsa di ritorno, tale racla 21* non spazza la superficie libera (PL).
Come mostrato in figura 10, quando l’apparecchiatura à ̈ in fase attiva, sulla zattera galleggiante 20* si espleta, quindi, un momento dato dal prodotto della forza (Ft1*) moltiplicata per un braccio (b1), dato dalla distanza tra il suddetto centro (C) di applicazione della forza (Ft1*) e l’asse di istantanea rotazione (X*).
Analogamente, come illustrato in figura 10, quando l’apparecchiatura à ̈ in fase passiva (di ritorno), sulla zattera galleggiante 20* si espleta un momento dato dal prodotto della forza (Ft2*) moltiplicata per un braccio (b2), dato sempre dalla distanza tra il centro (C) di applicazione della forza (Ft2*) e l’asse di istantanea rotazione (X*).
Quanto detto in precedenza in relazione alla racla 21 e al pendolo a doppio effetto 22 Ã ̈ possibile applicarlo alla racla 21* e al pendolo a doppio effetto 22*.
In particolare, come illustrato in figura 9, Ã ̈ possibile dotare la racla 21* di elementi elastici di guida e di tenuta 33*, rispettivamente, 34*, come, per esempio delle spazzole.
Anche nella seconda forma di attuazione relativa alle figure 9-11 può essere abbinato uno scivolo 170 del tipo illustrato in figura 8. Evidentemente, con l’accortezza di sagomare opportunamente la parte inferiore di ciascuna emizattera e spostare quanto più possibile il baricentro di tutta l’apparecchiatura 10* verso il basso; in queste condizioni la traslazione del’apparecchiatura 10* sull’acqua sarà equiparabile allo slittamento della stessa apparecchiatura 10* sullo scivolo 170.
In una ulteriore forma di attuazione non illustrata la racla viene spostata da e verso il pelo libero dell’acqua da un meccanismo a ghigliottina attivato, anche in questo caso, dalla spinta idraulica dinamica generata dai flussi liquidi creati dal moto relativo tra la zattera e la massa liquida.
Il principale vantaggio dell’apparecchiatura per la rimozione di elementi inquinanti flottanti oggetto dell’invenzione consiste nel fatto che, tramite l’uso di un semplice dispositivo di movimentazione, si ottiene l’abbassamento/sollevamento della racla, evitando anche di utilizzare binari di guida la cui deformazione potrebbe ostacolare, anche in maniera piuttosto pesante, lo scorrimento del carro su cui à ̈ montata la racla stessa.

Claims (15)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparecchiatura (10; 10*) per la rimozione di elementi flottanti (300) dalla superficie di una massa liquida (ML); apparecchiatura (10; 10*) comprendente: - un apparato scorrevole (20; 20*) dotato di una racla (21; 21*), atta a funzionare tra una prima condizione attiva di raclaggio di almeno una porzione della superficie della massa liquida (ML) contenuta in una zona di digrassatura (103) durante una prima configurazione di lavoro di detto apparato scorrevole (20; 20*), ed una seconda condizione passiva; ed - un sistema di trazione (145, 161, 162, 165) di detto apparato scorrevole (20; 20*) tale da imprimere a detto apparato scorrevole (20; 20*) stesso un movimento ciclico tra una prima posizione terminale (POS1) ed una seconda posizione (POS2) terminale, e viceversa; apparecchiatura (10; 10*) caratterizzata dal fatto che detta racla (21; 21*) Ã ̈ azionata, durante gli spostamenti tra dette due posizioni terminali ((POS1), (POS2)) occupate da detto apparato scorrevole (20; 20*), da un dispositivo di movimentazione (22, 22*) attivato, a sua volta, dalla spinta idraulica dinamica generata da flussi liquidi (FF) creati dal moto relativo tra detto apparato scorrevole (20; 20*) e detta massa liquida (ML).
  2. 2. Apparecchiatura (10; 10*), come rivendicato alla rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto apparato scorrevole (20; 20*) comprende una zattera galleggiante (20; 20*).
  3. 3. Apparecchiatura (10; 10*), come rivendicato in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto dispositivo di movimentazione (22, 22*) comprende un pendolo idraulico (22; 22*) a doppio effetto atto a fare ruotare detta racla (21; 21*) intorno ad un asse (X; X*) di rotazione.
  4. 4. Apparecchiatura (10; 10*), come rivendicato in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto dispositivo di movimentazione (22; 22*) Ã ̈ connesso con detta racla (21; 21*).
  5. 5. Apparecchiatura (10; 10*), come rivendicato alla rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che detto dispositivo di movimentazione (22; 22*) Ã ̈ solidale a detta racla (21; 21*).
  6. 6. Apparecchiatura (10*), come rivendicato alla rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che detto dispositivo di movimentazione (22*) e detta racla (21*) sono entrambi solidali a detto apparato scorrevole (20*).
  7. 7. Apparecchiatura (10; 10*), come rivendicato in una qualsiasi delle rivendicazioni 3-6, caratterizzata dal fatto che detto pendolo idraulico (22; 22*) a doppio effetto comprende un braccio (31; 31*) dotato di una pinna (32; 32*) fissata ad una sua estremità libera.
  8. 8. Apparecchiatura (10), come rivendicato alla rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che detta zattera galleggiante (20) comprende due siluri (23, 24) sostanzialmente paralleli tra di loro ed uniti tra di loro, da una parte, da una traversa (25) e, dall’altra, da detta racla (21), anch’essa trasversale alle direzioni di giacitura dei due siluri (23, 24) galleggianti.
  9. 9. Apparecchiatura (10), come rivendicato alla rivendicazione 8, caratterizzata dal fatto che detta racla (21) à ̈ vincolata, tramite cerniere (26, 27) di asse di rotazione (X), alle estremità anteriori (23A, 24A) dei rispettivi siluri (23, 24) galleggianti.
  10. 10. Apparecchiatura (10), come rivendicato alla rivendicazione 8 o alla rivendicazione 9, caratterizzata dal fatto che, per assicurare un corretto scorrimento di detta zattera galleggiante (20) in una zona di digrassatura (103), sussiste la seguente relazione: (Lu) > (1,25 ÷ 1,5) (La) in cui (La) ed (Lu) sono, rispettivamente, la larghezza e la lunghezza di detta zattera galleggiante (20).
  11. 11. Apparecchiatura (10), come rivendicato in una qualsiasi delle rivendicazioni 8-10, caratterizzata dal fatto che la posizione della traversa (25) lungo i due siluri (23, 24) Ã ̈ regolabile per modificare alla bisogna la distribuzione dei pesi tra la parte anteriore e quella posteriore di detta zattera galleggiante (20).
  12. 12. Apparecchiatura (10; 10*), come rivendicato in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che su ciascuno spigolo laterale (21C, 21D) di detta racla (21; 21*) Ã ̈ apposto almeno un rispettivo elemento elastico di guida e di tenuta (33, 34; 33*, 34*).
  13. 13. Apparecchiatura (10; 10*), come rivendicato alla rivendicazione 12, caratterizzata dal fatto che detto almeno un rispettivo elemento elastico di guida e di tenuta (33, 34; 33*, 34*) Ã ̈ una spazzola (33, 34; 33*, 34*).
  14. 14. Apparecchiatura (10; 10*), come rivendicato in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che, nella parte finale di un percorso di lavoro, viene posto uno scivolo (170) su cui slitta detto apparato scorrevole (20; 20*) per effetto della trazione effettuata su di esso da detto sistema di trazione (145, 161, 162, 165).
  15. 15. Apparecchiatura (10), come rivendicato alla rivendicazione 14, caratterizzata dal fatto che detta racla (21) ha il suo bordo inferiore seghettato e/o detto scivolo (170) una superficie scabrosa in modo da migliorare il drenaggio delle parti liquide.
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