ITBO20060295A1 - Metodo ed apparato per il fissaggio di precisione e con adesivo, su una paletta di preparazione e di supporto, di pezzi da lavorare alle machine utensili e per il successivo distacco semplificato degli stessi pezzi. - Google Patents

Metodo ed apparato per il fissaggio di precisione e con adesivo, su una paletta di preparazione e di supporto, di pezzi da lavorare alle machine utensili e per il successivo distacco semplificato degli stessi pezzi. Download PDF

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Description

DESCRIZIONE del invenzione industriale dal titolo:
“Metodo ed apparato per il fissaggio di precisione e con adesivo, su una paletta di preparazione e di supporto, di pezzi da lavorare alle macchine utensili e per il successivo distacco semplificato degli stessi pezzi”
TESTO DELLA DESCRIZIONE
Per sottoporre dei pezzi di forma anulare a lavorazioni di grande precisione sulle superfici interne ed esterne, con un unico piazzamento sul mandrino di una macchina utensile, è noto appoggiare il pezzo stesso con una propria base e correttamente centrato, su una robusta base o paletta di sostegno, sulla quale il pezzo viene fissato con adesivo o collante, il tutto in modo che il medesimo pezzo possa poi essere piazzato sul mandrino della macchina utensile con Tammorsamento della detta paletta, mentre il pezzo non risulta sottoposto a spinte di deformazione e può essere lavorato con precisione e con un solo piazzamento su tutte le superfici in vista ed accessibili agli utensili, sia interne che esterne. Dopo la lavorazione, il pezzo viene staccato dalla base con la neutralizzazione dell’azione di fissaggio dell’adesivo che potrà essere scelto anche con caratteristiche adatte a tale scopo. Per il distacco del pezzo dalla base di sostegno sono state indicate ad oggi molte soluzioni, che però non sono risultate pratiche, sicure, di facile attuazione e tecnologicamente affidabili.
Il trovato intende ovviare a questi limiti della tecnica nota, con un metodo come dall’annessa rivendicazione 1) e come dalle successive rivendicazioni dipendenti e con un apparato basato sulla seguente idea di soluzione. La superficie d’appoggio del pezzo è formata dalla superficie piana di testa di una corona di piccoli supporti, posti con l’asse parallelamente a quello della base di sostegno e tali supporti sono montati sulla stessa base con la possibilità d’essere a comando fatti ruotare attorno al loro asse. L’adesivo di fissaggio viene posto sulla superficie di testa dei detti supporti, che giace su una corona piana ideale, perpendicolare e concentrica all’asse della base di sostegno e su tale superficie anulare viene poi appoggiato e correttamente centrato il pezzo da lavorare che con la solidificazione dell’adesivo, si fissa sulla stessa superficie anulare di supporto e può essere caricato con la base di sostegno sulla macchina utensile per la lavorazione delle sue superfici in vista. Dopo la lavorazione, il pezzo viene staccato dai detti supporti con una facile e rapida rotazione degli stessi, che rompe la sottile pellicola adesiva interposta, mentre il pezzo non risulta sottoposto a sollecitazioni pregiudizievoli.
Maggiori caratteristiche del trovato, ed i vantaggi che ne derivano, appariranno meglio evidenti dalla seguente descrizione di una forma preferita di realizzazione dello stesso, illustrata a puro titolo d’esempio, non limitativo, nelle figure delle due tavole allegate di disegno, in cui:
- La fig. 1 è una vista dall’alto di una base di sostegno con supporti rotanti sui quali viene fissato con adesivo il pezzo da lavorare;
- La fig. 2 illustra la base di figura 1 sezionata secondo la linea II -II .
Nelle figure, con 1 è indicata una base o paletta di sostegno, dotata ad esempio di uno zoccolo coassiale 101 col quale la stessa base, dapprima nella fase di montaggio su di essa del pezzo da lavorare alla macchina utensile, può essere ammorsata dalle griffe 102 di una piattaforma 2 girevole su di un asse verticale Y e col quale poi, a montaggio avvenuto del pezzo, la stessa base 1 può essere ammorsata sul mandrino della macchina utensile di lavorazione del pezzo. La piattaforma 2 può essere fatta ruotare attorno al proprio asse in modo manuale o con un apposito servocomando, non illustrato e mezzi possono essere previsti per bloccarla nella posizione angolare nella quale viene di volta in volta portata.
Il pezzo P da lavorare è usualmente di forma anulare e nell’esempio di cui trattasi è costituito dall’ anello anche di grande diametro ed a dentatura esterna di una ralla. Secondo il trovato, sulla base 1 sono montati con equidistanza e con parallelismo nei confronti dell’asse della stessa base, dèi supporti 3 che all’ occorrenza possono essere fatti ruotare attorno al loro asse A. Nelle prime prove sperimentali effettuate, i supporti 3 erano montati girevoli in fori precostituiti sulla base 1, in modo da formare con la loro superficie di testa 103 una superficie anulare di diametro correlato a quello del pezzo P da lavorare, concentrica e perpendicolare nei confronti dell’asse della base di sostegno 1. Gli stessi supporti 3 presentavano sotto la loro testa 103 una conformazione a dado o con almeno due superfici parallele, per poter essere all’occorrenza pinzati e fatti ruotare attorno al loro asse, con una chiave aperta e di sufficiente lunghezza.
Sulla superficie pulita e di testa 103 dei supporti 3, viene disposta una quantità dosata e prestabilita di adesivo e poi su questa stessa superficie viene appoggiata la faccia inferiore del pezzo P da lavorare che viene allineato assialmente con precisione nei confronti della base 1, prima che l’adesivo faccia presa, ad esempio per mezzo di riferimenti esterni R, predisposti ad esempio per il montaggio sulla base 1 o sulla piattaforma 2 e per la cooperazione con la superficie esterna del pezzo P, ad esempio con tre di tali riferimenti R tra loro angolarmente equidistanziati di 120°. A solidificazione avvenuta dell’adesivo di fissaggio del pezzo P sui supporti 3, i morsetti 102 vengono allentati e sfruttando degli appositi golfari della base 1, non illustrati, la stessa base 1 col pezzo fissato P viene smontata dalla piattaforma 2 e viene montata sul mandrino autocentrante ed usualmente ad asse verticale di una macchina utensile che provderà alla lavorazione delle superfici in vista dello stesso pezzo P, mentre sulla piattaforma 2 viene posizionata la base 1 col pezzo lavorato nel ciclo precedente, che deve essere distaccato dai supporti 3 di tale base e sostituito da un nuovo pezzo da lavorare. Dalla figura 2 appare che la superficie d’appoggio 103 dei supporti 3 è tale da non sporgere dall’ ingombro in pianta del pezzo P e che questo risulta opportunamente distante dalle parti sottostanti e più larghe degli stessi supporti 3, in modo che il pezzo P possa essere lavorato con precisione su tutta la superficie in vista, senza che l’utensile interferisca coi supporti 3.
Va tenuto presente che la lavorazione dei pezzi di cui trattasi alla macchina utensile, richiede tempi relativamente lunghi, sull’ordine di circa 20-30 minuti, per cui la fase di distacco e di preparazione di un nuovo pezzo può essere effettuata in questo arco di tempo sufficientemente ampio. Per distaccare il pezzo lavorato dai supporti 3, con la base 1 fissa sulla piattaforma 2, si provvede ad impartire agli stessi supporti 3 opportunamente predisposti in tal senso, come detto in precedenza, una rotazione attorno al loro asse A, in modo rompere facilmente il legame formato dalla sottile pellicola adesiva di fissaggio, grazie anche alla piccola estensione della superficie di testa 103 di ogni supporto 3. Durante questa fase il pezzo non viene sottoposto ad alcuna sollecitazione dannosa o pregiudizievole. L’operazione di distacco può essere eseguita manualmente dall’operatore che interviene con una chiave per la rotazione dei supporti 3 opportunamente predisposti per un tale accoppiamento, oppure può essere meccanizzata, sfruttando la rotazione della piattaforma 2 per posizionare delle apposite interfacce meccaniche degli stessi supporti 3 (vedi oltre), nei confronti di uno o più attuatoli di rotazione Z collocati staticamente all’ esterno della piattaforma 2.
A distacco avvenuto del pezzo P dai supporti 3, sfruttando la rotazione della piattaforma 2, è possibile posizionare in progressione la superficie 103 dei supporti 3 nei confronti di almeno una stazione, non illustrata, che provvede alla pulizia di tale superficie dei supporti, per asportare da questa ogni residuo di adesivo usato nella fase precedente, dopo di che su tale superficie pulita dei supporti 3 viene posizionata una giusta dose di adesivo da parte di una o più stazioni non illustrate, nei confronti delle quali i supporti 3 possono essere posizionati con la rotazione della piattaforma 2, dopo di che si ripete il ciclo descritto di fissaggio e di centratura sui supporti 3 di un nuovo pezzo P da lavorare.
Viene ora descritta a puro titolo d’esempio, non limitativo, una possibile forma di realizzazione e di vincolo sulla base 1, di supporti 3 azionabili con la detta stazione automatica di rotazione Z e montati su mezzi che consentono di variare la distanza di tali supporti dal centro di rotazione della base 1, per il supporto di pezzi P di diametro diverso.
Dalle figure si rileva che i supporti 3 sono formati ciascuno dall’albero di uscita di un piccolo riduttore 10 a vite senza fine 4 ed a ruota elicoidale 5, fissato col proprio corpo 210 su una slitta 6 che scorre di precisione in guide rettilinee 106 disposte radialmente sulla base 1 e che può essere fatta scorrere o bloccata in tali guide per mezzo di un sistema a madrevite 107 posta nella slitta 6 ed a vite 7 disposta parallelamente nelle guide 106, sostenuta girevole dalla base 1 e dotata in estremità di una testa 207 per il collegamento ad una manovella di rotazione.
Le viti 7 e/o le guide 106 potranno essere protette con appositi soffietti o con altri adatti mezzi, non illustrati in quanto intuibili ai tecnici del ramo. Sulla base 1 saranno previste delle scale metriche, non illustrate, con le quali cooperano degli indici di riferimento solidali alle slitte 6 od al corpo del riduttore su queste montato, per visualizzare la posizione radiale dei vari riduttori coi relativi supporti rotanti 3. Non è escluso che per la rotazione delle viti 7 possa essere usato lo stesso attuatore Z di figura 1 che viene impiegato per agire sulla testa 104 delle viti 4 dei riduttori 10, per la fase di distacco del pezzo lavorato.
Dal dettaglio della figura 2 si rileva che ogni supporto 3 è formato da un dischetto di adatto spessore e con forma in pianta a settore di cerchio, che per mezzo di una coppia di viti 8 e di una spina di centratura 9 viene fissato amovibilmente sulla testa di un albero cavo 11 che può ruotare di precisione e con basso coefficiente d’attrito in una boccola 12 od altri adatti mezzi posti in una sede del coperchio 110 del riduttore 10. L’albero cavo 11 sporge con un breve tratto dal fondo della boccola 12 in modo da potervi montare un anello 112 a basso coefficiente di attrito, che appoggia sull’estremità inferiore della stessa boccola e sul quale viene spinta la ruota elicoidale 5 da parte di viti 13 che la fissano al detto albero cavo 11. La ruota 5 è anch’essa assialmente cava in modo che in mancanza del dischetto superiore 3, è possibile agire con una chiave sulla testa cava esagonale di una vite 14 che attraversa un foro previsto sul fondo del corpo 210 del riduttore e che si avvita in un foro di un tassello 15 alloggiato nella base allargata di una scanalatura di guida 16 con forma a T rovesciata, prevista nella slitta 6 e che superiormente è impegnata da una parte lineare, inferiore ed in rilievo 310 del corpo del riduttore 10.
Poiché la fase di pulizia della superficie attiva 103 dei dischetti 3 può comportare un graduale abbassamento dello spessore di questi componenti, anche a causa di periodiche operazioni di rettifica, gli stessi dischetti 3 potranno essere periodicamente sostituiti con nuovi dischetti, con una operazione semplice e rapida.
Resta inteso che la descrizione si è riferita ad una forma preferita di realizzazione del trovato, al quale possono essere apportate numerose varianti e modifiche, soprattutto costruttive, il tutto per altro senza abbandonare il principio informatore dell’invenzione, come sopra esposto, come illustrato e come a seguito rivendicato. Nelle rivendicazioni, i riferimenti riportati tra parentesi sono puramente indicativi e non limitativi dell’ ambito di protezione delle stesse rivendicazioni.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Procedimento per il fissaggio di precisione e con adesivo, su una paletta o base (1) di preparazione e di sostegno, di pezzi (P) da lavorare alle macchine utensili e per il successivo distacco semplificato degli stessi pezzi, caratterizzato dal fatto che la superficie d’appoggio e di supporto del pezzo da lavorare (P) è formata dalla superficie piana e di testa (103) di una corona di piccoli supporti (3) posti col loro asse (A) parallelamente nei confronti di quello della detta base (1) sulla quale, il pezzo stesso deve essere piazzato e che è predisposta per essere ammorsata dal mandrino della macchina utensile di lavorazione, essendo i detti supporti (3) montati sulla stessa base (1) con la possibilità d’essere a comando fatti ruotare attorno al loro asse, ed essendo previsto che sulla superficie di testa (103) di tali supporti venga disposta una giusta dose di adesivo e che poi su questa stessa superficie venga appoggiato e correttamente centrato il pezzo da lavorare sulle superfici in vista, il tutto in modo che dopo la lavorazione del pezzo, questo possa essere staccato dai detti supporti (3) impartendo a questi una piccola rotazione attorno al loro asse (A), per rompere il reticolo della superficie adesiva interposta, senza che con questo il pezzo risulti sottoposto a sollecitazioni pregiudizievoli.
  2. 2) Apparato per il fissaggio di precisione e con adesivo, su una paletta o base di preparazione e di sostegno (1), di pezzi (P) da lavorare alle macchine utensili e per il successivo distacco semplificato di tali pezzi, particolarmente per l’attuazione del procedimento di cui alla rivendicazione 1), caratterizzato dal comprendere sulla stessa base di sostegno (1) una pluralità di piccoli supporti (3) che formano una corona di diametro correlato a quello del pezzo (P) da lavorare, coassiale alla stessa base (1), che sono predisposti per poter essere a comando ruotati attorno al loro asse (A) che è parallelo a quello delle medesima base (1) e che con la loro superficie in vista (103) formano una superficie d’appoggio piana, anulare e perfettamente perpendicolare all’asse della stessa base di sostegno (1).
  3. 3) Apparato secondo la rivendicazione 2), caratterizzato dal prevedere l’uso di una piattaforma (2) girevole attorno al proprio asse verticale (Y), con rotazione manuale o meccanizzata, dotata di griffe autocentranti (102) per l’ammorsamento della detta base (1) di sostegno, il tutto in modo da poter sfruttare la rotazione di tale piattaforma per posizionare in successione i supporti (3) della detta base (1) nei confronti di una o più stazioni fisse di rotazione (Z), di una o più stazioni fisse di pulizia degli stessi supporti e di una o più stazioni fisse di distribuzione dosata sui medesimi supporti (3) dell’adesivo per il fissaggio su di essi del pezzo (P) da lavorare.
  4. 4) Apparato secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui la base di sostegno (1) o la piattaforma (2) sono predisposte per potervi montare dei riferimenti (R) che consentono di correttamente centrare il pezzo da lavorare (P) sui supporti (3) preventivamente caricati con l’apposita dose di adesivo.
  5. 5) Apparato secondo la rivendicazione 2), in cui i supporti (3) possono essere montati girevoli in fori precostituiti sulla base di sostegno (1), in modo da formare con la loro superficie di testa (103) una superficie anulare di diametro correlato a quello del pezzo (P) da lavorare, concentrica e perpendicolare nei confronti dell’asse della detta base di sostegno (1), essendo gli stessi supporti (3) caratterizzati dal presentare sotto alla loro testa (103) una conformazione a dado o con almeno due superfici parallele, per poter essere all’occorrenza pinzati e fatti ruotare attorno al loro asse, con una chiave aperta e di sufficiente lunghezza.
  6. 6) Apparato secondo la rivendicazione 2), in cui la superficie d’appoggio (103) dei supporti (3) è tale da non sporgere dall’ingombro in pianta del pezzo (P) da lavorare, in modo che lo stesso pezzo possa essere lavorato con precisione su tutta la superficie in vista, senza interferenza con gli stessi supporti (3).
  7. 7) Apparato secondo la rivendicazione 2), in cui i supporti (3) sono formati ciascuno dall’albero di uscita di un piccolo riduttore (10) a vite senza fine (4) ed a ruota elicoidale (5), fissato col proprio corpo (210) su una slitta (6) che scorre con precisione in guide rettilinee (106) disposte radialmente sulla base di sostegno (1) e che può essere fatta scorrere o bloccata in tali guide per mezzo di un sistema a madrevite (107) posto nella detta slitta (6) ed a vite (7) disposta parallelamente nelle dette guide (106), sostenuta girevole dalla base (1) e dotata in estremità di una testa (207) per il collegamento a mezzi di rotazione.
  8. 8) Apparato secondo la rivendicazione 7), in cui sulla base di sostegno (1) possono essere previste delle scale metriche con le quali cooperano degli indici di riferimento solidali alle dette slitte (6) od al corpo del riduttore (10) su queste montato, per visualizzare la posizione radiale dei vari riduttori coi relativi supporti rotanti (3).
  9. 9) Apparato secondo la rivendicazione 7), in cui ogni supporto (3) è formato da un dischetto di adatto spessore e con forma in pianta a settore di cerchio, che per mezzo di viti (8) e di una spina di centratura (9) viene fissato amovibilmente ed in modo intercambiabile sulla testa di un albero cavo (11) che può ruotare di precisione e con basso coefficiente d’attrito in una boccola (12) od altri adatti mezzi posti in una sede del coperchio (110) del riduttore (10), essendo tale albero cavo (11) sporgente con un breve tratto dal fondo della detta boccola (12) in modo da potervi montare un anello (112) a basso coefficiente di attrito, che appoggi sull’ estremità inferiore della stessa boccola (12) e sul quale viene spinta la ruota elicoidale (5) del riduttore, da parte di viti (13) che la fissano al detto albero cavo (11).
  10. 10) Apparato secondo la rivendicazione 9), in cui anche la ruota elicoidale (5) è assialmente cava in modo che in mancanza del detto dischetto superiore, è possibile agire con una chiave sulla testa a cava esagonale di una vite (14) che attraversa un foro previsto sul fondo del corpo (210) del riduttore e che si avvita in un foro di un tassello di ancoraggio (15) alloggiato nella base allargata di una scanalatura di guida (16) con forma a T rovesciata, prevista nella detta slitta (6) e che superiormente è impegnata da una parte lineare, inferiore ed in rilievo (310) del corpo del riduttore (10).
  11. 11) Metodo ed apparato per il fissaggio di precisione e con adesivo, su una paletta di preparazione e di sostegno, di pezzi da lavorare alle macchine utensili e per il successivo distacco semplificato degli stessi pezzi, metodo ed apparato concepiti e realizzati in tutto od in parte come descritto, come illustrato nelle due tavole allegate di disegno e per gli scopi sopra esposti.
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