ITBO20060185A1 - Sistema di riscaldamento a tappeto od a pavimento, particolarmente per aree di pregio artistico, culturale e/o monumentale e per applicazioni mobili in genere. - Google Patents

Sistema di riscaldamento a tappeto od a pavimento, particolarmente per aree di pregio artistico, culturale e/o monumentale e per applicazioni mobili in genere. Download PDF

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ITBO20060185A1
ITBO20060185A1 IT000185A ITBO20060185A ITBO20060185A1 IT BO20060185 A1 ITBO20060185 A1 IT BO20060185A1 IT 000185 A IT000185 A IT 000185A IT BO20060185 A ITBO20060185 A IT BO20060185A IT BO20060185 A1 ITBO20060185 A1 IT BO20060185A1
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IT
Italy
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carpet
heating system
base layer
channels
circulation
Prior art date
Application number
IT000185A
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Inventor
Roberto Giampieri
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Global Eco Service S R L
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    • F24D3/12Tube and panel arrangements for ceiling, wall, or underfloor heating
    • F24D3/14Tube and panel arrangements for ceiling, wall, or underfloor heating incorporated in a ceiling, wall or floor
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Description

DESCRIZIONE dell'invenzione industriale dal titolo:
“Sistema di riscaldamento a tappeto od a pavimento, particolarmente per aree di pregio artistico, culturale e/o monumentale e per applicazioni mobili in genere”
TESTO DELLA DESCRIZIONE
Il trovato concerne un sistema di riscaldamento che consente di superare gli ostacoli che si presentano nella climatizzazione di luoghi di particolare pregio artistico, culturale e monumentale, quali ad esempio chiese, musei, edifici storici, pinacoteche ed altri, dove gli spazi da climatizzare sono spesso di dimensioni elevate sul piano orizzontale e si sviluppano con altezze a volte anche superiori ai dieci metri e dove il valore delle strutture civili da climatizzare è spesso elevatissimo per la presenza di opere pittoriche, architettoniche e/o per la presenza di pavimenti di marmo, di mosaici ed altre opere che sono sensibili ai gradienti termoigrometrici, alla presenza di inquinanti aerei che possono essere trascinati da moti termoconvettivi e presentano superfici idonee a ricettare la polvere.
Le dimensioni di questi edifìci rendono problematico od impossibile l’uso dei sistemi tradizionali di riscaldamento in quanto i volumi d’aria da riscaldare sono enormi in rapporto ai volumi effettivamente interessati dalle persone e dalle cose. Il pregio delle strutture architettoniche di questi luoghi, impedisce in modo assoluto ogni opera di demolizione o modifiche strutturali e rende inaccettabile l’impatto visivo degli attuali impianti di climatizzazione. La presenza di opere artistiche sensibili, esclude l’uso di sistemi di riscaldamento ventilati od a circolazione convettiva, quali i termosifoni, per la inevitabile formazione di correnti aeree che trascinerebbero cariche inquinanti verso le dette opere sensibili.
L’unica soluzione di riscaldamento possibile per questi luoghi, risulta essere quella a tappeto radiante che viene collocato sul pavimento delle superfici calpestate dalle persone e che opera a temperature mediamente inferiori ai 40° C. La tecnica note insegna l’uso di tappeti radianti da collocare sul pavimento, alimentati elettricamente, alla frequenza di rete ed a bassa tensione per ovvie ragioni di sicurezza. Queste soluzione richiede un elevato consumo di energia elettrica, in quanto il calore viene prodotto per effetto Joule e richiede la presenza di trasformatori elettrici molto ingombranti in quanto destinati a produrre una bassa tensione di alimentazione ma correnti molto elevate per poter erogare la potenza elettrica necessaria ad alimentare tappeti di superficie anche molto estesa. Con queste soluzioni è poi difficile conciliare la resistenza alla calpestabilità del pavimento con una buona conducibilità termica e viene inevitabilmente prodotto un inquinamento elettromagnetico dovuto aU’alimentezione in corrente alternata. Il sistema richiede poi l’uso scrupoloso di costosi materiali ignifughi, per evitare principi d’incendio da parte delle resistenze elettriche di riscaldamento, che in presenza di danneggiamenti localizzati potrebbero dar origine a surriscaldamenti e ad archi elettrici.
Il trovato intende ovviare a tutti questi e ad altri problemi della tecnica nota, con un sistema di riscaldamento a tappeto radiante come dall’annessa rivendicazione 1) e relative rivendicazioni dipendenti, che sfrutta la seguente idea di soluzione. Il sistema secondo il trovato prevede l’uso di tappeti base modulari e componibili, di adatte materia plastica, dotati sui lati di incastri maschio e/o femmina e sulla cui faccia superiore sono ricavati dei canali atti ad alloggiare dei manufatti in alluminio od altro adatto materiale, aventi un profilo sostanzialmente ad Omega rovesciata, in modo da impegnare i detti canali superiori del tappeto con la loro parte curva e da appoggiare sul tappeto stesso con le loro ali, le quali sono predisposte per essere concatenate con quelle dei profilati vicini e consecutivi, in modo da formare una vera e propria maglia metallica flessibile come il tappeto inferiore. Nei canali aperti verso l’alto di questi profilati di alluminio, vengono alloggiati dei tubi di materia plastica resistenti alla pressione, del tipo di quelli usati negli attuali sistemi di riscaldamento a pavimento, che in corrispondenza delle estremità degli stessi profilati, attraverso aperture ricavate sul canale dei medesimi profilati, possono curvare e passare da un canale all’altro, per interessare il tappeto in modo uniforme, con un andamento a zigzag e per potersi collegare a collettori di mandata e di scarico che con le estremità possono essere predisposti per il collegamento rapido con altri tappeti modulari del tipo di cui trattasi e nel circuito radiante così realizzato, viene fatta circolare a bassa pressione una soluzione d’acqua glicolata od altro adatto liquido riscaldato con sistemi ad alta resa termica, ad esempio con una pompa di calore, con uno scambiatore termico e con relativa pompa di circolo. Sulla superficie metallica formata dalle ali complanari dei detti profilati di alluminio, che assolvono sia la funzione di armature per i tubi radianti che di dispersori termici per distribuire ed uniformare la temperatura su tutta la superficie del tappeto, viene montata una superficie di protezione calpestarle, di qualsiasi adatto materiale.
Maggiori caratteristiche del trovato, ed i vantaggi che ne derivano, appariranno meglio evidenti dalla seguente descrizione di una forma preferita di realizzazione dello stesso, illustrata a puro titolo d’esempio, non limitativo, nelle figure delle quattro tavole allegate di disegno, in cui:
- La fig. 1 illustra uno schema a blocchi dell’apparato di alimentazione del sistema a tappeto radiante di cui trattasi;
- Le figg. 2 e 3 illustrano in pianta dall’alto alcune possibili collocazioni nel tappeto di serpentine dei tubi di riscaldamento e dei relativi collettori;
- La fig. 4 illustra dei dettagli del tappeto rilevati secondo la linea di sezione IV-IV di figura 2; - La fig. 5 illustra in prospettiva dall’alto una possibile realizzazione dello strato base del tappeto radiante;
- La fig. 6 è una vista in prospettiva dall’alto dello strato base del tappeto radiante, con due profilati metallici affiancati, con profilo ad omega rovescia, adibiti al contenimento dei tubi di circolazione del liquido di riscaldamento;
- La fig. 7 illustra sezionati trasversalmente come dalla figura 4, due dei profilati metallici affiancati ad omega rovescia adibiti al contenimento dei tubi di circolazione del liquido di riscaldamento, secondo possibili varianti di profilatura;
- La fig. 8 illustra altri dettagli del tappeto radiante rilevati secondo la sezione VIII-V di figura 2 e relativi al passaggio dei tubi e dei collettori in corrispondenza di lati contrapposti dello stesso tappeto;
- Le figg. 9 e 10 illustrano dei dettagli rilevati secondo le sezioni IX-IX e X-X di figura 8.
Nella figura 1, con 1 è indicato il tappeto radiante a moduli componibili, calpesta , flessibili e quindi arrotolabili nella fase di trasporto e di immagazzinaggio, che viene riscaldato per circolazione forzata in esso di un liquido di riscaldamento, ad esempio di acqua glicolata prelevata da un serbatoio di compensazione contenuto ad esempio in uno scambiatore termico 2, essendo l’acqua riscaldata alla temperatura necessaria e mediamente non superiore ai 40° C, da una pompa di calore 3 e quindi con un sistema che ha un fattore di resa circa quattro volte superiore a quello del riscaldamento diretto per effetto joule. Con 4 è indicata la pompa di circolazione dell’acqua calda, con 5, 105 e 6, 106 sono indicate rispettivamente delle sonde termometriche e di pressione che rilevano i valori di temperatura e di pressione dell’acqua in circolazione, sia sul ramo di mandata che su quello di ritorno del tappeto 1, mentre con 7, 107 sono indicate delle elettrovalvole poste sugli stessi rami di alimentazione e di ritorno del tappeto 1. Tutti i componenti dianzi detti sono governati da una unità elettronica di processo 8 che presiede al corretto funzionamento dell’impianto e che in caso di anomalie è provvista di tutte le sicurezze necessarie per arrestare automaticamente lo stesso impianto e per segnalare l’evento. La pompa di calore 3 potrà vantaggiosamente essere del tipo con compressore a circolo invertibile, funzionante con un sistema idronico il cui fluido primario è in grado di cedere calorie d’inverno e frigorie d’estate. Nella stagione estiva si agisce sull’unità 8 per predisporre la pompa di calore 3 alla produzione di frigorie, le elettrovalvole 7, 107 vengono chiuse e l’acqua refrigerata presente nello scambiatore 2 viene fatta circolare dalla pompa 4, tramite elettrovalvole di derivazione 9, 109, attraverso uno o più ventilconvettori o deumidificatori 10 per il raffrescamento dell’ambiente. Non si ritiene valido l’uso del tappeto radiante 1 per il raffrescamento dell’ambiente, in quanto la superficie fredda dello stesso tappeto porterebbe alla condensazione dell’umidità sulla superficie calpestabile del pavimento stesso e perché questa soluzione avrebbe uno scarso rendimento.
Con riferimento alle figure 2, 4, 5 e 6 si rileva che il tappeto radiante 1 è formato da moduli componibili, ciascuno con uno strato base 11 di adatto spessore, realizzato con una qualsiasi materia plastica adatta alla formazione di tappeti, ad esempio in E.V.A. (EtilVinilAcetato) con eventuali cariche di rinforzo, essendo tali moduli dotati sui lati di incastri 111 a coda di rondine in modo da poter essere uniti uno di seguito e/od uno di fianco all’altro per formare il tappeto delle dimensioni di volta in volta necessarie. Tappeti componibili in E.V.A. vengono attualmente prodotti in Italia dalla ditta DAF SPORT. Come illustrato nella figura 5 lo strato di 11 reca aperti sulla faccia superiore dei canali tra loro paralleli 12, tra loro distanziati con un passo costante, ad esempio sull’ordine di circa 80mm e preferibilmente reca un reticolo di canali 12, 112 a maglia quadrata con lato di circa 80mm, le cui zone d’incrocio 13 sono opportunamente raccordate ed allargate per i motivi più avanti detti. Nei canali 12 vengono alloggiate le parti arrotondate 114 di profilati metallici 14 preferibilmente di alluminio od altro adatto materiale, aventi un profilo sostanzialmente ad Omega rovesciata e con le loro ali 214 tali profilati appoggiano sulla faccia superiore dello strato 11 e come illustrato nella figura 6 i lati longitudinali di queste stesse ali sono dotati di merlettature 15 con componenti maschio e femmina di forma quadrate, oppure lombata o trapezoidale, che si compenetrano reciprocamente a pettine e con gioco sufficiente ad assicurare un collegamento strutturale tra i vari profilati 14 e per consentire agli stessi di flettere in corrispondenza dei pettini 15 quando il tappeto di cui trattasi viene ad esempio arrotolato o piegato per l’immagazzinaggio o per il trasporto.
I profilati 14 impegnano i canali 12 per tutta la loro lunghezza, come appare dalla figura 8. Nella parte curva 114 dei profilati 14 viene alloggiata senza sporgere, la serpentina di tubi di materia plastica multistrato con guaina protettiva 16 di circolazione del liquido di riscaldamento e poiché tali tubi sono relativamente flessibili, la detta parte curva 114 dei profilati 14 può essere a totale apertura verso l’alto, come illustrato nelle figure 4 e 6, oppure può essere parzialmente chiusa su se stessa nella parte alta, come illustrato nella variante di figura 7 e come indicato con 114’, in modo da lasciare aperto solo un piccolo varco nel quale il tubo 16 può comunque essere inserito per deformazione o può essere infilato longitudinalmente.
In corrispondenza delle estremità, i profilati 14 vengono dotati sulla parte curva 114 di aperture trasversali 17, 17’, 17” come illustrato nella figura 8, le quali sono poste in corrispondenza di altrettanti nodi 13 della canalizzazione reticolare 12, 112 prevista sullo strato base 11 di figura 5 e tali aperture dei profilati 14 possono essere a fondo chiuso come illustrato nella figura 9 o possono essere a fondo aperto come dalla figura 10, in modo da interessare la parte curva 114 del profilato 14 per tutta la sua altezza. Attraverso queste aperture 17, 17’ possono passare le curve 116, 116’ e 216, 216’ dei tubi di riscaldamento 16 disposti come dall’esempio di figura 2, mentre dalle aperture 17” transitano i tubi di maggior sezione 16’ e 16” che formano i collettori rispettivamente di mandata e di ritorno del liquido di riscaldamento. E’ evidente come tutte le curve dianzi dette ed anche i collettori risultino protetti al di sotto delle ali 214 dei profilati 14. Per facilitare la formazione delle dette aperture 17, 17’, 17” la parte curva dei profilati 14 può essere dotata a passi prefissati e corrispondenti a quelli dei canali 112 dello strato base 11, di coppie di tagli trasversali precostituiti, in modo che con una pinza sia possibile appiattire il tratto di canale 114 compreso tra una coppia di detti tagli e piegare questo tratto appiattito verso l’alto, sotto le ali 214, od asportarlo con una tenaglia tranciante, in modo da formare le dette finestre in punti voluti e qualsiasi degli stessi profilati 14.
I tubi 16 sono collegati ai collettori 16’ e 16” con attacchi rapidi 18, 118 mentre gli stessi collettori sono dotati alle estremità di innesti rapidi 19, 119 che sono normalmente chiusi ma che possono aprirsi automaticamente quando in essi viene innestato il componente complementare di un tappeto radiante che deve essere attestato e collegato in cascata ad un altro tappeto del tipo di cui trattasi. Diversamente da quanto illustrato nella figura 2, i collettori 16’ e 16” possono essere dotati di attacchi rapidi anche per il collegamento a collettori paralleli di altri tappeti radianti affiancati.
Il circuito di figura 3 insegna come sia possibile disporre su uno stesso lato del tappeto gli attacchi 20 e 21 di ingresso e di uscita del liquido di riscaldamento, collegando l’attacco di uscita 21 al collettore 16” per mezzo di una derivazione 16’” alloggiata in un rispettivo profilato 14.
Resta inteso che contrariamente a quanto fin qui descritto, lo strato base 11 può essere provvisto di un solo ordine di canali paralleli 12 e che le curve dei tubi di circolazione 16 ed i collettori, possono essere alloggiati in spezzoni di strato base 11 incastrati ed aggiunti alle estremità dello strato principale, i quali spezzoni aggiunti sono dotati di parti in recesso per alloggiare le estremità sporgenti dei profilati 14 con le relative finestre 17, 17’, 17” dianzi dette, per il passaggio delle curve dei tubi 16 e dei collettori di mandata e di ritorno 16’, 16”. Questa variante non è stata illustrata nei disegni in quanto facilmente intuibile e realizzabile dai tecnici del ramo sulla base della sola esposizione fatta.
Come illustrato nelle figure 4 ed 8, il tappeto è completato da uno strato superiore di copertura e di finitura di qualsiasi materiale in grado di soddisfare le diverse esigenze di buona resistenza meccanica, buona conducibilità termica ed in grado di soddisfare le diverse esigenze estetiche e di ambientazione di volta in volta richieste. Lo strato di finitura 22 potrà essere fissato almeno con lati opposti o su tutto il perimetro, con bande di Velcro 23 o con altri mezzi di fissaggio amovibile, su inserti cuneiformi 24 ad esempio incastrati allo strato base 11, come illustrato ad esempio nella figura 8, anche allo scopo di agevolare la salita e la discesa sul e dal tappeto 1 con carrozzine, passeggini e per evitare bordi nei quali le persone possono inciampare, anche se lo spessore complessivo del tappeto può essere contenuto sull’ordine dei 20-25mm. Lo strato di finitura 22 potrà coprire più moduli base 11 ed i vari strati di finitura 22 potranno essere tra loro fissati in modo amovibile, per assicurare continuità alla superfìcie di calpestio, anche allo scopo di facilitare le operazioni di pulizia.
Nella figura 4, con 25 e con segno a trattini è indicato un eventuale supporto portante che conferisce rigidità al tappeto e che consente di formare con questo dei pavimenti riscaldati in stands, nei box delle attività sportive di automobilismo e di motociclismo, sui palcoscenici anche all’aperto per spettacoli artistici o per altri impieghi.
Da quanto descritto, appare evidente che:
- Il principio di funzionamento del sistema, mediato da più comuni e conosciuti impianti di riscaldamento cosiddetti “a pavimento”, insieme alla innovativa realizzazione a tappeto modulare componibile, mobile ed al'occorrenza asportabile ed arrotolabile o ripiegabile, consente le normali operazioni di manutenzione dei pavimenti o l’uso temporaneo e limitato a certe occasioni del sistema di riscaldamento, risulta essere l’unico applicabile dovendo fornire un sistema di riscaldamento efficiente in locali dove non sia possibile, per varie ragioni, effettuare interventi demolitivi od esteticamente gravosi;
- Il sistema di riscaldamento a pavimento comporta un abbassamento assoluto dei problemi derivanti dal trasporto di polveri, fumi, sostanze inquinanti che accompagna ogni altro tipo di distribuzione del calore che usi sistemi di ventilazione forzata o moti convettivi termici;
- Le zone a gradiente termico, possono essere preventivamente determinate e precisamente delimitate, con notevoli benefici sugli elementi di decoro e/o di arredo sensibili alle variazioni termiche e comunque, le temperature superficiali sono sempre inferiori ai 40°C;
- La caratteristica forma a tunnel della zona riscaldata, che si eleva dalla superficie a tappeto scaldante per un’altezza non superiore ai 2-2,5 m, evita la formazione di violenti moti convettivi ed ascensionali e riduce drasticamente i consumi energetici, praticamente azzerando la dispersione del calore verso l’alto, in quanto il calore stesso mai interesserà ad esempio il soffitto di una chiesa o cattedrale o le volte di un palazzo storico;
- La forma a tappeto multistrato, consente un’ampia scelta di arredo della copertura di rifinitura superiore 22 che consenta di volta in volta una perfetta ambientazione del sistema nel luogo d’impiego;
- L’uso del calore a bassa temperatura (25-40°C), consente l’impiego dei sistemi per la produzione del calore con ciclo termodinamico cosiddetto a “pompa di calore”, con i grandi vantaggi di risparmio energetico che li contraddistingue per l’alto coefficiente di utilizzo dell’energia e per l’assenza di fiamme, fumi, gas ed altri inquinanti;
- Coi tappeti scaldanti secondo il trovato è possibile realizzare numerosi lay-out di zone da riscaldare, per soddisfare totalmente le necessità di ogni ambiente;
- Le caratteristiche di portata, di calpestabilità, di trasportabilità del sistema a tappeto, possono essere variate in funzione della composizione materiale e dimensionale del sandwich nel quale viene inglobato il reticolo dei tubi di riscaldamento 16;
- Le varie versioni costruttive e le varie taglie dimensionali dei moduli di tappeto, che accoppiati forniranno la superficie scaldante di volta in volta necessaria, potranno essere studiate in modo da consentire la più alta versatilità di assemblaggio. Sarà sempre possibile realizzare, per particolari esigenze, delle versioni fuori serie e personalizzate;
Queste sono le peculiarità esclusive del sistema che lo rendono praticamente insostituibile nelle tipologie di locali che sono di specifico interesse, poiché esso rispetta tutti i requisiti di:
- Sicurezza ed economia energetica;
- Assoluta indipendenza ed autonomia dell’impianto in rapporto al contesto applicativo;
- Ridottissimo impatto ambientale;
- Minima variazione delle condizioni termoigrometriche;
- Assenza di modifiche strutturali alle strutture civili nelle quali viene usato, condizione ritenuta primaria ed indispensabile per la accettabilità del sistema nell’ambito del patrimonio culturale.
Un’altra interessantissima serie di applicazioni del sistema in un ambito più generale, può essere ottenuta con una modifica sulla tipologia e caratteristica strutturale del supporto sandwich o della parte inferiore di complemento 25 di figura 4, con l’uso di materiali autoportanti, resistenti alle intemperie, non marcescenti ed altro, per ottenere un pavimento modulare mobile e riscaldante, per riscaldare ad esempio strutture espositive ad esempio fieristiche, impalcature per manifestazioni e spettacoli, strutture sportive stagionali, estensioni mobili e temporanee di locali pubblici quali ad esempio bar, ristoranti ed altre, sostituendo in modo efficace e vantaggioso gli attuali sistemi di riscaldamento con lanterna a gas, a fiamma libera e con riflettore metallico, che hanno caratteristiche di comfort ed energetiche limitate e che sono pericolosi ed inquinanti.
Utilizzando un pavimento riscaldante del tipo secondo il trovato, tutte le problematiche sono risolte, analogamente al caso Culturale, in modo efficiente, elegante ed ecologico ed economico. In effetti, ad un sistema a pompa di calore, l’unica fonte energetica necessaria è quella elettrica, ovunque disponibile ed inoltre, durante la stagione calda è possibile usare lo stesso impianto mediante inversione del ciclo e l’uso di ventilconvettori o deumidificatori per rinfrescare le stesse aree.
Come detto in precedenza, il sistema di riscaldamento a tappeto secondo l’invenzione sfrutta le già collaudate tecnologie degli impianti di condizionamento a pavimento, salvo per le seguenti specificità:
- Alcune modifiche ai sistemi di collegamento tra i vari spezzoni del circuito idraulico, dove circola l’acqua calda, relativi ai moduli singoli che compongono la superficie scaldante ed ai tubi collettori di distribuzione che devono essere del tipo ad innesto rapido ed autosigillanti;
- la forma e lo spessore dello strato isolante sulla superficie inferiore del modulo, che deve essere flessibile nel caso della realizzazione a tappeto o rigida e meccanicamente portante per la versione a pavimento;
- la qualità del materiale e la forma degli incavi da ricavare su di esso con vari passi, che formano il reticolo nel quale viene alloggiato il tubo 16 di materia plastica speciale, multistrato e con guaina protettiva, che trasporta il fluido termovettore;
- la presenza sul lato superiore del detto reticolo, a contatto coi tubi 16, di uno strato di allumino ricavato da lastra di spessore opportuno, che funge da diffusore del calore dai tubi 16 verso l’intera superficie del modulo e da strato indeformabile al calpestio. Nel caso del tappeto, ma eventualmente non nel caso del pavimento autoportante, la detta lastra di alluminio verrà realizzata in forma di profilati affiancati 14 con profilo ad Omega rovescia, per consentire la curvatura o la piegabilità del tappeto nelle fasi di immagazzinaggio e di trasporto;
- il sistema di “tessitura” del circuito idraulico, che sarà adeguato alla forma, alla dimensione, alla potenza termica necessaria per ciascun modulo e prevederà un adeguato numero di possibilità di collegamento dei tubi di ingresso e di uscita, per consentire la composizione in varie disposizioni relative dei singoli moduli per formare la superfìcie radiante di volta in volta richiesta;
- varie tipologie di superfici di finitura calpestabili 22, tipo moquette, parquet, linoleum, lastre in gomma con varie superfici scolpite, le quali saranno predisposte per un collegamento reciproco sicuro ed all 'occorrenza amovibile e potranno essere inferiormente numerate, così come gli strati base 11, per facilitare le ricomposizione del puzzle che di volta in volta comporrà il sistema a tappeto radiante secondo l’invenzione.
Resta inteso che la descrizione si i riferita ad una forma preferita di realizzazione del trovato, al quale possono essere apportate numerose varianti e modifiche costruttive, il tutto per altro senza abbandonare il principio informatore dell’invenzione, come sopra esposto, come illustrato e come a seguito rivendicato. Nelle rivendicazioni, i riferimenti riportati tra parentesi sono puramente indicativi e non limitativi dell’ambito di protezione delle stesse rivendicazioni.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Sistema di riscaldamento a tappeto od a pavimento, particolarmente per aree di pregio artistico, culturale e/o monumentale e per altre applicazioni mobili in genere, caratterizzato dal comprendere almeno uno strato base (11) di adatta materia plastica, di adatto spessore, sulla cui faccia superiore sono ricavati dei canali (12) atti ad alloggiare la parte canaliforme (114) di uno strato lastriforme (14) di alluminio od altro adatto materiale, che appoggia su tutta la faccia superiore del detto strato base per assolvere sia la funzione di distributore e di accumulatore di calore, sia quello di armatura di protezione contro il calpestio del circuito riscaldante realizzato con tubi (16) alloggiati nella parte canaliforme (114) del detto strato lastriforme di alluminio (14) la quale parte canaliforme (114) è dotata in corrispondenza delle estremità di aperture (17, 17’, 17”) attraverso le quali i detti tubi (16) possono curvare e passare da un canale (114) allaltro, per formare una serpentina che interessa in maniera distribuita il tappeto e che in corrispondenza delle stesse aperture di estremità sono collegati a tubi collettori (16’, 16”) alloggiati in appositi canali trasversali dello strato base e predisposti alle estremità con mezzi per il collegamento ad una unità di produzione e di circolazione a bassa pressione di un liquido ad un giusto valore di temperatura, usualmente non superiore ai 40°C, ad esempio di acqua glicolata, essendo sulla detta superficie metallica (14) montata una qualsiasi adatta superficie di rifinitura (22) calpestarle, con caratteristiche estetiche di volta in volta adatte all’ ambiente nel quale viene collocato il tappeto radiante e con caratteristiche tali da poter essere attraversata dal calore irradiato dalla sottostante circolazione di liquido caldo.
  2. 2) Sistema di riscaldamento a tappeto secondo la rivendicazione 1), caratterizzato dal poter essere impiegato per la formazione di pavimenti radianti ed in questo caso lo strato base (11) è fissato su almeno uno strato di supporto (25) con caratteristiche portanti ed adatte allo scopo.
  3. 3) Sistema di riscaldamento a tappeto od a pavimento secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dall’essere predisposto in forma modulare e componibile, con gli strati base (11) dotati sui lati di incastri maschio e/o femmina (111) tra loro complementari in modo da poter essere congiunti uno di seguito e/o di fianco all’altro per coprire la superficie di forma e di estensione di volta in volta richiesta, essendo gli strati di finitura superiori (22) preferibilmente tali da interessare più moduli base e/od essendo predisposti per il fissaggio amovibile reciproco con una qualsiasi soluzione che assicuri continuità di superficie calpestabile, mentre ogni strato base è autonomo per quanto attiene lo strato metallico (14) ed il circuito di circolazione del liquido ed i collettori (16’, 16”) di ogni modulo sono dotati di mezzi per poter essere collegati con quelli dei moduli vicini, per collegamenti in serie e/o parallelo, in modo da poter essere alimentati da una o da un ridotto numero di unità di produzione e di circolazione del liquido di riscaldamento.
  4. 4) Sistema di riscaldamento a tappeto secondo la rivendicazione 3), in cui i collettori (16’, 16”) di ogni modulo sono dotati di attacchi rapidi ed autosigillanti per il rapido collegamento al circuito di riscaldamento proprio (16) e soprattutto per il rapido collegamento dei vari moduli tra loro e con la sorgente di alimentazione e di circolazione del liquido termovettore.
  5. 5) Sistema di riscaldamento a tappeto secondo la rivendicazione 1), in cui il detto strato intermedio di alluminio è formato da una pluralità di profilati (14) con profilo sostanzialmente ad Omega rovesciata, che con la loro parte curva (114, 114’) impegnano i detti canali superiori (12) dello strato di base (11) del tappeto, sulla cui faccia superiore tali profilati appoggiano uniformemente con le loro ali (214) dotate di merlettature (15) che si concatenano a pettine ed a cerniera con quelle dei profilati vicini, in modo da formare una vera e propria maglia metallica flessibile come i vari strati (11, 22) che compongono il tappeto, il quale può così essere facilmente arrotolato o piegato per le fasi di trasporto o di immagazzinaggio.
  6. 6) Sistema di riscaldamento a tappeto od a pavimento secondo la rivendicazione 1), in cui lo strato base (11) è dotato sulla faccia superiore, oltre ai canali paralleli (12) per l’alloggiamento dei detti profilati di alluminio (14), di ulteriori canali (112) perpendicolari ai primi, che possono interessare tale strato per tutta l’estensione, con passo costante o solo in corrispondenza delle estremità, in modo che questi canali possono essere impegnati dalle curve (116, 116’, 216, 216’) del tubo principale di riscaldamento (16) e dai collettori (16’, 16”), essendo di preferenza previsto che i nodi di incrocio (13) dei detti canali (12, 112) siano opportunamente raccordati ed allargati per consentire una curvatura sufficientemente raccordata e senza pieghe dei detti tubi (16) e per alloggiare gli innesti rapidi dell’impianto.
  7. 7) Sistema di riscaldamento a tappeto od a pavimento secondo la rivendicazione 1), in cui lo strato base (11) è provvisto superiormente di un solo ordine di canali paralleli (12) e le curve (116, 116’, 216, 216’) dei tubi di circolazione (16) ed i collettori (16’, 16”) vengono alloggiati in spezzoni di strato base incastrati ed aggiunti alle estremità dello strato base (11) di ogni modulo, e tali spezzoni aggiunti sono dotati di canali per alloggiare le estremità sporgenti dei profilati di alluminio (14) del modulo, con le relative finestre (17, 17’, 17”) e con altre aperture per il passaggio delle curve dei tubi principali (16) e dei collettori di mandata e di ritorno (16’, 16”).
  8. 8) Sistema di riscaldamento a tappeto od a pavimento secondo la rivendicazione 1), in cui lo strato base (11) è realizzato con una qualsiasi materia plastica adatta alla formazione di tappeti ed adatta allo scopo, ad esempio in E.V.A. (EtilVinilAcetato) con eventuali cariche di rinforzo.
  9. 9) Sistema di riscaldamento a tappeto od a pavimento secondo la rivendicazione 1), caratterizzato dall’impiegare come unità di riscaldamento del liquido, una pompa di calore (3), con uno scambiatore termico (2) e con relativa pompa di circolo (4).
  10. 10) Sistema di riscaldamento a tappeto od a pavimento secondo la rivendicazione 9), caratterizzato dal fatto che il liquido di riscaldamento, ad esempio sotto forma di acqua glicolata, viene prelevato da un serbatoio di compensazione posto ad esempio in uno scambiatore termico (2) dove lo stesso liquido viene riscaldato alla temperatura necessaria e mediamente non superiore ai 40° C, da una pompa di calore (3) e dal quale lo stesso liquido viene prelevato e fatto circolare nel tappeto radiante da una pompa (4), essendo previste delle sonde termometriche e di pressione (5, 105 e 6, 106) per rilevare i valori di temperatura e di pressione dell’acqua in circolazione, sia sul ramo di mandata che su quello di ritorno del tappeto (1), i quali rami sono provvisti di elettrovalvole (7, 107) e tali componenti essendo governati da una unità elettronica di processo (8), programmabile, che presiede al corretto funzionamento dell’impianto e che in caso di anomalie è provvista di tutte le sicurezze necessarie per arrestare automaticamente lo stesso impianto e per segnalare l’evento.
  11. 11) Sistema di riscaldamento a tappeto od a pavimento secondo la rivendicazione 10), caratterizzato dal fatto che la pompa di calore (3) è preferibilmente del tipo con compressore a circolo invertibile, funzionante con un sistema idronico il cui fluido primario è in grado di cedere calorie d’inverno e frigorie d’estate, il tutto in modo tale che nella stagione estiva è possibile agire sulla detta unità di programma (8) per predisporre la pompa di calore (3) alla produzione di frigorie, per chiudere le elettrovalvole (7, 107) di servizio del tappeto e per far si che l’acqua refrigerata presente nello scambiatore (2) può esser fetta circolare per mezzo della pompa (4) e con l’apertura di elettrovalvole di derivazione (9, 109), attraverso uno o più ventilconvettori o deumidificatori (10) per il raffrescamento dell’ambiente.
  12. 12) Sistema di riscaldamento secondo una qualsiasi o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che per facilitare la formazione delle dette aperture (17, 17’, 17”) la parte curva dei profilati di alluminio (14) può essere dotata a passi prefìssati e corrispondenti a quelli dei canali (112) dello strato base (11), di coppie di tagli trasversali precostituiti, in modo che con una pinza sia possibile appiattire il tratto di canale (114) compreso tra una coppia di detti tagli e piegare questo tratto appiattito verso l’alto, sotto le ali (214) od asportarlo con una tenaglia tranciarne, in modo da formare le dette finestre in punti voluti e qualsiasi degli stessi profilati (14).
  13. 13) Sistema di riscaldamento a tappeto od a pavimento, particolarmente per aree di pregio artistico, culturale e/ monumentale e per applicazioni mobili in genere, realizzato in particolare come descritto, come illustrato e per gli scopi sopra esposti.
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