ITBL20010007A1 - Cerniera in plastica per astucci particolarmente per occhiali - Google Patents

Description

Descrizione dell’ INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo: “CERNIERA IN PLASTICA PER ASTUCCI, PARTICOLARMENTE DI OCCHIALI”

Forma oggetto della presente innovazione una nuova soluzione costruttiva di cerniera in plastica che risulta particolarmente vantaggiosa per la realizzazione di astucci rigidi in generale, ed in particolare di astucci rigidi per occhiali, consentendo un aspetto assolutamente originale sul piano estetico, e realizzando inoltre una assoluta novità tecnica per la quale si ottiene una chiusura ed apertura a scatto dell’astuccio, anche con il tipo di cerniera in plastica applicata ad ogni tipo di valve rigide.

Caratteristica principale della presente innovazione è quella di prevedere la realizzazione di un unico elemento in plastica di giunzione delle due valve di astuccio, essendo detto elemento costituito da due superfìci o ali, di fissaggio dei bordi delle valve, tra loro longitudinalmente unite da una superficie intermedia piegata ad “U” ed avente uno spessore minimo atto a conferirne la voluta flessibilità, oltre che essendo tra loro agganciate da una o più molle che tendono a flettere dette superfici di appoggio, per far scattare le valve in posizione di apertura o di chiusura.

La migliore protezione e custodia per gli occhiali o altri beni fragili o di valore è indubbiamente data da una loro sistemazione entro un astuccio rigido e metallico, del tipo a bauletto, che è generalmente costituito da due valve in laminato prestampato ed adeguatamente rivestito con stoffa, pelle, skai o altro, essendo tra loro incernierate sul lato opposto al lato di apertura.

La tecnica tradizionale di unione ed incerieramento delle due valve metalliche di detti astucci metallici a bauletto prevede l’uso di una normale cerniera costituita da un elemento a superficie piana, da fissare al bordo di una valva, munito di una serie di occhielli, alternati ad altrettanti spazi liberi per alloggiare, allineare ed imperniare gli occhielli dell’altro elemento di cerniera, la cui superficie piana è fissata al contrapposto bordo dell’altra valva da unire ed incerierare.

Alcuni astucci del tipo citato, anziché essere dotati di una unica cerniera fissata lungo tutto il lato posteriore dell’astuccio, prevedono la presenza di due distinti punti di incerieramento, ogni uno dei quali è comunque dotato di una superficie piana, di fissaggio al bordo delle due valve, e di un occhiello da allineare ed imperniare all’altro occhiello, con una medesima funzione di incerieramento.

A loro volta, i singoli elementi di incerieramento sono fissati alla rispettiva valva per mezzo di aggraffature ad alette, ricavate sul bordo metallico di ogni astuccio ed adeguatamente ribadite, dopo avervi imprigionato la superficie piana degli elementi di cerniera, per essere poi ricoperte e rese invisibili dall’ esterno del tessuto di rivestimento.

Negli astucci metallici a bauletto del tipo più accurato e di maggior prestigio, la tecnica nota di incerieramento prevede anche l’applicazione di una o più molle che, agganciandosi ai rispettivi e contrapposti bordi della cerniera, consentono un favorevole scatto nelle fasi di apertura e chiusura delle due valve.

La tecnica fino ad ora descritta assolve ovviamente alla necessaria funzione di incerieramento, come sopra specificato, tuttavia ha l’inconveniente di presentare il lato posteriore dell’astuccio dal quale sporge o comunque risalta negativamente la fila di occhielli di incerieramento, che sminuiscono l’aspeto estetico, spesso molto accurato, con il quale si rifinisce un astuccio del tipo citato.

Inoltre, con il passare del tempo, le tradizionali cerniere citate presentano problemi di ossidazione e di rumorosità che deprezzano l’intero astuccio.

Una tecnica alternativa di realizzazione di astucci del tipo a bauleto, è stata introdotta con l’uso di nuove materie plastiche ate ad assicurare una sufficiente rigidità delle due valve, oltre che consentire anche la realizzazione di particolari configurazioni in rilievo delle loro superfici. L’unione e Γ incerieramento delle valve per gli astucci a bauleto realizzati in materiale plastico, è generalmente resa possibile dalla presenza di apposite sedi, su di un bordo delle stesse valve, entro le quali s’incastrano le superfici di appoggio e fissaggio degli elementi di incerieramento, mentre i loro occhielli devono essere comunque allineati per essere imperniati. Il risultato estetico di questa tecnica di unione ed incerieramento delle valve in plastica è sicuramente peggiorativo, cosi come in generale il loro aspeto complessivo, rispeto all’effeto estetico dell’unione di valve metalliche, come sopra illustrato.

In ogni caso, questa tecnica alternativa presenta anche Γ inconveniente di non consentire l’applicazione di mezzi elastici che possano permetere lo scato in fase di chiusura ed apertura dell’astuccio in plastica.

L’introduzione di nuove e più resistenti materie plastiche ha recentemente consentito di realizzare delle cerniere in plastica che, anziché essere basate sull 'incerieramento di una serie di occhielli di due elementi contrapposti ed allineati, si basano sull’uso di un unico elemento di incerieramento in uno di tali adeguati materiali plastici, formato da due superfici, di fissaggio ai bordi delle valve, unite da una superficie intermedia sotile che si presta ad considerevoli movimenti di piegatura, senza rompersi.

Questa perfezionata tecnica di incerieramento assicura certamente una migliore qualità estetica alla parte posteriore dell’astuccio, anche se non consente comunque l’applicazione di sistemi di elasticizzazione diretta, per l’apertura e chiusura a scatto delle sue due valve.

Inoltre, questa stessa tecnica non è mai stata usata per incenierare una coppia di valve in metallo, in quanto queste valve non presentano adeguati sedi di alloggiamento ed aggancio di ancoraggio della stessa cerniera in plastica.

A tutti questi inconvenienti e ad altri ancora, si vuole porre rimedio, con la realizzazione di una cerniera in plastica del tipo basato sulla piegatura longitudinale e continua della sua parte centrale, la quale consenta un nuovo ed originale aspetto estetico della parte posteriore dell’astuccio, in particolare per l’uso sulle più qualificate valve metalliche, oltre che assicurare un perfetto funzionamento del sistema di incerieramento, che sia completo di una sua movimentazione di apertura e chiusura a scatto.

Scopo principale della presente innovazione è infatti quello di poter realizzare la superficie posteriore di un astuccio del tipo rigido a bauletto, che presenti un aspetto estetico privo della sgradevole vista della serie di cerchielli posteriori di incerieramento, essendo dotato di uno o più tratti continuativi di un lineare elemento di incerieramento, il quale possa essere applicato particolarmente ad una coppia di valve metalliche.

Altro scopo del trovato è quello di poter realizzare astucci rigidi a bauletto aventi una o più cerniere lineari che comunque consentano lo scatto di apertura e di chiusura delle sue valve. Ulteriore scopo della presente innovazione è quello di poter applicare un medesimo tipo di incerieramento lineare, sia a valve metalliche che a valve in materiale plastico, assicurando comunque, anche nel tempo, sia la qualità e precisione estetica, sia la funzionalità, la silenziosità e lo scatto della cerniera.

Non ultimo scopo del presente trovato è quello di ridurre al minimo gli elementi costituenti la stessa cerniera, con contenimento dei costi di produzione e di applicazione delle cerniere alle valve di astucci, realizzando un astuccio rigido a bauletto che sia esteticamente accurato e dotato di una cerniera semplice da produrre e da applicare.

Questi ed altri scopi sono in effetti perfettamente conseguiti con la realizzazione del presente trovato, come si desume dalla seguente descrizione di una sua forma costruttiva, puramente indicativa e non limitativa, proposta anche con l’ausilio di n. 7 figure schematiche, riprodotte nell due tavole allegate e delle quali:

la fig. 1 di tav. 1 rappresenta una vista prospettica di una cerniera lineare, in materiale plastico, per l’unione incernierata delle valve di un astuccio rigido a bauletto, realizzato secondo l’innovazione;

la fig. 2 rappresenta una vista prospettica di un elemento elastico da associare alla cerniera di fig. 1 , per conseguire lo scatto di apertura e di chiusura delle valve citate; la fig. 3 rappresenta una vista parziale, in sezione trasversale, di una coppia di valve costituenti un astuccio rigido o a bauletto, unite dalla cerniera lineare di fig. 1 e dotate del mezzo di elasticizzazione di fig. 2, essendo raffigurate nella loro posizione di chiusura reciproca;

la fig. 4 rappresenta una vista parziale, in sezione trasversale, della stessa coppia di valve di fig. 3, essendo raffigurate nella posizione di apertura della valva superiore, rispetto alla posizione della valva inferiore;

la fig. 5 di tav. 2 rappresenta una vista in sezione longitudinale di una parte piana del bordo di incerieramento di una valva metallica, associata ad una parte piana del bordo della superficie dell’elemento di incerieramento di fig. 1;

- la fig. 6 rappresenta una vista prospettica di una cerniera del tipo in esame ma realizzata secondo una sua prima variazione costruttiva, per poter essere applicata ad una coppia di valve in materiale plastico;

la fig. 7 rappresenta una vista prospettica di una parte di valva sul cui bordo si vuole applicare la cerniera di fig. 6.

In tutte le figure gli stessi particolari sono rappresentati, o si intendono rappresentati, con lo stesso numero di riferimento.

Una cerniera lineare 10 è realizzata con due superfici 11 e 12, tra loro contrapposte, sostanzialmente disposte su di uno stesso piano ed unite da una superficie intermedia 13, configurata ad “U”, lineare e continua, che determina un contrapposto vano interno 14, parimenti lineare e continuo.

I bordi delle superfici 11 e 12 sono dotati ogni uno di due coppie di rientranze 15 - 16 dalle quali emergono rispettivamente i dentini 17 e 18.

Una serie di fori passanti 19, ad esempio rettangolari, è predisposta sulle superfici 11 e 12, per favorire il loro fissaggio ai bordi delle valve da unire ed incemierare.

I dentini 17 e 18 sono preferenzialmente realizzati con spessore più sottile del restante spessore delle superfici 11 e 12, presentando conseguentemente un vuoto o vano posteriore 20, come evidenziato particolarmente nelle figg. 3 e 4.

Detta cerniera 10 è realizzata, ad esempio per stampaggio ad iniezione, con un adeguato materiale plastico che consenta di realizzare la configurazione 13, indicativamente a forma di “U”, ed avente uno spessore più sottile del restante spessore delle superfici 11 - 12 ma che sia comunque sufficiente a consentire la reciproca e continuativa movimentazione nel tempo delle superfici 11 e 12, senza generare incrinature e rotture.

Un mezzo elastico 1 è sagomato con superficie laterale 2 a semicilindro e con la stessa superficie laterale 2 dotata di estremità radialmente piegate 3 e 4, sui cui vertici di piegatura sono realizzati rispettivamente i fori asolati e passanti 5 e 6.

Descrite così sommariamente le due parti del presente trovato, se ne riassume di seguito il loro assemblaggio ed il loro funzionamento, anche con in relazione al conseguimento degli scopi prefissati.

Secondo una tecnica tradizionale, una coppia di valve A e B, destinate ad essere associate tra di loro per formare un astuccio rigido a bauleto ad esempio per occhiali, è realizzata in laminato metallico 30, adeguatamente imbutito e sagomato nella forma del modello voluto. Le stesse valve A e B, sono poi esternamente rivestite di tessuto, skai o altro materiale di finitura A’ e B’, secondo consuetudine, mentre sul loro bordo posteriore è ricavato un leggero ribasso 31 che é ato ad alloggiare rispetivamente metà dell’ampiezza della curvatura 13 della cerniera 10, come raffigurato in fig. 3.

Deti bordi posteriori delle valve A e B sono poi dotati di tradizionali alete cedevoli 32, ate ad essere alloggiate nei fori 19 della cerniera 10, prima di essere ripiegate su se stesse per bloccare a deti bordi delle valve A e B le due superfici 11 e 12 della stessa cerniera 10, come esemplificato in fig. 5.

Una coppia di molle 1 è applicata alla cerniera 10 agganciando le sue estremità piegate 3 - 4 nei vani 15 - 16 della stessa cerniera 10, in modo che i dentini 17 - 18 della cerniera 10 vadano ad alloggiarsi entro i rispetivi fori 5 e 6 di ogni molla 1, mentre i bordi piegati 3 e 4 della stessa mola 1 vano ad alloggiarsi nei vani posteriori 20 ricavati sul retro dei dentini 17 - 18.

Poiché la superficie laterale 2 della molla 1 è realizzata in una forma semicilindrica ed essendo la distanza tra le basi 15 - 16 dei dentini 17 - 18, maggiore del diametro di formazione 2 delle molle 1, l’impegno di dete molle 1 sui dentini 17 - 18 determina la divaricazione delle stesse molle 1, con una loro conseguente reazione tendente ad avvicinare le due superfici 11 -12, della cerniera 10, facendole cedere e ruotare sulla loro parte di unione 13, tendenzialmente in modo da ridurre l’ampiezza del vano svasato 14.

Essendo però le stesse superfici 11 - 12 della cerniera 10 già rese solidali ai bordi posteriori delle valve A e B, la reazione delle molle 1 determina una spinta o scatto di chiusura delle stesse valve A e B, come rappresentato in fig. 3, assicurando la migliore protezione degli occhiali o degli oggetti custoditi, conforme ad uno degli scopi specificati.

Con un adeguato sforzo manuale, si apre la valva superiore A, vincendo la reazione della molla 1, fintanto che, superato il punto morto nel quale la distanza tra i contrapposti dentini 17 -18 è massima, la stessa distanza diminuisce, anche per effetto della rientranza o spostamento interno della superficie 2, rispetto alla sommità della piegatura 13.

Con il superamento di detto punto morto, la reazione della molla 1 tende a spingere la valva A alla sua massima apertura, come rappresentato in fig. 4, realizzando così lo scatto di apertura. In fase di chiusura, si esercita un adeguato sforzo per vincere l’azione della molla 1 che tende a mantenere aperta la valva superiore A, fino a superare il punto morto già citato e poter utilizzare la reazione della molla 1, tendente a far scattare la chiusura della valva A sulla sottostante valva B, realizzando così un altro degli scopi prefissati.

Da quanto fino ad ora descritto si evince che un astuccio rigido a bauletto con valve A - B chiuse o aperte, presenta un elemento continuativo e longitudinale di incerieramento 13 della cerniera 10 che costituisce una innovazione estetica nell’ambito degli astucci metallici ed anche nel settore degli astucci in plastica. Poiché detta cerniera 10 può essere realizzata con materiale plastico di ogni colore, lo stesso elemento continuativo esterno 13 può costituire una ulteriore occasione di combinazione cromatica con il restante rivestimento delle valve A e B.

La novità ed originalità ornamentale dell’elemento continuativo e longitudinale 13 della cerniera 10 applicata a valve A e B, forma oggetto di una contemporanea domanda di disegno industriale intenazionale.

Con riferimento alle figg. 6 e 7, come già citato, si evidenzia una prima possibilità di variazione dell’uso della cerniera illustrata, per adattarsi ad essere usata anche per Γ unione di una coppia di valve realizzate in materiale plastico.

Più dettagliatamente, secondo la soluzione proposta in dette figg. 6 e 7, una cerniera IOa é dotata di superimi piane I la e 12a realizzate con rilievi inclinati 19a in sostituzione dei fori passanti 19 di fig. 1.

La stessa cerniera IOa, in fig. 6 è rappresentata nella sua massima apertura angolare ed é sempre comunque munita di una coppia di molle semicilindriche 1, agganciate secondo quanto già illustrato per la cerniera 10, per favorire il posizionamento di apertura e di chiusura, oltre che la movimentazione a scatto delle valve in plastica alle quali sia associata.

Con riferimento particolare alla fig. 7, si evince che il bordo della valva B1 che sia destinato ad alloggiare la cerniera IOa è dotato di una doppia tasca 21 - 22 separate dalla paretina di irrigidimento 23, essendo la parete esterna 24 delle stesse tasce 21 e 22 munite di fori passanti 29 entro i quali si alloggiano i rilievi inclinati 19a quando ad esempio la superficie 12a è spinta nelle tasche 21 e 22.

Per consentire la presenza della paretina di irrigidimento 23, la parte longitudinalmente centrale dell’anima IOa è dotata di cavità 25.

Naturalmente la soluzione costruttiva illustrata è da intendersi, come già citato, puramente indicativa e non limitativa.

È possibile infatti, ad esempio, per realizzare astucci per gioielli o altro, utilizzare cerniere dotate di una unica coppia di vani 15 - 16 e di dentini 17 - 18, per il fissaggio di una unica molla 1, così come è possibile prevedere cerniere 10 dotate di un diverso numero di fori di fissaggio 19, anche realizzati in altra forma.

È inoltre possibile, ad esempio, anche nell’unione di valve in plastica Al - Bl, utilizzare le normali cerniere 10, con fori passanti 19 sulle sue superfìci 11 e 12, ricavando i relativi rilievi inclinati 19a in sostituzione dei fori passanti 29.

Queste ed altre analoghe modifiche o adattamenti, si intendono comunque rientranti nella originalità del trovato che si vuole proteggere.

Claims (1)

1. RIVENDICAZIONI. 1.- Cerniera in plastica per astucci, particolarmente di occhiali, caratterizzata dal fatto di essere realizzata in un unico elemento 10, in adeguato materiale plastico, di giunzione delle valve A e B di un astuccio, essendo detto elemento 10 costituito da due ali o superfici piane 11 e 12, di fissaggio ed unione del bordo posteriore delle stesse valve A e B, con una intermedia superficie 13, configurata ad “U”, di flessione delle sue stesse superfici piane 11 e 12, ed essendo dotato di appositi dentini 17 - 18 di ancoraggio per una o più molle 1 che ne conferiscano una stabilità di chiusura ed uno scatto di movimentazione; 2.- Cerniera in plastica per astucci, come alla rivendicazione 1 , caratterizzata dal fatto che le sue superfici piane 11 e 12 sono dotate di almeno una coppia di rientranze 15 - 16, del loro bordo esterno, nelle quali sono ricavati dei rispettivi dentini 17 - 18 che sono preferenzialmente dotati di uno spessore inferiore allo spessore delle rispettive superfici 11 - 12, per consentire la formazione di un loro vano posteriore 20; 3.- Cerniera in plastica per astucci, come alle rivendicazioni 1 e 2, caratterizzata dal fatto che le sue superfici piane 11 e 12 sono dotate di una serie di fori passanti 19, i quali ne consentono il fissaggio agli appositi agganci pieghevoli normalmente realizzati sui bordi posteriori delle valve metalliche da unire, essendo detti fori 19 realizzati preferenzialmente in forma rettangolare o quadrata; 4.- Cerniera per astucci, come alle rivendicazioni 1 e 2, caratterizzata dal fatto che un mezzo elastico, da applicare alla cerniera 10, è costituito da una molla 1 avente una superficie laterale 2 sagomata a semicilindro, con le sue estremità radialmente piegate 3 e 4, e sui cui vertici di piegatura sono ricavati rispettivamente i fori asolati e passanti 5 e 6; 5.- Cerniera per astucci, come alle rivendicazioni 1 - 2 e 4, caratterizzata dal fatto che l’aggancio ed il fissaggio del mezzo elastico 1 alla cerniera in plastica 10 è reso possibile dalla insinuazione dei contra osti denti 17 - 18 della stessa c rni r - 6 della molla 1, essendo deta mola 1 disposta con acuatura 2 contraria allarcuatura 13 della medesima cerniera 10; 6.- Cerniera in plastica per astucci, come alle rivendicazioni 1 e 2, caraterizzata dal fato di poter essere alloggiata in apposite tasche 21 - 22, realizzate sul bordo delle valve in materiale plastico da unire ed incenierare, essendo sempre dotata di ali Ila - 12a con parte centrale configurata ad “U” che ne consente il movimento di rotazione, ed essendo sempre associata a mezzi elastici 1 che ne favoriscono il posizionamento ed assicurano lo scato in fase di apertura e di chiusura.