ITBG20100012A1 - Struttura modulare per ponteggi e simili - Google Patents

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ITBG20100012A1
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Alberto Ferrari
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Alberto Ferrari
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    • E04BUILDING
    • E04GSCAFFOLDING; FORMS; SHUTTERING; BUILDING IMPLEMENTS OR AIDS, OR THEIR USE; HANDLING BUILDING MATERIALS ON THE SITE; REPAIRING, BREAKING-UP OR OTHER WORK ON EXISTING BUILDINGS
    • E04G1/00Scaffolds primarily resting on the ground
    • E04G1/34Scaffold constructions able to be folded in prismatic or flat parts or able to be turned down

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Description

“STRUTTURA MODULARE PER PONTEGGI E SIMILI”
DESCRIZIONE
La presente invenzione è relativa ad un struttura di ponteggio modulare, in particolare ad una struttura di ponteggio modulare di tipo collassabile.
Sono noti ponteggi, ad esempio per edilizia o simili utilizzi, costituiti da una pluralità di montanti verticali, collegati da elementi trasversali, che realizzano la struttura portante del ponteggio stesso. Su questa struttura portante vengono poi applicati i piani di calpestio, nonché eventuali barriere di sicurezza per gli operatori e/o per evitare la caduta di materiali.
La procedura di montaggio dei ponteggi è solitamente un’attività complessa e relativamente lunga, che richiede l’impiego di un numero relativamente alto di operatori per periodi di tempo relativamente lunghi.
E’ noto infatti che gli addetti al montaggio/smontaggio del ponteggio devono essere almeno in tre e devono avere competenze e requisiti specifici in funzione delle normative di sicurezza nazionali.
In determinati paesi infatti, quali ad esempio l’Italia, tali operatori devono aver frequentato un corso specifico di formazione per poter operare nel settore e per potere poi rilasciare al committente la documentazione di sicurezza relativa al ponteggio. Nel caso dell’Italia, secondo la normativa vigente, tale documento è costituito dal cosiddetto P.I.M.U.S. (piano di montaggio, smontaggio e manutenzione di ponteggi).
Anche per questo motivo, negli ultimi anni i ponteggi vengono montati e smontati da ditte specializzate, organizzate solo nel montaggio e smontaggio.
In generale, le procedure di montaggio e smontaggio sono dunque complesse e costose in quanto richiedono l’utilizzo di manodopera specializzata e qualificata per periodi di tempo relativamente lunghi.
Sarebbe quindi opportuno poter disporre di ponteggi che possano essere montati nel minor tempo possibile e con il ridotto utilizzo di operatori specializzati.
Scopo del presente trovato è quello di realizzare una struttura di ponteggio che superi i problemi sopra esposti.
La presente invenzione è dunque relativa a una struttura modulare di ponteggio, che si caratterizza dal fatto di comprendere una pluralità di ripiani quadrangolari paralleli collassabili tra loro connessi da una pluralità di corrispondenti montanti, detti montanti comprendendo una prima estremità, inferiore, provvista di primi mezzi di accoppiamento mobile con un primo corrispondente ripiano, e una seconda estremità, superiore, provvista di secondi mezzi di accoppiamento mobile con un secondo corrispondente ripiano contiguamente posizionato superiormente a detto primo ripiano, detti primi mezzi di accoppiamento mobile permettendo la rotazione di detti montanti attorno a un punto di perno e detti secondi mezzi di accoppiamento mobile permettendo lo scorrimento di detta seconda estremità di detti montanti rispetto a detto secondo corrispondente ripiano, detti montanti essendo movibili tra una prima posizione in cui giacciono parallelamente a detti primo e secondo ripiano e una seconda posizione in cui si estendono sostanzialmente in perpendicolare a detti primo e secondo ripiano, detta struttura comprendendo inoltre primi mezzi di blocco per il blocco di detti primi mezzi di accoppiamento mobile e secondi mezzi di blocco per il blocco di detti secondi mezzi di accoppiamento mobile.
In pratica, la struttura modulare secondo l’invenzione è costituita da unità collassabili che possono essere aperte e chiuse, facilitando sia il trasporto che l’innalzamento nella sede di utilizzo.
In questo modo, la struttura modulare del ponteggio può essere preassemblata in magazzino, in piena sicurezza, in base alle esigenze del committente. Come meglio descritto nel seguito, una volta che la struttura modulare è stata preassemblata, può essere trasportata in forma chiusa sul luogo di utilizzo e poi innalzata in maniera estremamente facile con l’utilizzo di un numero limitato di operatori.
Le strutture modulari secondo l’invenzione vengono poi agganciata le une e alle altre e ancorate all’edificio, permettendo così di ottenere un ponteggio in maniera estremamente rapida e sicura e con l’utilizzo di un numero ridotto di operatori.
Preferibilmente, detti primi mezzi di blocco sono azionabili da detti secondi mezzi di accoppiamento mobile e detti secondi mezzi di blocco sono azionabili da detti primi mezzi di accoppiamento mobile. Secondo una forma di realizzazione preferita dell’invenzione, detti primi mezzi di accoppiamento mobile comprendono mezzi di imperniaggio di detti montanti rispetto a detto primo ripiano e detti secondi mezzi di accoppiamento mobile comprendono mezzi a carrucola operativamente connessi a detto secondo ripiano a detta seconda estremità di detti montanti.
Normalmente, detti ripiani sono sostanzialmente rettangolari; altre forme (ad esempio quadrata) sono comunque possibili.
Vantaggiosamente, la struttura modulare di ponteggio secondo l’invenzione può comprendere primi mezzi di protezione connessi a detti montanti e/o a detti ripiani.
Ad esempio, detti primi mezzi di protezione possono comprendere mezzi a nastro e mezzi autoavvolgenti di detti mezzi a nastro connessi a detti montanti e/o a detti ripiani.
Inoltre, preferibilmente, la struttura modulare di ponteggio secondo l’invenzione può comprendere secondi mezzi di protezione connessi a detti montanti e/o a detti ripiani.
Detti secondi mezzi di protezione, possono ad esempio comprendere mezzi a telo e mezzi autoavvolgenti di detti mezzi a telo connessi a detti montanti e/o a detti ripiani.
Preferibilmente detti ripiani presentano aperture di passaggio.
Una forma di realizzazione preferita della struttura modulare di ponteggio secondo l’invenzione, prevede la presenza di mezzi di accoppiamento laterale con corrispondenti strutture modulari, al fine di realizzare un ponteggio completo.
Un ponteggio comprendente una pluralità di strutture modulari secondo quanto descritto, costituisce pure un aspetto della presente invenzione.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del presente trovato risulteranno maggiormente da una descrizione di esempi realizzativi, non limitativo, di una struttura modulare di ponteggio secondo l’invenzione, illustrati negli uniti disegni, in cui:
- la figura 1 mostra una vista in sezione di una forma di realizzazione di una struttura modulare di ponteggio secondo l’invenzione;
- le figure 2a, 2b, 2c, mostrano una vista in sezione di una sequenza di apertura di una struttura modulare di ponteggio secondo l’invenzione;
- la figura 3 mostra una vista in pianta di un particolare di una struttura modulare di ponteggio secondo l’invenzione;
- le figure 4a, 4b, mostrano una vista di alcune forme di realizzazione di montanti utilizzabili in una struttura modulare di ponteggio secondo l’invenzione;
- le figure 5a, 5b, 5c, 5d, 5e mostrano i particolari di una sequenza di apertura di una struttura modulare di ponteggio secondo l’invenzione;
- le figure 6a, 6b, 6c mostrano i particolari di una sequenza di chiusura di una struttura modulare di ponteggio secondo l’invenzione;
- la figura 7 mostra una vista laterale di una forma di realizzazione di una struttura modulare di ponteggio secondo l’invenzione;
- le figure 8a, 8b mostrano rispettivamente una vista laterale e una vista frontale della struttura modulare di figura 7.
Con riferimento alle figure 1-4,una struttura modulare di ponteggio, globalmente designata con il numero di riferimento 1, comprendere una pluralità di ripiani 2,3,4,5,70,80 quadrangolari paralleli collassabili che sono tra loro connessi da una pluralità di corrispondenti montanti 6,61,62,63,64.
I montanti 6,61,62,63,64 comprendendo una prima estremità 7, inferiore, che è provvista di primi mezzi di accoppiamento mobile 71 con un primo corrispondente ripiano 70, e una seconda estremità 8, superiore, provvista di secondi mezzi di accoppiamento mobile 81 con un secondo corrispondente ripiano 80 contiguamente posizionato superiormente a detto primo ripiano 70.
La struttura 1 secondo l’invenzione è quindi in pratica costituita da una pluralità di ripiani sovrapposti collassabili collegati da montanti in modo tale che la parte superiore di ciascun ripiano sia collegata all’estremità inferiore 7 dei montanti superiori e la parte inferiore di ciascun ripiano sia collegata all’estremità superiore 8 dei montanti inferiori. Per gli scopi della presente invenzione, i termini superiore e inferiore sono riferiti alla struttura modulare di ponteggio nella sua normale posizione operativa, quale quella illustrata nelle allegate figure.
Una delle caratteristiche peculiari della struttura modulare 1 secondo l’invenzione, risiede nel fatto che detti primi mezzi di accoppiamento mobile 71 permettendo la rotazione di detti montanti 6,61,62,63,64 attorno a un punto di perno 75 e detti secondi mezzi di accoppiamento mobile 81 permettendo lo scorrimento di detta seconda estremità 8 di detti montanti 6,61,62,63,64 rispetto a detto secondo corrispondente ripiano 80.
I montanti 6,61,62,63,64 risultano quindi essere movibili tra una prima posizione in cui giacciono interposti tra detti primo 70 e secondo 80 ripiano e una seconda posizione in cui si estendono sostanzialmente in perpendicolare a detti primo 70 e secondo 80 ripiano.
Infine, la struttura 1 secondo l’invenzione comprende inoltre primi mezzi di blocco 40 per il blocco di detti primi mezzi di accoppiamento mobile 71 e secondi mezzi di blocco 50 per il blocco di detti secondi mezzi di accoppiamento mobile 81.
In pratica, con riferimento alla figura 1, la struttura 1 secondo l’invenzione, nella sua forma ripiegata, è sostanzialmente costituita da un sistema compatto e impaccato di ripiani e montanti che può essere preassemblato lontano dal luogo di installazione. Il numero di ripiani che possono essere collegati tra loro dipende dalle esigenze del committente (vale a dire dall’altezza totale del ponteggio).
La struttura viene quindi trasportata nella sede di utilizzo in forma ripiegata e posizionata in corrispondenza dei punti di utilizzo.
Con riferimento alle figure 2a, 2b, 2c, l’apertura della struttura avviene in maniera molto semplice collegando l’estremità superiore della struttura 1 stessa a mezzi di sollevamento, ad esempio una gru.
Per effetto della trazione esercitata dalla gru la struttura 1 si apre progressivamente, piano dopo piano, a partire dall’elemento di base, grazie all’azione combinata di rotazione dell’estremità inferiore 7 dei montanti attorno al punto di perno 75 e allo scorrimento della parte superiore 8 dei montanti rispetto al ripiano ad essi superiore. Come meglio spiegato nel seguito, l’apertura contemporanea di tutti i ripiani viene impedita dalla presenza dei primi mezzi di blocco 40 che bloccano i primi mezzi di accoppiamento mobile 71 e dei secondi mezzi di blocco 50 che bloccano i secondi mezzi di accoppiamento mobile.
Preferibilmente detti primi mezzi di blocco 40 sono azionabili da detti secondi mezzi di accoppiamento mobile 81 e detti secondi mezzi di blocco 50 sono azionabili da detti primi mezzi di accoppiamento mobile 71.
In questo modo il bloccaggio e lo sbloccaggio in successione dei ripiani viene attuato solo una volta che l’apertura di un ripiano si è completata.
Una forma di realizzazione particolarmente preferita della struttura modulare 1 di ponteggio secondo l’invenzione, prevede che i primi mezzi di accoppiamento mobile 71 comprendano mezzi di imperniaggio di detti montanti 6,61,62,63,64 rispetto a detto primo ripiano 70, mentre i secondi mezzi di accoppiamento mobile 81 comprendono mezzi a carrucola operativamente connessi a detto secondo ripiano 80 e a detta seconda estremità 8 di detti montanti 6,61,62,63,64.
In pratica, con riferimento a figura 2a, durante l’apertura di un determinato livello (ad esempio il secondo livello di figura 2a) la presenza dei primi e secondi mezzi di blocco impedisce l’apertura contemporanea degli altri livelli. Una volta che l’apertura del secondo livello è stata completata (figura 2b) i mezzi a carrucola fissati sulla parte superiore dei montanti del secondo livello agiscono, come meglio spiegato nel seguito, sui primi mezzi di blocco dei mezzi di imperniaggio dei montanti del terzo livello, sbloccando la rotazione di detti montanti e consentendo l’apertura del terzo livello (figura 2c).
Come illustrato in figura 3, detti ripiani 2,3,4,5,70,80 sono preferibilmente di pianta sostanzialmente rettangolare.
Inoltre, preferibilmente, la struttura modulare 1 di ponteggio secondo l’invenzione, comprende mezzi di accoppiamento laterale con corrispondenti strutture modulari.
Ad esempio, tali mezzi di accoppiamento laterale possono essere costituiti da elementi di fissaggio posizionati in corrispondenza dei ripiani oppure da piani di calpestio con estremità conformate a maschio/femmina 101 per l’accoppiamento con piani confinanti.
Nella parte superiore dei ripiani possono essere ad esempio posizionati degli elementi a U, ad esempio quattro elementi a U posizionati in corrispondenza dei lati corti del ripiano, che servono per il fissaggio della parte inferiore dei montanti. Tali elementi a U possono essere fissi (saldati) oppure fissati in un secondo momento mediante viti a testa piana. In quest’ultimo caso, il posizionamento viene effettuato in modo che non si crei intralcio per gli elementi di scorrimento posizionati sotto il ripiano.
Vantaggiosamente i ripiani possono presentare inoltre nella parte superiore un parapiede longitudinale fisso 102, rivolto verso l’esterno (vale a dire dalla parte opposta rispetto all’edificio) ed eventualmente una porzione di parapiede anche nella parte interna (verso edificio). Contestualmente, il parapiede può presentare anche una continuazione al di sotto del ripiano, formando delle “lamelle” 103che proseguono verso il basso.
L’insieme parapiedi/lamelle presenta varie funzionalità.
Ad esempio, può servire per la chiusura per formare i “pacchetti” della struttura modulare 1 quando è ripiegata. Queste lamelle, infatti, quando i ponteggi sono chiusi, si appoggiano le une con le altre formando il pacchetto che protegge tutti gli elementi all’interno e soprattutto impedisce lo schiacciamento degli elementi interni.
Inoltre il parapiedi consente di evitare la caduta di materiali dal piano di calpestio.
In corrispondenza dell’insieme parapiedi/lamelle è possibile anche prevedere la presenza di fori per il passaggio di una cinghia (legata ad una gru, autogru, verricello, ecc.) per potere alzare e abbassare il ponteggio, in fase di montaggio/smontaggio e per facilitare lo scarico/carico del pacchetto, nonché la presenza di ganci per il fissaggio di mezzi di protezione.
Un’ulteriore funzione dell’insieme parapiedi/lamelle è quella di proteggere dallo sporco (intonaco, cemento, pittura, ecc.) le guide e l’elemento di scorrimento (carrucola).
Per quanto riguarda i ripiani che faranno da testata (primi e ultimi), questi potranno avere un parapiede fisso anche in corrispondenza del lato corto esterno; alternativamente, i ripiani possono essere tutti uguali, prevedendo comunque l’aggiunta in testata di un parapiede (analogamente ai ponteggi tradizionali).
Preferibilmente, la parte centrale del piano di calpestio può essere realizzata in materiale zigrinato antiscivolo (analogamente ai sistemi attuali) che, tra l’altro, consente anche di diminuire il peso. In corrispondenza dei punti di attacco e scorrimento dei montanti è possibile prevedere dei rinforzi di materiale e/o di spessore differente, in modo da sostenere lo scorrimento delle carrucole e sopportare le forze di carico e le spinte in corrispondenza delle cerniere.
Sulla parte inferiore del ripiano vengono normalmente posizionate le guide che servono per lo scorrimento dei montanti. Tali guide possono avere qualsiasi forma, dovendo in sostanza assolvere solamente la funzione di rotaie.
Le guide possono essere fissate al ripiano mediante viti a testa piana, saldate oppure incastrate nel piano. Possono essere uniche barre oppure possono essere a pezzi, che si incastrano l’uno con l’altro.
Nella forma di realizzazione illustrata, alle guide poste sotto al ripiano si agganciano delle carrucole operativamente accoppiante alla parte superiore di montanti. Per una corretta manutenzione o addirittura per la loro sostituzione, le carrucole possono essere montate/smontate anche quando il ponteggio è alzato, ad esempio mettendo dei puntelli che sostituiscono momentaneamente il montante. Preferibilmente, le carrucole possono essere auto-lubrificanti e autopulenti, cioè avere all’interno del lubrificante che ad ogni loro movimento lubrifica la guida, nonché delle spazzole che contribuiscono a mantenere pulita detta guida.
Con riferimento alle figure 4a, 4b, i montanti possono essere diversi in funzione dell’altezza e dell’uso dei ponteggi.
Ad esempio, con riferimento alla figura 4b, una prima tipologia di montante comprende due “gambe” 63, 64 collegate tra di loro mediante un elemento trasversale 66 posto in corrispondenza della loro parte superiore 8. Tale elemento trasversale 66 permette di scaricare in modo omogeneo i pesi e le forze che si hanno sui ponteggi. Una seconda tipologia di montante, illustrata in figura 4a, è costituita da una coppia di gambe 61 e 62 tra loro uguali e non collegate tra di loro.
In pratica, con riferimento anche a figura 3, il montante di figura 4b viene incernierato in corrispondenza di un lato corto di un ripiano 2, con le gambe 63 e 64 posizionate all’interno della gambe 61 e 62, a loro volta incernierate in corrispondenza del lato corto opposto. In questo modo l’apertura verso l’alto e lo scorrimento delle gambe 61, 62, 63 e 64 non sono ostacolati e reciprocamente impediti.
Inoltre, come per i ponteggi tradizionali, è possibile avere una colonna scale, in corrispondenza della quale i ripiani avranno botole di passaggio e ganci o fermi per il posizionamento di scalette. Ovviamente i ripiani con le botole possono essere a tutta colonna oppure possono essere dislocati in diverse colonne.
Nell’eventualità che il modulo preveda della botole di passaggio nei ripiani con rispettive scalette di salita e discesa i montanti saranno preferibilmente del tipo di figura 4a, in quanto le scalette saranno fissate ai ripiani costituendo quindi un’interferenza per l’elemento trasversale 66 del montate di figura 4b.
I montanti possono essere di qualsiasi forma (tubolari, quadrati, romboidali, ecc.). Nella parte superiore 8 e inferiore 7 presentano vantaggiosamente dei restringimenti, formando dei “piattini” per il collegamento coi primi 71 e secondi 81 mezzi di collegamento mobile. Vantaggiosamente, sulla parte bassa del montante è possibile prevedere dei fermi, ad esempio degli elementi 95 saldati sul montante che, quando il montante è verticale, possono agire sui mezzi di blocco evitando un eventuale azionamento involontario degli stessi con conseguente innesco del procedimento di smontaggio.
Inoltre, i montanti del piano basale possono essere regolabili in altezza (come i ponteggi attuali) in modo da garantire il perfetto assetto orizzontale della struttura, indipendentemente dalla conformazione della superficie di appoggio.
Come già detto, preferibilmente i primi mezzi di accoppiamento mobile 71 comprendono mezzi di imperniaggio di detti montanti rispetto a detto primo ripiano 70 (inferiore) e detti secondi mezzi di accoppiamento mobile 81 comprendono mezzi a carrucola operativamente connessi a detto secondo ripiano 80 (superiore) e alla seconda estremità 8 di detti montanti 6,61,62,63,64.
In pratica, nella forma di realizzazione illustrata, i mezzi di imperniaggio possono comprendere gli elementi a U fissati sul ripiano 2, ai quali elementi a U viene incernierata la parte inferiore 7 di un montante 6. Tale cerniera serve quindi per il fissaggio del montante tramite un perno orizzontale 75 e anche per il posizionamento del sistema di bloccaggio/bloccaggio. Inoltre, queste cerniere presentano vantaggiosamente una parte posteriore 98 rialzata che funge da ulteriore fermo per il montante 6 quando è in posizione verticale.
Nella forma di realizzazione illustrata, la cerniera presenta un foro di passaggio di un perno verticale di bloccaggio 50.
C’è da notare che, quando i montanti sono in posizione verticale (quindi in condizioni di ponteggio montato), essi appoggiano sulla base della cerniera, che a sua volta è appoggiata sul ripiano. In questo modo, un montante scarica le forze e i pesi sul corrispondente montante inferiore è così via sino ad avere il completo scarico a terra di tali forse e pesi.
Nella forma di realizzazione illustrata, i perni orizzontali 75 servono per fissare i montanti 6 alla cerniere ma soprattutto per movimentare gli elementi di bloccaggio e di sbloccaggio, comprendenti rispettivamente almeno una rondella 69 e una leva 93. I perni orizzontali 75 presentano nelle parti estreme una filettatura per l’accoppiamento con un dado di chiusura mentre nella parte centrale presentano delle sezioni differenti per l’accoppiamento con gli elementi di bloccaggio e sbloccaggio.
Gli elementi di bloccaggio comprendono preferibilmente una coppia di rondelle di bloccaggio 69 (opportunamente sagomate per interagire con dei fermi) che sono montate fisse a destra e a sinistra del perno orizzontale 75 e che hanno la funzione di bloccare i montanti in fase di chiusura e tenere bloccati i montanti superiori in fase di apertura.
In pratica, le rondelle 69 vengono “incastrate” sul perno orizzontale e quindi non hanno nessun tipo di “gioco”, e servono come blocco del sistema di bloccaggio (come meglio illustrato nel seguito), tenendo chiusi i montanti.
Gli elementi di sbloccaggio comprendono una coppia di leve 93 di bloccaggio che sono montate a destra e a sinistra del perno orizzontale 75.
Tali leve 93, come meglio illustrato nel seguito, agiscono solo in fase di chiusura e servono per sbloccare il livello inferiore della struttura modulare di ponteggio. In pratica, come meglio illustrato nel seguito, quando la leva 93 alza il perno verticale di bloccaggio 50, il livello superiore della struttura modulare di ponteggio viene bloccato grazie alla rondella 69 e, immediatamente dopo il bloccaggio del livello superiore, il livello inferiore si sblocca poiché la leva 93 ha alzato totalmente il perno verticale 50 di bloccaggio che bloccava i secondi mezzi di accoppiamento mobile 81 (nel caso illustrato i mezzi a carrucola) posti al livello sottostante.
I mezzi a carrucola comprendono, nella parte inferiore della carrucola, un elemento a U, analogo agli elementi a U presenti sul ripiano 2, che permette l’accoppiamento con la parte superiore 8 di un montante 6. La parte superiore della carrucola è invece accoppiata con una guida di scorrimento solidale con la parte inferiore di un ripiano 2.
All’interno della carrucola sono previsti dei fori per l’alloggio dei perni verticali di bloccaggio 50. Come meglio spiegato nel seguito, aprendo la struttura modulare 1, le carrucole vanno a comprimere almeno un gommino di tenuta 91 che, normalmente, mantiene in posizione sollevata un corrispondente perno verticale 50 di bloccaggio. A seguito della compressione esercitata dalla carrucola, il gommino 91 si ritrae permettendo a detto perno verticale 50 di scendere in un corrispondente foro della carrucola, bloccandola.
Con riferimento alle figure 5a-5e viene ora illustrato il funzionamento dei primi 40 e secondi 50 mezzi di blocco durante l’operazione di apertura di una struttura modulare 1 secondo l’invenzione.
Quando la struttura 1 è in posizione chiusa e impacchettata, i perni verticali 50 di bloccaggio sono sostenuti ad una certa altezza da dei fermi o gommini 91, che si trovano sulle lamelle inferiori del ripiano 2, e vengono mantenuti in tale posizione durante l’innalzamento e apertura di detta struttura (figura 5a). Quando la carrucola (o in generale l’elemento di scorrimento) arriva in corrispondenza della posizione finale (figura 2), i gommini 91 si comprimono contro la carrucola stessa permettendo ai perni verticali 50 di entrare nei fori di arresto della carrucola, così da bloccare il livello inferiore (che si trova quindi in posizione totalmente alzata e bloccata). I perni verticali 50 presentano vantaggiosamente un braccio orizzontale 15 che, a seguito dell’abbassamento del perno 50 stesso, agisce su un sistema di sblocco a pressione 40 (figura 5c) che a sua volta fa arretrare i fermi che bloccavano la rondelle di blocco 69 del montante superiore, permettendo in questo modo lo sblocco del montante superiore. Il montante superiore sbloccato si alza (figura 5d) e la leva di sbloccaggio 93 passa attraverso un’apertura a coda di rondine del braccio orizzontale 15 del perno verticale 50 (che consente solo la discesa della leva 93 impedendone la risalita), fino al raggiungimento della posizione finale di figura 5e. In questa posizione gli elementi di fermo 95 presenti sul montante agiscono sul perno verticale 50 evitando un eventuale innalzamento involontario dello stesso con conseguente innesco del procedimento di smontaggio.
Con riferimento alle figure 6a-6c viene ora illustrato il funzionamento tipico dei primi 40 e secondi 50 mezzi di blocco durante l’operazione di chiusura di una struttura modulare 1 secondo l’invenzione
Con riferimento a figura 6a, l’operazioni di chiusura inizia dall’alto. Quando i montanti iniziano a ripiegarsi, contemporaneamente anche la leva 93 si alza, in quanto è solidale con il perno orizzontale 75. In questo movimento, la leva 93 agisce sul braccio orizzontale 15 del perno verticale 50 determinandone il progressivo innalzamento.
Il progressivo piegamento del montante superiore e il conseguente progressivo innalzamento del perno verticale 50 consente il corrispondente innalzamento del sistema di sblocco a pressione 40 (figura 6b). In questo modo, quando i montanti superiori sono ormai piegati totalmente (figura 6c), il sistema di sblocco a pressione 40 torna nella posizione di blocco della rondella 69 che, a sua volta, impedisce ogni movimento di apertura del montante superiore. Inoltre, quando il montante superiore è bloccato, avviene lo sgancio della carrucola sottostante, in quanto il perno verticale 50 è alzato completamente e disinserito dal corrispondente foro in detta carrucola. In corrispondenza del movimento della carrucola, i gommini 91 si riportano poi nella posizione originale non compressa andando a bloccare il perno verticale 50 nella posizione rialzata. Nell’esempio descritto, tale sistema di funzionamento è sostanzialmente analogo per tutti i livelli. Solo per l’ultimo livello (il più in alto) può essere diverso. In tale livello i montanti possono convenientemente essere montati fissi non prevedendo quindi la presenza del sistema di sblocco a pressione. In questo caso, i perni verticali 50 sono inoltre dotati di anelli o gancetti, che servono per il passaggio di un cordino o analogo sistema di trazione, azionando il quale si alzano i perni verticali 50 dell’ultimo livello determinando quindi l’avvio della procedura di sbloccaggio e ripiegamento di tutta la struttura modulare 1. Per questioni di sicurezza, quando viene azionato il cordino, la struttura modulare 1 è convenientemente legata ad una gru (o a un qualsiasi dispositivo, verricello, autogru, e simili) mediante cinghie di sicurezza.
Preferibilmente, la struttura modulare 1 di ponteggio secondo la presente invenzione comprende primi mezzi di protezione 34 connessi a detti montanti 6,61,62,63,64 e/o a detti ripiani 2,3,4,5,70,80. Vantaggiosamente, detti primi mezzi di protezione 34 comprendono mezzi a nastro 36,37,38,39 e mezzi autoavvolgenti 35 di detti mezzi a nastro 36,37,38,39 connessi a detti montanti 6,61,62,63,64 e/o a detti ripiani 2,3,4,5,70,80.
Questi mezzi a nastro (ad esempio delle cinghie) possono essere di tipo diverso, potendo essere sia orizzontali 38, 39, che diagonali, 36, 37, e potendo essere disposti sia sul lato esterno lungo che sul lato esterno corto della struttura 1. Inoltre’ è possibile prevedere la presenza di mezzi a nastro regolabili (dotati quindi di un sistema di regolazione) nel caso in cui i ponteggi siano sfalsati, ad esempio quando per fare l’angolo di un edificio, le testate dei ponteggi non combaciano.
C’è da notare che i mezzi a nastro 36, 37 del lato lungo, oltre a formare il parapetto di sicurezza, servono anche, in fase di smontaggio, a dare la spinta iniziale di chiusura dei montanti.
La presenza dei mezzi autoavvolgenti 35 consente di non avere mai dei laschi durante la fase di ripiegamento della struttura, evitando così qualsiasi intralcio.
Inoltre, preferibilmente detti mezzi a nastro sono autopulenti e presentano dei fermi o spazzole o simili dispositivi per eliminare le incrostazioni.
E’ anche possibile prevedere la presenza di cinghie che leghino tra loro varie strutture adiacenti, tali cinghie essendo montate solo quando le varie strutture modulari costituenti il ponteggio sono innalzate. E’ tuttavia preferibile, avere dei mezzi di accoppiamento laterale tra due strutture 1 contigue del tipo precedentemente descritto.
Allo scopo di permetter l’aggancio dei mezzi a nastro, i montanti possono presentare convenientemente delle barre filettate poste ad altezze diverse. Queste barre servono per l’aggancio dei mezzi a nastro diagonali e orizzontali di sicurezza. Le barre, sono preferibilmente presenti su tutti i montanti, anche quelli verso l’edificio, per permettere di potere agganciare i mezzi a nastro eventualmente in tutti e quattro i lati della struttura 1.
Con riferimento alle figure 7, 8a, 8b, la struttura modulare 1 di ponteggio secondo l’invenzione, inoltre può preferibilmente comprendere secondi mezzi di protezione 54 connessi a detti montanti 6,61,62,63,64 e/o a detti ripiani 2,3,4,5,70,80.
Detti secondi mezzi di protezione 54 comprendono ad esempio mezzi a telo 56 e mezzi autoavvolgenti 55 di detti mezzi a telo 56 connessi a detti montanti 6,61,62,63,64 e/o a detti ripiani 2,3,4,5,70,80. Come si vede dalle allegate figure 7, 8a, 8b, detti mezzi a telo 56 sono vantaggiosamente posizionati al di sotto del piano di calpestio in corrispondenza di un ripiano 2. Quando la struttura modulare 1 è chiusa, il rotolo dei mezzi a telo 56, che sono preferibilmente di tipo autoavvolgente e autopulente, è protetto dalla lamella 103 che scende dal ripiano soprastante.
I mezzi a telo 56 sono fissati al ripiano sottostante, ad esempio agganciandoli a ganci presenti all’interno del parapiede 102.
Quando la struttura modulare 1 si apre verso l’alto, automaticamente anche i mezzi a telo 56 si aprono, mentre i mezzi autoavvolgenti 55 di detti mezzi a telo 56 consentono l’immediato avvolgimento di detti mezzi a telo 56 durante la fase di chiusura della struttura 1, evitando che creino intralci o impedimenti. Anche questo elemento può essere sostituito, aggiustato anche quando il ponteggio è alzato.
Come si è visto dalla precedente descrizione, le soluzioni tecniche adottate per la struttura modulare di ponteggio secondo la presente invenzione consentono di assolvere pienamente i compiti e gli scopi prefissati.
Innanzi tutto, la struttura modulare secondo l’invenzione consente di realizzare ponteggi in cui si riduce drasticamente il rischio di caduta dall’alto, in quanto non è più necessaria la presenza di addetti che montino pezzo per pezzo il ponteggio ad altezze pericolose, anche se legati con imbracature di sicurezza.
Inoltre, il montaggio e lo smontaggio del ponteggio stesso risultano essere molto più veloci, riducendo notevolmente anche la presenza di manodopera specializzata in fase di installazione con conseguente notevole riduzione dei costi di esercizio.
C’è inoltre da sottolineare il fatto che la struttura secondo l’invenzione può essere adattata a situazioni estremamente diverse in termini di altezze da conseguire, in quanto la struttura stessa può essere facilmente adattata in base all’altezza e all’utilizzo, semplicemente togliendo o aggiungendo ripiani e relativi montanti in fase di preassemblaggio.
In presenza di edifici estremamente alti, che renderebbero quindi problematico il trasporto in un unico pacchetto della struttura modulare, sia per la dimensione che per il peso, il ponteggio può essere comunque costruito aggiungendo di volta in volta successivi pacchetti alla struttura del ponteggio, e quindi facendolo crescere per successivi moduli.
Inoltre, la struttura modulare secondo l’invenzione può essere facilmente adattata anche a situazioni in cui il ponteggio, anziché appoggiato al suolo, sia ancorato in alto. Una volta ancorato in alto il pacchetto, questo può essere infatti dispiegato verso il basso, impiegando la procedura opposta a quella dell’innalzamento rispetto alla base.
Come già detto, l’innalzamento (o il dispiegamento verso il basso) della struttura modulare secondo l’invenzione può essere convenientemente effettuato con l’ausilio di gru, autogru e simili. E’ tuttavia possibile prevedere che la struttura stessa sia dotata di mezzi di movimentazione autonomi (ad esempio motori elettrici opportunamente collegati ai vari ripiani o sistemi telescopici di innalzamento) che ne permettano il dispiegamento e la richiusura in modo automatico.
La struttura modulare così concepita si presenta estremamente affidabile in quanto la fase di preassemblaggio in sede consente di procedere con tranquillità, verificando sempre anche lo stato di usura dei componenti e dei materiali. La struttura modulare si contraddistingue inoltre per una configurazione semplice, estremamente compatta e di facile realizzazione che vantaggiosamente permette di contenere sia i costi di realizzazione che quelli di assemblaggio.
In pratica, i materiali impiegati nonché le dimensioni e le forme contingenti, potranno essere qualsiasi secondo le esigenze e lo stato della tecnica.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Struttura modulare (1)di ponteggio caratterizzata dal fatto di comprendere una pluralità di ripiani (2,3,4,5,70,80) quadrangolari paralleli collassabili tra loro connessi da una pluralità di corrispondenti montanti (6,61,62,63,64), detti montanti (6,61,62,63,64) comprendendo una prima estremità (7), inferiore, provvista di primi mezzi di accoppiamento mobile (71) con un primo corrispondente ripiano (70), e una seconda estremità (8), superiore, provvista di secondi mezzi di accoppiamento mobile (81) con un secondo corrispondente ripiano (80) contiguamente posizionato superiormente a detto primo ripiano (70), detti primi mezzi di accoppiamento mobile (71) permettendo la rotazione di detti montanti (6,61,62,63,64) attorno a un punto di perno (75) e detti secondi mezzi di accoppiamento mobile (81) permettendo lo scorrimento di detta seconda estremità (8) di detti montanti (6,61,62,63,64) rispetto a detto secondo corrispondente ripiano (80), detti montanti (6,61,62,63,64) essendo movibili tra una prima posizione in cui giacciono interposti tra detti primo (70) e secondo (80) ripiano e una seconda posizione in cui si estendono sostanzialmente in perpendicolare a detti primo (70) e secondo (80) ripiano, detta struttura (1) comprendendo inoltre primi mezzi di blocco (40) per il blocco di detti primi mezzi di accoppiamento mobile (71) e secondi mezzi di blocco (50) per il blocco di detti secondi mezzi di accoppiamento mobile (81).
  2. 2. Struttura modulare (1) di ponteggio secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti primi mezzi di blocco (40) sono azionabili da detti secondi mezzi di accoppiamento mobile (81) e detti secondi mezzi di blocco (50) sono azionabili da detti primi mezzi di accoppiamento mobile (71).
  3. 3. Struttura modulare (1) di ponteggio secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzata dal fatto che detti primi mezzi di accoppiamento mobile (71) comprendono mezzi di imperniaggio di detti montanti (6,61,62,63,64) rispetto a detto primo ripiano (70) e detti secondi mezzi di accoppiamento mobile (81) comprendono mezzi a carrucola operativamente connessi a detto secondo ripiano (80) e a detta seconda estremità (8) di detti montanti (6,61,62,63,64).
  4. 4. Struttura modulare (1) di ponteggio secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti ripiani (2,3,4,5,70,80) sono sostanzialmente rettangolari.
  5. 5. Struttura modulare (1) di ponteggio secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere primi mezzi di protezione (34) connessi a detti montanti (6,61,62,63,64) e/o a detti ripiani (2,3,4,5,70,80).
  6. 6. Struttura modulare (1) di ponteggio secondo la rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che detti primi mezzi di protezione (34) comprendono mezzi a nastro (36,37,38,39) e mezzi autoavvolgenti (35) di detti mezzi a nastro (36,37,38,39) connessi a detti montanti (6,61,62,63,64) e/o a detti ripiani (2,3,4,5,70,80).
  7. 7. Struttura modulare (1) di ponteggio secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere secondi mezzi di protezione (54) connessi a detti montanti (6,61,62,63,64) e/o a detti ripiani (2,3,4,5,70,80).
  8. 8. Struttura modulare (1) di ponteggio secondo la rivendicazione 7, caratterizzata dal fatto che detti secondi mezzi di protezione (54) comprendono mezzi a telo (56) e mezzi autoavvolgenti (55) di detti mezzi a telo (56) connessi a detti montanti (6,61,62,63,64) e/o a detti ripiani (2,3,4,5,70,80).
  9. 9. Struttura modulare (1) di ponteggio secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che detti ripiani (2,3,4,5,70,80) presentano aperture di passaggio.
  10. 10. Struttura modulare (1) di ponteggio secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi di accoppiamento laterale con corrispondenti strutture modulari.
  11. 11. Ponteggio comprendente una pluralità di strutture modulari (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti.
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