IT9021493A1 - Macchina da stampa flessografica o rotocalco indiretto. - Google Patents

Macchina da stampa flessografica o rotocalco indiretto. Download PDF

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IT9021493A1
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Giancarlo Caimmi
Gilberto Testi
Adriano Toniolo
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Description

DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad una macchina da stampa flessografica o rotocalco indiretto del tipo comprendente sostanzialmente: - una struttura centrale costituita da un cilindro rotante di contropressione o da una pluralità di cilindri rotanti indipendenti di contropressione funzionante/i da supporto e trascinamento del materiale da stampare,
- una pluralità di gruppi inchiostratori o gruppi colore distribuiti attorno al cilindro o cilindri di contropressione, ciascuno destinato all’applicazione di un colore e comprendente un sistema di cilindri rotanti per il trasferimento dell'inchiostro e del soggetto da stampare sul materiale da stampare, e
- mezzi di comando del o dei cilindri di contropressione e dei cilindri rotanti dei gruppi inchiostratori.
Sono note macchine da stampa del tipo suddetto basate sul trasferimento dell'inchiostro dal suo contenitore al materiale da stampare, a mezzo di coppie di cilindri rotanti trascinati in rotazione dalla ruota o ruote dentate di comando del cilindro/i di contropressione della struttura centrale.
Nel caso di macchine flessografiche, un cilindro o cilindro portacliché porta la forma di stampa o cliché che è realizzata con particolari polimeri e riproduce in positivo il soggetto da stampare, mentre l'altro cilindro o cilindro retinato è finemente lavorato in superficie ed è destinato a dosare la quantità di inchiostro da trasferire r_ cliché di stampa applicato sul cilindro portacliché.
Nelle macchine a rotocalco indiretto la struttura dei due cilindri è diversa: al posto del cilindro portacliché è previsto un cilindro gommato pieno e‘al posto del cilindro retinato è previsto un cilindro in rame fotoinciso che riproduce in negativo il soggetto da stampare.
In ambedue i tipi di macchina l'alimentazione dell'inchiostro a ciascuna coppia di cilindri rotanti può essere realizzata o attraverso un terzo cilindro rotante, anch'esso gommato, pescante parzialmente in una bacinella contenente il liquido e a contatto strisciante col cilindro retinato o inciso oppure a mezzo di un contenitore d'inchiostro a camera chiusa, denominato "racla a camera", che trasferisce l'inchiostro su uno dei detti cilindri dosandolo a mezzo di una lamina strisciante. Quest'ultimo sistema di alimentazione permette un migliore e più accurato dosaggio dell'inchiostro sui cilindri con vantaggi sulla qualità di stampa.
Come è noto, il principale inconveniente delle macchine da stampa flessagrafiche o rotocalco indiretto consiste nel fatto che esse presentano produttività non ottimale e ciò in relazione al fatto che, ad ogni cambio lavoro, le operazioni di manutenzione, di attrezzaggio, di pre-regolazione e regolazione fine dei vari gruppi inchiostratori, necessarie per adattarli al successivo ciclo di stampa, sono eseguite dall'operatore direttamente sulla macchina cioè mentre la stessa è ferma. Con riferimento ad una macchina flessografica con tamburo centrale e sistema di alimentazione di inchiostro del tipo a racla, le suddette operazioni richiedono, ad ogni cambio lavoro, i seguenti principali interventi:
A) Attrezzaggio
- disinnesto delle pressioni di stampa mediante un piccolo arretramento, comandato idraulicamente, dei cilindri di stampa;
- apertura delle carterature (coperchi) di protezione ingranaggi di stampa sui due lati della macchina;
- sblocco dei fermi di sicurezza dei gruppi inchiostratori;
- arretramento completo, (comandata manualmente, pneumaticamente o attraverso motori elettrici) dei gruppi inchiostratori fino alla posizione di scarico/carico cilindri;
- rimozione dei tubi di alimentazione e scarico inchiostro dalla "racla a camera" e dalla bacinella di raccolta inchiostro;
- rimozione delle protezioni contro la dispersione di inchiostro ( paraspruzzi);
- rimozione delle "racle a camera";
- apertura dei cappelli dei supporti dei cilindri di stampa;
- rimozione dei cilindri di stampa;
- pulizia delle parti imbrattate dai residui di inchiostro essicato, eventuale lubrificazione degli organi rotanti ed eventuale sostituzione di cuscinetti o bronzine degli organi di rotolamento;
- sostituzione delle bacinelle di recupero inchiostro;
- posizionamento dei nuovi cilindri di stampa;
- chiusura dei cappelli dei supporti dei cilindri di stampa;
- inserimento degli ingranaggi di trascinamento sull'asse di ogni cilindro dei gruppi inchiostratori;
- posizionamento delle racle opportunamente ripristinate per il nuovo lavoro;
- posizionamento delle protezioni contro la dispersione di inchiostro ( paraspruzzi) ;
- connessione dei tubi di alimentazione scarico inchiostro alle "racle a camera" e alle bacinelle di raccolta inchiostro; e
avanzamento dei gruppi inchiostratori fino alla posizione di pre-regolazione.
B) Pre-regolazione
- ingranamento degli ingranaggi-dei cilindri di stampa tra di loro e con la trasmissione principale della macchina;
- pre-regolazione della posizione angolare dei cilindri portacliché; viene realizzata mediante piccole rotazioni di questi cilindri attorno ai propri assi, in modo da approssimarsi alla posizione di regolazione finale cioè quella che realizza il registro di stampa ovvero la perfetta sovrapposizione di tutti i successivi colori da stampare;
- pre-regolazione della posizione trasversale dei cilindri portacliché; viene realizzata mediante piccoli spostamenti di questi cilindri lungo i propri assi, in modo da approssimarsi alla posizione di regolazione finale; e
- chiusura delle carterature di protezione degli ingranaggi di stampa. C) Regolazione finale
- alimentazione dell'inchiostro alla "racla a camera";
- avviamento della macchina a bassa velocità;
- inserimento delle pressioni di stampa; consiste nel porre in contatto la "racla a camera" con il cilindro retinato, il cilindro retinato con il cilindro portacliché e quest'ultimo con il materiale da stampare supportato dal tamburo centrale;
- bloccaggio dei gruppi inchiostratori alla macchina nella posizione di lavoro;
- regolazione fine delle pressioni di stampa mediante aggiustaggio micrometrico della posizione relativa dei vari organi di stampa tra di loro;
- regolazione fine della posizione angolare dei cilindri portacliché; e - regolazione fine della posizione trasversale dei cilindri portacliché. Le suddette operazioni A),B) e.C) devono essere ripetute sulla macchina per ogni gruppo inchiostratore e si comprende quindi come i tempi morti o tempi inoperativi della macchina, particolarmente quelli dovuti alle operazioni A) e B), incidano notevolmente sulla sua produttività particolarmente quando la macchina comprende molti gruppi inchiostratori ed è soggetta frequentemente al cambio lavoro nel corso della giornata lavorativa.
Per dare un'idea dell'incidenza di questi tempi morti si considerano ora tre tipi di macchine flessografiche ciascuna con 6 gruppi inchiostratori: Macchine convenzionali a comando manuale.
Queste macchine sono prive di automatismi particolari e pertanto le varie operazioni di attrezzaggio, pre-regolazione e regolazione fine di cui ai punti A),B) e C) sono svolte a mano dall'operatore.
Anche nell'ipotesi di operatore molto esperto, il tempo minimo richiesto per l'espletamento delle suddette operazioni è dell'ordine di 100-105 minuti per ogni cambio lavoro.
Per 3 cambi lavoro, nelle 8 ore lavorative, i tempi morti complessivi della macchina raggiungono 300-315 minuti.
Tempo utile o produttivo della macchina nelle 8 ore lavorative = 37,5% Macchine appena motorizzate.
L'arretramento e l'avanzamento dei supporti dei cilindri portacliché e retinati sono motorizzati ed avvengono contemporaneamente per tutti i gruppi inchiostratori ma il controlla è ancora visivo.
Si ha naturalmente una diminuzione dei tempi morti che, tuttavia, non scendono al disotto di 75 minuti per ogni cambio lavoro.
Per 3 cambi lavoro, durante 8 ore lavorative, i tempi morti complessivi della macchina raggiungono 225'minuti.
Tempo utile o produttivo della macchina nelle 8 ore lavorative^ 53% Macchine robotizzate.
L'arretramento e l'avanzamento dei supporti dei cilindri per ottenere il posizionamento finale e preciso dei cilindri portacliché e retinati sono comandati da motori elettrici e controllati da un microprocessore.
Inoltre, è previsto un robot per il prelievo e scarico dei cilindri da sostituire ed il carico dei cilindri sostitutivi.
Si ha ovviamente un abbattimento dei tempi morti che si riducono a 50 minuti per ogni cambio lavoro e quindi per 3 cambi lavoro in una giornata lavorativa di 8 ore, si ha un fermo macchina complessivo di 150 minuti. Tempo utile o produttivo della macchina durante la giornata lavorativa di 8 ore= 68,7%
E' da notare tuttavia che a fronte.di questa riduzione dei tempi morti si ha un forte aumento dei costi dell'impianto per l'impiego dei sistemi robotizzati, aumento che è quasi del 100% rispetto al costo degli impianti manuali o appena motorizzati.
E' da notare che le valutazioni in termini di tempi sopra riportate, vanno riferite ai cambi lavoro completi, come quelli indicati dalle sequenze A),B) e C); si presentano, tuttavia, casi in cui le sequenze possono essere semplificate non essendo necessario un intervento sostitutivo per tutte le parti indicate. Gli esempi riportati sono quindi indicativi e servono da parametro di valutazione per l’invenzione proposta.
Scopo principale dell'invenzione è di provvedere una nuova macchina da stampa flessografica o rotocalco indiretto che consenta una drastica riduzione dei tempi morti per 1'attrezzaggio e la pre-regolaziane dei gruppi inchiostratori ad ogni cambio lavoro, in modo che la produttività della macchina risulti notevolmente aumentata.
Un altro scopo è di realizzare una macchina del tipo suddetto in cui le operazioni di attrezzaggio e pre-regolazione possano avvenire in luogo più praticabile e quindi più sicuro e comodo per le manovre dell'operatore, con conseguente riduzione degli incidenti di lavoro ed ottenimento di una migliore manutenzione della macchina.
Secondo l'invenzione, i suddetti ed altri scopi sono conseguiti con una macchina da stampa flessografica o rotocalco indiretta del tipo specificato nel preambolo caratterizzata da:
- due unità di stampa indipendenti disposte rispettivamente ai due lati della struttura centrale, ciascuna comprendente i gruppi inchiostratori o gruppi colore disposti da un lato della struttura centrale, e sganciabile ed allontanatile dalla stessa per consentire, ad ogni cambio lavoro, la sua sostituzione con altra adatta al successivo ciclo di stampa;
- una stazione distante dalla struttura centrale (stazione remota), presentante una o più posizioni operative, in grado di ricevere l'unità da sostituire e di fornirne una sostitutiva già attrezzata per il nuovo ciclo di stampa e pre-regola a (pre-settata), per l'accoppiamento alla struttura centrale, con l'ausilio di un apparata di simulazione corrispondente operativamente ai mezzi della struttura centrale con i quali l'unità sostitutiva è destinata ad accoppiarsi, ed infine
- mezzi di comanda degli spostamenti di ciascuna unità dalla struttura centrale alla stazione remota e viceversa e nella stazione remota.
Con la suddetta soluzione si realizza una struttura di macchina che consenta di effettuare le operazioni di attrezzaggio e pre-regolazione delle unità in un posto lontano dalla macchina e quindi mentre la stessa continua a funzionare, a vantaggio della sua produttività, dato che i tempi morti ora si riducono solo a quelli necessari, ad ogni cambio lavoro, per la movimentazione delle unità dalla struttura centrale alla stazione remota e viceversa.
Secondo un altro aspetto dell'invenzione, l’apparato di simulazione comprende delle sagome che simulano sia il cilindro o i cilindri di contrapressione che i mezzi di trasmissione del sistema di cilindri rotanti dei gruppi inchiostratori.
Vantaggiosamente, dette sagome sono costituite, con riferimento a due unità di stampa, da due settori cilindrici affacciati fissi o da due serie di settori cilindrici fissi a seconda che la struttura centrale comprenda un cilindro centrale o una pluralità di cilindri indipendenti di contropressione, come pure da due serie di settori dentati in posizioni fisse, corrispondenti all'ingranaggio/i di trascinamento dei cilindri rotanti dei gruppi inchiostratori.
Preferibilmente, la stazione remota è disposta sullo stesso piano del basamento della struttura centrale, frontalmente e in allineamento assiale con la stessa e comprende tre posizioni, una centrale od intermedia per lo scarico/carico, rispettivamente, dell'unità da sostituire o dell'unità sostitutiva e due posizioni laterali contrapposte, rispettivamente, per la manutenzione e/o attrezzaggio e la pre-regolazione della unità sostitutiva.
In tal modo, le corse di rimozione e sostituzione delle unità si possono svolgere vantaggiosamente secondo percorsi semplici, e precisamente secondo traslazioni parallele ed ortogonali.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della macchina secondo l'invenzione risulteranno evidenti dalla seguente descrizione ed allegati disegni che illustrano, a solo titolo di esempio, alcune sue preferite forme di realizzazione. Nei disegni:
- Fig.l è una vista frontale anteriore, schematica, di un tipo di macchina flessografica secondo l’invenzione, provvista di sei gruppi colore e con le unità di stampa addossate alla struttura centrale (posizione di lavoro o di stampa);
- Fig.2 è una vista in pianta della macchina di Fig.l;
- Fig.3 è una vista frontale anteriore, schematica, della macchina di Fig.l con le unità di stampa arretrate rispetto alla struttura centrale; - Fig.4 è una vista frontale anteriore, schematica, della stazione remota associata alla macchina, con le unità di stampa addossate all'apparato di simulazione (posizione di pre-regolazione);
- Fig.5 è una vista in pianta della stazione remota di Fig.4;
- Fig.G è ancora una vista in pianta della stazione remota di Fig.4 ma con le unità di stampa arretrate rispetto all'apparato di simulazione;
- Fig.7 mostra la macchina di Fig.l ma con un diverso sistema di alimentazione dell'inchiostro;
- Fig.8 mostra la macchina di Fig.l avente una diversa struttura centrale (cilindri di contropressione indipendenti) ma lo stesso sistema di alimentazione d'inchiostro di Fig.7; e infine
- Fig.9 è la rappresentazione schematica in pianta di un impianto o apparato da stampa combinato comprendente due macchine da stampa del tipo a tamburo centrale ed associate ad un'unica stazione remota.
Con riferimento alle Figure 1,2,3, e 7, la macchina da stampa flessografica comprende, in modo noto, un unico cilindro o tamburo centrale di contropressione CC e sei gruppi inchiostratori o gruppi colare G1,G2,G3 e G4,G5,G6, disposti ai due lati del tamburo, per l'applicazione sul materiale da stampare dei singoli colori secondo la sequenza prestabilita.
Il tamburo CC ha la funzione di supporto e trascinamento del materiale che è fornito sotto forma di nastro NA e che può essere costituito da qualsiasi materiale adatto alla stampa. Ad esempio, può essere un film di polipropilene per l'imballaggio di prodotti alimentari come pasta, surgelati, ecc., un foglio di alluminio per il confezionamento di cioccolata,ecc.;carta per il confezionamento di sacchi per mangime animale; cartone per il confezionamento di bibite,succhi di frutta ecc. Il nastro è fornito da un apparato svolgitore del materiale vergine e, dopo la sua stampa, passa attraverso un apparato' di essicazione per l’asciugamento del solvente di diluizione dell'inchiostro ed infine si riavvolge in bobina stampata che rappresenta il prodotto finito della macchina .Per chiarezza di disegno, i suddetti apparati non sono rappresentati.
Il tamburo centrale CC con la sua ruota dentata di trascinament- D (v.Fig.2) e relativa trasmissione di comando (non mostrata) costituiscono la struttura centrale fissa SC della macchina che è montata su un supporto comprendente un basamento BA e due montanti laterali MQ.
Ogni gruppo inchiostratore presenta due cilindri rotanti indicati, con CP1,CR1;CP2,CR2...CP6.CR6, per il trasferimento del soggetto di stampa e dell'inchiostro al nastro NA ed un sistema di alimentazione del liquido descritto in appresso.
I cilindri CP1, CP2....CP6 sono cilindri portacliché mentre i cilindri CRI, CR2.....CR6 sono dei cilindri retinati presentanti una superficie formata da una pluralità di cellette per ricevere l'inchiostro e trasportarlo in quantità dosata ai cilindri portacliché coi quali sono a contatto rotante.
II sistema di alimentazione dell'inchiostro ai cilindri avviene a mezzo di racle a camera chiusa RA1.RA2...RA6 ciascuna provvista di lamine striscianti sul rispettivo cilindro retinato.
La rotazione dei gruppi di cilindri è comandata dalla ruota di azionamento 0 del tamburo centrale CC che è na ruota dentata ed impegna con le ruote dentate DC1...DC6 di trascinamento dei cilindri portacliché CP1...CP6 a loro volta accappiate rotativamente con le ruote dentate DR1...DR6 di trascinamento dei cilindri retinati CR1...CR6 (Fig.2). Così, tutte le coppie di cilindri dei gruppi inchiostratori ruotano in sincronismo con la ruota principale D di comando del tamburo CC.
Nella macchina mostrata nelle Figure 7 e 8 è diverso il sistema di alimentazione dell'inchiostro. Al posto della racla è previsto, un terzo rullo o rullo gommato pieno CG1,CG2...CG6, pescante parzialmente in una bacinella di inchiostro; l'inchiostro viene ceduto al rullo gommato che a sua volta lo trasferisce dosato al cilindro retinato CR1,CR2...CR6 per contatto e strisciamento.
Nella macchina di Fig.8 è pure diversa la struttura centrale. Al posto dell'unico tamburo centrale sono previsti,per il supporto e trascinamento del nastro NA, dei cilindri di contropressione indipendenti C1,C2,...C6 in numero pari ai gruppi inchiostratori. In tal modo, ciascun cilindro portacliché CP1.CP2,...CP6 è trascinato in rotazione dal rispettivo cilindra di contropressione C1,‘C2,...C6.E' ovvio che anche in questa soluzione, tutte le rotazioni sono sincronizzate fra loro.
Nelle Figure 1,2,7 e 8 i gruppi colore G1,G2,...G6 sono mostrati vicini al tamburo centrale CC (Figure 1 e 2) a ai cilindri indipendenti C1,C2,...C6 (Figure 7,8), cioè in posizione di lavoro o di stampa della macchina. Tuttavia, prima dell'avvio della macchina o ad ogni cambio lavoro, ogni gruppo deve ,essere predisposta per il ciclo di stampa desiderato e cioè sottoposto alle necessarie operazioni di attrezzaggio, pre-regolazione e regolazione fine, come elencate nei’ precedenti punti A-B-C.
Come detto,,nelle macchine note, queste operazioni vengono effettuate direttamente sulla macchina che, pertanto, deve rimanere inoperativa per tutto il tempo richiesta per dette operazioni.
Per ridurre al minimo i tempi di fermo della macchina durante queste operazioni, la macchina comprende secando un primo aspetto dell'invenzione, due unità di stampa indipendenti U1 e U2 disposte ai due lati della struttura centrale SC, ciascuna raggruppante i gruppi di un lato della struttura e cioè l'unita U1 raggruppa i gruppi G1,G2 e G3 e l'unità U2 i gruppi G4,G5 e G6.
Le unità sono addossate e agganciate alla struttura centrale durante il funzionamento della macchina (Figure 1,2) ma, ad ogni cambio lavoro, sono sganciate e allontanate dalla stessa per consentire la loro sostituzione con altre due unità (unità sostitutive) già predisposte per il nuovo ciclo di stampa e cioè già attrezzate e pre-regolate durante il periodo in cui la macchina è in funzionamento.
Secondo un altro aspetto dell'invenzione, le suddette operazioni di attrezzaggio e di pre-regolazione delle unità rimosse, vengono svolte in un posto D posizione lontana dalla macchina, in seguito chiamato stazione remota, che è scelto in modo da soddisfare le migliori condizioni di accessibilità, praticità e sicurezza per l'operatore.
Conformemente all'invenzione, la stazione remota è disposta sullo stesso piano orizzontale del basamento BA della struttura centrale ed in posizione frontale ed in allineamento alla stessa e comprende per agni unità di stampa (Figure 4,5 e 6) tre posizioni operative: una centrale o intermedia PC per l'arrivo (scarico) dell'unità da sostituire o per l'invio (carico) dell'unità sostitutiva, e due posizioni laterali opposte PA,PR in allineamento con detta posizione centrale PC, rispettivamente, per la manutenzione/attrezzaggio e la pre-regolazione dell'unità.
Quest 'ultima operazione è svolta con l'ausilio di un apparato di simulazione AS che simula operativamente le parti della struttura centrale SC con le quali le unità sono destinate ad accoppiarsi.
Con riferimento alle due unità U1,U2, tale apparato comprende centralmente due sagome fisse costituite da settori cilindrici affacciati CC1 e CC2 che simulano il tamburo centrale CC della macchina e, ai due lati, due terne di settori dentati fissi D1,D2,D3 e D4,D5,D6 che simulano la dentatura della ruota principale D o di altri mezzi di trascinamento dei cilindri portacliché CP1, CP2,...CP6 dei vari gruppi inchiostratori G1,G2,...G6 (Fig.4,5). Dette sagome CC1.CC2 e D1,D2,...D6 sono montate su un supporto ΒΑ', MO' analogo a quello della struttura centrale SC.
Le suddette sagome si sostituiscono al tamburo centrale CC e alla dentatura della ruota dentata D della struttura centrale. Naturalmente, la realizzazione semplificata di queste sagome nella stazione remota risponde a ragioni di semplicità e di costo dell'impianto rispetto ad una soluzione integrale, ripetitiva del tamburo CC e delle altre parti associate della struttura centrale.
Le movimentazioni che le unità devono compiere per raggiungere la stazione remota SR e poi disporsi nelle tre posizioni PC.PA e PR ed infine ritornare in posizione di stampa vicino alla struttura centrale come pure, i mezzi di comando e di guida degli spostamenti delle unità possono essere qualsiasi; essi dipendono solo dalle pratiche esigenze dell'impianto.
Tuttavia, in relazione alla scelta della posizione della stazione remota come sopra descritta, è vantaggioso, per ragioni di semplicità e di funzionalità, che le suddette movimentazioni e mezzi di comando e di guida delle unità siano quelli appresso menzionati con riferimento alla descrizione del funzionamento della macchina.
Al termine di ogni ciclo di stampa (Figure 1,2,7 e 8) l'operatore rimuove le varie connessioni, sgancia le unità dalla struttura centrale e ne comanda lo spostamento laterale fino alla posizione più arretrata o stazione di transito ST (Fig.3).
Questo spostar^nto avviene su intervento di un proprio motoriduttore o motoriduttore di unità (non mostrato) che agisce, attraverso un'adatta trasmissione, su rotelline RU montate alla base di ogni supporto S1,S2 di unità di stampa e che scorrono su guide laterali fisse GL, disposte sullo stesso piano orizzontale del basamento BA della struttura centrale. Nella suddetta posizione di transito ST le unità vengono a trovarsi ciascuna al disopra di un rispettivo carrello trasportatore CT che è provvisto superiormente di guide GL1, in allineamento con le guide GL, per poter appunto consentire l'arrivo e il posizionamento dell’unità. A sua volta, ciascun carrello è dotato inferiormente di proprie rotelline RC mediante le quali può scorrere su guide o rotaie assiali GA, perpendicolari alle guide laterali GL, disposte tra detta posizione di transito ST e la posizione centrale PC della stazione remota SR nella quale il carrello trasporterà l'unità.
La traslazione del carrello CT verso o dalla posizione PC può essere comandata da una trasmissione a cinghia o ad ingranaggi o da altri mezzi di trascinamento non mostrati.
Non appena ogni unità ha raggiunto la posizione PC, entra ancora in funzionamento il proprio motoriduttore che comanda lo spostamento dell'unità stessa nella posizione laterale esterna PA, dove è sottoposta alle operazioni di manutenzione ed attrezzaggio.
Questo spostamento avviene mediante scorrimento delle rotelline di unità RU sulle guide GL' del carrello e successivamente su quelle allineate laterali GLA della stazione remota SR, che ovviamente sono parallele alle guide laterali GL della struttura centrale.
Mentre nella posizione PA le unità rimosse sono sottoposte alle suddette operazioni di manutenzione F ; attrezzaggio per risultare adatte al prossimo ciclo di stampa, altre due unità sostitutive, già attrezzate e pre-regolate per il successiva ciclo di stampa, passano dall'altra posizione laterale interna o posizione di pre-regolazione PR della stazione remota SC, dove erario state portate precedentemente, nella posizione intermedia PC dove era rimasto stazionato il carrello CT dopo lo scarico dell'unità rimossa.
Analogamente, questo spostamento di ogni unità nella posizione centrale PC avviene su intervento del motoriduttore di unità agente sulle rotelline RU scorrevoli su guide laterali fisse GIR, in allineamento con le guide GL' del carrello CT e naturalmente con GLA.
Le unità sostitutive, una volta posizionate sul rispettivo carrello sono trasportate nella posizione di transito ST e di qui raggiungono la posizione di lavoro vicino alla struttura centrale SC.
Ovviamente, la traslazione assiale dei carrelli con le unità, dalla posizione PC alla rispettiva stazione di transito ST, avviene ancora su comanda della propria trasmissione ed, analogamente, la traslazione laterale delle unità sulle guide GL per avvicinarsi alla struttura centrale avviene ancora su intervento dei propri motoriduttori.
A questo punto, per completare l'operazione di sostituzione delle unità mentre sono addossate al tamburo centrale CC, rimangono da svolgere solo le operazioni di fine regolazione menzionate precedentemente nel punto C, le operazioni di manutenzione e sostituzione di parti (attrezzaggio) e di accoppiamento degli organi rotanti e di registro stampa (pre-regolazione) essendo state già svolte rispettivamente nelle posizioni PA e PR della stazione remota SR.
Naturalmente, non appena sono ultimate le regolazioni fini, la macchina viene messa in funzionamento per l'esecuzione del ciclo di stampa interessato.
Frattanto, ogni carrello CT si è riportato dalla posizione di transito ST alla posizione centrale PC della stazione remota SR per consentire il passaggio dell'unità già attrezzata, dalla posizione PA alla posizione PR e per poi riportarsi dalla posizione PC alla stazione di parcheggio ST, in attesa di ripetere, al prossimo cambio lavoro, le corse precedentemente descritte.
Gli spostamenti delle due unità U1 e U2 da e verso la struttura centrale SC e nella stazione remota SR avvengono contemporaneamente; è ovvio tuttavia, che possono avvenire in tempi diversi a seconda delle pratiche esigenze di stampa.
L'attivazione dei motoriduttori di unità e dei mezzi di comando dei carrelli può essere completamente o parzialmente automatizzata.
Da quanto sopra risultano chiari i vantaggi della macchina secondo l'invenzione; i tempi di fermo della macchina, ad ogni cambio lavoro, sono praticamente ridotti a quelli richiesti per la movimentazione delle unità dalla struttura centrale SC alla stazione remota SR e viceversa, le operazioni di attrezzaggio e pre-regolazione dell'unità sostitutiva che sono quelle che richiedono tempi maggiori, avvenendo, come detto, nella stazione remota SR mentre la macchina è in funzionamento.
Con la soluzione illustrata i tempi di sostituzione delle unità sono dell'ordine di 5-6 minuti.
In una giornata lavorativa con 3 cicli di lavoro, i tempi morti complessivi di una macchina con 6 gruppi colare non superano quindi i 15, *3 minuti.
Conseguentemente, il tempo utile o produttivo della macchina secondo l'invenzione raggiunge e supera il 96,30%.
Ε' chiaro che questo vantaggiosa risultato compensa pienamente il maggior costo della macchina che richiede, rispetto ad una macchina convenzionale, un maggior numero di componenti. Il maggior costo è pure largamente compensato da ulteriori vantaggi della macchina qui appresso elencati:
- accessibilità e praticabilità della macchina col risultato di una migliore manutenzione e quindi maggiore durata della stessa;
- numero di addetti invariato rispetto ad una macchina tradizionale;
- miglioramento della qualità di stampa ottenibile in funzione di una migliorata manutenibilità e pulizia della macchina;
- allungamento della vita produttiva della macchina nel suo complesso, essendo gli organi di usura principali collocati sulle unità di stampa laterali mobili; la vita della macchina risulta praticamente raddoppiata rispetto a quella di una macchina tradizionale;
- riduzione delle dimensioni del lotto economico di fabbricazione, col risultato di poter accedere alla acquisizione di commesse di dimensioni sempre più ridotte a condizioni vantaggiose, assecondando così le tendenze di mercato che indicano un'espansione della domanda verso clienti di dimensioni medio-piccole;
- riduzione dei tempi passivi di manutenzione straordinaria nel caso avvenga un grave incoveniente su una parte di una delle unità laterali mobili di stampa; è possibile attendere l'intervento della casa madre costruttrice della parte danneggiata, sfruttando a tempo pieno le unità sost: .utive, la qual cosa, ancorché comporti una riduzione della produttività, evita però il blocco completo della produzione come avviene invece con le macchine tradizionali; e
- possibilità in sede di costruzione della macchina, di attivare delle linee di assemblaggio con notevoli vantaggi produttivi.
Nell'impianto di Fig.9 sono rappresentate due macchine da stampa associate operativamente ad un'unica stazione remota SR.
Una macchina comprende la struttura centrale SCI e le due unità laterali U1 e U2 e la seconda comprende-la struttura centrale SC2 e le due unità laterali 1)3 e U4.
La stazione remota SR è disposta centralmente alle due strutture SCI e SC2 e con l'apparato simulatore AS in allineamento con gli assi dei tamburi centrali CC di dette strutture.
Le unità di stampa U1,U2,U3 e U4 sono sostanzialmente indentiche fra di loro a parte i cilindri portacliché CP1...CP6 e CP1'...CP6‘ sui quali sono applicati i cliché corrispondenti ai soggetti da stampare con le loro parti accessorie.
Per questo, i componenti delle due macchine sono ancora contrassegnati con gli stessi simboli di riferimento della macchina illustrata nelle Figure 1 a 6.
Le unità di stampa U1,U2 e U3.U4 sono mostrate addossate alle rispettive strutture centrali SCI e SC2 mentre le due unità sostitutive US sono mostrate sui carrelli CT nella posizione centrale PC della stazione remota SR.
Nella posizione dei vari componenti, come rappresentata, è chiaro che la prossima movimentazione riguarderà lo spostamento delle unità US dalla suddetta posizione centrale CP alla posizione di pre-regolazione PR.
Il funzionamento dell’impianto è ancora quello descritto per la macchina singola di cui alle Figure 1 a 6 con la differenza che le movimentazioni delle unità non possono avvenire tutte contemporaneamente per ambedue gli apparati.
E' chiaro, inoltre, che può esserci interscambio tra le unità laterali dell'impianto, nel senso che un'unità rimossa da una macchina ad es. l'unità Ul, può essere attrezzata e pre-regolata per sostituirsi all’unità ad es. U4, dell'altra macchina e viceversa.
I vantaggi di questo impianto o apparata da stampa combinato risiedono nella possibilità di poter utilizzare un numero di componenti ridotti rispetto a quello necessario se le due macchine fossero separate. In particolare, sono utilizzate solo sei unita di stampa (quattro-Ul,U2,U3 e U4 - contemporaneamente attive a ridosso dei due tamburi centrali, più due-US-in fase di attrezzaggio o presettaggio) invece delle otto ipotizzabili nel caso di due macchine separate. Ed ancora, sono richiesti solo due carrelli traslatori CT ed un solo apparato simulatore AS invece dei quattro carrelli e dei due simulatori ipotizzabili nel caso di due macchine separate. Anche l'elettronica di controllo è praticamente dimezzata e la superficie di installazione è molto contenuta.
Naturalmente, nel funzionamento bisognerà prevedere una programmazione di produzione per fare in modo che i tempi di cambio lavoro delle due macchine non vengano a coincidere.
L'invenzione è stata descritta in alcune preferite forme di realizzazione ma è ovvio che varianti e modifiche possono essere apportate alle soluzioni illustrate senza per questo uscire dall'ambito dell'invenzione. Così, ad esempio, la stazione remota potrebbe essere del tipo a giostra rotante o a tavola oscillante purché, in ogni caso, in grado di collocare le unità nelle posizioni adatte alle operazioni di manutenzione e/o attrezzaggio e di pre-regolazione che devono subire.
Ogni stazione remota potrebbe essere di tipo semplice, cioè comprendere una sola sagoma a settore cilindrico ed una sola terna di settori dentati e, in questo caso, essere disposta in posizione adatta con le proprie sagome simulatrici, per servire l'unità di stampa corrispondente. Così, le due stazioni remote semplici o unitarie potrebbero essere collocate, compatibilmente con gli spazi a disposizione, ai due lati della struttura centrale, nelle posizioni precedentemente chiamate di transito delle unità o di parcheggio dei carrelli traslatori CT ed indicate con ST. In questo caso, si eliminerebbero i carrelli e i relativi mezzi di comando e le guide GA.
Inoltre, i mezzi di comando delle unità e dei carrelli potrebbero essere diversi da quelli menzionati.
Con un'opportuna scelta delle corse, i motoriduttori potrebbero comandare le unità anche durante le corse assiali e, analogamente,i carrelli traslatori potrebbero trasportare le unità anche durante le corse laterali, sia in corrispondenza della struttura centrale che nella stazione remota. Inoltre, almeno al posto delle rotaie di guida dei carrelli potrebbero essere previste piste magnetiche.
In una realizzazione tecnicamente molto avanzata dell'impianto, gli spostamenti della unità da una posizione all'altra, potrebbero essere effettuati a mezzo di robots e, in questo caso, la stazione remota doppia o le stazioni remote semplici, potrebbero essere collocate in posizioni non necessariamente sullo stesso piano del basamento della macchina. Infine, una variante semplificativa della macchina prevede la movimentazione a spinta delle unità e dei carrelli col vantaggio di una riduzione dei costi di impianto ma con lo svantaggio dell'aumento dei tempi di cambio lavoro.
Una variante più elaborata prevede la versione della movimentazione delle unità e dei carrelli per mezzo di un sistema computerizzato che, attivato da segnali di consenso agli spostamenti provenienti da appositi sensori, governa il movimento dei carrelli e delle unità secando le sequenze prestabilite.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Macchina da stampa flessografica o rotocalco indiretto del tipo comprendente sostanzialmente: - una struttura centrale (SC) costituita da un cilindro rotante di contropressione (CC) o da una pluralità di cilindri rotanti indipendenti di contropressione (C1,C2,...C6) funzionante/i da supporto e trascinamento del materiale da stampare (NA), - una pluralità di gruppi inchiostratori o gruppi colore (G1.G2,...G6) distribuiti attorno al cilindro o cilindri di contropressione, ciascuno destinato all'applicazione di un colore e comprendente un sistema di cilindri rotanti (CP1,CR1, ...CP6.CR6) per il trasferimento dell'inchiostro e del soggetto sul materiale da stampare, e - mezzi di comando del o dei cilindri di controreazione e dei cilindri rotanti dei gruppi inchiostratori, caratterizzata da: - due unità di stampa indipendenti (U1,U2) disposte rispettivamente ai due lati della struttura centrale, ciascuna comprendente i gruppi inchiostratori disposti da un lato della struttura centrale (SC) e sganciabile e allontanabile dalla stessa per consentire, ad ogni cambio lavoro, la sua sostituzione con altra adatta al successivo ciclo di stampa; - una stazione (SR) distante dalla struttura centrale (stazione remota), presentante una o più posizioni operative, in grado di ricevere l'unità da sostituire e di fornirne una sostitutiva già attrezzata per il successivo ciclo di stampa e pre-regolata (presettata), per l'accoppiamento con la struttura centrale, con l'ausilio di un apparato di simulazione (AS) corrispondente operativamente ai mezzi di detta struttura centrale con i quali l'unità sostitutiva è destinata ad accoppiarsi, ed infine, - mezzi di comando degli spostamenti di ciascuna unità dalla struttura centrale (SC) alla stazione remota (SR) e viceversa e nella stazione remota.
  2. 2) Macchina da stampa secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che l'apparato di simulazione (AS) comprende delle sagome che simulano sia il cilindro o cilindri di contropressione che i mezzi di comando del sistema di cilindri rotanti dei gruppi inchiostratori.
  3. 3) Macchina da stampa secondo la rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che le sagome sono costituite, per ogni unità di stampa, da un settore cilindro fisso (CC1,CC2) o da una pluralità di settori cilindri fissi e da settori dentati fissi (DI,02...D6).
  4. 4) Macchina da stampa secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la stazione remota (SR) comprende delle posizioni o stazioni operative distinte, rispettivamente, per lo scarico/carico dell'unità da sostituire e sostitutiva, per la manutenzione e/o attrezzaggio dell'unità da sostituire e per la pre-regolazione dell'unità sostitutiva.
  5. 5) Macchina da stampa secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la stazione remota comprende tre posizioni o stazioni operative: una centrale o intermedia (PC) per lo scarico/carico dell’unità e due laterali (PA,PR), in ^'.lineamento e contrapposte, rispettivamente per la manutenzione e/o attrezzaggio dell'unità da sostituire e la pre-regolazione dell'unità sostitutiva.
  6. 6) Macchina da stampa secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che i movimenti delle unità di stampa (U1,U2) da e verso la struttura centrale (SC) e nella stazione remota (SR) avvengono sullo stesso piano orizzontale del basamento della struttura centrale e secondo percorsi traslatori rettilinei, indipendenti.
  7. 7) Macchina da stampa secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la stazione remota (SR) è situata frontalmente e in asse al cilindro/cilindri di contropressione della struttura centrale.
  8. 8) Macchina da stampa secondo le rivendicazioni 6 e 7, caratterizzata dal fatto che i movimenti di ciascuna unità di stampa, a partire dalla posizione addossata alla struttura centrale (Figure 1,2,7 e 8), comprendono: a) una traslazione o corsa laterale di arretramento dell'unità dalla struttura centrale e, succesivamente, una traslazione perpendicolare a detta corsa o corsa assiale, terminante nella posizione intermedia (PC) (o di scarico) della stazione remota (SR); b) traslazione dell'unità da detta posizione intermedia (PC) alla posizione laterale (PA) di manutenzione e/o attrezzaggio della stazione remota; c) traslazione dell'unità sostitutiva, già pre-regolata nella posizione di pre-regolaziane o di simulazione (PR) dove era stata portata precedentemente dalla posizione di attrezzaggio (PA), nella posizione intermedia (o di carico) della stazione remota; d) traslazione dell'unità sostitutiva da detta posizione intermedia (PC) alla posizione di lavoro o di stampa addossata alla struttura centrale, mediante le corse inverse di cui al punto a); e) traslazione dell'unità da sostituire già attrezzata dalla posizione laterale di attrezzaggio (PA) della stazione remota alla posizione di pre-règolazione (PR); ed infine f) traslazione laterale ed assiale dell'unità da sostituire a partire dalla posizione di lavoro, secondo i punti a) e b); le suddette traslazioni laterali delle unità nella stazione remota essendo parallele alle corse laterali di arretramento o avvicinamento delle unità rispetto alla struttura centrale.
  9. 9) Macchina da stampa secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che i mezzi di comando degli spostamenti di ciascuna unità di stampa da e verso la struttura centrale e nella stazione remota, comprendono mezzi motori propri o mezzi di trasmissione o di trascinamento agenti sull'unità stessa.
  10. 10) Macchina da stampa secondo la rivendicazione 9, caratterizzata dal fatto che almeno le corse laterali delle unità da e verso la struttura centrale (SC) e quelle laterali nella stazione remota (SR) sano comandate da un motoriduttore montato su ciascuna unità ed agente su ruote (RU) dell'unità stessa scorrevoli su guide o piste orizzontali fisse (GL,GLA,GLR), rispettivamente disposte ai due lati della struttura centrale e della posizione intermedia (PC) della stazione remota.
  11. 11) Macchina da stampa seconda le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che almeno le corse assiali di ciascuna unità sono effettuate a mezzo di un carrello traslatore (CT) in grado di scorrere su guide o piste fisse (GA), perpendicolari alle guide laterali (GL) della struttura centrale, situate tra una posizione (ST) all'estremità più arretrata della corsa laterale o stazione di parcheggio del carrello ed un'altra coincidente con la posizione intermedia (PC) della stazione remota e che il carrello traslatore è provvisto, a sua volta, di guide o piste (GL') che si trovano in allineamento sia con le guide o piste laterali (GL) della struttura centrale quando detto carrello trovasi posizionato nella sua stazione di parcheggio (ST) in modo da poter ricevere l'unità di stampa proveniente dalla struttura centrale o viceversa consentirne lo scorrimento verso detta struttura centrale, che con le guide o piste laterali (GLA.GLR) della stazione remota quando detto carrello traslatore trovasi nella posizione intermedia (PC) di detta stazione in modo che gli spostamenti laterali dell'unità in detta stazione remota avvengono sempre attraverso il carrello e che, infine, durante il periodo nel quale non avvengono movimentazioni dell'unità, il carrello trovasi preferibilmente nella posizione di riposo o di parcheggio (ST) definita dalla posizione laterale più arretrata dell'unità rispetto alla struttura centrale (SC).
  12. 12) Macchina da stampa secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che almeno le guide o piste dei carrelli traslatori (CT) sono piste magnetiche.
  13. 13) Impianto o apparato da stampa combinato comprendente due macchine da stampa secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che le due macchine componenti sono disposte ai due lati opposti ed in allineamento assiale con una stazione remota, in modo che detta stazione sia in grado di poter provvedere, in tempi diversi, all'attrezzaggio e pre-regolazione dell'una e dell'altra macchina da stampa componente.
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