IT9012438A1 - Motoriduttore con corpo suddiviso in due pezzi che ammorsano anche lo statore del motore elettrico e che sono uniti reciprocamente con combaciamento e fissaggio su un piano ideale verticale - Google Patents

Description

sto associate. Quando il motoriduttore viene impiegato per la formazione di un argano, è previsto che sul corpo del riduttore sia fissata una scatola (44) con annessa morsettiera alla quale arrivano, attraverso dei tubi (48-148), i cavi di alimentazione del motore elettrico (M), dell'elettroventola (56) e del temostato che controlla il raffreddamento del motore. Questa scatola sopporta gli elettromagneti (43-143) di azionamento del freno che agisce sul volano calettato all'albero veloce (24) del motoriduttore e contiene anche le morsettiere per l'alimentazione di tali elettromagneti.

TESTO DELLA DESCRIZIONE

Il trovato concerne un motoriduttore, qui considerato nella versione adatta per la realizzazione di un argano per ascensori, ma che può essere destinato a qualsiasi impiego. Il motoriduttore di cui trattasi ha il corpo diviso in due pezzi, che inglobano ed ammorsano anche lo statore del motore e che sono uniti reciprocamente come le valve di una conchiglia, con combaciamento e fissaggio su un piano ideale verticale contenente l'asse di rotazione del motore. Grazie a questa caratteristica, la costruzione del motoriduttore risulta notevolmente semplificata.

Queste ed altre peculiarità del ritrovato, ed i vantaggi che da esso derivano, appariranno meglio evidenti dalla seguente descrizione di una forma preferita di realizzazione dello stesso, illustrata a puro titolo d'esempio, non limitativo, nelle figure delle nove tavole allegate di disegno, in cui:

- la fig. 1 illustra in prospettiva un argano formato con la tecnica di cui alla presente domanda di privativa;

- la fig. 2 illustra l'argano di figura 1 sezionato secondo un piano verticale contenente l'asse del motore elettrico di azionamento;

- le figg. 3, 4 e 5 sono viste rispettivamente in elevazione laterale, in elevazione frontale ed in pianta dall'alto, del corpo dell'argano di cui trattasi ;

la fig. 6 illustra 1'argano in elevazione dal fronte anteriore;

- le figg. 7 ed 8 illustrano dei dettagli del corpo di figura 3, sezionato secondo le rispettive linee VII-VII ed VIII-VIII;

- la fig. 9 illustra uno dei pezzi che compongono il corpo dell'argano, visto in elevazione dal fronte interno, come indicato dalla linea di sezione IX-IX di figura 4;

- la fig. 10 illustra l'argano sezionato secondo la linea X-X di figura 2;

- le figg. 11 e 12 illustrano ulteriori dettagli costruttivi del corpo dell'argano, rilevati rispettivamente secondo la linea di sezione XI-XI di figura 4 e secondo la linea di sezione XII-XII di figura 9.

Con riferimento dapprima alle figure da 1 a 7 si rileva che il corpo dell'argano è suddiviso in due pezzi complementari A e B che combaciano reciprocamente su un piano ideale verticale contenente lo asse dell'albero veloce del riduttore di velocità che compone l'argano stesso. I pezzi A e B sono dotati perimetralmente di fori 1, in corrispondenza di zone convenientemente inspessite, attraversati dalle viti di fissaggio degli stessi pezzi. Le superfici di contatto reciproco dei pezzi A e B, vengono spianate alle macchine utensili, sulle stesse viene cosparso un sigillante ad esempio di tipo siliconico, dopo di che tali superfici sono fatte combaciare l'una contro l'altra e vengono fissate per mezzo delle dette viti alloggiate nei fori perimetrali 1.

I pezzi A e B sono dotati inferiormente, in corrispondenza della parte che definisce il corpo del riduttore di velocità, di orecchie complanari e forate 100, utili per fissare il detto corpo su un supporto composto ad esempio da una coppia di travi parallele 200 a loro volta fissate reciprocamente per le estremità, tramite corrispondenti traversine inferiori 300.

Dalla figura 10 si rileva che l'albero lento 2 dell'argano comprende una porzione 102 di maggior diametro, contro la quale appoggia il mozzo 3 che porta fissata coassialmente la corona elicoidale 4 e che è calettato allo stesso albero per mezzo della linguetta 5. Sul fronte opposto del mozzo 3, opera un distanziale 6 che è in battuta contro l'anello interno del cuscinetto 7 alloggiato nella sede 8 della parte B del corpo dell'argano. Sul fronte opposto dell'anello interno dello stesso cuscinetto 7, appoggia un anello 9 che reca sul diametro interno una sede per una guarnizione anulare 10 operante a tenuta sull'albero 2. Nella sede 8 è fissata una guarnizione anulare 11 di tipo commerciale, che col proprio labbro interno opera a tenuta sull'anello 9 per impedire la fuoriuscita del lubrificante. Sul fronte dell'anello 9 che è rivolto verso l'esterno, appoggia il mozzo 113 della puleggia 13 che è calettata all'albero 2 tramite la linguetta 14 e che è bloccata assialmente contro i componenti precedentemente descritti, per mezzo del disco 15 e della vite 16.

Sull'altra estremità, l'albero 2 è sostenuto girevolmente dal cuscinetto 17 alloggiato nella sede 18 ricavata sul pezzo A del corpo dell'argano e che è chiusa da uno scodellino 19 con guarnizione di tenuta 20

Lo spostamento assiale dell'albero 2 e dei componenti a questo associati, sono impediti dalla cooperazione delle facce opposte della corona elicoidale 4 con risalti contrapposti 21-121 che di preferenza sono ricavati di pezzo sulle facce interne delle parti A e B del corpo dell'argano. Durante la lavorazione alle macchine utensili, delle superfici di contatto reciproco dei pezzi A e B, si lavorano di precisione anche le facce dei risalti 21-121 che sono destinate a cooperare con la corona 4 e che dovranno risultare tra loro distanti in misura leggermente superiore allo spessore della stessa corona. Poiché il sigillante interposto tra le superfici di fissaggio reciproco dei pezzi A e B, non crea spessore, è possibile assumere tali superfici come piano di mezzeria del distanziamento che deve intercorrere tra le superfici lavorate dei risalti 21-121. Noto lo spessore della corona 4, è facile eseguire la necessaria lavorazione frontale dei risalti 21-121 dianzi detti.

Dalle figure 7-9 e 10 si rileva che i risalti 21-121 agiscono sui fianchi della porzione della corona 4 che ingrana con la vite conduttrice 25 (vedi oltre). Per assicurare una sufficiente lubrificazione delle superfici di contatto dei risalti 21-121 con la corona 4, anche durante il funzionamento intermittente del motoriduttore, nel punto più alto di ogni risalto 21-121 (fig.9) è ricavata una nicchia 400 che è chiusa dalla corona 4 e nella quale si raccoglie una parte dell'olio di lubrificazione trasportato dalla corona stessa. Quando il motoriduttore si arresta, l'olio contenuto nelle nicchie 400 trafila lentamente sui fianchi della corona 4 che risulta così lubrificata al momento della successiva riattivazione.

E' evidente come la soluzione descritta, semplifichi notevolmente la messa in opera e la rimozione dell'albero lento 2 e delle parti a questo associate.

Le sedi 8 e 18 dei cuscinetti di supporto dell'albero 2, possono addirittura essere prive delle battute frontali 108 e 118 sul fronte interno, in quanto è 10 stesso albero 2 ad impedire ai cuscinetti degli spostamenti assiali indesiderati.

In figura 10, con 22 è indicato il tappo che chiude la bocca di introduzione del lubrificante all'interno del corpo dell'argano, mentre con 23 è indicato 11 tappo della bocca di livello minimo del lubrificante.

Dalla figura 2 si rileva che l'albero veloce 24 dell'argano comprende, nel tratto intermedio, una vite senza fine 25 che coopera con la corona elicoidale 4 precedentemente considerata. Le parti A e B del corpo dell'argano definiscono due sedi tra loro allineate assialmente, nelle quali sono alloggiate delle boccole 26-126 di materiale a basso coefficiente di attrito, che sopportano girevolmente l'albero veloce 24 dianzi detto. Con riferimento anche alle figure 8 e 9 si rileva che le sedi di contenimento delle boccole, sono dotate nella parte intermedia di un rispettivo recesso anulare 27-127 che è in comunicazione con l'interno del corpo dello stesso riduttore, attraverso aperture 28-128 nelle quali si insinuano le estremità di piccole grondaie 29-129 fissate sulle facce interne delle parti A e B di cui trattasi (vedi figura IO) , per raccogliere il lubrificante spostato per sbattimento dal complesso vite senza fine-ruota elicoidale e per inviare lo stesso, per gravità, all'interno dei detti recessi 27-127. Le boccole 26-126 portano inferiormente dei fori 30-130 che permettono al lubrificante di fluire alle cosiddette ragnature previste sulle superficì interne delle stesse boccole, per assicurare la necessaria lubrificazione di tali superfici nel contatto con l'albero 24.

Sempre dalla figura 2 si rileva che le sedi di alloggiamento delle boccole 26-126 si aprono sul fronte esterno con dei tratti di maggior diametro nei quali alloggiano rispettivamente:

- dalla parte rivolta verso il motore elettrico, uno scodellino 31 con guarnizioni di tenuta 32 e 33 sul diametro esterno e su quello interno;

- dalla parte opposta, una scatola 131 fissata mediante viti 34 (vedi anche figura 6) e che circoscrive l'anello esterno di una coppia di cuscinetti reggispinta 35 il cui anello interno è bloccato assialmente su un tratto rastremato dell'albero 24, da una ghiera di serraggio 12. Con 36 è indicato un compensatore elastico agente sui cuscinetti, mentre con 37 sono indicate delle guarnizioni di tenuta portate dallo scodellino 131 ed agenti sull'albero 24.

Sul tratto dell'albero 24 che esce dallo scodellino 131, è calettato il volano 38 che secondo la tecnica nota porta un tamburo 138 sul quale agisce un freno che comprende una coppia di ganasce 39-139 (vedi anche figure 6 e 10) fulcrate con l'estremità inferiore in 40-140 a corrispondenti supporti previsti sulle parti A e B del corpo del motoriduttore, dotate nella parte intermedia di ceppi di frenatura 41-141 e collegate superiormente alle molle 42-142 di chiusura ed agli elettromagneti 43-143 di apertura.

Secondo il trovato, gli elettromagneti 43-143 sono montati su una scatola 44 (vedi figura 2) fissata sul corpo del riduttore di velocità, ed all’interno della quale è installata la morsettiera del circuito elettrico dello statore del motore elettrico M associato al riduttore di cui trattasi, nonché la morsettiera dell'elettroventola di raffreddamento del motore, come più avanti descritto. Come appare dal dettaglio di figura 7, i pezzi A e B che formano il corpo del riduttore di velocità dell'argano, portano dei prolungamenti contrapposti A' e B' che si chiudono anch*essi sullo stesso piano ideale verticale dei detti pezzi A-B e che sono caratterizzati dall<1 >inglobare ed ammorsare saldamente lo statore S del motore elettrico che aziona l'argano di cui trattasi, lasciando lo statore stesso scoperto sul fronte che è opposto al riduttore. Sempre dalla figura 7 si rileva che la superficie interna delle appendici A' e B' è corrugata e più precisamente tale da realizzare tutt*attorno allo statore, dei canali longitudinali 45 che vengono attraversati dall'aria di raffreddamento fatta circolare dall<1 >elettroventola più avanti descritta e che esce poi all'esterno attraverso aperture 46 previste lateralmente sulle parti A' e B' (figg. 3-5-9) e chiuse da griglie di sicurezza 47 (fig. 1). Attraverso una delle canalizzazioni 45, passano anche i cavi di alimentazione dell<1 >elettroventola che unitamente a quelli del circuito statorico del motore M giungono nella scatola 44 precedentemente considerata, attraversando dei fori ricavati sul fronte chiuso delle parti A'-B' e dei tubi di contenimento 48-148 (figure 1-2).

Nelle figure 1, 2, 3, 5 ed 8, con 49 è indicato un golfare ricavato di pezzo nella parte superiore ed intermedia di almeno una delle parti A-A' e B-B' che compongono il corpo dell'argano.

Dalla figura 2 si rileva che il rotore R del motore elettrico M, viene calettato a caldo su un tratto opportunamente rastremato dell'albero 24. Sul tratto di estremità dell'albero 24, che sporge dal rotore R, può essere calettata una piccola puleggia 50, colLegabile, per mezzo di cinghie 51, ad una dinamo tachimetrica 52 fissa con apposite staffe su fori 53 convenientemente predisposti sulle zone di fissaggio reciproco dei pezzi A' e B'.

Sull'estremità libera dei pezzi A' e B', è montato un collare 54 su cui è fissata diametralmente una traversa 55 che sopporta, coassialmente all'albero 24, 1'elettroventola 56 protetta da una campana grigliata 57 fissata con viti sul collare 54 dianzi detto. L'elettroventola è governata automaticamente da un termostato, non illustrato, che rileva la temperatura dello statore del motore, il tutto in modo intuibile e facilmente realizzabile dai tecnici del ramo.

Dai disegni ai quali si è fatto riferimento, si rileva come i pezzi A-A' e B-B' siano dotati di apposite nervature sia interne che esterne, per necessità di rinforzo meccanico ed anche per aumentare la superficie dì tali pezzi che è a contatto con l'aria e che viene da questa raffreddata.

Resta inteso che la descrizione si è riferita ad una forma preferita di realizzazione del trovato, al quale possono essere apportate numerose varianti e modifiche, soprattutto costruttive, il tutto per altro senza abbandonare il principio informatore dell'invenzione, come sopraesposto, come illustrato nelle tavole allegate di disegno e come a seguito rivendicato. Nelle rivendicazioni che seguono, i riferimenti riportati tra parentesi hanno il solo scopo di facilitare la lettura delle stesse rivendicazioni e per questo non debbono in alcun modo essere interpretati limitativamente per quanto attiene l'ambito di protezione delle medesime rivendicazioni.

Claims (8)

1. RIVENDICAZIONI 1) Motoriduttore, particolarmente adatto per la realizzazione di un argano per montacarichi, ascensori o per altri usi, comprendente un riduttore di velocità normalmente a vite senza fine-ruota elicoidale, o d'altro adatto tipo, azionato da un motore elettrico, caratterizzato dal fatto che il corpo del riduttore è formato da due pezzi (A-B) uniti reciprocamente per combaciamento su un piano ideale verticale contienente l'asse della vite senza fine, essendo i detti pezzi dotati in solido di prolungamenti contrapposti (Α'-Β') che di preferenza combaciano anche essi sul detto piano ideale verticale e tra i quali viene ammorsato lo statore del motore elettrico sopraddetto, con formazione attorno allo statore stesso, di canalizzazioni longitudinali (45) attraversate dall'aria di raffreddamento prodotta da un apposito mezzo (56) montato sulla estremità a sbalzo del motore di cui trattasi, essendo previsto che sulla estremità opposta dello stesso motore, sulle porzioni dei due pezzi (A-B) che ammorsano lo statore del motore medesimo, siano ricavate delle aperture laterali (46) dotate di griglie (47), attraverso le quali esce l'aria di raffreddamento sopraddetta, essendo infine previsto che i pezzi che compongono il corpo del riduttore di velocità, siano dotati inferiormente di attacchi complanari (100) per il fissaggio su una qualsiasi adatta struttura di supporto (200-300).
2. 2) Motoriduttore secondo la rivendicazione 1), caratterizzato dal fatto che il mezzo di raffreddamento dello stesso motoriduttore è costituito da una elettroventola (56) controllata da almeno un termostato che rileva la temperatura dello statore (S) del motore elettrico (M) che aziona il riduttore di velocità.
3. 3) Motoriduttore secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che, se impiegato in un argano, i conduttori elettrici di alimentazione del motore elettrico e quelli connessi al gruppo termostato--elettroventola di raffreddamento, escono attraverso dei fori dalla parte alta del fronte chiuso dei due pezzi (A'-B<1>) che ammorsano lo statore del detto motore e sono inguainati in tubi (48-148) attestati ad una scatola (44) fissa sulla sommità del corpo (A-B) del riduttore di velocità e che di preferenza funge da supporto degli elettromagneti (43-143) che azionano il freno normalmente chiuso agente sul volano (38) calettato sull’albero veloce (24) con la vite senza fine (25) e sul quale è calettato preferibilmente a caldo, il rotore (R) del detto motore elettrico, essendo nella detta scatola (44), alloggiate le morsettiere per l'alimentazione dei detti elettromagneti, nonché del motore edei relativi accessori.
4. 4) Motoriduttore secondo la rivendicazione l), caratterizzato dal fatto che i due pezzi (A-B) che compongono il corpo del riduttore di velocità, recano in solido sulle facce interne, di pezzo o di riporto, dei risalti preferibilmente contrapposti (21-121), che vengono spianati a giusta misura in riferimento ai bordi di combaciamento e fissaggio reciproco dei detti pezzi, in modo che tra questi risalti abbia a muoversi con piccolo gioco, la ruota elicoidale (4) del riduttore, che di preferenza viene bloccata assialmente sull'albero lento (2) dello stesso riduttore, in modo che tale albero possa essere installato anche senza mezzi di trattenimento assiale, a semplificazione del montaggio e dello smontaggio di questo stesso albero e delle parti a questo associate.
5. 5) Motoriduttore secondo la rivendicazione 4), caratterizzato dal fatto che i suddetti risalti contrapposti (21-121) operano sui fianchi della porzione della ruota elicoidale (4) che ingrana con la relativa vite senza fine (25) e sono dotati nella parte più alta, di rispettive nicchie (400) di raccolta dell’olio lubrificante trasportato dalla ruota elicoidale che chiude le stesse nicchie, ciò allo scopo di assicurare una sufficiente lubrificazione della medesima ruota anche quando questa viene riattivata dopo una lunga sosta.
6. 6) Motoriduttore secondo la rivendicazione 4), caratterizzato dal fatto che il mozzo (3) della ruota elicoidale (4) è calettato sull'albero lento (2) del riduttore di velocità ed è mantenuto in battuta frontale contro un gradino di tale albero, da un distanziale (6) che appoggia contro l'anello interno d'uno dei cuscinetti (7) di supporto dell'albero di cui trattasi, essendo tale anello interno, a sua volta appoggiato contro un anello (9) che porta le guarnizioni di tenuta (10-11) sull'albero (2) e quella esterna di tenuta sulla sede (8) che alloggia il detto cuscinetto e su tale anello essendo appoggiato il mozzo (113) della puleggia di tiro (13) dell'argano, che è calettata sull'albero lento e che è su questo trattenuta assialmente da un disco esterno (15) e da una vite assiale di bloccaggio (16).
7. 7) Motoriduttore secondo la rivendicazione 1), caratterizzato dal fatto che la vite senza fine (25) è ricavata di pezzo sull'albero (24) che porta calettato il rotore del motore elettrico, e tale albero essendo sostenuto girevolmente da una coppia di boccole (26-126) di materiale a basso coefficiente di attrito, che vengono lubrificate per gravità a mezzo di grondaie (29-129) che pescano parte del lubrificante spostato per sbattimento dal complesso vite senza fine-ruota elicoidale e che inviano l'olio raccolto in recessi anulari (27-127) che circoscrivono le dette boccole le quali sono a loro volta dotate di fori (30-130) che convogliano l'olio alle ragnature della superficie interna con la quale le stesse boccole cooperano col detto albero che per l'estremità corredata del volano (38) è provvisto di una coppia di cuscinetti reggispinta (35) racchiusi da uno scodellino (131) fissato con viti sul corpo (A-B) del riduttore di velocità.
8. 8) Motoriduttore con corpo diviso in due pezzi che inglobano ed ammorsano anche lo statore del motore elettrico e che sono uniti reciprocamente con combaciamento e serraggio su un piano ideale verticale, adatto per la realizzazione di un argano o per altri usi, realizzato più in particolare, in tutto od in parte, come descritto, come illustrato nelle figure delle nove tavole allegate di disegno e per gli scopi sopraesposti .