IT202100032294A1 - Dispositivo meccanico di sincronizzazione della chiusura di una porta a battente a doppia anta - Google Patents

Dispositivo meccanico di sincronizzazione della chiusura di una porta a battente a doppia anta Download PDF

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IT202100032294A1
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IT
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closing
movement
door
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Application number
IT102021000032294A
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Angelo Menuzzo
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Face S R L
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    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E05LOCKS; KEYS; WINDOW OR DOOR FITTINGS; SAFES
    • E05FDEVICES FOR MOVING WINGS INTO OPEN OR CLOSED POSITION; CHECKS FOR WINGS; WING FITTINGS NOT OTHERWISE PROVIDED FOR, CONCERNED WITH THE FUNCTIONING OF THE WING
    • E05F5/00Braking devices, e.g. checks; Stops; Buffers
    • E05F5/12Braking devices, e.g. checks; Stops; Buffers specially for preventing the closing of a wing before another wing has been closed
    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E05LOCKS; KEYS; WINDOW OR DOOR FITTINGS; SAFES
    • E05FDEVICES FOR MOVING WINGS INTO OPEN OR CLOSED POSITION; CHECKS FOR WINGS; WING FITTINGS NOT OTHERWISE PROVIDED FOR, CONCERNED WITH THE FUNCTIONING OF THE WING
    • E05F17/00Special devices for shifting a plurality of wings operated simultaneously
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    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E05LOCKS; KEYS; WINDOW OR DOOR FITTINGS; SAFES
    • E05YINDEXING SCHEME RELATING TO HINGES OR OTHER SUSPENSION DEVICES FOR DOORS, WINDOWS OR WINGS AND DEVICES FOR MOVING WINGS INTO OPEN OR CLOSED POSITION, CHECKS FOR WINGS AND WING FITTINGS NOT OTHERWISE PROVIDED FOR, CONCERNED WITH THE FUNCTIONING OF THE WING
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    • E05Y2900/10Application of doors, windows, wings or fittings thereof for buildings or parts thereof
    • E05Y2900/13Application of doors, windows, wings or fittings thereof for buildings or parts thereof characterised by the type of wing
    • E05Y2900/132Doors

Description

Descrizione di Brevetto di Invenzione Industriale avente per titolo:
?DISPOSITIVO MECCANICO DI SINCRONIZZAZIONE DELLA CHIUSURA DI
UNA PORTA A BATTENTE A DOPPIA ANTA?.
CAMPO TECNICO DELL?INVENZIONE
La presente invenzione riguarda un dispositivo meccanico di sincronizzazione della chiusura di una porta a battente a doppia anta, in particolare per una porta a battente a doppia anta automatica come pure una porta a battente a doppia anta comprendente un tale dispositivo ad essa operativamente associato.
Inoltre, la presente invenzione riguarda anche un metodo di sincronizzazione della chiusura di una porta a battente a doppia anta provvista del suddetto dispositivo meccanico di sincronizzazione.
STATO DELLA TECNICA ANTERIORE
Come noto, le porte a battente a doppia anta, al fine di chiudersi in modo corretto, necessitano che un?anta si chiuda prima dell?altra poich?, in genere, comprendono un?anta maschio ed un?anta femmina, strutturalmente configurate in modo che, in posizione di chiusura, la porzione di battuta o riscontro dell?anta femmina venga operativamente associata all?estremit? libera dell?anta maschio.
Si pu? quindi comprendere come, nel caso in cui l?anta maschio si chiudesse prima dell?anta femmina, esse non potrebbero garantire la corretta chiusura della porta.
Con riferimento ad una porta a battente a doppia anta automatica, tipicamente, essa comprende un sincronizzatore elettronico che si occupa del controllo e della gestione della chiusura, e naturalmente anche dell?apertura, delle ante di tale porta.
Tuttavia, nel caso in cui ci fosse, ad esempio, un?interruzione di corrente, e quindi una mancanza di alimentazione elettrica, il sincronizzatore elettronico di tale porta non sarebbe pi? in grado di garantire la corretta chiusura della stessa, ed in particolare la corretta sequenza di chiusura delle ante.
Peraltro, un malfunzionamento dei sensori, una spinta manuale impropria oppure anche degli ostacoli presenti nella traiettoria o percorso di chiusura delle ante, potrebbero compromettere la corretta chiusura della porta.
Si consideri, inoltre, che nel caso in cui la porta sia una porta automatica antincendio, la corretta chiusura della stessa risulta essere fondamentale per evitare la propagazione dell?incendio stesso verso altri ambienti.
Per ovviare alle problematiche sopra presentate, ? indispensabile l?utilizzo un dispositivo meccanico di sincronizzazione che permetta di controllare e gestire la corretta chiusura della porta, ed in particolare la corretta sequenza di chiusura delle ante, anche nelle suddette situazioni di emergenza.
Inoltre, i dispositivi meccanici di sincronizzazione forniti dallo stato della tecnica si presentano piuttosto ingombranti, costosi, poco versatili e di difficile montaggio.
Si rende quindi necessaria la progettazione e realizzazione di un dispositivo meccanico di sincronizzazione che consenta di superare gli svantaggi della tecnica nota sopra elencati.
SCOPI DELL?INVENZIONE
Uno scopo della presente invenzione ? quello di fornire un nuovo dispositivo meccanico di sincronizzazione della chiusura di una porta a battente a doppia anta che permetta di migliorare gli inconvenienti dello stato della tecnica sopra presentati.
Un altro scopo della presente invenzione ? quello di fornire dispositivo meccanico di sincronizzazione della chiusura di una porta a battente a doppia anta che sia di semplice montaggio e di facile utilizzo.
Un altro scopo della presente invenzione ? quello di fornire un dispositivo meccanico di sincronizzazione della chiusura di una porta a battente a doppia anta che sia di semplice realizzazione ed economicamente vantaggioso.
Un ulteriore scopo della presente invenzione ? quello di fornire un dispositivo meccanico di sincronizzazione della chiusura di una porta a battente a doppia anta che possa funzionare anche in situazioni d?emergenza, quali la mancanza di alimentazione elettrica, la presenza di ostacoli nel percorso di chiusura delle ante, spinte manuali improprie delle ante, eccetera.
Ancora un altro scopo della presente invenzione ? quello di fornire un dispositivo meccanico di sincronizzazione della chiusura di una porta a battente a doppia anta che sia poco ingombrante e strutturalmente robusto.
Un altro scopo della presente invenzione ? quello di fornire una nuova porta a battente a doppia anta, in particolare una nuova porta a battente a doppia anta automatica dotata di un dispositivo meccanico di sincronizzazione come sopra presentato.
Conformemente ad un aspetto dell?invenzione ? previsto un dispositivo secondo la rivendicazione 1.
Conformemente ad un altro aspetto dell?invenzione ? prevista una porta secondo la rivendicazione 9.
Conformemente ad un ulteriore aspetto dell?invenzione ? previsto un metodo secondo la rivendicazione 13.
Le rivendicazioni dipendenti si riferiscono ad esempi di realizzazione preferiti e vantaggiosi dell?invenzione.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Altre caratteristiche e vantaggi dell?invenzione saranno maggiormente evidenti dalla descrizione di un esempio di realizzazione di un dispositivo meccanico di sincronizzazione e di una porta dotata di tale dispositivo, illustrati a titolo indicativo negli uniti disegni in cui:
- la figura 1 ? una vista dall?alto di un dispositivo secondo un esempio di realizzazione della presente invenzione, operativamente associato ad un esempio di realizzazione di una porta, in una posizione di completa apertura;
- la figura 2 ? una vista dall?alto semplificata del dispositivo secondo l?esempio di realizzazione della presente invenzione mostrato in figura 1;
- la figura 3 ? una vista dall?alto del dispositivo secondo l?esempio di realizzazione della presente invenzione mostrato nelle figure precedenti in una posizione di blocco o fermo;
- la figura 4 ? una vista dall?alto semplificata del dispositivo secondo l?esempio di realizzazione della presente invenzione mostrato nelle figure precedenti nella posizione di figura 3;
- la figura 5 ? una vista dall?alto del dispositivo secondo l?esempio di realizzazione della presente invenzione mostrato nelle figure precedenti in una posizione di chiusura parziale con sequenza di chiusura corretta delle ante;
- la figura 6 ? una vista dall?alto semplificata del dispositivo secondo l?esempio di realizzazione della presente invenzione mostrato nelle figure precedenti nella posizione di figura 5;
- la figura 7 ? una vista dall?alto del dispositivo secondo l?esempio di realizzazione della presente invenzione mostrato nelle figure precedenti in una posizione di completa chiusura;
- la figura 8 ? una vista dall?alto semplificata del dispositivo secondo l?esempio di realizzazione della presente invenzione mostrato nelle figure precedenti nella posizione di figura 7;
- la figura 9 ? una vista dall?alto ingrandita del dispositivo secondo l?esempio di realizzazione della presente invenzione mostrato nelle figure precedenti in una posizione di completa apertura;
- la figura 10 ? una vista dall?alto ingrandita del dispositivo secondo l?esempio di realizzazione della presente invenzione mostrato nelle figure precedenti nella posizione di figura 10;
- la figura 11 ? una vista prospettica ingrandita del dispositivo secondo l?esempio di realizzazione della presente invenzione mostrato nelle figure precedenti in una posizione di completa apertura;
- la figura 12 ? una vista prospettica ingrandita del dispositivo secondo l?esempio di realizzazione della presente invenzione mostrato nelle figure precedenti nella posizione di figura 11;
- la figura 13 mostra un dettaglio ingrandito di alcuni componenti del dispositivo secondo l?esempio di realizzazione della presente invenzione mostrato nelle figure precedenti;
- le figure 14 e 15 mostrano una possibile sequenza di funzionamento di alcuni componenti del dispositivo secondo l?esempio di realizzazione della presente invenzione mostrato nelle figure precedenti;
- le figure 16 e 17 sono viste prospettiche di una porta secondo la presente invenzione in configurazione, rispettivamente, aperta e chiusa;
- le figure 18 e 19 illustrano viste in sezione di una porta secondo la presente invenzione.
Negli uniti disegni parti o componenti uguali sono contraddistinti dagli stessi numeri di riferimento.
ESEMPI DI REALIZZAZIONE DELL?INVENZIONE
Con riferimento alle figure allegate, con il numero di riferimento 1 si ? illustrato un dispositivo meccanico di sincronizzazione della chiusura di una porta D a battente a doppia anta L1, L2.
In generale, la porta D a battente a doppia anta L1, L2 pu? essere una porta meccanica, oppure anche una porta automatica, volendo una porta automatica antincendio.
Si consideri che, nel caso di una porta D meccanica, il dispositivo 1 ?, di fatto, ci? che permette la sincronizzazione delle ante L1, L2 mentre nel caso di una porta D automatica, il dispositivo 1 costituisce un ulteriore controllo aggiuntivo che opera insieme, o in alcune situazioni anche in sostituzione, al sincronizzatore elettronico presente tipicamente in tali porte automatiche.
A tal riguardo, oltre ad operare insieme al sincronizzatore elettronico, il dispositivo 1 diventa fondamentale in caso di malfunzionamento del sincronizzatore elettronico o comunque in tutte quelle situazioni d?emergenza che causano una mancanza, una carenza od un?interruzione di alimentazione elettrica per la porta D.
Un dispositivo 1 secondo la presente invenzione comprende almeno un primo componente 3 girevole o spostabile (volendo anche traslabile lungo una traiettoria dritta o curva) tra una prima posizione di apertura e una seconda posizione di chiusura preposto ad essere reso solidale in movimento o rotazione o cinematicamente connesso con una prima anta o anta maschio L1 di una porta, almeno un secondo componente 4 girevole o spostabile (volendo anche traslabile lungo una traiettoria dritta o curva) tra una terza posizione di apertura e una quarta posizione di chiusura preposto ad essere reso solidale in movimento o rotazione o cinematicamente connesso con una seconda anta o anta femmina L2 di una porta 2.
Il dispositivo 1 comprende, inoltre, mezzi di blocco o fermo 5, operativamente associati al secondo componente 4, i quali sono preposti a impedire la rotazione o spostamento del primo componente 3 fino alla seconda posizione se il secondo componente 4 non ha raggiunto la quarta posizione o una determinata posizione intermedia tra la terza e la quarta posizione.
In particolare, il dispositivo 1 secondo la presente invenzione ? preposto ad essere operativamente associato ad una porta D che comprende almeno una prima anta o anta maschio L1, la cui estremit? o bordo libero verticale FE1 ? movimentabile lungo una prima traiettoria o percorso di chiusura T1, e almeno una seconda anta o anta femmina L2, la cui estremit? o bordo libero verticale FE2 ? movimentabile lungo una seconda traiettoria o percorso di chiusura T2, comprendente o definente almeno una porzione od un componente di battuta o riscontro AP per la prima anta o anta maschio L1.
Pi? nel dettaglio, ciascuna anta L1, L2 ? movimentabile in modo rotativo mediante appositi organi di movimentazione, ad esempio mediante un adatto cinematismo AA di movimentazione, volendo comprendente un braccio di articolazione AA ed a tal scopo pu? essere imperniata in corrispondenza di un?intelaiatura o infisso F della porta D.
Di preferenza, il dispositivo 1 secondo la presente invenzione ? montabile o comunque operativamente associabile alla porta D in una porzione, in uso, superiore dell?intelaiatura o infisso F della stessa, cos? da poter eventualmente effettuare il montaggio del dispositivo 1 anche successivamente al montaggio della porta D.
Si fa notare che le due ante L1, L2 compiono rispettive traiettorie o percorsi di chiusura T1, T2 delineate o tracciate con riferimento alle rispettive estremit? o bordi liberi verticali FE1, FE2, distali dalle estremit? principali ME1, ME2 delle due ante L1, L2 imperniate in corrispondenza dell?intelaiatura F, o di eventuali componenti ad esse solidali.
Come si pu? comprendere, per una corretta chiusura della porta D, ? necessario che la seconda anta o anta femmina L2 si chiuda prima della prima anta o anta maschio L1, poich?, in caso contrario, la configurazione delle estremit? o bordi liberi verticali FE1, FE2 delle due ante L1, L2, o degli eventuali componenti ad esse solidali, non permetterebbe che la seconda anta o anta femmina L2 raggiunga la posizione finale di chiusura.
Si precisa, inoltre, che nella presente trattazione le traiettorie o percorsi di chiusura T1, T2 delle ante L1, L2 o, pi? in particolare, delle estremit? o bordi liberi verticali FE1, FE2, definiscono anche il verso di percorrenza di tali traiettorie o percorsi di chiusura T1, T2, ossia con le estremit? o bordi liberi verticali FE1, FE2 delle ante L1, L2 in avvicinamento all?intelaiatura o infisso F della porta D.
Naturalmente, in caso di apertura della porta D, le ante L1, L2 o, pi? in particolare, le estremit? o bordi liberi verticali FE1, FE2 percorreranno le rispettive traiettorie o percorsi T1, T2 in allontanamento dall?intelaiatura o infisso F della porta D.
Per quanto riguarda le dimensioni delle ante L1, L2, esse possono essere qualsiasi a seconda delle esigenze, ad esempio una prima anta o anta maschio L1 pi? lunga della seconda anta o anta femmina L2, o viceversa, rispetto ad una direzione longitudinale parallela al terreno oppure, come mostrato nella figura 1, una prima anta o anta maschio L1 di dimensioni analoghe a quelle della seconda anta o anta femmina L2.
Peraltro, la prima e la seconda traiettoria o percorso di chiusura T1, T2 delimitano un punto o zona di intercettazione IP, comune alle due traiettorie o percorsi di chiusura T1, T2, che definisce la posizione pi? aperta di intercettazione della prima anta o anta maschio L1 o, pi? in particolare, della sua estremit? o bordo libero verticale FE1, con la seconda anta o anta femmina L2 o, pi? in particolare, con la sua estremit? o bordo libero verticale FE2, lungo le rispettive traiettorie o percorsi di chiusura T1, T2.
Si pu? quindi comprendere che, se la prima anta o anta maschio L1 raggiunge o sorpassa la zona o punto di intercettazione IP prima della seconda anta o anta femmina L2, la porta D non si chiuder? in maniera corretta.
A tal scopo, come sopra indicato, il dispositivo 1 secondo la presente invenzione comprende mezzi di blocco o fermo 5 configurati per impedire la rotazione o spostamento del primo componente fino alla seconda posizione e quindi la chiusura della prima anta o anta maschio L1 finch? la seconda anta o anta femmina L2 non ? chiusa o comunque finch? la posizione della seconda anta o anta femmina L2 lungo la seconda traiettoria o percorso di chiusura T2 non ha superato o sorpassato la zona o punto di intercettazione IP.
Pi? nel dettaglio, con riferimento al rapporto tra dispositivo 1 e porta D, si prevede almeno un primo componente 3 girevole o spostabile in funzione del movimento o rotazione della prima anta o anta maschio L1 e viceversa, almeno un secondo componente 4 girevole o spostabile in funzione del movimento o rotazione della seconda anta o anta femmina L2 e viceversa, e mezzi di blocco o fermo 5, operativamente associati al secondo componente 4 girevole, preposti a impedire la rotazione o spostamento del primo componente 3, e conseguentemente la chiusura o l?avanzamento della prima anta o anta maschio L1, in funzione della posizione della prima anta o anta maschio L1 lungo la prima traiettoria o percorso di chiusura T1 rispetto ad una zona o punto di limite LP e della posizione della seconda anta o anta femmina L1 lungo la seconda traiettoria o percorso di chiusura T2 rispetto alla zona o punto di intercettazione IP.
In particolare, la zona o punto di limite LP definisce la posizione della prima anta o anta maschio L1 lungo la prima traiettoria o percorso di chiusura T1 oltre la quale viene impedita la chiusura o l?avanzamento della stessa finch? la seconda anta o anta femmina L2 non ? chiusa o finch? la posizione della seconda anta o anta femmina L2 lungo la seconda traiettoria o percorso di chiusura T2 non ha superato o sorpassato la zona o punto di intercettazione IP.
Vantaggiosamente, l?almeno un primo componente 3 gira o si sposta in funzione del movimento o rotazione della prima anta o anta maschio L1 e viceversa e che l?almeno un secondo componente 4 gira o si sposta in funzione del movimento o rotazione della seconda anta o anta femmina L2 e viceversa poich? nel caso in cui tali componenti 3, 4 non ruotassero o non si spostassero, o comunque fosse impedita la loro rotazione o spostamento, anche le ante L1, L2 non riuscirebbero a ruotare o muoversi.
Naturalmente, la zona o punto di limite LP non pu? essere coincidente o non pu? sovrapporsi anche solo parzialmente con la zona o punto di intercettazione IP, poich? in tal caso se la prima anta o anta maschio L1 raggiungesse o sorpassasse tale zona o punto prima della seconda anta o anta femmina L2, quest?ultima non riuscirebbe pi? a chiudersi.
Per questo, la zona o punto di limite LP ? regolato, come si vedr? meglio nel seguito, in modo che la sua posizione lungo la prima traiettoria o percorso di chiusura T1 sia prima della zona o punto di intercettazione IP, preferibilmente in prossimit? o in un dintorno di quest?ultimo, ad esempio circa 1 centimetro prima, volendo anche 2, 3 o pi? centimetri prima di tale zona o punto di intercettazione IP.
Per quanto riguarda la zona o punto di intercettazione IP, esso pu? essere determinato in modo empirico, attraverso modalit? che verranno dettagliate successivamente, prima dell?utilizzo vero e proprio della porta D.
Tornando a focalizzare l?attenzione sul dispositivo, vantaggiosamente e secondo l?esempio di realizzazione non limitativo della presente invenzione mostrato nelle figure, i mezzi di blocco o fermo 5 comprendono almeno un componente di battuta o interferenza 6 mobile tra almeno una posizione operativa di impedimento BP dell?avanzamento del primo componente 3 verso la seconda posizione di chiusura, in cui il componente di battuta o interferenza 6 ? preposto ad interferire con la rotazione o spostamento verso la seconda posizione del primo componente 3, e conseguentemente la chiusura o l?avanzamento di una rispettiva prima anta o anta maschio L1, ed almeno una posizione operativa di consenso CP, in cui il componente di battuta o interferenza 6 non interferisce con o non blocca o non ferma la rotazione o spostamento del primo componente 3 verso la seconda posizione, e conseguentemente, in uso, la chiusura di una rispettiva prima anta o anta maschio L1.
Relativamente a una porta D provvista di dispositivo 1, la posizione operativa di impedimento BP corrisponde ad una prima configurazione operativa in cui la posizione della seconda anta o anta femmina L2 lungo la seconda traiettoria o percorso di chiusura T2 non ha ancora superato o sorpassato la zona o punto di intercettazione IP e la posizione della prima anta o anta maschio L1 ha gi? raggiunto la zona o punto di limite LP, in cui il componente di battuta o interferenza 6 interferisce con o blocca o ferma la rotazione del primo componente 3 girevole, e conseguentemente la chiusura o l?avanzamento della prima anta o anta maschio L1, mentre la posizione operativa di consenso CP corrisponde ad una seconda configurazione operativa in cui almeno la posizione della seconda anta o anta femmina L2 lungo la seconda traiettoria o percorso di chiusura T2 ha gi? superato o sorpassato la zona o punto di intercettazione IP.
Pu?, peraltro, essere prevista per il dispositivo 1 anche una posizione operativa libera corrispondente ad una terza configurazione operativa per la porta D, in cui la posizione della seconda anta o anta femmina L2 lungo la seconda traiettoria o percorso di chiusura T2 non ha ancora superato o sorpassato la zona o punto di intercettazione IP e la posizione della prima anta o anta maschio L1 lungo la prima traiettoria o percorso di chiusura T2 non ha ancora raggiunto la zona o punto di limite LP.
Chiaramente, nella seconda e terza configurazione operativa, il componente di battuta o interferenza 6 non interferisce con o non blocca o non ferma la rotazione o spostamento del primo componente 3, e conseguentemente la chiusura o l?avanzamento verso la chiusura della prima anta o anta maschio L1.
In sostanza, quando la prima anta o anta maschio L1 deve ancora raggiungere la zona o punto di limite LP o quando la seconda anta o anta femmina ha gi? superato o sorpassato la zona o punto di intercettazione IP, le ante L1, L2 possono ruotare liberamente mentre quando la prima anta o anta maschio L1 ha gi? raggiunto la zona o punto di limite LP ma la seconda anta o anta femmina deve ancora sorpassare o superare la zona o punto di intercettazione IP, la rotazione della prima anta o anta maschio L1 viene bloccata o fermata dal componente di battuta o interferenza 6 finch? la seconda anta o anta femmina L2 non ha superato o sorpassato la zona o punto di intercettazione IP. Tale superamento o sorpasso della zona o punto di intercettazione IP da parte della seconda anta o anta femmina L2 determina lo spostamento o azionamento dei mezzi di blocco o fermo 5, cosicch? la prima anta o anta maschio L1 non sia ostacolata nel percorso di chiusura totale a ridosso dell?intelaiatura o infisso F della porta D.
Si evidenzia che, per quanto riguarda la porta D, nel caso in cui la rotazione della seconda anta o anta femmina L2 venga accidentalmente bloccata, ad esempio da un ostacolo o comunque da una forza esterna, dopo il superamento o sorpasso della zona o punto di intercettazione IP, la prima anta o anta maschio L2, grazie alla configurazione strutturale delle ante L1, L2, ? in grado di far proseguire la rotazione della seconda anta o anta femmina L2 portando l?estremit? o bordo libero verticale FE1 di tale prima anta o anta maschio L1 in battuta contro la porzione o componente di battuta o riscontro AP, cos? da forzare anche in questo caso la corretta chiusura della porta D.
Resta inteso che, per riuscire a forzare la chiusura della porta D, la forza di rotazione della prima anta o anta maschio L1 deve essere in grado di vincere la forza esterna che blocca la seconda anta o anta femmina L2.
Inoltre, i mezzi di blocco o fermo 5 comprendono preferibilmente mezzi di sostegno 14 del componente di battuta o interferenza 6, e mezzi di movimentazione 7 del componente di battuta o interferenza 6 che includono una prima estremit? 7a operativamente connessa al componente di battuta o interferenza 6 ed una seconda estremit? 7b operativamente connessa al secondo componente 4 e spostabile o girevole con quest?ultimo.
Secondo l?esempio di realizzazione non limitativo della presente invenzione mostrato nelle figure, i mezzi di sostegno 14 sono o comprendono una piastra 14a destinata a sostenere il componente di battuta o interferenza 6 cosicch? possa essere spostato o fatto scorrere dalla posizione operativa di impedimento BP alla posizione operativa di consenso CP e viceversa.
Di preferenza, il dispositivo 1 comprende anche mezzi di guida 12 del componente di battuta o interferenza 6.
Vantaggiosamente, i mezzi di guida 12 delimitano con i mezzi di sostegno 14 un canale o sede di scorrimento SC per il componente di battuta o interferenza 6 configurato per consentire lo scorrimento o spostamento di quest?ultimo, volendo lungo una direzione di retrazione o di avanzamento-arretramento X nel suo passaggio dalla posizione operativa di impedimento BP alla posizione operativa di consenso CP e viceversa.
Secondo l?esempio di realizzazione non limitativo della presente invenzione mostrato nelle figure, i mezzi di guida 12 sono o comprendono due componenti a listello o barra 12a, 12b paralleli montati e/o fissati sui mezzi di sostegno 14 o, pi? in particolare, sulla piastra 14a mediante adatti mezzi connettivi, ad esempi viti, rivetti o simili.
In pratica, il componente di battuta o interferenza 6 pu? vantaggiosamente essere una slitta che pu? traslare lungo la direzione di retrazione o di avanzamentoarretramento X definita dal canale o sede di scorrimento SC per passare dalla posizione operativa di impedimento BP alla posizione operativa di consenso CP e viceversa.
Si consideri infatti che, durante la chiusura della porta D, il componente di battuta o interferenza 6 pu? passare dalla posizione operativa di consenso CP alla posizione operativa di impedimento BP e ancora da quest?ultima alla posizione operativa di consenso CP, sempre traslando lungo la direzione di retrazione o di avanzamentoarretramento X.
Naturalmente, durante l?apertura della porta D, la stessa direzione X diventer?, per il componente di battuta o interferenza 6, una direzione di allontanamento dal secondo componente 4.
Chiaramente, si potrebbe avere un movimento circolare o curvo per il componente di battuta o interferenza 6.
Da un punto di vista realizzativo, il componente di battuta o interferenza 6 ? preferibilmente realizzato in un materiale preposto a resistere ad elevate forze di urto, volendo in metallo, ad esempio in ferro o in una lega ferrosa, ad esempio in acciaio o in altro adatto materiale.
Secondo l?esempio di realizzazione non limitativo mostrato nelle figure, il componente di battuta o interferenza 6 ? una piastrina di forma a pianta sostanzialmente rettangolare che trasla lungo il canale o sede di scorrimento SC definito dai mezzi di sostegno 14 e dai mezzi di guida 12.
Peraltro, il componente di battuta o interferenza 6 delimita preferibilmente almeno un?asola A o comprende un?estremit? sporgente mentre i mezzi di movimentazione 7 comprendono preferibilmente almeno un componente tirante 8, ad esempio un?asta, che include una prima estremit? di connessione 8a, volendo configurata a gancio o comunque sostanzialmente ad L, impegnata, volendo in modo scorrevole nell?asola A o con l?estremit? sporgente, ed una seconda estremit? di connessione 8b.
Vantaggiosamente, i mezzi di movimentazione 7 possono comprendere anche un componente di trascinamento 9 dotato di una prima estremit? di vincolo 9a connessa al secondo componente 4, ad esempio inamovibilmente in corrispondenza o in prossimit? o nei dintorni di un bordo 4a del secondo componente 4 ed una seconda estremit? di vincolo 9b operativamente associata alla seconda estremit? di connessione 8b del componente tirante 8.
Secondo l?esempio di realizzazione non limitativo della presente invenzione mostrata nelle figure, il componente di battuta o interferenza 6 passa dalla posizione operativa di impedimento BP alla posizione operativa di consenso CP mediante la rotazione o spostamento o traslazione del secondo componente 4 che movimenta i mezzi di movimentazione 7 cosicch? quest?ultimi retraggano o spostino il componente di battuta o interferenza 6.
Si precisa che il componente di battuta o interferenza 6 potrebbe essere gi? movimentato dai mezzi di movimentazione 7 lungo la direzione di retrazione o di avanzamento-arretramento X anche prima dell?effettivo passaggio dalla posizione operativa di impedimento BP alla posizione operativa di consenso CP.
A tal riguardo, la rotazione o spostamento del secondo componente 4 sposta, volendo angolarmente, il componente di trascinamento 9 solidale con esso, il quale a sua volta trascina il componente tirante 8 che pu? cos? retrarre il componente di battuta o interferenza 6 lungo la direzione X.
Per quanto riguarda l?asola A, essa pu? vantaggiosamente estendersi longitudinalmente al componente di battuta o interferenza 6 o al componente tirante 8 secondo una configurazione sostanzialmente ellittica, volendo rettangolare o comunque allungata.
In sostanza, durante la chiusura della porta D, la configurazione dell?asola A permette di definire per il componente tirante 8 almeno un assetto operativo di riposo RA, in cui la prima estremit? di connessione 8a del componente tirante 8 non sta spingendo su una prima estremit? E1, prossimale al secondo componente 4, dell?asola A ed almeno un assetto operativo di movimentazione PA in cui la prima estremit? di connessione 8a del componente tirante 8 sta spingendo sulla prima estremit? E1, prossimale al secondo componente 4, dell?asola A.
Come si pu? comprendere, essendo lo spostamento della prima estremit? di connessione 8a, innestata in modo scorrevole nell?asola A, strettamente legata alla rotazione o spostamento del secondo componete 4, l?eventuale configurazione allungata dell?asola A permette di ottenere, durante la chiusura della porta D, una prima condizione in cui la seconda anta o anta femmina L2 pu? ruotare, ma il componente tirante 8 non sta tirando il componente di battuta o interferenza 6 lungo la direzione di retrazione o di avanzamento-arretramento X, ed una seconda condizione in cui la seconda anta o anta femmina L2 pu? ancora ruotare ma il componente tirante 8 sta tirando il componente di battuta o interferenza 6 lungo la direzione X.
Considerazioni simili valgono con riferimento al caso in cui un?asola ? delimitata nel componente tirante 8 e non nel componente di battuta o interferenza 6.
In particolare, il passaggio dalla prima alla seconda condizione avviene con il superamento di una determinata posizione della seconda anta o anta femmina L2 lungo la seconda traiettoria o percorso di chiusura T2. Naturalmente, ci? causa anche il superamento di un determinato angolo o posizione, rispetto alla posizione di partenza, del secondo componente 4, il quale ? l?effettivo componente che comanda i mezzi di movimentazione 7 o, pi? in particolare, il componente tirante 8.
Si precisa che il passaggio dalla prima alla seconda condizione ? anche dipendente dalla lunghezza o dimensioni operative del componente tirante 8, se previsto, dal punto di posizionamento del componente di trascinamento 9, se previsto, sul secondo componente 4, nonch? dalla lunghezza longitudinale dell?eventuale asola A.
Vantaggiosamente, il dispositivo 1 comprende mezzi di regolazione 13 preposti a regolare la lunghezza operativa dei mezzi di movimentazione 7 in funzione della zona o punto di intercettazione IP.
In particolare, tali mezzi di regolazione 13 possono vantaggiosamente comprendere un blocchetto o corpo, volendo cavo 13a al quale ? possibile connettere o entro il quale ? possibile innestare o comunque alloggiare in modo scorrevole il componente tirante 8 o, pi? in particolare, la sua seconda estremit? di connessione 8b secondo una determinata lunghezza operativa desiderata.
Pi? nel dettaglio, il blocchetto corpo 13a pu? delimitare, preferibilmente in corrispondenza di una sua prima porzione, in uso, distale dal secondo componente 4, almeno un?apertura passante TO, volendo due, tre o pi? aperture passanti TO, attraverso la quale ? possibile fissare la lunghezza operativa dei mezzi di movimentazione 7 o, pi? in particolare, del componente tirante 8, ad esempio innestando o inserendo attraverso l?almeno un?apertura passante TO, un rispettivo componente di fissaggio 15, ad esempio una vite di fissaggio.
In pratica, ? possibile innestare o inserire la seconda estremit? di connessione 8b del componente tirante 8 nel blocchetto o corpo 13a, farla scorrere entro tale corpo 13a e fissare una determinata lunghezza operativa per tale componente tirante 8 inserendo attraverso l?almeno un?apertura passante TO il rispettivo componente di fissaggio che blocca o ferma lo scorrimento di tale seconda estremit? di connessione 8b.
In sostanza, secondo tale procedura, lo scorrimento della seconda estremit? di connessione 8b entro il corpo 13a ? bloccato dalla forza normale esercitata dall?almeno un componente di fissaggio sul componente tirante 8.
Per un maggior sicurezza di fissaggio, ? possibile utilizzare anche due, tre o pi? componenti di fissaggio, ciascuno innestato o inserito in una rispettiva apertura passante TO definita dal corpo cavo 13a dei mezzi di regolazione 13.
Come si pu? comprendere, la lunghezza operativa del componente tirante 8 pu? vantaggiosamente essere scelta e regolata in funzione della zona o punto di intercettazione IP delle ante L1, L2, ad esempio scegliendo una lunghezza operativa del componente tirante 8 in modo che, quando la posizione della seconda anta o anta femmina L2 lungo la seconda traiettoria o percorso di chiusura T2 supera o sorpassa la zona o punto di intercettazione IP, esso ha tirato o spostato il componente di battuta o interferenza 6 lungo la direzione di retrazione o di avanzamento-arretramento X fino ad una posizione tale per cui quest?ultimo non pu? interferire o comunque non interferisce pi? con il primo componente 3.
La zona o punto di intercettazione IP delle ante L1, L2 pu? essere determinato in modo empirico prima dell?utilizzo della porta D, ad esempio osservando a quale angolazione la seconda anta o anta femmina L2 intercetta la prima anta o anta maschio L1 e, di conseguenza, a quale angolazione si trova il componente di trascinamento 9, volendo rispetto ad una posizione completamente aperta della seconda anta o anta femmina L2, corrispondente ad una precisa posizione iniziale del componente di trascinamento 9, in corrispondenza di tale zona o punto di intercettazione.
Pi? nel dettaglio, la rotazione o spostamento del secondo componente 4 sposta il componente di trascinamento 9 rispetto alla sua posizione iniziale determinando un preciso spostamento, ad esempio angolare, dello stesso, il quale si traduce in un preciso spostamento, ad esempio di traslazione, lungo la direzione di retrazione X del componente tirante 8, il quale a sua volta tira il componente di battuta o interferenza 6.
Da un punto di vista matematico, lo spostamento del componente di battuta o interferenza 6 lungo la direzione di retrazione X pu? essere calcolato come la differenza tra lo spostamento di traslazione lungo la stessa direzione di retrazione X del componente di trascinamento 9 rispetto ad una posizione completamente aperta della seconda anta o anta femmina L2, corrispondente ad una precisa posizione del secondo componente 4, e la distanza della prima estremit? di connessione 8a del componente tirante 8 dalla prima estremit? E1 dell?asola A sempre rispetto alla posizione completamente aperta della seconda anta o anta femmina L2, corrispondente anche ad una precisa posizione della prima estremit? di connessione 8a del componente tirante 8 impegnata scorrevolmente nell?asola A, secondo l?esempio di realizzazione non limitativo mostrato nelle figure.
Di preferenza, i mezzi di blocco o fermo 5 comprendono mezzi di caricamento elastico 10 preposti a premere cedevolmente il componente di battuta o interferenza 6 verso la posizione operativa di consenso CP o verso la posizione operativa di impedimento (BP).
In merito a ci?, pu? essere previsto almeno un componente di caricamento o finecorsa 11, ad esempio una vite di caricamento o finecorsa, e mezzi di caricamento elastico 10, ad esempio una molla, dotati di una prima estremit? 10a connessa con il componente di battuta o interferenza 6 ed una seconda estremit? 10b connessa con il componente di caricamento o finecorsa 11.
In particolare, tali mezzi di caricamento elastico 10 sono preposti a regolare la forza di retrazione esercitata sul componente di battuta o interferenza 6 durante il passaggio di quest?ultimo dalla posizione operativa di impedimento BP alla posizione operativa di consenso CP e viceversa.
I mezzi di caricamento elastico 10 cos? come il componente di caricamento o finecorsa 11 possono vantaggiosamente essere posizionati entro un?apposita luce passante PL delimitata dal componente di battuta o interferenza 6.
Pi? nel dettaglio, la luce passante PL pu? vantaggiosamente estendersi longitudinalmente al componente di battuta o interferenza 6, ad esempio secondo una configurazione sostanzialmente ellittica, volendo rettangolare o comunque allungata e pu? comprendere una estremit? 6a prossimale al primo componente 3 ed una estremit? 6b distale da esso, mentre il componente di caricamento o finecorsa 11 pu? comprendere una porzione di connessione 11a con i mezzi di caricamento elastico 10 ed una porzione di battuta 11b con il componente di battuta o interferenza 6 o, pi? in particolare, con l?estremit? 6b della luce passante PL.
Volendo, il componente di caricamento o finecorsa 11 pu? essere fissato sui mezzi di sostegno 14 in modo da sporgere nella luce passante PL ad una determinata distanza dalla sua estremit? 6b cosicch? quando il componente di battuta o interferenza 6 ? completamente estratto lungo la direzione di retrazione o di avanzamento-arretramento X, l?estremit? 6b della luce passante PL ? in contatto o riscontro con la porzione di battuta 11b del componente di caricamento o finecorsa 11.
Secondo l?esempio di realizzazione non limitativo della presente invenzione mostrato nelle figure, i mezzi di caricamento elastico 10 sono posizionati entro la luce passante PL con la prima estremit? 10a connessa con il componente di battuta o interferenza 6 o, pi? in particolare, con l?estremit? 6a della luce passante PL e con la seconda estremit? 10b connessa con il componente di caricamento o finecorsa 11 o, pi? in particolare, con la sua porzione di connessione 11a.
I mezzi di caricamento elastico 10 regolano la forza di retrazione esercitata sul componente di battuta o interferenza 6 durante il passaggio dalla posizione operativa di impedimento BP alla posizione operativa di consenso CP e viceversa, accumulando sotto forma di energia elastica parte dell?energia meccanica derivante dal movimento in retrazione del componente di battuta o interferenza 6.
Si consideri che, durante l?apertura della porta D, i mezzi di caricamento elastico 10 rilasciano, sotto forma di energia meccanica, l?energia elastica precedentemente accumulata, permettendo lo spostamento in estrazione del componente di battuta o interferenza 6 lungo la direzione X, ma in verso opposto alla fase di chiusura della porta D.
A tal riguardo, lo spostamento in estrazione del componente di battuta o interferenza 6 non ? istantaneo, poich? l?energia elastica accumulata durante la chiusura dai mezzi di caricamento elastico 10 viene rilasciata gradualmente, sotto forma di energia meccanica, grazie ai mezzi di movimentazione 7 che frenano tale rilascio.
In pratica, durante l?apertura della porta D, il componente di battuta o interferenza 6 viene spinto lungo la direzione di estrazione grazie all?energia elastica rilasciata sottoforma di energia meccanica dei mezzi di caricamento elastico 10, ma allo stesso tempo tale spostamento viene comandato o comunque guidato dalla posizione del secondo componente 4, che fa s? che i mezzi di movimentazione 7 o, pi? in particolare, il componente tirante 8, frenino o comunque trattengano l?estrazione del componente di battuta o interferenza 6.
Per quanto riguarda il secondo componente 4, esso pu? essere operativamente associato, ad esempio ingranato ad un treno di ingranaggi o comunque ad un componente preposto a movimentare la seconda anta o anta femmina L2.
A tal riguardo, nel caso in cui la porta D sulla quale viene installato il dispositivo 1 meccanico di sincronizzazione prevedesse dei bracci di articolazione AA delle ante L1, L2, come illustrato a titolo d?esempio nelle figure allegate, il secondo componente 4 potrebbe vantaggiosamente ruotare o spostarsi solidalmente al braccio di articolazione AA della seconda anta o anta femmina L2, e quindi in funzione della stessa.
Pertanto, nel caso in cui l?intervallo di rotazione della seconda anta o anta femmina L2 o, pi? in particolare, del suo braccio di articolazione AA, fosse compreso ad esempio tra 0? e circa 110?, preferibilmente tra 0? e circa 100?, volendo anche tra 0? e circa 90? o comunque tra 0? e circa 80?, anche il secondo componente 4, se girevole, potrebbe avere lo stesso intervallo di rotazione.
Cos?, ad esempio, se la seconda anta o anta femmina L2 compisse uno spostamento angolare di circa 20?, anche il secondo componente 4, se girevole, potrebbe compiere il medesimo spostamento angolare.
Naturalmente, l?intervallo di rotazione del secondo componente 4, se girevole, ? strettamente dipendente dall?ingranamento e dal treno di ingranaggi alla quale ? associato e, pertanto, lo stesso potrebbe avere un intervallo di rotazione differente rispetto all?intervallo di rotazione della seconda anta o anta femmina L2 o comunque potrebbe ruotare sempre in funzione della stessa ma con spostamenti angolari differenti.
Ad esempio, una rotazione di circa 35? della seconda anta o anta femmina L2 potrebbe corrispondere ad una rotazione di circa 55? del secondo componente 4 girevole, e cos? via.
Si evidenzia che il verso di rotazione del secondo componente 4, se girevole ? preferibilmente definito dal verso di rotazione della seconda anta o anta femmina L2.
Chiaramente, secondo altri esempi di realizzazione non limitativi della presente invenzione, potrebbe essere previsto anche il contrario, vale a dire un verso di rotazione del secondo componente 4 girevole opposto al verso di rotazione della seconda anta o anta femmina L2.
Naturalmente, il secondo componente 4 potrebbe anche non essere girevole, ma scorrevole o traslabile lungo una specifica direzione, volendo mediante ingranamento con un pignone o similare solidale in rotazione, volendo mediante opportuni ingranamenti con la seconda anta L2.
Secondo l?esempio di realizzazione non limitativo della presente invenzione mostrata nelle figure, il secondo componente 4 girevole ha una configurazione in pianta circolare, tuttavia, secondo altri esempi non limitativi, esso potrebbe avere anche altre configurazioni, ad esempio ellittica, quadrata, rettangolare, eccetera.
Per quanto riguarda, invece, il primo componente 3, se girevole, anch?esso pu? essere operativamente associato, ad esempio ingranato ad un treno di ingranaggi o comunque ad un componente preposto a movimentare la prima anta o anta maschio L1.
A tal riguardo, nel caso in cui la porta D sulla quale viene installato il dispositivo 1 meccanico di sincronizzazione prevedesse dei bracci di articolazione AA delle ante L1, L2, come illustrato a titolo d?esempio nelle figure allegate, il primo componente 3, se girevole, potrebbe vantaggiosamente ruotare solidalmente al braccio di articolazione AA della prima anta o anta maschio L1, e quindi in funzione della stessa.
Pertanto, nel caso in cui l?intervallo di rotazione della prima anta o anta maschio L2 o, pi? in particolare, del suo braccio di articolazione AA, fosse compreso ad esempio tra 0? e circa 110?, preferibilmente tra 0? e circa 100?, volendo anche tra 0? e circa 90? o comunque tra 0? e circa 80?, anche il primo componente 3, se girevole, potrebbe avere lo stesso intervallo di rotazione.
Cos?, ad esempio, se la prima anta o anta maschio L1 compisse uno spostamento angolare di circa 20?, anche il primo componente 3 girevole compirebbe il medesimo spostamento angolare.
Naturalmente, l?intervallo di rotazione del primo componente 3, se girevole, ? strettamente dipendente dall?ingranamento e dal treno di ingranaggi alla quale ? associato e, pertanto, lo stesso potrebbe avere un intervallo di rotazione differente rispetto all?intervallo di rotazione della prima anta o anta maschio L1 o comunque potrebbe ruotare sempre in funzione della stessa ma con spostamenti angolari differenti.
Ad esempio, una rotazione di circa 35? della prima anta o anta maschio L1 potrebbe corrispondere ad una rotazione di circa 55? del primo componente 3 girevole, e cos? via.
Si evidenzia che il verso di rotazione del primo componente 3, se girevole, ? preferibilmente definito dal verso di rotazione della prima anta o anta maschio L1.
Naturalmente, il primo componente 3 potrebbe anche non essere girevole, ma scorrevole o traslabile lungo una specifica direzione, volendo mediante ingranamento con un pignone o similare solidale in rotazione, volendo mediante opportuni ingranamenti con la prima anta L1.Chiaramente, secondo altri esempi di realizzazione non limitativi della presente invenzione, potrebbe essere previsto anche il contrario, vale a dire un verso di rotazione del primo componente 3 girevole opposto al verso di rotazione della prima anta o anta maschio 1.
Pi? nel dettaglio, il primo componente 3 comprende o definisce preferibilmente almeno una porzione di riscontro 3a configurata per urtare o impegnare il componente di battuta o interferenza 6, se quest?ultimo si trova nella posizione operativa di impedimento BP, cos? da bloccare la rotazione o spostamento del primo componente 3, e conseguentemente la chiusura o l?avanzamento della prima anta o anta maschio L1.
Vantaggiosamente, la porzione di riscontro 3a pu? comprendere almeno un tratto aggettante 3a1 e, preferibilmente, almeno un tratto incavato 3a2, i quali delimitano una sede di impegno ES per il componente di battuta o interferenza 6, quando quest?ultimo si trova nella posizione operativa di impedimento BP.
Secondo l?esempio di realizzazione non limitativo della presente invenzione mostrato nelle figure, la porzione di riscontro 3a ? configurata sostanzialmente ad ascia 3a e delimita in corrispondenza di ciascun dente 3a1 dell?ascia 3a, un rispettivo incavo 3a2.
Si pu? quindi comprendere che attraverso il dimensionamento della porzione di riscontro 3a del primo componente 3 ? possibile regolare o impostare la posizione del punto di limite LP lungo la prima traiettoria o percorso di chiusura T1 della prima anta o anta maschio L1.
A tal riguardo, considerando l?esempio di realizzazione non limitativo della presente invenzione mostrato nelle figure, la lunghezza dell?arco di circonferenza che unisce i due denti 3a1 o incavi 3a2 definisce indirettamente lo spostamento angolare, rispetto all?intervallo di rotazione del primo componente 3 girevole, necessario affinch? avvenga il bloccaggio o il fermo della rotazione di tale primo componente 3 girevole e, conseguentemente, della prima anta o anta maschio L1, impostando cos? la posizione della zona o punto di limite LP.
Chiaramente, per la regolazione della zona o punto di limite LP, secondo altri esempi di realizzazione non limitativi della presente invenzione, potrebbero essere previste delle porzioni di riscontro 3a di varie dimensioni vincolabili in modo rimovibile al primo componente 3 mediante un adatto impegno qualsiasi, ad esempio a baionetta, ad incastro o similari, cos? da poter regolare la zona o il punto di limite LP in base alle esigenze.
Inoltre, il dispositivo 1 meccanico di sincronizzazione pu? vantaggiosamente comprendere almeno un componente di rinforzo (non mostrato nelle figure), ad esempio una piastra di rinforzo, configurato per rinforzare la stabilit? del dispositivo 1 alle sollecitazioni generate dall?eventuale scontro del primo componente 3 o, pi? in particolare, della sua porzione di riscontro 3a con il componente di battuta o interferenza 6 o comunque generate dall?eventuale mantenimento del bloccaggio o fermo della rotazione o spostamento del primo componente 3 mediante il componente di battuta o interferenza 6.
Si descrive nel seguito un esempio di funzionamento non limitativo del dispositivo 1 meccanico di sincronizzazione in una porta D secondo l?esempio di realizzazione non limitativo mostrato nelle figure, con riferimento alla chiusura della porta D.
Si ipotizzi che la porta D e conseguentemente, le ante L1, L2 siano completamente aperte (si veda, ad esempio, la figura 1) e che, quindi, la loro posizione lungo le traiettorie o percorsi di chiusura T1, T2 sia in corrispondenza dell?inizio delle stesse.
A seguito della chiusura delle due ante L1, L2, il primo componente 3 girevole e il secondo componente 4 girevole possono iniziare a ruotare in modo solidale con i bracci di articolazione AA delle stesse e quindi in funzione della rotazione delle ante L1, L2.
Si consideri una posizione di inizio di chiusura del secondo componente 4 girevole la quale prevede preferibilmente che il componente di trascinamento 9 dei mezzi di movimentazione 7 sia nella posizione pi? prossimale al primo componente 3 girevole, mentre si consideri una posizione di inizio di chiusura del primo componente 3 girevole, la quale prevede preferibilmente che esso sia in una posizione tale da consentire la rotazione libera dello stesso fino al punto limite LP impostato, ad esempio in base al dimensionamento della porzione di riscontro 3a del primo componente 3 girevole.
Il componente di battuta o interferenza 6 ? inizialmente nella posizione operativa di consenso CP corrispondente alla suddetta terza configurazione operativa in cui la posizione della seconda anta o anta femmina L2 lungo la seconda traiettoria o percorso di chiusura T2 non ha ancora superato o sorpassato la zona o punto di intercettazione IP e la posizione della prima anta o anta maschio L1 lungo la prima traiettoria o percorso di chiusura T2 non ha ancora raggiunto la zona o punto di limite LP.
Si ipotizzi che, ad un certo punto, una forza, volendo esterna o comunque del dispositivo di movimentazione della porta, spinga la prima anta o anta maschio L1 in modo che la posizione di quest?ultima lungo la prima traiettoria o percorso di chiusura T1 sorpassi la posizione della seconda anta o anta femmina L2 lungo la seconda traiettoria o percorso di chiusura T2.
Tale spinta comporter? il raggiungimento da parte della prima anta o anta maschio L1 della zona o punto di limite LP prima che la seconda anta o anta femmina L2 sorpassi o superi la zona o punto di intercettazione IP (si veda, ad esempio, la figura 3).
Tuttavia, il componente di battuta o interferenza 6 sarebbe in tal caso ancora in una posizione tale per cui esso interferisce con il primo componente 3 girevole, di fatto, bloccando o fermando la sua rotazione, vale a dire nella posizione operativa di impedimento BP, corrispondente alla prima configurazione operativa in cui la posizione della seconda anta o anta femmina L2 lungo la seconda traiettoria o percorso di chiusura T2 non ha ancora superato o sorpassato la zona o punto di intercettazione IP e la posizione della prima anta o anta maschio L1 ha gi? raggiunto la zona o punto di limite LP.
Il secondo componente 4 girevole potrebbe proseguire, invece, la sua rotazione o spostamento o traslazione, la quale sposta il componente di trascinamento 9 che retrae il componente tirante 8 che a sua volta tira il componente di battuta o interferenza 6 lungo la direzione di retrazione X.
In particolare, la lunghezza operativa del componente tirante 8 ? vantaggiosamente regolata, mediante i mezzi di regolazione 13, in modo che appena la seconda anta o anta femmina L2, e conseguentemente, il secondo componente 4 girevole ha superato o sorpassato la zona o punto di intercettazione IP, il componente di battuta o interferenza 6 ? in una posizione tale per cui esso non interferisce con la porzione di riscontro 3a del primo componente 3 girevole o comunque sblocca la rotazione o spostamento dello stesso, vale a dire ritorna ad una posizione operativa di consenso CP, corrispondente alla seconda configurazione operativa in cui almeno la posizione della seconda anta o anta femmina L2 lungo la seconda traiettoria o percorso di chiusura T2 ha gi? superato o sorpassato la zona o punto di intercettazione IP (si veda, ad esempio, la figura 5).
In altre parole, la lunghezza operativa del componente tirante 8 ? vantaggiosamente regolata in modo che, una volta che la seconda anta o anta femmina L2 ha superato la zona o punto di intercettazione IP, e quindi una volta che il secondo componente 4 girevole ha compiuto uno determinato spostamento, volendo angolare rispetto alla posizione di partenza o inizio chiusura, il componente tirante 8 ha retratto il componente di battuta o interferenza 6 lungo la direzione di retrazione X di uno spostamento tale per cui esso non possa interferire o comunque non interferisca pi? con la rotazione del primo componente 3 girevole.
Le due ante L1, L2 e quindi i due componenti 3, 4 girevoli possono proseguire le proprie rotazioni fino alla chiusura della porta D (si veda, ad esempio, la figura 7), che avverr? necessariamente nell?ordine giusto, ossia prima la seconda anta o anta femmina L2 e poi la prima anta o anta maschio L1.
Oggetto della presente invenzione ? chiaramente anche una porta D a battente a doppia anta L1, L2 comprendente un?intelaiatura o infisso F e almeno una prima anta o anta maschio L1 articolata o imperniata all?intelaiatura o infisso F, la cui estremit? o bordo libero verticale FE1 distale dalla zona di articolazione o imperniamento all?intelaiatura o infisso F ? movimentabile lungo una prima traiettoria o percorso di chiusura T1, e almeno una seconda anta o anta femmina L2 articolata o imperniata all?intelaiatura o infisso F, la cui estremit? o bordo libero verticale FE2 distale dalla zona di articolazione o imperniamento all?intelaiatura o infisso F ? movimentabile lungo una seconda traiettoria o percorso di chiusura T2, tale almeno una seconda anta o anta femmina L2 comprendendo almeno una porzione od un componente di battuta o riscontro AP per la prima anta o anta maschio L1.
In particolare, la prima e la seconda traiettoria o percorso di chiusura T1, T2 delimitano una zona o punto di intercettazione IP, comune alle due traiettorie o percorsi di chiusura T1, T2, che definisce la posizione pi? aperta di intercettazione della prima anta o anta maschio L1 e della seconda anta o anta femmina L2 lungo le rispettive traiettorie o percorsi di chiusura T1, T2.
La porta D comprende inoltre un dispositivo 1 meccanico di sincronizzazione secondo la presente invenzione o comunque secondo esempi di realizzazione non limitativi della presente invenzione, operativamente associato a tale porta D.
La porta D pu? essere una porta ad azionamento manuale o automatico, ed in tal caso sar? provvista di adatti mezzi di azionamento, comprendenti ad esempio un motore elettrico 16, volendo un motore brushless, degli organi di movimentazione di ciascuna anta L1, L2, ad esempio uno o pi? cinematismi.
Peraltro, nel caso di una porta D automatica, la stessa comprender?, di preferenza, un sincronizzatore elettronico destinato a sincronizzare le ante L1, L2 durante il normale utilizzo della porta D, ossia quando la porta D ? elettricamente alimentata.
Vantaggiosamente, sempre nel caso di una porta D automatica, la stessa comprender? mezzi per la chiusura d?emergenza, ad esempio una o pi? molle di accumulazione 17.
In particolare, tali mezzi per la chiusura d?emergenza possono essere azionati, nel caso di un?improvvisa interruzione di alimentazione elettrica, al fine di chiudere la porta D.
Ad esempio, nel caso in cui i mezzi per la chiusura d?emergenza fossero una o pi? molle di accumulazione 17, quest?ultime potrebbero caricarsi durante il normale utilizzo della porta D ad opera del motore elettrico 16, per poi essere in grado di scaricare l?energia accumulata al fine di consentire una chiusura d?emergenza della stessa in caso di improvvisa mancanza di alimentazione elettrica.
Con riferimento a tale aspetto, per una o entrambe le ante L1, L2, potrebbe/ro essere prevista una cinghia o similare 18 trascinata in rotazione mediante un rispettivo albero di trasmissione 19 del motore elettrico 16, la quale cinghia 18 ? preposta ad azionare in rotazione uno o pi? perni, alberi, cinghie e/o ingranaggi preposti a trascinare in rotazione o spostamento il dispositivo 1, volendo uno dei componenti 3, 4 dello stesso.
A tal riguardo, pu? essere previsto, per una o entrambe le ante, un perno o albero di movimentazione 20 solidale in spostamento o in impegno di ingranamento con il primo 3 o secondo 4 componente.
Secondo l?esempio di realizzazione non limitativo illustrato in figure, per ciascuna anta L1, L2 ? previsto un rispettivo albero di movimentazione 20 azionato da un rispettivo motore 16, il quale albero 20 ? connesso, fissato o in impegno di ingranamento con il primo 3 o secondo 4 componente.
In merito a ci?, possono essere previsti mezzi di registrazione 4b, 20a della posizione di impegno o fissaggio del primo 3 e/o secondo 4 componente rispetto all?albero di movimentazione 20.
Con riferimento all?esempio di realizzazione non limitativo illustrato in figure, il primo 3 e/o il secondo 4 componente presenta una superficie, in uso, inferiore o superiore 4b, dentata, mentre un rispettivo albero 20 presenta una superficie, in uso, di sommit? o di fondo 20a dentata, cosicch? i denti della superficie 20 siano in impegno di attestamento e vincolo con rispettivi denti del primo 3 o secondo 4 componente.
Peraltro, pu? essere previsto anche un mezzo di fissaggio, quale una vite o bullone o un mezzo similare 20b per fissare il primo 3 e/o secondo 4 componente al rispettivo albero 20.
Come si comprender?, in tal caso sarebbe possibile montare o registrare il primo 3 e/o il secondo 4 componente ad un rispettivo albero 20 in posizioni, ad esempio angolari, differenti, e per far ci? sarebbe sufficiente variare la posizione, ad esempio angolare del componente 3, 4 rispetto all?albero 20 impegnando quindi le dentature degli stessi in modo differente e regolabile.
Vantaggiosamente, per una o entrambe le ante L1, L2 sia i mezzi di azionamento (volendo un motore elettrico 16) che gli eventuali mezzi per la chiusura d?emergenza (ad esempio una o pi? molle di accumulazione 17) sono cinematicamente o operativamente connessi con un rispettivo primo 3 o secondo 4 componente, cosicch? lo spostamento angolare o traslazione di uno di quest?ultimi avviene allorch? i mezzi di azionamento 16 o i mezzi per la chiusura di emergenza 17 azionano o comandano lo spostamento angolare delle ante L1, L2.
In merito a ci?, secondo l?esempio di realizzazione illustrato nelle figure, i mezzi per la chiusura d?emergenza 17 sono solidali in spostamento o cinematicamente collegati, volendo con impegno di ingranamento con un rispettivo albero 20.
A tal riguardo, l?albero 20 potrebbe avere una porzione con una superfice esterna sostanzialmente anulare o cilindrica 20c configurata a ruota dentata per l?impegno di ingranamento di una porzione a cremagliera 23a definita in tutto o in parte da uno stelo 23 solidale in traslazione o cinematicamente connesso ad un rispettivo mezzo per la chiusura d?emergenza 17, volendo una molla.
In merito a ci?, durante il normale funzionamento, il o i motore/i 16 di azionamento di una o entrambe le ante L1, L2 azionano il rispettivo albero 20 (volendo mediante la rispettiva cinghia 18) e quindi il primo 3 e secondo 4 componente, e al contempo spostano e progressivamente caricano (quando aprono le ante L1, L2) e scaricano (quando chiudono le ante L1, L2) alternativamente i mezzi per la chiusura d?emergenza 17.
Allorch? la corrente dovesse mancare con le ante L1, L2 in condizione aperta o parzialmente aperte, i mezzi di chiusura d?emergenza 17 sarebbero sufficientemente carichi per determinare la chiusura delle ante L1, L2 comandando al contempo il primo 3 e secondo 4 componente per far s? che il dispositivo di sincronizzazione funzioni anche in situazioni di emergenza in assenza o carente di corrente elettrica. Ci? potrebbe essere ottenuto mediante rotazione, ad esempio dei mezzi di chiusura d?emergenza 17 dell?albero o di ciascun albero 20.
Come si comprender?, potrebbero essere peraltro previsti altri componenti intermedi 24, quali ingranaggi, pulegge, pignoni o similari, preposti a trasferire il moto dai mezzi di azionamento o motore 16 all?albero 20, quest?ultimo potendo avere apposite porzioni di connessione, volendo a ruota dentata 20d.
Con riferimento quindi al cinematismo di movimentazione di ciascuna anta L1, L2, esso pu? comprendere uno o pi? bracci di articolazione AA preposto/i ad essere articolato o imperniato in corrispondenza di una prima estremit? principale o terminale ad un?intelaiatura o infisso F della porta D o a mezzi di spostamento angolare delle ante L1, L2 azionati dai mezzi di azionamento 16 come pure, se previsti, dai mezzi per la chiusura d?emergenza 17.
Il cinematismo AA di movimentazione ? chiaramente spostabile, ad esempio angolarmente o inclinabile tra un primo assetto di chiusura e un secondo assetto di apertura, cos? da variare l?angolo o inclinazione tra componenti del cinematismo stesso o tra il cinematismo e l?intelaiatura o infisso F nel passaggio tra tali posizioni.
Secondo l?esempio di realizzazione illustrato in figure, per una o entrambe le ante L1, L2 un braccio di articolazione del cinematismo AA di movimentazione ? montato o fissato all?albero di movimentazione 20, volendo sul fondo dello stesso, ad esempio mediante interposizione di un opportuno manicotto 25. Chiaramente, si potrebbe prevedere un altro tipo di connessione del cinematismo AA di movimentazione ai mezzi di azionamento e, se previsti, ai mezzi per la chiusura d?emergenza 17.
Per quanto riguarda la posizione dei mezzi di azionamento 16 e anche degli eventuali mezzi per la chiusura d?emergenza 17 nonch? degli ingranaggi o mezzi di trasmissione meccanica tra i mezzi di azionamento 17, gli eventuali mezzi per la chiusura d?emergenza 17 e le ante L1, L2, gli stessi possono essere o meno alloggiati in uno o pi? carter o scatola di contenimento 26 montata/e o fissata/e, con un metodo adatto qualsiasi, quali viti, bulloni, rivetti, incastro o aggancio, all?intelaiatura o infisso F di una porta D, ad esempio in sommit? allo stesso, chiaramente in posizione superiore alle ante L1, L2.
In pratica, durante il normale utilizzo della porta D automatica, il dispositivo 1 meccanico di sincronizzazione costituisce un controllo aggiuntivo della sincronizzazione delle ante L1, L2 che pu? intervenire, ad esempio, in caso di malfunzionamenti del sincronizzatore elettronico mentre, in caso di situazioni d?emergenza, quali ad esempio la mancanza di alimentazione elettrica, esso costituisce l?unico controllo in grado di garantire la sincronizzazione delle ante L1, L2 e quindi la corretta chiusura della porta D.
La presente invenzione riguarda anche un metodo di sincronizzazione della chiusura di una porta D secondo la presente invenzione o comunque secondo esempi di realizzazione non limitativi della presente invenzione.
Tale metodo comprende inizialmente la fase di chiudere o comunque avviare la chiusura della porta D e, di conseguenza, delle almeno due ante L1, L2 che comandano la rotazione o lo spostamento rispettivamente del primo e del secondo componente 3, 4. Tale fase pu? ad esempio essere condotta mediante i mezzi di azionamento 16 oppure determinata dalla mancanza di alimentazione elettrica e quindi volendo controllata dai mezzi per la chiusura d?emergenza 17.
In particolare, i mezzi di blocco o fermo 5 o, pi? in particolare, il componente di battuta o interferenza 6 del dispositivo 1 impediscono la rotazione o spostamento del primo componente 3, e conseguentemente la chiusura o l?avanzamento fino a chiusura della prima anta o anta maschio L1, finch? la seconda anta o anta femmina L2 non ? chiusa o finch? la posizione della seconda anta o anta femmina L2 lungo la seconda traiettoria o percorso di chiusura T2 non ha superato o sorpassato la zona o punto intercettazione IP.
Preferibilmente, il metodo prevede, ad esempio prima dell?utilizzo della porta D, se quest?ultima comprende un dispositivo meccanico di sincronizzazione 1 che include dei mezzi di regolazione 13, la fase di regolare, mediante tali mezzi di regolazione 13, la lunghezza operativa del componente tirante 8 in modo che, una volta che la seconda anta o anta femmina L2 ha superato la zona o punto di intercettazione IP, e quindi una volta che il secondo componente 4 ha compiuto uno determinato spostamento, volendo angolare, rispetto alla posizione di partenza, il componente tirante 8 abbia retratto il componente di battuta o interferenza 6 lungo la direzione di retrazione o di avanzamento-arretramento X di uno spostamento tale per cui esso non possa interferire o comunque non interferisca pi? con la rotazione o spostamento del primo componente 3.
Il dispositivo 1 meccanico di sincronizzazione secondo la presente invenzione, cos? come la porta D comprendente tale dispositivo 1 e il metodo di sincronizzazione della chiusura della porta D, garantiscono sempre la chiusura corretta della porta D, ossia con la seconda anta o anta femmina L2 che si chiude necessariamente prima della prima anta o anta maschio L1.
Peraltro, il dispositivo 1 secondo la presente invenzione pu? essere montato ed utilizzato in modo molto semplice.
Inoltre, tale dispositivo 1, oltre ad essere economicamente vantaggioso e di semplice realizzazione, ? anche poco ingombrante ed allo stesso tempo molto robusto alle sollecitazioni generate dagli eventuali bloccaggi o fermi della prima anta o anta maschio L1.
Si consideri che il dispositivo 1, se montato su una porta D automatica, garantisce la sincronizzazione delle ante L1, L2 anche in caso di situazioni d?emergenza, quali ad esempio l?interruzione dell?alimentazione elettrica della porta D.
Si ? cos? visto come l?invenzione abbia pienamente raggiunto gli scopi proposti. Modifiche e varianti dell?invenzione sono possibili entro l?ambito di protezione definito dalle rivendicazioni.

Claims (13)

RIVENDICAZIONI
1. Dispositivo (1) meccanico di sincronizzazione della chiusura di una porta (D) a battente a doppia anta (L1, L2) comprendente almeno un primo componente (3) girevole o spostabile tra una prima posizione di apertura e una seconda posizione di chiusura preposto ad essere reso solidale in movimento o rotazione o cinematicamente connesso con una prima anta o anta maschio (L1) di una porta, almeno un secondo componente (4) girevole o spostabile tra una terza posizione di apertura e una quarta posizione di chiusura preposto ad essere reso solidale in movimento o rotazione o cinematicamente connesso con una seconda anta o anta femmina (L2) di una porta, detto dispositivo comprendendo inoltre mezzi di blocco o fermo (5), operativamente associati a detto secondo componente (4), preposti a impedire la rotazione o spostamento di detto primo componente (3) fino a detta seconda posizione se detto almeno un secondo componente non ha raggiunto detta quarta posizione o una determinata posizione intermedia tra detta terza e detta quarta posizione.
2. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detti mezzi di blocco o fermo (5) comprendono almeno un componente di battuta o interferenza (6) mobile tra almeno una posizione operativa di impedimento (BP) dell?avanzamento di detto primo componente (3) verso detta seconda posizione di chiusura, in cui detto componente di battuta o interferenza (6) ? preposto ad interferire con la rotazione o spostamento verso detta seconda posizione di detto primo componente (3), e conseguentemente con la chiusura o l?avanzamento di una rispettiva prima anta o anta maschio (L1), ed almeno una posizione operativa di consenso (CP), in cui detto componente di battuta o interferenza (6) non interferisce con o non blocca o non ferma la rotazione o spostamento di detto primo componente (3) verso detta seconda posizione, e conseguentemente, in uso la chiusura di una prima anta o anta maschio (L1).
3. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 2, in cui detti mezzi di blocco o fermo (5) comprendono mezzi di sostegno (14) di detto componente di battuta o interferenza (6), e mezzi di movimentazione (7) di detto componente di battuta o interferenza (6) che includono una prima estremit? (7a) operativamente connessa a detto componente di battuta o interferenza (6) ed una seconda estremit? (7b) operativamente connessa a detto secondo componente (4) e spostabile o girevole con quest?ultimo.
4. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione precedente, in cui detto componente di battuta o interferenza (6) delimita almeno un?asola (S) o presenta un?estremit? sporgente e detti mezzi di movimentazione (7) comprendono almeno un componente tirante (8), che include una prima estremit? di connessione (8a), impegnata in modo scorrevole in detta asola (A) o delimita un?asola per l?impegno scorrevole di detta estremit? sporgente, detto almeno un componente tirante (8) includendo inoltre una seconda estremit? di connessione (8b), detti mezzi di movimentazione (7) comprendendo inoltre un componente di trascinamento (9) dotato di una prima estremit? di vincolo (9a) connessa a detto secondo componente (4) ed una seconda estremit? di vincolo (9b) operativamente associata a detta seconda estremit? di connessione (8a) di detto componente tirante (8).
5. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione precedente, in cui detto almeno un componente tirante (8) ? spostabile a seguito dello spostamento o rotazione di detto secondo componente (4) tra almeno un assetto operativo di riposo (RA), in cui esso non spinge o tira detto componente di battuta o interferenza (6) via da detta almeno una posizione operativa di impedimento ed almeno un assetto operativo di movimentazione (PA) in cui detto componente tirante (8) spinge o tira detto componente di battuta o interferenza (6) in detta almeno una posizione operativa di consenso (CP).
6. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 5, in cui detti mezzi di blocco o fermo (5) comprendono mezzi di caricamento elastico (10) preposti a premere cedevolmente detto componente di battuta o interferenza (6) verso detta posizione operativa di chiusura (CP) o verso detta posizione operativa di impedimento (BP).
7. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 3 a 6, comprendente mezzi di guida (12) di detto componente di battuta o interferenza (6), detti mezzi di guida (12) delimitando con detti mezzi di sostegno (14) un canale o sede di scorrimento (SC) per detto componente di battuta o interferenza (6) configurato per consentire lo scorrimento o spostamento di quest?ultimo nel passaggio da detta posizione operativa di impedimento (BP) a detta posizione operativa di consenso (CP) e viceversa.
8. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 7, in cui detto primo componente (3) comprende o definisce almeno una porzione di riscontro (3a) configurata per urtare o impegnare detto componente di battuta o interferenza (6), se quest?ultimo si trova in detta posizione operativa di impedimento (BP), cos? da bloccare la rotazione o spostamento di detto primo componente (3), e conseguentemente la chiusura o l?avanzamento di una corrispondente prima anta o anta maschio (L1).
9. Porta (D) a battente a doppia anta (L1, L2) comprendente un?intelaiatura o infisso (F) e almeno una prima anta o anta maschio (L1) articolata o imperniata all?intelaiatura o infisso (F), la cui estremit? o bordo libero verticale (FE1) distale dalla zona di articolazione o imperniamento all?intelaiatura o infisso (F) ? movimentabile lungo una prima traiettoria o percorso di chiusura (T1), e almeno una seconda anta o anta femmina (L2) articolata o imperniata all?intelaiatura o infisso (F), la cui estremit? o bordo libero verticale (FE2) distale dalla zona di articolazione o imperniamento all?intelaiatura o infisso (F) ? movimentabile lungo una seconda traiettoria o percorso di chiusura (T2), l?estremit? o bordo libero verticale (FE2) di detta seconda anta o anta femmina (L2) comprendendo almeno una porzione od un componente di battuta o riscontro (AP) per la prima anta o anta maschio (L1), la prima e la seconda traiettoria o percorso di chiusura (T1, T2) intersecandosi in corrispondenza di una zona o punto di intercettazione (IP), comune alle due traiettorie o percorsi di chiusura (T1, T2), che definisce la posizione pi? aperta di intercettazione della prima anta o anta maschio (L1) con la seconda anta o anta femmina (L2) lungo le rispettive traiettorie o percorsi di chiusura (T1, T2), detta porta (D) comprendendo inoltre un dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, operativamente associato a detta porta (D), con detto almeno un primo componente (3) girevole o spostabile in funzione del movimento o rotazione della prima anta o anta maschio (L1), mentre detto almeno un secondo componente (4) ? girevole o spostabile in funzione del movimento o rotazione della seconda anta o anta femmina (L2), detto dispositivo (1) essendo preposto ad impedire la chiusura della prima anta o anta maschio (L1) finch? la seconda anta o anta femmina (L2) non ? chiusa o finch? la posizione dell?estremit? o bordo libero verticale (FE2) della seconda anta o anta femmina (L2) lungo la seconda traiettoria o percorso di chiusura (T2) non ha superato o sorpassato la zona o punto di intercettazione (IP) nel verso di chiusura.
10. Porta (D) secondo la rivendicazione 9, in cui detti mezzi di blocco o fermo (5) sono preposti a impedire la rotazione o spostamento di detto primo componente (3) fino a detta seconda posizione, e conseguentemente la chiusura della prima anta o anta maschio (L1), in funzione della posizione della prima anta o anta maschio (L1) lungo la prima traiettoria o percorso di chiusura (T1) rispetto ad una zona o punto di limite (LP) e della posizione della seconda anta o anta femmina (L1) lungo la seconda traiettoria o percorso di chiusura (T2) rispetto alla zona o punto di intercettazione (IP), detta zona o punto di limite (LP) definendo la posizione della prima anta o anta maschio (L1) lungo la prima traiettoria o percorso di chiusura (T1) oltre la quale viene impedita la chiusura o l?avanzamento della stessa finch? la seconda anta o anta femmina (L2) non ? chiusa o finch? la posizione della seconda anta o anta femmina (L2) lungo la seconda traiettoria o percorso di chiusura (T2) non ha superato o sorpassato la zona o punto di intercettazione (IP).
11. Porta secondo la rivendicazione 9 o 10, comprendente organi di movimentazione di ciascuna anta (L1, L2), detti organi di movimentazione includendo almeno un cinematismo (AA) di movimentazione di ciascuna anta (L1, L2) come pure mezzi di azionamento (16) di detti organi di movimentazione, in cui per una o entrambe le ante (L1, L2) detti mezzi di azionamento (16) sono cinematicamente o operativamente connessi con detto rispettivo primo (3) o secondo (4) componente, cosicch? lo spostamento angolare o traslazione di uno di quest?ultimi avviene allorch? detti mezzi di azionamento (16) azionano o comandano lo spostamento angolare delle ante (L1, L2).
12. Porta secondo la rivendicazione 11, in cui detta porta comprende mezzi per la chiusura d?emergenza (17) delle ante (L1, L2) preposti a chiudere le ante a seguito dell?interruzione di alimentazione elettrica di detti mezzi di azionamento (16), in cui per una o entrambe le ante (L1, L2) sia detti mezzi di azionamento (16) che detti mezzi per la chiusura d?emergenza (17) sono cinematicamente o operativamente connessi con detto rispettivo primo (3) o secondo (4) componente, cosicch? lo spostamento angolare o traslazione di uno di quest?ultimi avviene allorch? detti mezzi di azionamento (16) o detti mezzi per la chiusura di emergenza (17) azionano o comandano lo spostamento angolare delle ante (L1, L2).
13. Metodo di sincronizzazione della chiusura di una porta (D) secondo una qualunque delle rivendicazioni da 9 a 12, comprendente le fasi di:
- chiudere o comunque avviare la chiusura della porta (D) e, di conseguenza, delle almeno due ante (L1, L2) che comandano la rotazione o spostamento rispettivamente del primo e del secondo componente (3, 4);
- i mezzi di blocco o fermo (5) impedendo la rotazione o spostamento del primo componente (3), e conseguentemente la chiusura o l?avanzamento della prima anta o anta maschio (L1), finch? la seconda anta o anta femmina (L2) non ? chiusa o finch? la posizione della seconda anta o anta femmina (L2) lungo la seconda traiettoria o percorso di chiusura (T2) non ha superato o sorpassato la zona o punto di intercettazione (IP).
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