IT202100009614A1 - Modulo di protezione anti-intemperie per coltivazioni di alberi da frutto, in particolare per colture di ciliegio. - Google Patents

Modulo di protezione anti-intemperie per coltivazioni di alberi da frutto, in particolare per colture di ciliegio. Download PDF

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Description

MODULO DI PROTEZIONE ANTI-INTEMPERIE PER COLTIVAZIONI DI ALBERI DA
FRUTTO, IN PARTICOLARE PER COLTURE DI CILIEGIO
DESCRIZIONE
CAMPO TECNICO
La presente invenzione rientra nell?ambito della realizzazione di strutture di copertura antipioggia/antigrandine di alberi da frutto, in particolare per frutteti in cui gli alberi da frutto sono disposti in filari. Pi? precisamente, la presente invenzione ? relativa ad un modulo di protezione che pu? variare rapidamente la propria configurazione in modo da proteggere gli alberi da frutto in caso di maltempo (pioggia, o di condizioni metereologiche potenzialmente pericolose) e consentire l?esposizione alla luce solare quando le condizioni meteo sono invece favorevoli alla maturazione dei frutti.
STATO DELL?ARTE
Nell?ambito delle coltivazioni in genere (frutteti, vigneti e similari) ? largamente noto l?impiego di sistemi o impianti di copertura la cui funzione ? principalmente quella di proteggere la coltivazione dagli agenti atmosferici (pioggia, grandine, vento, raggi solari). Le coltivazioni di ciliegio, ad esempio, devono essere protette il pi? possibile contro la pioggia per evitare la formazione dello spacco dei frutti (cracking) che si pu? verificare anche in quelli gi? pronti per la raccolta e la commercializzazione. Come noto, questo fenomeno ? pi? frequente in concomitanza di andamenti stagionali umidi-piovosi che si verificano durante la fase fenologica della invaiatura o pi? in generale della maturazione. Lo spacco dei frutti ? determinato dall?eccessiva disponibilit? di acqua e dall?aumento della tensione cellulare e del volume della polpa che si ripercuote sull?epidermide della buccia la quale si dilata oltre i limiti di elasticit? fratturandosi. Lo spacco rappresenta una via di accesso per le infezioni generate da diversi patogeni fungini che possono facilmente propagarsi per contatto verso gli altri frutti.
Allo scopo di proteggere le coltivazioni di ciliegio i produttori predispongono dei sistemi di copertura semi-fissi laddove tali sistemi prevedono l?impiego di elementi di copertura, costituiti da teli di polietilene, sostenuti da pali parzialmente interrati ad una altezza superiore agli alberi da proteggere (tipicamente intorno ai 5 metri). Per mantenere i teli in posizione, viene previsto un complesso sistema di tiranti e ancoraggi al suolo. Tipicamente i teli di copertura sono dispiegati sopra gli alberi da frutto all?inizio della stagione e rimossi solo a fine stagione. Infatti, ? richiesta una consistente manodopera per stendere e legare i teli, ovvero per ripiegarli, al di sopra dei ciliegi. Lasciandoli in posizione distesa per tutta la stagione gli interventi della manodopera possono essere minimizzati.
Per questa ragione viene solitamente impiegato polietilene a bassa densit? o comunque altri materiali ad elevata trasmittanza. Tuttavia, se da un lato le piante e i frutti non subiscono danni contro la pioggia e/o grandine, dall?altro la costante presenza di un telo plastico, riduce in ogni caso l?apporto di raggi UV e la circolazione di anidride carbonica alle piante. Queste condizioni si traducono in foglie meno spesse e dunque in frutti di qualit? inferiore rispetto a quelli coltivabili in aria aperta, cio? in assenza di elementi di copertura.
Oltre a questo la presenza costante dei teli di copertura rende difficoltose anche le operazioni di raccolta per le elevate temperature che vengono generate al di sotto della regione coperta. Queste condizioni limitano dunque l?operativit? degli addetti alla raccolta laddove invece sarebbe richiesta la massima velocit? di esecuzione.
Per ovviare, almeno in parte, agli inconvenienti sopra descritti, nel corso degli ultimi anni sono state proposte diverse soluzioni finalizzate a rendere i teli copertura pi? facilmente mobili fra una posizione di protezione e una di non-protezione. In particolare, queste soluzioni prevedono l?impiego di tiranti e/o elementi di rinvio (ad esempio carrucole) attraverso i quali gli operatori spostano i teli nella posizione desiderata oppure li ripiegano o li distendono a seconda delle esigenze. Esempi di queste soluzioni sono descritte ad esempio nelle domande di brevetto EP2910109, US 5265373, EP 2910109 ed EP3656206.
Queste soluzioni presentano comunque diversi svantaggi il principale dei quali si individua nella loro complessit? costruttiva in particolare riferita ai tiranti impiegati e ai mezzi di guida necessari a consentire lo spostamento dei teli o alternativamente la raccolta o la distensione degli stessi. Oltre a questo, la maggior parte di questi sistemi richiede comunque tempi lunghi e diversa manodopera per variare la configurazione del sistema dalla condizione di copertura a quella di non-copertura o viceversa. Questo aspetto ? critico in modo proporzionale all?estensione dell?area protetta ovvero all?estensione del sistema di protezione.
Ancora un altro inconveniente, sempre legato alla complessit? delle soluzioni attuali, si riscontra nell?ingombro che accompagna i sistemi di copertura tradizionali con particolare riferimento ai tiranti impiegati per la movimentazione dei teli di copertura. In molti casi questi tiranti rendono difficoltoso l?accesso agli alberi per la raccolta dei frutti e/o la cura del suolo in prossimit? degli alberi. Questo aspetto incide negativamente sui tempi necessari per tali interventi.
SOMMARIO
A fronte di quanto sopra riportato, compito precipuo della presente invenzione ? quello di fornire un modulo per la protezione di alberi da frutto disposti in filari. Nell?ambito di questo compito, un primo scopo della presente invenzione ? quello di fornire un modulo di protezione che possa passare rapidamente da una configurazione di protezione ad una configurazione di non-protezione, o di minima protezione degli alberi da frutto, o viceversa. Altro scopo della presente invenzione ? quello di fornire un modulo di protezione in cui tale cambio di configurazione possa essere portato a termine con un minimo intervento da parte degli operatori. Altro scopo della presente invenzione ? quello di fornire un modulo di protezione che sia robusto e compatto e che non ostacoli l?accesso agli alberi da frutto. Non ultimo scopo della presente invenzione ? quello di fornire un modulo di protezione che possa essere facilmente trasportabile e facilmente installabile in prossimit? delle colture da proteggere. Non ultimo scopo ? quello di fornire un modulo di protezione che sia affidabile e di facile realizzazione a costi competitivi.
Il compito e gli scopi sopra indicati sono raggiunti attraverso un modulo per la protezione totale o parziale di un filare di alberi da frutto, in cui detto modulo ? caratterizzato dal fatto di comprendere:
- una struttura di sostegno che include un primo montante e un secondo montante ancorabili al suolo in modo da risultare distanziati lungo una direzione di riferimento corrispondente alla direzione lungo la quale si sviluppa detto filare;
- un tamburo sostenuto da detti montanti in modo che il suo asse longitudinale risulti allineato con una direzione di sviluppo di detto filare e in modo da occupare una posizione sovrastante detti alberi di detto filare;
- mezzi di azionamento configurati per ruotare il tamburo nei due possibili sensi di rotazione; - almeno un primo elemento di copertura e almeno un secondo elemento di copertura fissati al tamburo per avvolgersi al, o srotolarsi dal, tamburo stesso a seconda del suo verso di rotazione;
- un primo gruppo guida e un secondo gruppo guida sostenuti rispettivamente dal primo montante e dal secondo montante, in cui i gruppi guida sono operativamente collegati agli elementi di copertura per guidare gli stessi, durante la rotazione di detto tamburo, fra una prima posizione di riferimento e una seconda posizione di riferimento, da parti opposte rispetto ad un piano verticale di riferimento contenente l?asse longitudinale del tamburo, dette posizioni di riferimento essendo caratteristiche rispettivamente di una condizione di ?noncopertura? e di una ?condizione di copertura? di detti alberi di detto filare.
In accordo ad una possibile forma di realizzazione, ciascun elemento di copertura comprende un telo in materiale plastico di forma sostanzialmente rettangolare il cui il lato lungo ? fissato al tamburo in modo da risultare parallelo al suo asse longitudinale.
Preferibilmente, i lati lunghi degli elementi di copertura sono fissati al tamburo in posizioni diametralmente opposte e orientati in modo che gli elementi di copertura emergano da lati opposti rispetto al piano verticale di riferimento.
Ancora pi? preferibilmente, per ciascun elemento di copertura, un bordo longitudinale, definente detto lato lungo ? fissato indirettamente al tamburo attraverso un profilo di collegamento inserito in una scanalatura predefinita sul tamburo, in cui tale scanalatura si sviluppa prevalentemente lungo una direzione rettilinea parallela all?asse longitudinale del tamburo.
In accordo ad una forma di realizzazione preferita, ciascuno dei gruppi guida comprende: - una coppia di bracci guida collegati ad un corrispondente montante in modo da risultare speculari rispetto a detto piano verticale di riferimento;
- una coppia di carrelli ciascuno dei quali accoppiato in modo scorrevole ad un corrispondente braccio guida, un primo carrello essendo collegato, direttamente o indirettamente, al primo elemento di copertura, un secondo carrello essendo collegato, direttamente o indirettamente, al secondo elemento di copertura;
- un meccanismo di trascinamento dei carrelli che determina uno scorrimento degli stessi lungo i corrispondenti bracci guida, in cui tale scorrimento ? sincronizzato con la rotazione del tamburo in modo che i carrelli si muovano in avvicinamento al piano verticale di riferimento, quando detto tamburo ruota in un senso che determina l?avvolgimento degli elementi di copertura, e in allontanamento dallo stesso piano verticale quando il tamburo ruota in senso opposto.
Preferibilmente, per ciascun elemento di copertura, il corrispondente carrello di detto primo gruppo guida ? collegato al corrispondente carrello di detto secondo gruppo guida attraverso un filo tenditore, laddove detto filo tenditore ? collegato, direttamente o indirettamente, al bordo longitudinale libero del corrispondente elemento di copertura.
Preferibilmente, il filo tenditore ? collegato in modo indiretto al bordo longitudinale libero del corrispondente elemento di copertura attraverso uno o pi? fili elastici di collegamento.
In accordo ad una sua possibile forma di realizzazione, il meccanismo di trascinamento comprende una catena, una ruota motrice, una coppia di ruote laterali di rinvio e una ruota centrale di rinvio, in cui la ruota motrice ruota in modo sincrono con il tamburo, detta catena essendo avvolta intorno alla ruota motrice in modo da configurare un anello rispetto ad piano di osservazione trasversale ortogonale al piano di riferimento verticale; detta catena ? collegata ai carrelli in modo da movimentare gli stessi a seguito della rotazione della ruota motrice; ciascuna ruota laterale di rinvio ? collegata in modo girevole ad un corrispondente di detti bracci guida.
In accordo ad una sua possibile forma di realizzazione, un carrello di uno di detti gruppi guida comprende un corpo principale, attraversato da un corrispondente braccio guida, in cui detto corpo principale sostiene degli elementi di rotolamento per il movimento relativo del primo carrello rispetto a lungo detto braccio guida, in cui detto carrello comprende una piastra di collegamento alla quale risulta fissato il corpo principale sul suo lato rivolto all?estremit? libera del corrispondente braccio guida, in cui detto carrello ? collegato al corrispondente elemento di copertura in corrispondenza della piastra di collegamento.
In accordo ad una sua possibile forma di realizzazione, un montante comprende almeno una porzione inferiore e almeno una porzione superiore, laddove detta porzione inferiore ? collegabile stabilmente ad una base vincolabile al suolo, e laddove dette porzioni sono fissate fra loro attraverso mezzi di collegamento a flangia.
In accordo ad una sua possibile forma di realizzazione, il tamburo presenta una configurazione monocomponente ovvero ? costituito da un solo corpo cilindrico internamente cavo. In una forma di realizzazione alternativa, il tamburo comprende una pluralit? di corpi cilindrici collegati fra loro attraverso giunti di trasmissione in modo da risultare coassiali, in cui almeno uno di detti corpi cilindrici ? collegato meccanicamente ai mezzi di azionamento, laddove la coppia di rotazione generata da tali mezzi di azionamento ? trasmessa a tutti i corpi cilindrici per effetto di detti giunti di trasmissione.
In accordo ad una forma di realizzazione, almeno un modulo di protezione comprende un gruppo di pretensionamento installato su almeno un montante per contrastare gli sforzi a cui sono sottoposti i bracci guida del corrispondente gruppo guida sostenuto dal montante stesso. La presente invenzione ? anche relativa ad un impianto di protezione di coltivazioni di alberi da frutto disposti in filari, laddove detto impianto ? caratterizzato dal fatto di comprendere una pluralit? di moduli di copertura secondo una o pi? delle soluzioni sopra indicate.
In accordo ad una sua possibile forma di realizzazione, l?impianto di copertura comprende almeno due moduli di protezione lungo uno stesso filare, in cui detti moduli comprendono un montante in comune; un tamburo di un primo modulo ? sostenuto fra un primo montante di testa del primo modulo e il montante in comune, mentre un altro tamburo di detto secondo modulo ? sostenuto fra detto montante in comune e un montante di testa del secondo modulo, in cui detti tamburi sono collegati meccanicamente in modo da ruotare in modo sincrono. In accordo ad una ulteriore possibile forma di realizzazione, almeno un modulo di protezione disposto lungo un primo filare ? concatenato meccanicamente ad un corrispondente altro modulo di protezione disposto lungo un secondo filare attraverso un elemento di collegamento meccanico, in cui detto elemento di collegamento collega l?estremit? di un braccio guida installato su un montante di detto modulo di protezione ad una estremit? di un braccio di guida installato su un montante di detto corrispondente altro modulo di protezione di detto secondo filare.
ELENCO DELLE FIGURE
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell?invenzione risulteranno meglio evidenti dall?esame della seguente descrizione dettagliata di alcune forme di realizzazione preferite, ma non esclusive, di un modulo di protezione, illustrate a titolo indicativo e non limitativo, col supporto dei disegni allegati, in cui:
- la Figura 1 ? una vista prospettica di una forma di realizzazione di un modulo di protezione secondo la presente invenzione in una configurazione di non-copertura;
- la Figura 2 ? una vista frontale del modulo di protezione di Figura 1;
- la Figura 3 ? una vista laterale del modulo di protezione di Figura 1;
- la Figura 4 ? una vista di un gruppo di componenti del modulo di protezione di Figura 1; - la Figura 4A ? una vista esplosa del gruppo di Figura 4;
- la Figura 4B ? un ingrandimento del dettaglio C di Figura 4A;
- la Figura 5 ? un altro gruppo di componenti del modulo di protezione di Figura 4;
- la Figura 5A ? una vista esplosa del gruppo di componenti di Figura 5;
- la Figura 6 ? una vista prospettica, parzialmente esplosa, di un montante del modulo di protezione di Figura 1;
- la Figura 7 ? una vista prospettica di un altro montante del modulo di protezione di Figura 1; - le Figure 8, 8A, 8B sono viste relative ad un gruppo di componenti sostenuti dal montante di Figura 6;
- la Figura 9 ? una vista di una possibile forma di realizzazione di un elemento di copertura di un modulo di protezione secondo la presente invenzione;
- la Figura 9A ? un ingrandimento del dettaglio A di Figura 9;
- le figure 10, 11A, 11B sono viste schematiche relative al principio di movimentazione di elementi di copertura del modulo di protezione di Figura 1;
- la Figura 12 ? una vista schematica relativa ad una possibile forma di realizzazione di un elemento di copertura di un modulo di protezione secondo la presente invenzione;
- la Figura 13 ? una vista relativa ad una possibile forma di realizzazione di un componente del modulo di protezione secondo l?invenzione;
- le Figure 13A e 13B sono ingrandimenti rispettivamente del dettaglio B e del dettaglio D di Figura 13;
- le Figura 14 e 14A sono viste frontali del modulo di protezione di Figura 1 rispettivamente in una seconda configurazione e in una terza configurazione;
- le Figure 15 e 15A sono viste prospettiche rispettivamente del modulo di protezione di Figura 14 e del modulo di protezione in Figura 14A.
- la Figura 16 ? una vista prospettica relativa ad una possibile forma di realizzazione di un impianto di copertura comprendente una pluralit? di moduli di protezione secondo la presente invenzione;
Gli stessi numeri e le stesse lettere di riferimento nelle figure identificano gli stessi elementi o componenti.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
Con riferimento alle citate figure, la presente invenzione si riferisce ad un modulo di protezione 1 (di seguito semplicemente modulo 1) utilizzabile per proteggere alberi da frutto, in particolare, ma non esclusivamente, ciliegi. Pi? precisamente il modulo 1 pu? essere vantaggiosamente utilizzato per proteggere (in particolare contro pioggia, grandine, brina) un filare completo o una porzione di filare di alberi da frutto. Con il termine ?filare? si intende un gruppo di alberi da frutto disposti in fila lungo una direzione di riferimento 101.
Il modulo di protezione 1 comprende una struttura di sostegno che include un primo montante 11 e un secondo montante 12 i quali vengono ancorati al suolo in modo da risultare allineati lungo una direzione sostanzialmente coincidente con la direzione di riferimento 101 lungo la quale si sviluppa il filare da proteggere. Preferibilmente, i due montanti 11,12 vengono disposti ai capi dei filari in modo da proteggere il filare per tutta la sua estensione.
Il modulo 1 secondo l?invenzione comprende un tamburo cilindrico 30 (o tamburo 30) sostenuto dai due montanti 11, 12 in modo da risultare rotabile intorno al suo asse longitudinale 200. A tal proposito, come di seguito meglio indicato, sono previsti mezzi di azionamento 250 configurati per determinare la rotazione del tamburo 30, in entrambi i possibili sensi di rotazione (orario e antiorario) intorno all?asse longitudinale 200. Il tamburo 30 viene sostenuto al di sopra degli alberi di un filare e orientato in modo che il suo asse longitudinale sia sostanzialmente allineato con la direzione lungo la quale si sviluppa il filare (direzione di riferimento 101).
Il modulo 1 comprende almeno un primo elemento di copertura 20A e un secondo elemento di copertura 20B fissati al tamburo 30 in modo da avvolgersi intorno allo stesso quando esso ruota in un primo verso prestabilito e in modo da svolgersi dal tamburo 30 quando esso ruota in un secondo verso prestabilito opposto al primo. Per questa ragione gli elementi di copertura 20A, 20B sono elementi flessibili.
Il modulo 1 secondo l?invenzione comprende un primo gruppo guida 31 e un secondo gruppo guida 32 sostenuti rispettivamente dal primo montante 11 e dal secondo montante 12. Tali gruppi guida 31,32 sono operativamente collegati ai due elementi di copertura 20A, 20B per sostenere e guidare gli stessi (durante la rotazione di detto tamburo 30) da parti opposte rispetto ad un piano verticale PV di riferimento (si veda figura 3) contenente l?asse longitudinale 200 del tamburo 30. In particolare, tali gruppi guida 31, 32 guidano gli elementi di copertura 20A, 20B fra una prima posizione di riferimento (o posizione raccolta, o posizione di chiusura) e una seconda posizione di riferimento (o posizione distesa, o posizione di apertura), laddove tali posizioni sono valutate rispetto al piano verticale PV. La prima posizione ? caratteristica di una condizione di ?non-copertura? o comunque di minima protezione. Invece, la seconda posizione di riferimento ? caratteristica di una condizione di copertura, intendendo la massima copertura possibile. In tale condizione gli alberi da frutto del filare risultano sovrastati e dunque coperti dagli elementi di copertura 20A, 20B in modo cio? da risultare protetti contro gli agenti atmosferici (in particolare contro grandine e pioggia).
La prima posizione di riferimento e la seconda posizione di riferimento definiscono in sostanza la posizione di minima e di massima estensione degli elementi di copertura 20A, 20B. In accordo ad una forma di realizzazione preferita dell?invenzione, i gruppi guida 31, 32 sono configurati per consentire di movimentare gli elementi di copertura 20A, 20B in una qualsiasi posizione compresa fra la prima posizione e la seconda posizione sopra indicate. In accordo ad una possibile forma di realizzazione, i mezzi di azionamento 250 sono di tipo manuale. In pratica, il tamburo 30 viene fatto direttamente ruotare attraverso l?impiego di mezzi di trasmissione meccanica che vengono azionati direttamente da un operatore, ad esempio attraverso l?impiego di una manovella o di un volante di azionamento.
In una forma di realizzazione preferita, i mezzi di azionamento 250 sono motorizzati ovvero comprendono una presa di forza o un motore, ad esempio di tipo elettrico, il cui albero di uscita ? collegato, direttamente o indirettamente per mezzo di una trasmissione meccanica, al tamburo 30. Come pi? avanti meglio descritto, l?impiego di mezzi motorizzati risulta particolarmente vantaggioso in quanto consente al modulo di protezione 1 di cambiare rapidamente configurazione, passando in poco tempo dalla condizione di copertura a quella di non copertura. Inoltre, l?azionamento dei mezzi motorizzati pu? avvenire anche da remoto con ovvi vantaggi in termini di gestione del funzionamento.
In accordo ad una forma di attuazione preferita (visibile nelle figure in particolare in Figura 9), ciascun elemento di copertura 20A, 20B ? costituito da un telo in materiale plastico di forma sostanzialmente rettangolare il cui lato lungo L1 ? fissato al tamburo 30 in modo da risultare parallelo all?asse longitudinale 200 del tamburo stesso.
Per ogni elemento di copertura 20A, 20B, il corrispondente telo ? di preferenza costituito da un unico pezzo in materiale plastico. Tuttavia, esso potrebbe essere costituito da una pluralit? di pezzi collegati fra loro in modo da definire nel loro complesso la forma rettangolare prevista per l?elemento in questione.
In accordo alla forma di realizzazione preferita schematizzata nelle figure 9, 10, 11, 11A, i lati lunghi dei due elementi di copertura 20A, 20B (di seguito indicati anche con le espressioni teli 20A, 20B) vengono fissati al tamburo 30 in posizioni diametralmente opposte. I teli 20A, 20B sono orientati in modo tale che in uso essi emergono da lati opposti rispetto al piano verticale PV di riferimento sopra indicato. Preferibilmente, per ciascun telo 20A, 20B, un bordo longitudinale L1, coincidente con il lato lungo della forma a rettangolare, viene fissato indirettamente al tamburo 30 attraverso un profilo di collegamento 301A, 301B che viene inserito in una scanalatura 302 predefinita sul tamburo 30. La scanalatura 302 si sviluppa prevalentemente lungo una direzione rettilinea parallela all?asse di rotazione 200 del tamburo 30 (si veda Figura 9A). Pi? precisamente, per ciascun telo 20A, 20B, un bordo longitudinale L1 viene fissato al profilo di collegamento 301 che si sviluppa anch?esso lungo una direzione rettilinea. Il profilo di collegamento 301A, 301B viene fissato all?interno della corrispondente scanalatura 302, ad esempio con pressione e/o interferenza, in modo da diventare solidale con il tamburo 30.
L?impiego di profili di collegamento 301A, 301B per collegare i due teli 20A, 20B ? particolarmente vantaggioso in termini di velocit? di collegamento. I profili di collegamento 301A, 301B sono scelti in modo da essere geometricamente conformi alla scanalatura 302 in modo da realizzare un accoppiamento di forma. Il collegamento pu? essere ulteriormente assicurato attraverso la predisposizione di viti di collegamento.
Le Figure 10, 11A e 11B consentono di comprendere la modalit? secondo cui i due teli 20A, 20B si avvolgono al e si svolgono/srotolano dal tamburo 30. Nella figura 10, i due teli 20A, 20B sono schematizzati completamente distesi, cio? sostanzialmente non-avvolti intorno al tamburo 30. I due teli 20A, 20B sono collegati al tamburo 30 attraverso due corrispondenti profili di collegamento 301A, 301B fissati in posizioni diametralmente opposte nelle corrispondenti scanalature 302 definite nella superficie esterna del tamburo 30.
Con riferimento a figura 11A, a seguito di una rotazione in senso orario (indicata dalla freccia in Figura 10), i due teli 20A, 20B si avvolgono contemporaneamente intorno al tamburo 30 e con la stessa modalit?. Infatti, presentando le stesse dimensioni e avvolgendosi intorno allo stesso tamburo 30, la parte avvolta e la parte non avvolta del primo telo 20A risulteranno uguali alle corrispondenti del secondo telo 20B.
La Figura 11B schematizza i due teli 20A, 20B al termine della rotazione in senso orario, cio? nella loro condizione di massimo avvolgimento. Tale condizione configura la posizione raccolta dei due teli 20A, 20B. Partendo dalla condizione di figura 11B, lo svolgimento dei due teli 20A, 20B viene quindi determinato da una rotazione in senso inverso (cio? in senso anti-orario) del tamburo 30 fino a tornare nella posizione distesa schematizzata in Figura 10. Nelle figure da 9 a 11B il tamburo 30 e i teli 20A, 20B sono illustrati (schematizzati) separati dai montanti 11, 12 del modulo 1. Secondo l?invenzione, per effetto dei gruppi guida 31, 32, i due teli 20A, 20B si avvolgono intorno al, e si svolgono dal, tamburo 30 mantenendosi sempre da uno stesso lato rispetto al piano di riferimento verticale PV contenente l?asse di rotazione 200 del tamburo 30.
In accordo ad una forma di realizzazione alternativa a quella appena descritta, i due elementi di copertura 20A, 20B possono essere definite da porzioni di un unico telo che viene fissato al tamburo 30 e poi ripiegato su s? stesso, come nello schema di Figura 12. Tale unico telo pu? essere collegato al tamburo 30 attraverso un profilo di collegamento 301 secondo la modalit? sopra descritta per l?altra forma di realizzazione. Una prima parte del telo emerge cos? in un primo semipiano S1 definito rispetto ad un piano diametrale PD contenente il profilo di collegamento. Una seconda parte del telo viene invece ripiegata e avvolta parzialmente sul tamburo 30 per emergere in un secondo semipiano S2, opposto al primo, in modo da ricreare, nella sostanza, la stessa condizione schematizzata in Figura10 che prevede invece l?impiego di due teli separati di uguali dimensioni.
In ogni caso, indipendentemente dalla modalit? di collegamento al tamburo 30, i teli (o l?unico telo) definenti gli elementi di copertura 20A, 20B possono essere realizzati in uno dei materiali plastici tipicamente utilizzati per queste applicazioni. In proposito, gli elementi di copertura 20A, 20B sono preferibilmente costituiti da un laminato in polietilene trasparente di tipo composito, cio? formato da un multistrato. Questa tipologia di materiale offre infatti una elevata resistenza non solo nei confronti della grandine o della pioggia battente, ma anche contro le sollecitazioni di tipo impulsivo provocate dal vento. Vantaggiosamente, questi teli sono forniti dai produttori con le larghezze e lunghezze desiderate. In particolare, in riferimento alle lunghezze, il bordo longitudinale L1 dei teli pu? superare anche la decina di metri.
Rientra comunque nell?ambito della presente invenzione che i teli (o alternativamente l?unico telo) definenti gli elementi di copertura 20A, 20B siano definiti da una pluralit? di pezzi tra loro in modo da raggiungere le dimensioni desiderate. In sostanza, ciascun telo pu? anche non essere realizzato in un unico pezzo.
Nel prosieguo della descrizione gli elementi di copertura 20A, 20B verranno indicati anche con l?espressione teli 20A, 20B. Tuttavia, a seconda della tipologia degli alberi di frutto, gli elementi di copertura 20A, 20B potrebbero essere costituiti anche da reti a maglie strette, cio? tali da consentire il passaggio dell?acqua piovana, ma non quello della grandine.
In accordo ad una forma di realizzazione preferita (visibile ad esempio nelle figure da 3 a 6), per ciascun montante 11, 12, il corrispondente gruppo guida 31, 32 comprende una coppia di bracci guida 11?, 11??- 12?, 12?? collegati in modo da risultare speculari rispetto al piano verticale PV sopra definito. In particolare, per ciascun montante 11, 12, i corrispondenti bracci guida 11?, 11??-12?, 12?? si sviluppano prevalentemente lungo una direzione rettilinea R1, R2 configurando, preferibilmente, una V rovesciata, verso il basso (si vedano ad esempio figure 1 e 3).
Per ciascun montante 11, 12, il corrispondente gruppo guida 31, 32 comprende inoltre una coppia di carrelli 11-A, 11-B, 12-A, 12-B ciascuno dei quali accoppiato in modo scorrevole ad un corrispondente braccio guida 11?, 11??, 12?, 12?? per scorrere, in entrambi i possibili sensi, lungo la direzione rettilinea configurata dal braccio stesso. Per ogni gruppo guida 31, 32, un primo carrello 11A-12A ? collegato, direttamente o indirettamente, al primo elemento di copertura 20A, mentre un secondo carrello 11B, 12B ? collegato, direttamente o indirettamente, al secondo elemento di copertura 20B.
Con il termine ?indirettamente? si vuole intendere che il collegamento fra un carrello 11-A, 11-B, 12-A, 12-B e il corrispondente elemento di copertura 20A, 20B ? mediato da un altro elemento, ad esempio un filo tenditore 99 secondo una soluzione pi? avanti meglio descritta. Per ciascun montante 11, 12, il corrispondente gruppo guida 31, 32 comprende altres? un meccanismo di trascinamento dei carrelli 11-A, 11-B, 12-A, 12-B configurato in modo da determinarne uno scorrimento lungo i corrispondenti bracci guida 11?, 11??, 12?, 12??, laddove tale scorrimento ? sincronizzato con la rotazione del tamburo 30. Con il termine ?sincronizzato? si vuole indicare che ad ogni rotazione del tamburo 30, in un senso o nell?altro, corrisponde uno scorrimento dei carrelli in un verso o nel verso opposto. In altre parole la rotazione di un certo angolo intorno all?asse di rotazione 200 determina una corrispondente corsa dei carrelli 11-A, 11-B, 12-A, 12-B lungo i bracci guida 11?, 11??, 12?, 12??.
In particolare, il meccanismo di trascinamento determina lo scorrimento dei corrispondenti carrelli 11-A, 11-B, 12-A, 12-B in avvicinamento o in allontanamento dal piano di riferimento verticale PV in funzione del verso di rotazione del tamburo 30. Pi? precisamente, il meccanismo di trascinamento allontana i corrispondenti carrelli 11-A, 11-B, 12-A, 12-B dal piano di riferimento verticale PV quando il tamburo 30 ruota nel senso che provoca lo srotolamento degli elementi di copertura 20A, 20B dal tamburo stesso. Lo stesso meccanismo di trascinamento determina invece un avvicinamento dei carrelli 11-A, 11-B, 12-A, 12-B al piano di riferimento verticale PV quando il tamburo 30 ruota nel senso che provoca l?avvolgimento degli elementi di copertura 20A, 20B al tamburo stesso.
Secondo l?invenzione, per ciascun elemento di copertura 20A-20B ? dunque prevista una coppia di carrelli 11-A, 12-A -- 11-B, 12-B che lo sostiene durante la rotazione del tamburo 30. Muovendosi lungo i bracci guida 11?, 11??- 12?, 12??, ciascuna coppia di carrelli 11-A, 12-A -- 11-B, 12-B guida il corrispondente elemento di copertura 20A, 20B lungo un piano di distensione dalla posizione ritratta alla posizione distesa o viceversa a seconda della rotazione del tamburo.
In accordo ad una forma di attuazione preferita, visibile ad esempio da figura 1, i carrelli 11-A, 12-A -- 11-B, 12-B sono collegati al corrispondente elemento di copertura 20A, 20B in modo indiretto attraverso l?impiego di un filo tenditore 99. Ciascuna delle estremit? opposte del filo tenditore 99, costituito ad esempio da un tondino in acciaio, ? collegata ad uno dei due carrelli 11-A, 12-A -- 11-B, 12-B. In questo modo, il filo tenditore 99 si muove in modo solidale ai corrispondenti carrelli 11-A, 12-A -- 11-B, 12-B e dunque in base al verso di rotazione del tamburo 30. Il filo tenditore 99 ? collegato, direttamente o indirettamente, al bordo longitudinale libero L2 dell?elemento di copertura 20A, 20B che in questo modo resta disteso e sostenuto fra i due montanti 11, 12 costituenti la struttura di sostegno 2.
Preferibilmente, il filo tenditore 99 ? collegato in modo indiretto al bordo longitudinale libero L2 del corrispondente elemento di copertura 20A, 20B attraverso uno o pi? fili elastici 95 di collegamento. Con l?espressione ?bordo longitudinale libero? L2 si vuole indicare il bordo dell?elemento di copertura 20A-20B opposto al bordo longitudinale L1 fissato al tamburo 30 (si veda Figura 9).
Preferibilmente, in corrispondenza del bordo longitudinale libero L2 ? fissata una fascia di collegamento definente degli occhielli ai quali si ancora detto uno o pi? fili elastici di collegamento 95. In una forma di attuazione preferita, un filo elastico 95 di collegamento viene avvolto intorno al filo tenditore e fatto passare all?interno degli occhielli secondo una disposizione a zig-zag visibile proprio da figura 1.
L?impiego di fili elastici 95 di collegamento ? particolarmente vantaggioso in quanto consente di collegare il filo tenditore 99 al corrispondente elemento di copertura 20A, 20B in modo flessibile cos? da assorbire sollecitazioni di tipo impulsivo causate, ad esempio, dalle folate di vento. Inoltre, un eccesso di carico dell?elemento di copertura, causato ad esempio da accumulo di acqua o grandine in caso di precipitazioni intense, determina l?allungamento dei fili elastici 95 consentendo lo scarico degli accumuli. In questo modo vengono evitati, o comunque fortemente contenuti, possibili danni all?elemento di copertura 20A, 20B (ad esempio strappamenti o lacerazioni) che potrebbero derivare da dette sollecitazioni e che richiederebbero una importante riparazione o la sostituzione degli elementi di copertura.
Da questa considerazione, deriva che l?impiego della soluzione descritta ? particolarmente vantaggiosa nel caso in cui gli elementi di copertura siano costituiti da teli di copertura in materiale plastico di tipo monostrato o multistrato.
Con riferimento alle figure da 4 a 4B viene di seguito descritto in maggiore dettaglio una possibile forma realizzativa di un meccanismo di trascinamento del primo gruppo guida 31 sostenuto dal primo montante 11. Le soluzioni descritte sono valide anche per il secondo gruppo guida 32 sostenuto dal montante 12 essendo i due gruppi guida 31, 32 equivalenti in termini di struttura e principio di funzionamento.
Il meccanismo di trascinamento comprende una catena 17?, una ruota motrice 18?, una coppia di ruote laterali di rinvio 19? e una ruota centrale di rinvio 16?. La ruota motrice 18? ruota in modo sincrono con il tamburo 30. Con il termine ?sincrono? si vuole intendere che la ruota di trasmissione e il tamburo ruotano alla stessa velocit? angolare. Preferibilmente, la ruota motrice 18? e la ruota centrale di rinvio 16? sono disposte in modo che il loro asse di rotazione si collochi in posizione vicinale, preferibilmente coincidente con il piano di riferimento verticale PV.
La catena 17? ? avvolto intorno alla ruota motrice 18? e alle ruote di rinvio 19?, 16? configurando un anello rispetto ad un piano di osservazione trasversale ortogonale al piano di riferimento verticale PV. La catena 17? ? collegato ai i due carrelli 11-A, 11-B in modo tale da movimentarli a seguito della rotazione della ruota motrice 18?. In particolare, tale collegamento ? definito in modo che la catena 17? agisca sempre in trazione su entrambi i carrelli 11-A, 11-B trascinandoli lungo la rispettiva direzione rettilinea R1, R2 configurata dal corrispondente braccio guida 11?, 11??. A tale scopo, la catena 17? viene collegata ad uno dei due carrelli (ad esempio il primo carrello 11-A) al di sopra del corrispondente braccio guida 11?, mentre viene collegata all?altro dei due carrelli (al secondo carrello 11-B per continuare l?esempio) al di sotto del suo braccio guida 11??.
Con riferimento alla vista in dettaglio di Figura 4B, preferibilmente, la catena 17? viene collegato ad uno dei due carrelli (il secondo 11-B nella figura considerata) attraverso un elemento tenditore 171 per regolare la tensione della catena stessa.
Ciascuna ruota laterale di rinvio 19? ? imperniata ad uno dei bracci guida 11? in prossimit? della sua estremit? a sbalzo. Preferibilmente, ciascuna ruota laterale di rinvio 19? ? disposta all?interno di una corrispondente sede passante 166 definita attraverso il corrispondente braccio guida 11?, 11?? in prossimit? della sua parte terminale, come visibile dal particolare in Figura 5A. In questo modo, il perno di rotazione di ciascuna ruota 19? ? sostenuto da entrambi i lati e, in uso, l?ingombro della ruota viene parzialmente compreso in quello del braccio guida 11?, 11??.
Preferibilmente, le due ruote laterali di rinvio 19? sono orientate in modo che il loro asse di rotazione risulti essere parallelo a quello della ruota motrice 18? e conseguentemente all?asse longitudinale 200 del tamburo 30. La ruota centrale di rinvio 16? viene preferibilmente disposta in posizione sottostante alla ruota motrice 18? in modo cio? che il suo asse di rotazione risulti sostanzialmente sullo stesso piano (piano verticale di riferimento PV) in cui si colloca l?asse di rotazione del tamburo 30 e l?asse di rotazione della ruota motrice 18? (si veda figura 8A).
La ruota motrice 18? ? una ruota dentata configurata per ingranare le maglie della catena 17? in modo che la rotazione della ruota motrice 18 determini lo scorrimento della catena 17? e conseguentemente quello dei carrelli 11-A, 11-B da essa collegati. Le ruote di rinvio 19?, 16? sono invece in forma di pulegge configurate in modo da consentire lo scivolamento della catena 17?.
In una forma di realizzazione alternativa (non visibile nelle figure), la catena 17? potrebbe essere sostituita da un altro elemento di tipo flessibile, quale ad esempio una cinghia dentata o un altro mezzo funzionalmente equivalente. In base alla configurazione dell?elemento flessibile anche la ruota motrice ed eventualmente le ruote di rinvio potranno avere una configurazione diversa da quella mostrata nelle figure e sopra descritta.
Le figure 5 e 5A mostrano in dettaglio una possibile forma di realizzazione del primo carrello 11-A del gruppo guida 31 associato al primo montante 11. In particolare, il primo carrello 11-A comprende un corpo principale 115 internamente cavo per essere attraversato dal primo braccio guida 11? in modo da muoversi rispetto allo stesso. Preferibilmente, fra il primo braccio guida 11? e il corpo principale 115 sono disposti degli elementi di rotolamento 136 per garantire il movimento relativo del primo carrello 11-A.
Nella forma di realizzazione preferita, e pertanto non esclusiva, mostrata nelle figure, il corpo principale 115 presenta una configurazione simmetrica rispetto ad un piano di simmetria PR parallelo alla direzione rettilinea R1 lungo la quale si sviluppa il primo braccio guida 11?. Il corpo principale 115 ? formato da due met? 115-A, 115-B fissate rigidamente fra loro e contrapposte rispetto al piano di riferimento PR. Ciascuna delle due parti 115-A, 115-B sostiene una pluralit? di ruote (elementi di rotolamento 136) che appoggiano rispettivamente contro la superficie superiore 121 e contro la superficie inferiore 122 del primo braccio guida 11? per consentire un movimento fluido del primo carrello 11-A.
Il primo carrello 11-A comprende inoltre una piastra di collegamento 114 alla quale risulta fissato il corpo principale 115 sul suo lato esterno, cio? sul lato rivolto all?estremit? libera del braccio guida 11?. La piastra di collegamento 114 si sviluppa intorno al primo braccio guida 11? in modo da consentire lo scorrimento del corpo principale 115 ad essa fissato. Preferibilmente, la piastra di collegamento 114 si sviluppa sostanzialmente su un piano ortogonale alla direzione rettilinea R1 di riferimento. Come mostrato in figura 5A, di preferenza, essa presenta una conformazione sostanzialmente a croce.
In accordo ad una forma di attuazione preferita, il primo carrello 11-A ? collegato al primo elemento di copertura 20A in corrispondenza della piastra di collegamento 114. In particolare ? previsto un elemento tenditore 134 collegato da un lato alla piastra di collegamento 114 e da un altro lato al filo tenditore 99 sopra descritto.
La configurazione del primo carrello 11-A appena descritta ? particolarmente efficace in termini di fluidit? e continuit? del movimento. In proposito, particolarmente utile risulta essere la piastra di collegamento 114 che ottimizza la distribuzione degli sforzi a cui il primo carrello 11-A ? sottoposto.
Come visibile dalle figure, di preferenza il secondo carrello 11-B del primo gruppo guida 31 e i due carrelli 12-A, 12-B del secondo gruppo guida 32 presentano la stessa configurazione del primo carrello 11-A. Pertanto, in riferimento alla struttura degli altri carrelli si rimanda a quanto appena sopra descritto.
In accordo ad una forma di attuazione preferita, per ciascun braccio guida 11?, 11??-12?, 12?? ? previsto un elemento di fine corsa montato in prossimit? della sua estremit? a sbalzo. Con riferimento a figura 5A, nella forma realizzativa mostrata nelle figure e in riferimento al primo braccio guida 11?, l?elemento di fine corsa ? costituito da una piastra terminale 44? fissata all?estremit? 181 del primo braccio guida 11?. In pratica, tale piastra terminale 44? definisce una superficie di battuta per il primo carrello 11-A assicurando che lo stesso resti meccanicamente accoppiato al primo braccio guida 11?. Come pi? avanti meglio indicato, la piastra terminale 44? pu? essere vantaggiosamente utilizzata anche come ancoraggio per un gruppo di pretensionamento dei due bracci guida 11?,11??-12?,12?? e/o per collegare questi a corrispondenti bracci guida sostenuti da un montante di un altro modulo di protezione adiacente, in accordo ad una soluzione pi? avanti descritta a commento di Figura 16.
Con riferimento alle Figure 6 o 7, in accordo ad una sua forma di realizzazione preferita, ciascun montante 11, 12 comprende almeno una porzione inferiore 111A, 112A e almeno una porzione superiore 111B, 112B. La porzione inferiore 111A ? fissata stabilmente ad una base 400A, 400B che viene precedentemente vincolata al suolo. Le due porzioni 111A, 111B vengono fissate fra loro, ad esempio attraverso mezzi di collegamento a flangia 110A, 110B. L?impiego di un montante costituito da due porzioni collegabili facilita il trasporto, di fatto senza incidere sui tempi di assemblaggio. In proposito, l?estensione della porzione superiore 111B, 112B pu? essere sostanzialmente ?standard?, cio? essere la stessa per tutte le applicazioni. Invece, l?estensione della porzione inferiore 111A pu? essere scelta in funzione della particolare applicazione, cio? in funzione dell?altezza degli alberi da frutto da proteggere.
Nel caso ad esempio delle coltivazioni di ciliegio, gli alberi hanno una altezza media tradizionalmente intorno ai 5 metri. Pertanto, in una possibile modalit? costruttiva, la porzione inferiore e quella superiore possono essere rispettivamente di 3 e di 2 metri. Invece, nel caso di meli l?altezza potrebbe essere inferiore ai cinque metri e per questa ragione, la porzione inferiore 111A potrebbe presentare una lunghezza inferiore ai 3 metri.
Rientra comunque nell?ambito della presente invenzione la possibilit? che i montanti 11, 12 presentino una conformazione monoporzione, cio? siano costituiti da un unico pezzo.
In accordo ad una forma di attuazione preferita, la base 400A, 400B viene vincolata al suolo attraverso una struttura di ancoraggio 401A, 401B che si sviluppa sul lato inferiore della base stessa, cio? il lato opposto a quello dove si collega il corrispondente montante 11A, 12A. La struttura di ancoraggio 401A, 401B viene annegata in un blocco di calcestruzzo in modo che la base 400A, 400B, la struttura di ancoraggio 401A, 401B e il calcestruzzo vadano a formare un unico basamento. Preferibilmente, tale basamento viene prefabbricato e successivamente disposto all?interno di uno scavo predefinito nel suolo. In una forma di attuazione meno preferita, tale basamento pu? essere ricavato direttamente ?in situ? gettando il calcestruzzo direttamente nello scavo dopo aver posizionato nello stesso la struttura di ancoraggio 401A, 401B.
Come mostrato nelle figure 6 e 7, la struttura di ancoraggio 401A, 401B pu? comprendere una pluralit? di componenti metallici, a sviluppi rettilineo, curvo o misto, collegati fra loro in modo da creare una struttura capace di vincolare saldamente la base 400A, 400B e conseguentemente il corrispondente montante 11A, 12A.
Nel complesso, l?ancoraggio dei montanti 11, 12 al suolo rende gli stessi particolarmente robusti rendendo il modulo di protezione molto stabile e pertanto capace di resistere anche a forti sollecitazioni.
Le figure 8, 8A e 8B mostrano una modalit? di realizzazione preferita della testa 105 dei montanti 11, 12 volendo indicare la parte alla quale vengono collegati i bracci guida 11?, 11??, 12?,12?? dei corrispondenti gruppi guida 31, 32. In particolare queste figure mostrano la testa del primo montante 11 che sostiene anche la ruota motrice 18? del meccanismo di trascinamento dei carrelli 11-A, 11-B del primo gruppo guida 31. Con riferimento a figura 8A, la testa 105 del montante 11 comprende una piastra di appoggio 105A dalla quale emergono due sostegni 106 distanziati fra loro in modo da definire uno spazio di alloggiamento 106A fra gli stessi. Il perno 191 della ruota motrice 18? ? sostenuto attraverso due supporti oscillanti 107 ciascuno fissato al di sopra di uno dei due sostegni 106. In particolare, i supporti oscillanti 107 sono configurati in modo che la ruota motrice 18? si disponga, almeno in parte, nello spazio 106A sopra indicato.
In accordo ad una forma di realizzazione preferita, la ruota motrice 18? comprende una prima porzione discoidale 18-A solidale al perno di rotazione 191 e una seconda porzione 18-B collegata su un lato della prima porzione discoidale 18-A, laddove tale seconda porzione 18-B definisce i denti in cui ingrana la catena 17? del meccanismo di trascinamento. In particolare, tale seconda porzione 18-B ? formata da almeno due parti entrambe collegate alla prima porzione 18-A attraverso mezzi di collegamento rimovibili, quali ad esempio viti. Questa conformazione in due parti rimovibili risulta essere particolarmente vantaggiosa non solo in termini di montaggio, ma soprattutto in riferimento a possibili interventi di manutenzione. Infatti, in caso di rottura nella trasmissione dentata o nell?ambito della manutenzione ordinaria, le due parti costituenti la seconda porzione 18-B, cio? la porzione definente i denti, possono essere rimosse senza scollegare il perno 191 dai cuscinetti oscillanti 107 ovvero senza scollegare tali cuscinetti dai supporti 106. Questa possibilit? rende l?intervento di manutenzione estremamente rapido.
Ancora con riferimento a Figura 8A, di preferenza la ruota centrale di rinvio 16? ? sostenuta dai due supporti 106 in modo da disporsi nello spazio di alloggiamento 106A definito fra gli stessi. In particolare, la ruota centrale di rinvio 16? e la ruota motrice 18? sono disposte in modo che i loro assi risultino paralleli.
Ancora con riferimento a Figura 8A, in accordo ad una forma di realizzazione preferita, una estremit? del perno 191 della ruota motrice 18? ? collegata ad un giunto esterno 91, mentre l?altra estremit? del perno 191 ? collegata ad un giunto interno 92. Con il termine ?interno? si vuole indicare il giunto che collega la ruota motrice 18? ad una estremit? del tamburo 30, mentre il termine ?esterno? vuole indicare il giunto disposto sul lato opposto.
Per almeno uno dei due montanti 11, 12, il giunto esterno 91 ? collegato ai mezzi di azionamento 250 attraverso i quali viene generata la coppia che consente la rotazione del tamburo 30. Con riferimento a Figura 2, nella fattispecie illustrata, i mezzi di azionamento 250 sono collegati al giunto esterno 91 associato al primo montante 11. Pertanto, a seguito della loro attivazione, i mezzi di azionamento 250 causano la rotazione del giunto esterno 91 e conseguentemente della ruota motrice 18? del meccanismo di trascinamento del primo gruppo guida 31. Attraverso il corrispondente giunto interno 92, la rotazione ? trasferita al tamburo 30. Attraverso il giunto interno 92? associato al secondo montante 12, la rotazione viene infine trasferita dal tamburo 30 alla ruota motrice (non visibile) del meccanismo di trascinamento del secondo gruppo 32 associato al secondo montante 12.
In riferimento al secondo montante 12, anche in questo caso pu? essere previsto un giunto esterno 91? per collegare lo stesso ad un tamburo di un altro modulo di protezione adiacente, secondo un principio pi? sotto meglio descritto a commento di Figura 16.
Preferibilmente, il giunto interno 92, 92? ? di tipo cardanico allo scopo di consentire la trasmissione della coppia di rotazione anche nel caso in cui l?asse di rotazione della ruota motrice 18? non risulta coassiale all?asse di rotazione 200 del tamburo 30.
Di preferenza, anche i giunti esterni 91, 91? sono di tipo cardanico.
Con riferimento alle figure 8 e 8B, i bracci guida 11?, 11?? sono collegati alla testa 105 del montante 11 ciascuno attraverso una corrispondente staffa di ancoraggio 102. Questa ultima comprende una coppia di piastre 103 collegate rigidamente, ad esempio attraverso saldatura, ad una estremit? di un corrispondente braccio guida 11, 11?. Ciascuna piastra 103 ? fissata ad un corrispondente supporto 106 della testa del montante 11. La staffa di ancoraggio 102 comprende inoltre una porzione di supporto 101 collegata alle piastre 103 e conformata in modo da sostenere il corrispondente braccio guida 11, 11? in una posizione distale dalle piastre stesse. Come mostrato nelle figure, anche le piastre 103 sono distanziate in senso assiale in modo da consentire da un lato la rotazione della ruota motrice 18? e dall?altro lo scorrimento della catena 17? secondo quanto sopra indicato.
Con riferimento in particolare a figura 8B, in accordo ad una forma di realizzazione preferita, ? previsto l?impiego di un elemento anticaduta 75 per sostenere il tamburo 30 durante le fasi di montaggio e/o per impedire allo stesso di cadere al suolo nel caso in cui il collegamento dello stesso con il giunto interno 92 dovesse venire meno. Nella fattispecie illustrata, tale elemento di caduta 75 ? un corpo sagomato a culla ancorato alla testa del primo montante 11 e posizionato in modo da emergere al di sotto della corrispondente parte terminale del tamburo 30 adiacente allo stesso primo montante 11. In particolare, il corpo sagomato ? orientato in modo che la curvatura della culla sia conforme a quella della parte terminale del tamburo 30 in modo da accoglierla in caso di appoggio o caduta della stessa.
Le soluzioni tecniche sopra descritte in riferimento alla testa 105 del primo montante 11 (soluzioni mostrate in particolare nelle figure 8, 8A e 8B) sono da considerarsi valide, mutatis mutandis, anche per il secondo montante 12.
In accordo ad una possibile forma di attuazione preferita, il tamburo 30 ? definito da un corpo cilindrico internamente cavo, preferibilmente realizzato in materiale metallico. Il tamburo 30 pu? quindi presentare una configurazione monocomponente, cio? formata da un unico corpo sostenuto alle estremit? dai telai di sostegno 11, 12. In questa forma di realizzazione, una delle estremit? del tamburo ? collegata ai mezzi di azionamento 250 che ne determinano la rotazione nei due possibil sensi.
Tuttavia, secondo una forma di realizzazione preferita mostrata in Figura 13, il tamburo 30 pu? essere definito da una pluralit? di corpi cilindrici 30A, 30B, 30C aventi lo stesso diametro esterno e collegati fra loro attraverso giunti di trasmissione 35 in modo da risultare coassiali e dunque in modo da poter ruotare intorno allo stesso asse longitudinale 200. In questa forma di realizzazione uno dei corpi cilindrici 30A, 30B, 30C ? dunque collegato meccanicamente ai mezzi di azionamento 250, laddove la coppia di rotazione generata da tali mezzi ? trasmessa a tutti i corpi cilindrici per effetto dei giunti di trasmissione 35.
Con riferimento alle figure 13 e 13A, ? mostrato un tamburo 30 comprendenti tre corpi cilindrico 30A, 30B, 30C internamente cavi, preferibilmente realizzato in materiale metallico. In Figura 13, il tamburo 30 ? mostrato montato su dei cavalletti di supporto 3, cio? separato dai montanti 11, 12.
Ciascuno dei corpi cilindrici 30A, 30B, 30C ? delimitato longitudinalmente da due pareti di collegamento 37A, 37B definite in corrispondenza delle sue estremit? opposte. In questa forma realizzativa, sono dunque previsti due giunti di trasmissione 35, laddove ciascun giunto collega saldamente la parete di collegamento 37B di uno dei corpi cilindrici 30A, 30B, 30C alla parete di collegamento 37A di un altro corpo cilindrico immediatamente adiacente.
Con riferimento nuovamente a Figura 13, si individua un corpo cilindrico centrale 30B avente una estensione superiore a quella degli altri due corpi cilindrici laterali 30A, 30C. Il corpo cilindrico centrale 30B comprende due pareti di collegamento, opposte, ciascuna collegata, attraverso un corrispondente giunto di trasmissione 35, ad una parete di collegamento di un altro corpo cilindrico 30A, 30C.
In una sua possibile forma di realizzazione visibile in figura 13A, il giunto di trasmissione 35 comprende un corpo cilindrico 36 e due flange 38 disposte alle estremit? del corpo cilindrico 36. Ciascuna flangia 38 ? fissata ad una parete di collegamento 37A, 37B di un corrispondente corpo cilindrico 30A, 30B, 30C attraverso dei mezzi di collegamento a vite 309. Inoltre, ciascuna flangia 38 ? innestata alla corrispondente parete di collegamento 37A, 37B attraverso mezzi di innesto assiale 38A-38B configurati in modo da trasmettere la coppia di rotazione fra le due parti innestate (flangia 38 e parete di collegamento 37A-37B).
Nella fattispecie illustrata nelle figure, i mezzi ad innesto assiale comprendono degli elementi maschi 38A definiti da denti che emergono assialmente dalle flange 38 ciascuno per inserirsi in un corrispondente elemento femmina 38B definito da una scanalatura ricavata attraverso la corrispondente parete di collegamento 37.
L?impiego dei mezzi ad innesto risulta essere particolarmente vantaggioso in quanto facilita la trasmissione della coppia, fra i corpi cilindrici evitando che tale trasmissione gravi sugli elementi di collegamento a vite. Di fatto, a questi ultimi resta demandata la sola funzione di collegare assialmente i corpi cilindrici 30A, 30B, 30C. In generale, la configurazione multicomponente del tamburo 30 ? estremamente vantaggiosa soprattutto in termini di trasporto dello stesso. Infatti, il tamburo 30 pu? raggiungere lunghezze anche di 12-15 metri. ? evidente il vantaggio di poter trasportare corpi cilindrici di lunghezza inferiore, ad esempio 3-4 metri) potendo questi essere assemblati in corrispondenza del filare dove viene installato il modulo di protezione 1.
Con riferimento a Figura 13B, indipendentemente dalla configurazione monocomponente o pluricomponente del tamburo 30, preferibilmente le estremit? dello stesso sono collegate al corrispondente giunto interno 92 attraverso un collegamento concettualmente e funzionalmente analogo a quello configurato dal giunto 35 sopra descritto a commento di Figura 13A. In particolare, il tamburo 30 comprende una parete di collegamento 37A alla quale ? collegata una piastra di trasmissione 39 attraverso mezzi di collegamento a vite 309A e mezzi di innesto assiale 39B. Tale piastra di trasmissione ? collegata ad un giunto interno 92, 92? che, come sopra indicato, ? preferibilmente di tipo cardanico.
In accordo ad una forma di realizzazione preferita visibile nelle figure, il modulo di protezione 1 comprende un gruppo di pretensionamento 400 installato su un montante 11, 12 per contrastare gli sforzi a cui sono sottoposti i bracci guida 11, 11? del corrispondente gruppo guida 31, 32, soprattutto quando gli elementi di copertura 20A, 20B occupano la posizione distesa, ossia quando il modulo di protezione ? nella condizione di ?copertura? in cui gli elementi di copertura 20A, 20B sono soggetti a delle spinte causate dal vento o comunque dalla differenza di pressione sui due lati principali. Tali spinte tendono a flettere i bracci guida 11?, 11??, 12?, 12?? associati ai montanti. L?impiego di un gruppo di pretensionamento 400 preserva dunque l?integrit? strutturale dei gruppi guida 31, 32 e pi? in generale del modulo 1. Figura 1 mostra una possibile forma di realizzazione di un gruppo di pretensionamento 400 associata al secondo montante 12. Nel caso il modulo di protezione 1 sia usato singolarmente, allora il gruppo di pretensionamento pu? essere applicato ad uno o ad entrambi i montanti. Invece, quando il modulo di protezione 1 ? parte di un impianto di copertura 2 comprendente pi? moduli concatenati a protezione di uno stesso filare, allora il gruppo di pretensionamento 400 si applica solo ai montanti di testa secondo un principio sotto descritto in riferimento a Figura 16.
Nella fattispecie illustrata, il gruppo di pretensionamento 400 comprende tre aste disposte sostanzialmente su un piano orizzontale (come visibile in Figura 3). Una prima asta 401 ? collegata al secondo montante 12 ed emerge assialmente dallo stesso verso l?esterno, cio? dalla parte opposta a quella in cui si colloca il tamburo 30. La struttura 400 comprende inoltre una seconda asta 402 e una terza asta 403 ciascuna delle quali ? collegata ad una sua prima estremit? all?estremit? libera della prima asta 401 (cio? l?estremit? opposta a quella collegata al secondo montante 12) e ad una sua seconda estremit? alla parte terminale di uno dei bracci guida 12?, 12?? del secondo gruppo guida 32. In particolare, per ciascuna delle aste 402, 403, la seconda estremit? ? collegata alla corrispondente piastra 44?, 44?? costituente l?elemento di fine corsa collegato all?estremit? libera del corrispondente braccio guida 12?,12??.
Con riferimento alle figure da 1 a 3 e alle figure da 14, 14A, 15, 15A, viene di seguito descritto il principio di funzionamento di un modulo di protezione 1 secondo l?invenzione. In presenza di sole o comunque di condizioni meteo favorevoli alla crescita e allo sviluppo dei frutti, il modulo 1 viene mantenuto nella configurazione di non-copertura, per cui gli elementi di copertura 20A, 20B (di seguito indicati per semplicit? anche come teli 20A, 20B) occupano la posizione ritratta mostrata nelle figure da 1 a 3. In questa condizione, gli alberi da frutto sono minimamente coperti e sostanzialmente esposti alla luce diretta del sole.
Quando il tempo peggiora, o quando ? comunque previsto un peggioramento il modulo 1 viene portato nella configurazione di copertura. A tale scopo, attraverso i mezzi di azionamento 250, il tamburo 30 viene fatto ruotare nel verso che provoca lo srotolamento dei teli 20A, 20B. Contestualmente al tamburo 30, ruota la ruota motrice 18? del meccanismo di trascinamento del primo gruppo guida 31 che risulta collegata al tamburo 30 stesso attraverso un giunto interno 92. La rotazione del tamburo 30 ? trasferita anche alla ruota motrice 18?? del meccanismo di trascinamento del secondo gruppo guida 32 per mezzo di un altro giunto interno 92?. Per ciascun gruppo guida 31, 32, la rotazione della corrispondente ruota motrice 18?, 18?? determina il movimento della corrispondente catena di trascinamento 17?, 17?? e conseguentemente il movimento dei corrispondenti carrelli 11-A, 11-B, 12-A, 12-B in allontanamento dal piano verticale PV. Ciascun telo 20A, 20B ? guidato fra i due montanti 11, 12 per effetto di una coppia di carrelli 11-A, 12-A ? 11-B, 12-B ciascuno appartenente ad uno dei gruppi guida 31, 32. In particolare, ciascun telo 20A, 20B ? mantenuto teso fra i due montanti 11, 12 per effetto del filo tenditore 99 che collega fra loro i carrelli 11-A, 12-A ? 11-B, 12-B e al quale ? collegato il bordo longitudinale libero del telo stesso.
Le figure 14 e 14A mostrano il modulo 1 durante la movimentazione dei due teli 20A, 20B verso la posizione distesa. In sostanza, in tali figure, il modulo 1 assume una configurazione intermedia fra quella ?di copertura? e quella di ?non copertura?. Considerando il primo telo 20A, dal confronto fra le figure 1 e 15 si osserva come attraverso i corrispondenti carrelli 11-A, 12-A (ciascuno di un corrispondente gruppo guida 31, 32) esso sia guidato nella sua distensione sostanzialmente lungo un piano. Lo stesso accade per il secondo telo 20B dalla parte opposto rispetto al piano verticale PV.
Le figure 14A e 15A mostrano il modulo 1 al raggiungimento della configurazione di copertura per cui i teli 20A-20B occupano la posizione distesa. Tale posizione ? raggiunta quando i corrispondenti carrelli 11-A, 12-A ? 11B, 12-B raggiungono la posizione di fine corsa all?estremit? libera dei corrispondenti bracci guida 11, 11?, 12?, 12??. In tale configurazione, il modulo offre la sua massima copertura agli alberi da frutto del filare. La massima copertura pu? essere utile non solo in caso di pioggia e grandine, ma anche in particolare ore della giornata per esempio contro la brina notturna o le gelate durante il periodo di fioritura degli alberi da frutto.
Con riferimento alle figure 14 e 14A, quando gli elementi di copertura 20A, 20B sono distesi, la disposizione a V rovesciata prevista per i bracci guida 11?, 11??, 12?, 12?? configura con i relativi montanti 11, 12 una sorta di capanna di copertura a due falde, ciascuna disposta su un lato del piano verticale PV di riferimento.
In ogni caso, indipendentemente dal principio di azionamento, i teli di copertura 20A, 20B possono essere distesi fino ad una qualsiasi posizione intermedia fra la prima posizione e la seconda posizione di riferimento. In pratica il modulo 1, pu? assumere una qualsiasi configurazione intermedia fra quella di minima copertura e quella di massima copertura.
Il principio di movimentazione dei teli 20A, 20B sopra descritto consente un rapido passaggio dalla configurazione di non-copertura a quella di copertura.
Vantaggiosamente, il cambio di configurazione pu? essere fatto nell?ordine dei secondi, soprattutto nel caso in cui i mezzi di azionamento comprendano mezzi motori. Tuttavia, anche nel caso di un azionamento manuale, il cambio di configurazione pu? essere rapido configurando in modo opportuno il rapporto di trasmissione che stabilisce la velocit? di rotazione del tamburo e quindi la velocit? di trascinamento dei carrelli 11-A, 11-B, 12-A, 12-B dei gruppi guida 31, 32. In ogni caso il cambio di configurazione dell?impianto richiede l?intervento di un solo operatore o al massimo di due operatori, contrariamente a quanto avviene negli impianti di copertura di tipo tradizionale.
La possibilit? di rapidi e frequenti movimentazioni dei teli di copertura consente di ridurre lo stress respiratorio delle piante consentendo una maggiore attivit? fotosintetica che migliora la colorazione dei frutti, il contenuto di sostanza secca e quindi anche la serbevolezza e la shelflife. Inoltre, l?esposizione pi? frequente ai raggi UV rende i tessuti vegetali dei frutti pi? compatti, sterilizza parte delle spore potenzialmente dannose per la coltura, generando un prodotto sano con minore incidenza di malattie fungine.
In generale, il modulo 1 secondo l?invenzione consente di ottenere produzioni commercializzabili di elevata qualit? anche in annate caratterizzate da frequenti precipitazioni. Inoltre, il modulo 1 consente di coltivare e produrre frutti, in particolare ciliegie, precocissime e precoci, anche quando queste sono particolarmente sensibili al fenomeno del cracking.
Il modulo 1 secondo l?invenzione si presenta ad essere facilmente concatenato con altri moduli costruttivamente simili per definire un impianto di protezione di una coltivazione di alberi da frutto disposti in filari. A tal proposito, la figura 16 mostra un impianto di protezione 2 (o pi? semplicemente impianto 2) comprendente quattro moduli 1,1?,1??,1??? a protezione di alberi disposti lungo due filari individuati rispettivamente dalle direzioni 101, 101? fra loro parallele. In particolare, due moduli 1-1? sono disposti in modo che il corrispondente tamburo 30, 30? sia allineato con una prima direzione 101, mentre gli altri due moduli 1??, 1??? sono disposti in modo che il tamburo 30??, 30??? sia allineato con la seconda direzione 101?. I quattro moduli 1-1?-1??-1??? mostrati in figura 16 sono raffigurati nella condizione di non copertura, cio? con gli elementi di copertura avvolti intorno ai corrispondenti tamburi 30, 30?, 30??, 30???.
In accordo ad una prima forma di attuazione, visibile in Figura 16, lungo il primo filare (direzione 101), l?impianto 2 prevede almeno due moduli 1, 1? che presentano un montante in comune (indicato con 12) e di conseguenza un gruppo di guida (indicato con 32) in comune. I montanti indicati con i riferimenti 11 e 111, cio? quelli ?non comuni? sono di seguito indicati con l?espressione ?montanti di testa?. Un primo tamburo 30, relativo al primo modulo 1, ? dunque sostenuto fra un primo montante di testa 11 e il montante comune 12, mentre un secondo tamburo 30? ? sostenuto fra il montante comune 12 e il secondo montante di testa Il tamburo del primo modulo 1 ? collegato meccanicamente al tamburo 30? del secondo modulo 1? in corrispondenza del montante comune 12 attraverso i due giunti di trasmissione in accordo ad un principio gi? sopra descritto. Pertanto, i due tamburi 30, 30? ruotano in modo sincrono. Con riferimento a Figura 16, i mezzi di azionamento 250 (non illustrati) possono essere collegati, ad esempio, alla ruota motrice (indicata con 18?) del meccanismo di trascinamento del gruppo di guida 31 del montante di testa 11 del primo modulo 1. La coppia motrice viene trasferita dalla ruota motrice 18? al tamburo 30 del primo modulo 1, attraverso un primo giunto interno 92, e quindi alla ruota motrice (indicata con 18??) del meccanismo di trascinamento del montante comune 12, attraverso un ulteriore giunto interno 92? associato al primo modulo 1. Dalla ruota motrice 18?? la coppia viene trasferita al tamburo 30? del secondo modulo 1? attraverso lo stesso principio.
Come sopra accennato, anche il gruppo di guida 32 associato al secondo montante 12 ? comune fra i due moduli 1, 1??. Per ciascun braccio guida 12?, 12?? del gruppo di guida 32, il corrispondente carrello 12-A, 12-B ? collegato da un lato ad un elemento di copertura del primo modulo 1 e dall?altro lato ad un elemento di copertura del secondo modulo 1?. A tal proposito, la Figura 5A mostra proprio una modalit? di collegamento del carrello 12-A, 12-B che prevede un opportuno elemento tenditore 134 per ciascun corrispondente elemento di copertura.
Nella forma realizzativa dell?impianto mostrata in Figura 16 per i due moduli 1??, 1??? disposti lungo il secondo filare (direzione 101?) ? prevista la stessa concatenazione descritta per quelli del primo filare (101).
In generale, la possibilit? di utilizzare gli stessi mezzi di azionamento 250 per movimentare i tamburi 30, 30?, 30??, 30??? di almeno due moduli 1, 1?, 1??, 1??? predisposti lungo lo stesso filare ? molto vantaggiosa in termini di tempi. Tuttavia, resta comunque possibile che ciascun modulo 1, 1?, 1??, 1??? sia provvisto di mezzi di azionamento indipendenti e che quindi la sua configurazione possa variare indipendentemente da quella degli altri moduli affiancati longitudinalmente. Questa soluzione rende possibile una manovra selettiva in base alle esigenze di ciascuna parte del filare.
Si osserva dunque come la configurazione di un modulo di protezione consenta la costruzione modulare di un impianto di copertura. A seconda della lunghezza del filare sar? dunque possibile predisporre una pluralit? di moduli la cui lunghezza potr? essere stabilita in funzione della lunghezza complessiva del filare da proteggere.
Ancora con riferimento a Figura 16, considerando il primo filare (direzione 101), ad esempio, sui montanti di testa 1, 111 viene preferibilmente installato un corrispondente gruppo di tensionamento 400 per gli scopi gi? sopra descritti. In generale, anche in presenza di pi? di due moduli, il gruppo di tensionamento 400 potr? essere installato sui montanti di testa 1, 111 ovvero su quei montanti che non sono comuni a due moduli adiacenti.
In accordo ad una forma di realizzazione, visibile in Figura 16, i moduli 1,1? preposti alla copertura del primo filare (direzione 101) sono sostanzialmente affiancati ai corrispondenti moduli 1??, 1??? preposti alla copertura del secondo filare (101?). In particolare, ciascun modulo 1, 1? del primo filare ? concatenato meccanicamente ad un corrispondente modulo 1??, 1??? del secondo filare ad esso affiancato in direzione trasversale, cio? ortogonale alle direzioni 101, 101?. Preferibilmente, ? previsto un elemento di collegamento meccanico 220, ad esempio in forma di asta, che collega l?estremit? di un braccio guida 11??, 12??, 111?? installato su un montante 11, 12,111 lungo un primo filare ad una estremit? di un braccio di guida (indicato con B1, B2, B3) installato su un montante (indicato con M1, M2, M3) previsto lungo il secondo filare. In particolare, nella fattispecie mostrata in figura 16, l?elemento di collegamento 220 collega fra loro le piastra terminali fissate all?estremit? libera dei corrispondenti bracci guida installati sui due montanti concatenati in direzione trasversale. Nel complesso, la possibilit? di concatenare in senso longitudinale e in senso trasversale i moduli 1, 1?-1??,1??? consente di ottenere un impianto di protezione in cui la distribuzione delle sollecitazioni su ciascun modulo ? mediata dalla presenza degli altri moduli. In altre parole, ciascun modulo concorre alla stabilit? strutturale degli altri moduli con il vantaggio di poter creare un impianto di protezione anche in regioni particolarmente ventose, essendo il vento il maggior responsabile di tali sollecitazioni.
In generale il modulo di protezione secondo l?invenzione appare essere estremamente vantaggioso anche in riferimento al montaggio. Le soluzioni tecniche sopra descritte consentono infatti di assemblare rapidamente i vari componenti direttamente ?in situ? facilitando enormemente il trasporto. Infatti, i vari componenti, possono essere facilmente trasportati anche attraverso veicoli di dimensioni medio-piccole che possono facilmente raggiungere le coltivazioni da proteggere. In pratica, le soluzioni descritte configurano un kit di montaggio del modulo di protezione che pu? facilmente adattarsi alle coltivazioni esistenti.

Claims (15)

RIVENDICAZIONI
1. Modulo di protezione (1) per la protezione totale o parziale di un filare di alberi da frutto, caratterizzato dal fatto di comprendere:
- una struttura di sostegno (11, 12) comprendente un primo montante e un secondo montante (12) ancorabili al suolo in modo da risultare distanziati lungo una direzione di riferimento (101) corrispondente alla direzione lungo la quale si sviluppa detto filare;
- un tamburo (30) sostenuto da detti montanti (11, 12) in modo da occupare una posizione sovrastante detti alberi di detto filare;
- mezzi di azionamento (250) configurati per ruotare detto tamburo (30) nei due possibili sensi di rotazione;
- almeno un primo elemento di copertura (20A) e almeno un secondo elemento di copertura (20B) fissati a detto tamburo (30) per avvolgersi al, o srotolarsi dal, tamburo stesso a seconda del suo verso di rotazione;
- un primo gruppo guida (31) e un secondo gruppo guida (32) sostenuti rispettivamente dal primo montante (11) e dal secondo montante (12), in cui detti gruppi guida (31,32) sono operativamente collegati a detti elementi di copertura (20A, 20B) per guidare gli stessi, durante la rotazione di detto tamburo 30, fra una prima posizione di riferimento e una seconda posizione di riferimento, da parti opposte rispetto ad un piano verticale (PV) di riferimento contenente l?asse longitudinale (200) di detto tamburo (30), dette posizioni di riferimento essendo caratteristiche rispettivamente di una condizione di ?non-copertura? e di una ?condizione di copertura? di detti alberi di detto filare.
2. Modulo di protezione (1) secondo la rivendicazione 1, in cui ciascuno di detti elementi di copertura (20A, 20B) comprende un telo in materiale plastico di forma sostanzialmente rettangolare, in il cui il lato lungo (L1) ? fissato a detto tamburo (30) in modo da risultare parallelo al detto asse longitudinale (200).
3. Modulo di protezione (1) secondo la rivendicazione 2, in cui i lati lunghi (L1) di detti elementi di copertura (20A, 20B) sono fissati a detto tamburo (30) in posizioni diametralmente opposte e orientati in modo che i detti elementi di copertura emergano da lati opposti rispetto a detto piano verticale (PV) di riferimento.
4. Modulo di protezione (1) secondo la rivendicazione 3, in cui, per ciascun elemento di copertura (20A, 20B), un bordo longitudinale, definente detto lato lungo (L1) ? fissato indirettamente a detto tamburo (30) attraverso un profilo di collegamento (301A, 301B) che viene inserito in una scanalatura (302) predefinita su detto tamburo (30), in cui detta scanalatura (302) si sviluppa prevalentemente lungo una direzione rettilinea parallela a detto asse longitudinale (200) di detto tamburo (30).
5. Modulo di protezione (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 4, in cui ciascuno di detti gruppi guida (31, 32) comprende:
- una coppia di bracci guida (11?, 11??- 12?, 12??) collegati ad un corrispondente di detti montanti (11, 12) in modo da risultare speculari rispetto a detto piano verticale (PV) di riferimento;
- una coppia di carrelli (11-A, 11-B, 12-A, 12-B) ciascuno dei quali accoppiato in modo scorrevole ad un corrispondente braccio guida (11?, 11??- 12?, 12??), un primo carrello (11A-12A) essendo collegato, direttamente o indirettamente, a detto primo elemento di copertura (20A), un secondo carrello (11B, 12B) essendo collegato, direttamente o indirettamente, a detto secondo elemento di copertura (20B); - un meccanismo di trascinamento di detti carrelli (11-A, 11-B, 12-A, 12-B) che determina uno scorrimento degli stessi lungo i corrispondenti bracci guida (11?, 11??, 12?, 12??), in cui detto scorrimento ? sincronizzato con la rotazione del tamburo (30) in modo che detti carrelli (11-A, 11-B, 12-A, 12-B) si muovano in avvicinamento a detto piano verticale (PV) di riferimento, quando detto tamburo (30) ruota in un senso che determina l?avvolgimento di detti elementi di copertura (20A, 20B), e in allontanamento da detto piano verticale (PV) quando detto tamburo (30) ruota in senso opposto.
6. Modulo di protezione (1) secondo la rivendicazione 5, in cui per ciascun elemento di copertura (20A, 20B), il corrispondente carrello (11-A, 12-A) di detto primo gruppo guida (31) ? collegato al corrispondente carrello (12-A, 12-B) di detto secondo gruppo guida (32) attraverso un filo tenditore (99), laddove detto filo tenditore (99) ? collegato, direttamente o indirettamente, al bordo longitudinale libero (L2) del corrispondente elemento di copertura (20A, 20B).
7. Modulo di protezione (1) secondo la rivendicazione 6, in cui detto filo tenditore (99) ? collegato in modo indiretto a detto bordo longitudinale libero (L2) del corrispondente elemento di copertura (20A, 20B) attraverso uno o pi? fili elastici (95) di collegamento.
8. Modulo di protezione (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 5 a 7, in cui detto meccanismo di trascinamento comprende una catena (17?), una ruota motrice (18?), una coppia di ruote laterali di rinvio (19?) e una ruota centrale di rinvio (16?), in cui detta ruota motrice (18?) ruota in modo sincrono con detto tamburo (30), detta catena (17?) essendo avvolta intorno a detta ruota motrice (18?) in modo da configurare un anello rispetto ad piano di osservazione trasversale ortogonale a detto di riferimento verticale (PV), detta catena (17?) essendo collegata a detti carrelli (11-A, 11-B) in modo da movimentare gli stessi a seguito della rotazione di detta ruota motrice, in cui ciascuna ruota laterale di rinvio (19?) ? disposta in prossimit? di una parte terminale di un corrispondente di detti bracci guida (11?, 11??), in cui detta ruota motrice (18?) e detta ruota centrale di rinvio (16?) sono disposte in una posizione vicinale a detto piano verticale (PV) di riferimento.
9. Modulo di protezione (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 5 a 8, in cui almeno un carrello (11-A, 11-B, 12-A, 12-B) di uno di detti gruppi guida (31, 32) comprende un corpo principale (115) attraversato da un corrispondente braccio guida (11?, 11??, 12?, 12??) che sostiene degli elementi di rotolamento (136) per il movimento relativo del primo carrello (11-A, 11-B, 12-A, 12-B) rispetto a detto corrispondente braccio guida (11?, 11??, 12?, 12??), in cui detto almeno un carrello (11-A, 11-B, 12-A, 12-B) comprende una piastra di collegamento (114) alla quale risulta fissato detto corpo principale (115) sul suo lato rivolto all?estremit? libera del corrispondente braccio guida (11?, 11??, 12?, 12??), in cui detto almeno un carrello (11-A, 11-B, 12-A, 12-B) ? collegato al corrispondente elemento di copertura (20A, 20B) in corrispondenza di detta piastra di collegamento (114).
10. Modulo di protezione (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 9, in cui almeno un montante (11, 12) comprende almeno una porzione inferiore (111A, 112A) e almeno una porzione superiore (111B, 112B), laddove detta porzione inferiore (111A) ? collegabile stabilmente ad una base (400A, 400B) vincolabile al suolo, e laddove dette porzioni (111A, 111B) sono fissate fra loro attraverso mezzi di collegamento a flangia (110A, 110B).
11. Modulo di protezione (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 10, in cui detto tamburo (30) presenta una configurazione monocomponente o comprende una pluralit? di corpi cilindrici (30A, 30B, 30C) collegati fra loro attraverso giunti di trasmissione (35) in modo da risultare coassiali, in cui almeno uno di detti corpi cilindrici (30A, 30B, 30C) ? collegato meccanicamente a detti mezzi di azionamento (250), laddove la coppia di rotazione generata da tali mezzi ? trasmessa a tutti i corpi cilindrici per effetto di detti giunti di trasmissione (35).
12. Modulo di protezione (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 5 a 11, in cui detto modulo di protezione (1) comprende un gruppo di pretensionamento (400) installato su almeno un montante (11, 12) per contrastare gli sforzi a cui sono sottoposti i bracci guida (11?, 11??) del corrispondente gruppo guida (31, 32) sostenuto dal montante stesso.
13. Impianto di copertura (2) di coltivazioni disposte in filari, caratterizzato dal fatto di comprendere una pluralit? di moduli di protezione (1, 1?, 1??, 1???) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 12.
14. Impianto di copertura (2) secondo la rivendicazione 13, in cui detti impianto di copertura (2) comprende almeno due moduli di protezione (1, 1?) lungo uno stesso filare (101), in cui detti moduli (1,1?) comprendono un montante in comune (12) e in cui un tamburo (30) di un primo modulo di protezione (1) ? sostenuto fra un primo montante di testa (11) di detto primo modulo di protezione (1) e detto montante in comune (12), mentre un altro tamburo (30?) di un secondo modulo di protezione (1?) ? sostenuto fra detto montante in comune (12) e un montante di testa (111) di detto secondo modulo di protezione (1?), in cui detti tamburi (30, 30?) sono collegati meccanicamente in modo da ruotare in modo sincrono.
15. Impianto di copertura (2) secondo la rivendicazione 13 o 14, in cui almeno un modulo di protezione (1, 1?) disposto lungo un primo filare (101) ? concatenato meccanicamente ad un corrispondente altro modulo (1??, 1???) disposto lungo un secondo filare (101?) attraverso un elemento di collegamento meccanico (220), in cui detto elemento di collegamento (220) collega l?estremit? di un braccio guida (11??, 12??, 111??) installato su un montante (11, 12, 111) di detto modulo (1,1??) ad una estremit? di un braccio di guida (B1, B2, B3) installato su un montante (M1, M2, M3) di detto corrispondente altro modulo (1??,1???) di detto secondo filare (101?).
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