IT202000030956A1 - Alimentatore oscillante per il trasporto di prodotti discreti sfusi - Google Patents
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Description
Testo descrittivo della domanda per invenzione industriale avente titolo:
ALIMENTATORE OSCILLANTE PER IL TRASPORTO DI PRODOTTI DISCRETI SFUSI
Descrizione
La presente invenzione si riferisce al settore del confezionamento automatico di prodotti e riguarda in particolare un trasportatore/alimentatore atto ad effettuare il trasporto di diversi tipi di materiali discreti sfusi nel corso del procedimento di confezionamento, nei vari settori produttivi.
? noto che nel settore della produzione e del trattamento, in particolare il confezionamento, di diversi tipi di articoli discreti sfusi, ad esempio alimentari quali chips, patatine fritte, pop-corn, biscotti, e simili, ma anche pi? in generale granaglie, ghiaia, sabbia, prodotti in particolato in generale, si rende spesso necessario effettuare il trasferimento di tali prodotti sfusi da un punto della struttura produttiva ad un altro, anche a breve distanza.
Ad esempio, i prodotti vengono raccolti in uscita da un dispositivo di produzione degli stessi per essere trasportati e poi alimentati ad un dispositivo, ad esempio, di confezionamento o di dosatura o altro dispositivo similare normalmente impiegato nel corso del confezionamento.
A tale scopo sono stati nel tempo progettati e realizzati diversi tipi di trasportatori/alimentatori, in funzione delle diverse necessit? e condizioni di uso, oltre che del tipo di prodotti trattati.
In via esemplificativa un tipo di trasportatore noto sfrutta un tappeto movimentato elettricamente, mediante un motore che aziona dei rulli sui quali ? montato il tappeto. La costruzione di questo tipo di trasportatore necessita di una complessa struttura portante, atta a sostenere i tamburi motorizzati, i rulli di ritorno e sostegno del tappeto. Per il contenimento laterale dei prodotti sono previste delle sponde di contenimento con bavetta, con conseguenti problemi di accostamento delle sponde, che sono necessariamente ferme con il tappeto invece in movimento. Se lo spazio lasciato ? eccessivo, i prodotti trasportati possono infilarsi in tale spazio, accumularsi in esso e provocare inceppamenti, detriti, sporcizia, ecc. Se poi i prodotti sono deperibili e rimangono non rimossi e nascosti negli spazi tra i diversi componenti, possono crearsi anche problemi di igiene, particolarmente da evitare se si trattano prodotti destinati all'alimentazione umana o animale.
Infine, ? necessario prevedere dei carter di protezione su tutti gli organi in movimento.
Quindi, gli inconvenienti che attualmente si riscontrano con questo tipo di trasportatore includono la costruzione elaborata, in quanto tutti gli organi in movimento devono essere regolabili, una manutenzione che deve essere costante, in quanto il tappeto ? soggetto ad allungamento, sbandamento, nel caso di carico decentrato del prodotto, con possibile blocco dello stesso.
Si riscontrano sovente anche una rilevante usura degli organi meccanici in movimento e il possibile deterioramento del prodotto in fase di scarico, dovuto al salto determinato dallo spessore della struttura.
Anche le bavette di contenimento sono soggette a rapida usura e nel complesso si verifica anche un certo grado di contaminazione del prodotto con i residui derivanti dall'usura e dei lubrificanti usati su tutti gli organi in movimento.
Come gi? detto, a tutto questo si somma la innegabile difficolt? di pulizia e la necessaria sanificazione, dovuta rispetto a tutte le parti nascoste.
Non diversi sono i problemi incontrati con l'adozione dei trasportatori con tappeto modulare, sempre azionati elettricamente.
Oltre a quelli sopra citati, nel trasportatore a tappeto modulare si presentano ulteriori problemi nella pulizia dei moduli, in particolare all'interno delle cerniere di collegamento degli stessi.
Altri limiti che si riscontrano nei trasportatori a tappeto di entrambi i tipi descritti derivano dal fatto che possono scaricare i prodotti solamente dalla parte frontale.
Nei trasportatori a coclea, pure azionati elettricamente, il trasporto avviene mediante una vite posta all'interno di un tubo o cassa sagomata a geometria chiusa.
Con questi tipi di trasportatori sono particolarmente sentiti i problemi dovuti all'accostamento delle parti mobili della coclea con le parti fisse del tubo o della cassa. Nel caso di prodotti di piccolo spessore, la possibilit? che questi vadano ad introdursi negli interstizi tra parti mobili e parti fisse li rende poco idonei.
Oltre agli inconvenienti dovuti al materiale residuo nell'interspazio vite/tubo o cassa sagomata, si riscontra inoltre l'impossibilit? di vedere o controllare il prodotto mentre viene trasportato, a cui si somma la contaminazione del prodotto causato dai lubrificanti dei supporti.
Sono stati anche concepiti dei trasportatori in cui lo spostamento dei prodotti ? ottenuto mediante la vibrazione di un canale di contenimento.
La vibrazione ? prodotta da idonei apparati azionati elettricamente, ai quali, tramite una struttura di sostegno con supporti oscillanti o elastici, ad esempio bracci oscillanti come nel documento US 4.313.535, oppure molle, ? fissato il canale di contenimento e trasporto dei prodotti.
La rotazione di masse eccentriche determina una vibrazione del canale che, opportunamente inclinato rispetto all'orizzontale, porta all'avanzamento dei prodotti lungo di esso.
Gli inconvenienti di tali sistemi riguardano le masse in gioco per la produzione del moto oscillatorio, che allungano i tempi di avvio ed arresto, e le frequenze delle vibrazioni, che in alcuni casi arrivano a coprire i valori di risonanza della struttura creando instabilit?, vibrazioni indesiderate e pericolose del complesso.
Oltre a tali inconvenienti, questo tipo di trasportatori richiede frequenti interventi di manutenzione e sono costosi nella loro costruzione e nel funzionamento.
Inoltre essi si dimostrano poco versatili, dato che il cambio del formato del canale risulta complesso e laborioso, ed anche le caratteristiche delle vibrazioni non possono essere cambiate con facilit?, dato che occorre intervenire sulle masse eccentriche sostituendole.
La direzione di trasporto pu? essere invertita solamente ruotando l'intero trasportatore, dato che oltre alla presenza delle vibrazioni risulta determinante per l'avanzamento dei prodotti un'inclinazione del canale rispetto all'orizzontale.
Sono stati realizzati anche dei trasportatori nei quali il canale di trasporto viene sollecitato con un movimento alternato in orizzontale, invece che da una vibrazione.
Un meccanismo di azionamento provvede a spostare il canale nel verso di avanzamento ad una velcocit? e successivamente riporta il canale nella posizione iniziale di partenza ad una velocit? maggiore, cos? che i prodotti discreti sfusi al suo interno tendano a rimanere stazionari strisciando sul fondo del canale, quindi avanzando di fatto a passo ad ogni movimento nel verso di avanzamento a velocit? bassa. Un esempio ? descritto nel documento WO2011/071617.
Tuttavia, questi trasportatori presentano ancora una serie di inconvenienti e problemi. Innanzi tutto, il canale ? solitamente portato da supporti oscillanti, quali bracci oscillanti articolati a cerniera ad una base ed imperniati alle sommit? con il canale di trasporto. Per assicurare un'escursione di estensione sufficiente, i bracci oscillanti devono avere una certa lunghezza.
La lunghezza dei bracci oscillanti determina una altrettanto elevata altezza del trasportatore, incrementando le dimensioni e gli ingombri del dispositivo.
All'incremento delle dimensioni concorre anche la grandezza del meccanismo di azionamento dei bracci oscillanti, costituiti da attuatori lineari elettrici, pneumatici o similari. Il tutto si risolve in una costruzione massiccia che occupa spazi.
A questi inconvenienti si aggiunge inoltre il fatto che la movimentazione del canale mediante i bracci oscillanti, anche in considerazione dei movimenti repentini per ottenere il trasferimento dei prodotti, comporta un'oscillazione del canale nella direzione verticale, che potrebbe portare a balzelli dei prodotti durante il trasferimento.
Lo scopo della presente invenzione ? quindi quello di proporre un alimentatore oscillante per il trasporto di prodotti discreti sfusi, che non presenti i problemi menzionati con riferimento all'arte nota, in particolare provvisto di un meccanismo semplice e pulito per la sua movimentazione, affidabile nel funzionamento e che richieda una manutenzione secondo tempi ordinari.
? ancora uno scopo della presente invenzione quello di fornire un alimentatore oscillante che sia movimentato in modo tale da non danneggiare in alcun modo i prodotti trasportati, con eliminazione delle parti di usura, di facile e pratica pulizia e/o sanificazione.
Ulteriore scopo dell'invenzione ? quello di fornire un alimentatore oscillante con ingombri limitati.
Questi ed altri scopi che risulteranno chiari dalla seguente descrizione, sono tutti ottenuti mediante un alimentatore oscillante realizzato in accordo con i contenuto delle rivendicazioni.
Le caratteristiche dell'invenzione non emergenti da quanto detto sopra, saranno rese evidenti nella seguente descrizione, da considerare con riferimento alle unite tavole di disegno, nelle quali:
La figura 1 illustra una vista in generale dell'alimentatore oscillante realizzato in accordo con l'invenzione;
La figura 2 rappresenta parzialmente l'alimentatore oscillante con il meccanismo di azionamento aperto in esploso per evidenziare il posizionamento dei vari componenti;
Le figure 3A, 3B, 3C, 3D illustrano diverse condizioni dinamiche successive in cui vengono a trovarsi i componenti del meccanismo di azionamento, secondo l'invenzione;
La figura 3A1 riporta con uno schema semplificato la situazione di cui alla figura 3A per maggiore chiarezza.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
Con riferimento alle suddette figure, si descrive un alimentatore oscillante 10 del tipo previsto per il trasporto di prodotti 20 discreti sfusi, ad esempio alimentari quali chips, patatine fritte, pop-corn, biscotti, e simili, ma anche pi? in generale granaglie, ghiaia, sabbia, materiale particolato e simili.
In generale, l'alimentatore comprende un componente di supporto 4, una struttura 7 portante e di guida per il componente di supporto 4, e un elemento di trasporto 5.
Il componente di supporto 4 ? costituito da un piano sagomato, ad esempio a forma di "U" rovesciata, e ad esso ? fissato con estensione in parallelo l'elemento di trasporto 5, in modo da muoversi assieme ad esso. All'interno dell'elemento di trasporto vengono trasportati i prodotti 20 discreti sfusi, che sono da trasferire da un punto ad un altro.
In dettaglio, l'elemento di trasporto 5 associato al componente di supporto 4 ? costituito da un canale a "U" 5 avente un fondo 15, fissato al piano sagomato 4, e due pareti 16 che si estendono in verticale, o pressoch? in verticale, secondo un prefissato angolo rispetto alla verticale, dal fondo 15.
Il fissaggio del canale 5 al piano 4 pu? essere, in via esemplificativa, realizzato mediante viti 14 (figura 2) la cui testa viene a trovarsi a filo con la superficie del fondo 15. Ovviamente, ? possibile l'impiego di altri mezzi di fissaggio, tenuto conto che il canale 15 deve poter essere sostituito sia per l'eventuale usura o rottura, sia per l'adattamento alle diverse quantit? e ai diversi tipi di prodotti da trasportare.
Nella forma di realizzazione a cui si fa riferimento in via esemplificativa, il canale 5 ? realizzato in lamiera di acciaio inossidabile, ed ha forma di "u" squadrata.
Altre forme possono comunque essere adottate, se ritenute pi? idonee,
I prodotti 20 discreti sfusi, che possono essere alimentari quali chips, patatine fritte, pop-corn, biscotti, e simili, ma anche pi? in generale granaglie, ghiaia, sabbia, particolato in generale, vengono quindi ricevuti in uscita da un dispositivo di predisposizione degli stessi ad un'estremit? dell'alimentatore 1, all'interno del canale 5, per essere trasportati verso l'altra estremit? dell'alimentatore ed alimentati ad un dispositivo, ad esempio, di confezionamento o di dosatura o altro dispositivo similare normalmente impiegato nel corso del confezionamento di tali prodotti 20.
La struttura 7 portante e di guida del componente di supporto 4 ? costituita da un telaio 17 sul quale sono fissate delle guide parallele 18, orientate secondo la prefissata direzione di trasporto T e lungo le quali ? portato a scorrere il piano di supporto 4, al quale viene pertanto imposto il movimento nella sola direzione di trasporto T, in particolare nella direzione longitudinale dell'elemento di trasporto o canale 5.
Per ottenere l'avanzamento dei prodotti 20 lungo il canale 5, nella direzione T, il canale 5 viene fatto prima avanzare per un tratto pi? lungo in un primo verso V1, e poi con un movimento di ritorno nel verso opposto V2, con una prima velocit? che comporta lo spostamento dei prodotti assieme al canale 5 medesimo, ma tale che nel punto di inversione del moto W i prodotti 20 tenderanno a stazionare, e strisciando sul fondo 15 del canale 5, non torneranno nella loro posizione iniziale assieme al canale 5, come si vedr? meglio nel seguito. In questo modo avranno compiuto uno spostamento lungo il canale 5 nella direzione T e nel verso V1.
Poi il canale 5 viene fatto spostare all'opposto, in un verso V2 per poi farlo ritornare al punto di partenza nel verso V1, ma con uno spostamento p?? limitato e una velocit? V2 pi? bassa, tale che in corrispondenza del punto di inversione del moto w i prodotti 20 non riusciranno a vincere la forza resistente d'attrito con il fondo 15 e saranno ricondotti assieme al canale 5 al punto di partenza.
La successione di cicli simili determina un avanzamento a passo dei prodotti 20 nella direzione T.
Per realizzare questo movimento alternato con velocit? differenziate del canale 5, viene utilizzato un dispositivo di azionamento 9 del componente di supporto 4 atto a determinarne lo spostamento lungo la sua direzione longitudinale coincidente con la prefissata direzione T con moto alterno e comprendente un cinematismo composto come segue.
Il dispositivo di azionamento 9 ? costituito da un meccanismo a manovella comprendente una manovella 2 girevole intorno ad un asse di rotazione R perpendicolare rispetto al componente di supporto 4.
L'estremit? della manovella disposta ad una prima distanza m dall'asse di rotazione R ? girevolmente vincolata, mediante un perno 8, ad una biella 3, a sua volta fissata girevole direttamente, o indirettamente come si vedr? nel seguito, al componente di supporto o piano 4.
Per ottenerne la rotazione in un piano orizzontale, la manovella 2 ? calettata, o in altro modo collegata, sull'albero di uscita di mezzi a motore 1, costituiti, in via esemplificativa, da un motoriduttore 1 azionato elettricamente.
Il motoriduttore ? quindi in grado di determinare la rotazione della manovella 2 attorno all'asse di rotazione R secondo una velocit? angolare costante ?.
Poich? la manovella 2 viene fatta ruotare con velocit? angolare costante ?, tra la biella 3 e la manovella 2 per ogni giro di quest'ultima si vengono a verificare diverse condizioni dinamiche, nel seguito meglio definite con riferimento alle figure 3A, 3A1, 3B, 3C e 3D.
Durante la rotazione della manovella 2 nella quale il perno 8 si sposta lungo la circonferenza C da un primo punto A, o posizione 0? della manovella corrispondente al posizionamento della manovella 2 in perpendicolare alla direzione T di trasporto, verso il punto W. Allo stesso tempo, il perno P della biella 3 collegato con il piano di supporto 4 ed il canale 5 si sposta lungo la retta y passante per l'asse di rotazione R e parallela al canale 5 medesimo nel verso V1, portandosi alla massima distanza dall'asse di rotazione R in questo medesimo verso V1.
La figura 3A riporta anche una posizione intermedia (a linea tratteggiata) della manovella 3 e della biella 2.
Si pu? vedere che lo spostamento S1 del perno P dal punto di partenza con la biella nella posizione A = 0 ? dato dalla differenza della distanza totale del perno P dall'asse di rotazione R e la proiezione della lunghezza b della biella 3 sulla retta y al momento iniziale del movimento (d = distanza del perno P dall'asse di rotazione R con manovella 2 in posizione A= 0?).
La distanza totale D ? data dalla somma delle proiezioni della biella 3 e della manovella, di lunghezza m, sulla retta y, variabile via via che il perno 8 si sposta lungo la circonferenza C.
Volendo essere precisi, e con:
? = angolo tra la biella 3 e la retta y
? = angolo tra la manovella 2 e la retta y (angolo di rotazione della manovella) ?0 = angolo con la manovella nella posizione A = 0?
si ha che
S1 = b * cos ? m * cos ? - b * cos ?0 (1)
o anche
S1 = b * cos ? m * cos ? - (1a)
Quando il perno 8 giunge nella posizione W ruotata di 90? (figura 3B), la manovella 2 e la biella 3 si trovano ad essere parallele alla direzione di avanzamento T, giacenti sulla linea retta y.
In questo caso, la (1) diventa:
D = b * 1 m * 1 - b * cos ?0 (2)
ossia la somma delle lunghezze della biella e della manovella con la sottrazione della distanza iniziale d del perno P dall'asse di rotazione R.
Il proseguimento della rotazione della manovella 3 porta il perno 8 nella posizione B (figura 3C), = 180? dalla posizione iniziale, e con il canale 5 di fatto riportato nella posizione iniziale.
L'inversione del verso da V1 a V2 ? avvenuta nel punto W con una velocit? tale da rendere il cambio di verso abbastanza repentino da fare perdere aderenza ai prodotti 20 sul fondo 15 del canale 5.
Come gi? detto, questo fatto determina uno spostamento relativo dei prodotti 20, che strisciano sul fondo 15, rispetto al canale 5 nella direzione di avanzamento T.
Si ha in pratica la situazione precedente al contrario, fino al raggiungiimento della posizione B = 180? (figura 3c).
L'ulteriore rotazione della manovella 2 porta il perno 8 nella posizione w pi? spostata all'indietro lungo la direzione T, muovendo il perno P, assieme al canale 5, nel verso V2 contrario al verso V1, e poi ancora nuovamente nel verso V1 dopo aver superato il punto w.
In questo caso, tuttavia, lo spostamento S2 del perno P rispetto al punto di partenza con la biella nella posizione A = 0 ? dato dalla differenza della distanza iniziale del perno P dall'asse di rotazione R al momento iniziale del movimento (d = distanza del perno P dall'asse di rotazione R con manovella 2 in posizione A = 0?), da cui viene sottratta la differenza tra le proiezioni della lunghezza b della biella 3 e della manovella 2 sulla retta y .
S2 = b * cos ?0 - (b * cos ? - m * cos ?)
S2 = b * cos ?0 - b * cos ? m * cos ? (3)
o anche
S2 = - b * cos ? m * cos ? (3a)
Quando il perno 8 ha raggiunto la posizione w, la manovella 2 e la biella 3 si trovano ad essere nuovamente parallele alla direzione di avanzamento T, giacenti sulla linea retta y ma sovrapposte tra loro (figura 3D).
In questo caso la (3) diventa:
S2w = b * cos ?0 - b * 1 m * 1 (3A)
Ossia, dalla distanza iniziale d si deve sottrarre la differenza delle lunghezze b e m della biella e della manovella.
Risulta evidente che, se in corrispondenza della posizione W per calcolare lo spostamento massimo occorreva sommare le lunghezze di biella e manovella, sottraendo poi una parte non rilevante corrispondente alla distanza iniziale dall'asse di rotazione R, in corrispondenza della posizione w lo spostamento S2 ? inferiore alla parte non rilevante d della distanza iniziale, dalla quale viene sottratta la differenza di lunghezza tra biella e manovella.
? pertanto dimostrato che lo spostamento S1 operato dal perno P, quindi dal canale 5, nell'arco percorso dal perno 8 (rotazione della manovella 2) da 0? a 180? ? notevolmente maggiore dello spostamento S2 percorso dal perno P, quindi dal canale 5, nell'arco percorso dal perno 8 nel restante arco di 180? per tornare al punto di partenza.
Ma poich? la velocit? angolare ? della rotazione della manovella ? costante, allora i tempi di percorrenza dei percorsi S1 e S2 saranno uguali e sar? diversa la velocit? con cui essi vengono coperti.
Disponendo il percorso maggiore S1 nel verso V1 concorde con il senso di avanzamento T, allora si ottiene l'inversione di direzione repentina proprio nel senso di avanzamento T, determinando in tal modo l'alimentazione dei prodotti 20 in tale verso.
Ad esempio, supponendo che la manovella sia lunga 50 mm e la biella sia lunga 80 mm, lo spostamento rispetto alla posizione A = 0? nella posizione W sar? di
80 50 - 62,5 = 67,5 mm
Invece nella posizione w lo spostamento sar?:
62,5 - (80-50) = 32,5 mm.
(I valori sono solo ipotetici ed esemplificativi e possono non corrispondere a quelli attuati nella costruzione del dispositivo)
La successione delle rotazioni della manovella 2 determina quindi una corrispondente successione di avanzamenti a passo dei prodotti 20 nel canale 5, con conseguente trasferimento dei prodotti da un'estremit? dell'alimentatore 1 alla sua estremit? opposta.
Da prove sperimentali, si osserva che queste misure, 50 mm per la manovella e 80 mm per la biella, ossia un rapporto di 5:8 tra questi due componenti, rappresenta la configurazione che ha determinato maggiore efficienza di funzionamento.
Nel caso si volesse avere la possibilit? di invertire il senso di avanzamento a passo dei prodotti 20 nel canale 5, ? possibile prevedere un'asta 6 di collegamento interposta tra la biella 3 e il piano di supporto 4. L'asta di collegamento permette di invertire di 180? la posizione della biella 3 rispetto alla manovella 2 mantenendo lo stesso punto di applicazione della forza di spostamento sul piano di supporto 4, e quindi il punto di inversione del moto con velocit? maggiore si trover? sfasato di 180? invertendo la situazione descritta in precedenza.
Il dispositivo di azionamento come descritto rappresenta la preferita forma di realizzazione dell'invenzione, ma ? possibile realizzare il movimento a passo dei prodotti 20 anzidetto utilizzando un meccanismo di movimentazione diverso, ad esempio elettromagnetico o pneumatico o oleodinamico, pilotato da un sistema di controllo meccanico o elettronico, di facile concepimento da parte di un esperto del settore.
In ogni caso, qualsiasi sia la configurazione del dispositivo di azionamento 9, esso viene alloggiato all'interno di un involucro scatolare 11 fissato allla struttura 7 al di sotto del componente di supporto 4.
Nel caso si volesse prevedere uno scarico parziale o totale dei prodotti 20 prima dell'estremit? del canale 5, ? possibile prevedere una o pi? aperture 12, realizzate nel fondo 15 o nelle pareti 16 dell'elemento di trasporto o canale 5.
Le aperture 12 sono normalmente chiuse mediante idonei corrispondenti elementi di chiusura 13 comandati da servomeccanismi, cos? che quando vengono aperte si pu? effettuare il rilascio di parte o di tutti i prodotti 20 in uno o pi? punti, diversi dall'estremit? di uscita del canale 5.
L'alimentarore proposto si presenta con elevata versatilit? e facilit? d'impiego in diversi settori.
Esso trova utilizzo come sistema di trasporto nei seguenti settori:
? industria alimentare (produzione di pasta alimentare, lavorazione prodotti ortofrutticoli, trasformazione prodotti cerealicoli, lavorazione frutta secca, pet food);
? industria farmaceutica (dai prodotti sfusi a quelli confezionati, erbe officinali); ? impianti lavorazione materiale riciclabile (plastiche, vetro, elementi di parte RAEE);
? industria trasformazione del legno (scarti di lavorazione);
? industria chimica (prodotti per l'edilizia, fertilizzanti).
La sua configurazione semplice e funzionale consente di ottenere i seguenti vantaggi:
Nel passaggio o nello svincolo tra due o pi? trasportatori a letto fluido, il prodotto non subisce salti di quota, mantenendo la sua integrit?. La garanzia di non deteriorare i prodotti costituisce un aspetto fondamentale a favore dell'impiego dell'alimentatore proposto.
Lungo il trasporto lo scarico del prodotto pu? avvenire in pi? punti, in modo semplice e funzionale, prevedendo le aperture aggiuntive di scarico.
L'avanzamento del prodotto pu? essere reversibile, senza dover ricollocare l'intera struttura. ? sufficiente cambiare l'assetto dell'asta di connessione tra la biella ed il piano di supporto per ottenere l'inversione del senso di avanzamento dei prodotti.
La semplicit? del meccanismo di azionamento consente di ottenere un consistente risparmio delle potenze installate ed un minor spazio occupato.
Il cambio di formato del canale di alimentazione ? praticamente immediato, dovendo solo rimuovere le viti di fissaggio del medesimo al piano di supporto, sostituire il canale con quello da impiegare, e ricollocare le viti serrandole.
Il tutto di riflette nella praticit? di collocamento e nella possibilit? di immediato utilizzo del dispositivo.
Giova anche notare che il prodotto, nella fase di avanzamento, beneficia anche di una azione di diradamento che migliora la qualit? del trasporto.
Nelle fasi di non utilizzo il canale di trasporto pu? essere rimosso rapidamente, lasciando spazi liberi all'interno dell'attivit? produttiva, e in generale dall'adozione dell'alimentatore proposto si ricava un considerevole vantaggio economico.
Claims (11)
1. Alimentatore oscillante (10) per il trasporto di prodotti (20) discreti sfusi, caratterizzato dal fatto di comprendere:
un componente di supporto (4);
una struttura (7) portante e di guida di detto componente di supporto (4), atta a consentire il movimento di detto componente di supporto (4) lungo una prefissata direzione di trasporto (T);
un elemento di trasporto (5), associato a detto componente di supporto (4) e destinato a trasportare prodotti (20) sfusi al suo interno; e
un dispositivo di azionamento (9) di detto componente di supporto (4) atto a determinare lo spostamento del medesimo componente di supporto (4) lungo la sua direzione longitudinale con moto alterno in un primo verso (V1) e, di ritorno, in un secondo verso (V2) contrario a detto primo verso (V1) con una prima velocit? tale da determinare, in un punto (W) di inversione del moto, lo scivolamento dei prodotti (20) sul fondo (15) di detto elemento di trasporto (5), cos? da ottenere dei movimenti in successione di detti prodotti (20) sfusi ed il loro avanzamento a passi lungo detto elemento di trasporto (5).
2. Alimentatore oscillante (10) secondo la rivendicazione 1, in cui detto dispositivo di azionamento (9) ? costituito da un meccanismo a manovella comprendente una manovella (2) girevole intorno ad un asse di rotazione (R) perpendicolare rispetto a detto componente di supporto (4), girevolmente vincolata mediante un perno (8) in corrispondenza dell'estremit? disposta ad una prima distanza (D1) da detto asse di rotazione (R), ad una biella (3), a sua volta fissata girevole a detto componente di supporto (4), e da mezzi a motore (1) atti a determinare la rotazione di detta manovella (2) attorno a detto asse di rotazione (R).
3. Alimentatore oscillante (10) secondo la rivendicazione 2, in cui detta manovella (2) viene fatta ruotare con velocit? angolare (?) costante e nell'arco di rotazione di 180? di detta manovella (2) nel quale detta manovella (2) e detta biella (3) non si sovrappongono detto perno (8) si sposta da una prima posizione (A) ad una seconda posizione (B) con versi opposti successivi (V1, V2) passando per un punto (W) nel quale avviene un'inversione del moto di detti componente di supporto (4) ed elemento di trasporto (5) ad alta velocit?, con scivolamento ed avanzamento dei prodotti (20) sul fondo (15) di detto elemento di trasporto (5), mentre nell'arco di rotazione di 180? di detta manovella (2) nel quale detta manovella (2) e detta biella (3) si sovrappongono in tutto o in parte detto perno (8) si sposta dalla seconda posizione (B) alla prima posizione (A) con versi opposti successivi (V2, V1) passando per un punto (w) nel quale avviene un'inversione del moto di detti componente di supporto (4) ed elemento di trasporto (5) a bassa velocit?, insufficiente a determinare lo scivolamento dei prodotti (20) sul fondo (15) di detto elemento di trasporto (5).
4. Alimentatore oscillante (10) secondo la rivendicazione 2 o 3, in cui detti mezzi a motore (1) sono costituiti da un motoriduttore (1) azionato elettricamente.
5. Alimentatore oscillante (10) secondo una delle rivendicazioni da 2 a 4, in cui ? prevista un'asta (6) interposta tra detta biella (3) e detta manovella (2), atta a consentire l'inversione del moto di trasporto di detti prodotti (20) discreti sfusi mediante la rotazione di 180? di detta biella (3) rispetto a detta manovella (2).
6. Alimentatore oscillante (10) secondo la rivendicazione 1, in cui detto dispositivo di azionamento (9) ? costituito da un meccanismo di movimentazione a moto alterno ad azionamento elettromagnetico o pneumatico o oleodinamico, pilotato da un sistema di controllo meccanico o elettronico.
7. Alimentatore oscillante (10) secondo una delle rivendicazioni da 1 a 6, in cui detto dispositivo di azionamento (9) ? contenuto entro un involucro scatolare (11) fissato a detta struttura (7) al di sotto di detto componente di supporto (4).
8. Alimentatore oscillante (10) secondo una delle rivendicazioni da 1 a 7, in cui detto elemento di trasporto (5) associato a detto componente di supporto (4) e destinato a trasportare prodotti (20) sfusi al suo interno ? costituito da un canale a "U" (5) avente il fondo (15) fissato a detto componente di supporto (4) e due pareti (16) che si estendono in verticale o secondo un prefissato angolo rispetto alla verticale, da detto fondo (15).
9. Alimentatore oscillante (10) secondo una delle rivendicazioni da 1 a 8, in cui il rapporto tra detta biella (3) e detta manovella (2) ? di 8:5, e in particolare la lunghezza di detta biella (3) ? di 80 mm mentre la lunghezza di detta manovella ? di 50 mm.
10. Alimentatore oscillante (10) secondo una delle rivendicazioni da 1 a 9, in cui detta struttura (7) portante e di guida di detto componente di supporto (4) ? costituita da un telaio (17) sul quale sono fissate delle guide parallele sulle quali ? portato a scorrere detto componente di supporto (4) secondo detta prefissata direzione di trasporto (T).
11. Alimentatore oscillante (10) secondo una delle rivendicazioni da 1 a 10, in cui sono previste una o pi? aperture (12) in detto elemento di trasporto (5), normalmente chiuse mediante idonei corrispondenti elementi di chiusura (13), atte a consentire, quando aperte, il rilascio di detti prodotti (20) in uno o pi? punti diversi dall'estremit? di uscita del medesimo elemento di trasporto (5).
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Also Published As
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