IT202000020545A1 - Composizione di ceppi di batteri etero-fermentanti, loro uso per la lievitazione di prodotti della panificazione, prodotti della panificazione e procedimenti per la loro preparazione - Google Patents

Composizione di ceppi di batteri etero-fermentanti, loro uso per la lievitazione di prodotti della panificazione, prodotti della panificazione e procedimenti per la loro preparazione Download PDF

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Description

DESCRIZIONE dell?invenzione avente per titolo: ?Composizione di ceppi di batteri etero-fermentanti, loro uso per la lievitazione di prodotti della panificazione, prodotti della panificazione e procedimenti per la loro preparazione?
La presente invenzione si riferisce a composizioni di ceppi di batteri etero-fermentanti e a prodotti della panificazione lievitati mediante dette composizioni di ceppi di batteri etero-fermentanti e in assenza di lievito di birra, aventi caratteristiche di alta digeribilit? e ottime propriet? reologiche, organolettiche e nutrizionali.
In particolare, la presente invenzione si riferisce a procedimenti (metodo diretto e metodo semi-diretto con biga e rinfresco) per la produzione di impasti per prodotti (prodotti alimentari a base di farina) lievitati mediante selezionati ceppi di batteri etero-fermentanti e in assenza di lievito di birra. Per prodotti alimentari a base di farina o prodotti della panificazione (termini sinonimi nel contesto della presente invenzione) sono intesi principalmente, ma non solo, pane, pizza, prodotti dolci da ricorrenza (e.g. prodotti di pasticceria) e prodotti salati da forno. Inoltre, la presente invenzione si riferisce a detti impasti, lievitati o da lievitare, per prodotti della panificazione comprendenti almeno farina, acqua e dette composizioni di ceppi di batteri etero-fermentanti ottenibili mediante i procedimenti dell?invenzione, e a detti prodotti della panificazione ottenibili mediante detti impasti. In aggiunta, la presente invenzione si riferisce a formulazioni alimentari per prodotti della panificazione comprendenti o, alternativamente, consistenti di farina e dette composizioni di ceppi di batteri eterofermentanti. Infine, la presente invenzione si riferisce a composizioni di ceppi di batteri etero-fermentanti e al loro uso per la lievitazione di detti impasti per prodotti della panificazione.
La pizza, il pane e altri prodotti alimentari della panificazione (dolci o salati) vengono preparati mediante l?impiego di un impasto a base di acqua, farina e lievito. Il lievito garantisce la lievitazione dell?impasto, quale aumento di volume mediante produzione di anidride carbonica da parte dei microrganismi presenti nel lievito stesso. Ad oggi sono utilizzati due diversi tipi di lievito: quello tradizionale, denominato alternativamente impasto acido, pasta madre, lievito madre o biga, e quello di birra, denominato alternativamente lievito compresso o lievito secco.
Il lievito tradizionale ? costituito da una miscela di acqua e farina lasciata lievitare (o maturare) spontaneamente, cio? fermentare da un complesso di lieviti e batteri lattici naturalmente presenti nella stessa farina (e.g. farina di grano). Pi? frequentemente il lievito tradizionale viene ottenuto innescando la fermentazione con l?aggiunta di un impasto maturo derivante da una precedente lavorazione (i.e. fase di ?rinfresco?).
Per produrre prodotti con caratteristiche simili a quelle ottenute con il lievito tradizionale, negli ultimi decenni sono stati introdotti nel mercato prodotti definiti ?Madri Acide? di Tipo I, Tipo II e Tipo III (in breve, lieviti naturali commerciali).
Il lievito di birra ? costituito da un fungo unicellulare appartenente alla specie Saccharomyces cerevisiae, che ? capace di far lievitare l?impasto in tempi brevi e costanti generando in poco tempo una grande quantit? di anidride carbonica che, intrappolata nelle maglie glutiniche dell?impasto, ne determina l?aumento di volume attraverso la formazione della cosiddetta alveolatura.
Il lievito di birra riesce a formare in tempi ristretti e in un range di temperatura molto ampio grandi quantit? di anidride carbonica, garantendo sempre una lievitazione adeguata. Per questi motivi negli ultimi decenni il lievito di birra ha soppiantato quasi completamente l?uso del lievito tradizionale, determinando un drammatico impoverimento delle propriet? strutturali e sensoriali dei prodotti della panificazione.
Il Saccharomyces cerevisiae, se aggiunto in dosaggi eccessivi all?impasto di acqua e farina (abitudine ormai frequente), invece di affiancarsi ai batteri lattici naturalmente presenti nella farina (o aggiunti con l?impasto acido) ed integrare in tal modo il loro metabolismo aiutando la formazione dell?alveolatura, prende nettamente il sopravvento sulla flora lattica diventando l?unico microrganismo lievitante.
Saccharomyces cerevisiae dapprima attua la respirazione aerobica utilizzando l?ossigeno disperso nell?impasto per bruciare lo zucchero con liberazione di anidride carbonica e calore, poi, quando l?ossigeno viene a mancare, passa alla fermentazione alcolica sfruttando l?energia degli zuccheri per produrre alcool etilico ed ulteriore anidride carbonica. Poich? la farina non contiene zuccheri liberi che possano servire da substrato per la fermentazione, ? necessario che preliminarmente l?amido della farina venga idrolizzato a maltosio dalle amilasi endogene e quest?ultimo venga poi ulteriormente scisso in due molecole di glucosio per opera degli enzimi endogeni della farina o prodotti dallo stesso Saccharomyces cerevisiae. Nel momento in cui nel substrato si rende disponibile glucosio, il lievito dapprima in presenza di ossigeno lo trasforma in anidride carbonica, acqua e calore e poi, esaurito l?ossigeno, lo trasforma in alcol ed ulteriore anidride carbonica responsabile dell?aumento di volume dell?impasto. Ad esempio, la quantit? media di anidride carbonica prodotta si aggira attorno a circa 3,5 ml/g di impasto.
Al pari di tutti gli altri lieviti, il Saccharomyces cerevisiae non produce quantit? importanti di acidi organici, limitandosi alla formazione di piccole quantit? di acidi carbossilici e loro esteri; di conseguenza, tali acidi carbossilici hanno scarsa capacit? di influenzare il sapore del prodotto finale.
Negli ultimi anni a causa di forti cambiamenti intervenuti negli ecosistemi agricoli di coltivazione dei cereali e nelle tecniche molitorie, le farine presentano spesso cariche microbiche autoctone molto basse, fenomeno che aggiunto al disuso delle tecniche tipiche della tradizione panaria, ha reso pi? difficile la preparazione di un lievito tradizionale correttamente e costantemente performante, soprattutto in riferimento alla capacit? di lievitazione dell?impasto.
Per questo motivo negli ultimi anni anche gli impasti per prodotti alimentari a base di farina preparati con il lievito tradizionale comprendono nell?impasto lievito di birra (i.e. Saccharomyces cerevisiae), al fine di garantire la formazione di una quantit? di anidride carbonica sufficiente ad assicurare una lievitazione corretta e completa.
In sostanza, negli ultimi anni praticamente tutti i prodotti della panificazione sono preparati con lievito di birra (i.e. Saccharomyces cerevisiae) che viene usato nella maggior parte dei casi come unico agente lievitante, ed in poche realt? o applicazioni specifiche in affiancamento al lievito tradizionale per evitare che quest?ultimo non abbia la forza lievitante necessaria.
A fronte di un sempre pi? massiccio uso del Saccharomyces cerevisiae, negli ultimi anni ? in forte aumento il numero di persone intolleranti al lievito di birra, cio? individui che dopo aver mangiato alimenti fermentati da lievito di birra accusano disturbi all?apparato gastrointestinale quali alitosi, crampi allo stomaco, stitichezza, diarrea, gonfiore, meteorismo, flatulenza, attacchi di colite. In alcuni casi si possono instaurare infiammazioni delle vie respiratorie con riniti, starnuti, asma, eruzioni cutanee, spesso con prurito. Nei casi pi? gravi si verificano squilibri metabolici con spossatezza e perdita di peso.
In tale contesto, il problema tecnico che la presente invenzione affronta e risolve ? quello di fornire impasti per prodotti della panificazione e i prodotti della panificazione finiti o semi-finiti (e.g. pane, pizza o basi per pizza) lievitati in assenza di lievito di birra (Saccharomyces cerevisiae) e che al contempo presentino sia una elevata alveolazione, sia ottime qualit? reologiche, organolettiche e nutrizionali, sia una elevata digeribilit? e tolleranza.
Inoltre, il problema tecnico che la presente invenzione affronta e risolve ? quello di fornire procedimenti di facile applicazione e/o con il minor numero di fasi possibili per la preparazione di detti impasti per prodotti della panificazione e prodotti della panificazione lievitati in assenza di lievito di birra che presentino sia una elevata alveolazione sia ottime qualit? reologiche, organolettiche e nutrizionali.
In aggiunta, il problema tecnico che la presente invenzione affronta e risolve ? quello di produrre detti prodotti della panificazione lievitati in assenza di lievito di birra e che presentino sia una elevata alveolazione sia ottime qualit? reologiche, organolettiche e nutrizionali utilizzando farine a basso contenuto di glutine, consentendo cos? un risparmio economico e, potenzialmente, un minor rischio di induzione di fastidiosi disturbi correlati al consumo di glutine.
A seguito di una intensa e prolungata attivit? di ricerca, la Richiedente ha scoperto che l?uso di specifici e selezionati ceppi di batteri etero-fermentanti per la lievitazione di impasti a base di farina e acqua per prodotti della panificazione permette di ottenere detti impasti alimentari e i relativi prodotti della panificazione finiti (quali ad esempio pane, pizza, e ulteriori prodotti della panificazione dolci o salati) privi di lievito di birra e aventi sia una elevata alveolazione, garantita da una efficace produzione di anidride carbonica da parte dei ceppi di batteri dell?invenzione, sia una elevata digeribilit? e tolleranza, garantita dall?assenza di lievito di birra, e sia ottime qualit? reologiche, organolettiche e nutrizionali, garantite da una efficacie produzione di acidi organici da parte dei ceppi di batteri dell?invenzione.
In particolare, gli specifici ceppi di batteri eterofermentanti della presente invenzione sono in grado di produrre dall?amido di farina sia gli acidi organici essenziali per una maturazione ottimale e il conferimento di eccellenti propriet? reologiche, organolettiche e nutrizionali agli impasti e ai prodotti della panificazione dell?invenzione (come fanno i tradizionali lieviti naturali), sia anidride carbonica in elevata quantit? e in tempi relativamente brevi (come fa il lievito di birra) necessaria nella lievitazione per la formazione di una alveolazione finemente distribuita. Nello specifico, la presenza di ceppi della specie Lactobacillus fermentum, preferibilmente L. fermentum LF08 DSM 18297 e/o L. fermentum LF15 DSM 26955, nella composizione di ceppi di batteri dell?invenzione, garantisce una lievitazione (o maturazione) ottimale di detti impasti e prodotti della panificazione. Vantaggiosamente, composizioni di ceppi di batteri dell?invenzione comprendenti ceppi della specie Lactobacillus fermentum, preferibilmente L. fermentum LF08 DSM 18297 e/o L. fermentum LF15 DSM 26955, permette di ottenere impasti o prodotti della panificazione lievitati con caratteristiche reologiche, organolettiche e/o nutrizionali migliori rispetto a quelli ottenibili con composizioni di ceppi di batteri dell?invenzione non comprendenti ceppi della specie Lactobacillus fermentum, quali L. fermentum LF08 DSM 18297 e/o L. fermentum LF15 DSM 26955.
Per propriet? reologiche degli impasti e/o dei prodotti della panificazione oggetto della presente invenzione vengono intese, ad esempio, buona lavorabilit? dell?impasto, assenza di ?effetto memoria? dell?impasto, croccantezza, mantenimento del calore da parte del prodotto alimentare dopo essere stato sfornato, elevata e omogenea alveolatura, assenza di consistenza gommosa o scarsa masticabilit?, mantenimento delle propriet? reologiche, organolettiche e nutrizionali dopo congelamento, scongelamento e cottura, elevata digeribilit?, presenza di colore marrone-dorato sulla parte esterna del prodotto alimentare dopo cottura in forno, prolungamento del tempo di conservazione per prodotti alimentari a lunga scadenza. Per propriet? organolettiche dei prodotti alimentari oggetto della presente invenzione vengono intese, ad esempio, sapore, fragranza, palatabilit?, profumo, mancanza di sapore tipico conferito ai prodotti dal lievito di birra.
Per propriet? nutrizionali degli impasti e/o dei prodotti alimentari oggetto della presente invenzione vengono intese, ad esempio, possibilit? di essere consumati anche da soggetti con intolleranza al lievito di birra, maggior digeribilit? delle proteine grazie all?azione delle proteasi batteriche, incremento della concentrazione e biodisponibilit? di aminoacidi liberi, aumento della biodisponibilit? di minerali quali ferro, zinco, calcio e magnesio grazie alla degradazione dei fitati ad opera di fitasi batteriche (i fitati sono complessi chelati di detti minerali con l?acido fitico presenti nella farina), incremento della concentrazione di sostanze fenoliche ad effetto antiossidante, maggiore solubilit? della fibra con effetti benefici sul microbiota intestinale, diminuzione dei valori della glicemia post-prandiale.
Inoltre, la Richiedente ha scoperto che l?uso di detti specifici ceppi batterici etero-fermentativi (ceppi batterici dell?invenzione), per la lievitazione di impasti a base di farina e acqua per la produzione di prodotti alimentari privi di lievito di birra, permette di utilizzare una farina con una bassa quantit? di glutine (ad esempio, farina forza da 90W a 300W o 170W a 240W o da 200W a 240W, ad esempio 220W).
In aggiunta, la Richiedente ha trovato che detti impasti a base di farina e acqua per la produzione di prodotti della panificazione privi di lievito di birra e lievitati mediante detti specifici ceppi di batteri etero-fermentanti possono essere ottenuti con ottimi risultati anche mediante un procedimento che non prevede una fase di ?rinfresco? dell?impasto (procedimento diretto), economicamente vantaggioso e di facile realizzazione. Inoltre, detto procedimento diretto pu? essere effettuato usando farina con una bassa quantit? di glutine (ad esempio, farina forza da 90W a 300W o da 170W a 240W o da 200W a 240W, ad esempio 220W).
Infine, gli impasti dell?invenzione a base di farina, acqua e ceppi di batteri etero-fermentanti e i relativi prodotti della panificazione lievitati in assenza di lievito di birra sono di facile preparazione mediante i procedimenti dell?invenzione (metodo diretto e metodo semi-diretto con biga e rinfresco) ed economicamente e commercialmente vantaggiosi.
Questi scopi ed altri ancora, che risulteranno chiari dalla descrizione dettagliata che segue, sono raggiunti dai ceppi di batteri, dalle formulazioni alimentari, dagli impasti lievitati o non lievitati, dai prodotti della panificazione e dai procedimenti della presente invenzione grazie alle caratteristiche tecniche riportate nella presente descrizione e nelle unite rivendicazioni.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELL?INVENZIONE
Forma oggetto della presente invenzione una composizione di ceppi di batteri (in breve, composizioni di ceppi di batteri dell?invenzione o ceppi di batteri dell?invenzione) comprendente:
- almeno un ceppo di batteri etero-fermentante scelto dal gruppo A comprendente o, alternativamente, consistente di:
a. Lactobacillus plantarum LP10 ID 1899 DSM 29389 b. Lactobacillus plantarum LP11 ID 1900 DSM 29390 c. Lactobacillus plantarum LP12 ID 1901 DSM 29400 d. Lactobacillus plantarum LP13 ID 1902 DSM 29401 e. Lactobacillus brevis LBR02 ID 1905 DSM 29404 f. Lactobacillus reuteri LRE10 ID 1904 DSM 29403 g. Leuconostoc spp. LM01 ID 1864 DSM 29372 h. Leuconostoc spp. LM10 ID 1865 DSM 29373 i. Leuconostoc spp. LM11 ID 1866 DSM 29374 j. Leuconostoc spp. LM12 ID 1867 DSM 29375 e una loro miscela;
e
- almeno un ceppo di batteri etero-fermentante scelto dal gruppo B comprendente o, alternativamente, consistente di:
k. Lactobacillus fermentum LF08 ID 1460 DSM 18297, l. Lactobacillus fermentum LF15 ID 1852 DSM 26955, e una loro miscela.
Vantaggiosamente, i ceppi di batteri della composizione dell?invenzione sono ceppi di batteri vitali in forma liofilizzata.
In una forma di realizzazione preferita della presente invenzione, detta composizione di ceppi di batteri della presente invenzione comprende o, alternativamente, consiste di tutti i ceppi di Tabella 1 (o Formulazione F)
Tabella 1
I lactobacilli (o batteri lattici o Lactobacillus) sono distinti in omo-fermentanti, nel caso producano quasi esclusivamente acido lattico (oltre il 90% dei prodotti di fermentazione), oppure etero-fermentanti, responsabili in questo caso della fermentazione eterolattica (o eterofermentazione), con secrezioni composte con rapporto 1:1:1 di acido lattico:anidride carbonica:etanolo. In relazione al metabolismo, le specie di Lactobacillus possono essere divise in tre gruppi: omofermentativi obbligati (Gruppo I); etero-fermentanti facoltativi (Gruppo II) comprendenti ad esempio L. plantarum; e etero-fermentanti obbligati (Gruppo III) comprendenti ad esempio Lactobacillus brevis, Lactobacillus fermentum e Lactobacillus reuteri.
Leuconostoc ? un genere di batteri gram-positivi, di forma coccoide ovoide e spesso associati in catena, in grado di realizzare la fermentazione eterolattica.
Tutti i ceppi di batteri descritti nella presente invenzione (ceppi di Tabella 1) sono stati depositati secondo il Trattato di Budapest. Il Depositante dei ceppi di batteri descritti e/o rivendicati nella presente domanda di brevetto e il Titolare della stessa esprimono, sin da subito, il loro consenso a rendere disponibili tutti i suddetti ceppi per tutta la durata del brevetto.
Tutti i ceppi di batteri compresi nelle composizioni dell?invenzione (e.g. Formulazione F) sono stati isolati da frumento e non sono stati sottoposti ad alcuna manipolazione genetica.
Secondo una forma di realizzazione preferita, la composizione di ceppi di batteri dell?invenzione, ad esempio secondo Tabella 1, comprende i seguenti quantitativi come riportato in Tabella 2:
Tabella 2 (UFC o CFU: colony-forming unit)
La composizione di ceppi di batteri secondo Tabella 2 comprende una elevata carica di ceppi appartenenti alla specie Leuconostoc, che risulta essere importante per ottenere prodotti della panificazione, preferibilmente pizza e/o pane, pi? preferibilmente pizza e/o pane da surgelare, aventi le caratteristiche descritte nella presente invenzione.
Forma oggetto della presente invenzione l?uso di dette composizioni di ceppi di batteri etero-fermentanti della presente invenzione secondo una qualsiasi delle forme di realizzazione descritte, preferibilmente secondo Tabella 1 o 2, per lievitare un impasto comprendente farina e acqua e opzionalmente ulteriori ingredienti quali sale e/o olio (in breve, impasto dell?invenzione, lievitato o non lievitato), in cui detto impasto non comprende lievito di birra o Saccharomyces cerevisiae, e in cui detto impasto ? un impasto per prodotti della panificazione, quali, ad esempio, pane, pizza, preferibilmente pizza o pane da surgelare, prodotti dolci da ricorrenza (e.g. prodotti di pasticceria) e prodotti salati da forno.
Forma oggetto della presente invenzione un primo procedimento (primo procedimento dell?invenzione o procedimento diretto) per la preparazione di un impasto alimentare lievitato per prodotti della panificazione, quali, ad esempio, pane, pizza, preferibilmente pizza o pane da surgelare, prodotti dolci da ricorrenza (e.g. prodotti di pasticceria) e prodotti salati da forno, in cui detto impasto non comprende lievito di birra o Saccharomyces cerevisiae, e in cui detto procedimento comprende le fasi di:
(I.a) miscelare farina, acqua ed una composizione di ceppi di batteri etero-fermentanti secondo una qualsiasi delle forme di realizzazione della presente invenzione, preferibilmente secondo Tabella 1 o 2, a dare un impasto non lievitato (impasto di fase (I.a)); seguita da
(II.a) lasciare lievitare/maturare detto impasto di fase (I.a) per un tempo compreso nell?intervallo da 4 ore a 36 ore, preferibilmente da 6 ore a 24 ore, pi? preferibilmente da 12 ore a 18 ore, ad una temperatura da 16 ?C a 38 ?C, preferibilmente da 24 ?C a 32 ?C, pi? preferibilmente da 26 ?C a 30 ?C a dare l?impasto lievitato (impasto alimentare lievitato della presente invenzione);
in cui detto procedimento non prevede una fase di rinfresco con ulteriore farina.
Preferibilmente, detta fase di lievitazione (II.a) del metodo diretto avviene in un contenitore di acciaio in un ambiente termostatato, ad esempio ad una temperatura dai 24 ?C a 32 ?C, pi? preferibilmente da 26 ?C a 30 ?C.
Per fase di ?rinfresco? nel contesto della presente invenzione viene intesa una fase in cui una ulteriore quantit? di farina, acqua ed eventualmente altri ingredienti presenti nella ricetta del prodotto finito, quali ad esempio sale e olio, vengono aggiunti ad un impasto precedentemente maturato (i.e. impasto maturo o biga).
Forma oggetto della presente invenzione un secondo procedimento (secondo procedimento dell?invenzione o procedimento semi-diretto o procedimento con biga e rinfresco) per la preparazione di un impasto alimentare lievitato per prodotti della panificazione, quali, ad esempio, pane, pizza, preferibilmente pizza da surgelare, prodotti dolci da ricorrenza (e.g. prodotti di pasticceria) e prodotti salati da forno, in cui detto impasto non comprende lievito di birra o Saccharomyces cerevisiae, e in cui detto procedimento comprende le fasi di:
(I.b) miscelare farina, acqua ed una composizione di ceppi di batteri dell?invenzione secondo una qualsiasi delle forme di realizzazione descritte, preferibilmente secondo la Tabella 1 o 2, a dare un impasto non lievitato (impasto di fase (I.b)), seguita da
(II.b) lasciare lievitare detto impasto di fase (I.b) per un tempo compreso nell?intervallo da 4 ore a 36 ore, preferibilmente da 6 ore a 24 ore, pi? preferibilmente da 14 ore a 20 ore, ad una temperatura da 16 ?C a 38 ?C, preferibilmente da 24 ?C a 32 ?C, pi? preferibilmente da 26 ?C a 28 ?C a dare un impasto lievitato di fase (II.b), denominato biga; seguita da
(III.b) eseguire una fase di rinfresco dell?impasto lievitato di fase (II.b) o biga mediante l?aggiunta di farina, acqua e opzionalmente ulteriori ingredienti, e lasciare lievitare/maturare detto impasto ottenuto miscelando biga, acqua, farina ed opzionalmente ulteriori ingredienti per un tempo compreso nell?intervallo da 1 a 8 ore, preferibilmente da 2 a 4 ore, ad esempio circa 3 ore, ad una temperatura da 16 ?C a 38 ?C, preferibilmente da 24 ?C a 32 ?C, pi? preferibilmente da 26 ?C a 28 ?C, a dare un impasto lievitato (impasto alimentare lievitato della presente invenzione).
Detti ulteriori ingredienti utilizzabili nella fase (III.b), quali ad esempio sale, olio (e.g. di oliva, di semi di girasole), zucchero e/o malto, saranno aggiunti in base al genere di prodotto della panificazione desiderato e nelle quantit? note al tecnico del ramo.
Le fasi del primo e del secondo procedimento sono effettuate preferibilmente ad umidit? costante controllata, ad esempio da 70% a 90% di umidit? relativa (quale 75%, 80% o 85%).
Vantaggiosamente, sia nel primo procedimento dell?invenzione sia nel secondo procedimento dell?invenzione, la farina utilizzata ? una farina di grano (duro o tenero) con un basso quantitativo di glutine, vale a dire una farina con un indice di capacit? panificabile compreso nell?intervallo da 90W a 300W (ad esempio 100W, 120W, 140W, 160W, 180W, 260W o 280W); preferibilmente da 170W a 240W; pi? preferibilmente da 200W a 240W, ad esempio farina circa 220W.
In particolare, l?utilizzo di dette farine con un basso quantitativo di glutine nel primo procedimento dell?invenzione permette di ottenere gli impasti lievitati e i relativi prodotti alimentari dell?invenzione altamente digeribili, ben lievitati e con ottime caratteristiche reologiche, organolettiche e nutrizionali con un risparmio sul costo della farina.
L'indice W ? un valore che indica la forza della farina, ossia il suo contenuto di proteine e di conseguenza di glutine. Pi? questo indice ? alto, pi? la farina avr? un alto contenuto di glutine. Detto indice W pu? essere misurato secondo metodologie e attrezzature note al tecnico del ramo, ad esempio mediante l'alveografo di Chopin.
Sia nel primo procedimento dell?invenzione (metodo diretto) sia nel secondo procedimento dell?invenzione (metodo semidiretto), oltre alle fasi I.a-II.a o I.b-III.b, possono essere presenti ulteriori fasi aventi la funzione di trasformare l?impasto alimentare lievitato dell?invenzione in un prodotto della panificazione dell?invenzione (prodotto finito o semi-finito, quale ad esempio una pizza o una base per pizza).
Ad esempio, quando l?impasto ottenuto secondo il primo o secondo procedimento ? un impasto per pizza, i procedimenti possono comprendere una o pi? delle seguenti fasi: formatura di palline di impasto; puntatura palline; laminazione e formazione disco; farcitura (con prodotti classici o prodotti senza lattosio, ad esempio formaggio o mozzarella senza lattosio); cottura in forno (e.g. da 200?C a 500?C, preferibilmente 430?C a 470?C), parziale o totale; congelamento; e/o confezionamento.
Nel procedimento dell?invenzione (metodo diretto o semidiretto con biga), la puntatura palline pu? avvenire in condizioni di temperatura compresa nell?intervallo da 22?C a 38?C, preferibilmente da 26?C a 34?C, e per un tempo compreso nell?intervallo da 30 minuti a 120 minuti, preferibilmente da 45 minuti 90 minuti.
Forma oggetto della presente invenzione un impasto alimentare per prodotti della panificazione (impasto dell?invenzione), in cui detto impasto, lievitato o da lievitare, comprende farina, acqua e una composizione di ceppi di batteri etero-fermentanti dell?invenzione secondo una qualsiasi delle forme di realizzazione descritte, preferibilmente secondo la Tabella 1 o 2, e non comprendente lievito di birra o Saccharomyces cerevisiae. Vantaggiosamente, quando detto impasto ?, ad esempio, un impasto per pizza o pane, preferibilmente per pizza o pane da surgelare, i ceppi di batteri sono compresi nell?impasto nelle quantit? riportate in Tabella 2.
Detto impasto dell?invenzione, oltre a farina, acqua e una composizione di ceppi di batteri etero-fermentanti dell?invenzione, pu? comprendere ulteriori ingredienti quali, ad esempio, sale, olio (e.g. di oliva, di semi di girasole), zucchero e/o malto. Tali ulteriori ingredienti saranno presenti in base al genere di prodotto alimentare desiderato e nelle quantit? note al tecnico del ramo.
Forma oggetto della presente invenzione un prodotto alimentare a base di farina o prodotto della panificazione (in breve, prodotto dell?invenzione) ottenibile da un impasto alimentare dell?invenzione comprendente almeno farina, acqua e una composizione di ceppi di batteri eterofermentanti dell?invenzione secondo una qualsiasi delle forme di realizzazione descritte, preferibilmente secondo la Tabella 1 o 2, in cui detto impasto alimentare lievitato ? ottenibile da detto primo procedimento (I.a-II.a, metodo diretto) o secondo procedimento (I.b-III.b, metodo semidiretto o con biga e rinfresco) dell?invenzione, e in cui detto prodotto alimentare non comprende lievito di birra o Saccharomyces cerevisiae.
Il prodotto della panificazione dell?invenzione pu? essere scelto tra pane, pizza, prodotti dolciari da ricorrenza, prodotti salati da forno; preferibilmente pizza e/o pane; pi? preferibilmente pizza da surgelare, cotta, parzialmente cotta o non cotta.
Quando il prodotto alimentare dell?invenzione ? una pizza, detta pizza pu? essere farcita con prodotti classici o prodotti senza lattosio, ad esempio formaggio o mozzarella senza lattosio (pizza lattosio-free).
Infine, forma oggetto della presente invenzione un formulato alimentare per la preparazione di prodotti della panificazione secondo la presente invenzione, in cui detto formulato alimentare comprende o, alternativamente, consiste di farina e una composizione di ceppi di batteri etero-fermentanti secondo una qualsiasi delle forme di realizzazione della presente invenzione, preferibilmente secondo Tabella 1 o 2, e in cui detto formulato alimentare non comprende lievito di birra o Saccharomyces cerevisiae.
Se non diversamente specificato, l?indicazione che una composizione o formulato o impasto o prodotto della panificazione ?comprende? uno o pi? componenti o sostanze significa che altri componenti o sostanze possono essere presenti oltre a quello, o quelli, specificamente indicati. Se non diversamente specificato, l?espressione delle quantit? di una entit? come ?compresa in un intervallo da x a y? intende che detta entit? pu? essere presente in tutte le quantit? presenti in detto intervallo, anche se non esplicitate, estremi dell?intervallo compresi.
Se non diversamente specificato, le % sono % in peso rispetto al peso totale.
PARTE SPERIMENTALE
Nel seguito sono riportati un esempio di Metodo Diretto ed un esempio di Metodo Semi-diretto secondo la presente invenzione utilizzati per la preparazione di pizze quali prodotti della panificazione (prodotti da cuocere, semicotti, cotti).
I. Metodo Diretto (in assenza di fase di Rinfresco)
Preparazione di un impasto per pizza lievitato, e successiva preparazione della pizza, utilizzando gli ingredienti riportati in Tabella 3 e una composizione di ceppi di batteri secondo la presente invenzione denominata Formulazione F secondo Tabella 1, preferibilmente nelle quantit? riportate in Tabella 2 (Tabella 1 e 2 riportate sopra nel testo dell?invenzione).
Detta Formulazione F ? una coltura liofilizzata contenente batteri lattici in perfetto stato di vitalit?.
Fasi e condizioni del metodo Diretto:
- Temperatura impasto non lievitato 20-30 ?C
- Maturazione dell?impasto: 6-24 h ore a 20-30 ?C
- Condizioni puntatura palline: 30-120 minuti a 20-30?C
- Laminazione e formazione disco
- Farcitura
- Cottura in forno
Tabella 3
II. Metodo Semi-diretto (in presenza di biga e fase di Rinfresco)
Preparazione di un impasto per pizza lievitato mediante preparazione di una biga e successivo rinfresco di detta biga a dare l?impasto desiderato, utilizzando gli ingredienti riportati in Tabella 4 e la Formulazione F di ceppi di batteri come definita al paragrafo I.
Fasi e condizioni del metodo Diretto:
- Temperatura Biga a fine impasto: 20-30 ?C
- Maturazione della Biga: 1-8 ore a 20-30?C
- Rinfresco della Biga
- Temperatura Rinfresco a fine impasto: 27-29 ?C
- Condizioni di Lievitazione dopo Rinfresco: 1,5-2 ore a 20-30?C
- Condizioni puntatura palline: 30-120 minuti a 20-30?C
Tabella 4.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Composizione di ceppi di batteri etero-fermentanti comprendente: - almeno un ceppo di batteri scelto dal gruppo comprendente o, alternativamente, consistente di: a. Lactobacillus plantarum LP10 ID 1899 DSM 29389 b. Lactobacillus plantarum LP11 ID 1900 DSM 29390 c. Lactobacillus plantarum LP12 ID 1901 DSM 29400 d. Lactobacillus plantarum LP13 ID 1902 DSM 29401 e. Lactobacillus brevis LBR02 ID 1905 DSM 29404 f. Lactobacillus reuteri LRE10 ID 1904 DSM 29403 g. Leuconostoc spp. LM01 ID 1864 DSM 29372 h. Leuconostoc spp. LM10 ID 1865 DSM 29373 i. Leuconostoc spp. LM11 ID 1866 DSM 29374 j. Leuconostoc spp. LM12 ID 1867 DSM 29375 e una loro miscela; e - almeno un ceppo di batteri scelto dal gruppo comprendente o, alternativamente, consistente di: k. Lactobacillus fermentum LF08 ID 1460 DSM 18297, l. Lactobacillus fermentum LF15 ID 1852 DSM 26955, e una loro miscela.
  2. 2. Composizione di ceppi di batteri secondo la rivendicazione 1, in cui detta composizione comprende o, alternativamente, consiste di: a. Lactobacillus plantarum LP10 ID 1899 DSM 29389, b. Lactobacillus plantarum LP11 ID 1900 DSM 29390, c. Lactobacillus plantarum LP12 ID 1901 DSM 29400, d. Lactobacillus plantarum LP13 ID 1902 DSM 29401, e. Lactobacillus brevis LBR02 ID 1905 DSM 29404, f. Lactobacillus reuteri LRE10 ID 1904 DSM 29403, g. Leuconostoc spp. LM01 ID 1864 DSM 29372, h. Leuconostoc spp. LM10 ID 1865 DSM 29373, i. Leuconostoc spp. LM11 ID 1866 DSM 29374, j. Leuconostoc spp. LM12 ID 1867 DSM 29375, k. Lactobacillus fermentum LF08 ID 1460 DSM 18297, e l. Lactobacillus fermentum LF15 ID 1852 DSM 26955.
  3. 3. Composizione di ceppi di batteri secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detti ceppi di batteri sono presenti nelle seguenti quantit?:
  4. 4. Uso della composizione di ceppi di batteri eterofermentanti secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-3 per lievitare un impasto alimentare comprendente farina e acqua, in cui detto impasto alimentare non comprende lievito di birra o Saccharomyces cerevisiae, e in cui detto impasto alimentare viene utilizzato per la preparazione di prodotti della panificazione; preferibilmente in cui detti prodotti della panificazione sono pizza e/o pane.
  5. 5. Un primo procedimento o procedimento diretto per la preparazione di un impasto alimentare lievitato per prodotti della panificazione, in cui detto impasto non comprende lievito di birra o Saccharomyces cerevisiae, e in cui detto procedimento comprende le fasi di: (I.a) miscelare farina, acqua ed una composizione di ceppi di batteri secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-3 a dare un impasto non lievitato di fase (I.a); (II.a) lasciare lievitare detto impasto non lievitato di fase (I.a) per un tempo compreso nell?intervallo da 4 ore a 36 ore, preferibilmente da 6 ore a 24 ore, pi? preferibilmente da 12 ore a 18 ore, ad una temperatura da 16 ?C a 38 ?C, preferibilmente da 24 ?C a 32 ?C, pi? preferibilmente da 26 ?C a 30 ?C, a dare detto impasto alimentare lievitato; in cui detto procedimento non prevede una fase di rinfresco con ulteriore farina e acqua.
  6. 6. Un secondo procedimento o procedimento semi-diretto o procedimento con biga e rinfresco, per la preparazione di un impasto alimentare lievitato per prodotti della panificazione, in cui detto impasto non comprende lievito di birra o Saccharomyces cerevisiae, e in cui detto procedimento comprende le fasi di: (I.b) miscelare farina, acqua ed una composizione di ceppi di batteri secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-3 a dare un impasto non lievitato di fase (I.b); (II.b) lasciare lievitare detto impasto non lievitato di fase (I.b) per un tempo compreso nell?intervallo da 4 ore a 36 ore, preferibilmente da 6 ore a 24 ore, pi? preferibilmente da 14 ore a 20 ore, ad una temperatura da 16 ?C a 38 ?C, preferibilmente da 24 ?C a 32 ?C, pi? preferibilmente da 26 ?C a 28 ?C, a dare un impasto lievitato di fase (II.b) o biga; seguita da (III.b) eseguire una fase di rinfresco di detto impasto lievitato di fase (II.b) o biga mediante l?aggiunta di almeno farina e acqua, e lasciare lievitare per un tempo compreso nell?intervallo da 1 ora a 8 ore, preferibilmente da 2 ore a 4 ore, pi? preferibilmente 3 ore 15 minuti, ad una temperatura da 16 ?C a 38 ?C, preferibilmente da 24 ?C a 32 ?C, pi? preferibilmente da 26 ?C a 28 ?C, a dare detto impasto alimentare lievitato.
  7. 7. Un impasto alimentare, lievitato o da lievitare, per prodotti della panificazione, in cui detto impasto alimentare comprende farina, acqua e una composizione di ceppi di batteri secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-3, in cui detto impasto non comprende lievito di birra o Saccharomyces cerevisiae, e in cui detto impasto alimentare lievitato ? ottenibile mediante il procedimento secondo la rivendicazione 5 o 6.
  8. 8. Un prodotto della panificazione ottenibile da detto impasto alimentare lievitato secondo la rivendicazione 7, in cui detto prodotto della panificazione non comprende lievito di birra o Saccharomyces cerevisiae.
  9. 9. Il prodotto della panificazione secondo la rivendicazione 8, in cui detto prodotto della panificazione ? scelto tra pane, pizza, prodotti dolciari da ricorrenza e prodotti salati da forno; preferibilmente pizza e/o pane; pi? preferibilmente pizza e/o pane da surgelare.
  10. 10. Un formulato alimentare per prodotti della panificazione secondo la rivendicazione 8 o 9, in cui detto formulato alimentare comprende o, alternativamente, consiste di farina e una composizione di ceppi di batteri secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-3, e in cui detto formulato alimentare non comprende lievito di birra o Saccharomyces cerevisiae.
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