IT202000003811A1 - Sistema antisismico per camere bianche - Google Patents

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IT202000003811A1
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clean
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IT102020000003811A
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Massimo Mangini
Paolo Ponzio
Gennaro Magliulo
Federico Mirizzi
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Mangini Srl
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    • E04HBUILDINGS OR LIKE STRUCTURES FOR PARTICULAR PURPOSES; SWIMMING OR SPLASH BATHS OR POOLS; MASTS; FENCING; TENTS OR CANOPIES, IN GENERAL
    • E04H9/00Buildings, groups of buildings or shelters adapted to withstand or provide protection against abnormal external influences, e.g. war-like action, earthquake or extreme climate
    • E04H9/02Buildings, groups of buildings or shelters adapted to withstand or provide protection against abnormal external influences, e.g. war-like action, earthquake or extreme climate withstanding earthquake or sinking of ground
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    • E04BGENERAL BUILDING CONSTRUCTIONS; WALLS, e.g. PARTITIONS; ROOFS; FLOORS; CEILINGS; INSULATION OR OTHER PROTECTION OF BUILDINGS
    • E04B2/00Walls, e.g. partitions, for buildings; Wall construction with regard to insulation; Connections specially adapted to walls
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Description

Descrizione della domanda di brevetto per invenzione industriale dal titolo: << SISTEMA ANTISISMICO PER CAMERE BIANCHE >>
La presente invenzione concerne un sistema antisismico per camere bianche.
Il presente sistema antisismico per camere bianche ? stato ideato per risolvere definitivamente le problematiche correlate all?inquinamento dell?aria presente all?interno della stessa camera (o all?esterno della stessa se l?agente contaminante ? racchiuso nella camera) allorquando si verifica un sisma di entit? tale da provocare l?indesiderato disallineamento delle strutture, portanti e non portanti, della camera bianca con probabile ingresso e/o fuoriuscita di agenti inquinanti, rispettivamente, l?ambiente esterno e/o interno alla stessa camera.
Il presente sistema antisismico per camere bianche ? stato ideato per essere comunque atto, sia in condizioni consuete che in condizioni sismiche, alla tenuta stagna della camera bianca, sia in ingresso che in uscita.
Il presente sistema antisismico per camere bianche ? stato altres? ideato per risolvere il problema correlato al possibile distacco di parti ed elementi amovibili, evitando altres? il rischio da caduta di elementi pesanti o comunque pericolosi nel caso di sollecitazioni sismiche applicate alla camera bianca.
La camera bianca, in italiano detta anche ?laboratorio pulito?, ? un ambiente adibito a laboratorio chimico, meccanico e/o elettronico o altro specifico laboratorio non qui ben precisato, la cui caratteristica principale ? la presenza di aria molto pura, cio? a bassissimo contenuto di microparticelle di polvere in sospensione.
Il termine utilizzato in italiano ? "camera bianca", sebbene quello inglese di "clean room", pi? diffuso a livello internazionale, sia maggiormente utilizzato.
Si tratta di una stanza ad atmosfera controllata (pressione atmosferica, umidit? ed inquinamento particellare), da non confondere per? con la camera iperbarica (pressione controllata) o con le camere sterili (microbiologicamente controllati) o con le camere anecoiche che invece schermano segnali elettromagnetici o sonori.
Le origini della ?clean room? sono da attribuire alle prime industrie di microelettronica statunitensi, in particolare per la lavorazione dei semiconduttori (come il silicio), che, avendo sempre pi? bisogno di incrementare sia l'efficienza di produzione che la qualit? dei prodotti in termini di purezza, hanno sempre pi? spinto verso lo sviluppo delle camere bianche.
I pionieri, quindi, nella tecnica di realizzazione delle camere bianche sono stati gli statunitensi, i quali hanno regolamentato la classificazione delle ?clean rooms? (US Federal Standard 209E), in quanto si sono per primi resi conto che, durante il processo di produzione dei semiconduttori, le particelle in sospensione nell'aria (micro-polvere) danneggiavano irreparabilmente le micro-fotoincisioni che formano i chip, creando un circuito elettronico difettoso e quindi uno scarto. Questo processo industriale ha imposto il miglioramento degli ambienti di produzione, eliminando le particelle dall'aria, per due scopi:
- incrementare l'efficienza della produzione, aumentando il rendimento di qualit? in base anche al grado di esigenza del produttore;
- rimpicciolire sempre pi? l'area di fotoincisione dei semiconduttori (basti pensare ai supporti di memoria USB che, in pochi anni, sono passati da 16 MB a 16 GB ed oltre senza cambiare le dimensioni esterne).
La classificazione delle camere bianche si basa sul conteggio delle microparticelle da mezzo micrometro presenti in un volume definito di aria (per la legge statunitense ? un piede cubo, per la UNI ? un metro cubo). Questa classificazione o "certificazione" viene rilasciata dal costruttore una volta messa in funzione la camera, mediante un contatore particellare. Per tale ragione ? ovvio che meno particelle vengono conteggiate, pi? "pulita" ? la camera bianca e minore ? la classe di appartenenza (ISO-5, ISO-6, etc.).
Per fare un paragone, al fine di rendersi conto di quanto sia pulita l?aria in una ?clean room?, si fa presente che in un consueto ufficio ? possibile contare qualche milione di particelle da mezzo micrometro, mentre in un locale pubblico possono essere presenti sino a cinque milioni di particelle od ancora in una acciaieria in produzione si possono misurarne quasi dieci milioni.
Il funzionamento di una camera bianca si basa in sostanza sul principio di ricircolo forzato di aria super-filtrata in una stanza sigillata, tramite impianti di ricircolo dell?aria progettati ?ad hoc?, costituiti da grandi ventilatori operanti a bassa velocit?, i quali immettono nella stanza attraverso il soffitto un flusso laminare di aria precedentemente filtrata attraverso poderosi filtri posizionati all'esterno della stessa ed aspirata attraverso griglie poste sul pavimento.
La purezza dell'aria in questi locali ? decisamente superiore a quella di una sala operatoria e, quindi, le persone che vi lavorano devono indossare camici sterili, copri-scarpe, cuffie e mascherine.
Nelle camere in cui ? richiesta purezza dell'aria molto elevata o totale, l'accesso ? consentito solo a personale adeguatamente addestrato.
Si precisa a tal uopo che le camere bianche sono utilizzate nella ricerca industriale e scientifica ?wafer-fab?, nell?industria della microelettronica in genere, nel campo dell'imbottigliamento e alimentare in genere, nel campo farmaceutico.
In campo elettronico, come gi? detto, vengono usate nei casi in cui un componente o un dispositivo possa essere danneggiato dai granelli di polvere presenti nell'aria normale. Un esempio ? rappresentato dall'assemblaggio dei dischi rigidi, e nei casi in cui sia necessario aprire il dispositivo per recuperare i dati contenuti o per riparazione, laddove, in quest?ultimo caso, aprirlo in un ambiente normale renderebbe il disco inutilizzabile in poco tempo, dato che la stessa particella di fumo di una sigaretta ha un diametro maggiore della distanza che c'? fra la testina magnetica di lettura/scrittura e la superficie magnetica del piatto, distanza dell'ordine di poche decine di nanometri.
Ad oggi non sono note applicazioni antisismiche alle ?clean rooms?, con l?evidente svantaggio che con le attuali camere bianche non ? possibile garantire, anche in caso di micro-vibrazioni, la tenuta stagna contro la possibile contaminazione esterna da micro-polveri o altri agenti inquinanti l?ambiente che si vuole appunto proteggere con la stessa ?clean room?.
Scopo del presente trovato ?, quindi, quello di risolvere dette problematiche della tecnica nota ideando in modo del tutto originale un sistema antisismico per camere bianche.
Un altro scopo non meno importante del precedente ? quello di realizzare un sistema antisismico per camere bianche che abbia un costo minimizzato degli elementi componenti necessari alla sua realizzazione.
Tali scopi sono conseguiti realizzando un sistema antisismico per camere bianche come di seguito rivendicato. Questi ed altri scopi con i conseguenti vantaggi, nonch? le caratteristiche del trovato secondo la presente innovazione, risulteranno pi? chiaramente evidenti dalla seguente dettagliata descrizione di una soluzione preferita, riportata ad esclusivo titolo esemplificativo, ma non limitativo, con riferimento ai disegni allegati, nei quali:
? la Fig. 1 ? una assonometria isometrica di una soluzione preferita, ma non limitativa, del presente sistema antisismico 1 per le camere bianche 10;
? la Fig. 2 ? una assonometria isometrica in esploso dei soli elementi componenti la parte inferiore alla controsoffittatura del sistema 1 rappresentato in Fig. 1, vale a dire l?assieme degli elementi o traverse di supporto 100 della stessa, l?assieme dei mezzi di collegamento e bloccaggio 200 della controsoffittatura alle pannellature verticali e la parte inferiore della camera bianca assemblata 300;
? la Fig. 3 ? una assonometria isometrica in esploso e completa del sistema 1 applicato alla camera bianca, dove si evincono la controsoffittatura 22 unitamente alla sua pannellatura orizzontale 33, detti assiemi 100-200 di cui alla Fig.2 sottostanti ad essa e, ora rappresentata in esploso, in una pluralit? di elementi ed assiemi (25, 26, 27, 28, 29, 30, 31 e 32), la parte inferiore (mostrata assemblata 300 in Fig.2,) della camera bianca 10;
? la Fig. 4 ? una assonometria isometrica del solo assieme degli elementi formanti la controsoffittatura 22 del sistema antisismico 1 rappresentato in Fig. 3, a sua volta costituiti da mezzi di sospensione 2 della stessa controsoffittatura 22, da mezzi di bloccaggio 3 dei singoli pannelli orizzontali, da mezzi di bloccaggio perimetrale 4 degli stessi pannelli, da mezzi di vincolo 5 degli elementi o traverse e da mezzi di collegamento 6 tra i profilati del cordone perimetrale e dette traverse;
? la Fig. 5 ? una assonometria isometrica del solo assieme 100 degli elementi di supporto o traverse della controsoffittatura, costituiti da una pluralit? di profilati scatolari, vale a dire quelli formanti il cordolo perimetrale superiore 101 della controsoffittatura della camera bianca, i profilati scatolari minore 109 e maggiore 110 dell?angolo pass-box, e i mezzi di controventatura 103;
? la Fig. 6 ? la stessa assonometria isometrica del solo assieme 100 degli elementi o traverse della controsoffittatura di cui alla Fig.5, ora in esploso per meglio identificare anche detta pluralit? di mezzi di varia conformazione per la giunzione di detti elementi scatolari (102, 104, 105 e 106), vale a dire mezzi di giunzione o piastre a T 102, poligonali concave con angolo ottuso a destra 104, a sinistra 105 e ad angolo retto 106;
? la Fig. 7 ? una assonometria isometrica dell?assieme 200 costituito da una pluralit? di mezzi di collegamento e bloccaggio (201, 202, 203, dei quali quest?ultimo ? rappresentato successivamente in Figg.22-23) atti a collegare all?assieme 100 degli elementi o traverse della controsoffittatura una pluralit? di pannellature verticali, costituenti le pareti della camera bianca 10, detti mezzi di collegamento essendo costituiti da coppie di elementi aventi in sezione forma a ?T?, le quali consentono di bloccare reciprocamente le diverse tipologie di pannelli.
? la Fig. 8 ? una assonometria isometrica dell?assieme di elementi verticali portanti 30 la struttura della camera bianca, unitamente agli assiemi: degli elementi formanti la struttura di base 31, degli elementi formanti la nicchia angolare 32 per il passaggio dei mezzi di connessione agli impianti a servizio della stessa camera bianca, della pannellatura verticale 29;
? la Fig. 9 ? una assonometria isometrica dell?assieme di pannellatura verticale 25 con pannelli a tutta altezza 29 e pass-box 34;
? la Fig. 10 ? una assonometria isometrica dell?assieme della pannellatura verticale mista 26, rispettivamente del tipo ribassato 27, con finestrella superiore 28 e con pannello a tutta altezza 29;
? la Fig. 11 ? una assonometria isometrica dell?assieme 11 della pannellatura verticale 29, quest?ultima ora ubicata in corrispondenza all?assieme della porta di accesso 8 alla camera bianca, in particolare ai lati di quest?ultima;
? la Fig. 12 ? una assonometria isometrica dell?assieme 7 della porta di accesso alla camera bianca, costituito da una porta 8 con serratura 21 e, superiormente alla porta 8, una finestrella superiore 28 munita di guide di supporto 9;
? la Fig. 13 riporta una coppia di rappresentazioni grafiche di detto primo mezzo di giunzione 104 dei controventi 103: la prima vista a destra in alto ?, in scala ridotta, una sua assonometria isometrica, mentre la seconda a sinistra, in scala maggiore rispetto alla prima, ? in esploso e meglio evidenzia che ? costituito da una piastra con conformazione poligonale concava, sagomata in modo da formare un angolo ottuso per il collegamento verso destra 104 del controvento 103 (guardando dall?alto - Fig.5), quindi atta a costituire un raccordo ortogonale tra una prima estremit? (o estremit? di sinistra, osservando sempre dall?alto la camera bianca) del profilato di controventatura 103 e il profilato scatolare 101 del cordolo perimetrale 100; nel suo esploso, si evincono una pluralit? di viti di fissaggio 107-108 da utilizzare per il collegamento di dette piastre 104 agli scatolari 101 e 104, rispettivamente del cordolo perimetrale 100 e dei controventi 103, le prime viti 107 sono preferibilmente da 4,8 mm x 70,0 mm e le seconde viti 108 da 4,8 mm x 50,0 mm;
? la Fig. 14 riporta una coppia di rappresentazioni grafiche di detto secondo mezzo di giunzione 105, in particolare la prima vista in alto a sinistra ? una sua assonometria isometrica, mentre quella alla sua destra in basso, in scala maggiore della prima e in esploso, meglio evidenzia che ? costituito da una piastra con conformazione poligonale concava, sagomata in modo da formare un angolo ottuso a sinistra 105 (guardando dall?alto- Fig.5, per il collegamento dei profilati scatolari costituenti i mezzi di controventatura 103 sul cordolo 100 della controsoffittatura), quindi atta a costituire un raccordo ortogonale tra la seconda estremit? (o estremit? destra, osservando sempre dall?alto la camera bianca) del profilato di controventatura 103 e il profilato scatolare 101 del cordolo perimetrale 100; nell?esploso, sono evidenti le varie viti di fissaggio 107-108, del tutto identiche a quelle mostrate nella Fig.13, necessarie per il collegamento;
? la Fig. 15 riporta una coppia di rappresentazioni grafiche di un altro mezzo di giunzione 102, delle quali, la prima in alto a destra ? un?assonometria isometrica in scala ridotta rispetto alla seconda, in basso alla sua sinistra e in esploso, dalle quali ? possibile evincere che ? costituita da una piastra poligonale concava, sagomata a ?T? 102, atta al collegamento dei profilati scatolari 109-110 costituenti il semicordolo perimetrale della controsoffittatura della pass-box 34, e realizzante un raccordo ortogonale tra una prima estremit? del profilato scatolare della pass-box 34 e il profilato scatolare 101 del cordolo perimetrale 100 della controsoffittatura di cui alla Fig.5; sono sempre mostrate detta pluralit? di viti di fissaggio 107-108 da utilizzare ora per la giunzione dello scatolare 101 con gli scatolari 109-110;
? la Fig. 16 riporta una coppia di rappresentazioni grafiche di un altro mezzo di giunzione 106, delle quali una prima in alto a destra riportante un?assonometria isometrica in scala ridotta, rispetto alla seconda in basso alla sua sinistra, in esploso, dalla quale ? possibile meglio evincere che ? costituita da una piastra poligonale concava ad angolo retto 106, per il collegamento ortogonale di profilati scatolari in genere, atta a costituire un raccordo ortogonale tra le coppie di detti profilati scatolari 101 del cordolo perimetrale 100 di cui alla Fig.5 della controsoffittatura e tra le estremit? dei profilati scatolari 109-110 del semi-cordolo della controsoffittatura della pass-box 34; ? altres? sempre mostrata la pluralit? di viti di fissaggio 107-108 da utilizzare ora per la giunzione di dette coppie di profilati scatolari 101 e 109-110;
? la Fig. 17 ? una assonometria isometrica in esploso dell?assieme di pannellatura verticale a tutta altezza 29 della camera bianca, comprensiva del profilato scatolare 101, costituente un cordolo laterale della controsoffittatura, e di una pluralit? di coppie di elementi di giunzione con sezione a ?T? di varia tipologia (201, 202, 203), ognuna munita di una propria conformazione e di un differente numero di elementi di vincolo o viti; dette coppie di elementi di giunzione (201, 202, 203) consentono, in una prima tipologia 201, di vincolare tra di loro sia le stesse che le varie tipologie di pannelli delle pareti (25, 26, 27, 28 e 29) della camera bianca (nella figura sono rappresentati i pannelli 301 della pannellatura verticale a tutt?altezza 29), e nelle altre due tipologie (202-203) di vincolare dette varie tipologie di pannelli (25, 26, 27, 28 e 29) ai profilati scatolari 101 costituenti il cordolo della controsoffittatura; si precisa, comunque, che gli elementi 201, accogliendo il coprigiunto posto tra i pannelli, consentono, al contrario degli altri, lo sblocco dell?assieme della pannellatura 29 per la sua sostituzione.
? la Fig. 18 riporta una coppia di rappresentazioni grafiche di detto elemento di prima tipologia 201 di Fig.17: la prima a destra ? una assonometria isometrica dell?elemento di giunzione in esame 201 completo di viti e da vincolare a coppia per il collegamento di due pannelli verticali adiacenti della camera bianca con il cordolo della controsoffittatura; la seconda rappresentazione grafica a sinistra, in identica scala, ? il suo esploso, mostrante le viti di fissaggio 107-108 necessarie per il collegamento;
? la Fig. 19 riporta una terna di proiezioni ortogonali di detto elemento di giunzione con sezione a ?T? di prima tipologia 201, senza le viti; ? la Fig. 20 riporta una coppia di rappresentazioni grafiche di detto elemento di seconda tipologia 202 di Fig.17: la prima a destra ? una assonometria isometrica dell?elemento di giunzione in esame 202 completo di viti e da vincolare a coppia per il collegamento di un pannello verticale della camera bianca con il cordolo della controsoffittatura; la seconda rappresentazione grafica a sinistra, in identica scala, ? il suo esploso, mostrante le viti di fissaggio 107-108 necessarie per il collegamento;
? la Fig. 21 riporta una terna di proiezioni ortogonali di detto elemento di giunzione con sezione a ?T? di seconda tipologia 202, senza le viti; ? la Fig. 22 riporta una coppia di rappresentazioni grafiche di detto elemento di terza tipologia 203 di Fig.17: la prima a sinistra ? una assonometria isometrica dell?elemento di giunzione in esame 203 completo di viti e da vincolare a coppia per il collegamento di un pannello verticale della camera bianca con il cordolo della controsoffittatura; la seconda rappresentazione grafica a destra, in identica scala, ? il suo esploso, mostrante le viti di fissaggio 108 necessarie per il collegamento;
? la Fig. 23 riporta una terna di proiezioni ortogonali di detto elemento di giunzione con sezione a ?T? di terza tipologia 202, senza le viti; ? la Fig. 24 ? una assonometria isometrica in esploso dell?assieme di pannellatura verticale mista 26 della camera bianca, comprensiva del profilato scatolare 101, costituente un cordolo laterale della controsoffittatura, e di una pluralit? di elementi componenti, in particolare: pannelli verticali opachi di varia larghezza e a tutta altezza 301, pannelli di sommit? 305, varie tipologie di elementi di giunzione 201-202 del cordolo 101 ai pannelli 301 e 305, mezzi di giunzione ad angolo retto 106 dei pannelli 301 in corrispondenza dello spigolo ad angolo retto della camera bianca, unitamente a elementi di giunzione 303-304 tra pannelli vetrati o trasparenti 302 e pannelli opachi, rispettivamente in linea 303 o ad angolo 304, quest?ultimo elemento parte di un assieme angolare 18, costituito a sua volta da elementi d?angolo 306, tiranti filettati 307, piastre angolari inferiori 308, il tutto collegato a profilati scatolari inferiori 309 con relative viti di collegamento 310 a pavimento, profilati di guida a livello 311 dei pannelli di parete con relativi viti di collegamento 312 e profilati antiurto, detti ?shock-adsorber? 315, tra le pannellature vetrate 302 e detti profilati metallici 311 di guida livello a pavimento;
? la Fig. 25 riporta una coppia di rappresentazioni grafiche di detto assieme angolare 18 di Fig.24, delle quali la prima a sinistra ? una assonometria isometrica dell?assieme angolare 18 in esame, rappresentato anche in esploso nella seconda a destra, in identica scala, nei suoi elementi componenti, vale a dire: un elemento d?angolo 306, un tirante filettato 307, una coppia di elementi di giunzione 304 ai pannelli trasparenti 302 o opachi, un mezzo di giunzione angolare 106 al cordolo della controsoffittatura col mezzo di serraggio 314 del tirante filettato 307 e una piastra angolare inferiore 308 con la vite di vincolo 310 a pavimento;
? la Fig. 26 riporta una coppia di rappresentazioni grafiche dell?assieme di collegamento a pavimento 16 delle pannellature verticali di Fig.24, delle quali la prima a sinistra ? una assonometria isometrica dell?assieme 16 in esame, rappresentato anche in esploso nella seconda a destra, in identica scala, nei suoi elementi componenti, vale a dire: un profilato scatolare inferiore 309, un profilato di guida a livello 311, collegato a un elemento verticale o giunto 303 tra pannelli in piano a parete tramite un assieme di vincolo rigido 313, a sua volta costituito da una coppia di elementi di vincolo a ?T capovolta? 313a-313b, un distanziatore 313c e una pluralit? di viti 313d e dadi 313e per il relativo accoppiamento reciproco di detti profilati di guida a livello 311 con detti giunti 303, come ? possibile evincere dalla stessa figura;
? la Fig. 27 riporta una coppia di rappresentazioni grafiche in assonometria isometrica dell?assieme di pannellatura verticale a tutta altezza 29 della camera bianca di cui alla Fig.17, delle quali, nella prima sopra riportata, che riporta due pannelli verticali a tutt?altezza 301, ? indicato il particolare P1, ingrandito nella rappresentazione sottostante, per meglio evidenziare le relative modalit? di accoppiamento con detta coppia di elementi di giunzione a ?T? 201 e le viti 107 utilizzate per il vincolo reciproco;
? la Fig. 28 ? una assonometria isometrica in esploso dell?assieme di pannellatura vetrata o trasparente 14 della camera bianca, munita inferiormente di pannelli trasparenti 302 e superiormente di pannelli opachi 305, detti pannelli trasparenti 302 collegati tramite detti profilati ?shock-absorber? 315 al profilato inferiore di guida a livello 310 vincolato con viti 312 al sottostante profilato scatolare di supporto 309, a sua volta vincolato a pavimento tramite ulteriori viti 310; i pannelli opachi 305 sono giuntati solidalmente a quelli vetrati 302 tramite un profilato intermedio 316, munito lateralmente di elementi a squadro 317, e una pluralit? di viti 318-319 atte a rendere solidale il relativo vincolo per mezzo della presenza di una pluralit? di elementi metallici 320 inseriti nel telaio del pannello trasparente 302; ? la Fig. 29 ? una assonometria isometrica in esploso dell?assieme di pannellatura con ?pass-box? 12 della camera bianca, munita oltre che dell?assieme componibile della ?pass-box? 321, di tiranti 322, mezzi di giunzione 201 della pannellatura ai profilati scatolari 101 del cordolo della controsoffittatura e dell?assieme di vincolo a pavimento 16;
? la Fig. 30 riporta una coppia di rappresentazioni grafiche in assonometria isometrica dell?assieme tirante 322 con mezzo di vincolo 16 a pavimento 13, delle quali la seconda a destra, riportata in identica scala, ma in esploso, consente di far meglio evincere gli elementi componenti il tirante 322 in corrispondenza del suo collegamento al profilato scatolare 309 munito di profilato guida a livello 311, in particolare: una coppia di elementi metallici a ?T capovolta? 322a superiormente muniti di foro filettato; un elemento distanziatore 322b; un piccolo golfare 322c munito di gambo filettato; un perno 322d con relativo dado 322e; un dado oblungo 322f; un tondo filettato 322g; un dado e relativo controdado 322h con rosetta 322i;
? la Fig. 31 ? una assonometria isometrica dell?assieme di pannellatura con ?pass-box? 15 della camera bianca, con punto di vista posto internamente rispetto alla stessa; dalla presente figura ? possibile evincere l?assieme componibile della ?pass-box? 321 e porzione angolare del cordolo superiore 100 della controsoffittatura;
? la Fig. 32 ? un ingrandimento dell?assonometria isometrica in esploso dell?assieme di pannellatura con ?pass-box? 15 di Fig.30, laddove meglio si evincono i profilati scatolari 101 del cordolo, unitamente al mezzo di giunzione angolare 106, oltre a un mezzo di giunzione dell?angolo 323 delle pareti della ?pass-box? senza cordolo superiore e di detta piastra inferiore d?angolo 308 di cui alla Fig.25;
? la Fig. 33 ? una assonometria isometrica del solo mezzo di giunzione dell?angolo 323 delle pareti della ?pass-box? di cui alla Fig.32;
? la Fig. 34 ? la stessa assonometria isometrica riportante detta piastra angolare 323 della Fig.33, ora in esploso, per meglio evidenziare la tipologia di viti 108 per il relativo vincolo della stessa;
? la Fig. 35 ? una assonometria isometrica dell?assieme della pannellatura 22 posta in corrispondenza della controsoffittatura della camera bianca, di cui alla Fig.4, ma da differente punto di vista, nella quale ? stato evidenziato il particolare P2;
? la Fig. 36 ? l?ingrandimento di detto particolare P2 dell?assonometria isometrica in esploso di cui alla Fig. 35, dove ora ? possibile meglio evincere alcuni elementi componenti la controsoffittatura della camera bianca e le modalit? del loro reciproco collegamento;
? la Fig. 37 ? una vista frontale che rappresenta in particolare le modalit? di vincolo di un mezzo di giunzione 401 alla parete perimetrale, il quale permette di vincolare il profilo portante o profilo intermedio 407 in modo solidale alla muratura perimetrale;
? la Fig. 38 ? una assonometria isometrica di detto mezzo di vincolo o elemento di fissaggio 401 alla parete perimetrale, di cui alla Fig.37, la quale meglio fa evincere le modalit? di collegamento rigido di detto elemento 401;
? la Fig. 39 ? una coppia di assonometrie isometriche del solo mezzo di vincolo o elemento di fissaggio 401, dalla seconda delle quali si evincono i suoi singoli elementi componenti, costituti da una staffa a ?L? 401a e due coppie di viti o perni filettati 401b;
? la Fig. 40 ? una vista frontale che riporta le staffe di bloccaggio 403 dei pannelli 410 lungo il perimetro del controsoffitto, atte ad impedire il sollevamento e la traslazione degli stessi pannelli durante il sisma;
? la Fig. 41 ? una assonometria isometrica di cui alla Fig.40 riportante unitamente, in esploso, dette staffe di bloccaggio 403;
? la Fig. 42 ? una assonometria isometrica delle sole staffe di bloccaggio 403 di cui alla Fig. 41;
? la Fig. 43 ? una vista assonometrica tridimensionale in esploso di una singola staffa di bloccaggio 403 di cui alla Fig.42;
? la Fig. 44 ? una ulteriore vista frontale che rappresenta l?elemento di fissaggio 402 alla parete perimetrale, che permette di collegare il profilo portante o intermedio 407 alla stessa muratura perimetrale; ? la Fig. 45 riporta una coppia di assonometrie isometriche, delle quali la seconda, che ? il particolare P3 ingrandito della prima, meglio evidenzia le modalit? di inserimento e vincolo di detto elemento di fissaggio 402, non solo a parete, ma anche in esploso, al fine di meglio evidenziare i suoi elementi componenti 402a e 402b e le relative modalit? di vincolo anche in posizione intermedia e non solo estremale di detto mezzo di vincolo o staffa 402;
? la Fig. 46 ? una assonometria isometrica di detta staffa 402 di cui alla Fig.45;
? la Fig. 47 ? una assonometria isometrica in esploso di detta staffa 402 di cui alla Fig. 46, dalla quale ? possibile evincere anche il suo ulteriore elemento componente di base o piastrina 402c;
? la Fig. 48 ? una vista frontale dell?elemento di incrocio 404 dei profili del controsoffitto, il quale consente di alloggiare il mezzo di sospensione 405 e di permettere il sostegno degli elementi strutturali secondari;
? la Fig. 49 ? una assonometria isometrica frontale dell?elemento di incrocio 404 dei profili del controsoffitto di cui alla Fig.48;
? la Fig. 50 ? una assonometria isometrica in esploso dell?elemento di incrocio 404 dei profili del controsoffitto di cui alla Fig.49;
? la Fig. 51 riporta una ulteriore coppia di assonometrie isometriche dell?elemento di incrocio 404 dei profili del controsoffitto di cui alla Fig.49, rispettivamente con e senza detto mezzo di sospensione 405; ? la Fig. 52 ? una assonometria isometrica in esploso dell?elemento di incrocio 404 dei profili del controsoffitto di cui alla Fig.51
? la Fig. 53 ? una assonometria isometrica dell?elemento di incrocio 404 dei profili del controsoffitto di cui alla Fig.49, unitamente a detto mezzo di sospensione 405;
? la Fig. 54 riporta una coppia di assonometrie isometriche di detto mezzo di sospensione 405 di cui alla Fig.53, rispettivamente una prima d?assieme e una seconda, identica alla prima, ma in esploso; da quest?ultima assonometria ? possibile evincere meglio i suoi elementi componenti.
Dalle figure allegate, un tecnico dell?arte evince facilmente l?idea inventiva del presente trovato consistente nell?aver risolto, in modo del tutto innovativo, il problema di realizzare un valido sistema antisismico 1 per camere bianche.
Il presente sistema antisismico 1 per camere bianche ? costituito (come ? possibile evincere dalla vista assonometrica tridimensionale di Fig.1 e in esploso di Figg.2-3) in una soluzione preferita, ma non limitativa, da:
- un assieme di elementi formanti la controsoffittatura 22, a sua volta costituita da una pluralit? di pannelli orizzontali 33 (Figg.4-7),
- un assieme di elementi di supporto della controsoffittatura 100,
- un assieme dei mezzi di collegamento e bloccaggio 200 della controsoffittatura alle pannellature verticali 25 munite di almeno un elemento pass-box 34, alle pannellature a tutta altezza 29 o alla pannellatura verticale mista 26 (Figg. 8-12), rispettivamente del tipo ribassato con finestrella superiore 28 o con pannello a tutta altezza 29 o con pannellatura verticale munita di un assieme di accesso 7 alla ?clean room? (a sua volta costituita da una porta 8 e una finestrella superiore 28 munita di guide di supporto 9 per gli elementi trasparenti) od ancora pannellatura verticale a tutta altezza 11, costituita da pannelli di varia larghezza e a tutta altezza 29, che nel complesso costituiscono un ulteriore assieme di elementi verticali portanti 30 la struttura della ?clean room? e da un assieme degli elementi formanti la struttura di base 31 della stessa camera bianca, unitamente a un assieme degli elementi formanti la nicchia angolare 32 per il passaggio dei mezzi di connessione agli impianti a servizio della stessa ?clean room?.
Le partizioni di tipo monoblocco per ?clean-room? sono composte da elementi modulari prefabbricati in stabilimento e assemblati tra loro in cantiere che a un profano possono apparire di tecnologia nota; infatti, agli stessi elementi costituenti la struttura della ?clean room? sono state apportate una pluralit? di modifiche strutturali e funzionali che li rende oltre che nuovi, anche atti ad essere idonei a resistere nella loro funzionalit? in caso di eventi tellurici.
Il presente sistema antisismico 1 consente di realizzare ambienti specifici per la lavorazione di componenti aventi caratteristiche tali da non dover essere contaminati (per esempio in farmaceutica, elettronica, sanit?) nemmeno nel caso di micro o macrosisma della sede dove ? ubicata la stessa ?clean-room?.
A tale scopo il presente sistema antisismico 1 soddisfa i seguenti requisiti fondamentali, caratterizzanti per l?appunto il presente trovato.
Innanzitutto, il fatto di risolvere finalmente il problema di rendere impossibile che qualsiasi sorta di accumulo e di ?annidamento? da parte di particelle estranee al componente che si sta producendo all?interno della ?clean-room? possa, in caso di sisma, passare all?interno della camera bianca. Detto problema ? risolvibile per le seguenti caratterizzazioni del sistema:
- tutte le superfici degli elementi a reciproco contatto, sono levigate con molta cura e precisione;
- le giunzioni verticali e orizzontali tra le pannellature sono trattate con siliconi neutri;
- la parte inferiore della pannellatura verticale viene raccordata al pavimento con elementi arrotondati, in modo tale da essere atti ad evitare la formazione di spigoli vivi;
- ogni cambio di direzione (sia angoli positivi che negativi) della pannellatura verticale ? arrotondato, come pure l?unione tra la controsoffittatura e i pannelli verticali, la quale ? convessa lungo tutto il suo perimetro;
- durante il ciclo operativo della ?clean room?, attraverso le giunzioni tra i pannelli orizzontali a pavimento e le pareti verticali con i pannelli della controsoffittatura, non c?? esistenza di infiltrazioni di particelle indesiderate o equivalente assenza di passaggio di aria, in quanto si realizza l?apposizione di un mezzo sigillante, quale un silicone neutro, sulle superfici direttamente a contatto tra loro, il quale consente, peraltro, di evitare la perdita di posizione degli stessi elementi nel caso di evento sismico;
- ? prevista l?installazione di un impianto di circolazione aerotermico atto a filtrare l?aria e purificarla costantemente e senza soluzione di continuit?, sia in fase di immissione che in fase di aspirazione della stessa aria presente nei locali della ?clean room?;
- l?aspirazione e la purificazione dell?aria ambiente ? persino garantita appieno anche nel caso di eventi sismici, essendo il sistema 1 ulteriormente caratterizzato in detti casi da una minima presenza di particelle estranee e, quindi, dall?assenza del caso di blocco indesiderato della camera bianca;
- tutti gli elementi del sistema, quali pareti, controsoffitto, impianto elettrico e di trattamento dell?aria, sono progettati per mantenere costanti le condizioni necessarie per il regolare svolgimento delle attivit? alle quali le ?clean-rooms? sono destinate.
Da quanto sopra esposto un tecnico dell?arte pu? benissimo comprendere come la peculiarit? innovativa ed inventiva del presente sistema ? rappresentata proprio dai suoi elementi componenti, i quali sono stati ideati e conformati strutturalmente e funzionalmente per consentire al sistema stesso di resistere agli eventi sismici senza che questi ne inficino la sua funzionalit? e, quindi, la sua sicurezza.
Dalle figg.1-54 riportate un tecnico dell?arte riesce a cogliere in modo molto dettagliato le caratteristiche del presente trovato.
In particolare, il cordolo 100 realizzato nella parte superiore dei pannelli ha la funzione di tenuta delle pareti e ripartizione delle sollecitazioni statiche e dinamiche in caso di sisma su tutto il perimetro della camera bianca 10, collaborando con tutti i moduli collegati. Il collegamento tra pannelli e cordolo superiore ? garantito dall?assieme dei mezzi di collegamento e bloccaggio 200 degli elementi a T, i quali possono essere realizzati in tre tipologie differenti per assolvere a diverse funzioni e con vario numero di elementi di vincolo tra i pannelli verticali e il cordolo superiore.
Il cordolo perimetrale 100 ? costituito da uno scatolare perimetrale 101 che consente la libert? di movimento dei coprigiunti presenti in ciascun modulo. Un elemento di congiunzione 102 collega gli elementi perimetrali tra loro, mentre un mezzo di controventatura 103 collega i due lati del cordolo perimetrale.
Una pluralit? di piastre garantisce (Figg.13-16) il rigido collegamento dei cordoli 101, vale a dire una piastra sinistra 104 una piastra destra 105, mentre una piastra d?angolo 106 permette il collegamento tra due scatolari posti in direzione ortogonale otre a consentire l?inserimento e il fissaggio del tirante posto all?interno del profilo ad angolo.
L?assieme delle pareti 300 ? composto da diverse tipologie di moduli che vengono impiegati (modulistiche cieche, vetrate, porte, pass-box, rivestimenti pilastri e/o canalizzazioni).
La controsoffittatura 400 realizza una chiusura ermetica all?interno di ogni stanza e garantisce il supporto ad elementi tecnici quali: plafoniere per l?illuminazione; apparecchiature di filtrazione dell?aria e apparecchiature tecniche che vengono sospese al solaio.
Le apparecchiature tecniche 500 sono sospese al controsoffitto, nella fattispecie, indicate come plafoniere e moduli di filtrazione di aria.
Le modalit? di giunzione e collegamento di detti elementi componenti sono tali da realizzare una ?clean room? ben isolata dall?ambiente esterno anche in caso di eventi sismici, pur se inserita e collegata alla parte strutturale ed impiantistica di un edificio esistente.
Gli elementi caratterizzanti la presente invenzione sono:
- i mezzi di sospensione (2 o 405), atti a mantenere in tiro la controsoffittatura 22;
- i mezzi di bloccaggio 3 dei singoli pannelli, atti ad impedire il movimento laterale e il sollevamento di ogni singolo pannello;
- i mezzi di bloccaggio perimetrale 4 dei pannelli, atti ad impedire il loro congiunto sollevamento e spostamento laterale;
- i mezzi di vincolo 5 delle traverse costituenti il telaio portante della controsoffittatura 22, a sua volta sostenuto dal cordolo perimetrale; - i mezzi di collegamento 6 tra il cordolo perimetrale e le traverse; - i mezzi di controventatura 103 degli angoli;
- i profilati scatolari formanti il cordolo perimetrale 100 superiore;
- i profilati con sezione a "T" per bloccare i pannelli e il coprigiunto verticale e scatolare perimetrale superiore;
- i profilati con sezione a "T" per bloccare i pannelli e collegare gli scatolari;
- le piastre d'angolo per collegare gli scatolari del cordolo superiore, come pure vincolare il tirante d'angolo e l'angolare in alluminio; - i mezzi di bloccaggio del pass-box o semplicemente tiranti;
- le piastre d'angolo per vincolare i pannelli nelle intercapedini dei pass-box e/o delle canalizzazioni d'aria;
- le piastre d'angolo per vincolare il tirante d'angolo, bloccare l'angolare in alluminio e i pannelli;
- le zone di vincolo del coprigiunto con le guide inferiori;
- le zone plurime di vincolo a pavimento della struttura;
- zone di vincolo dei pannelli collocati agli angoli della ?clean room? alle guide inferiori;
- le piastre d'angolo inferiori vincolate al piano di calpestio, atte a collegare ogni angolo con i profili di base e posizionare i tiranti inseriti in corrispondenza degli angoli;
- i mezzi di protezione delle parti vetrate;
- i mezzi di collegamento in orizzontale tra pannelli verticali.
In particolare, i profilati con sezione a ?T? posti superiormente al pannello della parete, di caratterizzante presentano la funzione di:
? evitare spostamenti relativi tra i pannelli della parete;
? fissare il coprigiunto, posto tra i due pannelli della parete, allo scatolare in alluminio superiore, in modo da conferirgli la funzione di ?tirante?;
? di collegare le pareti al suddetto scatolare in alluminio.
Detta sezione a ?T? permette, in caso di manutenzione, di liberare i coprigiunti/tiranti per facilitare lo smontaggio di ciascun pannello della parete, in qualsiasi posizione esso ricada. Questa peculiarit? risulta essere fondamentale e necessaria qualora si voglia sostituire un pannello.
Un altro elemento peculiare ? il cordolo superiore 100 di sostegno della controsoffittatura (22 o 400), il quale ? stato ulteriormente munito di controventature 103 negli angoli. Difatti, lungo il perimetro superiore della parete trova luogo uno scatolare metallico 101 con funzione di cordolo di irrigidimento, il quale permette all?intera controsoffittatura di comportarsi in maniera monolitica e scatolare, irrigidendo per l?appunto il piano orizzontale superiore. Il cordolo costituito da detti scatolari 101 (Fig. 3, unitamente alle Fig. 2, 4-5) viene saldamente fissato agli elementi d?angolo e ai pannelli attraverso i componenti a ?T? 102 e 106 (Figg.13-16). Inoltre, il posizionamento dei controventi 103 in corrispondenza degli angoli, di sezione sempre scatolare, contribuisce ulteriormente all?azione di irrigidimento del cordolo, scongiurando la perdita di ortogonalit? tra le pareti e rinforzando gli spigoli del sistema dove si concentrano le sollecitazioni impresse dall?evento sismico.
I vari scatolari sono collegati tra loro per mezzo di piastre in acciaio in tre conformazioni tipo: d?angolo 102, a ?T? 106 ed angolari 104-105 per il supporto dei mezzi di controventatura 103 (Figg.17-24).
Una pluralit? di viti di fissaggio 107 (preferibilmente del tipo 4,8 millimetri per 70 millimetri) vincolano le piastre 105-106 agli scatolari (101 e 103) che formano il cordolo perimetrale e i controventi.
Una ulteriore pluralit? di viti di fissaggio 108 (preferibilmente del tipo 4,8 millimetri per 50 millimetri), vincolano ulteriormente le piastre 105-106 agli scatolari (101 e 103) che formano il cordolo perimetrale e i controventi.
Un ulteriore elemento peculiare ? costituito dalle piastre d'angolo inferiori 18 vincolate al piano di calpestio, atte a collegare ogni angolo con i profili di base e posizionare i tiranti inseriti in corrispondenza degli angoli collocati ad angolo sulla parete: detto assieme ? composto da tre elementi fondamentali, i quali insieme concorrono alla formazione di un secondo ?tirante?, in quanto collega la base della ?clean room? con il cordolo di sommit? delle pareti, evitando cos? il fenomeno del ribaltamento della stessa ?clean room? in caso di evento sismico.
Il primo elemento che compone il sistema d?angolo consiste in un profilo angolare metallico fissato al suolo mediante barra filettata e ancorante meccanico che, attraverso la sua particolare sagoma, si inserisce sia negli elementi della guida, posti inferiormente alle pareti, che nel profilo angolare in alluminio.
Il secondo elemento che compone il sistema d?angolo ? una barra filettata, la quale, fissata inferiormente al profilo angolare metallico, svolge la funzione di tirante, attraversando la parte cava del profilo d?angolo e fuoriuscendo in sommit?, dove ? fissata ad una piastra metallica d?angolo.
Il terzo elemento che compone il sistema d?angolo ? il profilo d?angolo: esso consente di bloccare e porre in tensione la barra filettata proveniente dal basso e funge da collegamento tra i vari profilati perpendicolarmente posti in testa alle pareti. Una variante di profilo d?angolo viene impiegata qualora non si introduca il cordolo superiore, allorquando quest?ultimo non sia necessario.
Il collegamento dei coprigiunti alla guida inferiore si attua collegando i moduli di parete monoblocco adiacenti della clean-room tra loro col profilo di coprigiunto, il quale possiede la funzione di tenere costante la distanza del giunto e di collaborare alla resistenza ai carichi trasversali ai pannelli (fuori piano). Il profilo appena descritto pu? essere scomposto, spostato e rimosso, consentendo la sostituzione di un singolo pannello in qualsiasi posizione quest?ultimo si trovi all?interno di una tratta.
L?innovazione permette di utilizzare il coprigiunto come ?tirante?, con la funzione di evitare il sollevamento e la dislocazione del cordolo superiore e dei pannelli durante l?evento sismico.
Il mezzo di collegamento ? composto da due elementi in acciaio a forma di ?chiave a T a brugola? da inserire in un ambiente cavo del profilo della guida inferiore, sui quali viene disposto un elemento piatto che funge da distanziatore e base di appoggio per il coprigiunto.
Il coprigiunto cavo nel suo interno accoglie le lame delle ?chiavi? sopracitate; coprigiunto e ?chiavi? vengono solidarizzati mediante tre perni posizionati in fori presenti sia nel coprigiunto che nelle ?chiavi?. Nella parte superiore, come gi? accennato, il coprigiunto viene vincolato agli elementi a ?T? in alluminio.
Il sistema che blocca il coprigiunto alla base della parete ? smontabile e rimovibile, consentendo lo smontaggio dei singoli pannelli senza dover intervenire sui moduli attigui.
Il fissaggio tra i pannelli della parete in orizzontale avviene in questo modo: i pannelli della parete che necessitano di un collegamento orizzontale, poich? composti dall?unione di due tipologie differenti (parte vetrata e parte opaca) o per poter far fronte ad un?altezza richiesta maggiore di quella limite di produzione, vengono solidarizzati tra loro mediante un dispositivo di connessione che conserva il peculiare vantaggio di consentire la sostituzione dell?intero modulo senza dover necessariamente intervenire sui moduli posti in adiacenza.
Le protezioni delle superfici trasparenti o vetrate sono realizzate ponendo particolare attenzione al fatto che nella parte inferiore dei moduli vetrati, per evitare il martellamento, dovuto all?azione sismica, tra vetro e parte metallica della guida inferiore, viene posizionata una particolare protezione; questa, ripartendo su una superficie molto ampia l?azione concentrata dovuta agli urti, evita concentrazioni di tensione e, quindi, eventuali rotture o scheggiature degli elementi a contatto.
L?assieme di vincolo rigido 313 dei giunti di pannelli alla guida di base ? formato da un primo elemento di vincolo a ?T? capovolta 313a; un secondo elemento di vincolo a ?T? capovolta 313b; un distanziatore 313c; e una pluralit? di perni 313d e dadi 313.
Gli impianti elettrici installati nella camera bianca sono concepiti in modo da consentire il movimento relativo tra ?clean room? e struttura circostante, oltre ad essere fermamente collegati a quegli elementi soggetti ad elevate accelerazioni. L?innovazione adottata consente agli impianti elettrici di rimanere funzionali durante e dopo l?evento sismico fino ad accelerazioni che superano due volte l?accelerazione di gravit? (accelerazioni sino a ?due g?).
L?elemento di vincolo 401 alla parete perimetrale della controsoffittatura 400 permette di collegare il profilo portante o intermedio 407 per vincolarlo alla muratura perimetrale (Figg.37-39).
Le staffe di blocco 402 dei pannelli alla struttura del controsoffitto 400 consentono di vincolare rigidamente ogni singolo pannello su tutti i suoi quattro lati. Le staffe 402 evitano altres?, oltre che il sollevamento dei pannelli, anche la loro traslazione laterale, evitandone la fuoriuscita dalla sede (Figg. 40-47). La staffa 402 ? costituita da un primo elemento metallico 402a che forma la parte strutturale della staffa, un mezzo di fissaggio o vite 402b e una guarnizione 402 c che viene posta alla base della staffa per ammortizzare le vibrazioni dei pannelli 410 sui profili perimetrali e strutturali (406, 407, 408).
Sono altres? previste staffe di bloccaggio 403 dei pannelli lungo il perimetro del controsoffitto 400, le quali impediscono il sollevamento e la traslazione degli stessi pannelli.
Un elemento innovativo ? l?elemento di incrocio 404 dei profili del controsoffitto 400. Esso permette di alloggiare il sistema di sospensione e di sostenere gli elementi strutturali secondari.
Un ulteriore mezzo di irrigidimento ? costituito dall?angolare perimetrale 406 del controsoffitto 400 con funzione di finitura e di sostegno del controsoffitto (Figg. 48-54).
Il profilo strutturale portante 407, opportunamente sospeso, con funzione di sostegno dei pannelli e delle strutture secondarie supporta i mezzi di blocco dei pannelli (402 e 403), di collegamento con gli altri elementi strutturali (401 e 404) e dei pannelli 410.
Il profilo strutturale secondario 408, fissato a quello primario, consente di formare il reticolo di fissaggio e blocco dei pannelli che formano il controsoffitto 400. Esso ? collegato a quello primario attraverso opportune giunzioni.
Un elemento di raccordo e finitura 409 dell?angolo interno a novanta gradi garantisce un?ottimale finitura, altre versioni raccordano angoli esterni o altre gradazioni.
Il pannello del controsoffitto 410 inserito nella struttura ? ivi rigidamente vincolato. Esso forma un elemento di finitura e/o tecnico di isolamento dell?ambiente nel quale viene posto. Contribuisce alla tenuta ermetica, come pure alla finitura e all?isolamento dell?ambiente.
L?elemento di incrocio 404 dei profili del controsoffitto permette di alloggiare il sistema di sospensione, come pure il sostegno degli elementi strutturali secondari. Esso ? fondamentalmente costituito da un elemento metallico di forte spessore a forma di croce 404a per consentire il fissaggio degli elementi strutturali e alloggiare la sospensione del controsoffitto 400, un elemento di raccordo 404b degli elementi strutturali secondari 408 all?elemento strutturale portante 407, il quale viene bloccato da un perno filettato 404d. Un elemento di fissaggio 404c vincola la piastra a croce 404a alle parti strutturali del controsoffitto (407-408), mentre un perno filettato 404d collega l?elemento metallico a croce 404a all?elemento di raccordo 404b. Un foro filettato 404e ? predisposto per l?inserimento della sospensione del controsoffitto 400.
Gli impianti di trattamento dell?aria (UTA) sono costituiti da macchinari per il trattamento dell?aria e da canalizzazioni rigide opportunamente vincolate alla struttura in cui ? ubicata la ?clean room?. Essi sono collegati alla ?clean room? mediante elementi flessibili, che evitano, senza deteriorarsi, l?incremento di sollecitazioni nell?impianto stesso o nella ?clean room?. L?impianto di trattamento dell?aria rimane operativo durante e dopo il sisma per accelerazioni che superano due volte l?accelerazione di gravit? (accelerazioni sino a ?due g?).
Il mezzo di sospensione (2 o 405) consente di sospendere la controsoffittatura 22 della camera bianca e/o altri elementi sospesi e collegati alla stessa controsoffittatura 22 con regolazione millimetrica, conservando una propria libert? di spostamento e sollecitazioni sempre nella direzione del proprio asse e mai in direzione tagliante.
L?innovazione consente di disaccoppiare il sistema ?clean room? dal solaio soprastante, in modo che le sollecitazioni dovute al peso proprio del controsoffitto non siano particolarmente aggravate dall?evento sismico. Infatti, le componenti della sospensione consentono alla stessa di allungarsi a seguito di azioni e spostamenti dovuti al sisma e di ritornare nella configurazione iniziale al termine dell?azione perturbante.
Il mezzo di sospensione del controsoffitto 405 (Fig.48-51 e 53-54), se sollecitato, permette un grado di libert? in ogni verso di rotazione con angolo superiore ai novanta gradi e un allungamento di oltre quaranta millimetri, garantendo il ritorno elastico alle condizioni ante sollecitazione.
Il mezzo di sospensione 405 permette di seguire l?andamento degli spostamenti dovuti al sisma mantenendo inalterate le caratteristiche di rigidezza e sostegno al controsoffitto. Il mezzo di sospensione 405 permette di sospendere oltre che al controsoffitto stesso anche altri elementi tecnici che possono essere inseriti nel controsoffitto.
Esso ? fondamentalmente costituito da (Fig.54): un gruppo di molle 405a; un cilindro metallico 405b; una barra filettata inferiore 405c; un gruppo di anelli inferiori 405d; una rondella 405e; un dado e controdado 405f; una barra filettata superiore 405g; un elemento prismatico 405i in acciaio; un ulteriore dado e controdado 405h; un?ulteriore rondella 405l; e un gruppo di anelli superiore 405m.
Il gruppo di molle 405a ha la funzione di mezzo di assorbimento dei carichi aggiuntivi che si verificano con l?improvviso spostamento laterale dovuto all?evento sismico. Le molle 405a lavorano sotto sforzo in compressione inserite in un cilindro che evita lo spostamento fuori dal suo asse, evitandone lo snervamento. Il gruppo di molle 405a permette, quando sollecitato, di comprimersi e cedere lo spazio tra le spire per concederlo al recupero della lunghezza richiesta dallo spostamento laterale dovuto dalla sollecitazione sismica.
Il cilindro metallico 405b atto a ricevere il gruppo di molle con la funzione di contenere in asse le stesse ed evitarne lo snervamento.
La barra filettata 405c ha la funzione di tirante in sospensione del sistema 1 e permette la regolazione micrometrica della lunghezza complessiva della sospensione. La barra di sospensione 405c attraversa l?anello in acciaio 405i e il gruppo di molle 405a e si collega al gruppo di anelli inferiori 405d. La barra di sospensione attraversa anche un elemento prismatico 405i in acciaio ed ? ulteriormente vincolata con dadi e controdadi 405h e si collega con il gruppo di anelli superiore 405m.
Il gruppo di anelli metallici inferiore 405d consente la rotazione della sospensione in ogni direzione. Essi si bloccano alla struttura attraverso l?elemento a croce 404 che riceve il perno filettato che fa parte del gruppo di anelli inferiore 405d.
La rondella 405e posizionata al temine del gruppo molle ripartisce la sollecitazione ricevuta dal sisma trasferendola al gruppo molle 405a.
Il dado e controdado 405f di bloccaggio della barra filettata 405c vengono avvitati in posizione scarica dal carico e posti tra il gruppo molle 405a e la rondella o rosetta 405e.
Gli ulteriori dadi 405h bloccano la barra filettata 405g all?elemento prismatico in acciaio 405i, il quale contiene il gruppo molle 405a e collega le barre filettate inferiore 405c e superiore 405g.
La rondella metallica 405l ? posizionata tra l?elemento prismatico 405i e dadi 405h che bloccano la barra filettata superiore 405g.
Il gruppo di anelli superiore 405m consente la rotazione della sospensione in ogni direzione ed ? rigidamente vincolato all?elemento portante superiore.
Il vincolo dei pannelli del controsoffitto 400 ? garantito, quindi, dalla staffa di fissaggio 402 dei pannelli del controsoffitto, la quale, grazie alla sua particolare conformazione, ne impedisce il sollevamento e gli spostamenti nel piano. Questo elemento viene solidarizzato al profilo in alluminio, posto a sostegno dei pannelli, per mezzo di viti 402b, che lo bloccano stabilmente durante l?evento sismico; inoltre, ? possibile rimuoverlo per consentire le operazioni di sostituzione del singolo pannello del controsoffitto oppure di ispezione del plenum.
Altre due tipologie di staffe, con sagoma simile alla precedente, vengono poste lungo il perimetro per assolvere la stessa funzione.
I profili con sagoma a T (102-104), posti superiormente al pannello della parete (Figg.17-24), hanno la funzione di:
? evitare spostamenti relativi tra i pannelli della parete;
? fissare il coprigiunto, posto tra i due pannelli della parete, allo scatolare in alluminio superiore, in modo da conferirgli la funzione di ?tirante?;
? di collegare le pareti al suddetto scatolare in alluminio.
La sua sagoma permette di liberare all?occasione i coprigiunti/tiranti per consentire lo smontaggio di ciascun pannello della parete, appartenete alla tratta, ed in qualsiasi posizione esso ricada. Questa peculiarit? risulta essere fondamentale e necessaria qualora si voglia sostituire un pannello.
Lungo il perimetro superiore della parete trova luogo uno scatolare metallico con funzione di ?cordolo?, che permette all?intero sistema di comportarsi in maniera monolitica e scatolare, irrigidendo un piano orizzontale superiore. Il ?cordolo? viene saldamente fissato agli elementi d?angolo e ai pannelli attraverso i componenti a ?T? gi? descritti. Inoltre, il posizionamento dei controventi diagonali in corrispondenza degli angoli, di sezione sempre scatolare, contribuisce all?azione del cordolo, scongiurando la perdita di ortogonalit? tra le pareti e rinforzando gli spigoli del sistema dove si concentrano le sollecitazioni impresse dal sisma.
I vari scatolari sono collegati tra loro per mezzo di piastre in acciaio raggruppabili secondo tre conformazioni tipologiche: d?angolo, a ?T? e di controvento.
Il sistema d?angolo della parete (Fig.25) ? composto da tre elementi fondamentali che insieme concorrono alla formazione di un secondo sistema di ?tirante?. Esso collega la base della ?clean room? con il cordolo di sommit? delle pareti, evitando il ribaltamento della ?clean room?.
Il primo elemento che compone il sistema d?angolo consiste in un profilo angolare metallico fissato al suolo mediante barra filettata e ancorante meccanico che, attraverso la sua particolare sagoma, si inserisce sia negli elementi della guida, posti inferiormente alle pareti, che nel profilo angolare in alluminio.
Il secondo elemento che compone il sistema d?angolo ? una barra filettata, la quale, fissata inferiormente al profilo angolare metallico, svolge la funzione di tirante, attraversando la parte cava del profilo d?angolo e fuoriuscendo in sommit?, dove ? fissata ad una piastra metallica d?angolo.
Il terzo elemento che compone il sistema d?angolo ? il profilo d?angolo. Esso consente di bloccare e porre in tensione la barra filettata proveniente dal basso e funge da collegamento tra i vari scatolari perpendicolari posti in testa alle pareti. Una variante di profilo d?angolo viene impiegata qualora non si introduca il cordolo superiore poich? non necessario.
Il collegamento dei coprigiunti alla guida inferiore avviene proprio in corrispondenza delle zone di vincolo, laddove i moduli di parete monoblocco adiacenti della parete della ?clean-room? sono collegati tra loro dal profilo di coprigiunto, che possiede la funzione di tenere costante la distanza del giunto e di collaborare alla resistenza ai carichi trasversali ai pannelli, solitamente non complanari. Il profilo appena descritto pu? essere scomposto, spostato e rimosso, consentendo la sostituzione di un singolo pannello in qualsiasi posizione quest?ultimo si trovi all?interno di una tratta.
L?innovazione permette di utilizzare il coprigiunto come ?tirante?, con la funzione di evitare il sollevamento e la dislocazione del cordolo superiore e dei pannelli durante l?evento sismico.
Il vincolo reciproco si caratterizza proprio per il fatto che ? presenti una coppia di elementi in acciaio a forma di ?chiave a T del tipo a brugola? da inserire in un ambiente cavo del profilo della guida inferiore, sui quali viene disposto un elemento piatto che funge da distanziatore e base di appoggio per il coprigiunto.
Il coprigiunto cavo nel suo interno accoglie le lame delle ?chiavi? sopracitate; coprigiunto e ?chiavi? vengono solidarizzati mediante tre perni posizionati in fori presenti sia nel coprigiunto che nelle ?chiavi?. Nella parte superiore, come gi? accennato, il coprigiunto viene vincolato agli elementi a ?T? in alluminio.
Il sistema che blocca il coprigiunto alla base della parete ? smontabile e rimovibile, consentendo lo smontaggio dei singoli pannelli senza dover intervenire sui moduli attigui.
Il fissaggio tra i pannelli della parete in orizzontale ? altrettanto agevole, in quanto i pannelli della parete che necessitano di un collegamento orizzontale, o per il fatto di essere composti dall?unione di due tipologie differenti (parte vetrata e parte opaca) o per poter far fronte ad un?altezza richiesta maggiore di quella limite di produzione, vengono solidarizzati tra loro mediante un dispositivo di connessione che conserva il peculiare vantaggio di consentire la sostituzione dell?intero modulo senza dover necessariamente intervenire sui moduli posti in adiacenza.
La protezione delle superfici vetrate avviene soprattutto nella parte inferiore dei moduli vetrati, per evitare il martellamento, che pu? verificarsi contemporaneamente all?evento sismica, tra vetro e parte metallica della guida inferiore. A tal riguardo viene posizionata una particolare protezione, la quale, ripartendo il carico dell?azione concentrata dovuta agli urti oscillatori su una superficie molto ampia, evita concentrazioni di tensione e, quindi, eventuali rotture o scheggiature degli elementi a contatto.
Per quanto attiene, invece, gli impianti elettrici, essi sono concepiti in modo da consentire il movimento relativo tra ?clean-room? e struttura circostante, oltre ad essere rigidamente collegati a quegli elementi soggetti ad elevate accelerazioni. L?innovazione adottata consente agli impianti elettrici di rimanere funzionali durante e dopo l?evento sismico sino ad accelerazioni che superano due volte l?accelerazione di gravit? (2g).
Gli impianti di trattamento dell?aria (UTA) sono a loro volta costituiti da macchinari per il trattamento dell?aria e da canalizzazioni rigide opportunamente vincolate alla struttura in cui ? ubicata la ?clean-room?. Essi sono collegati alla ?clean-room? mediante elementi flessibili, atti ad evitare, senza deteriorarsi, l?incremento di sollecitazioni nell?impianto stesso o nella ?clean-room?, in caso di evento sismico. L?impianto di trattamento dell?aria rimane operativo durante e dopo il sisma per accelerazioni che superano due volte l?accelerazione di gravit? (2g).
Dal riscontro ottenuto, infatti, da prove di laboratorio su tavola vibrante di un prototipo realizzato di ?clean room? anti-sismica, il sistema costituito da controsoffitto e partizioni, sia in acciaio che in laminato ad alta pressione (HPL), comprensivi degli impianti per la gestione di apertura delle porte e dei pass-box, di illuminazione e di trattamento dell?aria (UTA), ha resistito a sollecitazioni sismiche caratterizzate da accelerazioni maggiori di ?2g? senza che il prodotto abbia riscontrato perdite di resistenza e di funzionalit?.
Il presente trovato, con riferimento alla sua fattibilit? tecnicoindustriale, presenta il vantaggio di offrire un?elevata semplicit? di fabbricazione industriale e al contempo un utilizzo di materiali rispondenti alle attuali esigenze di qualit?, resistenza nel tempo ed impatto ambientale nullo o almeno minimizzato.
Un altro indubbio vantaggio del presente trovato ? quello di aver minimizzato ulteriormente i costi di fabbricazione e di impianto del sistema antisismico per camere bianche.
? anche evidente che agli esempi di realizzazione precedentemente descritti a solo titolo illustrativo, ma non limitativo, potranno essere apportati numerosi ritocchi, adattamenti, integrazioni, varianti e sostituzioni di elementi con altri funzionalmente equivalenti, senza peraltro uscire dall?ambito di protezione delle seguenti rivendicazioni.
LEGENDA
1. SISTEMA ANTISISMICO PER CAMERA BIANCA (CLEAN ROOM)
2. MEZZI DI SOSPENSIONE CON CAPACIT? DI: SOSTENERE IL CARICO DEL
CONTROSOFFITTO; COMPENSARE L'ALLUNGAMENTO DOVUTO AGLI
SPOSTAMENTI RELATIVI (SOLAIO E PIANO CONTROSOFFITTO);
RUOTARE DI 360? (SENZA LA PRESENZA DI VINCOLI ALLA STESSA
ROTAZIONE)
3. MEZZI DI BLOCCAGGIO DEI SINGOLI PANNELLI, ATTI AD IMPEDIRE IL
MOVIMENTO LATERALE E IL SOLLEVAMENTO DI OGNI SINGOLO
PANNELLO
4. MEZZI DI BLOCCAGGIO PERIMETRALE DEI PANNELLI, ATTI AD
IMPEDIRE IL LORO CONGIUNTO SOLLEVAMENTO E SPOSTAMENTO
LATERALE
5. MEZZI DI VINCOLO DELLE TRAVERSE COSTITUENTI IL TELAIO
PORTANTE DELLA CONTROSOFFITTATURA 22, A SUA VOLTA
SOSTENUTO DAL CORDOLO PERIMETRALE
6. MEZZI DI COLLEGAMENTO TRA IL CORDOLO PERIMETRALE E LE TRAVERSE MUNITE DI MEZZI DI VINCOLO 5
7. ASSIEME DELLA PORTA D?ACCESSO ALLA CAMERA BIANCA E DELLA FINESTRA SOVRASTANTE
8. PORTA D?ACCESSO
9. GUIDE DI SUPPORTO DEI VETRI
10. CAMERA BIANCA
11. ASSIEME DELLA PANNELLATURA POSTA AI FIANCHI DELLA PORTA D?ACCESSO 8
12. ASSIEME DELL PANNELATURA VERTICALE CON ?PASS-BOX?
13. ASSIEME TIRANTE CON MEZZO DI VINCOLO A PAVIMENTO
14. ASSIEME DELLA PANNELLATURA PARZIALMENTE VETRATA O TRASPARENTE DELLA CAMERA BIANCA
15. VISTA ANGOLO INTERNO DELLA ?PASS-BOX?
16. ASSIEME DI VINCOLO A PAVIMENTO DELLE PANNELLATURE VERTICALI
17. -------18. ASSIEME D?ANGOLO
19. --------20. MEZZI DI COLLEGAMENTO IN ORIZZONTALE TRA PANNELLI VERTICALI 21. SERRATURA A CHIAVE DELLA PORTA D?ACCESSO ALLA CAMERA BIANCA
22. CONTROSOFFITTATURA DELLA CAMERA BIANCA
23. --------24. --------25. ASSIEME DELLA PANNELLATURA VERTICALE MUNITA DI ELEMENTO PASS-BOX 34 E PANNELLI A TUTTA ALTEZZA 29
26. ASSIEME DELLA PANNELLATURA VERTICALE MISTA,
RISPETTIVAMENTE, DEL TIPO RIBASSATO 27, CON FINESTRELLA
SUPERIORE 28 E CON PANNELLO A TUTTA ALTEZZA 29
27. PANNELLATURA VERTICALE DI TIPOLOGIA RIBASSATA
28. FINESTRELLA SU PANNELLATURA RIBASSATA 27
29. PANNELLATURA VERTICALE A TUTTA ALTEZZA COSTITUITA DA PANNELLI DI VARIA LARGHEZZA E A TUTTA ALTEZZA
30. ASSIEME DI ELEMENTI VERTICALI PORTANTI LA STRUTTURA DELLA CAMERA BIANCA
31. ASSIEME DEGLI ELEMENTI FORMANTI LA STRUTTURA DI BASE DELLA CAMERA BIANCA
32. ASSIEME DEGLI ELEMENTI FORMANTI LA NICCHIA ANGOLARE PER IL
PASSAGGIO DEI MEZZI DI CONNESSIONE AGLI IMPIANTI A SERVIZIO
DELLA ?CLEAN ROOM?
33. PANNELLATURA ORIZZONTALE DELLA CONTROSOFFITTATURA 22 34. ANTA DELLA PASS-BOX O PASS-BOX
35. -----------
100 ASSIEME DEGLI ELEMENTI FORMANTI IL CORDOLO PERIMETRALE
SUPERIORE DELLA CAMERA BIANCA DI SUPPORTO DELLE TRAVERSE
DELLA CONTROSOFFITTATURA
101 PROFILATI SCATOLARI FORMANTI IL CORDOLO PERIMETRALE SUPERIORE
102 MEZZO DI GIUNZIONE A ?T? DEGLI SCATOLARI
103 MEZZI DI CONTROVENTATURA DEGLI ANGOLI
104 MEZZO DI GIUNZIONE AD ANGOLO OTTUSO ALL?ESTREMIT? DESTRA DELLA CONTROVENTATURA 103
105 MEZZO DI GIUNZIONE AD ANGOLO OTTUSO ALL?ESTREMIT? SINISTRA DELLA CONTROVENTATURA 103
106 MEZZO DI GIUNZIONE AD ANGOLO RETTO
107 PRIMA PLURALIT? DI VITI DI GIUNZIONE DEI MEZZI 105-106, RISPETTIVAMENTE AGLI SCATOLARI 101 E 103
108 SECONDA PLURALIT? DI VITI DI GIUNZIONE DEI MEZZI 105-106, RISPETTIVAMENTE AGLI SCATOLARI 101 E 103
109 CORDOLO SCATOLARE SECONDARIO DI LUNGHEZZA MINORE PER PASS-BOX
110 CORDOLO SCATOLARE SECONDARIO DI LUNGHEZZA MAGGIORE PER PASS-BOX
200 ASSIEME DEI MEZZI DI COLLEGAMENTO E BLOCCAGGIO DELLA CONTROSOFFITTATURA ALLE PANNELLATURE VERTICALI
201 MEZZO DI GIUNZIONE COSTITUITO DA UNA COPPIA DI PROFILATI
CON SEZIONE A "T" PER IL COLLEGAMENTO DI DUE PANNELLI 301
ADIACENTI CON IL CORDOLO DELLA CONTROSOFFITTATURA
202 ELEMENTI DI GIUNZIONE O PROFILATI CON SEZIONE A "T" PER IL
COLLEGAMENTO DI UN PANNELLO CON LA CONTROSOFFITTATURA
DA VINCOLARE CON VITI
203 ELEMENTI DI GIUNZIONE O PROFILATI CON SEZIONE A "T" PER IL
COLLEGAMENTO DI UN PANNELLO CON LA CONTROSOFFITTATURA DA VINCOLARE CON MAGGIOR NUMERO DI VITI
300 PARTE INFERIORE ASSEMBLATA DELLA CAMERA BIANCA
301 PANNELLATURA VERTICALE OPACA A TUTT?ALTEZZA E DI VARIA LARGHEZZA
302 PANNELLATURA VERTICALE VETRATA O TRASPARENTE
303 ELEMENTO DI GIUNZIONE TRA PANNELLI IN LINEA COMPOSTO DA UN
ELEMENTO DI ALLUMINIO E DA UNA COPPIA DI GUARNIZIONI
CONTRAPPOSTE CON PREDISPOSIZIONE DI FISSAGGIO NELLA PARTE
INFERIORE ALL?ASSIEME DI BLOCCO 313
304 ELEMENTO DI GIUNZIONE TRA PANNELLI AD ANGOLO DA COLLEGARE ALL?ASSIEME DI BLOCCO AD ANGOLO 306
305 PANNELLO VERTICALE OPACO IN SOMMIT? ALLE VETRATE
306 ELEMENTO D?ANGOLO PER PANNELLI IN LINEA
307 TIRANTE FILETTATO IN ACCIAIO RIGIDAMENTE VINCOLATO NELLA
SUA PARTE INFERIORE E COLLEGATO ALL?ANGOLARE SUPERIORE 106
308 PIASTRA INFERIORE D?ANGOLO COLLEGANTE LE GUIDE INFERIORI AD ANGOLO RETTO, IL PROFILATO D?ANGOLO E IL TIRANTE
309 PROFILATO SCATOLARE INFERIORE SUL QUALE SONO POGGIATI I
PANNELLI VERTICALI COSTITUENTI LE PARETI E A SUA VOLTA
RIGIDAMENTE VINCOLATO A PAVIMENTO
310 VITI PER VINCOLO A PAVIMENTO DELL?ELEMENTO D?ANGOLO 306 311 PROFILATI DI GUIDA A LIVELLO DEI PANNELLI VERTICALI DELLE PARETI LATERALI DELLA CAMERA BIANCA
312 VITI DI COLLEGAMENTO DEI PROFILATI GUIDA 311
313 ASSIEME DI VINCOLO RIGIDO DEI GIUNTI DEI PANNELLI ALLA GUIDA DI BASE (313a PRIMO ELEMENTO DI VINCOLO A ?T? CAPOVOLTA; 313b SECONDO ELEMENTO DI VINCOLO A ?T? CAPOVOLTA; 313c DISTANZIATORE; 313d PERNI; 313e DADI)
314 MEZZO DI SERRAGGIO DEL TIRANTE FILETTATO 307
315 PROFILATI ANTIURTO (?SHOCK-ABSORBER?) TRA PANNELLATURE VETRATE E PANNELLATURE METALLICHE
316 PROFILATO INTERMEDIO DI GIUNZIONE SOLIDALE DEI PANNELLI 305 E 302
317 ELEMENTO A SQUADRO COLLEGANTE 316 A 305
318 VITI PER IL VINCOLO DI 371 A 305
319 VITI PER IL VINCOLO DI 316 A 320
320 ELEMENTI METALLICI INSERITI NEL TELAIO DELLA PANNELLATURA
302 PER CONSENTIRE LA GIUNZIONE SOLIDALE DI 302 A 305
321 ASSIEME COMPONIBILE DELLA PASS-BOX
322 TIRANTE PER PASS-BOX (322a ELEMENTO METALLICO A ?T? CAPOVOLTA, SUPERIORMENTE FORATO; 322b DISTANZIATORE; 322c COLLARINO FILETTATO MUNITO DI GAMBO FILETTATO; 322d PERNO FILETTATO; 322e DADO PER PERNO 322d; 322f DADO OBLUNGO INTERAMENTE FILETTATO PER ANCORAGGIO DI 322c E 322g; 322G TONDO FILETTATO; 322h DADO E CONTRODADO; 322i ROSETTA) 323 MEZZO DI GIUNZIONE ANGOLARE DEI CORDOLI SUPERIORI 109-110 DELLE PARETI DELLA PASS-BOX
400 CONTROSOFFITTATURA DELLA CAMERA BIANCA
401 MEZZI DI GIUNZIONE ALLA PARETE PERIMETRALE DEL PROFILO
PORTANTE O INTERMEDIO 407 DI COPERTURA IN CORRISPONDENZA
DELLA CONTROSOFFITTATURA DELLA CAMERA BIANCA
402 STAFFE DI BLOCCO DEI PANNELLI ALLA STRUTTURA DEL
CONTROSOFFITTO, COSTITUITE DA: UN PRIMO ELEMENTO
METALLICO 402a CHE FORMA LA PARTE STRUTTURALE DELLA STAFFA, UN MEZZO DI FISSAGGIO O VITE 402b E UNA GUARNIZIONE 402c CHE VIENE POSTA ALLA BASE DELLA STAFFA PER
AMMORTIZZARE LE VIBRAZIONI DEI PANNELLI 410 SUI PROFILI
PERIMETRALI E STRUTTURALI (406, 407, 408).
403 STAFFE DI BLOCCAGGIO DEI PANNELLI LUNGO IL PERIMETRO DEL
CONTROSOFFITTO IMPEDENTI IL SOLLEVAMENTO E LA TRASLAZIONE DEI PANNELLI COMPONENTI LO STESSO PERIMETRO
404 ELEMENTO DI INCROCIO DEI PROFILI DEL CONTROSOFFITTO PER
PERMETTERE DI ALLOGGIARE IL MEZZO DI SOSPENSIONE 405 E DI
SOSTENERE GLI ELEMENTI STRUTTURALI SECONDARI.
405 MEZZO DI SOSPENSIONE DEL CONTROSOFFITTO, IL QUALE, SE
SOLLECITATO, PERMETTE UN GRADO DI LIBERT? IN OGNI VERSO DI
ROTAZIONE CON ANGOLO SUPERIORE AI 90? E UN ALLUNGAMENTO
DI OLTRE QUARANTA MILLIMETRI, GARANTENDO IL RITORNO
ELASTICO ALLE CONDIZIONI ANTE SOLLECITAZIONE E LA
SOSPENSIONE DI ALTRI ELEMENTI TECNICI DA INSERIRE NEL
CONTROSOFFITTO. ESSO ? COSTITUITO DA UN GRUPPO DI MOLLE
405a; UN CILINDRO METALLICO 405 b; UNA BARRA FILETTATA INFERIORE 405c; UN GRUPPO DI ANELLI INFERIORI 405d; UNA RONDELLA 405e; UN DADO E CONTRODADO 405f; UNA BARRA FILETTATA SUPERIORE 405g; UN ELEMENTO PRISMATICO 405i IN ACCIAIO; UN ULTERIORE DADO E CONTRODADO 405h; UN?ULTERIORE RONDELLA 405l; E UN GRUPPO DI ANELLI SUPERIORE 405m.
406 ANGOLARE PERIMETRALE DEL CONTROSOFFITTO CON FUNZIONE DI FINITURA E DI SOSTEGNO DEL CONTROSOFFITTO.
407 PROFILO STRUTTURALE PORTANTE, OPPORTUNAMENTE SOSPESO,
CON FUNZIONE DI SOSTEGNO DEI PANNELLI E DELLE STRUTTURE
SECONDARIE. SU DI ESSO VENGONO APPLICATI I SISTEMI DI BLOCCO
DEI PANNELLI (402 ? 403), DI COLLEGAMENTO CON GLI ALTRI
ELEMENTI STRUTTURALI (404 - 401) E DEI PANNELLI (410).
408 PROFILO STRUTTURALE SECONDARIO, FISSATO A QUELLO PRIMARIO
CONSENTE DI FORMARE IL RETICOLO DI FISSAGGIO E BLOCCO DEI
PANNELLI CHE FORMANO IL CONTROSOFFITTO. ESSO ? COLLEGATO A
QUELLO PRIMARIO ATTRAVERSO OPPORTUNE GIUNZIONI (404).
409 ELEMENTO DI RACCORDO E FINITURA DELL?ANGOLO INTERNO A 90?
(ALTRE VERSIONI RACCORDANO ANGOLI ESTERNI O ALTRE
ANGOLATURE).
410 PANNELLO DEL CONTROSOFFITTO INSERITO NELLA STRUTTURA E
BLOCCATO. ESSO FORMA UN ELEMENTO DI FINITURA E/O TECNICO
DI ISOLAMENTO DEL LOCALE NEL QUALE VIENE POSTO. ESSO
CONTRIBUISCE ALLA TENUTA ERMETICA, ALLA FINITURA E
ALL?ISOLAMENTO DELL?AMBIENTE.
500 APPARECCHIATURE TECNICHE SOSPESE AL CONTROSOFFITTO, COME PLAFONIERE E MODULI DI FILTRAZIONE DI ARIA.
P1 PARTICOLARE DI CUI ALLA FIG.27, INGRANDITO NELLA STESSA
P2 PARTICOLARE DI CUI ALLA FIG.35, INGRANDITO IN FIG.36
P3 PARTICOLARE DI CUI ALLA FIG.45, INGRANDITO NELLA STESSA

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Sistema antisismico (1) per camere bianche (10) costituite da: un assieme di elementi formanti la controsoffittatura (22 o 400), a sua volta costituita da una pluralit? di pannelli orizzontali (33) e un assieme di elementi di supporto della stessa controsoffittatura (100); un assieme di mezzi di collegamento e bloccaggio (200) della controsoffittatura alle: pannellature verticali (25) munite di almeno un elemento pass-box (34), pannellature a tutta altezza (29) e alla pannellatura verticale mista (26), rispettivamente del tipo ribassato con finestrella superiore (28) o con pannello a tutta altezza (29) o con pannellatura verticale munita di un assieme di accesso (7) alla camera bianca, quest?ultima a sua volta costituita da una porta (8) e una finestrella superiore (28) munita di guide di supporto (9) per gli elementi trasparenti od ancora pannellature verticali a tutta altezza (11), costituite da pannelli di varia larghezza e a tutta altezza (29), che nel complesso costituiscono un ulteriore assieme di elementi verticali portanti (30) la struttura della camera bianca; nonch? da un assieme degli elementi formanti la struttura di base (31) della stessa camera bianca, unitamente a un assieme degli elementi formanti la nicchia angolare (32) per il passaggio dei mezzi di connessione agli impianti a servizio della stessa camera bianca, detta camera bianca (10) cos? costituita caratterizzata dal fatto che ? atta a resistere in caso di sisma, in quanto altres? munita di una pluralit? di mezzi di giunzione (102, 104, 105, 201, 202, 203, 303, 304, 323, 401) degli elementi componenti detti assiemi, nonch? di controventatura degli angoli (103) della controsoffittatura (22 o 400), con quest?ultima ulteriormente munita di mezzi di sospensione (2 o 405) atti a rendere gli ambienti interni della camera bianca (10) non contaminabili dall?esterno in caso di eventi tellurici.
  2. 2) Sistema antisismico (1) per camere bianche (10), secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che l?ambiente interno della camera bianca ? incontaminabile in caso di eventi tellurici, in quanto in fase di costruzione della stessa camera bianca vengono attuati i seguenti accorgimenti:-- tutte le superfici degli elementi componenti il sistema (1), a reciproco contatto tra loro, sono levigate con molta cura e precisione; - le giunzioni verticali e orizzontali tra le pannellature sono trattate con siliconi neutri; - la parte inferiore della pannellatura verticale viene raccordata al pavimento con elementi arrotondati, in modo tale da evitare la formazione di spigoli vivi; - ogni cambio di direzione (sia angoli positivi che negativi) della pannellatura verticale ? arrotondato, come pure gli elementi e i mezzi di giunzione tra la controsoffittatura (400) e i pannelli verticali, ottenendo una configurazione convessa di tutti i bordi inferiori, laterali e superiori esterni della camera bianca; - lungo le giunture sulla superfici esterna della camera bianca, prima dell?avvio operativo della stessa, in particolare sulle superfici direttamente a contatto tra loro, sono riempite con un mezzo sigillante, quale un silicone neutro o suo equivalente, in modo tale da consentire, peraltro, di evitare la perdita di posizione degli stessi elementi in caso di evento sismico; - su dette giunture ? applicato un controllo periodico dello stato di tenuta del mezzo sigillante durante il ciclo operativo della camera bianca, con nuova applicazione dello stesso laddove ritenuto opportuno, comprese le giunzioni tra i pannelli orizzontali a pavimento (31) e le pareti verticali con i pannelli della controsoffittatura; - negli ambienti interni alla camera bianca ? prevista l?installazione di un impianto di circolazione aerotermico atto a filtrare e purificare ciclicamente l?aria senza soluzione di continuit?; - tutti gli elementi del sistema, quali pareti, controsoffitto, impianto elettrico e di trattamento dell?aria, sono progettati per mantenere costanti le condizioni necessarie per il regolare svolgimento delle attivit? a cui le camere bianche sono destinate, nche in caso di evento tellurico.
  3. 3) Sistema antisismico (1) per camere bianche (10), secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto mezzo di sospensione (2 o 405) consente di sospendere la controsoffittatura (22) della camera bianca e/o altri elementi sospesi e collegati alla stessa controsoffittatura (22) con regolazione millimetrica, conservando una propria libert? di spostamento e sollecitazioni sempre nella direzione del proprio asse e mai in direzione tagliante.
  4. 4) Sistema antisismico (1) per camere bianche (10), secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto mezzo di sospensione (2 o 405) consente di disaccoppiare la camera bianca (10) dal solaio soprastante, in modo che le sollecitazioni dovute al peso proprio del controsoffittatura (22 o 400) aggravate dall?evento sismico non si risentano affatto sulla stessa camera bianca, in quanto detto mezzo di sospensione (2 o 405) consente alla stessa controsoffittatura (22 o 400) di allungarsi a seguito di azioni e spostamenti dovuti al sisma e di ritornare nella configurazione iniziale al termine dell?azione perturbante.
  5. 5) Sistema antisismico (1) per camere bianche (10), secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto mezzo di sospensione del controsoffitto (405; Fig.48-51 e 53-54), se sollecitato in seguito da movimenti tellurici, permette un grado di libert? in ogni verso di rotazione con angolo superiore ai novanta gradi e un allungamento di oltre quaranta millimetri, garantendo il ritorno elastico alle condizioni ante sollecitazione.
  6. 6) Sistema antisismico (1) per camere bianche (10), secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il mezzo di sospensione (405) permette di seguire l?andamento degli spostamenti dovuti al sisma mantenendo inalterate le caratteristiche di rigidezza e sostegno alla stessa controsoffittatura (400).
  7. 7) Sistema antisismico (1) per camere bianche (10), secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto mezzo di sospensione (405) permette di sospendere, oltre che la stessa controsoffittatura (400) della camera bianca, anche altri elementi tecnici che possono essere inseriti nella controsoffittatura (400).
  8. 8) Sistema antisismico (1) per camere bianche (10), secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto mezzo di sospensione (405) ? costituito da un gruppo di molle (405a); un cilindro metallico (405b); una barra filettata inferiore (405c); un gruppo di anelli inferiori (405d); una rondella (405e); un dado e controdado (405f); una barra filettata superiore (405g); un elemento prismatico (405i) in acciaio; un ulteriore dado e controdado (405h); un?ulteriore rondella (405l); e un gruppo di anelli superiore (405m).
  9. 9) Sistema antisismico (1) per camere bianche (10), secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto mezzo di sospensione (405) ? agganciato a un elemento di incrocio (404) a sua volta costituito da un elemento metallico di forte spessore a forma di croce (404a), un elemento di raccordo (404b) degli elementi strutturali secondari (408) all?elemento strutturale portante (407), un perno filettato (404d), un elemento di fissaggio (404c) vincolante la piastra a croce (404a) alle parti strutturali del controsoffitto (407-408), un perno filettato (404d) collegante l?elemento metallico a croce (404a) all?elemento di raccordo (404b), mentre un foro filettato (404e) ? predisposto al centro della croce (404a) per l?inserimento della sospensione del controsoffitto (400).
  10. 10) Sistema antisismico (1) per camere bianche (10), secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che ? munito di profilati antiurto tra pannellature vetrate e pannellature metalliche.
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