IT201900018134A1 - Utensile per la lucidatura di manufatti ceramici e/o pietre naturali - Google Patents

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IT
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IT102019000018134A
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Attilio Osvaldo Lepore
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Ditech S R L
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Description

Descrizione di Brevetto per Invenzione Industriale avente per titolo:
“UTENSILE PER LA LUCIDATURA DI MANUFATTI CERAMICI E/O PIETRE NATURALI”.
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un utensile per la lucidatura di manufatti ceramici e/o pietre naturali.
Con particolare riferimento al settore dell’industria ceramica per la fabbricazione di manufatti come piastrelle, lastre o mattonelle, o delle pietre naturali, è noto effettuare delle lavorazioni, quali la levigatura o la lappatura a campo pieno, al fine di migliorarne la finitura superficiale.
Queste lavorazioni vengono generalmente eseguite mediante macchinari che prevedono l’uso di specifiche teste di lavoro comprendenti un corpo principale azionabile in rotazione attorno ad un relativo asse e supportante una pluralità di utensili atti alla lavorazione dei manufatti.
Gli utensili noti sono provvisti di un elemento di lavorazione comprendente materiale abrasivo e atto a contattare, in uso, una superficie di lavorazione da lucidare.
In particolare, il forte attrito generato dall’azione di ciascun utensile sul manufatto porta alla formazione di residui di lavorazione polverulenti che si depositano sulla superficie da lucidare.
Al fine di asportare tali residui, le teste di lavoro sono dotate di mezzi di aspirazione configurati per rimuoverli dalla superficie da lucidare.
Tuttavia, i mezzi di aspirazione sono spesso insufficienti rispetto ai quantitativi di residui di lavorazione depositati sulla superficie da lucidare. Inoltre, tali residui non asportati aumentano notevolmente il processo di usura dell’elemento di lavorazione, diminuendo l’efficacia di lucidatura di quest’ultimo.
Il compito principale della presente invenzione è quello di escogitare un utensile per la lucidatura di manufatti ceramici e/o pietre naturali che consenta di rimuovere i residui di lavorazioni prodotti durante la lucidatura di manufatti ceramici e/o pietre naturali.
All’interno di questo compito, uno scopo del presente trovato è quello di escogitare un utensile per la lucidatura di manufatti ceramici e/o pietre naturali che garantisca la pulizia della superficie da lucidare, diminuendo sensibilmente il processo di usura dell’elemento di lavorazione.
Altro scopo del presente trovato è quello di escogitare un utensile per la lucidatura di manufatti ceramici e/o pietre naturali che consenta di superare i menzionati inconvenienti della tecnica nota nell’ambito di una soluzione semplice, razionale, di facile ed efficace impiego e dal costo contenuto. Gli scopi sopra esposti sono raggiunti dal presente utensile per la lucidatura di manufatti ceramici e/o pietre naturali avente le caratteristiche di rivendicazione 1.
Altre caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, di un utensile 1 per la lucidatura di manufatti ceramici e/o pietre naturali, illustrata a titolo indicativo, ma non limitativo, nelle unite tavole di disegni in cui:
la figura 1 è una vista in assonometria dal basso dell’utensile secondo il trovato in accordo con una prima forma di realizzazione;
la figura 2 è una vista in pianta dell’utensile di figura 1;
la figura 3 è una vista laterale dell’utensile di figura 1;
la figura 4 è una vista in esploso dell’utensile secondo il trovato in un’alternativa forma di realizzazione;
la figura 5 è una vista in assonometria dell’utensile di figura 4;
la figura 6 è una vista in assonometria dal basso dell’utensile secondo il trovato in accordo con una quarta forma di realizzazione;
la figura 7 è una vista in assonometria di una testa per la lucidatura provvista dell’utensile di figura 1.
Con particolare riferimento a tali figure, si è indicato globalmente con 1 un utensile 1 per la lucidatura di manufatti ceramici e/o pietre naturali.
L’utensile 1 comprende un corpo 2, 3 provvisto di un elemento di supporto 4 di tipo sostanzialmente rigido ed associabile ad una testa 5 per la lucidatura, descritta nel dettaglio nel proseguo della presente trattazione. L’elemento di supporto 4 presenta una faccia di aggancio associabile ad una sede di alloggiamento, non rappresentata nelle figure.
L’elemento di supporto 4 è realizzato in materiale polimerico del tipo di plastica o simili.
Con riferimento alla particolare soluzione realizzativa rappresentata nelle figure, l’elemento di supporto 4 è associato alla testa 5 per interposizione di mezzi di supporto 4.
L’utensile 1 comprende un elemento intermedio 6 di tipo cedevole ed associato all’elemento di supporto 4.
Utilmente, l’elemento intermedio 6 è realizzato in materiale polimerico flessibile del tipo di gomma o simili.
È utile puntualizzare che nell’ambito della presente trattazione con l’espressione “elemento intermedio” di tipo cedevole si intende un materiale in grado di deformarsi elasticamente a seguito di sollecitazioni esterne, come ad esempio irregolarità della superficie di lavoro.
Inoltre, l’utensile 1 comprende un elemento di lavorazione 7, a sua volta, comprendente materiale abrasivo, come polveri diamantate, atto a lucidare i manufatti ceramici.
L’elemento di lavorazione 7 è provvisto di una faccia di lavoro 8 destinata ad essere rivolta, in uso, verso la superficie da lucidare.
A questo proposito è bene specificare che, in uso, la faccia di lavoro 8 corrisponde alla porzione inferiore dell’utensile 1.
È bene specificare, inoltre, che nell’ambito della presente trattazione espressioni come “alto”, “basso”, “superiore”, “inferiore” “sopra”, “sotto” e simili, sono da considerare in riferimento ad una configurazione di normale utilizzo in cui l’utensile 1 è associato alla rispettiva sede di alloggiamento ricavata sulla testa 5.
Nel dettaglio, la faccia di lavoro 8 comprende una pluralità di porzioni di lavorazione 9 atte a contattare la superficie da lucidare e separate le une dalle altre da una pluralità di scanalature 9a.
Vantaggiosamente, le scanalature 9a rendono le porzioni di lavorazione 9 tra loro indipendenti.
Le porzioni di lavorazione 9 contattano la superficie da lucidare mediante l’asportazione per attrito degli strati superficiali della superficie di lavoro, muovendosi in modo indipendente le une dalle altre.
A questo proposito è bene sottolineare che l’elemento intermedio 6 è interposto tra l’elemento di supporto 4 e l’elemento di lavorazione 7; in particolare, la cedevolezza e la flessibilità dei materiali costitutivi l’elemento intermedio 6 garantisce l’omogenea aderenza alla superficie da lucidare e l’agevole mobilità di ciascuna porzione di lavorazione 9 rispetto alle altre.
Preferibilmente, l’utensile 1 presenta una conformazione sostanzialmente parallelepipeda.
Nel dettaglio, l’utensile 1 presenta una conformazione sostanzialmente allungata comprendente una prima porzione estremale 10 e una seconda porzione estremale 11 contrapposte tra loro.
Secondo il trovato, l’utensile 1 comprende mezzi di rimozione meccanica 12 della polvere dalla superficie da lucidare, in cui la polvere è prodotta dal contatto di strisciamento dell’elemento di lavorazione 7 sulla superficie da lucidare.
Preferibilmente, i mezzi di rimozione meccanica 12 comprendono almeno un elemento a spazzola 13 associato ad almeno una porzione di uno tra l’elemento di supporto 4 e l’elemento intermedio 6.
In accordo con una prima forma di realizzazione rappresentata nelle figure 1-3, i mezzi di rimozione meccanica 12 sono associati all’elemento intermedio 6.
L’elemento a spazzola 13 è associato all’elemento intermedio 6 in corrispondenza di almeno una tra la prima porzione estremale 10 e la seconda porzione estremale 11.
Come visibile dalle figure, l’elemento di lavorazione 7 si estende a ricoprire l’elemento intermedio 6 senza ricoprirne per intero la superficie, definendo una porzione di alloggiamento 14 dell’elemento a spazzola 13. Parallelamente, i mezzi di rimozione meccanica 12 sono associati all’elemento di supporto 4.
In questo caso, analogamente all’elemento di lavorazione 7, anche l’elemento intermedio 6 si estende sull’elemento di supporto 4 senza ricoprirne per intero la superficie; ciò significa che l’estensione dell’elemento intermedio 6 coincide con l’estensione dell’elemento di lavorazione 7.
L’elemento a spazzola 13 è associato all’elemento di supporto 4 in corrispondenza di almeno una tra la prima porzione estremale 10 e la seconda porzione estremale 11.
A questo scopo, l’elemento di lavorazione 7 si estende a ricoprire l’elemento intermedio 6 senza ricoprirne per intero la superficie, definendo una porzione di alloggiamento 14 dell’elemento a spazzola 13.
In altre parole, la porzione di alloggiamento 14 corrisponde ad una porzione dell’elemento di supporto 4 priva dell’elemento di lavorazione 7 e delle porzioni di lavorazione 9.
Vantaggiosamente, la porzione di alloggiamento 14 coincide con una tra la prima porzione estremale 10 e la seconda porzione estremale 11.
Come visibile nelle figure, la porzione di alloggiamento 14 coincide con la seconda porzione estremale 11.
L’elemento a spazzola 13 comprende una pluralità di setole 15.
Preferibilmente, le setole 15 sono realizzate in un materiale polimerico scelto dall’elenco comprendente: plastica, gomma o resina. Vantaggiosamente, le setole 15 si estendono longitudinalmente dall’elemento intermedio 6 e ciascuna di esse presenta una prima estremità 16 associata all’elemento intermedio stesso e una seconda estremità 17 libera, contrapposta alla prima estremità 16, e destinata a contattare la superficie da lucidare.
A questo scopo, le seconde estremità 17 sono complanari alle porzioni di lavorazione 9. Ciò consente di contattare la superficie da lucidare in modo omogeneo unitamente alle porzioni di lavorazione 9.
Tuttavia, non si esclude dall’ambito della presente trattazione che i mezzi di rimozione meccanica 12 siano associati ad almeno una porzione dell’elemento di supporto 4.
In accordo con una preferita forma di realizzazione utensile 1, non rappresentata nel dettaglio nelle figure, i mezzi di rimozione meccanica 12 comprendono almeno un elemento a spatola associato ad una porzione di uno tra l’elemento di supporto 4 e l’elemento intermedio 6.
Analogamente alla prima forma di realizzazione, l’elemento a spatola presenta una prima estremità associata ad uno tra l’elemento di supporto 4 e l’elemento intermedio 6 e una seconda estremità 17 sostanzialmente complanare alle porzioni di lavorazione 9 e destinata, in uso, a contattare la superficie da lucidare.
In accordo con una terza forma di realizzazione dell’utensile 1, non rappresentata nel dettaglio nelle figure, i mezzi di rimozione meccanica 12 comprendono un elemento di rimozione realizzato almeno in parte in tessuto elettrostatico associato ad almeno una porzione di uno tra l’elemento di supporto 4 e l’elemento intermedio 6.
In questo caso, la polvere elettrizzata dall’attrito generato dall’abrasione della superficie da lucidare ad opera delle porzioni di lavorazione 9 viene attratta dal suddetto tessuto elettrostatico e, quindi rimossa.
In accordo con una quarta forma di realizzazione dell’utensile 1, rappresentata nella figura 6, i mezzi di rimozione meccanica 12 comprendono una pluralità di elementi a spazzola 13.
Preferibilmente, gli elementi a spazzola 13 sono interposti tra le porzioni di lavorazione.
Nel dettaglio, gli elementi a spazzola 13 sono associati ad uno tra l’elemento di supporto 4 e l’elemento intermedio 6.
Inoltre, si specifica che il corpo 2, 3 può essere fabbricato in un pezzo unico monolitico o, in alternativa, può essere di tipo componibile.
In quest’ultimo caso, il corpo 2, 3 comprende una prima porzione 2 e una seconda porzione 3 associabili tra loro per interposizione di mezzi di unione 18, 19, in cui i mezzi di rimozione meccanica 12 sono associati ad una tra la prima porzione 2 e la seconda porzione 3 e la faccia di lavoro 8 è definita sull’altra tra la prima porzione 2 e la seconda porzione 3.
Vantaggiosamente, la faccia di lavoro 8 è definita sulla prima porzione 2 e i mezzi di rimozione meccanica 12 sono associati alla seconda porzione 3. In altre parole, in accordo con la prima forma di realizzazione dell’utensile 1 secondo il trovato, le porzioni di lavorazione 9 sono associate alla prima porzione 2 e l’elemento a spazzola 13 è associato alla seconda porzione 3. Come visibile nelle figure 4 e 5, la prima porzione 2 e la seconda porzione 3 comprendono un piano mediano M sostanzialmente ortogonale alla faccia di lavoro 8.
Inoltre, la prima porzione 2 presenta un’estensione maggiore rispetto alla seconda porzione 3 rispetto a una direzione di sviluppo S appartenente al piano mediano M e sostanzialmente parallela alla faccia di lavoro 8.
La seconda porzione 3 può presentare dimensioni variabili in funzione della superficie da lucidare.
Nel dettaglio, i mezzi di unione 18, 19 comprendono un corpo di incastro 18 realizzato sporgente su una tra la prima porzione 2 e la seconda porzione 3 e almeno una sede di alloggiamento 19 del corpo di incastro 18 ricavata sull’altra tra la prima porzione 2 e la seconda porzione 3.
Preferibilmente, il corpo di incastro 18 è realizzato sulla prima porzione 2 e la sede di alloggiamento 19 è realizzata sulla seconda porzione 3.
Nel dettaglio, il corpo di incastro 18 presenta un profilo complementare al profilo della sede di alloggiamento 19; ciò consente l’inserimento sostanzialmente a misura o con leggera interferenza del corpo di incastro 18 all’interno della sede di alloggiamento 19 ed il bloccaggio del corpo di incastro stesso all’interno di quest’ultima a definire il corpo 2, 3.
Non si escludono, altresì, alternative soluzioni realizzative presentanti una pluralità di corpi di incastro 18 inseribili all’interno di rispettive sedi di alloggiamento 19.
Il corpo di incastro 18 e la sede di alloggiamento 19 sono ricavati ciascuno su una relativa superficie di accoppiamento 20.
Preferibilmente, il corpo di incastro 18 e la sede di alloggiamento 19 sono realizzati sulle relative superficie di accoppiamento 20 dell’elemento di supporto 4.
Come visibile nelle figure 4 e 5, la sede di alloggiamento 19 è delimitata da pareti inclinate e divergenti rispetto alla relativa superficie di accoppiamento 20.
Parallelamente, il rispettivo corpo di incastro 18 presenta pareti inclinate e convergenti rispetto alla relativa superficie di accoppiamento 20.
In alternativa, la sede di alloggiamento 19 è delimitata da pareti inclinate e convergenti verso la faccia di lavoro 8.
Il corpo di incastro 18 è inseribile nella sede di alloggiamento 19 lungo una direzione di inserimento 21 sostanzialmente trasversale alla faccia di lavoro 8.
Nel dettaglio, il corpo di incastro 18 viene fatto scorrere all’interno della sede di alloggiamento 19 dall’alto verso il basso.
È facile comprendere come l’inclinazione delle pareti della sede di alloggiamento 19 unita alla complementarietà dei profili del corpo di incastro 18 e della sede di alloggiamento stessa favoriscono l’inserimento e lo scorrimento del corpo di incastro 18 lungo la direzione di inserimento 21.
Tuttavia, non si escludono alternative soluzioni realizzative in cui la sede di alloggiamento 19 presenti pareti inclinate e convergenti verso la faccia di aggancio; in tal caso è facilmente intuibile come la direzione di inserimento del corpo di incastro 18 all’interno della sede di alloggiamento 19 è opposta alla direzione di inserimento 21, e cioè è direzionata dal basso verso l’alto.
Inoltre, il corpo di incastro 18 e la sede di alloggiamento 19 definiscono, rispettivamente, una superficie di battuta 22 e una superficie di controbattuta 23 atte a cooperare tra loro per impedirne l’allontanamento reciproco lungo la direzione di sviluppo S; ciò significa che il corpo di incastro 18 una volta inserito all’interno della sede di alloggiamento 19 viene bloccato solidalmente e in modo amovibile all’interno di quest’ultima.
Vantaggiosamente, la superficie di battuta 22 è definita sul corpo di incastro 18 e la superficie di controbattuta 23 è, a sua volta, definita sulle pareti inclinate della sede di alloggiamento 19.
Il bloccaggio del corpo di incastro 18 all’interno della sede di alloggiamento 19 consente l’unione sostanzialmente a filo delle rispettive superfici esterne, garantendo l’adesione omogenea dell’utensile 1 alla superficie da lucidare.
Inoltre, il presente trovato riguarda la testa 5 comprendente un corpo principale 24 mobile in rotazione attorno ad un relativo asse C e almeno un utensile 1, avente le medesime caratteristiche dell’utensile 1 oggetto del presente trovato, associato al corpo principale 24 e destinato in uso a contattare la superficie da lucidare.
Secondo il trovato, una tra la prima porzione estremale 10 e la seconda porzione estremale 11 è rivolta verso l’asse C e i mezzi di rimozione meccanica 12 sono associati all’altra tra la prima porzione estremale 10 e la seconda porzione estremale 11.
Preferibilmente, i mezzi di rimozione meccanica 12 sono associati alla seconda porzione estremale 11.
Come visibile nelle figure, il corpo principale 24 presenta una conformazione circolare.
Preferibilmente, la testa 5 comprende una pluralità di utensili 1, aventi le medesime caratteristiche dell’utensile 1 oggetto del presente trovato, disposti radialmente rispetto all’asse C, e in cui le porzioni di lavorazione 9 sono disposte prossimali all’asse C e i mezzi di rimozione meccanica 12 sono distali all’asse C e contrapposti alle porzioni di lavorazione 9.
È utile puntualizzare che nell’ambito della presente trattazione gli aggettivi “distale” e “prossimale” sono considerati con riferimento all’asse C.
In altre parole, in accordo con la prima forma di realizzazione, l’elemento a spazzola 13 è rivolto esternamente al corpo principale 24 e le porzioni di lavorazione 9 sono rivolte internamente al corpo principale stesso.
Prima della spiegazione dettagliata del funzionamento della presente invenzione e di suoi particolari aspetti strutturali e costruttivi è utile puntualizzare che la testa 5 è associata ad un macchinario per la lucidatura di manufatti ceramici, pietre naturali o simili, non rappresentato nelle figure.
Tale macchinario è di tipo noto e comprende una pluralità di teste 5 associate ad un telaio di supporto, disposte tra loro in successione lungo una direzione di avanzamento e azionate in rotazione mediante mezzi di motorizzazione che ne consentono la messa in rotazione attorno al rispettivo asse C.
È bene sottolineare come la disposizione degli elementi a spazzola 13 associati a ciascun utensile 1 e rivolti esternamente al corpo principale 24 garantisce la pulizia della superficie da lucidare, riducendo notevolmente l’usura delle porzioni di lavorazione 9.
Il funzionamento del presente trovato è il seguente.
Durante il passaggio dei manufatti ceramici, la testa 5 è portata in rotazione attorno al rispettivo asse, così da ottenere la lucidatura dei manufatti per effetto dell’azione degli utensili 1.
Ciascun manufatto ceramico, movimentato lungo la direzione di avanzamento, entra in contatto con i mezzi di rimozione meccanica 12 e le porzioni di lavorazione 9; queste ultime esercitano un’azione abrasiva sulla superficie da lucidare, mentre simultaneamente i mezzi di rimozione meccanica 12 rimuovono la polvere prodotta dall’abrasione della superficie da lucidare stessa.
Nel dettaglio, in accordo con la prima forma di realizzazione, ciascun manufatto ceramico in uscita da una testa 5 è sottoposto all’azione degli elementi a spazzola 13 e, in entrata alla successiva testa 5, prima di entrare in contatto con le porzioni di lavorazione 9, è nuovamente sottoposto all’azione degli elementi a spazzola 13 degli utensili 1 associati alla suddetta testa 5. Ciò garantisce che le porzioni di lavorazione 9 entrino in contatto con superfici da lucidare pulite e prive di polveri.
Inoltre, nel caso in cui l’utensile 1 sia di tipo componibile, quando l’usura dell’elemento a spazzola 13 impedisce la pulizia efficiente della superficie da lucidare, la seconda porzione 3 è rimossa e, quindi, sostituita con una nuova seconda porzione 3.
Si è in pratica constatato come l’invenzione descritta raggiunga gli scopi proposti.
In particolare, si sottolinea che il particolare accorgimento di prevedere mezzi di rimozione meccanica della polvere consente di garantire l’omogena rimozione della polvere sulla superficie da lucidare.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Utensile (1) per la lucidatura di manufatti ceramici e/o pietre naturali, comprendente un corpo (2, 3) provvisto di: - almeno un elemento di supporto (4) di tipo sostanzialmente rigido ed associabile ad una testa (5) per la lucidatura; - almeno un elemento intermedio (6) di tipo cedevole ed associato a detto elemento di supporto (4); e - almeno un elemento di lavorazione (7) comprendente materiale abrasivo per la lucidatura di manufatti ceramici e/o pietre naturali e provvisto di una faccia di lavoro (8) destinata ad essere rivolta, in uso, verso la superficie da lucidare; in cui detto elemento intermedio (6) è interposto tra detto elemento di supporto (4) e detto elemento di lavorazione (7), caratterizzato dal fatto che comprende mezzi di rimozione meccanica (12) della polvere da detta superficie da lucidare, detta polvere essendo prodotta dal contatto di strisciamento di detto elemento di lavorazione (7) su detta superficie da lucidare.
  2. 2) Utensile (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di rimozione meccanica (12) sono associati ad almeno una porzione di uno tra detto elemento di supporto (4) e detto elemento intermedio (6).
  3. 3) Utensile (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di rimozione meccanica (12) comprendono almeno un elemento a spazzola (13) associato ad almeno una porzione di detto elemento di supporto (4).
  4. 4) Utensile (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di rimozione meccanica (12) comprendono almeno un elemento a spazzola (13) associato ad almeno una porzione di detto elemento intermedio (6).
  5. 5) Utensile (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che presenta una conformazione sostanzialmente allungata comprendente una prima porzione estremale (10) e una seconda porzione estremale (11) contrapposte tra loro, detto elemento a spazzola (13) essendo associato a detto corpo (2, 3) in corrispondenza di almeno una tra detta prima porzione estremale (10) e detta seconda porzione estremale (11).
  6. 6) Utensile (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di rimozione meccanica (12) comprendono almeno un elemento a spatola associato ad almeno una porzione di uno tra detto elemento di supporto (4) o detto elemento intermedio (6).
  7. 7) Utensile (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di rimozione meccanica (12) comprendono almeno un elemento di rimozione realizzato almeno in parte in tessuto elettrostatico associato ad almeno una porzione di uno tra detto elemento intermedio (6) o detto elemento di supporto (4).
  8. 8) Utensile (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di rimozione meccanica (12) comprendono una pluralità di detti elementi a spazzola (13).
  9. 9) Utensile (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta faccia di lavoro (8) comprende una pluralità di porzioni di lavorazione (9) atte a contattare la superficie da lucidare e separate le une dalle altre da una pluralità di scanalature (9a), detti elementi a spazzola (13) essendo interposti tra dette porzioni di lavorazione (9).
  10. 10) Utensile (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto corpo (2, 3) comprende almeno una prima porzione (2) e almeno una seconda porzione (3) associabili tra loro per interposizione di mezzi di unione (18, 19), detti mezzi di rimozione meccanica (12) essendo associati ad una tra detta prima porzione (2) e detta seconda porzione (3) e detta faccia di lavoro (8) essendo definita sull’altra tra detta prima porzione (2) e detta seconda porzione (3).
  11. 11) Utensile (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di unione (18, 19) comprendono almeno un corpo di incastro (18) realizzato sporgente su una tra detta prima porzione (2) e detta seconda porzione (3) e almeno una sede di alloggiamento (19) di detto corpo di incastro (18) ricavata sull’altra tra detta prima porzione (2) e detta seconda porzione (3).
  12. 12) Testa (5) per la lucidatura di manufatti ceramici e/o pietre naturali, comprendente: - un corpo principale (2, 3) mobile in rotazione attorno ad un asse di rotazione (C); - almeno un utensile di lavoro (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, associato a detto corpo principale (2, 3) e destinato in uso a contattare detta superficie da lucidare; caratterizzata dal fatto che una tra detta prima porzione estremale (10) e detta seconda porzione estremale (11) è rivolta verso detto asse (C) e detti mezzi di rimozione meccanica (12) sono associati all’altra tra detta prima porzione estremale (10) e detta seconda porzione estremale (11).
  13. 13) Testa (5) secondo la rivendicazione 12, caratterizzata dal fatto che comprende una pluralità di detti utensili di lavoro (1) disposti radialmente rispetto a detto asse (C), dette porzioni di lavorazione (9) essendo disposte prossimali a detto asse (C) e detti mezzi di rimozione meccanica (12) essendo distali a detto asse (C) e contrapposti a dette porzioni di lavorazione (9).
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