IT201900014904A1 - Anticlumping caffè macinato - Google Patents

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IT201900014904A1
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IT
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powder
flow
coffee
grinding chamber
powders
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IT102019000014904A
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Daniele Colizza
Simone Pachi
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Drm S R L
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    • A47FURNITURE; DOMESTIC ARTICLES OR APPLIANCES; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; SUCTION CLEANERS IN GENERAL
    • A47JKITCHEN EQUIPMENT; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; APPARATUS FOR MAKING BEVERAGES
    • A47J42/00Coffee mills; Spice mills
    • A47J42/38Parts or details
    • A47J42/40Parts or details relating to discharge, receiving container or the like; Bag clamps, e.g. with means for actuating electric switches

Description

DESCRIZIONE dell'Invenzione Industriale dal titolo: “ Anticlumping caffè macinato”
TESTO DELLA DESCRIZIONE
L’invenzione ha per oggetto un dispositivo per il trattamento di caffè in grani comprendente:
almeno un motore elettrico,
almeno un serbatoio primario,
almeno una camera di macinazione comprendente uno o più corpi rotanti collegati a detto almeno un motore elettrico per la riduzione dei grani e conseguente produzione di caffè in polvere,
una o più bocche di uscita collegate ad uno o più condotti per lo scarico di detta polvere dalla camera di macinazione opzionalmente per il convogliamento ad un serbatoio esterno di contenimento della polvere, essendo detti condotti dotati di elemento per la regolazione del deflusso di detta polvere di caffè.
Detto dispositivo noto allo stato dell’arte comprende un sistema di semplice realizzazione, bassi costi di produzione e bassi costi operativi in grado di facilitare la raccolta delle polveri consentendo un deflusso costante ed omogeneo ed in grado di limitare la formazione di agglomerati di polvere di caffè negli organi ed orifizi del dispositivo con conseguenti benefici in termini di qualità del prodotto finito e di funzionamento complessivo del dispositivo macinacaffè.
La tecnica nota dei macinacaffè, sia ad uso professionale che domestico, indica che la macinatura, ossia la riduzione per effetto meccanico dei grani di caffè in polvere, venga eseguita da apposito organo di macinazione solitamente composto da una parte mobile, altresì indicata col termine macina, di forma cilindrica o conica rotante assialmente all’interno di un corpo cilindrico fisso di forma adatta al contenimento di detta macina e formante una camera di macinazione;
una o più superfici interne di detta camera di macinazione sono provviste di zigrinature e/o dentellature responsabili della triturazione dei grani.
L’applicazione di moto rotatorio alla macina comporta un trasferimento di energia ai chicchi di caffè con conseguente decomposizione in polveri di dimensioni variabili; detto moto rotatorio è di solito conseguente all’azionamento da parte di un motore elettrico eventualmente tramite motoriduttore e albero di trasmissione ma si possono prevedere altre forme di movimentazione a parità di metodo per la riduzione dei grani.
Inoltre, parte dell’energia viene utilizzata per l’espulsione di dette polveri dalla camera di macinazione la quale è nel suo insieme provvista di uno o più orifizi per convogliare il caffè polverizzato verso un serbatoio esterno di raccolta secondo un percorso che comprende almeno un condotto di raccordo.
La tecnica nota prevede di abbinare al condotto di raccordo un elemento di regolazione mirato al controllo del caffè in polvere, solitamente al fine di rallentare il flusso di detta polvere ad esempio per mezzo di un deflettore a forma di superficie piana compatibile con la sezione del condotto di raccordo e disposta assialmente ad esso con almeno un grado di libertà che ne consente l’orientamento manuale per ottimizzare l’effetto sul flusso della polvere in uscita dalla camera di macinazione.
Una variante nota di questa tecnica è provvista nel documento CH656300 che prevede un deflettore composto da una aletta deflettrice di forma piana lasciata libera di basculare su di un corpo di sostegno realizzato a forma di “U” essendo detta aletta deflettrice di dimensioni compatibili con la sezione del condotto di raccordo e posizionata in modo da deviare il flusso delle polveri di caffè in modo autonomo basandosi sul contrasto tra la forza che detto flusso di polveri esercita su detta paletta e la forza che si oppone per conseguenza della forza di ritorno per effetto gravitazionale che si viene a creare quando la paletta si sposta dalla posizione di riposo verticale.
Altra situazione comunemente presente durante il processo di macinazione deriva dalla presenza di cariche elettrostatiche nel caffè macinato in conseguenza dell’attrito tra i chicchi di caffè e gli organi di macinazione e questo si traduce in particelle di caffè in forma di polverosità non controllabile che si espande in tutte le direzioni anziché sotto forma di flusso facilmente convogliabile verso il punto di raccolta finale. In tal senso, una tecnica nota prevede di abbinare una membrana all’uscita della camera di macinazione tale da agire come elemento stabilizzante verso suddette cariche elettrostatiche a seguito del contatto che si viene a presentare tra detta membrana e dette polveri in uscita dalla camera di macinazione.
La tecnica fin qui descritta presenta dei limiti nel trattamento delle polveri, limiti che si presentano maggiormente quando la macinazione avviene a ritmo sostenuto e con funzionamento intensivo; in tal caso, la elevata pressione di uscita e le notevoli quantità di caffè possono portare a situazioni di accumulo indesiderato delle polveri nella parte terminale della camera di macinazione e/o sul profilo degli orifizi attraversati dal flusso di caffè; detti accumuli posso presentarsi temporaneamente e permanere fino a quando la forma e/o la dimensione raggiungono uno stato tale da essere rimossi per via della forza crescente apportata dal flusso complessivo delle polveri, ovvero detti accumuli possono essere in forma e consistenza tale da richiedere un intervento manuale o comunque specifico per la rimozione. Tra gli inconvenienti derivanti da dette situazioni di accumulo indesiderato si può evidenziare la presenza di grumi nella polvere di caffè e/o di surriscaldamento del macinacaffè a causa degli accumuli permanenti da cui conseguono alterazioni delle caratteristiche del caffè macinato e/o conseguenze sull’operatività del macinacaffè stesso tra cui maggiore termo di fermo per manutenzione e riduzione della vita di uno o più organi sottoposti a maggiore stress di funzionamento.
La presenza di agglomerati in uscita dalla camera di macinazione comporta inoltre inconvenienti nei confronti degli eventuali sistemi di pesatura o in generale del funzionamento dei meccanismi mirati al raggiungimento di una quantità precisa di caffè macinato a valle del processo di macinazione. Ciò è particolarmente evidente quando la macinatura avviene a singole dosi, immediatamente prima dell’operazione di infusione con acqua, ed il detto un serbatoio esterno di contenimento della polvere consiste nel portafiltro coinvolto in detta operazione di infusione con acqua. In questo contesto di applicazione, ove sono coinvolti pochi grammi di caffè per ogni macinatura, la presenza di agglomerati non controllati nella polvere di caffè rappresenta un ostacolo importante al raggiungimento della precisa quantità di caffè per ogni singola dose con tutti le conseguenze negative sul risultato finale quali ad esempio la qualità non ottima del caffè infuso, il gusto del caffè, la difficoltà ad ottenere un prodotto di caratteristiche costanti nel tempo e/o gli aspetti economici derivanti da quantità non corrette.
Al fine di superare gli inconvenienti sopra descritti, la presente invenzione prevede di realizzare un dispositivo per il trattamento di caffè in grani comprendente:
almeno un motore elettrico,
almeno un serbatoio primario,
almeno una camera di macinazione comprendente uno o più corpi rotanti collegati a detto almeno un motore elettrico per la riduzione dei grani e conseguente produzione di caffè in polvere,
una o più bocche di uscita collegate ad uno o più condotti per lo scarico di detta polvere dalla camera di macinazione opzionalmente per il convogliamento ad un serbatoio esterno di contenimento della polvere, essendo detti condotti dotati di elemento per la regolazione del deflusso di detta polvere di caffè, ed essendo detto elemento caratterizzato dal fatto di avere conformazione che si sviluppa longitudinalmente all’interno di detti condotti lungo un percorso a sezione crescente nel verso dell’estremità rivolta verso lo scarico presentando una forma in pianta assimilabile ad un settore di cerchio di ampiezza angolare crescente che si estende lungo il mantello interno del condotto di scarico,
ed essendo detto elemento per la regolazione del deflusso caratterizzato dal fatto di comprendere ulteriormente un organo meccanico per il controllo del flusso delle polveri, di forma compatibile con la superficie di mantello della camera di macinazione e di forma compatibile con l’elemento per la regolazione del flusso della polvere, dotato di specifico grado di elasticità e opportunamente interposto tra una bocca di uscita di detta camera di macinazione e la corrispondente bocca di ingresso dell’elemento per la regolazione del flusso della polvere in modo da agire sulle dinamiche del flusso della polvere in transito potendo limitarne più o meno parzialmente la portata in funzione del comportamento dinamico di detta polvere quando detto dispositivo per il trattamento di caffè in grani è in azione.
Le due principali caratterizzazioni dell’invenzione combinano quindi gli effetti di un elemento cavo, la cui conformazione interna non è lineare ma si articola lungo un predeterminato percorso irregolare a sezione variabile, con gli effetti di una parziale occlusione controllata dell’orifizio da cui escono le polveri di caffè macinato lasciando una luce di passaggio che può variare in funzione delle condizioni in cui il dispositivo macinacaffè si trova ad operare.
Come detto, l’invenzione si pone lo scopo di annullare o comunque ridurre al minino la formazione di agglomerati di polvere di caffè lungo tutto il percorso che va dalla bocca di uscita della camera di macinazione fino al punto di scarico in cui le polveri di caffè vengono espulse al di fuori del dispositivo macinacaffè in un eventuale serbatoio oppure in altra destinazione non facente parte dell’ambito di questa invenzione.
A differenza dell’arte nota, dove il flusso di caffè segue un percorso lineare, l’invenzione comprende un elemento che forza il flusso delle polveri entro un percorso di forma complessa, a sezione variabile, la quale forma complessa è in ogni piano trasversale al flusso tale da impedire locali addensamenti di polvere e tale forma complessa è nel suo insieme in grado di rallentare detto flusso in una sorta di avvitamento che si snoda all’interno di detto elemento per la regolazione del flusso e termina nell’estremità predisposta ad ospitare il condotto finale per il convogliamento della polvere come sopra descritto.
In una possibile forma esecutiva alternativa, l’avvitamento sopra descritto è tale da compiere una rotazione di mezzo angolo giro ma è possibile prevedere angoli maggiori o minori per ottimizzare gli effetti di controllo anche in funzione delle geometrie complessive del dispositivo oggetto dell’invenzione.
La seconda caratterizzazione principale dell’invenzione prevede un ulteriore controllo sulla formazione degli agglomerati di polvere agendo in prossimità della camera di macinazione ed in particolare in aderenza all’orifizio di uscita, avendo dato per assodato che in caso di più orifizi di uscita si prevedranno più organi di controllo ovvero un assiemato di questi.
Detto controllo agisce apportando una parziale occlusione del percorso della polvere di caffè essendo detta occlusione eseguita in maniera controllata e per via di elementi con caratterizzazione elastica tale da innescare vibrazioni e movimenti oscillatori quando la forza del flusso delle polveri è tale da prevalere sulla forza elastica presentata da detti elementi.
In una variante esecutiva vengono utilizzati due elementi parzialmente sovrapposti ed eventualmente formati con materiali di diversa elasticità in modo da migliorare gli effetti combinando le diverse caratteristiche di detti materiali che sono scelti in funzione del loro utilizzo senza tuttavia imporre la scelta di materiali specifici; in tal senso, sono concepibili specifiche forme esecutive che comprendono l’uso di siliconi e acciai armonici.
Una soluzione implementativa preferita prevede che il detto dispositivo per il trattamento di caffè in grani comprenda un sistema di controllo del peso del caffè macinato, essendo detto peso rilevato all’uscita da detti uno o più condotti per lo scarico per mezzo di un meccanismo di pesatura che in questa forma esecutiva comprende almeno:
una forcella di appoggio di un portafiltro da caricare di caffè macinato, essendo detta forcella di appoggio preferibilmente posizionata in prossimità di dette una o più bocche di uscita,
una cella di carico meccanicamente collegata a detta forcella
un microprocessore che controlla il funzionamento delle macine per determinare una dose finale desiderata di caffè macinato all’interno di detto portafiltro, un firmware di controllo, contenuto in detto microprocessore a supporto di un programma di pesata il quale prevede in successione le seguenti fasi operative:
a) attivare il motore elettrico per ottenere la macinazione del caffè da parte delle macine;
b) controllare in modo continuo, tramite detta cella di carico, il peso rilevato di caffè macinato che, tramite detti condotti per lo scarico, raggiunge il portafiltro appoggiato su detta forcella;
c) determinare l’arresto del motore elettrico quando detto peso rilevato raggiunge il valore predeterminato.
Le caratteristiche dell'invenzione ed i vantaggi da essa derivanti risulteranno con maggiore evidenza dalla seguente descrizione dettagliata di alcuni possibili esempi esecutivi non necessariamente esaustivi o limitativi, illustrati con l’aiuto delle unite tavole di disegno in cui:
La Fig. 1 mostra uno spaccato laterale d’insieme del dispositivo per il trattamento di caffè in grani comprensivo di camera di macinazione, corpi rotanti per la riduzione dei grani, l’elemento per la regolazione del deflusso oggetto dell’invenzione e il condotto per il convogliamento della polvere di caffè.
La Fig. 2 è una vista in prospettiva di uno spaccato sinistro del dispositivo nel suo complesso essendo detta vista centrata sull’elemento per la regolazione del deflusso in cui si mostra una vista interna di detto elemento.
La Fig.3 è una vista in prospettiva di uno spaccato destro di quanto mostrato in figura 2.
La Fig.4 è una vista tridimensionale di una possibile forma esecutiva dell’invenzione con osservatore posizionato lato camera di macinazione da cui si può notare parte dell’organo meccanico per il controllo del flusso delle polveri.
La Fig. 5 è una vista tridimensionale di una possibile forma esecutiva dell’invenzione con osservatore posizionato lato condotto per il convogliamento delle polveri da cui si può notare parte della conformazione dell’elemento per la regolazione del deflusso.
La Fig. 6 è una vista tridimensionale di una possibile forma esecutiva dell’elemento per la regolazione del deflusso con osservatore posizionato lato camera di macinazione da cui si può notare parte della conformazione dell’elemento per la regolazione del deflusso.
La Fig. 7 mostra tre sezioni trasversali lungo l’asse di percorrenza del flusso a quote diverse dell’elemento per la regolazione del deflusso.
La Fig. 8 mostra quattro sezioni a quote diverse dell’elemento per la regolazione del deflusso secondo il piano ortogonale alla superficie della bocca di ingresso delle polveri.
La Fig. 9 mostra altre viste bidimensionali dell’elemento per la regolazione del deflusso dai vari lati ed inoltre una sezione longitudinale dello stesso.
La Fig. 10 mostra due ulteriori viste tridimensionali dell’elemento per la regolazione del deflusso con dettagli superficiali ed interni.
Le figure 11 e 12 illustrano la declinazione dell’organo meccanico per il controllo del flusso in una possibile forma esecutiva che comprende due lamine elastiche di diverso materiale e intaglio a “U” che delinea una linguetta flessibile dai bordi ulteriormente smussati per il controllo del flusso delle polveri.
La figura 13 mostra una forma esecutiva del corpo principale di un macinacaffè comprendente una camera di macinazione, una bocca di uscita e una sede per il contenimento delle lamine di cui sopra.
Le figure 14 e 15 mostrano l’abbinamento delle due lamine di figura 11 e 12 con il corpo del macinacaffè mostrato in figura 13.
Con riferimento alle figure sopra menzionate, nello spaccato di figura 1 si può osservare parte degli principali organi compresi in questa forma esecutiva di macinacaffè in cui il materiale grezzo, qui inteso come sinonimo di caffè in grani, inizialmente contenuto in un serbatoio di contenimento 01, entra per azione della forza di gravità ovvero per altra forma di movimentazione nella camera di macinazione 02 per essere trattato nelle modalità previste per la macinazione ed infine viene convogliato in forma di polvere all’interno di un contenitore preposto allo scopo. Al fine della descrizione della presente invenzione non vengono illustrati né descritti i meccanismi e/o metodi relativi alle fasi preliminari di riempimento del serbatoio primario né i meccanismi di svuotamento della polvere di caffè una volta ridotta nella forma desiderata; viene sottinteso che detto riempimento e controllo del livello del serbatoio può essere eseguito e/o controllato manualmente ovvero gestito in maniera semiautomatica o automatica da parte di sistema dedicato senza portare conseguenze rilevanti al processo di macinazione in camera né al flusso della polvere di caffè in uscita. La presente descrizione esula anche dal trattare la destinazione della polvere di caffè una volta nel serbatoio di uscita anche quando detto serbatoio fa parte di un dispositivo seguente quale ad esempio una macchina per il filtraggio e produzione di caffè liquido.
Come detto, è nella camera di macinazione 02 che avviene la polverizzazione dei grani entranti dal serbatoio primario 01 e il processo attinente a questa forma esecutiva avviene per azione meccanica da parte di una macina rotante 04 disposta assialmente a detta camera di macinazione 02 ed azionata da parte di un motore elettrico 042 localizzato nella parte inferiore del macinacaffè; il moto rotatorio di detto motore viene eventualmente adattato in termini di velocità angolare da un motoriduttore e trasferito alla macina per via dell’albero di trasmissione 041, potendo detto albero di trasmissione essere un elemento a forma cilindrica disposto assialmente al motore e rigidamente vincolato alla machina 04.
Oltre a consentire il moto rotatorio, la macina 04 e la camera di macinazione sono sagomate e dotate di apposite zigrinature o dentellature in modo da presentare superfici, anse e spazi tali da rendere efficace la riduzione delle dimensioni dei grani sotto l’azione rotatoria della macina ed inoltre la sagomatura è tale per cui solo una volta polverizzato il caffè possa raggiungere una bocca di uscita 03 e di conseguenza attraversare l’elemento per la regolazione del deflusso 06, facente parte della presente invenzione, per poi giungere nel condotto di convogliamento 05 e infine terminare serbatoio 09 sotto la forza derivante dalle turbolenze conseguenti al moto di rotazione della macina 04.
La conformazione dell’elemento per la regolazione del deflusso 06, oggetto della presente invenzione, è definita per annullare o comunque ridurre al minino la formazione di agglomerati di polvere di caffè che in assenza di detto elemento si verrebbero a creare a causa dell’elevata velocità di uscita e delle cariche elettrostatiche liberate nel corso del processo di macinazione; alcuni dettagli della presente forma implementativa sono visibili nello spaccato di figura 1 mentre la panoramica completa comprendente anche le sezioni nei vari piani paralleli e ortogonali è illustrata nelle figure 7, 8, 9.
La figura 2 presenta una seconda vista del dispositivo d’insieme secondo uno spaccato assonometrico che arricchisce la descrizione grafica della figura precedente illustrando da diversa angolazione i dettagli già introdotti.
La figura 3 presenta una prospettiva ravvicinata del dispositivo d’insieme con vista assonometrica da sinistra e introduce il secondo elemento innovativo che viene rivendicato come parte della presente invenzione, essendo detto elemento 08 un organo per il controllo del flusso delle polveri in uscita dalla camera di macinazione 02 e realizzato in questa specifica attuazione esecutiva sotto forma di doppia lamina elastica interposta tra la bocca di uscita 03 di detta camera di macinazione e la bocca di ingresso 07 dell’elemento per la regolazione del flusso delle polveri 06. In considerazione della prospettiva adottata in questa figura e della caratteristica di visione d’insieme detto elemento 08 nella sua forma esecutiva di doppia lamina è visibile solo parzialmente e non nella sua interezza ma questa rappresentazione concorre alla presentazione del metodo di funzionamento che consiste in una parziale occlusione del percorso della polvere di caffè caratterizzata da una serie di elementi con proprietà elastiche, eventualmente diverse da elemento a elemento, avendo detti elementi dimensioni affini e preferibilmente decrescenti nella direzione del flusso della polvere ed essendo detti elementi sovrapposti o comunque affiancati e solo parzialmente vincolati in modo da poter compiere un movimento predeterminato quando la forza del flusso delle polveri è tale da prevalere sulla forza elastica presentata da dette lamine.
La figura 4 presenta, per questa forma esecutiva, una vista dell’elemento per la regolazione del deflusso 06 in una prospettiva tridimensionale in cui l’osservatore è posizionato in modo tale da vedere la superficie affacciata sul corpo principale del macinacaffè; in questa forma esecutiva la bocca di ingresso 07 è caratterizzata da una figura geometrica assimilabile ad un settore ellittico, preferibilmente di 180° lungo l’asse maggiore, derivante dall’intersezione di un cilindro, preferibilmente a base circolare, con un piano la cui normale è inclinata di un angolo predeterminato rispetto all’asse di simmetria di detto cilindro e con un secondo piano la cui normale risiede nell’area risultante da detta intersezione.
La figura 5 presenta, per questa forma esecutiva, una vista dell’assemblato dei due organi facenti parte dell’invenzione, ovvero dell’elemento per la regolazione del deflusso 06 e dell’organo meccanico per il controllo del flusso 08 in una prospettiva tridimensionale in cui l’osservatore è posizionato in modo tale da vedere la superficie a contatto con il corpo principale del macinacaffè, potendo detto corpo essere la camera di macinazione o un corpo intermedio posto tra detta camera di macinazione e detto elemento di regolazione del deflusso. Una illustrazione dettagliata di questa forma esecutiva dell’organo meccanico per il controllo del flusso è presente nelle figure 14 e 15, dove i due elementi precedentemente introdotti declinati in almeno un elemento base polimerica, preferibilmente silicone preformato, e da almeno un elemento a base metallica, preferibilmente acciaio armonico.
La figura 6 mostra una ulteriore vista dell’elemento di regolazione del deflusso 06, in una prospettiva tridimensionale in cui l’osservatore è posizionato in modo tale da vedere la bocca di uscita 071 di detto elemento destinata ad essere collegata al condotto per il convogliamento delle polveri (qui non mostrato) e dalla quale escono le polveri di caffè dopo aver percorso il tratto interno di detto elemento di regolazione del deflusso 06 la cui particolare forma attuativa è dettagliata nelle figure 7 a 10 che presentano varie sezioni nel piano trasversale e longitudinale di detto elemento di regolazione 06 in una sequenza in cui il flusso delle polveri uscenti dalla camera di macinazione corre in un percorso che forza la rotazione di dette polveri e si svolge fino alla massima apertura all’ingresso del condotto per il convogliamento delle polveri in un eventuale serbatoio esterno.
L’invenzione, per raggiungere lo scopo prefissato, prevede inoltre l’azione di un organo meccanico dotato di forme e caratteristiche elastiche tali da regolare il flusso delle polveri in uscita dalla camera di macinazione superando al contempo il limite della tecnica nota, soffrendo detta tecnica nota del fenomeno di accumulo di caffè sulla membrana coinvolta allo scopo e conseguente formazione di grumi che vanno a far parte del macinato abbassandone la qualità e peggiorandone l’aspetto estetico; in questa puntuale forma esecutiva, lo scopo viene raggiunto per mezzo di almeno due lamine, adatte ad essere posizionate a parziale occlusione della bocca di uscita 03 e sagomate in modo da generare una forza conseguente all’elasticità dei materiali che, contrapposta alla forza generata dal flusso di aria e polvere in uscita dalla camera di macinazione, porti ad un allontanamento di dette lamine dalla posizione di riposo aumentando la dimensione della superficie utile al passaggio di dette polveri in un moto che ostacola lo stazionamento del caffè macinato sui bordi degli orifizi. In particolare, questa forma esecutiva prevede che le due lamine siano costituite da piastrine rettangolari come illustrato in figura 11 e 12 ed in particolare:
la Fig.11 mostra una piastrina 081 realizzata in materiale elastico quale silicone, provvista di intaglio a tre segmenti inclinati di 90° a realizzare una forma a “U” 0813 tale da definire una linguetta 0810 all’interno di detta piastrina,
essendo detto intaglio definito in modo da far risultare suddetta linguetta posizionata parallelamente alla piastrina,
essendo detto intaglio definito in modo da lasciare detta linguetta vincolata per un profilo lineare 0814 alla piastrina 081, il quale profilo lineare costituisce una linea di inflessione di detta linguetta.
Secondo una caratteristica la linguetta 0810 è ulteriormente provvista di una smussatura 0811 tra il bordo superiore orientato perpendicolarmente alla linea di flessione e il bordo della linguetta orientato parallelamente a detta linea d’inflessione.
In una ulteriore forma esecutiva la linguetta può essere invece provvista di ulteriormente di una smussatura 0812 tra il bordo inferiore orientato perpendicolarmente alla linea di flessione e il bordo della linguetta orientato parallelamente a detta linea d’inflessione.
La forma esecutiva illustrata nelle figure si riferisce ad una variante esecutiva in cui sono previste ambedue le suddette smussature 0811 e 0812.
Secondo una caratteristica aggiuntiva, una od ambedue le dette smussature sono di forma pressoché triangolare.
Ancora secondo una caratteristica aggiuntiva che può essere prevista in qualsivoglia combinazione o sottocombinazione con le precedenti le dette due smussature presentano dimensioni diverse fra loro.
In particolare in questa forma esecutiva la linguetta 0810 è realizzata di pezzo dalla piastrina 081 mediante intaglio e/o stampaggio.
la Fig.12 mostra una piastrina 082 realizzata in materiale elastico quale acciaio, provvista di intaglio a tre segmenti inclinati di 90° a realizzare una forma a “U” 0823 tale da definire una linguetta 0820 all’interno di detta piastrina,
essendo detto intaglio definito in modo da far risultare suddetta linguetta posizionata parallelamente alla piastrina 082,
essendo detto intaglio definito in modo da lasciare detta linguetta vincolata per un profilo lineare 0824 alla piastrina 082, il quale profilo lineare costituisce una linea di inflessione di detta linguetta.
Analogamente alla linguetta della forma esecutiva secondo la figura 11, anche la linguetta 0820 può essere ulteriormente provvista di una smussatura 0821 tra il bordo superiore orientato perpendicolarmente alla linea di flessione e il bordo della linguetta orientato parallelamente a detta linea d’inflessione e/o di una smussatura 0822 tra il bordo inferiore orientato perpendicolarmente alla linea di flessione e il bordo della linguetta orientato parallelamente a detta linea d’inflessione.
Sempre analogamente all’esempio della figura 11, anche in questo caso la particolare forma esecutiva illustrata mostra le suddette smussature 0821 e 0822 di forma pressoché triangolare ed ulteriormente di dimensione reciprocamente diversa.
Anche nel caso dell’esempio della figura 12, la linguetta 0820 è realizzata di pezzo dalla piastrina mediante intaglio e/o punzonatura e/o stampaggio.
Suddette piastrine ed in particolare le linguette 0810 e 0820 hanno forme affini con dimensioni differenti e sono concepite per essere sovrapposte e, come detto, sono utilizzate in prossimità della bocca di uscita 03 della camera di macinazione 02 ad occludere in maniera parziale e controllata il flusso delle polveri di caffè macinato.
In particolare, dette piastrine sono posizionate nella sede 031 opportunamente definita sulla superficie di mantello della camera di macinazione 02 e ricavata nell’intorno della bocca di uscita 03 come mostrato in figura 13 da cui si può anche notare la forma piana di detta sede 031 come da scelta attuativa di questa esecuzione.
La figura 14 mostra la piastrina in silicone 081 posizionata nella sede 031 mentre la figura 15 mostra la piastrina in acciaio 082 posizionata nella sede 031; in questa forma esecutiva è previsto che detta piastrina in acciaio 082 sia sovrapposta a detta piastrina in silicone 081, risultando quindi più distante dalla bocca di uscita 03, ed a contatto con la superficie piana dell’elemento per la regolazione del deflusso 06 come mostrato in figura 4 e seguenti.
La sovrapposizione fin qui descritta concorre a formare l’organo meccanico per il controllo del flusso delle polveri 08 il quale, in questa forma esecutiva, sfrutta la differenza dimensionale tra gli intagli 0813 e 0823 e tra le smussature 0811 e 0821, 0812 e 0822 per la costituzione di un labbro di materiale siliconico che si viene a creare come lungo tutto o parte del profilo della linguetta 0810 a seguito della parte di materiale siliconico che non viene sostenuta dal materiale metallico nel verso del flusso delle polveri, di fatto andando a creare una superficie capace di muoversi quando sollecitata dal flusso di aria e polvere il cui movimento di detta superficie impedisce il deposito in eccesso delle polveri di caffè come da obiettivo della presente invenzione.
In questo modo, secondo quanto sopra descritto, si ottengono diversi benefici tra cui evitare gli agglomerati di polvere di caffè formati per progressiva accumulazione di dette polveri e venutisi a staccare una volta raggiunta una massa critica ed anche l’ulteriore beneficio di evitare il surriscaldamento di uno o più organi della camera di macinazione con conseguenti impatti sia in termine di alterazione delle caratteristiche organolettiche del caffè macinato, sia in termini di danneggiamento e/o riduzione della vita operativa degli organi meccanici e/o elettrici del macinacaffè.
Da quanto descritto appare evidente che lo strumento secondo l’invenzione raggiunge gli scopi prefissati.
L'oggetto dell’invenzione è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nel concetto inventivo espresso nelle rivendicazioni allegate. Tutti i particolari potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti, ed i materiali potranno essere diversi a seconda delle esigenze, senza uscire dall'ambito di tutela della presente invenzione.
Anche se l'oggetto è stato descritto con particolare riferimento alle figure allegate, i numeri di riferimento usati nella descrizione e nelle rivendicazioni sono utilizzati per migliorare l'intelligenza dell’invenzione e non costituiscono alcuna limitazione all'ambito di tutela rivendicato.

Claims (7)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo per il trattamento di caffè in grani comprendente: almeno un serbatoio primario, almeno una camera di macinazione comprendente uno o più corpi rotanti per la riduzione dei grani e conseguente produzione di caffè in polvere, una o più bocche di uscita collegate ad uno o più condotti per lo scarico di detta polvere dalla camera di macinazione opzionalmente per il convogliamento ad un serbatoio esterno di contenimento della polvere, essendo detti condotti dotati di elemento per la regolazione del deflusso di detta polvere di caffè essendo detto elemento caratterizzato dal fatto di avere conformazione che si sviluppa longitudinalmente all’interno di detti condotti lungo un percorso a sezione crescente nel verso dell’estremità rivolta verso lo scarico presentando una forma in pianta assimilabile ad un settore di cerchio di ampiezza angolare crescente che si estende lungo il mantello interno del condotto di scarico essendo inoltre detto elemento per la regolazione del deflusso caratterizzato dal fatto di comprendere ulteriormente un organo meccanico per il controllo del flusso delle polveri, di forma compatibile con la superficie di mantello della camera di macinazione e di forma compatibile con l’elemento per la regolazione del flusso della polvere, dotato di specifico grado di elasticità e opportunamente interposto tra una bocca di uscita di detta camera di macinazione e la corrispondente bocca di ingresso dell’elemento per la regolazione del flusso della polvere in modo da agire sulle dinamiche del flusso della polvere in transito potendo limitarne più o meno parzialmente la portata in funzione del comportamento dinamico di detta polvere quando detto dispositivo per il trattamento di caffè in grani è in azione.
  2. 2. Dispositivo per il trattamento di caffè in grani secondo la rivendicazione 1 nel quale il percorso a sezione crescente che si estende lungo il mantello interno elemento per la regolazione del deflusso ha ampiezza angolare compresa nell’intervallo da 90 a 270° e preferibilmente di 180°.
  3. 3. Dispositivo per il trattamento di caffè in grani secondo una o più rivendicazioni precedenti in cui l’organo meccanico per il controllo del flusso delle polveri è composto dalla sovrapposizione e/o dall’affiancamento di almeno due elementi contraddistinti da differenti coefficienti elastici dei materiali che li compongono e realizzati di forma tale da presentare due superfici di area diversa a contrasto del flusso della polvere che viene a transitare dalla camera di macinazione allo scarico esterno durante la normale operatività del dispositivo per il trattamento di caffè in grani.
  4. 4. Dispositivo per il trattamento di caffè in grani secondo una o più rivendicazioni precedenti in cui le due o più superfici sovrapposte posizionate a contrasto del flusso della polvere che viene a transitare dalla camera di macinazione allo scarico esterno durante la normale operatività del dispositivo per il trattamento di caffè in grani presentano aree di superficie che decrescono nel verso del flusso della polvere e sono contestualmente realizzati di materiali aventi proprietà tali da offrire maggiore resistenza elastica; detta sovrapposizione viene realizzata in modo da creare uno o più labbri formati dalla zona di non sovrapposizione di dette superfici potendo detti labbri offrire coefficienti di resistenza elastica crescente nella direzione longitudinale e nel verso di percorrenza delle polveri.
  5. 5. Dispositivo per il trattamento di caffè in grani secondo una o più rivendicazioni precedenti in cui l’organo meccanico per il controllo del flusso delle polveri è composto dalla sovrapposizione un elemento a base polimerica, preferibilmente silicone preformato, e da un elemento a base metallica, preferibilmente acciaio armonico.
  6. 6. Dispositivo per il trattamento di caffè in grani secondo una o più rivendicazioni precedenti in cui le due o più superfici sovrapposte posizionate a contrasto del flusso della polvere che viene a transitare dalla camera di macinazione allo scarico esterno presentano aree di forma piana e preferibilmente rettangolare concepita in modo da coprire in parte o del tutto la luce della bocca di uscita di detta camera di macinazione utile al passaggio del flusso delle polveri, essendo detta area ottenuta per mezzo di almeno un intaglio, preferibilmente a creare una lingua di forma rettangolare tale da presentare almeno una luce di passaggio, eventualmente sotto forma di smussatura triangolare di almeno un angolo di detta lingua.
  7. 7. Dispositivo per il trattamento di caffè in grani secondo una o più rivendicazioni precedenti ove la polvere di caffè viene ripetutamente prodotta in una quantità predeterminata, anche definita dose, essendo detto dispositivo dotato di meccanismo di controllo del peso di detta dose di caffè macinato, comprendente una forcella di appoggio di un portafiltro da caricare di caffè macinato, essendo detta forcella di appoggio preferibilmente posizionata in prossimità di dette una o più bocche di uscita, una cella di carico meccanicamente collegata a detta forcella un microprocessore che controlla il funzionamento delle macine per determinare una dose finale desiderata di caffè macinato all’interno di detto portafiltro, preferibilmente per mezzo di un firmware di controllo, contenuto in detto microprocessore.
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