IT201900013872A1 - Sistema a scalino retraibile per la salita e la discesa in un veicolo, e gruppo porta di veicolo provvisto di tale sistema - Google Patents

Sistema a scalino retraibile per la salita e la discesa in un veicolo, e gruppo porta di veicolo provvisto di tale sistema Download PDF

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IT201900013872A1
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IT
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IT102019000013872A
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Vincenzo Franco
Umberto Vivarelli
Stefano Mange'
Riccardo Marchi
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Hitachi Rail S P A
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    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B60VEHICLES IN GENERAL
    • B60RVEHICLES, VEHICLE FITTINGS, OR VEHICLE PARTS, NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
    • B60R3/00Arrangements of steps or ladders facilitating access to or on the vehicle, e.g. running-boards
    • B60R3/02Retractable steps or ladders, e.g. movable under shock
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B61RAILWAYS
    • B61DBODY DETAILS OR KINDS OF RAILWAY VEHICLES
    • B61D23/00Construction of steps for railway vehicles
    • B61D23/02Folding steps for railway vehicles, e.g. hand or mechanically actuated

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  • Mechanical Engineering (AREA)
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Description

DESCRIZIONE
del brevetto per invenzione industriale dal titolo: “SISTEMA A SCALINO RETRAIBILE PER LA SALITA E LA DISCESA IN UN VEICOLO, E GRUPPO PORTA DI VEICOLO PROVVISTO DI TALE SISTEMA”
La presente invenzione è relativa ad un sistema a scalino retraibile per la salita e la discesa in un veicolo, in particolare per la salita e la discesa di un macchinista in veicolo su rotaia, a cui la seguente trattazione farà riferimento senza per questo perdere in generalità.
Nelle vetture di testa dei treni è sentita l’esigenza di prevedere uno scalino aggiuntivo, che permetta al macchinista/conducente di salire e scendere in modo agevole ed in sicurezza quando il treno si deve fermare in zone diverse dalle stazioni dove sono previste le usuali banchine. In tali zone, infatti, la distanza in altezza tra il piano di camminamento sulla vettura e la massicciata per i binari può essere relativamente elevata, per cui gli usuali scalini previsti sul treno non sono sufficienti a garantire la salita e la discesa in sicurezza.
In particolare, dal momento che gli ingombri dei veicoli ferroviari, in sezione trasversale, non devono eccedere la cosiddetta sagoma limite, che garantisce l’assenza di interferenze con le infrastrutture fisse, è sentita l’esigenza di prevedere un sistema che sia di tipo retraibile, ossia un sistema avente uno o più scalini che possano essere spostati tra una configurazione operativa distesa (inevitabilmente al di fuori della sagoma limite) ed una configurazione di riposo retratta in modo completamente meccanico e tramite interventi manuali, e quindi non necessitino di allacciamenti elettrici agli impianti di alimentazione e ai sensori del treno, ma comunque garantiscano un elevato grado di sicurezza e abbiano ingombri contenuti. Più in dettaglio, è sentita l’esigenza di assicurare con certezza che gli scalini vengano riportati nella configurazione di riposo retratta prima che il moto del veicolo riprenda, per garantire il ripristino della sagoma limite.
Scopo della presente invenzione è quello di realizzare un sistema a scalino retraibile per la salita e la discesa in un veicolo, che consenta di assolvere in modo semplice ed economico alle esigenze sopra esposte.
Secondo la presente invenzione viene realizzato un sistema a scalino retraibile per la salita e la discesa in un veicolo, come definito nella rivendicazione 1.
La presente invenzione è, inoltre, relativa ad un gruppo porta di veicolo come definito nella rivendicazione 14.
Per una migliore comprensione dell’invenzione è descritta qui di seguito una forma di attuazione preferita a puro titolo illustrativo e non limitativo con l’ausilio delle figure dei disegni annessi, in cui:
- la figura 1 è una prospettiva di una preferita forma di attuazione del sistema a scalino retraibile per la salita e la discesa in un veicolo, secondo la presente invenzione;
- la figura 2 illustra in scala ingrandita, e con parti asportate per chiarezza il sistema della figura 1, in una configurazione retratta di riposo; - la figura 3 è analoga alla figura 2 e mostra il sistema della presente invenzione durante un movimento verso una configurazione distesa operativa;
- la figura 4 è analoga alla figura 1 e mostra il sistema disposto nella configurazione distesa operativa, con parti asportate per chiarezza; - la figura 5 è un dettaglio del sistema della presente invenzione sezionato lungo un piano di sezione verticale (identificato dalla traccia V-V in figura 2) ed illustrato in prospettiva da un diverso punto di vista; e
- la figura 6 illustra, in prospettiva ed in esploso, alcuni componenti visibili nel dettaglio di figura 5.
In figura 1, il numero di riferimento 1 indica un sistema a scalino retraibile per permettere la salita e la discesa attraverso una porta 3 di una vettura 2 (parzialmente illustrata) che preferibilmente costituisce parte di un convoglio ferroviario (non illustrato). La porta 3 è disposta in corrispondenza di una parete laterale 6 della vettura 2 e comprende un vano porta 5 e due montanti, disposti da parti opposte del vano porta 5. Uno solo dei montanti è visibile in figura 1 ed è indicato dal numero di riferimento 8. Ad esempio, il montante 8 ha una struttura di supporto 9 e un rivestimento di finizione 10, fissato alla struttura 9 in modo da coprire almeno parte di una sua superficie esterna 11. La porta 3 comprende, inoltre, almeno una anta 12, la quale è mobile tra una posizione di chiusura (figura 1) ed una posizione di apertura (figura 4) per chiudere/aprire il vano porta 5, sotto l’azione di un dispositivo attuatore non illustrato.
Come mostrato in figura 4, nella posizione di apertura, preferibilmente l’anta 12 è disposta dietro al montante 8 ed è parallela alla parete laterale 6; lo spostamento dell’anta 12 tra le posizioni di apertura e di chiusura comprende una componente di traslazione lungo una direzione orizzontale 14 parallela alla parete laterale 6.
In particolare, la porta 3 comprende uno scalino 15, di tipo noto e non descritto in dettaglio, disposto allo stesso livello o al di sotto della soglia del vano porta 5, per permettere la salita e la discesa tra il piano di camminamento sulla vettura 2 e le usuali banchine che sono normalmente previste alle stazioni ferroviarie. Secondo una alternativa non illustrata, lo scalino 15 potrebbe non essere integrato nella porta 3, ma essere un componente distinto.
Con riferimento alla figura 1, il sistema 1 è supportato dal montante 8 e, preferibilmente, è disposto sulla superficie 11 in corrispondenza di una zona inferiore che non è coperta dal rivestimento 10. Il sistema 1 può essere configurato manualmente tra una configurazione retratta di riposo ed una configurazione distesa operativa. In base a quanto descritto in dettaglio nel seguito, il sistema 1 è puramente meccanico, ossia è privo di parti elettriche/elettroniche. Nella configurazione retratta, il sistema 1 è disposto in modo tale da essere a filo, o sporgere solo in modo trascurabile, rispetto al profilo esterno del rivestimento 10.
Con riferimento alla figura 2, il sistema 1 comprende una struttura di attacco 20 che è fissata alla struttura 9 e porta, in posizione fissa, una guida 21. Il sistema 1 comprende, inoltre, un elemento di supporto che, nella forma di attuazione illustrata, è definito da una barra verticale 22 accoppiata alla guida 21 in modo da scorrere verticalmente tra una posizione sollevata di riposo (figura 2), corrispondente alla configurazione retratta, ed una posizione abbassata operativa (figura 4), corrispondente alla configurazione distesa. La discesa della barra 22 lungo la guida 21 avviene essenzialmente a causa del peso.
La barra 22 comprende una porzione superiore 23 che, nella posizione sollevata, è alloggiata in un vano 24 (figura 1) previsto tra il rivestimento 10 e la superficie 11. Preferibilmente, la porzione superiore 23 porta una appendice 25, la quale sporge attraverso il rivestimento 10, ossia all’esterno del vano 24, in modo da essere azionabile manualmente da un utente per sollevare la barra 22 lungo la guida 21.
Il sistema 1 comprende, inoltre, uno scalino 26, il quale è accoppiato ad una estremità inferiore 27 della barra 22 in modo mobile tra una posizione verticale di riposo (figura 2), corrispondente alla configurazione retratta, ed una posizione orizzontale di appoggio (figura 4), corrispondente alla configurazione distesa. Lo scalino 26 comprende una pedana o porzione di appoggio 28 che, nella posizione orizzontale, sporge dalla barra 22 lungo un asse orizzontale 29 (figura 4) parallelo alla direzione 14 per consentire l’appoggio di un piede. Preferibilmente, lo scalino 26 è incernierato all’estremità 27 attorno ad un asse di cerniera ortogonale all’asse 29.
Come visibile in figura 2, nella posizione verticale la pedana 28 è rivolta verso l’alto ed è affacciata orizzontalmente alla barra 22.
Il sistema 1 comprende, inoltre, un organo di comando 30, mobile sotto l’azione manuale di un utente, ed un dispositivo di arresto 31, il quale è attivo e trattiene verticalmente la barra 22 nella posizione sollevata quando l’organo 30 è disposto in una prima posizione (in linea tratteggiata in figura 2, dove la distanza in orizzontale dalla barra 22 è mostrata fuori scala per ragioni di chiarezza). Il dispositivo di arresto 31 è disattivo e lascia libera di scorrere verticalmente la barra 22 tra le posizioni sollevata ed abbassata quando l’organo 30 è disposto in una seconda posizione (mostrata nelle figure 3 e 4), distinta dalla prima.
Come mostrato in figura 1, in particolare, l’organo 30 comprende una piastra 32 che, nella configurazione retratta, si trova in un recesso o scasso 33 del rivestimento 10, per cui è all’esterno del vano 24 ed è facilmente accessibile. Più in particolare, lo scalino 26 si trova nel recesso 33 insieme alla piastra 32 nella configurazione retratta.
Come indicato in figura 3, per passare dalla prima alla seconda posizione, e viceversa, l’organo 30 viene ruotato manualmente attorno ad un asse di rotazione 34 parallelo all’asse 29, ad esempio tramite una rotazione di 90°.
Secondo un aspetto della presente invenzione, l’organo 30 comprende una porzione terminale 35 che preferibilmente costituisce parte della piastra 32 e, nella seconda posizione, sporge verso l’interno della vettura 2 lungo un asse orizzontale 37 ortogonale agli assi 29 e 34 (rispetto alla barra 22 ed al posto che era occupato dall’organo 30 nella prima posizione). In questo modo, la porzione terminale 35 sporge oltre il montante 8 (figura 4) per intercettare la traiettoria dell’anta 12 e svolgere una funzione di ritenzione che mantiene aperta la porta 3. In particolare, il veicolo è dotato di sistemi di sicurezza, di tipo noto, aventi una funzione cosiddetta di “bordo sensibile della porta”, per evitare che la porta 3 si chiuda in presenza di ostacoli. Questi sistemi sono configurati in modo da riconoscere la presenza di ostacoli (in questo caso la presenza della porzione terminale 35), ad esempio rilevando una maggiore resistenza all’avanzamento dell’anta 12, e quindi arrestare automaticamente il moto di chiusura dell’anta 12 per evitare uno schiacciamento di tali ostacoli.
Pertanto, la porta 3 si potrà chiudere ed il convoglio ferroviario avrà il consenso a partire (grazie ad altri sistemi di sicurezza di tipo noto, associati alla chiusura delle porte) solamente se l’organo 30 è stato allontanato da tale seconda posizione, ossia solamente se il sistema 1 viene riportato nella configurazione retratta.
Come visibile in particolare in figura 4, quando l’organo 30 si trova nella seconda posizione, la porzione terminale 35 impegna il vano porta 5 e, quindi, è affacciata ad un bordo dell’anta 12 lungo la direzione 14. Nel contempo, quando la porta 3 è chiusa l’anta 12 ostacola fisicamente lo spostamento della piastra 32 nella seconda posizione, per cui non è possibile abbassare la barra 22 ed il sistema 1 è costretto a rimanere nella configurazione retratta.
Secondo una forma di attuazione non illustrata, nella posizione di apertura l’anta 12 si trova davanti al montante 8 all’esterno della vettura 2: in questo caso, la porzione terminale 35, nella seconda posizione, sporge lungo l’asse 37 verso l’esterno della vettura 2.
Secondo una ulteriore forma di attuazione non illustrata, quando l’organo 30 si trova nella seconda posizione di figura 3, la porzione terminale 35 impegna una sede di ritenzione ricavata appositamente nell’anta 12 per mantenere aperta la porta 3, invece di essere davanti al bordo dell’anta 12.
Secondo ulteriori forme di attuazione non illustrate, l’organo 30 e/o la porzione terminale 35 possono essere sostituiti da componenti che si spostano tra la prima e la seconda posizione con moti diversi da quello rotatorio attorno all’asse 34, ad esempio un moto traslatorio lungo l’asse 37 o un moto rotatorio attorno ad un asse verticale.
Preferibilmente, il sistema 1 comprende anche una serratura 36, configurata in modo da bloccare l’organo 30 ad uno spallamento di riferimento 38 e così mantenere il sistema 1 nella configurazione retratta. La serratura 36 è rilasciabile tramite una chiave, dedicata o di tipo standard, per liberare l’organo 30. In particolare, la serratura 36 blocca l’organo 30 in una terza posizione, che corrisponde alla configurazione retratta di riposo, è distinta dalla prima posizione ed è mostrata in linea continua in figura 2. Per passare dalla prima alla terza posizione e viceversa, l’organo 30 segue una traiettoria diversa da quella prevista tra la prima e la seconda posizione: in particolare, l’organo 30 trasla lungo l’asse 34.
Con riferimento alla figura 5, una molla 39 (o un altro elemento elastico equivalente) è interposta tra la struttura 20 e l’organo 30 ed è precaricata in modo tale da portare indietro l’organo 30 automaticamente dalla prima alla terza posizione. Più in dettaglio, la serratura 36 è configurata in modo tale da scattare automaticamente ed impegnare lo spallamento 38, per bloccare l’organo 30, quando quest’ultimo è tornato indietro nella terza posizione sotto l’azione della molla 39.
In particolare, lo spallamento 38 fa parte della barra 22; ad esempio, lo spallamento 38 è definito da un bordo di un foro passante, parallelo all’asse 34.
La terza posizione svolge una funzione di sicurezza aggiuntiva per impedire azionamenti accidentali, ma potrebbe non essere prevista (in questi casi, la serratura 36 può bloccare l’organo 30 nella prima posizione).
Con riferimento alla figura 6, preferibilmente, il sistema 1 comprende, inoltre, un dispositivo 40 che guida gli spostamenti dell’organo 30 tra la prima, la seconda e la terza posizione. L’organo 30 comprende un perno 42, il quale è fissato alla piastra 32 e sporge da quest’ultima lungo l’asse 34, mentre il dispositivo 40 comprende una sede 44, la quale è coassiale con il perno 42 ed è impegnata in modo scorrevole da quest’ultimo. La sede 44 è definita da un manicotto o boccola 45, facente parte della struttura 20 o fissata alla struttura 20. Inoltre, il dispositivo 40 comprende un grano di guida 46, che sporge radialmente all’interno della sede 44 da una superficie interna della boccola 45, ed una scanalatura 47 che è ricavata lungo una superficie esterna del perno 42 ed è impegnata dal grano 46 in modo scorrevole.
In particolare, la scanalatura 47 comprende una porzione 47a che è rettilinea e guida la traslazione assiale dell’organo 30 tra la terza e la prima posizione (impedendo anche rotazioni attorno all’asse 34) ed una porzione 47b, che è raccordata alla porzione 47a e ha una forma ad arco di circonferenza. La porzione 47b impedisce al perno 42 di traslare indietro verso la terza posizione sotto l’azione della molla 39 (oltre a guidare la rotazione dell’organo 30 tra la prima e la seconda posizione).
Inoltre, preferibilmente, la scanalatura 47 definisce i fine corsa per gli spostamenti dell’organo 30.
Secondo varianti non illustrate, il grano 46 e la scanalatura 47 sono assenti; oppure il grano 46 sporge radialmente dalla superficie esterna del perno 42 mentre la scanalatura 47 è ricavata sulla superficie interna della boccola 45.
Preferibilmente, la molla 39 è alloggiata in una cavità assiale del perno 42 ed è montata in modo non descritto in dettaglio (figura 5) per agire assialmente a trazione sul perno 42.
Ancora con riferimento alle figure 5 e 6, il perno 42 comprende una porzione sagomata 49 che costituisce parte del dispositivo di arresto 31. In particolare, la porzione sagomata 49 ha una zona cilindrica 50a ed una zona a diametro ridotto 50b, ossia avente diametro minore della zona 50a. Ad esempio, la zona 50b è definita da due spianature diametralmente opposte sulla porzione sagomata 49. Nel contempo, il dispositivo di arresto 31 comprende una apertura 52 che è realizzata sulla barra 22 e ha una estremità inferiore 53 impegnata dal perno 42 quando la barra 22 è disposta nella posizione sollevata.
L’estremità 53 viene impegnata dalla porzione sagomata 49 (in modo non illustrato) quando l’organo 30 viene fatto avanzare lungo l’asse 34 nella prima posizione.
L’estremità inferiore 53 ha diametro maggiore delle zone 50a e 50b, per cui la porzione sagomata 49 è libera di ruotare all’interno dell’estremità inferiore 53. In altre parole, in queste condizioni, l’organo 30 può essere ruotato attorno all’asse 34 per raggiungere la seconda posizione (figura 3).
L’apertura 52 comprende, inoltre, una porzione rettilinea 55 che è verticale, è raccordata all’estremità inferiore 53 e ha una ampiezza, in orizzontale, minore del diametro della zona 50a e maggiore del diametro della zona 50b. Il restringimento di ampiezza dall’estremità 53 alla porzione rettilinea 55 definisce due spallamenti 56 (figure 4 e 5), che sono allineati verticalmente con la porzione sagomata 49, se il perno 42 è orientato nella prima posizione, in modo da appoggiarsi verticalmente sulla zona 50a e quindi fermare la discesa della barra 22.
Come mostrato in figura 5, gli spallamenti 56 si appoggiano verticalmente sulla superficie esterna del perno 42, per fermare la discesa della barra 22, anche quando l’organo 30 è disposto assialmente indietro nella terza posizione.
La porzione rettilinea 55 può scorrere verticalmente lungo la porzione sagomata 49 solamente se il perno 42 è orientato nella seconda posizione, ossia solo quando la zona 50b riesce ad entrare nella porzione rettilinea 55 (ossia quando le suddette spianature sono verticali). Infatti, con tale orientamento, gli spallamenti 56 non sono più verticalmente allineati con la porzione sagomata 49 e quindi non hanno alcuna efficacia, per cui la barra 22 può abbassarsi per effetto del proprio peso.
Durante lo scorrimento verticale della barra 22, l’ampiezza ristretta della porzione rettilinea 53 impedisce alla porzione sagomata 49 di ruotare e quindi impedisce all’organo 30 di tornare nella prima posizione. Per ritornare nella prima posizione, infatti, è necessario sollevare manualmente la barra 22 fino a quando la porzione sagomata 49 impegna nuovamente l’estremità inferiore 53 dell’apertura 52. Per sollevare la barra 22, come accennato sopra, si spinge verso l’alto l’appendice 25.
Preferibilmente, come visibile anche in figura 3, la porzione rettilinea 55 ha due bordi verticali che sono affacciati tra loro lungo l’asse 37 e sono scorrevoli in due feritoie 60 (figura 6), realizzate in posizioni diametralmente opposte sulla boccola 45.
Il sistema 1 comprende, inoltre, almeno un elemento 62 portato dalla struttura 20 in posizione verticale fissa ed affacciato verticalmente ad almeno uno spallamento 63 della barra 22 in modo da fermare la discesa della barra 22 nella posizione abbassata, grazie all’appoggio dello spallamento 63 sull’elemento 62 (figura 4). In particolare, l’elemento 62 è definito da un piolo parallelo all’asse 37.
Oltre a svolgere questa funzione di fine corsa, l’elemento 62 svolge anche una funzione di camma per provocare lo spostamento automatico dello scalino 26 nella sua posizione verticale durante la salita della barra 22. Infatti, lo scalino 26 ha una estremità 64 che è diametralmente opposta alla pedana 28 rispetto all’asse di cerniera e comprende un elemento di punteria 65. L’elemento 65 è allineato verticalmente con l’elemento 62 quando la barra 22 è nella posizione abbassata e lo scalino 26 è nella posizione orizzontale (figura 4), e coopera a contatto con l’elemento 62 quando la barra 22 percorre un tratto finale della traiettoria di salita (figura 3). Durante il sollevamento della barra 22, l’elemento 62 spinge verso il basso l’elemento 65, esercitando così un’azione di leva sullo scalino 26 per fare ruotare l’estremità 64 verso il basso e la pedana 28 verso l’alto, nella posizione verticale.
Una volta che la barra 22 ha raggiunto la sua posizione sollevata, l’elemento 62 impegna l’elemento 65 in modo da mantenere lo scalino 26 nella sua posizione verticale. Per avere un grado di sicurezza aggiuntivo, come visibile in figura 2, preferibilmente l’organo 30 comprende una porzione terminale 66, la quale si sovrappone ad una estremità della pedana 28, in direzione parallela all’asse 34, quando l’organo 30 è disposto nella prima e nella terza posizione, in modo da trattenere meglio la pedana 28 nella posizione verticale. In particolare, le porzioni terminali 66 e 35 sono alle estremità opposte della piastra 32.
Da quanto precede appare evidente che, in uso, per portare il sistema 1 dalla configurazione retratta alla configurazione distesa è necessario eseguire le seguenti operazioni manuali in sequenza, dopo aver aperto la porta 3:
- sbloccare la serratura 36 tramite la corrispondente chiave;
- spostare l’organo 30 dalla terza alla prima posizione, tirando la piastra 32 contro l’azione della molla 39 (figura 2);
- spostare l’organo 30 dalla prima alla seconda posizione (figura 3).
Tramite quest’ultimo spostamento, contemporaneamente capita che:
- l’anta 12 viene bloccata dalla porzione terminale 35 nella posizione aperta;
- la barra 22 è libera di scendere per effetto del proprio peso.
Infine, durante la discesa della barra 22, lo scalino 26 ruota automaticamente nella posizione orizzontale, per effetto del proprio peso, e/o per effetto dell’interazione tra gli elementi 62 e 65 nel primo tratto della discesa.
Quando la barra 22 raggiunge la posizione abbassata (figura 4), la pedana 28 è utilizzabile per salire sulla vettura 2 e/o per scendere da quest’ultima. In particolare, lo scalino 26 si dispone ad una altezza inferiore dello scalino 15, aggiungendosi a quest’ultimo per poter salire e scendere agevolmente anche quando la vettura 2 non è ferma in corrispondenza di banchine.
Per riportare il sistema 1 nella configurazione retratta, innanzi tutto è necessario sollevare manualmente la barra 22 agendo sull’appendice 25 con una mano. Al termine di questo sollevamento, anche la pedana 28 si solleva nella posizione verticale per effetto dell’azione dell’elemento 62 sull’elemento 65 (figura 3).
Poi, continuando a mantenere sollevata l’appendice 25, con l’altra mano si sposta l’organo 30 dalla seconda alla prima posizione (figura 2). A questo punto, semplicemente mollando la presa dall’organo 30, quest’ultimo si sposta automaticamente e repentinamente indietro nella terza posizione per effetto della molla 39 e, al termine di questo spostamento, la serratura 36 scatta automaticamente per bloccare il sistema 1, senza utilizzare nuovamente la chiave (figura 2).
In particolare, oltre al blocco della barra 22 nella sua posizione sollevata, lo scalino 26 rimane bloccato nella sua posizione verticale per effetto dell’elemento 62 e/o della porzione terminale 66.
Infine, visto che la porzione terminale 35 non ostacola più l’anta 12, la porta 3 può essere chiusa per poter fare ripartire la vettura 2.
Da quanto precede appaiono evidenti i vantaggi del sistema 1 descritto sopra con riferimento ai disegni allegati. In particolare, il sistema 1 presenta un elevato grado di sicurezza, anche se è completamente meccanico, in quanto mantiene aperta la porta 3 quando lo scalino 26 viene abbassato e deve essere utilizzato. Infatti, grazie alla funzione di ritenzione svolta dalla porzione terminale 35, l’utente è obbligato a retrarre il sistema 1 prima di continuare il viaggio: infatti, lasciare il sistema 1 nella configurazione distesa significherebbe tentare di viaggiare con la porta aperta, e ciò non è concesso dai sistemi di sicurezza del veicolo ferroviario.
Nello stesso tempo, non è possibile portare il sistema 1 nella configurazione distesa se la porta 3 è chiusa, perché l’anta 12 impedisce fisicamente di spostare l’organo 30 nella seconda posizione per cui il dispositivo di arresto 31 rimane attivo.
La presenza della serratura 36 e/o la necessità di spostare assialmente il perno 42 dalla terza alla prima posizione prima di ruotare la piastra 32 consentono, poi, di aumentare il grado di sicurezza, in quanto evitano che il sistema 1 si porti nella configurazione distesa in modo autonomo e/o accidentale. Nel contempo, il sistema 1 può essere disteso, e/o retratto, tramite azioni manuali estremamente semplici, eseguite anche da un unico operatore.
Inoltre, il sistema 1 ha ingombri estremamente contenuti e può essere installato come aggiornamento o perfezionamento anche su veicoli già prodotti e commercializzati, in quanto non necessita di particolari interazioni con i sistemi meccanici, elettrici ed elettronici già previsti sulla vettura 2 (fatta eccezione per il posizionamento della porzione terminale 35, volto ad ostacolare la chiusura della porta 3).
Da quanto precede appare, infine, evidente che al sistema 1 possono essere apportate modifiche e varianti che non esulano dal campo di protezione della presente invenzione, come definito nelle rivendicazioni allegate.
In particolare, l’organo 30 potrebbe avere forme e/o dimensioni e/o caratteristiche costruttive e/o traiettorie di spostamento che sono diverse da quelle indicate sopra a titolo di esempio, con riferimento alla piastra 32 e/o al perno 42; e/o la barra 22 potrebbe essere sostituita da un altro tipo di elemento di supporto, ad esempio da una leva girevole tra una posizione sollevata ed una posizione abbassata; e/o il sistema 1 potrebbe essere integrato nella struttura 9 del montante 8 oppure potrebbe essere montato sulla parete laterale 6 o sul pianale della vettura 2; e/o la porzione terminale 35 potrebbe essere sostituita da una porzione di ritenzione diversa, anche distinta dall’organo 30, ma che comunque si sposta in risposta all’azionamento dell’organo 30 per assumere una posizione sporgente in cui ostacola la chiusura della porta 3.
Inoltre, è possibile prevedere più scalini, ad esempio due, disposti a diverse altezze su un unico elemento di supporto oppure disposti su due diversi sistemi, analoghi a quello descritto sopra, l’uno sulla destra e l’altro sulla sinistra della porta 3, nel caso in cui l’altezza tra il piano di camminamento sulla vettura 2 e la massicciata sia particolarmente elevata.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1.- Sistema a scalino retraibile (1) per la salita e la discesa in un veicolo, il sistema comprendendo: - almeno uno scalino (26) ed - un elemento di supporto (22), che porta detto scalino (26) ed è mobile tra una posizione sollevata ed una posizione abbassata; nella posizione abbassata, detto scalino (26) sporgendo da detto elemento di supporto (22) lungo un primo asse orizzontale (29); caratterizzato dal fatto di comprendere, inoltre: - un organo di comando (30) azionabile manualmente per essere spostato tra una prima ed una seconda posizione; - un dispositivo di arresto (31) che si attiva e si disattiva in risposta allo spostamento del detto organo di comando (30) in modo da trattenere detto elemento di supporto (22) nella posizione sollevata quando detto organo di comando (30) è disposto nella prima posizione, e in modo da lasciare libero detto elemento di supporto (22) di spostarsi nella posizione abbassata quando detto organo di comando (30) è disposto nella seconda posizione; - una porzione di ritenzione (35) che, nella seconda posizione di detto organo di comando (30), sporge lungo un secondo asse orizzontale (37) ortogonale a detto primo asse orizzontale (29) in modo da mantenere aperta, in uso, una porta (3) del veicolo. 2.- Sistema secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto detta porzione di ritenzione (35) è definita da una porzione terminale di detto organo di comando (30). 3.- Sistema secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto di comprendere una serratura (36) che può essere sbloccata tramite una chiave e vincola detto organo di comando (30) ad uno spallamento di riferimento (38) in modo da impedire a detto organo di comando (30) di essere spostato verso la seconda posizione. 4.- Sistema secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto organo di comando (30) si muove tra dette prima e seconda posizione con un moto rotatorio attorno ad un asse di rotazione (34). 5.- Sistema secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto dispositivo di arresto (31) comprende: - un corpo di arresto (42) facente parte di detto organo di supporto (30); - almeno uno spallamento (56) che fa parte di detto elemento di supporto (22) e si appoggia verticalmente su detto corpo di arresto (42) se detto corpo di arresto (42) è disposto nella prima posizione. 6.- Sistema secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detto organo di comando (30) è mobile, inoltre, tra la prima posizione ed una terza posizione lungo una traiettoria diversa da quella prevista tra la prima e la seconda posizione; e dal fatto di comprendere almeno un elemento elastico (39) che è precaricato per portare detto organo di comando (30) automaticamente dalla prima alla terza posizione. 7.- Sistema secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detto spallamento (56) si appoggia verticalmente su detto su detto corpo di arresto (42) se detto corpo di arresto (42) è disposto nella terza posizione. 8.- Sistema secondo la rivendicazione 6 o 7, caratterizzato dal fatto che detto organo di comando (30) si muove tra dette prima e terza posizione con un moto traslatorio parallelo a detto primo asse orizzontale (29). 9.- Sistema secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 5 a 8, caratterizzato dal fatto che detto corpo di arresto (42) è definito da un perno (42) che si estende lungo un asse (34) ed impegna una apertura (52) ricavata in detto elemento di supporto (22). 10.- Sistema secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che detto spallamento (56) è definito da un restringimento di ampiezza di detta apertura (52). 11.- Sistema secondo la rivendicazione 9 o 10, caratterizzato dal fatto che detto perno (42) comprende una porzione sagomata (49) avente: - una prima zona (50a) avente forma e/o dimensioni tali da essere allineata verticalmente con detto spallamento (56) quando detto organo di comando (30) è disposto nella prima posizione per fermare la discesa del detto elemento di supporto (22), ed - una seconda zona (50b) avente forma e/o dimensioni tali da non essere allineata verticalmente con detto spallamento (56) quando detto organo di comando (30) è disposto nella seconda posizione per lasciare abbassare detto elemento di supporto (22). 12.- Sistema secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento di supporto (22) è definito da una barra traslante verticalmente. 13.- Sistema secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto scalino (26) è accoppiato ad detto elemento di supporto (22) in modo da spostarsi tra una posizione verticale ed una posizione orizzontale; e dal fatto di comprendere un dispositivo a camma e punteria (62,64) per spostare automaticamente detto scalino (26) nella posizione verticale quando detto elemento di supporto (22) viene spostato nella posizione sollevata. 14.- Gruppo porta comprendente una porta (3) ed un sistema a scalino retraibile (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti; detta porta (3) comprendendo: - un vano porta (5); - almeno un’anta (12) mobile lungo una traiettoria per aprire/chiudere detto vano porta (5); nella seconda posizione di detto organo di comando (30), detta porzione di ritenzione (35) essendo disposta in posizione tale da intercettare detta traiettoria e mantenere aperta detta porta. 15.- Gruppo porta secondo la rivendicazione 14, caratterizzato dal fatto che, nella seconda posizione di detto organo di comando (30), detta porzione di ritenzione (35) impegna detto vano porta (5).
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