IT201900013467A1 - Dispositivo centratore per caricatori di barre per torni automatici. - Google Patents

Dispositivo centratore per caricatori di barre per torni automatici. Download PDF

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IT201900013467A1
IT201900013467A1 IT102019000013467A IT201900013467A IT201900013467A1 IT 201900013467 A1 IT201900013467 A1 IT 201900013467A1 IT 102019000013467 A IT102019000013467 A IT 102019000013467A IT 201900013467 A IT201900013467 A IT 201900013467A IT 201900013467 A1 IT201900013467 A1 IT 201900013467A1
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IT
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bar
centering device
gripping bodies
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face
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IT102019000013467A
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Roberto Bilotti
Paolo Mandelli
Andrea Artiom Scotti
Original Assignee
Cucchi Blt S R L
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    • B23MACHINE TOOLS; METAL-WORKING NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
    • B23BTURNING; BORING
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    • B23B13/02Arrangements for automatically conveying or chucking or guiding stock for turning-machines with a single working-spindle
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B23MACHINE TOOLS; METAL-WORKING NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
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Description

DISPOSITIVO CENTRATORE PER CARICATORI DI BARRE PER TORNI AUTOMATICI
Il presente trovato si riferisce ad un dispositivo centratore del tipo impiegato nei caricatori di barre per torni automatici. Il trovato riguarda inoltre un caricatore di barre per torni automatici comprendente un tale dispositivo centratore.
Come è noto, la lavorazione di barre al tornio, sia mono- che pluri-mandrino, viene eseguita avvalendosi di caricatori che portano la barra all’interno del tornio.
In un sistema automatico caricatore-tornio la barra da lavorare è generalmente sostenuta ad una estremità dalla pinza del caricatore e viene trasportata, mediante uno spingibarra che si muove lungo un canale presente nel caricatore, dentro la pinza del tornio.
Durante la lavorazione nel tornio la barra è quindi vincolata in due punti, ed è pertanto libera di oscillare per tutta la lunghezza nel canale del caricatore e nel polmone del tornio.
Al fine di ridurre tali oscillazioni è previsto associare alla barra, preferibilmente in prossimità dell’ingresso del mandrino del tornio, cosiddetti dispositivi centratori che definiscono un ulteriore punto di centraggio e sostegno della barra e quindi ne riducono l’oscillazione. Tale stabilizzazione della barra consente di migliorare sia la qualità che la velocità di lavorazione della stessa. Infatti l’eccessiva oscillazione della barra, soprattutto nei casi di barre con sezione trasversale nettamente inferiore alla sezione trasversale del canale del caricatore, genera vibrazioni le quali vengono trasmesse alla pinza del tornio con la conseguente ripercussione sulla qualità della lavorazione.
Per ridurre le oscillazioni laterali della barra il diametro del canale di un dispositivo centratore deve essere il minimo possibile rispetto al diametro della barra, così da lasciare il minimo gioco laterale fra barra e canale. Al contempo, durante il trasporto della barra dal caricatore alla pinza del tornio, il dispositivo centratore deve permettere anche il passaggio del gruppo spintore, ovverosia dello spingibarra e della pinza del caricatore, il quale gruppo spintore presenta un diametro significativamente maggiore del diametro della barra.
Attualmente esistono diversi tipi di centratori che prevedono sistemi per consentire il passaggio dello spingibarra.
Ad esempio, il documento WO2017/149449A1 descrive un dispositivo centratore presentante una coppia di ganasce semicilindriche che accolgono la barra e che si possono allontanare radialmente l’una dall’altra per permettere il passaggio dello spingibarra attraverso il dispositivo centratore. Le ganasce comprendono dei cursori sporgenti, i quali sono mobili all’interno di canali presenti in un manicotto esterno alle ganasce stesse. Tali canali definiscono un percorso di movimento delle ganasce che presenta sia una componente assiale che una componente radiale. Quando uno spingibarra, che presenta un diametro maggiore della relativa barra, viene spinto assialmente contro una coppia di facce inclinate delle ganasce stesse, tali ganasce arretrano assialmente al contempo allontanandosi radialmente per permettere il passaggio dello spingibarra.
Il documento WO2017/149446A1 invece descrive un dispositivo centratore che comprende una pluralità di ganasce costituite da cilindri mobili radialmente all’interno di rispettive sedi ricavate nella parete di un cursore cilindrico cavo all’interno del quale è alloggiata la barra. Il cursore cilindrico cavo è mobile assialmente insieme alle ganasce cilindriche che sono in esso alloggiate. Le ganasce cilindriche presentano facce inclinate rivolte verso la barra e facce inclinate rivolte verso l’esterno, destinate ad impegnarsi con rispettive camme inclinate ricavate in un manicotto esterno al suddetto cursore cilindrico. Quando uno spingibarra è spinto contro la faccia inclinata delle ganasce cilindriche, tale spingibarra spinge assialmente le ganasce, e con esse trascina anche il cursore cilindrico cavo, dato che le ganasce non possono rientrare all’interno delle proprie sedi, per via della presenza delle suddette camme. Il movimento assiale dell’assieme di ganasce e cursore cilindrico cavo può proseguire fino a quando le ganasce cilindriche non trovano, con la propria faccia inclinata esterna, il tratto inclinato delle rispettive camme. A partire da questo istante alle ganasce è consentito anche un movimento radiale di allontanamento reciproco che consente allo spingibarra di passare attraverso le ganasce stesse.
I dispositivi centratori di tipo noto, tra i quali quelli sopra descritti, non sono scevri da inconvenienti tra i quali va annoverato il fatto che essi tendono comunque ad oscillare insieme alla barra in lavorazione, e quindi non consentono di ammortizzare in maniera efficiente tutte le vibrazioni.
Un altro inconveniente dei dispositivi centratori di tipo noto consiste nel fatto che essi presentano significative limitazioni a poter essere utilizzati per supportare barre aventi sezioni trasversali di dimensioni e forme diverse, se non attraverso lo smontaggio del dispositivo centratore stesso e la sostituzione delle ganasce, come nel caso del dispositivo descritto in WO2017/149449A1, oppure del corpo cilindrico cavo, come nel caso del dispositivo descritto in WO2017/149446A1.
Un ulteriore inconveniente di tali dispositivi di tipo noto consiste nel fatto che i componenti a contatto diretto con la barra tendono ad usurarsi frequentemente per via degli attriti presenti, e quindi necessitano di essere sostituiti di frequente, con conseguenti lunghi e frequenti fermo-macchina.
Compito precipuo del presente trovato consiste nel fatto di realizzare un dispositivo centratore per caricatori di barre per torni automatici che risolva il problema tecnico sopra esposto, ovvii agli inconvenienti e superi i limiti della tecnica nota consentendo di ridurre significativamente le vibrazioni della barra durante la lavorazione della stessa.
Nell'ambito di questo compito, uno scopo del presente trovato è quello di realizzare un dispositivo centratore che sia utilizzabile con una vasta gamma di barre, diverse tra loro sia per la forma che per la dimensione della loro sezione trasversale.
Un altro scopo del trovato consiste nel fatto di realizzare un dispositivo centratore i cui componenti soggetti a maggior usura siano facilmente e velocemente sostituibili.
Un altro scopo ancora del trovato consiste nel fatto di realizzare un dispositivo centratore che pur garantendo una adeguata presa della barra, consenta di limitare l’usura dei componenti a contatto della stessa.
Un ulteriore scopo del trovato consiste nel fatto di realizzare un dispositivo centratore che sia in grado di dare le più ampie garanzie di affidabilità e sicurezza nell'uso.
Un altro scopo del trovato consiste nel fatto di realizzare un dispositivo centratore che sia facile da realizzare ed economicamente competitivo se paragonato alla tecnica nota.
Il compito sopra esposto, nonché gli scopi accennati ed altri che meglio appariranno in seguito, vengono raggiunti da un dispositivo centratore come recitato nella rivendicazione 1.
Altre caratteristiche sono previste nelle rivendicazioni dipendenti.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi risulteranno maggiormente dalla descrizione di una forma di realizzazione preferita, ma non esclusiva, di un dispositivo centratore per caricatori di barre per torni automatici, illustrata a titolo indicativo e non limitativo con l'ausilio degli allegati disegni in cui:
la figura 1 illustra uno schema di un complesso automatizzato di caricatore per barre e tornio comprendente un dispositivo centratore secondo il trovato;
la figura 2 illustra uno schema semplificato degli elementi operativi del dispositivo centratore a contatto con una barra, secondo il trovato;
la figura 3 è una vista in alzato laterale del dispositivo centratore, secondo il trovato;
la figura 4 è una vista in sezione del dispositivo centratore rappresentato in figura 3 effettuata secondo l'asse IV – IV;
la figura 4A è una vista ingrandita del particolare di figura 4 indicato con IVA;
la figura 4B è una vista ingrandita del particolare di figura 4 indicato con IVB;
la figura 5A è una vista prospettica in esploso del dispositivo centratore, secondo il trovato, illustrante in particolare i componenti dal lato di ingresso della barra;
la figura 5B è una vista prospettica in esploso del dispositivo centratore, secondo il trovato, illustrante in particolare i componenti dal lato di uscita della barra;
la figura 5C è una vista prospettica in esploso di alcuni componenti di una variante del dispositivo centratore, secondo il trovato, illustrante in particolare i componenti dal lato di ingresso della barra;
le figure 6 e 7 illustrano due fasi del passaggio di una barra e del relativo spingibarra attraverso i corpi di presa del dispositivo centratore, secondo il trovato;
la figura 8 è una vista prospettica dei corpi di presa del dispositivo centratore, secondo il trovato; le figure 9A e 9B sono due diverse viste prospettiche di un componente esterno del dispositivo centratore, secondo il trovato;
la figura 10 è una vista prospettica in esploso dei componenti del sistema di aggancio e sgancio rapido del dispositivo centratore, secondo il trovato;
la figura 11 è una vista prospettica del dispositivo centratore, secondo il trovato, montato su un supporto del caricatore di barre;
le figure 12A e 12B illustrano, in due diverse viste, i componenti di ancoraggio del supporto di figura 11;
le figure da 13A a 13D illustrano quattro fasi di funzionamento del dispositivo centratore, secondo il trovato.
Con riferimento alle figure citate, il dispositivo centratore, particolarmente per caricatori automatici di barre per torni, indicato globalmente con il numero di riferimento 1, comprende un canale 3 che si sviluppa lungo una direzione assiale A. Tale canale 3 è destinato al passaggio di una barra 100 diretta da un caricatore di barre 101 ad un tornio 103, e del relativo spingibarra 105. Il dispositivo centratore 1 comprende una estremità di ingresso 5 per detta barra 100 e una estremità di uscita 7 opposta a detta estremità di ingresso 5. Il dispositivo centratore 1 comprende almeno due corpi di presa 9, ciascuno dei quali è alloggiato in un corpo tubolare 11 ed è mobile rispetto a tale corpo tubolare 11 lungo una direzione di scorrimento inclinata S sia rispetto a detta direzione assiale A che rispetto ad una direzione radiale R a detto canale 3, per definire una luce regolabile di passaggio della barra 100, e del relativo spingibarra 105, nel canale 3.
Secondo il trovato, ciascuno dei corpi di presa 9 comprende una prima faccia 90 atta ad impegnarsi con la barra 100 ed una seconda faccia 92 radialmente opposta a detta prima faccia 90. Ciascuno dei corpi di presa 9 comprende inoltre una spina 94 che sporge dalla seconda faccia 92 lungo detta direzione di scorrimento inclinata S. Il corpo tubolare 11 comprende almeno due fori di guida 110, ciascuno dei quali si sviluppa lungo la direzione di scorrimento inclinata S ed è configurato per alloggiare scorrevolmente una spina 94 di un corrispondente corpo di presa 9. Il dispositivo centratore 1 comprende inoltre primi mezzi elastici 13 atti a contrastare lo spostamento dei corpi di presa 9 verso l’estremità di ingresso 5 e secondi mezzi elastici 15 atti a contrastare lo spostamento dei corpi di presa 9 verso l’estremità di uscita 7.
Poiché i corpi di presa 9 possono muoversi solo lungo la direzione di scorrimento inclinata S, i primi mezzi elastici 13 ed i secondi mezzi elastici 15 contrastano sia lo spostamento assiale che lo spostamento radiale dei corpi di presa 9 all’interno del corpo tubolare 11. Pertanto, i primi mezzi elastici 13 ed i secondi mezzi elastici 15 consentono di assorbire ed ammortizzare sia le oscillazioni o vibrazioni assiali che le oscillazioni o vibrazioni radiali della barra 100 che si trasmettono ai corpi di presa 9, in presa sulla barra 100 stessa. Inoltre, essendo previsti mezzi elastici 13 e 15 da entrambi i lati, in direzione assiale A, dei corpi di presa 9, possono essere assorbite oscillazioni o vibrazioni assiali in entrambi i versi, e allo stesso modo possono essere assorbite oscillazioni o vibrazioni radiali in direzioni opposte.
In altre parole, qualsiasi movimento della barra 100 durante la lavorazione della stessa comporta un movimento dei corpi di presa 9, movimento che viene contrastato, dai primi mezzi elastici 13 oppure dai secondi mezzi elastici 15.
Vantaggiosamente i primi mezzi elastici 13 e i secondi mezzi elastici 15 sono atti a contrastare lo spostamento dei corpi di presa 9 in ogni posizione operativa assunta dai corpi di presa 9 lungo la direzione di scorrimento inclinata S.
In altre parole ciascun corpo di presa 9 può muoversi da una posizione in cui la prima faccia 90 è contro la prima faccia 90 degli altri corpi di presa 9 (o contro la barra 100 o contro lo spingibarra 105 nel caso in cui essi siano presenti nel canale 3) ad una posizione in cui la seconda faccia 92 è in battuta contro la faccia interna del corpo tubolare 11 senza che siano previste, tra queste due posizioni, posizioni intermedie di bloccaggio dei corpi di presa 9, oppure elementi o dispositivi per bloccare i corpi di presa 9 in posizioni intermedie di bloccaggio. In questo modo in sostanza i corpi di presa 9 sono sempre mantenuti in presa sulla barra 100 o sullo spingibarra 105 dalla spinta dei primi mezzi elastici 13 o dei secondi mezzi elastici 15. Di conseguenza, i primi mezzi elastici 13 e i secondi mezzi elastici 15 sono sempre in condizioni di assorbire le oscillazioni o le vibrazioni della barra 100.
Vantaggiosamente il dispositivo centratore 1 comprende tre o più corpi di presa 9 angolarmente sostanzialmente equamente distribuiti attorno alla direzione assiale A.
Il fatto di prevedere tre o più corpi di presa 9 distribuiti attorno alla direzione assiale A consente al dispositivo centratore 1 di poter lavorare barre 100 aventi sezioni non solo circolari ma anche triangolari, quadrate, pentagonali, esagonali, etcc. Ad esempio, nelle figure 6 e 7 è illustrato un esempio in cui la barra 100 presenta una sezione trasversale esagonale.
Nell’esempio illustrato nelle unite figure, il dispositivo centratore 1 comprende tre corpi di presa 9 distanziati angolarmente l’uno dall’altro di circa 120°.
Vantaggiosamente la prima faccia 90 dei corpi di presa 9 comprende una superficie di invito inclinata 96 rivolta verso l’estremità di ingresso 5 del dispositivo centratore 1. In questo modo la spinta assiale della barra 100 e/o dello spingibarra 105 contro tale superficie di invito inclinata 96 determina lo spostamento dei corpi di presa 9 lungo la direzione di scorrimento inclinata S in contrasto alla forza esercitata dai secondi mezzi elastici 15.
Tale spostamento è evidente dal confronto delle figure 13A e 13B con riferimento all’introduzione, nel canale 3, della barra 100 e poi dal confronto delle figure 13B e 13C con riferimento all’introduzione, nel canale 3, dello spingibarra 105.
Le suddette superfici di invito 96 garantiscono un invito alla barra 100 e/o allo spingibarra 105 all’apertura progressiva del canale 3, prevenendo la possibilità che si verifichino blocchi di impuntamento tra i corpi di presa 9 e la barra 100 e/o tra i corpi di presa 9 e lo spingibarra 105.
Vantaggiosamente la prima faccia 90 dei corpi di presa 9 comprende una pluralità di sporgenze 91 e/o intagli 93 configurati per favorire l’impegno con la barra 100 e/o con lo spingibarra 105. Tali sporgenze 91 e intagli 93 favoriscono, oltre ad un contatto omogeneo con la barra 100 e/o con lo spingibarra 105, anche la rimozione dello sporco che si genera durante la lavorazione della barra 100.
Vantaggiosamente i corpi di presa 9 presentano una forma tale per cui, in assenza della barra 100 e/o dello spingibarra 105, ovverosia in condizioni di inattività del dispositivo centratore 1, essi possano avvicinarsi radialmente uno all’altro chiudendo il canale 3, come illustrato ad esempio nelle figure 13A e 13D. Ad esempio, nel caso in cui siano presenti tre corpi di presa 9, come nelle unite figure, ciascun corpo di presa 9 presenta una sezione trasversale di forma sostanzialmente trapezoidale, con angolo al centro di circa 120° o inferiore.
Vantaggiosamente il corpo tubolare 11 comprende un primo elemento tubolare 111 ed un secondo elemento tubolare 112 reciprocamente agganciabili e sganciabili tra loro per il tramite di mezzi di aggancio e sgancio rapido 17. In questo modo, separando i due elementi tubolari 111 e 112 con mezzi di aggancio e sgancio rapido 17 è possibile eseguire in maniera veloce manutenzioni sui componenti interni del dispositivo centratore 1, ad esempio per sostituire i corpi di presa 9.
Vantaggiosamente, come illustrato in particolare in figura 10, i mezzi di aggancio e sgancio rapido 17 comprendono un anello elastico 170 configurato per bloccare il primo elemento tubolare 111 rispetto al secondo elemento tubolare 112 in una configurazione di bloccaggio. Tali mezzi di aggancio e sgancio rapido 17 comprendendo inoltre una boccola di sicurezza 172 configurata per bloccare detto anello elastico 170 in detta configurazione di bloccaggio.
In questo modo l’anello elastico 170 consente di bloccare i due elementi tubolari 111 e 112 tra di loro, e la boccola di sicurezza 172 consente di trattenere l’anello elastico 170 nella configurazione di bloccaggio.
Vantaggiosamente l’anello elastico 170 è deformabile elasticamente grazie alla presenza di una sezione trasversale aperta 173, o spaccatura.
Vantaggiosamente l’anello elastico 170 comprende almeno una porzione piana 174, e preferibilmente una coppia di porzioni piane 174 contrapposte.
Vantaggiosamente il primo elemento tubolare 111 del corpo tubolare 11 comprende una sede anulare 113 alloggiante l’anello elastico 170. Vantaggiosamente in tale sede anulare 113 è previsto almeno un foro passante 114, e preferibilmente una coppia di fori passanti 114, entro i quali si inseriscono le porzioni piane 174 dell’anello elastico 170. In questo modo le porzioni piane 174 dell’anello elastico 170 sporgono radialmente all’interno del primo elemento tubolare 11, attraverso i suddetti fori passanti 114.
Vantaggiosamente il secondo elemento tubolare 112 del corpo tubolare 11 comprende un’estremità cilindrica 115 inseribile in una estremità cilindrica 116 del primo elemento tubolare 111.
Tale secondo elemento tubolare 112 comprende una porzione piana 117, e preferibilmente una coppia di porzioni piane 117 contrapposte, adatte ad impegnarsi, quando il secondo elemento tubolare 112 è inserito nel primo elemento tubolare 111, con le porzioni piane 174 dell’anello elastico 170 che sporgono radialmente verso l’interno del primo elemento tubolare 111 attraverso i fori passanti 114.
Vantaggiosamente sul bordo periferico dell’estremità cilindrica 115 del secondo elemento tubolare 112 può essere prevista una superficie piana di invito 118, e preferibilmente una coppia di superfici piane di invito 118 contrapposte, disposte sfalsate sia radialmente che assialmente rispetto alle porzioni piane 117. Tali superfici piane di invito 118 sono atte a favorire l’inserimento dell’estremità 115 del secondo elemento tubolare 112 all’interno del primo elemento tubolare 111.
L’inserimento del secondo elemento tubolare 112 all’interno del primo elemento tubolare 111 può infatti essere eseguito allineando dapprima le superfici piane di invito 118 del secondo elemento tubolare 112 con le porzioni piane 174 dell’anello elastico 170. Quando il secondo elemento tubolare 112 è completamente inserito nel primo elemento tubolare 111, una rotazione del secondo elemento tubolare 112 porta le sue porzioni piane 117 in impegno con le porzioni piane 174 dell’anello elastico 170, bloccando in questo modo i due elementi tubolari 111 e 112 l’uno rispetto all’altro.
La boccola di sicurezza 172 è scorrevole attorno al secondo elemento tubolare 112 ed è configurata per essere calzata sopra al primo elemento tubolare 111 in corrispondenza della sede anulare 113, per bloccare l’eventuale dilatazione dell’anello elastico 170.
Vantaggiosamente tra il secondo elemento anulare 112 e la boccola di sicurezza 172 sono previsti una pluralità di mezzi di bloccaggio elastici che prevengono lo sfilamento assiale della boccola di sicurezza 172.
In particolare, sulla superfice esterna del secondo elemento tubolare 112 sono ricavate una pluralità di sedi 175 alloggianti una pluralità di elementi a molla con sfera 176. All’interno della boccola di sicurezza 172 è ricavata una gola anulare 177 dove si inseriscono le sfere degli elementi a molla con sfera 176. Tali sono infatti spinte radialmente dalle molle stesse all’interno della suddetta gola anulare 177.
La boccola di sicurezza 172 può essere sfilata assialmente solo esercitando una forza tale da comprimere le molle degli elementi a molla con sfera 176 per far uscire le relative sfere dalla gola anulare 177.
Vantaggiosamente i primi mezzi elastici 13 comprendono almeno una molla 130, 131 associata ad un primo corpo anulare di spinta 132 in battuta contro i corpi di presa 9.
Vantaggiosamente, come illustrato in particolare in figura 5A, i primi mezzi elastici 13 comprendono una pluralità di molle 130 distribuite attorno al canale 3. A ciascuna molla 130 è associato un perno 133 avvitato, per il tramite di una rispettiva vite 134, al primo corpo anulare di spinta 132.
Nella variante illustrata in figura 5C, i primi mezzi elastici 13 comprendono una singola molla 131, disposta attorno al canale 3.
Vantaggiosamente i secondi mezzi elastici 15 comprendono almeno una molla 150 associata ad un secondo corpo anulare di spinta 152 in battuta contro detti almeno due corpi di presa 9.
Vantaggiosamente, come illustrato in figura 5B, il secondo corpo anulare di spinta 152 presenta almeno uno smanco assiale 153, e preferibilmente una coppia di smanchi assiali 153. Vantaggiosamente, all’interno del primo elemento tubolare 111 del corpo tubolare 11 è fissato almeno un cursore 154, e preferibilmente una coppia di cursori 154 contrapposti, atti a scorrere all’interno degli smanchi assiali 153 ricavati sul secondo corpo anulare di spinta 152, relativamente agli stessi. L’impegno dei cursori 154 negli smanchi assiali 153 svolge la funzione di supporto nella trasmissione del moto di rotazione durante la rotazione della barra 100.
Vantaggiosamente la molla 150 insiste tra il secondo corpo anulare di spinta 152 ed un anello di riscontro 155 collocato all’interno del secondo elemento tubolare 112. Tale anello di riscontro 155 comprende vantaggiosamente un incavo anulare 158 all’interno del quale si colloca un’estremità della molla 131, così da prevenirne la torsione durante il funzionamento del dispositivo centratore 1.
Vantaggiosamente anche tale anello di riscontro 155 comprende uno o due smanchi 156 adatti ad impegnarsi con i cursori 154.
Vantaggiosamente il secondo corpo anulare di spinta 152 comprende almeno una scanalatura assiale 157, e preferibilmente una coppia di scanalature assiali 157, che, impegnandosi con corrispondenti perni con funzione di cursore determinano la corsa massima del secondo corpo anulare di spinta 152 rispetto al secondo elemento tubolare 112 quanto esso è disassemblato dal primo elemento tubolare 111, ad esempio durante la manutenzione del dispositivo centratore 1.
Come illustrato in figura 11, il dispositivo centratore 1 può essere montato, mediante un dispositivo di ancoraggio 22 a culla, su un organo di supporto 23 collocato tra il caricatore di barre 101 e il tornio 103 e calzante, per il tramite del foro 24, su un albero di ancoraggio centrale, non illustrato, che sostiene l’organo di supporto 23 stesso nonché il dispositivo centratore 1.
Vantaggiosamente il dispositivo di ancoraggio 22 comprende una coppia di semigusci 220 configurati per contenere una estremità 221 del primo elemento tubolare 111 del corpo tubolare 11. Vantaggiosamente all’interno dei semigusci 220 sono ricavate delle sedi 222 atte ad alloggiare organi rotanti, non illustrati, quali ad esempio cuscinetti a sfera, i quali organi rotanti supportano girevolmente il dispositivo centratore 1.
Vantaggiosamente uno dei due semigusci 220 comprende un codolo sporgente 223 atto ad essere inserito in una corrispondente sede 230 ricavata sull’organo di supporto 23.
Il presente trovato riguarda anche un caricatore di barre per torni 101 per l’alimentazione di barre 100 ad un tornio 103, comprendente un dispositivo centratore 1 come sopra descritto.
Il funzionamento del dispositivo centratore è chiaro da quanto descritto.
In particolare, nelle figure da 13A a 13D sono illustrate quattro fasi di funzionamento del dispositivo centratore 1.
Nella prima fase, illustrata in figura 13A, la barra 100 è esterna al dispositivo centratore 1. I corpi di presa 9 sono spinti dai secondi mezzi elastici 15 verso l’estremità di ingresso 5 e quindi chiudono il canale 3.
Man mano che la barra 100 avanza nel canale 3, come illustrato in figura 13B, la sua estremità 102 preme contro le superfici di invito inclinate 96 dei corpi di presa 9 spingendoli all’indietro e, grazie alla presenza della spina 94 inclinata, allontanandoli l’uno dall’altro. Tale arretramento e apertura dei corpi di presa 9 avviene contro la forza dei secondi mezzi elastici 15.
In figura 13C è illustrata l’ulteriore arretramento e apertura dei corpi di presa 9, imposto dal passaggio dello spingibarra 105, il quale, avendo un diametro maggiore del diametro della barra 100 spinge ulteriormente, con la propria estremità 106, i corpi di presa 9.
Infine, come illustrato in figura 13D, nel caso in cui la barra 100 venga estratta dal dispositivo centratore 1, i corpi di presa 9 tornano nella loro posizione avanzata e chiusa, grazie alla spinta dei secondi mezzi elastici 15.
La lavorazione della barra 100 può avvenire nella situazione illustrata in figura 13B oppure in figura 13C. In entrambe le situazioni i primi mezzi elastici 13 ed i secondi mezzi elastici 15 premono, da direzioni opposte, contro i corpi di presa 9.
Qualsiasi vibrazione della barra 100, sia assiale che radiale, si trasmette ai corpi di presa 9 e viene ammortizzata dai mezzi elastici 13 e 15 contrapposti tra loro. In altre parole, il dispositivo centratore 1 consente alla barra 100 di “respirare” all’interno del canale 3, stabilizzando così le oscillazioni che essa genera durante la lavorazione ed evitando pertanto che esse vengano trasmesse al punto di lavorazione all’interno del tornio 103.
Vantaggiosamente il dispositivo centratore 1 può operare anche in presenza di materiale lubrificante che lubrifica i movimenti dei corpi di presa 9 all’interno del corpo tubolare 11. Vantaggiosamente, è possibile anche che il dispositivo centratore 1 operi a bagno d’olio per mezzo di un circuito di lubrificazione.
Si è in pratica constatato come il dispositivo centratore, secondo il presente trovato, assolva il compito nonché gli scopi prefissati in quanto consente di ridurre significativamente le vibrazioni della barra durante la lavorazione.
Un altro vantaggio del dispositivo centratore, secondo il trovato, consiste nel fatto di definire un canale di passaggio della barra ad apertura regolabile e progressiva in grado non solo di permettere il passaggio dello spingibarra, ma anche di adeguarsi a barre con sezioni di forme e dimensioni diverse, senza richiedere interventi di sostituzione di componenti, e quindi azzerando i tempi di fermo macchina.
Un ulteriore vantaggio del dispositivo centratore, secondo il trovato, consiste nel fatto di poter essere facilmente smontato e rimontato, ad esempio per sostituire i corpi di presa, soggetti a maggior usura, riducendo al minimo i tempi di fermo macchina.
Il dispositivo centratore, particolarmente per caricatori automatici di barre per torni, così concepito è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo.
Inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti.
In pratica, i materiali impiegati, purché compatibili con l'uso specifico, nonché le dimensioni e le forme contingenti potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Dispositivo centratore (1), particolarmente per caricatori automatici di barre per torni, comprendente un canale (3) che si sviluppa lungo una direzione assiale (A), detto canale (3) essendo destinato al passaggio di una barra (100) diretta da un caricatore di barre (101) ad un tornio (103), e del relativo spingibarra (105), detto dispositivo centratore (1) comprendendo una estremità di ingresso (5) per detta barra (100) e una estremità di uscita (7) per detta barra (100), opposta a detta estremità di ingresso (5), detto dispositivo centratore (1) comprendendo almeno due corpi di presa (9), ciascuno di detti almeno due corpi di presa (9) essendo alloggiato in un corpo tubolare (11) ed essendo mobile rispetto a detto corpo tubolare (11) lungo una direzione di scorrimento inclinata (S) sia rispetto a detta direzione assiale (A) che rispetto ad una direzione radiale (R) a detto canale (3), per definire una luce regolabile di passaggio di detta barra (100) in detto canale (3), caratterizzato dal fatto che ciascuno di detti almeno due corpi di presa (9) comprende una prima faccia (90) atta ad impegnarsi con detta barra (100) ed una seconda faccia (92) radialmente opposta a detta prima faccia (90), ciascuno di detti almeno due corpi di presa (9) comprendendo una spina (94) che sporge da detta seconda faccia (92) lungo detta direzione di scorrimento inclinata (S), detto corpo tubolare (11) comprendendo almeno due fori di guida (110), ciascuno di detti almeno due fori di guida (110) sviluppandosi lungo detta direzione di scorrimento inclinata (S) ed essendo configurato per alloggiare scorrevolmente una spina (94) di un corrispondente corpo di presa (9), detto dispositivo centratore (1) comprendendo inoltre primi mezzi elastici (13) atti a contrastare lo spostamento di detti almeno due corpi di presa (9) verso detta estremità di ingresso (5) e secondi mezzi elastici (15) atti a contrastare lo spostamento di detti almeno due corpi di presa (9) verso detta estremità di uscita (7).
  2. 2) Dispositivo centratore (1), secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi elastici (13) e detti secondi mezzi elastici (15) sono atti a contrastare lo spostamento di detti almeno due corpi di presa (9) in ogni posizione operativa assunta da detti almeno due corpi di presa (9) lungo detta direzione di scorrimento inclinata (S).
  3. 3) Dispositivo centratore (1), secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto di comprendere tre o più corpi di presa (9) angolarmente sostanzialmente equamente distribuiti attorno a detta direzione assiale (A).
  4. 4) Dispositivo centratore (1), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta prima faccia (90) di detti almeno due corpi di presa (9) comprende una superficie di invito inclinata (96) rivolta verso detta estremità di ingresso (5), la spinta assiale di detta barra (100) e/o di detto spingibarra (105) contro detta superficie di invito inclinata (96) determinando lo spostamento di detti almeno due corpi di presa (9) lungo detta direzione di scorrimento inclinata (S) in contrasto alla forza esercitata da detti secondi mezzi elastici (15).
  5. 5) Dispositivo centratore (1), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta prima faccia (90) di detti almeno due corpi di presa (9) comprende una pluralità di sporgenze (91) e/o intagli (93) configurati per favorire l’impegno con detta barra (100) e/o con detto spingibarra (105).
  6. 6) Dispositivo centratore (1), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto corpo tubolare (11) comprende un primo elemento tubolare (111) ed un secondo elemento tubolare (112) reciprocamente agganciabili e sganciabili tra loro per il tramite di mezzi di aggancio e sgancio rapido (17).
  7. 7) Dispositivo centratore (1), secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di aggancio e sgancio rapido (17) comprendono un anello elastico (170) configurato per bloccare detto primo elemento tubolare (111) rispetto a detto secondo elemento tubolare (112) in una configurazione di bloccaggio, detti mezzi di aggancio e sgancio rapido (17) comprendendo inoltre una boccola di sicurezza (172) configurata per bloccare detto anello elastico (170) in detta configurazione di bloccaggio.
  8. 8) Dispositivo centratore (1), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi elastici (13) comprendono almeno una molla (130, 131) associata ad un primo corpo anulare di spinta (132) in battuta contro detti almeno due corpi di presa (9).
  9. 9) Dispositivo centratore (1), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti secondi mezzi elastici (15) comprendono almeno una molla (150) associata ad un secondo corpo anulare di spinta (152) in battuta contro detti almeno due corpi di presa (9).
  10. 10) Caricatore di barre per torni (101) per l’alimentazione di barre (100) ad un tornio (103), caratterizzato dal fatto di comprendere un dispositivo centratore (1) realizzato secondo una o più delle rivendicazioni precedenti.
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