IT201900010197A1 - Apparecchiatura di riscaldamento - Google Patents

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IT201900010197A1
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combustion chamber
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combustion
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Carlo Piazzetta
Zen Fabio De
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Gruppo Piazzetta Spa
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Description

Descrizione di Brevetto di Invenzione Industriale avente per titolo:
“APPARECCHIATURA DI RISCALDAMENTO”.
CAMPO TECNICO DELL’INVENZIONE
La presente invenzione riguarda un’apparecchiatura di riscaldamento, in particolare un’apparecchiatura alimentabile a pellet.
STATO DELLA TECNICA ANTERIORE
Sono state proposte molte apparecchiature di riscaldamento alimentabili mediante legna o pellet o anche in grado di funzionare alternatamente con entrambi tali combustibili.
Spesso tali apparecchiature comprendono uno scambiatore di calore preposto a consentire lo scambio termico tra aria da riscaldare e fumi di combustione.
Tuttavia, la maggior parte delle apparecchiature esistenti non garantiscono uno scambio termico soddisfacente, se non a fronte di complessi o costosi accorgimenti.
Con particolare riferimento poi alle stufe ad accumulo, esse spesso non sono più a norma con riferimento alle emissioni e vi è poi la necessità di rinnovare il focolare usurato.
Peraltro, le stesse sono alimentate a legna, la quale comporta limiti in termini di frequenza di caricamento ed elettronica di controllo.
SCOPI DELL’INVENZIONE
Uno scopo della presente invenzione è quello di fornire una nuova apparecchiatura di riscaldamento, in particolare un’apparecchiatura alimentabile a pellet.
Un altro scopo della presente invenzione è quello di fornire un’apparecchiatura come sopra indicato che garantisca un elevato scambio termico tra aria da riscaldare e fumi di combustione.
Un altro scopo della presente invenzione è quello di fornire una nuova apparecchiatura che sia realizzabile in maniera semplice e veloce a partire da una stufa ad accumulo, per la conversione di quest’ultima da legna a pellet e per la conversione da trasmissione del calore all’ambiente per irraggiamento in apparecchi da riscaldamento con trasmissione del calore a ventilazione forzata o a riscaldamento tramite la ventilazione forzata dell’accumulo di calore.
Un altro scopo della presente invenzione è quello di fornire un’apparecchiatura che possa essere facilmente manutenuta.
Un altro scopo della presente invenzione è quello di fornire un’apparecchiatura dotata di un sistema efficace di canalizzazione del calore o dell’aria in essa riscaldata.
Conformemente ad un aspetto dell’invenzione è prevista un’apparecchiatura secondo la rivendicazione 1.
Le rivendicazioni dipendenti si riferiscono ad esempi di realizzazione preferiti e vantaggiosi dell’invenzione.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Altre caratteristiche e vantaggi dell’invenzione saranno maggiormente evidenti dalla descrizione di un esempio di realizzazione di un’apparecchiatura, illustrato a titolo indicativo negli uniti disegni in cui:
- le figure 1 e 2 sono viste prospettiche leggermente dall’alto e da rispettivi lati di un’apparecchiatura secondo la presente invenzione;
- le figure da 3 a 16 sono viste in sezione o con parti asportate dell’apparecchiatura di figura 1.
Negli uniti disegni parti o componenti uguali sono contraddistinti dagli stessi numeri di riferimento.
ESEMPI DI REALIZZAZIONE DELL’INVENZIONE
Con riferimento alle figure allegate, si è illustrata un’apparecchiatura 1 di riscaldamento per ambienti o locali, quali stanze di abitazioni o uffici secondo la presente invenzione presentante un telaio 2 delimitante una camera di posizionamento e combustione o camera di combustione PCC di un combustile.
Il telaio 2 include una parte principale 3 come pure un’anta 4 vincolata, ad esempio incernierata alla parte principale 3 e spostabile rispetto a quest’ultima tra una posizione di apertura e una posizione di chiusura di un’apertura di accesso alla camera di combustione PCC. L’apertura di accesso è, di preferenza, in corrispondenza del fronte dell’apparecchiatura definito dall’anta 4.
L’anta 4 può essere provvista di vetrocamera o vetroceramico 4a come pure di una contro-porta 4b a fini estetici, ad esempio sempre in vetro ceramico.
L’apparecchiatura 1 comprende o definisce inoltre un circuito di trasmissione 5 di aria primaria da scaldare e convogliare in un ambiente esterno all’apparecchiatura di riscaldamento, quale una stanza di un’abitazione o un ufficio come pure un circuito di convogliamento 6 di fumi di combustione generati nella camera di combustione PCC a seguito della combustione di un combustibile in presenza di aria comburente.
Il circuito di trasmissione 5 e il circuito di convogliamento 6 sono chiaramente definiti o delimitati dal telaio 2 e principalmente o soprattutto dalla rispettiva parte principale 3.
Per quanto riguarda in particolare la camera di combustione PCC, essa è delimitata da una parete di fondo o di base 3a, dall’anta 4 come pure da una parete verticale curva o da più pareti verticali tra loro opportunamente inclinate e vincolate 3b, 3c, 3d, che si estende/estendono verso l’alto a partire dai bordi, ad esempio laterale e posteriore della parete di base 3a ed che è/sono vincolato/i a tenuta con quest’ultima. Se sono previste più pareti verticali, le stesse possono includere due fianchi 3b e 3c come pure una parete posteriore 3d che è distale dall’anta 4.
Le pareti 3a, 3b, 3c e 3d sono componenti, di preferenza interni, della parte principale 3 del telaio 2.
Il circuito di trasmissione 5 e il circuito di convogliamento 6 sono almeno per parte della loro estensione in rapporto di scambio termico tra loro, cosicché l’aria convogliata nel circuito di trasmissione 5 sia scaldata dai fumi di combustione nel circuito di convogliamento 6.
Con l’espressione in rapporto di scambio termico si intende che l’aria entro il circuito di trasmissione 5 è in scambio termico mediante interposizione di una parete, di preferenza metallica del telaio, con i fumi di combustione convogliati nel circuito di convogliamento 6.
Naturalmente, il circuito di trasmissione 5 o meglio il canale di trasmissione di aria da esso definito è a tenuta di fluido, anche mediante apposite guarnizioni non descritte in dettaglio, rispetto al circuito di convogliamento 6 o meglio il canale di convogliamento dei fumi da esso definito, per cui l’aria ambiente da riscaldare non viene mescolata con i fumi di combustione, ma è solo in scambio termico con essi.
Più in particolare, il circuito di trasmissione 5 comprende almeno un primo tratto 5a e almeno un secondo tratto 5b, mentre il circuito di convogliamento 6 comprende almeno una prima porzione 6a in rapporto di scambio termico con il primo tratto 5a nonché almeno una seconda porzione 6b in rapporto di scambio termico con il secondo tratto 5b.
Di preferenza, il secondo tratto 5b è un tratto del circuito di trasmissione 5 successivo o a valle del primo tratto 5a. Ancora più di preferenza, il secondo tratto 5b è un tratto adiacente e successivo al primo tratto 5a, cosicché l’estremità di uscita del primo tratto 5a corrisponde all’estremità di entrata del secondo tratto 5b, in modo tale che l’aria in uscita dal primo tratto 5a entri nel secondo tratto 5b.
Chiaramente, il circuito di trasmissione 5 può avere anche un tratto di raccordo tra il primo 5a il secondo 5b tratto come pure altri tratti prima o dopo quest’ultimi.
Vantaggiosamente, la seconda porzione 6b è una porzione del circuito di convogliamento 6 successiva o a valle della prima porzione 6a. Ancora più di preferenza, la seconda porzione 6b è una porzione adiacente e successiva alla prima porzione 6a, cosicché l’estremità di uscita della prima porzione corrisponde all’estremità di entrata della seconda porzione 5b, in modo tale che i fumi in uscita dalla prima porzione 6a entrino nella seconda porzione 5b.
Chiaramente, il circuito di convogliamento 6 può avere anche una porzione di raccordo tra la prima 6a la seconda 6b porzione come pure altre porzioni prima o dopo quest’ultime.
Anche in tale caso con l’espressione in rapporto di scambio termico si intende che l’aria convogliata entro il primo tratto 5a è in scambio termico mediante interposizione di una parete, di preferenza metallica del telaio 2, con i fumi di combustione convogliati entro la prima porzione 6a, mentre l’aria convogliata entro il secondo tratto 5b è in scambio termico mediante interposizione di una parete, di preferenza metallica del telaio, con i fumi di combustione convogliati entro la seconda porzione 6b. Di preferenza, il primo tratto 5a presenta almeno una parete in comune con la prima porzione 6a e il secondo tratto 5b presenta almeno una parete in comune con la seconda porzione 6b.
Il primo tratto 5a e la prima porzione 6a sono in rapporto di scambio termico per tutta o parte, almeno il 50%, 60%, 70% o 80% della loro lunghezza e lo stesso vale per il secondo tratto 5b e la seconda porzione 6b.
Peraltro, in accordo con l’esempio di realizzazione non limitativo illustrato in figure, il primo tratto 5a e la prima porzione 6a si sviluppano lungo una prima direzione A-A, mentre il secondo tratto 5b e la seconda porzione 6b si sviluppano o presentano direzione principale lungo una seconda direzione B-B inclinata, volendo ortogonale, rispetto alla prima direzione A-A di sviluppo principale del primo tratto 5a e della prima porzione 6a.
Di preferenza, il primo tratto 5a e la prima porzione 6a sono tra loro paralleli, e inoltre il secondo tratto 5b e la seconda porzione 6b sono tra loro paralleli.
Volendo, il primo tratto 5a e la prima porzione 6a sono verticali o inclinati rispetto all’orizzontale, mentre il secondo tratto 5b e la seconda porzione 6b sono orizzontali o sostanzialmente orizzontali o viceversa.
Con l’espressione “sostanzialmente orizzontali”, si intende che il secondo tratto 5b e la seconda porzione 6b sono di preferenza inclinati rispetto all’orizzontale di un angolo tra 0° e 30°.
Chiaramente, potrebbero anche essere previste configurazione differenti, ma con un angolo tra il primo 5a e il secondo 5b tratto ad esempio tra 45° e 135°, volendo tra 60° e 120° o tra 80° e 100° e/o con un angolo tra la prima 6a e la seconda 6b porzione ad esempio tra 45° e 135°, volendo tra 60° e 120° o tra 80° e 100°.
Il primo 5a e il secondo 5b tratto non sono tratti terminali di un rispettivo spezzone curvo, anche perché uno spezzone curvo non garantirebbe la turbolenza che si vuole ottenere. Peraltro, il primo 5a e il secondo 5b tratto sono di preferenza rettilinei.
Allo stesso modo, la prima 6a e la seconda 6b porzione non sono porzioni terminali di un rispettivo segmento curvo, anche perché uno spezzone curvo non garantirebbe la turbolenza che si vuole ottenere. Peraltro, la prima 5a e la seconda 5b porzione sono di preferenza rettilinee.
I termini “verticale”, “orizzontale” e “inclinato” vanno riferiti chiaramente allo sviluppo principali dei condotti, tratti o porzioni, laddove per sviluppo principale è da intendersi la lunghezza o dimensione principale tra una rispettiva estremità di ingresso aria o fumi e una rispettiva estremità di uscita aria o fumi.
In alternativa o in aggiunta alla condizione ora indicata, la disposizione relativa tra primo tratto 5a e prima porzione 6a è differente da quella tra secondo tratto 5b e seconda porzione 6b, per cui l’aria primaria nel passaggio dal primo 5a al secondo 5b tratto e i fumi di combustione nel passaggio dalla prima 6a alla seconda 6b porzione subiscono una variazione non solo o non necessariamente direzionale, ad esempio da verticale a orizzontale o viceversa, ma anche relativamente alla forma e/o dimensioni della sezione di passaggio del rispettivo circuito 5, 6, potendo passare ad esempio da quadrata, rettangolare o circolare ad anulare a base circolare, quadrata, rettangolare o altra forma o viceversa.
A tal riguardo:
- la prima porzione 6a può essere interna al primo tratto 5a e il secondo tratto 5b interno o comunque non avvolgente o non includente, ad esempio a fianco alla seconda porzione 6b, oppure
- il primo tratto 5a può essere interno alla prima porzione 6a e la seconda porzione 6b interna o comunque non avvolgente o non includente, ad esempio a fianco al secondo tratto 5b, oppure
- la seconda porzione 6b può essere interna al secondo tratto 5b e il primo tratto 5a non interno e non avvolgente o non includente, ad esempio a fianco alla prima porzione 6a, oppure
- il secondo tratto 5b può essere interno alla seconda porzione 6b e il primo tratto 5a non interno e non avvolgente o non includente, ad esempio a fianco alla prima porzione 6a.
Grazie all’accorgimento ora indicato, si ottiene un deflusso dell’aria dal primo 5a al secondo 5b tratto e dei fumi dalla prima 6a alla seconda 6b porzione tale da implementare lo scambio termico tra aria primaria e fumi di combustione, poiché viene impartito un moto turbolento all’aria e ai fumi.
Il migliore scambio termico si ottiene naturalmente quando entrambe le condizioni ora descritte (tratti e porzioni inclinati e tratti e porzioni alternativamente uno dentro gli altri o come ora indicato) sono presenti.
Preferibilmente, il circuito di trasmissione 5 di aria da scaldare e convogliare come pure il circuito di convogliamento 6 di fumi di combustione si sviluppano su uno o entrambi i fianchi 9, 10 dell’apparecchiatura.
Volendo, il circuito di trasmissione 5 comprende almeno un primo tratto 5a e almeno un secondo tratto 5b su un primo fianco 9 dell’apparecchiatura nonché almeno un primo tratto 5a e almeno un secondo tratto 5b su un secondo fianco 10 dell’apparecchiatura.
Più in particolare, secondo l’esempio di realizzazione illustrato in figure, il primo tratto 5a comprende un primo condotto 5c che si estende esternamente e di preferenza parallelamente ad una rispettiva parete laterale 3b, 3c di delimitazione della camera di combustione PCC e in direzione verticale oppure inclinata rispetto all’orizzontale, mentre il secondo tratto 5b comprende un secondo condotto 5d, che si estende a partire dal fondo del primo tratto 5a in direzione orizzontale o comunque inclinata rispetto all’orizzontale in misura inferiore al primo tratto.
Di preferenza, il secondo tratto 5d si estende ad un livello inferiore alla parete di fondo o base 3a.
Il primo 5c e/o il secondo 5d condotto possono/può presentare sezione trasversale quadrata, rettangolare, circolare o con altra geometria.
Il circuito di convogliamento 6 può invece comprendere in tale caso almeno una prima porzione 6a e almeno una seconda porzione 6b su un primo fianco 9 dell’apparecchiatura nonché almeno una prima porzione 6a e almeno una seconda porzione 6b su un secondo fianco 10 dell’apparecchiatura.
Chiaramente in tal caso, un primo tratto 5a su un primo fianco 9 sarebbe in scambio termico con una prima porzione 6a su tale fianco 9 e almeno un secondo tratto 5b sul primo fianco 9 sarebbe in scambio termico con una seconda porzione 6b su tale fianco e lo stesso vale per primo 5a e secondo 5b tratto e prima 6a e seconda 6b porzione sul secondo fianco 10.
Sempre secondo l’esempio di realizzazione illustrato in figure, la o una prima porzione 6a comprende un terzo condotto 6c che si estende esternamente e parallelamente ad una rispettiva parete laterale 3b, 3c della camera di combustione PCC e in direzione verticale oppure inclinata rispetto all’orizzontale, mentre la o la rispettiva seconda porzione 6b comprende un quarto condotto 6d, che si estende a partire dal fondo della prima porzione 6a in direzione orizzontale o comunque inclinata in misura inferiore alla prima porzione rispetto all’orizzontale.
Di preferenza, la o ciascuna seconda porzione 6b si estende ad un livello inferiore alla parete di fondo o base 3a.
Vantaggiosamente, il terzo condotto 6c di una o ciascuna prima porzione 6a è montato esternamente ad una rispettiva parete laterale 3b, 3c per cui quest’ultima costituisce di fatto una parete del terzo condotto 6c e in tale parete laterale 3b, 3c è delimitata un’apertura superiore UO passante preposta a porre in comunicazione di fluido la camera di combustione PCC o meglio la sommità della stessa con il canale definito dal terzo condotto 6c, cosicché i fumi di combustione possano passare dalla camera di combustione PCC o meglio dalla sommità della stessa entro il terzo condotto 6c.
L’estremità, in uso, inferiore 6e del terzo condotto 6c è montata, ad esempio imbullonata e sfociante in un’apertura inferiore LO delimitata da una parete o tratto di parete superiore 6d1 del quarto condotto 6d.
Il terzo condotto 6c e/o il quarto condotto 6d possono/può presentare sezione trasversale quadrata, rettangolare, circolare o con altra geometria.
Per quanto riguarda invece in dettaglio il primo 5c e il secondo 5d condotto, il primo condotto 5c comprende una parete esterna 5c1, ad esempio sostanzialmente parallela ad una rispettiva parete laterale 3b, 3c, una parete interna o prossimale alla camera di combustione PCC corrispondente alla parete esterna di un rispettivo terzo condotto 6c e al tratto di parete laterale 3b, 3c non avvolto da quest’ultimo, una parete frontale 5c2 e una parete posteriore 5c3. Il primo condotto 5c, secondo l’esempio di realizzazione illustrato in figure è quindi in scambio termico con la camera di combustione PCC con interposizione di una rispettiva parete laterale 3b, 3c.
Relativamente poi al fondo o parte inferiore del primo condotto 5c, questo termina frontalmente al quarto condotto 6d, poiché quest’ultimo non si estende fino alla parete frontale 5c2, per cui rimane definito uno spazio FS frontalmente all’estremità anteriore del quarto condotto 6d, a partire dal quale l’aria esterna da riscaldare può entrare nel secondo condotto 5d. In merito a tale aspetto, l’estremità anteriore del quarto condotto 6a può peraltro presentare un’apertura frontale 6a1 in corrispondenza della quale sfocia il secondo condotto 5d e viene collegato al primo 5c.
Il secondo condotto 5d risulta invece disposto o svolgentesi entro un corpo tubolare o scatolato definente il quarto condotto 6d.
Chiaramente potrebbe essere prevista anche una configurazione differente, in cui il quarto condotto 6d si estende fino alla parete frontale 5c2, ed è poi previsto un tratto di raccordo a gomito o meno tra primo o secondo condotto oppure anche altre configurazioni tali da garantire il passaggio di aria tra primo e secondo condotto e di fumi di combustione tra terzo e quarto condotto, senza che, naturalmente, si verifichino miscelazioni tra aria da riscaldare e fumi di combustione. A tal proposito, possono essere previste anche apposite guarnizioni non illustrate in dettaglio.
Peraltro, in alternativa alla variante illustrata in figure si potrebbe avere un primo tratto del circuito di trasmissione interno ad una prima porzione del circuito di convogliamento e un secondo tratto esterno alla prima porzione oppure una delle configurazioni sopra indicate o comunque tale da impartire all’aria esterna nel passaggio dal primo tratto al secondo tratto e/o ai fumi nel passaggio dalla prima alla seconda porzione una variazione non solo o non necessariamente direzionale, da verticale a orizzontale o viceversa, e tale da determinare un moto turbolento dovuto ad una variazione della forma e/o dimensioni della sezione di passaggio, potendo passare ad esempio da quadrata, rettangolare o circolare del primo tratto o della prima porzione ad anulare a base circolare, quadrata, rettangolare o altro del secondo tratto o della seconda porzione o viceversa.
La configurazione dei tratti del circuito di trasmissione e delle porzioni del circuito di convogliamento potrebbe essere la stessa su entrambi i fianchi dell’apparecchiatura oppure anche differente tra i due fianchi 9, 10.
Volendo, il circuito di trasmissione 5 presenta almeno una bocchetta o apertura di aspirazione 5f di aria in alto sul fronte dell’apparecchiatura 1, volendo coperta mediante una griglia o un componente similare 11 e almeno un’apertura di scarico 5g in basso in corrispondenza del retro dell’apparecchiatura 1, ciascuna apertura di scarico 5g potendo essere delimitata da un’estremità di un secondo tratto 5b.
Chiaramente, l’apertura di aspirazione 5f sfocerebbe o sarebbe in comunicazione di fluido con il o ciascun primo condotto 5c, cosicché l’aria dall’esterno potrebbe essere convogliata entro quest’ultimo.
Come sopra indicato, il circuito di convogliamento 6 di fumi di combustione può invece svilupparsi a partire da una zona di sommità della camera di combustione PCC verso il basso dell’apparecchiatura e quindi verso il retro di quest’ultima. Più in particolare, il circuito di convogliamento 6 di fumi di combustione può estendersi a partire dai fianchi della camera di combustione PCC verso il basso dell’apparecchiatura e quindi verso il retro di quest’ultima.
Possono essere poi previsti dei condotti di scarico dei fumi di combustione ad esempio verso l’alto, quindi a camino.
Secondo l’esempio di realizzazione non limitativo illustrato in figure, si avrebbe uno scambio termico in equi-corrente verso il basso tra aria primaria e fumi di combustione, ma naturalmente potrebbe essere anche previsto un flusso inverso, dal basso verso l’alto dell’aria primaria e/o dei fumi di combustione così da avere uno scambio termico in contro-corrente oppure equi-corrente verso l’alto tra aria primaria e fumi di combustione.
L’apparecchiatura può poi comprendere almeno un braciere 12 sporgente nella camera di combustione PCC come pure un elemento di innesco 13 per l’innesco della combustione di un combustile, quale pellet nel o sul braciere 12. Sono poi previsti appositi mezzi di azionamento dell’elemento di innesco 13, quali una candela 13a, cavi 13b o altri adatti componenti.
L’apparecchiatura può comprendere anche una linea di erogazione 14 di aria comburente nella camera di combustione PCC, ad esempio nel braciere 12.
Il braciere 12 può presentare un corpo tubolare, volendo montato nella parete di fondo o di base 3a.
Il corpo tubolare può includere una parete tubolare o cilindrica esterna 12a e una parete tubolare o cilindrica interna 12b definenti tra loro una zona a collettore CZ asservita dalla linea di erogazione 14 di aria da convogliare (previo passaggio nella zona CZ) verso una porzione incavata o inferiore PCC1 della camera di combustione PCC definita dal braciere 12 o meglio dalla parete tubolare interna 12b, previo passaggio attraverso primi fori 12c delimitati nella parete tubolare interna 12b e di secondi fori 12e delimitati in una parete trasversale terminale 12d montata su un’estremità, in uso, inferiore della parete tubolare interna 12b e di fatto preposta a chiudere inferiormente quest’ultima eccetto che per gli eventuali fori 12c.
La parete tubolare interna 12b può avere configurazione rastremata dall’alto verso il basso o verso una rispettiva parete terminale 12d, oppure ad esempio presentare un tratto superiore troncoconico 12b1 a sezione decrescente dall’alto in basso e volendo anche un tratto inferiore, ad esempio rettilineo 12b2, nel quale può essere innestata la linea di erogazione 14 o l’estremità di erogazione di uno spezzone della stessa. I primi fori 12c possono essere ad esempio delimitati nel tratto inferiore rettilineo 12b ad esempio in corrispondenza di un’estremità superiore dello stesso.
Il braciere 12 può includere anche un deflettore 12f montato sul bordo superiore o sommità della parete tubolare interna 12b, il quale deflettore 12f può estendersi solo per parte di tale bordo, in particolare per parte del tratto frontale o rivolto verso l’anta 4 dello stesso.
La linea di erogazione 14 può essere provvista di un condotto di raccordo 15 innestato nella parete tubolare o cilindrica esterna 12a e sfociante nella zona a collettore CZ.
La linea di erogazione 14 può essere poi provvista di un condotto terminale 16 montato entro il condotto di raccordo 15 e in cui è alloggiato un elemento di innesco, volendo elettrico o una candela 13. Tale elemento elettrico potrebbe comprendere ad esempio una resistenza, volendo inserita all’interno di un corpo cilindrico metallico sigillato, cosicché l’effetto Joule creato a seguito dell’alimentazione elettrica della resistenza determini un innalzamento della temperatura del corpo cilindrico fino a renderlo incandescente, riscaldando così l’aria che lo lambisce, la quale poi entra all’interno del braciere 12 avviando la combustione del combustibile, ad esempio pellet di legno.
Il condotto terminale 16 può presentare un’estremità distale 16a dal braciere 12 delimitante uno o più fori o asole passanti 17 oppure aperta e un’estremità prossimale 16b aperta o con fori e montata o innestata nella parete tubolare esterna 12a e interna 12b così da sfociare nella porzione incavata o inferiore PCC1, volendo immediatamente sopra alla parete terminale 12d.
Con una tale strutturazione, l’aria erogata attraverso la linea di erogazione 14 viene convogliata nel condotto di raccordo 15 passando così in parte attraverso i fori 12c, 12e della parete tubolare interna 12b e, volendo della parete terminale 12d e anche nel condotto terminale 16 raggiungendo così la porzione incavata o inferiore PCC1 passando in parte attorno all’elemento di innesco 13. Chiaramente, potrebbero essere previsti tutti o solo parte di tali passaggi per l’aria comburente.
La linea di erogazione 14 può avere anche o in alternativa a quanto ora descritto una diramazione 18 di trasmissione dell’aria comburente in corrispondenza dell’anta 4.
La diramazione 18 può comprendere, tra gli altri uno o più condotti iniziali 18a, volendo orizzontali e uno o più condotti verticali o non orizzontali 18b che si sviluppano su uno o entrambi i fianchi dell’apparecchiatura, volendo attorno all’anta 4 e che sono in comunicazione di fluido o preposti a convogliare aria comburente verso un primo condotto trasversale 18c estendentesi sul fronte dell’apparecchiatura o meglio in corrispondenza del tratto del telaio 2 definente la zona frontale di impegno dell’anta 4. Il condotto trasversale 18c è di preferenza in una posizione superiore alla parete di base 3a.
A ridosso o davanti al primo condotto trasversale 18c può essere montato o connesso un secondo condotto trasversale 18d e tali condotti sono tra loro in comunicazione di fluido mediante rispettivi forellini o aperture 18e.
Nel secondo condotto trasversale 18d sono poi delimitati uno o più fori di alimentazione 18f di aria comburente entro la camera di combustione PCC, in particolare a partire da una zona frontale superiore della stessa.
Chiaramente, la diramazione 18 della linea di erogazione 14 può anche essere strutturata in modo differente, volendo senza il primo o il secondo condotto trasversale.
La linea di erogazione 14 è vantaggiosamente ma non necessariamente isolata o a tenuta di fluido rispetto all’ambiente attorno o di installazione dell’apparecchiatura come pure rispetto al circuito di trasmissione 5. In tal caso, l’apparecchiatura prevede anche uno o più tubi di aspirazione preposti a porre in comunicazione di fluido una zona differente da quella di installazione dell’apparecchiatura 1 con la linea di erogazione 14. Tale zona potrebbe essere ad esempio una zona esterna ad una abitazione asservita o in cui è istallata l’apparecchiatura.
Di preferenza, l’apparecchiatura comprende anche un caricatore automatico 20 di combustibile, ad esempio pellet, nella camera di combustione PCC. Tale caricatore automatico 20 può comprendere una coclea 21 opportunamente azionata mediante un rispettivo motoriduttore 21a, la quale è montata in un primo tubo 22, volendo inclinato rispetto alla verticale e ascendente in avvicinamento alla camera di combustione e quindi un secondo tubo 23, volendo discendente in avvicinamento alla camera di combustione PCC e sfociante in quest’ultima, ad esempio in una zona posteriore della stessa definita dalla parete 3d.
Il caricatore automatico 20 o meglio una rispettiva zona a ridosso della coclea 21 può essere caricata manualmente direttamente o previa immissione del combustione in un serbatoio 24 superiore o montato in sommità all’apparecchiatura da cui il combustibile viene fatto cadere o scivolare, volendo mediante apertura/chiusura di un’apposita valvola, verso il caricatore automatico 20 o verso la rispettiva coclea 21.
Il serbatoio 24, se previsto, può essere montato sulla sommità dell’apparecchiatura 1 e può essere caricabile a partire da una botola superiore e/o da una botola frontale chiusa o meglio apribile/chiudibile mediante un rispettivo sportello 25, 26. Chiaramente, il serbatoio 24 potrebbe anche essere previsto sul fondo dell’apparecchiatura.
Vantaggiosamente, l’apparecchiatura 1 comprende almeno un primo componente ventilatore 28a come pure uno o più condotti di aspirazione preposti a porre in comunicazione di fluido il primo componente ventilatore 28a con il circuito di trasmissione 5 e uno o più condotti di mandata preposti a distribuire l’aria primaria in uno o più ambienti da riscaldare.
Di preferenza, il primo componente ventilatore 28a è montato fuori dal telaio 2, sebbene potrebbe anche essere montato entro lo stesso. Volendo, il primo componente ventilatore 28a è montato in un locale separato mediante una parete da quello di installazione dell’apparecchiatura.
Peraltro, tale componente 28a può essere collegato sia nella parte bassa dell’apparecchiatura, che nella parte posteriore, ciò facilitando l’installazione e permettendo la realizzazione di una canalizzazione opportuna per estrarre l’aria calda dall’apparecchiatura e portarla negli ambienti da riscaldare.
Naturalmente, il primo componente ventilatore 28a può essere anche montato in modo da spingere e non aspirare l’aria primaria nel circuito di trasmissione.
L’apparecchiatura può poi includere un secondo componente ventilatore 28b preposto ad aspirare i fumi di combustione lungo il circuito di convogliamento 6.
Il secondo componente ventilatore 28b può essere disposto in differenti punti dell’apparecchiatura, ad esempio nel telaio tra il fronte e il retro della stessa o anche fuori dall’apparecchiatura.
L’aspirazione dei fumi di combustione ad opera del secondo componente ventilatore 28b può determinare una conseguente aspirazione entro la camera di combustione PCC dell’aria comburente lungo la linea di erogazione 14.
Naturalmente, il secondo componente ventilatore 28b potrebbe essere anche montato in modo da spingere e non aspirare i fumi di combustione nel circuito di convogliamento.
In alternativa, per i fumi di combustione può anche essere previsto un tiraggio naturale.
Inoltre, per quanto riguarda l’aria comburente, la rispettiva linea di erogazione potrebbe essere asservita mediante un rispettivo ventilatore.
Volendo, l’apparecchiatura 1 comprende anche un basamento 29 su cui è amovibilmente montabile il telaio 2.
Il basamento 29 può comprendere una guida o una coppia di guide parallele 30 in cui sono montati scorrevoli dei traversi 31 o similari del telaio, i quali traversi 31 sono paralleli tra loro e montati inferiormente al telaio 2, ad esempio ciascuno in corrispondenza di un fianco dell’apparecchiatura 1.
Grazie a tale accorgimento, è possibile svincolare il telaio 2 dal basamento 29 per la manutenzione.
Il basamento 29 può poi comprendere uno o più montanti 32, volendo recanti inferiormente dei piedini 33, ad esempio regolabili in altezza, come pure dei traversi di irrigidimento 34 estendentisi ciascuno tra due rispettivi montanti 32 ed ad essi connessi, ad esempio mediante viti o bulloni.
I montanti 32 supportano superiormente la o le guide 30, a cui sono connessi, volendo mediante viti o bulloni.
I montanti 32 possono peraltro comprendere una struttura telescopica regolabilmente fissabile in lunghezza.
L’apparecchiatura può poi comprendere un modulo di controllo elettronico 36 dei vari componenti, ad esempio ventilatori, sensori, il caricatore automatico, valvole eccetera. Il modulo di controllo elettronico 36 è di preferenza montato fuori dal telaio 2. Volendo, il modulo di controllo elettronico 36 è montato in un locale separato mediante una parete da quello di installazione dell’apparecchiatura.
Il modulo di controllo elettronico 36 può essere comandato mediante telecomando 37, mediante altro dispositivo o mediante un rispettivo display.
Vantaggiosamente, l’apparecchiatura comprende anche un circuito di passaggio 38 di aria preposta a scambiare calore in maniera convettiva con la camera di combustione.
Tale circuito 38 può ad esempio presentare una prima parte o intercapedine 38a estendentesi dietro alla camera di combustione PCC, quindi delimitata dalla parete posteriore 3d unitamente ad una parete interna 39 che è distale dall’anta 4. È prevista poi un’apertura di ingresso IO nel circuito 38 e più in particolare nella rispettiva prima parte 38a, volendo un’apertura di ingresso IO delimitata e accessibile a partire dal fondo dell’apparecchiatura. La prima parte 38a è quindi in scambio termico con la camera di combustione PCC mediante la parete posteriore 3d.
Il circuito di passaggio 38 include anche una seconda parte includente uno o più condotti convettivi 38b che si dipartono attraverso la camera di combustione PCC e in sommità alla stessa, tra la prima parte 38a e il fronte dell’apparecchiatura immediatamente dietro all’anta 4. I condotti convettivi 38b possono presentare estremità anteriore o prossimale all’anta 4 ad un livello superiore rispetto alla relativa estremità posteriore o distale dall’anta 4. I condotti convettivi 38b sono quindi immersi o si estendono attraverso la camera di combustione PCC.
Può essere poi prevista una terza parte o plenum 38c che si sviluppa a partire dalla prima parte 38a sopra alla camera di combustione PCC e sfocia all’esterno dell’apparecchiatura o in corrispondenza di aperture di scarico DO nel primo o primi tratti 5a del circuito di trasmissione 5, volendo in sommità allo/agli stesso/i.
Grazie, al circuito di passaggio 38, nel caso in cui il primo componente ventilatore 28a fosse arrestato o non funzionasse, si avrebbe comunque uno scambio convettivo del calore, che permetterebbe di espellere calore, ad esempio fintantoché l’eventuale modulo di controllo elettronico non si dovesse rendere conto del malfunzionamento così da bloccare l’apparecchiatura qualora fosse trascorso un tempo superiore ad un valore di soglia. Si avrebbe quindi una fase intermedia tra una fase di corretto funzionamento e una fase di interruzione del funzionamento o comunque una fase di funzionamento differente da quella con ventilatore 28a acceso.
Grazie ad un’apparecchiatura secondo la presente invenzione, come si comprenderà è possibile aumentare rispetto alle soluzioni attuali l’efficienza dello scambio termico tra aria da riscaldare e fumi di combustione, ciò grazie in particolare all’accorgimento, sopra descritto in maggiore dettaglio, secondo cui il circuito di trasmissione e il circuito di convogliamento presentano più tratti e porzioni in scambio termico che sono inclinati tra loro e/o perché è prevista un’alternanza dell’aria e dei fumi tra condotti rispettivamente interni ed esterni o comunque come sopra indicato.
In funzione di ciò, si ottiene una turbolenza nell’aria e/o nei fumi di combustione che incrementa notevolmente l’efficienza dello scambio termico.
In particolare, la presenza contemporanea delle inclinazioni tra i tratti e le porzioni dei circuiti 5, 6 e il fatto che tali circuiti passano uno dentro l’altro in maniera alternata determina un ottimo scambio termico tra aria da riscaldare o aria primaria e fumi di combustione.
A tal proposito, di preferenza, si prevede un quarto condotto 6d, ad esempio orizzontale nella parte bassa dell’apparecchiatura in scambio termico con un secondo condotto 5d, ad esempio parimenti orizzontale.
Peraltro, un’apparecchiatura secondo la presente invenzione, in funzione della rispettiva struttura, può essere prevista per convertire stufe ad accumulo esistenti, in particolare quelle non più utilizzabili a causa delle normative antiinquinamento, da un funzionamento a legna ad un funzionamento a pellet, il che comporta un caricamento meno frequente e la possibilità di utilizzare un elettronica più evoluta.
Sempre mediante un’apparecchiatura secondo la presente invenzione, è possibile recuperare stufe ad accumulo installate trasformandole da apparecchi ad accumulo di calore per riscaldamento con trasmissione del calore all’ambiente per irraggiamento in apparecchi da riscaldamento con trasmissione del calore a ventilazione forzata o a riscaldamento tramite la ventilazione forzata dell’accumulo di calore.
Inoltre, in un’apparecchiatura secondo la presente invenzione è possibile (ma chiaramente non necessario) prevedere moduli meccanicamente o fisicamente indipendenti o separabili l’uno dagli altri, ad esempio ciascuno con dimensioni ridotte rispetto alle soluzioni precedenti, in particolare un modulo focolare (includente il telaio 2 delimitante la camera di combustione PCC nonché il circuito di trasmissione 5 e il circuito di convogliamento 6), un modulo per il basamento 29, un modulo per il primo componente ventilatore 28a e un modulo di controllo elettronico 36 dei componenti dell’apparecchiatura. Grazie a ciò è possibile sostituire o manutenere separatamente i singoli moduli, come pure disporli in posizioni tra loro distanti o separate anche mediante parete, migliorando così la sicurezza o anche l’insonorizzazione.
A tal riguardo, chiaramente, con l’espressione “meccanicamente o fisicamente indipendenti o separabili l’uno dagli altri”, si intende che ciascun modulo può essere gestito, manutenuto o sostituto, come un pezzo unico in maniera indipendente dagli altri, sebbene chiaramente, durante l’utilizzo dell’apparecchiatura, i vari moduli sono connessi meccanicamente e/o elettronicamente, poiché il basamento 29 supporta il telaio 2, il primo componente ventilatore 28a convoglia l’aria primaria nel circuito di trasmissione 5 e il modulo di controllo elettronico 36 gestisce il funzionamento dell’apparecchiatura.
L’eventuale presenza delle guide garantisce la possibilità di manutenere opportunamente l’apparecchiatura.
Peraltro, se la linea di erogazione 14 è isolata o a tenuta di fluido rispetto all’ambiente attorno o di installazione dell’apparecchiatura allora è possibile garantire l’ingresso dell’aria comburente direttamente dall’esterno di un’abitazione asservita dall’apparecchiatura evitando quindi di prelevare tale aria dall’ambiente domestico.
Modifiche e varianti dell’invenzione sono possibili entro l’ambito di protezione definito dalle rivendicazioni.

Claims (25)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparecchiatura di riscaldamento per ambienti o locali presentante un telaio (2) delimitante una camera di posizionamento e combustione o camera di combustione (PCC) di un combustile, detto telaio (2) includendo una parte principale (3) come pure un’anta (4) vincolata a detta parte principale (3) e spostabile rispetto a quest’ultima tra una posizione di apertura e una posizione di chiusura di detta camera di combustione (PCC), detta apparecchiatura comprendendo inoltre un circuito di trasmissione (5) di aria primaria da scaldare e convogliare in un ambiente esterno a detta apparecchiatura di riscaldamento come pure un circuito di convogliamento (6) di fumi di combustione generati in detta camera di combustione (PCC), detto circuito di trasmissione (5) e detto circuito di convogliamento (6) essendo almeno per parte della loro estensione in rapporto di scambio termico tra loro, cosicché l’aria convogliata in detto circuito di trasmissione (5) sia scaldata da detti fumi di combustione in detto circuito di convogliamento (6), detto circuito di trasmissione (5) comprendendo almeno un primo tratto (5a) e almeno un secondo tratto (5b), mentre detto circuito di convogliamento (6) comprende almeno una prima porzione (6a) in rapporto di scambio termico con detto almeno un primo tratto (5a) nonché almeno una seconda porzione (6b) in rapporto di scambio termico con detto almeno un secondo tratto (5b), in cui detto almeno un primo tratto (5a) e detta almeno una prima porzione (6a) si sviluppano lungo una prima direzione (A-A), mentre detto almeno un secondo tratto (5b) e detta almeno una seconda porzione (6b) si sviluppano o presentano direzione principale lungo una seconda direzione (B-B) inclinata rispetto alla prima direzione (A-A) di sviluppo principale di detto almeno un primo tratto (5a) e di detta almeno una prima porzione (6a), e/o la disposizione relativa tra detto almeno un primo tratto (5a) e detta almeno una prima porzione (6a) è differente da quella tra detto almeno un secondo tratto (5b) e detta almeno una seconda porzione (6b), per cui l’aria primaria nel passaggio dal primo (5a) al secondo (5b) tratto e i fumi di combustione nel passaggio dalla prima (6a) alla seconda (6b) porzione subiscono una variazione non solo o non necessariamente direzionale, ma anche relativamente alla forma e/o dimensioni della sezione di passaggio del rispettivo circuito (5, 6).
  2. 2. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 1, in cui detto almeno un primo tratto (5a) è inclinato di un angolo tra 45° e 135° rispetto a detto almeno un secondo tratto (5b), mentre detta almeno una prima porzione (6a) è inclinata di un angolo tra 45° e 135° rispetto a detta almeno una seconda porzione (6b).
  3. 3. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detto almeno un primo tratto (5a) e detta almeno una prima porzione (6a) sono verticali o inclinati rispetto all’orizzontale, mentre detto almeno un primo tratto (5b) e detta prima porzione (6b) sono sostanzialmente orizzontali o viceversa.
  4. 4. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 1, 2 o 3, in cui - detta almeno una prima porzione (6a) è interna a detto almeno un primo tratto (5a) e detto almeno un secondo tratto (5b) è interno o comunque non avvolgente o non includente detta almeno una seconda porzione (6b), oppure - detto almeno un primo tratto (5a) è interno alla prima porzione (6a) e la seconda porzione (6b) è interna o comunque non avvolgente o non includente detto almeno un secondo tratto (5b), oppure - detta almeno una seconda porzione (6b) è interna a detto almeno un secondo tratto (5b) e detto almeno un primo tratto (5a) non è interno e non avvolgente o non includente detta almeno una prima porzione (6a), oppure - detto almeno un secondo tratto (5b) è interno a detta almeno una seconda porzione (6b) e detto almeno un primo tratto (5a) non è interno e non avvolgente o non includente detta almeno una prima porzione (6a).
  5. 5. Apparecchiatura secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni, in cui detto circuito di trasmissione (5) e detto circuito di convogliamento (6) si sviluppano su entrambi i fianchi (9, 10) di detta apparecchiatura, e in cui detto circuito di trasmissione (5) comprende almeno un primo tratto (5a) e almeno un secondo tratto (5b) su un primo fianco (9) dell’apparecchiatura nonché almeno un primo tratto (5a) e almeno un secondo tratto (5b) su un secondo fianco (10) dell’apparecchiatura, mentre detto circuito di convogliamento (6) comprende almeno una prima porzione (6a) e almeno una seconda porzione (6b) su un primo fianco (9) dell’apparecchiatura nonché almeno una prima porzione (6a) e almeno una seconda porzione (6b) su un secondo fianco (10) dell’apparecchiatura.
  6. 6. Apparecchiatura secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni, in cui detto circuito di trasmissione (5) presenta almeno una bocchetta o apertura di aspirazione (5f) di aria in alto sul fronte dell’apparecchiatura e almeno una apertura di scarico (5g) in basso in corrispondenza del retro dell’apparecchiatura.
  7. 7. Apparecchiatura secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni, in cui detto circuito di convogliamento (6) di fumi di combustione si sviluppa a partire da una zona di sommità di detta camera di combustione (PCC) verso il basso di detta apparecchiatura e quindi verso il retro di quest’ultima.
  8. 8. Apparecchiatura secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni, comprendente almeno un braciere (12) sporgente nella camera di combustione (PCC) come pure un elemento di innesco (13) della combustione di un combustile in o su detto braciere (12).
  9. 9. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 6, comprendente una linea di erogazione (14) di aria comburente in detto almeno un braciere (12).
  10. 10. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 9, in cui detto braciere (12) comprende un corpo tubolare includente una parete tubolare o cilindrica esterna (12a) e una parete tubolare o cilindrica interna (12b) definenti tra loro una zona a collettore (CZ) asservita da detta linea di erogazione (14) di aria da convogliare verso una porzione incavata o inferiore (PCC1) della camera di combustione (PCC) definita dal braciere (12).
  11. 11. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 10, in cui detta linea di erogazione (14) è provvista di un condotto di raccordo (15) innestato nella parete tubolare o cilindrica esterna (12a) e sfociante nella zona a collettore (CZ).
  12. 12. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 11, in cui detta linea di erogazione (14) comprende un condotto terminale (16) montato entro il condotto di raccordo (15), in detto condotto terminale (16) essendo alloggiato detto elemento di innesco (13).
  13. 13. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 9, 10, 11 o 12, in cui detta linea di erogazione (14) comprende una diramazione (18) di trasmissione dell’aria comburente in corrispondenza dell’anta (4).
  14. 14. Apparecchiatura secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni, comprendente un caricatore automatico (20) di combustibile, ad esempio pellet, in detta camera di combustione (PCC).
  15. 15. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 14, comprendente un serbatoio di detto combustibile (24) superiore da cui il combustibile può essere fatto cadere o scivolare verso il caricatore automatico (20) o verso una rispettiva coclea (21), detto serbatoio (24) essendo caricabile a partire da una botola superiore e/o frontale chiusa mediante un rispettivo sportello (25, 26).
  16. 16. Apparecchiatura secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni, comprendente un basamento (29) su cui è amovibilmente montabile detto telaio (2).
  17. 17. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 16, in cui detto basamento (29) comprende una guida o una coppia di guide parallele (30) in cui sono montati scorrevoli dei traversi (31) di detto telaio (2).
  18. 18. Apparecchiatura secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni, comprendente un circuito di passaggio (38) di aria preposta a scambiare calore in maniera convettiva con detta camera di combustione (PCC).
  19. 19. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 18, in cui detto circuito di passaggio (38) presenta una prima parte (38a) estendentesi dietro alla camera di combustione (PCC) ed è poi prevista un’apertura di ingresso (IO) nel circuito (38) e più in particolare nella rispettiva prima parte (38a), detto circuito di passaggio (38) includendo anche una seconda parte avente uno o più condotti convettivi (38b) che si dipartono attraverso la camera di combustione (PCC) tra la prima parte (38a) e il fronte dell’apparecchiatura immediatamente dietro all’anta (4).
  20. 20. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 19, in cui detto circuito di passaggio (38) comprende una terza parte (38c) che si sviluppa a partire dalla prima parte 38a sopra alla camera di combustione (PCC) e sfocia nel circuito di trasmissione (5).
  21. 21. Apparecchiatura secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni, comprendente almeno un primo componente ventilatore (28a) come pure uno o più condotti di aspirazione preposti a porre in comunicazione di fluido detto almeno un primo componente ventilatore (28a) con detto circuito di trasmissione (5) e uno o più condotti di mandata preposti a distribuire detta aria primaria in uno o più ambienti da riscaldare.
  22. 22. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 21, in cui detto almeno un primo componente ventilatore (28a) è montato fuori dal telaio (2), volendo in un locale separato mediante una parete da quello di installazione dell’apparecchiatura.
  23. 23. Apparecchiatura secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni, comprendente un secondo componente ventilatore (28b) preposto ad aspirare i fumi di combustione lungo detto circuito di convogliamento (6).
  24. 24. Apparecchiatura secondo le rivendicazioni 9 e 23, in cui l’aspirazione dei fumi di combustione ad opera del secondo componente ventilatore (28b) determina una conseguente aspirazione nella camera di combustione (PCC) dell’aria comburente lungo la linea di erogazione (14).
  25. 25. Apparecchiatura secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni quando dipendente dalle rivendicazioni 16 e 21, comprendente: - un modulo focolare includente detto telaio (2) delimitante detta camera di combustione (PCC) nonché detto circuito di trasmissione (5) e detto circuito di convogliamento (6), - un modulo per detto basamento (29), - un modulo per detto primo componente ventilatore (28a), e - un modulo di controllo elettronico (36) dei componenti dell’apparecchiatura, detti moduli essendo meccanicamente o fisicamente indipendenti o separabili l’uno dagli altri, cosicché sia possibile sostituire o manutenere separatamente i singoli moduli, come pure disporli in posizioni tra loro distanti o separate anche mediante parete, migliorando così la sicurezza o anche l’insonorizzazione.
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