IT201900009633A1 - Dispositivo antifurto per veicoli e metodo di funzionamento - Google Patents

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IT201900009633A1
IT201900009633A1 IT102019000009633A IT201900009633A IT201900009633A1 IT 201900009633 A1 IT201900009633 A1 IT 201900009633A1 IT 102019000009633 A IT102019000009633 A IT 102019000009633A IT 201900009633 A IT201900009633 A IT 201900009633A IT 201900009633 A1 IT201900009633 A1 IT 201900009633A1
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IT
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vehicle
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control
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IT102019000009633A
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English (en)
Inventor
Cristiano Belgiorno
Gianluca Nolli
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Total Blok S R L
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Description

Descrizione del trovato avente per titolo:
"DISPOSITIVO ANTIFURTO PER VEICOLI E METODO DI FUNZIONAMENTO"
CAMPO DI APPLICAZIONE
Forme di realizzazione qui descritte si riferiscono a un dispositivo antifurto per veicoli, il quale è idoneo sia ad impedire la sottrazione di un veicolo incustodito, sia ad impedire un’eventuale rapina o la sottrazione violenta di un veicolo quando il motore è avviato e il conducente è a bordo.
Il dispositivo antifurto secondo il trovato può essere installato su veicoli a motore in particolare automobili, camion, o simili, anche se non si esclude l’utilizzo in altri veicoli quali autocarri, motocicli o eventualmente piccole imbarcazioni o altre tipologie di veicolo.
STATO DELLA TECNICA
È noto che i veicoli, per esempio, le automobili, presentano alcune caratteristiche che le rendono facili oggetti di furto, sia per rivendere il veicolo stesso, sia per recuperarne parti e componenti da vendere separatamente.
Nel corso del tempo, per cercare di impedire tali furti sono stati sviluppati e progettati diverse tipologie di dispositivi antifurto, ognuno dei quali adotta diverse contromisure per impedire principalmente il furto del veicolo incustodito.
Sono noti, per esempio, dispositivi antifurto fisici, o meccanici, di tipo statico, ovvero che prevedono l’utilizzo di componenti, solitamente di materiale metallico, come piantoni o barre, che vengono collegati con appositi fermi alle ruote, alla pedaliera, o allo sterzo di un veicolo, per bloccarne il movimento. Tali antifurto, tuttavia, sono scomodi in quanto devono essere montati e smontati ripetutamente, e inoltre possono essere manomessi e rimossi in modo relativamente semplice, per cui risultano poco affidabili.
Sono inoltre noti antifurto dotati di sensori dislocati sull’automobile che, in caso di manomissione della serratura o tentata intrusione dell’abitacolo, attivano una sirena per indurre la fuga del ladro. In genere, tuttavia, tali antifurti non sono provvisti di dispositivi di blocco per impedire fisicamente la sottrazione del veicolo. Inoltre, la sirena può essere manomessa e silenziata, vanificando l’azione dell’antifurto.
E nota un’ulteriore tipologia di antifurto di tipo satellitare, che prevede l’uso di antenne per comunicare con una rete satellitare, per esempio GPS, per rendere sempre rintracciabile l’automobile anche in caso di furto, i quali, tuttavia, non impediscono il furto dell’auto, ma consentono solo di tracciare la sua posizione, essendo pertanto necessario provvedere ad altri dispositivi di antifurto per bloccare fisicamente il veicolo. Essi, inoltre, non sono particolarmente efficienti ed affidabili caso in cui l’automobile rubata sia in una zona in cui il sistema satellitare non ha campo, oppure siano utilizzati dispositivi di disturbo del segnale satellitare.
Un’evoluzione nota di un antifurto è il cosiddetto immobilizer, ovvero un dispositivo elettronico antifurto che impedisce l’avviamento del veicolo mediante attivazione di un meccanismo di blocco che agisce sul motore, se non vengono utilizzate le chiavi originali del veicolo.
Un inconveniente comune a tutte queste tipologie di antifurto è che il loro funzionamento o attivazione è previsto solo in caso di veicolo incustodito, ovvero con motore spento e/o con serrature chiuse, come nel caso, per esempio, di un autoveicolo parcheggiato su strada o in una autorimessa, o in un garage. È noto, tuttavia, che molti furti d’automobile avvengono anche quando il conducente è alla guida con il veicolo in sosta con motore accesso come, per esempio, durante la fermata a uno stop, o a un semaforo.
In questi particolari casi, gli antifurto finora descritti non funzionano, ovvero non sono attivi, e perciò il veicolo può essere sottratto con moderata facilità, in quanto consentono ad un ladro di sostituirsi, con la forza, al conducente autorizzato.
Gli antifurti noti, inoltre, non riescono ad impedire il furto del veicolo nel caso in cui una persona non autorizzata riesca ad ottenere le chiavi del veicolo e quindi accedere nell’abitacolo e avviare il motore con esse.
Per cercare di risolvere questo inconveniente sono stati anche sviluppati antifurto più sofisticati, i quali, in caso di sottrazione del veicolo con motore acceso, bloccano l’eventuale riaccensione dell’automobile dopo lo spegnimento. Anche questi antifurto, tuttavia, non riescono ad impedire in tempo reale il furto dell’automobile, che quindi può essere comunque sottratta.
Antifurto della tipologia appena descritta ancor più sofisticati permettono il controllo/gestione del blocco motore via remoto, per esempio, tramite segnale trasmesso da un dispositivo mobile intelligente.
Tuttavia, può non essere possibile inviare il segnale di blocco all’automobile per esempio per mancanza di segnale, per l’utilizzo di dispositivi interferenti oppure per mancanza del dispositivo mobile intelligente da cui inviare il segnale di blocco, eventualmente sottratto allutilizzatore del veicolo al momento del furto dell’ automobile.
Sono anche noti dispositivi antifurto che utilizzano tecnologie di rilevazione biometrico, per esempio, lettori di impronta digitale, i quali, tuttavia, pur permettendo di impedire il primo avvio del motore da parte di persone non autorizzate, non riescono a impedire il furto dell’autoveicolo quando il motore è avviato.
Esiste pertanto la necessità di perfezionare un dispositivo antifurto per veicoli che possa superare almeno uno degli inconvenienti della tecnica.
Uno scopo del presente trovato è quello di prevedere un dispositivo antifurto per veicoli in grado di impedire sia il furto di un veicolo incustodito, sia di un veicolo in moto, sia una sottrazione violenta del veicolo in presenza del conducente.
Uno scopo del presente trovato è anche quello di prevedere un dispositivo antifurto che utilizzi diverse tecnologie che interagiscono una con l’altra.
Un ulteriore scopo è mettere a disposizione un dispositivo antifurto che sia affidabile e che non consenta la guida del veicolo da parte di conducenti non autorizzati.
Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di mettere a punto un dispositivo antifurto che sia idoneo a funzionare e rimanere attivo anche quando il veicolo è fermo con il motore acceso.
Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato è espresso e caratterizzato nella rivendicazione indipendente. Le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell’idea di soluzione principale.
Forme di realizzazione si riferiscono a un dispositivo antifurto per veicoli, il quale è idoneo sia a prevenire il furto del veicolo quando esso è incustodito con motore spento, sia il furto dello stesso quando il motore è acceso e/o un’eventuale rapina quando il conducente è a bordo.
Per veicoli qui e di seguito della descrizione si intendono in particolare veicoli a motore, esempi non limitativi dei quali comprendono automobili, motoveicoli, autocarri, ed eventualmente anche piccole imbarcazioni, o simili. Anche se nel seguito della descrizione, si farà principalmente riferimento ad un antifurto applicato ad un autoveicolo, è tuttavia chiaro che il trovato può essere traslato a differenti tipologie di veicoli con minime modifiche.
Il dispositivo antifurto secondo il trovato comprende:
- almeno un primo dispositivo di riconoscimento associato ad un posto di guida del veicolo e configurato per rilevare almeno un primo parametro fisico di un conducente seduto nel posto di guida;
- un secondo dispositivo di riconoscimento configurato per rilevare almeno un secondo parametro fisico del conducente differente dal primo parametro fisico;
- un dispositivo di blocco collegabile ad uno o più componenti di un gruppo di movimentazione del veicolo e configurato per interferire con uno o più componenti del gruppo di movimentazione;
- un’unità di controllo e comando configurata per ricevere i dati rilevati dal primo dispositivo di riconoscimento e dal secondo dispositivo di riconoscimento, elaborare i dati ricevuti confrontandoli con dati memorizzati in un’unità di memorizzazione per verificare se i parametri fisici rilevati del conducente nel posto di guida corrispondono ai parametri memorizzati associati ad un conducente autorizzato e, in caso positivo, disattivare l’unità di blocco per consentire l’utilizzo del veicolo.
Secondo forme di realizzazione, i dispositivi di rilevazione/riconoscimento sono configurati per rilevare i parametri del conducente prima e dopo l’avvio del veicolo, ovvero sia con motore spento per abilitare l’avvio, sia con motore avviato, in modo continuato nel tempo.
In forme di realizzazione, i dispositivi di riconoscimento fisico possono essere scelti, ad esempio, tra sensori biometrici o sensori biofisici idonei a riconoscere rispettivamente parametri biometrici e/o biofisici del conducente. A titolo esemplificativo, i sensori biometrici possono comprendere uno o più tra video- o foto- camere per il riconoscimento facciale e/o dell’iride, sensori di rilevazione dell’impronta digitale, sensori di rilevazione del peso, o sensori di rilevazione audio idonei a rilevare un timbro di voce, o una parola pronunciata da un utilizzatore.
I sensori biofisici possono comprendere uno o più tra sensori idonei a rilevare la frequenza cardiaca, o l’intensità di sudorazione del conducente, o altro.
Secondo forme di realizzazione, il dispositivo antifurto comprende almeno due sensori biometrici idonei a rilevare almeno due parametri biometrici del conducente. Preferibilmente i sensori idonei per rilevare almeno due parametri biometrici sono scelti tra un sensore facciale, un sensore oculare, un sensore di impronta digitale, o un sensore peso.
Secondo ulteriori forme di realizzazione, il dispositivo antifurto comprende almeno un terzo sensore biometrico idoneo a rilevare un ulteriore parametro biometrico del conducente, utilizzato come parametro fìsico di ridondanza, in modo tale da evitare possibili errori di riconoscimento.
Altre forme di realizzazione possono prevedere una combinazione di sensori biometrici e sensori biofisici, degli uni o degli altri o entrambi.
In accordo con forme di realizzazione, l antifurto utilizza una combinazione di una pluralità di sensori biometrici, ed eventualmente, almeno un sensore biofisico.
Forme di realizzazione preferite possono prevedere che il riconoscimento di un conducente autorizzato sulla base di dati rilevati da due o più dispositivi di rilevazione sia effettuato con partecipazione attiva o passiva dell’utente o entrambe.
Una partecipazione attiva può essere, per esempio, quando viene chiesto, all’utente di compiere un’azione, ad esempio porre il polpastrello su un lettore di impronta digitale, oppure di pronunciare una frase.
Una partecipazione passiva può essere, per esempio, la rilevazione del peso, dei tratti fisiognomici o della frequenza cardiaca in modo automatico, senza richiedere un’azione da parte dell’utente.
La combinazione di partecipazione attiva e passiva può vantaggiosamente incrementare il livello di sicurezza e controllo delle funzioni dell’antifurto. Per esempio, in caso di malfunzionamenti o carenze di gestione dei sistemi di riconoscimento passivi, l’intervento attivo del conducente, per esempio, la pronuncia di un comando vocale, può attivare le funzioni dell’antifurto.
Prevedere una doppia verifica con diversi parametri biofisici del conducente sia di tipo attivo che passivo permette sia di verificare se esso è o meno autorizzato alla guida del veicolo, sia verificare se esso è idoneo alla guida, ovvero è in condizioni tali da poter guidare in sicurezza.
In accordo con gli scopi del trovato la combinazione di detti dispositivi di riconoscimento fisico permette di avere un numero di parametri adeguato a, sostanzialmente, riconoscere in modo univoco la persona seduta alla guida e quindi verificare che questa sia autorizzata 0 non autorizzata.
La verifica è eseguita dall’unità di controllo e comando che confronta i parametri rilevati dai dispositivi di riconoscimento con i parametri di conducenti autorizzati memorizzati in esso.
In forme di realizzazione, il dispositivo di antifurto può comprende un’interfaccia utente progettata per la creazione del database di parametri di conducenti autorizzati e/o il controllo del dispositivo antifurto anche da remoto.
Secondo forme di realizzazione, per l’avvio del motore l’antifurto necessita del riconoscimento del conducente sulle basi di almeno due dei suoi parametri fisici.
In accordo con forme di realizzazione, durante la marcia del veicolo, ovvero a motore avviato, l’antifurto può essere configurato per monitorare continuamente che i parametri del conducente corrispondano ai parametri di un conducente autorizzato, ovvero che non avvengano sostituzioni del conducente. Per questo compito possono essere vantaggiosamente utilizzati parametri che non richiedono un contatto fisico con il sensore, per esempio, sensori facciali o sensori per l’iride. In questo modo l’antifurto può monitorare il conducente durante la guida senza interferire con esso.
Secondo forme di realizzazione, la rilevazione e il confronto dei parametri fisici con i dati memorizzati avviene in continuo anche durante la movimentazione del veicolo, con una frequenza tale che in caso di mancata corrispondenza, l’eventuale attivazione del dispositivo di blocco possa avvenire in tempo reale.
L’unità di controllo e comando in aggiunta ai dati rilevati dai dispositivi di rilevazione di tipo passivo può essere inoltre configurata per richiedere al conducente di interagire con uno dei dispositivi di rilevazione di tipo attivo per rilevare un ulteriore parametro biometrico, ad esempio tramite sensore audio o sensore di rilevazione di impronta digitale.
Nel caso in cui almeno uno dei parametri rilevati e trasmessi dai dispostivi di riconoscimento fisico non corrispondano a parametri presenti nella memoria per cui non venga riconosciuto un conducente autorizzato, come nel caso di un diverso conducente appropriatosi del veicolo in modo violento, o il parametro richiesto non venga fornito entro un tempo stabilito, l’unità di controllo e comando può riconoscere se il conducente alla guida non è autorizzato, o non è idoneo alla guida e comandare di conseguenza il dispositivo di blocco.
Secondo forme di realizzazione, il dispositivo di blocco può essere vantaggiosamente configurato per agire su uno o più componenti di un gruppo di movimentazione per impedire il furto del veicolo.
Secondo forme di realizzazione, il dispositivo antifurto può essere configurato per agire contemporaneamente o sequenzialmente su uno o più dei componenti del gruppo di movimentazione.
Forme di realizzazione qui descritte si riferiscono anche di un metodo di attivazione e funzionamento di un antifurto per veicoli, che prevede di: - rilevare e/o riconoscere almeno un primo parametro fisico di un conducente associato ad un posto di guida del veicolo;
- rilevare e/o riconoscere almeno un secondo parametro fisico del conducente differente dal primo parametro;
- elaborare i dati ricevuti confrontandoli con dati memorizzati per verificare se i parametri fisici rilevati del conducente nel posto di guida corrispondono ai parametri memorizzati associati ad un conducente autorizzato;
- nel caso in cui la verifica dia esito positivo, il metodo prevede di disattivare un’unità di blocco collegata al gruppo di movimentazione del veicolo per consentire l’utilizzo del veicolo;
- nel caso in cui la verifica dia esito negativo, il metodo prevede di mantenere attivo, o attivare l’unità di blocco collegata al gruppo di movimentazione in modo tale interferire con uno o più componenti del gruppo di movimentazione del veicolo per inibirne l’utilizzo.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Questi ed altri aspetti, caratteristiche e vantaggi del presente trovato appariranno chiari dalla seguente descrizione di forme di realizzazione, fomite a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:
- la fig. 1 è uno schema esemplificativo del funzionamento del trovato;
- la fig. 2 è uno schema esemplificativo dell’unità di controllo e comando; - la fig. 3 è una rappresentazione schematica di un antifurto secondo il trovato applicato a un’automobile.
Per facilitare la comprensione, numeri di riferimento identici sono stati utilizzati, ove possibile, per identificare ele comuni identici nelle figure.
Va inteso che elementi e caratteristiche di una forma di realizzazione possono essere convenientemente incorporati in altre forme di realizzazione senza ulteriori precisazioni.
DESCRIZIONE DI FORME DI REALIZZAZIONE
Si farà ora riferimento nel dettaglio alle varie forme di realizzazione del trovato, delle quali uno o più esempi sono illustrati nelle figure allegate. Ciascun esempio è fornito a titolo di illustrazione del trovato e non è inteso come una limitazione dello stesso. Ad esempio, le caratteristiche illustrate o descritte in quanto facenti parte di una forma di realizzazione potranno essere adottate su, o in associazione con, altre forme di realizzazione per produrre un’ulteriore forma di realizzazione. Resta inteso che il presente trovato sarà comprensivo di tali modifiche e varianti.
Forme di realizzazione qui descritte con riferimento alle figure 1-3 allegate si riferiscono ad un dispositivo antifurto, o antifurto, indicato nel suo complesso con il numero 10, il quale può essere installato su un veicolo 50. L’antifurto 10 secondo il trovato è in particolare idoneo a impedire sia il furto del veicolo 50 incustodito, sia il furto dello stesso con il motore acceso, sia ad evitare una sottrazione violenta del veicolo, o una rapina, con il conducente a bordo.
La fig. 1 illustra esemplificativamente lo schema di un antifurto 10 per veicoli 50 secondo forme di realizzazione qui descritte, da cui si possono chiaramente identificare le relazioni fra i vari componenti.
L’antifurto 10 secondo il trovato comprende almeno un primo dispositivo di riconoscimento 12 associabile ad un posto di guida 51 di un veicolo 50, il quale è configurato per rilevare e/o riconoscere almeno un primo paramentro fisico di un conducente seduto nel posto di guida 51.
Secondo forme di realizzazione, il primo dispositivo di riconoscimento 12 può essere di tipo passivo, ovvero idoneo a rilevare un determinato parametro fisico del conducente in modo automatico, senza necessità di interazione con il conducente stesso.
Secondo forme di realizzazione, l’antifurto comprende almeno un secondo dispositivo di riconoscimento 13, associabile al posto di guida 51 e configurato per rilevare e/o riconoscere almeno un secondo parametro fisico del conducente, differente dal primo parametro fisico.
L’antifurto 10 secondo il trovato comprende, inoltre, almeno un dispositivo di blocco 15 collegabile ad almeno un componente di un gruppo di movimentazione 52 del veicolo 50, e selettivamente attivabile per interferire con l’ almeno un componente per inibirne il funzionamento.
Secondo forme di realizzazione, il dispositivo di blocco 15 può essere vantaggiosamente configurato per agire su uno o più componenti del gruppo di movimentazione 52 per impedire il furto del veicolo, per esempio, ma non solo, scelti tra il motore 54, l’impianto frenante 55, il impianto sterzante 56, rimpianto di erogazione del carburante, la batteria, i fusibili, la centralina ecc., tali da, per esempio, spegnere il motore, impostare una velocità di percorrenza limitata o frenare il veicolo. I dispositivi di blocco 15 in funzione del componente a cui sono associati comprendono pistoni elettrici e/o idraulici, pinze, o altro.
L’antifurto 10 comprende, inoltre, un’interfaccia utente 14 configurata per consentire l’inserimento di specifici parametri fisici di un determinato individuo per registrare e impostare le caratteristiche e i parametri di un conducente autorizzato.
L’antifurto 10 secondo il trovato comprende inoltre un’unità di controllo e comando 11 collegata ai dispositivi di riconoscimento 12, 13, al dispositivo di blocco 15 e all’interfaccia 14 e configurata per ricevere dai dispositivi di riconoscimento 12, 13 dati relativi ai parametri del conducente rilevati, elaborare i dati ricevuti con dati memorizzati in un’unità di memorizzazione 16 per verificare se i parametri fisici rilevati del conducente nel posto di guida corrispondono ai parametri associati ad un conducente autorizzato e, in caso positivo, disattivare il dispositivo di blocco 15 per consentire l’utilizzo del veicolo 50.
L’utilizzo di due dispositivi di riconoscimento 12, 13 di tipo differente permette di aumentare l’efficienza di riconoscimento del conducente, e di garantire che solo l’utente dotato di specifici parametri fisici presenti, ovvero memorizzati, nell’unità di controllo e comando 11, sia autorizzato ad avviare il veicolo 50 e/o condurlo.
Secondo ulteriori forme di realizzazione, il dispositivo antifurto 10 comprende un terzo dispositivo di riconoscimento 17 associabile al posto di guida 51 e configurato per rilevare un terzo parametro fisico del conducente, differente dal primo e dal secondo parametro.
Secondo forme di realizzazione, può essere previsto che almeno uno tra il primo 12, il secondo 13 e il terzo dispositivo di riconoscimento 17 sia di tipo attivo, ovvero configurato per interagire con l’utente per ricevere un segnale da parte di quest’ultimo correlato al parametro da rilevare.
Secondo ulteriori forme di realizzazione, possono essere previsti almeno tre dispositivi di riconoscimento 12, 13, 17 in modo tale da ottenere informazioni ridondanti relativi a parametri fisici del conducente che limitano, se non impediscono possibili errori di identificazione da parte dell’ unità di controllo e comando 11.
Secondo forme di realizzazione, possono essere previsti due dispositivi di riconoscimento 12, 13 di tipo passivo e un dispositivo di riconoscimento 17 di tipo attivo.
Secondo forme di realizzazione, i dispositivi di riconoscimento 12, 13, 17 possono comprendere rispettivi uno o più sensori biometrici e/o biofisici idonei a rilevare specifici parametri biometrici e/o biofisici del conducente.
I sensori biometrici possono essere ad esempio scelti tra sensori di rilevazione facciale 27 e/o dell'iride 28, lettore di impronta digitale 30, sensori di rilevazione del peso 29, o sensori di riconoscimento audio 18 idonei a rilevare un timbro di voce, o una parola o frase pronunciata da un utilizzatore. I parametri biometrici possono essere preferibilmente utilizzati per identificare univocamente il conducente, mentre i parametri biofisici possono essere usati a supporto dei parametri biometrici o, singolarmente, per verificare l’idoneità fisica e/o psicofisica alla guida del conducente.
Secondo possibili implementazioni, il primo dispositivo di riconoscimento 12 può comprendere almeno un sensore biometrico, in particolare almeno un un sensore di rilevazione facciale 27 o un sensore di rilevazione oculare 28 idoneo a rilevare l’iride del conducente.
Secondo forme di realizzazione, il primo dispositivo di riconoscimento 12 può comprendere ad esempio una video- o foto- camera comprendente entrambi i sensori di rilevazione facciale 27 e oculare 28, così da ottenere due parametri di riconoscimento distinti con un unico dispositivo 12.
Secondo possibili implementazioni, la video/foto-camera può essere basata su tecnologia a infrarossi, la quale, non essendo influenzata dalla luce ambientale, consente di ottenere in ogni condizione di illuminazione una corretta rilevazione dei parametri fisici del conducente, senza richiedere dispositivi di illuminazione aggiuntivi.
Due dispositivi di rilevazione 27, 28 possono essere ad esempio collocati nel cruscotto 53 del veicolo 50, vantaggiosamente diretti verso l’area di abitacolo occupata dalla testa del conducente in modo tale da poter rilevare facilmente i parametri fisici per cui sono stati progettati.
Secondo forme di realizzazione, il secondo dispositivo di riconoscimento 13 può comprendere un sensore di peso 29 configurato per rilevare il peso del conducente seduto nel posto di guida 51. Ad esempio possono essere previste una o più celle di carico associate al sedile 57 nel posto di guida 51.
Vantaggiosamente il sensore di peso 29 può essere utilizzato per rilevare transitorie assenze del conducente.
In altre forme di realizzazione, il parametro peso può essere usato come parametro di confronto per la discriminazione del conducente autorizzato.
Secondo forme di realizzazione, il terzo dispositivo di riconoscimento 17 può comprendere un sensore di lettura impronta digitale 30 configurato per rilevare l’impronta digitale del conducente.
In forme di realizzazione, il lettore di impronta digitale 30 può utilizzare tecnologie di tipo ottico, capacitivo, termico, piezoelettrico, a radiofrequenza o a ultrasuoni per rilevare le creste e le valli su un polpastrello.
Il lettore di impronta digitale 30 può essere ad esempio associato al cruscotto 53, in posizione facilmente accessibile per il conducente.
Secondo possibili varianti, il lettore di impronta digitale 30 può essere integrato a un pulsante di avviamento del motore in modo tale che la lettura dell’impronta digitale del conducente avvenga in modo automatico, e che il riconoscimento di un’impronta digitale autorizzata possa determinare automaticamente l’avvio del motore 54.
Secondo ulteriori forme di realizzazione, l’apparato antifurto 10 può comprendere un dispositivo di riconoscimento audio 18 configurato per rilevare almeno una parola/frase pronunciata dal conducente, per esempio una parola chiave memorizzata nell’unità di memorizzazione 16 e stabilita al momento della registrazione del conducente abilitato.
Secondo forme di realizzazione, può essere previsto che il dispositivo di riconoscimento audio 18 sia configurato per rilevare sia parole chiave associate ad uno specifico conducente registrato per identificarlo, sia parole chiave di attivazione dell’antifurto 10, permettendo quindi al conducente, o anche ad un passeggero, se abilitato, di attivare l’antifurto 10 nel caso si verifichino situazioni di pericolo, o tentata rapina.
Secondo forme di realizzazione, può essere previsto che il dispositivo di riconoscimento audio 18 sia configurato per riconoscere e identificare anche il timbro e la voce di un conducente autorizzato.
Secondo forme di realizzazione, il dispositivo di riconoscimento audio 18 può comprendere un microfono 31 , ed eventualmente un altoparlante, mediante il quale può essere richiesta un’azione di identificazione da parte del conducente. Secondo forme di realizzazione, il dispositivo di riconoscimento audio 18 può essere configurato per riconoscere sia una parola di identificazione del conducente sia una parola/frase di attivazione dell’antifurto 10.
Secondo forme di realizzazione, l’interfaccia utente 14 può essere integrata nell’unità di controllo e comando 11, o essere fisicamente separata da essa, ad esempio prevista su un dispositivo elettronico remoto 20 idoneo a comunicare con l’unità di controllo e comando 11 tramite collegamento via cavi o con protocolli di comunicazione senza cavi.
Secondo forme di realizzazione, il dispositivo di riconoscimento audio 18 può essere integrato nel dispositivo elettronico remoto 20, o essere installato direttamente a bordo veicolo 50.
In tal caso può essere prevista un’applicazione software installabile sul computer, o smartphone, idonea a definire una comunicazione biunivoca con l’unità di controllo e comando 11 sia per memorizzare uno o più conducenti autorizzati, sia per ricevere eventuali notifiche e segnalazioni da parte dell’unità di controllo e comando 11.
Questo tipo di soluzione permette, per esempio, di gestire gli utenti/conducenti autorizzati, per esempio aggiungerne o rimuoverne, oppure eventualmente comunicare con l’unità di controllo e comando 11 per attivare direttamente il dispositivo di blocco 15 del veicolo 50.
Secondo forme di realizzazione, l' interfaccia 14 può prevedere un applicativo per l’utente finale e uno ad uso esclusivo degli installatori dell’antifurto e/o revisori assicurativi, fornendo a ciascuno specifiche funzionalità. Secondo forme di realizzazione, può essere previsto che l' inserimento e/o la rimozione dei parametri possa avvenire solo da figure autorizzate, per esempio, il concessionario del veicolo, l’assistenza tecnica dell’ antifurto, un conducente già autorizzato.
Secondo forme di realizzazione, nell’unità di memorizzazione 16 può essere inserito un numero di conducenti autorizzati maggiore di uno. Questo può essere particolarmente utile nel caso di un veicolo condiviso da più famigliari, o in caso di veicoli condivisi da gruppi di persone di un’azienda.
Secondo forme di realizzazione, i parametri fisici da inserire e memorizzare nell’unità di controllo e comando 11 possono essere rilevati mediante i dispositivi di riconoscimento 12, 13, 17, 18 propri dell’antifurto 10 oppure da sistemi terzi, per esempio una fotocamera e/o un microfono di un dispositivo elettronico remoto 20 opportunamente configurato, per esempio uno smartphone, e poi caricati nell’unità di memorizzazione 16 dell’unità di controllo e comando 11.
Secondo ulteriori forme di realizzazione, l’apparato antifurto 10 può comprendere dispositivi di monitoraggio biofisico 19 configurati per rilevare in modo continuo, parametri biofìsici del conducente per verificare e monitorare se esso è o meno idoneo alla guida del veicolo 50, quando il veicolo 50 è in movimento, ed eventualmente anche al momento dell’avvio.
Secondo forme di realizzazione, i dispositivi di monitoraggio biofisico 19 possono comprendere uno o più tra un sensore idoneo a rilevare la frequenza cardiaca, l’intensità di sudorazione, o altro.
In possibili soluzioni realizzative, un cardiofrequenzimetro 32 può essere integrato nell’impugnatura del volante 58 per rilevare la frequenza cardiaca sfruttando la presenza sostanzialmente costante di almeno una mano del conducente stretta intorno ad essa.
Secondo forme di realizzazione, possono essere previsti dispositivi indossabili da un utente, ad esempio uno smartwatch, o un cardiofrequenzimetro, idonei a rilevare le pulsazioni del conducente e comunicarle all’unità di controllo e comando 11.
Sulla base dei dati ricevuti e dei dati memorizzati, l’unità di controllo e comando 11 può verificare anche con il veicolo 50 in corsa se il conducente è idoneo alla guida, ed eventualmente richiedere all’utente di interagire con uno o più dispositivi di riconoscimento 17, 18 per fornire la propria impronta digitale, la parola chiave, o altro, così da accertarsi del grado di attenzione dello stesso.
Nel caso in cui, ad esempio, venga rilevata una frequenza cardiaca del conducente, eccessivamente alta, o bassa, rispetto ad un valore medio, che può indicare uno stato di eccessiva agitazione, o sonnolenza del conducente, l’unità di controllo e comando 11 può riconoscere che il conducente non è idoneo alla guida e richiedere l’inserimento di un ulteriore parametro.
Nel caso in cui il parametro richiesto non sia fornito entro un intervallo di tempo definito, ad esempio di qualche secondo, l’unità di controllo e comando 11 può determinare che il conducente non è idoneo e attivare di conseguenza il dispositivo di blocco 15 per rallentare e/o fermare in sicurezza il veicolo 50. In tal caso, se il veicolo 50 è fermo può quindi mantenere attivo il dispositivo di blocco 15, impedendone la movimentazione. Nel caso in cui il veicolo 50 sia in movimento, l’unità di controllo e comando 11 può comandare il dispositivo di blocco 15 in modo tale da agire sul gruppo di movimentazione 52 del veicolo 50 per ridurre la velocità e/o arrestarlo in sicurezza.
L’antifurto 10 secondo il trovato può essere configurato per far si che 1’avviamento del motore 54 avvenga solo dopo riconoscimento di un conducente autorizzato.
A questo scopo, l’unità di controllo e comando 11 può comandare l’attivazione di almeno un dispositivo di riconoscimento 12 che può essere configurato per rilevare, a motore 54 non avviato, la presenza di un utente al posto di guida 51. Il dispositivo di riconoscimento 12 così attivato può procedere esso stesso al rilevamento del primo parametro fisico.
In forme di realizzazione, insieme all’intervento del primo dispositivo di riconoscimento 12, mediante almeno un secondo dispositivo di riconoscimento 13, 17, 18 viene rilevato almeno un secondo parametro fisico, diverso dal primo. In altre forme di realizzazione, la presenza di un utente al posto guida 51 può essere rilevata da un dispositivo di riconoscimento 12 che può indurre l’unità di controllo e comando 11, opportunatamente configurata, ad attivare uno o più altri dispositivi di riconoscimento 13, 17, 18, diversi dal primo, per eseguire il successivo riconoscimento del conducente.
Forme di realizzazione prevedono un ulteriore livello di sicurezza, oltre a quello garantito dall'utilizzo di parametri biometrici, che consiste nel non abilitare un conducente autorizzato ad avviare il motore 54 nel caso questo risulti non idoneo, ovvero evidenzi alterazioni dello stato psicofisico, rilevate dai dispostivi di monitoraggio 19 di parametri biofisici.
Secondo forme di realizzazione preferite, l’antifurto 10 è configurato per monitorare la presenza di un conducente autorizzato anche a motore 54 avviato per scongiurare l’eventuale sostituzione forzata del conducente autorizzato.
Secondo queste forme di realizzazione è previsto che l’unità di controllo e comando 11 possa accertare la presenza alla guida di un conducente autorizzato nei casi in cui l’unità di controllo e comando 11 riconosca una potenziale situazione in cui può essere effettuata una sostituzione di conducente.
Per esempio, l’unità di controllo e 11 può essere contigurata pi verificare la presenza di un conducente autorizzato quando la velocità del veicolo scende sotto una certa soglia preimpostata che può indicare, per esempio, una momentanea sosta o una strada molto trafficata. In tali situazioni, l’unità di controllo e comando 11 può attivare uno o più dispositivi di riconoscimento 12, 13, 17, 18, oppure incrementare la loro frequenza di rilevamento.
Secondo altre forme di realizzazione l’unità di controllo e comando 11 può essere configurata per verificare la presenza di un conducente autorizzato, ovvero attivare uno o più dispositivi di riconoscimento 12, 13, 17, 18 quando si rileva una transitoria assenza del conducente, ad esempio rilevata mediante il sensore di peso 29.
Questo può essere il caso di un’ avvenuta sostituzione forzata del conducente in cui il posto di guida rimane transitoriamente vuoto.
Altre forme di realizzazione possono prevedere che almeno un dispositivo di riconoscimento 12, 13, 17, 18 verifichi la presenza di un conducente autorizzato, in modo sostanzialmente continuo, dall’avvio del veicolo 50 fino a nuovo spegnimento dello stesso in qualsiasi condizione di marcia.
L’unità di controllo e comando 11 può confrontare i parametri fisici in essa memorizzati con quelli rilevati dai dispositivi di riconoscimento 12 e nel caso si rilevi una discordanza o un’alterazione tra almeno uno dei parametri confrontati, o riceva un comando di attivazione vocale dal conducente, l’unità di controllo e comando 11 può comandare il o i dispositivi di blocco 15 per attivare la o le funzioni che impediscono la fruizione del veicolo.
Secondo forme di realizzazione possono essere previsti due o più dispositivi di blocco 15, ciascuno collegato da un lato all’unità di controllo e comando 11 e dall’altro a uno dei componenti 54, 55, 56 del gruppo di movimentazione 52. A titolo esemplificativo in figg. 1 e 3 sono illustrati tre dispositivi di blocco 15a, 15b, 15c rispettivamente associati al motore 54, all’impianto frenante 55 e all’impianto sterzante 56, ma in funzione delle necessità può essere previsto un numero inferiore, o maggiore.
L’unità di controllo e comando 11 può essere configurata per gestire l’unità di blocco 15a collegata al motore 54, per limitarne la potenza o la velocità, per esempio, intervenendo sull’alimentazione del carburante o se possibile, impostando la velocità di crociera a una precisa velocità.
L’unità di controllo e comando 11 può gestire l’unità di blocco 15b collegata all’impianto frenante 55, per impedire la rotazione dello pneumatico, per esempio impartendo alle pinze di chiudersi sul disco del freno.
L’unità di controllo e comando 11 può gestire l’unità di blocco 15c collegata aH’impianto sterzante 56 per limitarne il raggio di sterzata, per esempio interferendo con lo scorrimento della cremagliera dello sterzo.
In altre forme di realizzazione si può prevedere che l’unità di controllo e comando 11 attraverso l’unità di blocco 15a dell’impianto sterzante 56 comandi autonomamente la direzione della sterzata, per esempio, per far accostare il veicolo 50.
Secondo forme di realizzazione, l’unità di controllo e comando 11 può gestire due o più dispositivi di blocco 15, contemporaneamente e/o sequenzialmente e/o alternativamente.
Secondo forme di realizzazione, l’unità di controllo e comando 11 può modulare la funzione dei dispositivi di blocco 15 in modo tale che essi agiscano con diversi gradi di intensità sul corrispondente gruppo di movimentazione 52 a cui sono associati.
L’unità di controllo e comando 11 può essere configurata per gestire uno o più dispositivi di blocco 15 sulla base di dati e parametri del veicolo 50 come, per esempio, la sua velocità e/o la sua posizione rispetto all’ambiente circostante.
I dati della posizione del veicolo 50 possono essere usati dall’unità di controllo e comando 11 per rilevare in che tipo di ambiente si trova il veicolo 50, per esempio in un centro abitato o su una strada a veloce scorrimento, in modo da intervenire opportunamente sul o sui dispositivi di blocco 15 più adatto/i per rallentare o fermare il veicolo 50.
Forme di realizzazione, possono prevedere che l’unità di controllo e comando 11 si interfacci con dispositivi di controllo 59 associati al veicolo 50, ad esempio la centralina di comando del veicolo, o altro.
Secondo possibili soluzioni i dispositivi di controllo 59 possono comprendere componenti appartenenti alla tecnologia ADAS (Advanced Driver Assistance Systems) che fungono da assistenza alla guida per l’utente. Forme di realizzazione possono prevedere che i dispositivi di controllo 59 comprendano, inoltre, un sistema TOF (Time of Light) per il monitoraggio interno ed esterno dell’abitacolo. I dati ottenuti da questi sistemi possono essere usati dall’unità di controllo e comando 11 per gestire più accuratamente i dispositivi di blocco 15.
Vantaggiosamente quindi l’unità di controllo e comando 11 può adottare una strategia di arresto totale o parziale del veicolo 50 in sostanziale sicurezza per chiunque si trovi presente nell’auto e per l’ambiente esterno in cui il veicolo 50 si trovi a muovere.
In accordo con le forme di realizzazione, in fig. 2 è mostrato schematicamente una unità di controllo e comando 11 con i suoi principali componenti.
L’unità di controllo e comando 11 comprende un driver sensori 22 configurato per interagire con i rispettivi sensori dei dispositivi di riconoscimento 12, 13, 17, 18, l’unità di memorizzazione 16, o un collegamento con essa, e un processore 21, o una scheda di elaborazione idonea ad elaborare i dati ricevuti, confrontarli con i dati memorizzati e interagire con il dispositivo di blocco 15.
II processore 21 prevede un’intelligenza artificiale in cui sono implementati gli algoritmi per la gestione delle funzioni e delle componenti dell’unità di controllo e comando 11 e di conseguenza delle componenti dell’antifurto 10. L’unità di controllo e comando 11 può garantire il corretto funzionamento dei dispositivi di riconoscimento 12, 13, 17, 18, 19 attraverso i driver sensori 22 e li gestisce, nei modi e nelle forme sopra descritte.
Secondo forme di realizzazione, può essere previsto che nell’unità di memorizzazione 16 possa essere memorizzato il tragitto compiuto dal veicolo 50 con un determinato conducente e gli eventuali parametri biometrici/biofisici rilevati/monitorati durante il tragitto, così che l’unità di memorizzazione 16 possa fungere da scatola nera, ad esempio a scopi di monitoraggio di una flotta aziendale, o a scopi assicurativi.
Il dispositivo di controllo principale 11 può essere provvisto di un modulo di comunicazione 23 che può essere per esempio, ma non solo, un modulo di comunicazione Wi-Fi, Bluetooth, GSM, 3G, 4G, 5G, LTE e LoRa in modo tale da permettere l’interfacciamento dell’antifurto 10 in remoto con dispositivo elettronico remoto 20, per esempio, smartphone, tablet o PC. In questo modo si può vantaggiosamente inserire nuovi conducenti autorizzati o attivare le funzionalità dell’antifurto da remoto tramite una applicazione dedicata.
Grazie al modulo di comunicazione 23, si può prevedere che l’unità di controllo e comando 11 comunichi in tempo reale con una centrale di controllo remoto e/o con un’applicazione prevista su un dispositivo elettronico remoto 20 di un utente autorizzato, così da poter segnalare eventuali problemi, ad esempio correlati alla mancata identificazione di un conducente autorizzato, o ad una sostituzione di un conducente autorizzato con uno non autorizzato. Eventualmente, può essere anche previsto che il dispositivo antifurto 10 possa essere attivato da remoto.
Per consentire una precisa localizzazione del veicolo in cui l’antifurto 10 è applicato, può essere previsto un dispositivo di geo-localizzazione 24 che implementa uno, tutti o una combinazione dei sistemi di posizionamento GPS, GLONASS, Beidou, Galileo, NavIC, QZSS e SBAS. Vantaggiosamente, l’utilizzo di sistema di posizionamento satellitare multi costellazione, garantisce una copertura mondiale e permette l’individuazione del veicolo sostanzialmente a livello mondiale.
Secondo forme di realizzazione, l’antifurto 10 può comprendere un dispositivo di alimentazione 25, per esempio una batteria, configurato per alimentare autonomamente almeno l’unità di controllo e comando 11, ed eventualmente anche uno o più, o tutti, i dispositivi di riconoscimento 12, 13, 17, 18, o di monitoraggio 19 e il/i dispositivo/i di blocco 15.
Secondo ulteriori forme di realizzazione, l’antifurto 10 può comprendere, inoltre, un modulo di sicurezza 26 configurato per criptare e codificare i dati sensibili relativi ai parametri fisici memorizzati e/o rilevati del conducente. Secondo forme di realizzazione, può essere previsto che in caso di manomissione dell’antifurto 10, ed in particolare dell’unità di controllo e comando 11, il modulo di sicurezza 26 possa cancellare autonomamente i dati sensibili memorizzati, così da preservare la privacy degli utenti.
È chiaro che la disposizione degli elementi raffigurati è dettata solo per facilitare la comprensione e quindi è da intendersi come esemplificativa, non limitativa e perciò ogni altra collocazione degli stessi è ammessa senza uscire dallo scopo del trovato.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo antifurto per un veicolo (50) in particolare idoneo ad agire su un gruppo di movimentazione (52) del veicolo (50), caratterizzato dal fatto che comprende: - almeno un primo dispositivo di riconoscimento (12, 13, 17, 18) associabile ad un posto di guida (51) del veicolo (50), e configurato per rilevare e/o riconoscere almeno un primo parametro fisico di un conducente seduto nel posto di guida (51); - almeno un secondo dispositivo di riconoscimento (12, 13, 17, 18), associabile al posto di guida (51) e configurato per rilevare e/o riconoscere almeno un secondo parametro fisico del conducente, differente dal primo parametro fisico; - almeno un dispositivo di blocco (15) collegabile ad almeno un componente (54, 55, 56) del gruppo di movimentazione (52) e selettivamente attivabile per interferire con l’almeno un componente (54, 55, 56) per inibirne il funzionamento; - un’interfaccia utente (14) configurata per consentire l’inserimento di specifici parametri fisici di un determinato individuo e per registrare e impostare le caratteristiche e i parametri di un conducente autorizzato; e - un’unità di controllo e comando (11) collegata all’almeno un primo e secondo dispositivo di riconoscimento (12, 13, 17, 18), all’almeno un dispositivo di blocco (15) e all’interfaccia (14) e configurata per ricevere da detti dispositivi di riconoscimento (12, 13, 17, 18) i parametri fisici rilevati del conducente nel posto di guida (51), elaborare i dati ricevuti con dati memorizzati in un’unità di memorizzazione (16) per verificare se i parametri fisici rilevati nel posto di guida (51) corrispondono a parametri associati ad un conducente autorizzato; detta unità di controllo e comando (11) essendo configurata per disattivare il dispositivo di blocco (15) per consentire l’utilizzo del veicolo (50) in caso di riconoscimento di un conducente autorizzato, o attivare o mantenere attivo detto dispositivo di blocco (15) in caso di mancato riconoscimento.
  2. 2. Dispositivo antifurto come nella rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che comprende un terzo dispositivo di riconoscimento (17) associabile al posto di guida (51) e configurato per rilevare un terzo parametro fisico del conducente, differente dal primo e dal secondo parametro.
  3. 3. Dispositivo antifurto come nella rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che almeno uno di detti dispositivi di riconoscimento (12, 13, 17, 18) è di tipo passivo, ed è configurato per rilevare un rispettivo parametro fisico biometrico scelto tra fisionomia facciale, iride, peso del conducente in modo automatico, senza necessità di interazione con il conducente stesso e almeno un altro di detti dispositivi di riconoscimento (12, 13, 17, 18) è di tipo attivo, ed è selettivamente attivabile da detta unità di controllo e comando (11) per richiedere e/o riconoscere almeno uno tra un’impronta digitale, una voce e/o una parola chiave fomite dal conducente.
  4. 4. Dispositivo antifurto come nella rivendicazione 2 o 3, caratterizzato dal fatto che detto primo dispositivo di riconoscimento (12) comprende almeno un sensore di rilevazione facciale (27) o di rilevazione oculare (28) idonei a rilevare rispettivamente i tratti fisionomici e/o l’iride del conducente, detto secondo dispositivo di riconoscimento (13) comprende un sensore peso (29) configurato per rilevare il peso del conducente seduto nel posto di guida (51) e detto terzo dispositivo di riconoscimento (17) comprende un lettore di impronta digitale (30) configurato per rilevare un’impronta digitale del conducente.
  5. 5. Dispositivo antifurto come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende un dispositivo di riconoscimento audio (18) collegato all’unità di controllo e comando (11) e configurato per rilevare almeno una parola chiave pronunciata dal conducente per la propria identificazione, o una parola chiave di attivazione del dispositivo antifurto.
  6. 6. Dispositivo antifurto come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende almeno un dispositivo di monitoraggio biofisico (19) configurato per rilevare in modo continuo, parametri biofisici del conducente, provvisto di almeno un cardiofrequenzimetro (32) o di un sensore idoneo a rilevare l’intensità di sudorazione del conducente e trasmettere i dati rilevati a detta unità di controllo e comando (11), la quale è configurata per elaborare i dati ricevuti e confrontarli con dati memorizzati per individuare se il conducente è idoneo alla guida, e comandare di conseguenza l’attivazione/disattivazione dell’almeno un dispositivo di blocco (15).
  7. 7. Dispositivo antifurto come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende due o più di dispositivi di blocco (15a, 15b, 15c), ciascuno collegato da un lato all’unità di controllo e comando (11) e dall’altro a uno dei componenti del gruppo di movimentazione (52) scelti tra un motore (54), un impianto frenante (55) o un impianto sterzante (56).
  8. 8. Dispositivo antifurto come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta interfaccia utente (14) è provvista su un dispositivo elettronico remoto (20), sul quale è installata un’applicazione software idonea a definire una comunicazione biunivoca con detta unità di controllo e comando (11) sia per memorizzare uno o più conducenti autorizzati, sia per ricevere eventuali notifiche e segnalazioni da parte di detta unità di controllo e comando (11).
  9. 9. Metodo di funzionamento di un dispositivo antifurto (10) per veicoli (50), che prevede di: - rilevare e/o riconoscere almeno un primo parametro fisico di un conducente posizionato in un posto di guida (51) del veicolo (50); - rilevare e/o riconoscere almeno un secondo parametro fisico del conducente differente dal primo parametro; - elaborare i dati ricevuti confrontandoli con dati memorizzati per verificare se i parametri fisici rilevati del conducente nel posto di guida (51) corrispondono ai parametri memorizzati associati ad un conducente autorizzato; - nel caso in cui la verifica dia esito positivo, il metodo prevede di disattivare almeno un dispositivo di blocco (15) collegata al gruppo di movimentazione del veicolo per consentire l’utilizzo del veicolo; - nel caso in cui la verifica dia esito negativo, il metodo prevede di mantenere attivo, o attivare l’unità di blocco collegata al gruppo di movimentazione in modo tale interferire con uno o più componenti del gruppo di movimentazione del veicolo per inibirne l’utilizzo.
  10. 10. Metodo come nella rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che prevede di rilevare una combinazione di parametri biometrici e biofisici sostanzialmente in continuo dall’avvio del veicolo (50) fino a nuovo spegnimento dello stesso in qualsiasi condizione di marcia e verificare in ogni momento, sulla base dei parametri biometrici, se il conducente al posto di guida (51) è autorizzato a guidare il veicolo (50) e, sulla base dei parametri biofìsici, se il conducente è idoneo a guidare il veicolo (50) in sicurezza.
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