IT201900007902A1 - Cerniera per la movimentazione girevole di una porta, un’anta o similare - Google Patents

Description

CERNIERA PER LA MOVIMENTAZIONE GIREVOLE DI UNA PORTA, UN’ANTA O SIMILARE

DESCRIZIONE

Campo di applicazione

La presente invenzione è generalmente applicabile al settore tecnico delle cerniere, ed ha particolarmente per oggetto una cerniera per la movimentazione girevole di un elemento di chiusura, quale una porta, un'anta o similare, rispetto ad una struttura di supporto.

Stato della Tecnica

Sono note cerniere per la movimentazione girevole di un elemento di chiusura, quale una porta o anta, in particolare in vetro, rispetto ad una struttura di supporto.

Tali cerniere tipicamente comprendono un elemento fisso ancorato alla struttura di supporto e un elemento mobile imperniato all’anta, suscettibili di ruotare reciprocamente l’uno rispetto all’altro.

È nota l’esigenza di smorzare l’apertura e/o la chiusura di tali ante in vetro, al fine di evitare rotture delle stesse causate da urti o forzature da parte di un utente incauto.

A tal riguardo, sono noti sistemi frenanti particolarmente complessi e di difficile assemblaggio.

È altresì nota l’esigenza di regolare la posizione chiusa dell’anta alla quale il dispositivo a cerniera è collegato.

Tale esigenza è soddisfatta generalmente utilizzando sistemi di regolazione di difficile realizzazione, tipicamente agenti sulla parte meccanica interna della cerniera.

È infine nota l’esigenza di fissare l’anta all’elemento fisso o mobile del dispositivo a cerniera, in particolare se la stessa cerniera è solidale ad una struttura di supporto stazionaria orizzontale, quale ad esempio il pavimento.

Al riguardo, sono tipicamente utilizzati sistemi comprendenti una coppia di pinze, una delle quali generalmente solidale al corpo cerniera, in cui il vetro comprende una zona appositamente sagomata per alloggiare il corpo cerniera stesso.

Tuttavia, tali mezzi di fissaggio consentono l’ancoraggio di ante aventi solamente un unico predeterminato spessore, coincidente con la distanza fissa intercorrente tra le pinze di ancoraggio, nonché con la larghezza del corpo cerniera.

Presentazione dell’invenzione

Scopo della presente invenzione è quello di superare almeno parzialmente gli inconvenienti sopra riscontrati, mettendo a disposizione una cerniera per la movimentazione girevole di un elemento di chiusura avente caratteristiche di elevata funzionalità e costo contenuto.

Un altro scopo dell'invenzione è mettere a disposizione una cerniera che consenta lo smorzamento dell’apertura e/o della chiusura dell’elemento di chiusura.

Un altro scopo del trovato è mettere a disposizione un dispositivo a cerniera che consenta una semplice regolazione della posizione chiusa dell’elemento di chiusura al quale è collegato.

Ulteriore scopo della presente invenzione è mettere a disposizione una cerniera comprendente un sistema di fissaggio per elementi di chiusura di spessori differenti.

Un altro scopo dell'invenzione è mettere a disposizione una cerniera con un ridotto numero di pezzi costituenti.

Un altro scopo dell'invenzione è mettere a disposizione una cerniera facile da assemblare.

Tali scopi, nonché altri che appariranno più chiaramente nel seguito, sono raggiunti da una cerniera in accordo con quanto qui descritto e/o rivendicato e/o illustrato.

Forme di realizzazione vantaggiose dell’invenzione sono definite in accordo con le rivendicazioni dipendenti.

Breve descrizione dei disegni

Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno maggiormente evidenti alla luce della descrizione dettagliata di alcune forme di realizzazione preferite ma non esclusive dell’invenzione, illustrate a titolo di esempio non limitativo con l'ausilio delle unite tavole di disegno in cui:

la FIG.1 è una vista frontale del dispositivo a cerniera 1 e del sistema di fissaggio 4; la FIG.1A è una vista assonometrica del corpo cerniera 30;

la FIG. 2 è una vista assonometrica dell’elemento fisso 2, di cui la FIG. 2A illustra l’ingrandimento di un particolare;

le FIGG. 3A e 3B sono viste in sezione lungo un piano I-I dell’assieme di FIG. 1 rispettivamente in una fra le posizioni di anta A aperta e chiusa;

la FIG.4 è una vista in assonometria esplosa dell’assieme di FIG.1;

la FIG. 5 è una vista dall’alto della cerniera 1 di FIG. 4 all’atto della regolazione della posizione spaziale del corpo cerniera 30 rispetto alla piastra 10;

la FIG.6A è una vista in sezione lungo un piano II-II dell’assieme di FIG.1;

la FIG.6B è una vista in sezione lungo un piano III-III dell’assieme di FIG.1.

Descrizione dettagliata di alcuni esempi di realizzazione preferiti

Con riferimento alle figure citate, si descrive una cerniera 1 per la movimentazione girevole di un elemento di chiusura A, quale un’anta, una porta, o similare, preferibilmente in vetro, rispetto ad una struttura di supporto stazionaria, quale una parete, un pavimento, un telaio o similare.

La presente invenzione potrà includere varie parti e/o elementi simili o uguali. Dove non altrimenti specificato, parti e/o elementi simili o uguali verranno indicati con un singolo numero di riferimento, intendendosi che le caratteristiche tecniche descritte sono comuni a tutte le parti e/o elementi simili o uguali.

Secondo un esempio di realizzazione preferito ma non esclusivo, il supporto stazionario potrà essere ad esempio un pavimento.

Dato che la struttura di supporto stazionaria è in sé nota, non è stata illustrata nelle figure allegate. Tale elemento, infatti, non fa parte dell’invenzione rivendicata nelle rivendicazioni allegate.

Preferibilmente, l’elemento di chiusura A potrà essere un’anta in vetro definente un piano π.

L’anta A potrà ruotare fra almeno una posizione di chiusura ed almeno una posizione di apertura.

Come particolarmente illustrato nelle FIGG. 3A-3B, la cerniera 1 potrà essere una cerniera di tipo meccanico.

Secondo un esempio di realizzazione preferito ma non esclusivo, tale cerniera 1 potrà essere una cerniera per ante a battente A.

Tale cerniera 1 potrà comprendere un elemento fisso 2 ancorabile al pavimento e un elemento mobile 3 ancorabile all’anta A.

Opportunamente questi ultimi potranno essere accoppiati in modo da ruotare reciprocamente attorno ad un asse longitudinale X per definire le posizioni di apertura e chiusura dell’anta A.

Preferibilmente, l’elemento mobile 3 potrà includere un corpo cerniera 30 definente un piano π’ coincidente con il piano π.

Come particolarmente illustrato in FIG.2, l’elemento fisso 2 potrà comprendere una piastra 10 ancorabile al pavimento e un perno 20, tra loro accoppiati.

Preferibilmente, quest’ultimo potrà definire l’asse X e potrà comprendere un elemento a camma 22 e un corpo 27.

Tale corpo 27 potrà comprendere una zona di accoppiamento 23 atta all’accoppiamento del perno 20 e della piastra 10.

Preferibilmente, il perno 20 potrà comprendere una coppia di prominenze opposte 21’, 21’’ posizionate in corrispondenza della stessa zona di accoppiamento 23.

Secondo una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva, tali prominenze opposte 21’, 21’’ potranno corrispondere alle estremità di una spina 21 solidale allo stesso perno 20.

Ancor più preferibilmente, la zona di accoppiamento 23 potrà includere un foro passante 211 atto ad alloggiare la stessa spina 21 sostanzialmente cilindrica.

Altresì la zona di accoppiamento 23 potrà includere una sporgenza curva 24.

Opportunamente, la piastra 10 potrà avere uno sviluppo sostanzialmente longitudinale lungo un asse Y e potrà definire un piano π’’.

Tale piastra 10 potrà comprendere due facce opposte 11 e 12, la prima delle quali potrà essere ancorata al pavimento.

Altresì, essa potrà comprendere una coppia di facce laterali opposte 15.

Come particolarmente illustrato nelle FIGG. 1-2, la faccia 12 potrà comprendere un’asola allungata 16 includente una porzione 16’ longitudinale e una porzione 16’’ sostanzialmente curva.

Tali porzioni potranno concorrere all’accoppiamento con il perno 20.

Opportunamente, la spina 21 potrà inserirsi nella porzione 16’, mentre la sporgenza curva 24 potrà inserirsi nella porzione 16’’.

Si comprende che la sporgenza curva 24 potrà essere libera di ruotare all’interno della porzione 16’’.

In particolare, la sporgenza curva 24 potrà essere sostanzialmente una calotta sferica avente un diametro Ø24.

Convenientemente, la porzione 16’’ potrà essere quindi fondamentalmente circolare ed avere un diametro Ø16’’ di misura sostanzialmente uguale o maggiore rispetto al diametro predeterminato Ø24.

Preferibilmente, la porzione 16’ potrà avere una lunghezza L16’ sostanzialmente maggiore della lunghezza L21 della spina 21 in modo tale che quest’ultima possa traslare lungo l’asse Y.

In particolare, tale porzione 16’ potrà comprendere una prima e una seconda superficie di fine corsa 163, 164 opposte la cui distanza potrà definire la stessa lunghezza L16’.

Opportunamente, le estremità 21’, 21’’ e le superfici di fine corsa 163, 164 potranno entrare a reciproco contatto.

Preferibilmente, la porzione 16’ potrà avere una larghezza W16’ sostanzialmente maggiore rispetto al diametro Ø21 della spina 21 in modo che quest’ultima sia mobile all’interno della prima lungo il piano π’’.

In particolare, la porzione 16’ potrà comprendere una coppia di superfici laterali affacciate 165, 166 parallele al piano π’ aventi una distanza definita dalla larghezza W16’.

La porzione 16’ potrà altresì comprendere una coppia di superfici inclinate 17 definenti assi sostanzialmente convergenti rispetto all’asse X.

In tal modo, la spina 21, in cooperazione con la superficie curva 24, potrà ruotare attorno ad un asse Z perpendicolare all’asse Y.

Si comprende, quindi, che la spina 21, la superficie curva 24 e l’asola allungata 16 potranno agire da mezzi di regolazione 28 per la regolazione della posizione spaziale del corpo cerniera 30 rispetto alla piastra 10.

Come particolarmente illustrato in FIG. 5, ruotando il perno 20 nelle direzioni suddette e traslando la spina 21 lungo l’asse Y, sarà infatti possibile ottenere una regolazione tridimensionale del perno, definendone, così, la posizione di zero.

Opportunamente, i mezzi di regolazione 28 potranno comprendere due coppie di grani di regolazione 14, 14’.

Questi ultimi potranno essere posti in corrispondenza delle estremità opposte 161, 162 dell’asola allungata 16.

Tali grani di regolazione 14, 14’ potranno entrare a contatto con la spina 21, in modo da promuovere la rotazione di quest’ultima 21 e del perno 20 attorno all’asse X.

Opportunamente, le coppie di grani di regolazione 14, 14’ potranno essere accoppiabili a rispettivi fori internamente filettati 13, 13’.

Questi ultimi potranno essere realizzati a due a due sulle facce opposte 15 della piastra 10.

In tal modo sarà possibile guidare con elevata precisione la movimentazione della spina 21 lungo il piano π’’.

Si comprende, tuttavia che i mezzi di regolazione 28 potranno comprendere un’unica coppia di grani di regolazione, accoppiabili a un’unica coppia di fori filettati realizzati preferibilmente in posizione opposta rispetto all’asse Y sulle superfici laterali 15 della piastra 10, senza per questo uscire dall’ambito di tutela delle rivendicazioni allegate.

Preferibilmente, i grani 14, 14’ e i fori filettati 13, 13’ potranno inoltre agire da mezzi di fermo 18 per bloccare la movimentazione della spina 21 una volta regolata la posizione spaziale del corpo cerniera 30 rispetto alla piastra 10.

Secondo un aspetto dell’invenzione, particolarmente illustrato nelle FIGG. dalla 4 alla 6B, il corpo cerniera 30 potrà essere sostanzialmente scatolare e potrà comprendere una superficie superiore 31 avente una larghezza predefinita L31.

Altresì, il corpo cerniera 30 potrà comprendere una coppia di superfici laterali 33 opposte rispetto alla superficie di scorrimento 31 e ad essa adiacenti, come particolarmente illustrato in FIG.4.

Opportunamente, il corpo cerniera 30 potrà comprendere una sede 50 per la rotazione dello stesso attorno al perno 20.

Altresì, come particolarmente illustrato in FIG. 1A, il corpo cerniera 30 potrà essere costituito da due gusci 30’, 30’’, tra i quali potrà essere interposto il perno 20.

Altresì, il corpo cerniera 30 potrà comprendere una camera di lavoro 55 definente un asse Y’.

Tale camera di lavoro 55 potrà comprendere un elemento a pistone 51 scorrevole all’interno della stessa fra due posizioni di fine corse definenti l’apertura e la chiusura dell’anta A.

Quest’ultimo potrà includere una zona di alloggiamento 51’ in cui potrà essere inserito un elemento a seguicamma 52 e una zona di alloggiamento 51’’ opposta.

Tale elemento potrà essere sostanzialmente sferico o cilindrico e potrà entrare a contatto reciproco con l’elemento a camma 22.

Si comprende che la camera di lavoro 55 potrà altresì comprendere mezzi elastici di contrasto, quale ad esempio una molla 56, per promuovere l’apertura o la chiusura automatica dell’anta A, promuovendo il passaggio da una all’altra fra le posizioni di fine corsa del pistone 51.

Tale molla 56 potrà comprendere due stremità opposte 56’, 56’’, una delle quali potrà alloggiare nella zona di alloggiamento 51’’ .

Preferibilmente, la sede 50 potrà comprendere mezzi di smorzamento 54 interagenti con la superficie di riscontro 25 realizzata sull’elemento a camma 22.

Opportunamente, i mezzi di smorzamento 54, in cooperazione con l’eccentricità propria dell’elemento a camma 22, potranno smorzare in modo differenziato la rotazione degli elementi fisso 2 e mobile 3 attorno all’asse X.

In particolare, i mezzi di smorzamento 54 potranno comprendere una piastra polimerica.

In particolare, si potrà utilizzare un prodotto ad alto potere elastico, elevata resistenza all’abrasione, alla lacerazione e alla deformazione permanente causabili dalle forze d’attrito generate dallo sfregamento tra la stessa piastra 54 e la superficie 25 della camma 22.

Più in particolare, tale piastra 54 potrà essere un elastomero poliuretanico di durezza compresa tra i 60 Sh°A e i 100 Sh°A, preferibilmente tra 80 Sh°A e 95 Sh°A.

Ad esempio, la piastra 54 potrà essere del tipo Vulkollan®.

Preferibilmente, la sede 50 potrà comprendere una parete 53 affacciata alla camera di lavoro 55 cui accoppiare la piastra poliuretanica 54.

In tal modo sarà possibile ottimizzare l’azione di smorzamento differenziato generata dall’interazione tra la piastra 54 e la superficie 25.

Secondo un ulteriore aspetto dell’invenzione, particolarmente illustrato in FIG. 4, ogni superficie laterale 33 del corpo cerniera 30 potrà comprendere uno o più elementi a madrevite.

Questi ultimi potranno essere parte di un sistema di fissaggio 4, come verrà più dettagliatamente descritto in seguito.

Tale sistema di fissaggio 4 potrà essere utilizzato per fissare un’anta A al pavimento. Come noto, sull’anta A potranno essere realizzate delle opportune tasche controsagomate in modo da alloggiare la cerniera 1.

In particolare, il sistema di fissaggio 4 potrà comprendere la suddetta cerniera 1 e una coppia di elementi a pinza 40.

Questi ultimi potranno avere una struttura sostanzialmente a ‘C’ in modo tale da definire un’apertura controsagomata rispetto al corpo cerniera 30.

Tali elementi a pinza 40 potranno comprendere ognuno una superficie laterale 46 atta a rimanere affacciata all’anta A, una superficie laterale opposta 49 e una superficie inferiore 41 affacciata al corpo cerniera 30.

Opportunamente, gli elementi a pinza 40 potranno essere accoppiati mediante mezzi di accoppiamento 48 in modo tale che l’anta A rimanga solidalmente tra essi interposta.

Si comprende che la distanza d intercorrente tra le superfici di appoggio 46 potrà essere modulabile in modo da essere sostanzialmente equivalente allo spessore s dell’anta A.

In tal modo, sarà possibile supportare ante di differenti spessori s aventi misura sostanzialmente minore, equivalente o maggiore rispetto alla larghezza L31 della superficie di scorrimento 31.

Opportunamente, l’anta A potrà altresì poggiare sulla superficie di scorrimento 31 del corpo cerniera 30.

In tal modo, il peso dell’anta A potrà contribuire ad ancorare la stessa al pavimento. Tuttavia, l’assieme costituito dagli elementi a pinza 40 e dall’anta A potrà scorrere sulla superficie 31 lungo una direzione perpendicolare al piano π’.

Conseguentemente, potranno essere previsti opportuni mezzi di centraggio 47 per prevenire tale scorrimento reciproco e centrare l’anta A rispetto al corpo cerniera 30.

Preferibilmente i mezzi di centraggio 47 potranno comprendere una o più coppie di grani di regolazione 43, 43’, 43’’.

Tali mezzi di centraggio 47 potranno altresì comprendere una o più coppie di fori passanti 42, 42’, 42’’ realizzati sulle superfici 46 e 49 e una o più coppie di elementi a madrevite 32, 32’, 32’’, inseribili nei fori passanti 42, 42’, 42’’, accoppiabili ai grani di regolazione 43, 43’, 43’’.

Secondo un esempio di realizzazione preferito ma non esclusivo, gli elementi a madrevite 32, 32’, 32’’ potranno essere realizzati simmetricamente rispetto al piano π’ sulle superfici laterali 33 del corpo cerniera 30.

Si comprende che tali mezzi di centraggio 47 potranno equispaziare le pinze 40 rispetto al corpo cerniera 30.

Si comprende, tuttavia che i mezzi di centraggio 47 potranno comprendere un’unica coppia di grani di regolazione, accoppiabili a un’unica coppia di elementi a madrevite inseribili nei rispettivi fori realizzati preferibilmente in posizione opposta rispetto al piano π’ sul corpo cerniera 30, senza per questo uscire dall’ambito di tutela delle rivendicazioni allegate.

Come antecedentemente descritto, gli elementi a pinza 40 potranno essere tra loro accoppiati mediante i mezzi di accoppiamento 48.

Questi potranno comprendere mezzi di collegamento maschio 45 e femmina 44’, 44’’, 44’’’.

In particolare, i mezzi di collegamento maschio 45 potranno essere delle viti accoppiabili amovibilmente a corrispondenti coppie di elementi a madrevite 44’, 44’’, 44’’’.

Preferibilmente, potranno essere previsti uno o più elementi a vite ed una o più coppie di elementi a madrevite.

Gli elementi a madrevite di ogni coppia di elementi a madrevite potranno essere realizzati su una diversa pinza 40.

Più in particolare, uno fra gli elementi a madrevite di ogni coppia di elementi a madrevite 44’, 44’’, 44’’’ potrà essere realizzato in una fra le due pinze 40 e potrà avere una superficie internamente liscia, mentre l’altro, realizzato nell’altra fra le due pinze 40, potrà avere una superficie internamente filettata.

Preferibilmente, ogni vite 45 potrà essere inserita in primis nell’elemento a madrevite internamente liscio, potrà quindi scorrere sulla superficie 31 inferiormente all’anta A e avvitarsi all’elemento a madrevite internamente filettato per solidarizzare le due pinze 40.

Si comprende, tuttavia che i mezzi di accoppiamento 48 potranno comprendere un’unica vite, accoppiabile a un’unica coppia elementi a madrevite, ogni elemento della quale realizzato in una diversa pinza, senza per questo uscire dall’ambito di tutela delle rivendicazioni allegate.

Da quanto sopra descritto, appare evidente che il trovato raggiunge gli scopi prefissatisi.

Si comprende che in tal modo sarà possibile ottenere una cerniera che consenta uno smorzamento differenziato durante l’apertura e/o la chiusura dell’elemento di chiusura.

Inoltre, sarà possibile regolare la posizione angolare dell’elemento di chiusura al quale è collegata.

Infine sarà possibile utilizzare, con tale cerniera, un sistema di fissaggio per elementi di chiusura di spessori differenti.

Il trovato è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nel concetto inventivo espresso nelle rivendicazioni allegate. Tutti i particolari potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti, ed i materiali potranno essere diversi a seconda delle esigenze, senza uscire dall'ambito di tutela dell’invenzione.

Anche se il trovato è stato descritto con particolare riferimento alle figure allegate, i numeri di riferimento usati nella descrizione e nelle rivendicazioni sono utilizzati per migliorare l'intelligenza dell’invenzione e non costituiscono alcuna limitazione all'ambito di tutela rivendicato.

Claims (10)

1. RIVENDICAZIONI 1. Un sistema per il fissaggio di un elemento di chiusura (A), quale un'anta in vetro definente un primo piano (π) e avente uno spessore predeterminato (s), ad una struttura di supporto stazionaria orizzontale, quale ad esempio un pavimento, il sistema comprendendo: - almeno una cerniera (1) mobile fra una posizione di apertura ed una posizione di chiusura dell'elemento di chiusura (A); - almeno una coppia di elementi a pinza (40) posizionate da parti opposte rispetto all’elemento di chiusura (A) per fissarlo; in cui detta almeno una cerniera (1) comprende: - un elemento fisso (2) ancorabile alla struttura di supporto stazionaria, comprendente un perno (20) definente un asse longitudinale (X) sostanzialmente parallelo a detto primo piano (π) oppure su questo giacente; - un elemento mobile (3) ancorabile all’elemento di chiusura (A), comprendente un corpo cerniera (30) definente un secondo piano (π’) sostanzialmente parallelo oppure coincidente con detto primo piano (π); in cui detto perno (20) e detto corpo cerniera (30) sono fra loro girevolmente accoppiati per ruotare reciprocamente attorno a detto asse (X) tra una posizione aperta ed una posizione chiusa; in cui detto corpo cerniera (30) include una superficie superiore (31) sostanzialmente perpendicolare a detto secondo piano (π’), per lo scorrimento dell’elemento di chiusura (A) lungo una direzione perpendicolare a detto secondo piano (π’); caratterizzato dal fatto che detti elementi a pinza (40) comprendono ognuno una superficie inferiore (41) scorrevole reciprocamente su detta superficie superiore (31) di detto corpo cerniera (30); e caratterizzato dal fatto di comprendere inoltre: - mezzi di accoppiamento (48) di detti elementi a pinza (40) in modo tale che l’elemento di chiusura (A) rimanga in uso solidalmente tra essi interposto in modo da costituire un assieme unitario; - mezzi di centraggio (47) per centrare l’elemento di chiusura (A) rispetto a detto corpo cerniera (30) e per bloccare lo stesso elemento di chiusura (A) prevenendo lo scorrimento reciproco di detta superficie superiore (31) di detto corpo cerniera (30) e dell’assieme comprendente detti elementi a pinza (40) e detto elemento di chiusura (A) lungo detta direzione perpendicolare a detto secondo piano (π’).
2. 2. Sistema secondo la rivendicazione 1, in cui detto corpo cerniera (30) comprende una coppia di superfici laterali (33) opposte e parallele rispetto a detto secondo piano (π’), detti mezzi di centraggio (47) comprendendo almeno una coppia di primi grani di regolazione (43) e almeno una coppia di primi elementi a madrevite (32), gli elementi a madrevite di detta almeno una coppia di primi elementi a madrevite (32) essendo realizzati su una e l’altra fra dette superfici laterali (33) in modo tale che in uso detti elementi a pinza (40) rimangano reciprocamente equispaziati da detto corpo cerniera (30).
3. 3. Sistema secondo la rivendicazione 2, in cui le superfici di detta coppia di superfici laterali (33) di detto corpo cerniera (30) sono adiacenti e perpendicolari rispetto a detta superficie superiore (31) in modo che quest’ultima sia tra essi interposta.
4. 4. Sistema secondo la rivendicazione 2 o 3, in cui detti mezzi di centraggio (47) comprendono almeno una coppia di secondi e terzi grani di regolazione (43’, 43’’) e almeno una coppia di secondi e terzi elementi a madrevite (32’, 32’’), ognuna di queste ultime essendo realizzata su detto corpo cerniera (30), in modo che gli stessi elementi di dette almeno una coppia di secondi e terzi elementi a madrevite (32’, 32’’) siano da parti opposte rispetto a detto secondo piano (π’).
5. 5. Sistema secondo la rivendicazione 2, 3 o 4, in cui detti elementi a pinza (40) comprendono ognuno una prima superficie laterale (46) affacciata all’elemento di chiusura (A) e una seconda superficie laterale (49) opposta, detti mezzi di centraggio (47) comprendendo inoltre almeno una coppia di primi fori passanti (42) o almeno una coppia di primi, secondi e terzi fori passanti (42, 42’, 42’’) realizzata/e su dette prima e seconda superficie laterali (46, 49), suscettibile/i di alloggiare rispettivamente detta almeno una coppia di primi elementi a madrevite (32) o detta almeno una coppia di primi, secondi e terzi elementi a madrevite (32, 32’, 32’’).
6. 6. Sistema secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi di accoppiamento (48) comprendono primi e secondi elementi di collegamento (45; 44’, 44’’, 44’’’) reciprocamente amovibili in modo tale che detti elementi a pinza (40) siano reciprocamente accoppiabili e/o disaccoppiabili.
7. 7. Sistema secondo la rivendicazione precedente, in cui detti primi e secondi elementi di collegamento (45; 44’, 44’’, 44’’’) comprendono primi elementi di collegamento maschio (45) e secondi elementi di collegamento femmina (44’, 44’’, 44’’’), detti elementi a pinza (40) comprendendo uno fra detti primi elementi di collegamento maschio (45) e secondi elementi di collegamento femmina (44’, 44’’, 44’’’).
8. 8. Sistema secondo la rivendicazione precedente in cui detti primi e secondi elementi di collegamento maschio e femmina (45; 44’, 44’’, 44’’’) sono del tipo a vite e madrevite, detti secondi elementi di collegamento femmina (44’, 44’’, 44’’’) comprendendo almeno una coppia di elementi a madrevite (44’) realizzata su dette prima e seconda superficie laterali (46, 49) di ognuno di detti elementi a pinza (40).
9. 9. Sistema secondo la rivendicazione precedente, in cui un elemento a madrevite di detta almeno una coppia di elementi a madrevite (44’, 44’’, 44’’’) comprende una superficie internamente liscia, l’altro comprendendo una superficie internamente filettata in modo da favorire rispettivamente l’inserimento e il fissaggio di detto elemento a vite (45).
10. 10. Sistema secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti quando dipende dalla 2, in cui dette superfici laterali (33) di detto corpo cerniera (30) definiscono una distanza (L31) predefinita, lo spessore (s) dell’elemento di chiusura (A) avendo una misura sostanzialmente minore, uguale o maggiore rispetto a detta distanza (L31) predefinita.