IT201900007335A1 - Gruppo di trasferimento carichi - Google Patents

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IT201900007335A1
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IT
Italy
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rollers
support
pallet
rotation
motor
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IT102019000007335A
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Inventor
Roberto Guidi
Erminio Pescini
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Elett 80 S P A
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Description

Descrizione di Brevetto di Invenzione Industriale avente per titolo:
“GRUPPO DI TRASFERIMENTO CARICHI”.
CAMPO TECNICO DELL’INVENZIONE
La presente invenzione riguarda un gruppo di trasferimento carichi, in particolare un’unità di carico comprendenti colli di prodotti finiti destinati direttamente al mercato o materiali ausiliari per impianti di produzione.
STATO DELLA TECNICA ANTERIORE
Negli impianti produttivi, sia quelli destinati ai beni di consumo, sia quelli destinati alla produzione di materiali ausiliari, esiste la necessità sempre crescente di combinare diverse unità di carico, vale a dire l’insieme di colli di prodotti, a diverse tipologie di supporti per poter adattare la produzione a mercati e/o clienti differenti. Può inoltre esistere la possibilità di combinare all’interno della stessa unità di carico prodotti differenti in modo da ridurre il lotto minimo di fornitura di un determinato prodotto.
Attualmente le soluzioni al problema posto da questa esigenza di flessibilità sono diverse, presentando in ogni caso delle limitazioni.
Una prima soluzione consiste nel realizzare macchine, principalmente pallettizzatori e trasportatori, in grado di trattare tutti i tipi di supporto potenzialmente presenti, ma questa soluzione aumenta la complessità delle macchine e ne penalizza in alcuni casi le prestazioni.
Un’alternativa consiste in una soluzione che prevede la movimentazione delle unità di carico senza supporto, conformando la parte inferiore dell’unità di carico in modo tale che possa essere direttamente movimentata su trasportatori e prelevata da carrelli a forche. Questa soluzione è però limitata ad un ambito molto ristretto, ovvero alle sole applicazioni in cui la tipologia di colli consente questo tipo di trattamento. Tipicamente si tratta di casi in cui i colli sono costituiti da sacchi con caratteristiche opportune.
Un’altra alternativa consiste nel movimentare le unità di carico senza pallet internamente agli impianti produttivi fino alle operazioni finali di stoccaggio e spedizione prima delle quali si associano i necessari supporti alle unità di carico.
Le soluzioni tecniche ad oggi disponibili in questo caso ne limitano però l’applicazione alle sole tipologie di colli che consentono questo trattamento, vale a dire colli costituiti da fustellati, falde o in generale prodotti con elevata stabilità e senza rischi di incastro tra i colli durante l’operazione di unione tra unità di carico e rispettivo supporto.
SCOPI DELL’INVENZIONE
Uno scopo della presente invenzione è quello di fornire un nuovo gruppo di trasferimento carichi.
Un altro scopo della presente invenzione è quello di fornire un nuovo gruppo di trasferimento carichi che consenta di movimentare unità di carico come pure di depositarle su un supporto di qualsiasi tipo, come pure di depositarla su un’altra unità di carico.
Un altro scopo della presente invenzione è quello di fornire un nuovo gruppo di trasferimento carichi che sia in grado di trattare qualsiasi unità di carico, senza limitazioni di pesi, dimensioni, schema di palettizzazione e caratteristiche dei colli trattati.
Un altro scopo della presente invenzione è quello di fornire un nuovo gruppo di trasferimento carichi che sia in grado di ridurre sia i sobbalzi delle unità di carico durante la movimentazione, che instabilità o incastri tra i colli durante il deposito della unità di carico su un rispettivo supporto.
Conformemente ad un aspetto della presente invenzione è previsto un gruppo secondo la rivendicazione 1.
Conformemente ad un altro aspetto della presente invenzione è previsto un metodo per il trasferimento di carichi secondo la rivendicazione 13.
Le rivendicazioni dipendenti si riferiscono ad esempi di realizzazione preferiti e vantaggiosi dell’invenzione.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Altre caratteristiche e vantaggi dell’invenzione saranno maggiormente evidenti dalla descrizione di un esempio di realizzazione di un gruppo di trasferimento carichi, illustrato a titolo indicativo negli uniti disegni in cui:
le figure 1 e 2 sono viste prospettiche leggermente dall’alto e da rispettivi lati del gruppo secondo la presente invenzione;
la figura 3 è una vista dall’alto di parte del gruppo di figura 1;
le figure da 4 a 10 sono viste di particolari in scala ingrandita del gruppo di figura 1;
le figure 11 e 12 sono viste prospettiche leggermente dall’alto di esempi di realizzazione del gruppo secondo la presente invenzione; e
le figure 14-16 sono viste prospettiche leggermente dall’alto e da rispettivi lati di altri esempi di realizzazione del gruppo secondo la presente invenzione. Negli uniti disegni parti o componenti uguali sono contraddistinti dagli stessi numeri di riferimento.
ESEMPI DI REALIZZAZIONE DELL’INVENZIONE
Nella presente invenzione per unità di carico si intende l’insieme di colli di prodotti finiti, sia quelli destinati direttamente al mercato sia quelli destinati come materiali ausiliari ad impianti di produzione, raggruppati in modo tale da ottimizzare i volumi in funzione del trasporto e garantire la necessaria stabilità.
Per supporto si intende invece un elemento utilizzato per supportare l’unità di carico durante le operazioni di movimentazione sia interna agli impianti produttivi sia esterna fino alla grande distribuzione. Il supporto può essere costituito da un pallet di diverse forme, dimensioni e materiali, da un cosiddetto “slipsheet” oppure, in generale, da elementi che abbiano caratteristiche tali da svolgere la funzione di supporto e movimentazione dell’unità di carico.
Con riferimento dapprima alle figure da 1 a 12, si è illustrato un gruppo di trasferimento carichi 1 comprendente una prima struttura di sostegno 2 con un telaio principale 3 avente due fianchi 3a, 3b e con una rulliera 4 includente una pluralità di rulli 4a, 4b sostanzialmente paralleli tra loro e con asse x-x di sviluppo principale predeterminato, in particolare l’asse x-x di sviluppo dei rulli è disposto secondo una direzione che sostanzialmente va da un fianco 3a all’altro fianco 3b, secondo una versione della presente invenzione l’asse di sviluppo x-x è sostanzialmente perpendicolare ai fianchi 3a, 3b.
I rulli 4a, 4b possono essere inoltre tutti delle medesime dimensioni e allo stesso livello da terra; i rulli 4a, 4b hanno estremità supportate girevoli ciascuna da un rispettivo fianco 3a, 3b del telaio 3 cosicché, sotto alla pluralità di rulli 4a, 4b e tra i due fianchi 3a, 3b, sia delimitato un tunnel inferiore LT, che può essere passante.
Il gruppo 1 comprende mezzi di azionamento in rotazione dei rulli 4a, 4b includenti almeno un motore principale 5 e, secondo una versione della presente invenzione, almeno due motori 5 cinematicamente connesso/i ai rulli 4a, 4b. Il motore o i motori 5 possono comprendere motori di qualsiasi tipo, ad esempio elettrici, per esempio con opportuno motoriduttore. Il motore 5 o ciascun motore 5 può avere albero di uscita ad asse sostanzialmente parallelo alla direzione da un fianco 3a all’altro fianco 3b.
Il gruppo 1 comprende un pallet o supporto PA di carichi (figure 12, 14-16), per esempio supportato o sostenuto da una seconda struttura di sostegno 6 ed anche un’unità di controllo 7 dei mezzi di azionamento 5. Se non è prevista una seconda struttura di sostegno 6, allora il pallet o supporto PA può essere posizionato direttamente a terra.
L’unità di controllo 7 può comandare opportunamente anche i vari componenti, ad esempio e in particolare ad azionare in rotazione i rulli con opportuna velocità e verso di rotazione.
La prima struttura di sostegno 2 e il pallet, o il supporto PA, sono inoltre spostabili in modo relativo, così da determinare l’inserimento o il disinserimento del pallet o supporto PA oppure, se prevista, l’inserimento o il disinserimento della seconda struttura di sostegno 6 supportante il pallet o il supporto PA nel/dal tunnel inferiore LT per il trasferimento di carichi tra la prima struttura di sostegno 2 e il pallet o supporto PA.
Tale spostamento relativo avviene lungo una direzione ortogonale all’asse di rotazione dei rulli 4a, 4b, per esempio secondo una direzione orizzontale.
Sulla base di tale spostamento relativo, la prima struttura di sostegno 2 e il pallet, o il supporto PA, o la prima struttura di sostegno 2 e la seconda struttura di sostegno 6, vengono spostate relativamente tra una prima posizione ed una seconda posizione.
La prima posizione è la posizione in cui la prima struttura di sostegno non è sovrapposta al pallet o al supporto PA o alla seconda struttura di sostegno 6, cioè quando quest’ultima (o quest’ultimo) è fuori dal tunnel inferiore LT.
La seconda posizione è la posizione nella quale la prima struttura di sostegno 2 è almeno parzialmente sovrapposta al pallet o al supporto PA o alla seconda struttura di sostegno 6 recante il rispettivo pallet o supporto PA, cioè quando quest’ultima (o quest’ultimo) è almeno parzialmente entro il tunnel LT e sotto alla rulliera 4.
Come si spiegherà meglio in seguito, la rulliera 4 è realizzata in modo tale da scaricare il gruppo di colli di prodotti o unità di carico sul pallet o supporto PA per caduta o scorrimento, a seguito della traslazione dalla seconda posizione alla prima posizione.
La rulliera 4 definisce una prima superficie di appoggio RS1, che è una superficie ideale, volendo piana ed orizzontale, dell’unità di carico o gruppo di colli di prodotti, grazie alla quale è possibile traslare e quindi sfilare la rulliera 4 rispetto alla base dell’unità di carico in modo che l’unità di carico si appoggi sul pallet o supporto PA cadendo da un dislivello minimo (dell’ordine di pochi centimetri, come verrà meglio chiarito nel prosieguo).
Nel caso che sia prevista una seconda struttura di sostegno 6 per il pallet o supporto PA, allora la seconda struttura di sostegno 6 definisce una seconda superficie di appoggio RS2, che è pure una superficie ideale, per il pallet o supporto PA, anche la seconda superficie di appoggio RS2 è, volendo, piana ed orizzontale.
Secondo una versione della presente invenzione, lo spostamento della rulliera 4 è combinato con un opportuno moto rotatorio impartito ai rulli 4a, 4b. Tale moto rotatorio è ottenuto tramite dei mezzi di azionamento in rotazione 5, i rulli 4a, 4b sono azionati con un moto rotatorio in senso opposto allo spostamento della rulliera 4, rendendo nulla la velocità istantanea delle parti dei rulli – sostanzialmente le generatrici superiori dei cilindri dei rulli – in contatto con i colli di prodotti finiti.
In questo modo, si evita qualsiasi strisciamento tra le superfici delle parti coinvolte, in particolare si evitano strisciamenti sulla superficie dei colli di prodotti finiti in appoggio sui rulli 4a, 4b.
I mezzi di azionamento 5 sono collegati ai rulli 4a, 4b tramite dei mezzi di trasmissione del moto. I suddetti mezzi di trasmissione del moto possono includere, ad esempio, una pluralità di pulegge o ruote dentate 8a, 8b, azionate da relative cinghie o catene.
Ciascuna puleggia o ruota dentata è calettata in rotazione ad un rispettivo rullo 4a, 4b, è girevole esternamente alla zona di posizionamento dei rulli 4a, 4b attorno ad un asse di rotazione corrispondente a quello x-x del rispettivo rullo 4a, 4b e trasmette il moto al rispettivo rullo da parte del motore 5.
Il gruppo 1 può includere una prima pluralità di pulegge (o ruote dentate) 8a montate sul primo fianco 3a, le quali azionano in rotazione una rispettiva prima pluralità di rulli 4a e una seconda pluralità di pulegge (o ruote dentate) 8b montate sul secondo fianco 3b, le quali azionano in rotazione una rispettiva seconda pluralità di rulli 4b.
I rulli 4a della prima pluralità sono alternati ai rulli 4b della seconda pluralità, cioè a fianco dei rulli 4a della prima pluralità di rulli vi sono uno o due rulli 4b della seconda pluralità di rulli e viceversa.
Con riferimento a tale aspetto, i rulli 4a della prima pluralità sono alternati ai rulli 4b della seconda pluralità in direzione ortogonale alla direzione che va da un fianco 3a all’altro 3b o parallela alla direzione di spostamento orizzontale relativo tra la prima struttura di sostegno 2 e il pallet o supporto PA o tra la prima 2 e la seconda 6 struttura di sostegno.
Grazie alla configurazione alternata, le pulegge (o le ruote dentate) 8a, 8b possono avere un diametro maggiore di quello dei rulli 4a, 4b, pur mantenendo i rulli molto vicini fra loro, cioè con un passo – o interasse – di poco maggiore alla misura del diametro dei rulli stessi.
La possibilità di avere i rulli di diametro relativamente piccolo, con le pulegge (o le ruote dentate) per l’azionamento dei rulli di diametro relativamente grande, porta a notevoli benefici:
il diametro ridotto dei rulli 4a, 4b, ed in particolare il diametro dei rulli minore del diametro delle pulegge, permette di ridurre l’entità del salto della unità di carico durante il deposito sul pallet o supporto;
le pulegge o ruote dentate 8a, 8b, collegate ai rulli 4a, 4b, con diametro relativamente grande mantengono un buon grado di uniformità della rotazione, in particolare nel caso di ruote dentate e catene, e possono trasmettere un momento torcente sufficiente alla rotazione dei rulli caricati, nel caso di trasmissione con cinghie.
Ciascuna puleggia o ruota dentata 8a, 8b presenta perciò diametro, o sezione esterna, maggiore del diametro, o sezione esterna, del rispettivo rullo 4a, 4b a cui è calettata.
A titolo di esempio non limitativo, se i rulli 4a, 4b hanno un diametro compreso tra circa 20 mm. e circa 40 mm., le pulegge, o le ruote dentate, 8a, 8b possono avere un diametro compreso tra circa 30 mm. e circa 100 mm.
Sempre a titolo di esempio non limitativo, con rulli 4a, 4b aventi un diametro di 30 mm. e un interasse tra i rulli di 35 mm., le pulegge, o ruote dentate, 8a, 8b possono avere un diametro fino a circa 65 mm.
Nel caso che siano previsti almeno due motori 5 disposti ciascuno in corrispondenza o su o esternamente ad un rispettivo fianco 3a, 3b differente dall’altro, ogni motore 5 è cinematicamente connesso alla prima pluralità di rulli 4a oppure alla seconda pluralità di rulli 4b, cosicché ciascun rullo è movimentato da uno solo dei due motori 5 o meglio una pluralità di rulli 4a è movimentata da uno o uno solo dei motori 5 e l’altra pluralità di rulli 4a è movimentata da un altro degli almeno due motori 5.
Ciascun primo rullo 4a è adiacente e successivo solo ad un secondo rullo 4b o a secondi rulli 4b.
Come detto, il passo tra i rulli 4a, 4b è il minimo possibile, in modo da ridurre sia i sobbalzi della unità di carico durante la movimentazione sia la possibile instabilità o incastri dei vari colli durante il deposito della unità di carico sul pallet o supporto, tali incastri sono, ad esempio, possibili quando i colli presentano sporgenze laterali, costituite ad esempio dai lembi di vassoi o cappucci.
Secondo quanto illustrato nelle figure, le prime pulegge 8a si trovano su un fianco 3a e sono ravvicinate una all’altra; ciascuna prima puleggia 8a trasferisce il moto da un motore o da primi motori 5 a rispettivi primi rulli 4a, mentre le seconde pulegge 8b sull’altro fianco 3b sono una vicina all’altra, sfalsate e/o comunque non allineate alla prime pulegge 8a. Ciascuna seconda puleggia 8b trasferisce il moto da un motore, che può essere lo stesso delle prime pulegge 8a, o da un diverso motore o da secondi motori 5, a rispettivi secondi rulli 4b alternati ai primi rulli 4a.
Secondo la forma esecutiva delle figure, i rulli 4a, 4b sono cinematicamente connessi, a due a due, mediante rispettive cinghie o catene 10 di trascinamento – di qui in avanti si menzioneranno solo le cinghie senza con ciò volendo limitarsi solo all’utilizzo di tali componenti di trasmissione – e in tal caso su almeno una puleggia 8a, 8b, o su tutte le pulegge 8a, 8b, sono avvolte due cinghie o catene chiuse ad anello 10, tra di loro sfalsate.
Una cinghia 10 trasferisce il moto ad una prima puleggia 8a, 8b, mentre l’altra cinghia è azionata dalla stessa puleggia e trasferisce il moto ad essa impartito ad una puleggia adiacente 8a o 8b.
In tal caso, ciascuna cinghia 10 (figura 6) presenta due tratti principali rettilinei 10a, 10b sostanzialmente ortogonali all’asse di rotazione x-x dei rulli 4a, 4b e sostanzialmente paralleli alla direzione di spostamento relativo della prima struttura di sostegno 2 rispetto al pallet o supporto PA, nonché due tratti curvi 10c, 10d di raccordo dei tratti principali rettilinei 10a, 10b, i quali tratti 10c, 10d sono sostanzialmente ad arco di circonferenza con centro sull’asse di rotazione x-x dei rulli 4a, 4b.
Peraltro, su ciascuna o sulla maggior parte delle pulegge 8a, 8b, le due cinghie 10 sono avvolte in modo sfalsato, così ad esempio una cinghia è in posizione prossimale al rispettivo fianco 3a, 3b e l’altra cinghia è in posizione distale da quest’ultimo fianco 3a, 3b.
Con riferimento a tale aspetto, secondo l’esempio di realizzazione non limitativo illustrato nelle figure, la prima pluralità di pulegge 8a e la seconda pluralità di pulegge 8b comprende una serie – ad esempio da 4 a 18 o più, in funzione della lunghezza della rulliera 4 – di pulegge montate una vicina all’altra su un primo 3a e su secondo 3b fianco e più in particolare montate esternamente alla zona di posizionamento dei rulli 4a, 4b girevoli attorno ad un asse di rotazione corrispondente a quello x-x del rispettivo rullo.
Perciò i rulli 4a, 4b sono azionati in modo alternato dai due lati consentendo in questo modo di massimizzare i diametri delle pulegge di traino 8a, 8b, ed utilizzando di conseguenza elementi di traino di dimensioni adeguate, sia per l’uniformità del moto (nel caso di trasmissione a catene), sia per la capacità di trasmissione del momento torcente (specialmente per la trasmissione a cinghie).
Come sopracitato, le pulegge 8a disposte su un fianco devono azionare solo una parte o circa la metà dei primi rulli 4a, mentre i secondi rulli 4b, che costituiscono l’altra parte o metà dei rulli complessivi – alternati ai primi rulli 4a – sono azionati dalle altre pulegge 8b disposte sull’altro fianco.
Poiché i primi rulli 4a sono tra loro divisi o separati mediante un secondo rullo 4b e viceversa, ne consegue che, anche se i rulli 4a, 4b sono di dimensioni ridotte e nel complesso molto ravvicinati tra loro, è possibile realizzare le pulegge 8a, 8b di dimensioni maggiori dei rulli 4a, 4b, garantendo così una superficie esterna di contatto – per il trasferimento del moto dal/i motore/i alle pulegge 8a, 8b – piuttosto grande o comunque più grande delle pulegge in rulliere motorizzate di tipo tradizionale.
Secondo altre versioni della presente invenzione non illustrate in figure, il sistema di trasmissione può essere realizzato con un traino mediante catene tangenziali 10, oppure potrebbero essere utilizzati sistemi ad anelli di catena, oppure ancora mediante treni di ingranaggi.
Anche questi sistemi potrebbero comunque avvalersi di pulegge 8a, 8b di diametro maggiore rispetto a quelle possibili in caso di azionamento da un solo lato, garantendo una migliore uniformità del moto rotatorio e un migliore capacità di trasmissione del momento torcente, quindi in definitiva si ottiene un’elevata affidabilità del gruppo secondo la presente invenzione.
Le dimensioni ridotte del passo o distanza tra rulli combinata con la necessità di trattare unità di carico con masse elevate, che ad esempio possono arrivare anche a 1500 Kg, non consentirebbero di usare in modo affidabile i normali dispositivi di azionamento dei rulli disposti su un solo lato della rulliera, le quali potrebbero essere soggetti a rotture, slittamenti, eccetera.
Anche il trasferimento del moto dal motore o dai motori 5 alle pulegge 8a, 8b può essere realizzato mediante cinghie o catene 11 (figura 6). A tal proposito, l’albero o un albero di trasmissione di ciascun motore 5 è collegato una puleggia secondaria 13 e trascina in rotazione la puleggia secondaria 13 la quale è a sua volta cinematicamente connessa ad una o due pulegge 8a o 8b, ad esempio mediante una rispettiva cinghia o catena 11.
Con riferimento a quest’ultimo aspetto, la cinghia di azionamento 11 è avvolta ad anello attorno alla puleggia secondaria 13 nonché a due pulegge primarie adiacenti 8a o 8b, così da trascinare in rotazione quest’ultime in funzione del moto di rotazione ad essa impartito dalla puleggia secondaria 13.
In tal caso, la cinghia o catena 11 può essere avvolta attorno a due pulegge primarie 8a o 8b in posizioni intermedie o centrali relativamente alla rispettiva pluralità di pulegge, per una distribuzione più uniforme del momento torcente derivante dal motore o dai motori 5 verso le pulegge 8a, 8b.
Le due pulegge primarie 8a o 8b risultano quindi azionate direttamente dalla cinghia 11 e ciascuna mette in rotazione una parte – in particolare una metà per ciascun lato – della rispettiva pluralità di pulegge 8a, 8b mediante le rispettive cinghie 10.
In tal caso, chiaramente, le pulegge primarie 8a, 8b su cui è avvolta la cinghia di azionamento 11 non sono interessate da due cinghie di trascinamento 10, ma solo da una cinghia di trascinamento 10. La puleggia secondaria 13 può trovarsi ad un livello inferiore delle pulegge primarie 8a, 8b.
Secondo un’ulteriore versione della presente invenzione illustrata in figura 11, il gruppo 1 comprende due motori 5 su ciascun fianco 3a, 3b o esternamente a ciascun fianco, ciascun motore 5 aziona solo una parte – in particolare una metà – di rulli adiacenti 4a o 4b.
Con questa versione si hanno sezioni della rulliera 4 sul fronte F e sul retro R azionabili separatamente.
I primi rulli 4a sono azionati dai motori 5a e 5b disposti su un primo fianco 3a, un primo motore 5a aziona in rotazione una rispettiva prima parte di primi rulli 4a prossimali al fronte F della rulliera 4, un secondo motore 5b aziona in rotazione una rispettiva seconda parte di primi rulli 4a prossimali al retro R della rulliera 4; i secondi rulli 4b sono azionati dai motori 5c e 5d disposti su un secondo fianco 3b, un terzo motore 5c aziona in rotazione una rispettiva prima parte di secondi rulli 4b prossimali al fronte F della rulliera 4, un quarto motore 5d aziona in rotazione una rispettiva seconda parte di secondi rulli 4b prossimali al retro R della rulliera 4.
Grazie a questa configurazione, la prima parte di primi rulli 4a e la prima parte di secondi rulli 4b, prossimali al fronte F della rulliera 4, possono ruotare con medesimo verso di rotazione, e la seconda parte di primi rulli 4a e la seconda parte di secondi rulli 4b, prossimali al retro R della rulliera 4, possono ruotare con il medesimo verso di rotazione della prima parte di rulli 4a, 4b, oppure con un verso di rotazione opposto al verso di rotazione della prima parte di primi 4a e secondi 4b rulli, ed anche i rulli 4a, 4b della prima parte possono ruotare in modo diverso per senso di rotazione e/o velocità di rotazione rispetto ai rulli della seconda parte della rulliera 4.
Si consideri per esempio un’unità di carico – formata da un certo numero di colli in due porzioni adiacenti e accostate in senso anteriore-posteriore – che arriva sulla rulliera 4 secondo una direzione di spostamento A; dapprima tutti i rulli 4a, 4b, della prima parte e della seconda parte, ruotano nello stesso verso di rotazione per collocare l’unità di carico nella posizione in cui deve essere scaricata.
Successivamente le due parti di rulli – prossimale al fronte F e prossimale al retro R – possono essere ruotate in modo indipendente; sono possibili due situazioni: i rulli della prima parte ruotano verso il centro 41 della rulliera 4 così come i rulli della seconda parte, in questo modo si compattano tra loro le due porzioni anteriore-posteriore dei colli dell’unità di carico, oppure i rulli della prima parte ruotano verso il fronte F e i rulli i rulli della seconda parte ruotano verso il retro R.
Inoltre, è possibile ruotare i rulli 4a, 4b delle due parti con velocità diverse per ottenere diversi effetti di compattazione o separazione.
Si possono per esempio separare leggermente le due porzioni dei colli dell’unità di carico allontanandoli dal centro 41 e formando due gruppi staccati di colli.
Grazie al movimento in allontanamento dei due gruppi di colli è possibile centrare i due gruppi su due determinate posizioni di scarico dove si possono trovare i rispettivi supporti.
Ad esempio, i supporti possono essere due mezzi pallet, un mezzo pallet essendo disposto sostanzialmente sotto il gruppo di colli in prossimità del fronte F della rulliera 4 e l’altro mezzo pallet sotto il gruppo di colli in prossimità del retro R della rulliera 4.
In questo caso, si deve notare che i due gruppi di colli devono essere separati tra loro per dare a ciascun gruppo la possibilità di essere centrato al di sopra del rispettivo (mezzo) pallet su cui deve essere posizionato, anche perché il gruppo di colli potrebbe avere dimensioni in pianta minori della dimensione del pallet.
Secondo una versione della presente invenzione, la seconda struttura di sostegno 6 dei carichi comprende una pluralità di elementi di rotolamento a superficie esterna sostanzialmente cilindrica o a rullo 6a sostanzialmente paralleli tra loro e con asse di sviluppo principale in direzione da un fianco 3a all’altro fianco 3b, così da configurare una seconda rulliera inferiore alla prima rulliera 4.
Gli elementi di rotolamento 6a possono essere inoltre tutti con le medesime dimensioni e allo stesso livello da terra così da definire una seconda superficie di appoggio RS2 sostanzialmente orizzontale. Generalmente gli elementi di rotolamento 6a hanno un diametro maggiore dei rulli 4a, 4b della rulliera 4.
Nel caso che siano previsti degli elementi di rotolamento 6a, il gruppo 1 comprende dei mezzi attuatori per mettere in rotazione gli stessi elementi di rotolamento 6a. I suddetti mezzi attuatori comprendono almeno un motore ausiliario 6b cinematicamente connesso agli elementi di rotolamento 6a; i motori di azionamento possono essere di qualsiasi tipo, ad esempio di tipo elettrico con un riduttore ad ingranaggi.
Il gruppo 1 può essere dotato di mezzi di spostamento 15 per la prima struttura di sostegno 2 e più in particolare per il telaio 3 con la rulliera 4.
A tal proposito, il gruppo 1 può comprendere un’intelaiatura di base 16 su cui è montato scorrevole il telaio 3 con la rulliera 4. L’intelaiatura di base 16 può supportare la seconda unità di sostegno 6, se prevista.
Secondo tale versione, l’intelaiatura di base 16 comprende delle guide o binari 17 laterali rivolte o aperte verso l’alto e su cui sono montati scorrevoli dei rispettivi pattini 18 uniti o connessi al telaio 3, in particolare inferiormente allo stesso.
I mezzi di spostamento 15, ad esempio motori elettrici, in tal caso controllano la traslazione dei pattini 18 lungo le guide 17 e quindi del telaio 3 rispetto all’intelaiatura di base 16.
In accordo con l’esempio di realizzazione non limitativo illustrato nelle figure, i mezzi di spostamento comprendono un motoriduttore 22, che trascina in rotazione un secondo albero 23 recante in corrispondenza di ciascuna sua estremità una ruota dentata o pignone 24 in impegno di ingranamento con rispettivi elementi a cremagliera 25 montati al di sotto del telaio 3 con la rulliera 4, più in particolare ciascuna sotto ad un rispettivo pattino 18, cosicché azionando il motoriduttore 22 si determina la rotazione delle ruote dentate 24 e quindi lo spostamento in un verso o nell’altro degli elementi a cremagliera 25 e, con quest’ultimi, del telaio 3 recante la rulliera 4, ottenendo quindi uno spostamento relativo desiderato di quest’ultima rispetto al pallet o supporto PA o, se prevista, alla seconda struttura di sostegno 6.
Naturalmente, gli elementi a cremagliera 25 sono allineati in direzione ortogonale all’asse dei rulli 4a, 4b e parallelamente alla direzione di spostamento relativo della prima struttura di sostegno 2 rispetto al pallet o supporto PA.
Chiaramente, potrebbe essere previsto anche un altro tipo di azionamento meccanico o elettronico per lo spostamento del telaio 3 rispetto all’intelaiatura di base 16.
Secondo una versione della presente invenzione, i mezzi di spostamento 15 sono previsti per spostare il pallet o supporto PA o, se prevista, per spostare la seconda struttura di sostegno 6 con il pallet o supporto PA.
In entrambe le versioni, grazie ai mezzi di spostamento 15, che spostano la prima struttura di sostegno 2, oppure che spostano il pallet o supporto PA o la seconda 6 struttura di sostegno, oppure che spostano entrambi le parti 2, PA, 6, si realizza un movimento reciproco di una parte relativamente all’altra parte; il suddetto movimento permette il trasferimento dell’unità di carico sulla struttura 6 o sul pallet o supporto PA.
Il gruppo 1 comprende dei mezzi di sollevamento 26 della seconda superficie di appoggio RS2 della seconda struttura di supporto 6 da una posizione inferiore ad una posizione superiore.
In quest’ultima posizione superiore, il pallet o supporto PA sulla seconda struttura di supporto 6 si trova ad una prefissata distanza di scarico dalla rulliera 4, cioè dalla prima superficie RS1, quando quest’ultima si trova nella rispettiva seconda posizione.
Ricordiamo che la seconda posizione è la posizione nella quale la prima struttura di sostegno 2 è almeno parzialmente sovrapposta al pallet o al supporto PA o alla seconda struttura di sostegno 6 recante il rispettivo pallet o supporto PA, cioè quando quest’ultima (o quest’ultimo) è almeno parzialmente entro il tunnel LT e sotto alla rulliera 4.
I mezzi di sollevamento 26 possono essere di qualsiasi tipo o strutturazione idonea ad ottenere la desiderata traslazione verticale della seconda superficie RS2.
Nella figura 13, che è una vista inferiore della seconda struttura di sostegno 6, è illustrato un esempio di realizzazione dei mezzi di sollevamento 26.
I mezzi di sollevamento 26 comprendono un motoriduttore 27 fissato, tramite una piastra 161, all’intelaiatura di base 16, almeno quattro bilancieri 28, ciascuno dotato ad una estremità di un rispettivo rullo 29; i bilancieri 28 sono disposti sostanzialmente ai quattro angoli della struttura di sostegno 6 da sollevare; a sua volta la seconda struttura di sostegno 6 comprende dei riscontri 61 in posizione corrispondente all’estremità dei bilancieri 28 dotate dei rulli 29.
I mezzi di sollevamento 26 comprendono inoltre un meccanismo 30 per trasmettere il moto dal motoriduttore 27 ai bilancieri 28; il meccanismo 30 include delle leve 31, bielle 32 ed alberi 33 che permettono la sincronizzazione del movimento degli almeno quattro bilancieri 28, il motoriduttore 27 aziona in rotazione uno degli alberi 33 tramite un manovellismo che include un primo braccio 34 disposto sull’albero di uscita del motoriduttore, un secondo braccio 35 calettato su uno degli alberi 33 e una barra di collegamento 36 imperniata alle estremità del primo braccio 34 e del secondo braccio 35, sono inoltre previsti dei mezzi di centraggio 37 per mantenere la prima struttura di sostegno 2 centrata anche in presenza di spinte laterali dovute ai mezzi di sollevamento 26.
I bilancieri 28 variando la loro inclinazione agiscono, tramite i rulli 29, sui riscontri 61 che si trovano sulla seconda struttura di sostegno 6 e sollevano o abbassano la struttura di sostegno 6 stessa rispetto all’intelaiatura di base 16. I mezzi di sollevamento 26 così realizzati permettono un movimento di sollevamento ed abbassamento della seconda struttura di sostegno 6.
La traslazione verticale della seconda superficie RS2, quando il pallet o supporto PA si trova su di essa, ha lo scopo di avvicinare quanto più possibile il pallet PA stesso alla rulliera 4, in modo che il successivo deposito dell’unità di carico sul pallet avvenga per caduta da un dislivello molto piccolo, anche nell’ordine di pochi centimetri.
Questa fase di sollevamento è utile in quanto, nella fase in cui la rulliera 4 passa dalla prima posizione alla seconda posizione con l’unità di carico poggiante sulla prima superficie RS1, il pallet PA deve essere sufficientemente lontano dalla stessa per evitare urti accidentali che potrebbero, appunto, spostare il pallet PA lasciandolo in una posizione non corretta e non idonea a ricevere l’unità di carico.
Secondo una versione alternativa della presente invenzione, altri mezzi di sollevamento, analoghi ai mezzi di sollevamento 26, possono spostare la rulliera 4, con la relativa prima superficie di appoggio RS1, da una posizione inferiore ad una posizione superiore e viceversa.
Secondo ancora una altra versione della presente invenzione, i mezzi di sollevamento 26 possono spostare sia la rulliera 4 sia la seconda struttura di supporto 6.
Il gruppo 1 può far parte di un impianto comprendente mezzi di alimentazione di un’unità di carico o gruppo di colli di prodotti sulla prima struttura di supporto 2 o sulla rulliera 4 della stessa, per il successivo caricamento sulla seconda struttura di supporto 6.
A tal riguardo, l’unità di carico o gruppo di colli di prodotti giunge sui mezzi di alimentazione tipicamente trasportato da un veicolo motorizzato mobile all’interno di uno stabilimento produttivo, ad esempio un veicolo a guida automatica o di altro tipo.
L’impianto può comprendere anche almeno un’unità o dispositivo di uscita del pallet, supportante la rispettiva unità di carico o gruppo di colli di prodotti depositato su di esso.
L’unità di uscita ha la funzione di trasferire il pallet 6, recante la rispettiva unità di carico, verso successive stazioni produttive, quale ad esempio una stazione di avvolgimento dell’unità di carico con un film polimerico, o altro materiale di imballaggio.
Al gruppo possono essere eventualmente aggiunte sponde di contenimento su due o più lati per evitare uno spostamento indesiderato dei colli nei casi di maggiore instabilità.
L’unità di controllo 7 può controllare e variare opportunamente le velocità dei rulli 4a, 4b della rulliera e la velocità relativa tra la rulliera 4a, 4b e il pallet o supporto PA o la seconda superficie di appoggio RS2. Variando opportunamente queste velocità è possibile sia depositare l’unità di carico sul supporto PA senza spostamenti all’interno dell’unità di carico stessa, sia ottenere un effetto di compattamento o dilatazione della unità di carico nella direzione parallela a quella di spostamento relativo tra rulliera 4 e pallet PA.
Con riferimento ora agli esempi di realizzazione delle figure 14-16, la seconda unità di sostegno 6 comprende almeno un mezzo di movimentazione 60 del pallet o supporto PA in inserimento/disinserimento entro il o dal tunnel inferiore LT. Il mezzo di movimentazione 60 può essere un carrello a guida manuale o automatica (figura 16).
In accordo con tale versione, la seconda unità di sostegno 6 non è quindi fissa, ma comprende un veicolo o similare, cioè l’almeno un mezzo di movimentazione 60, definente verso l’alto la seconda superficie di appoggio RS2. Sempre secondo tale versione, il telaio 3 è fisso e supportato mediante rispettive gambe 3c che poggiano a terra.
In accordo con la presente invenzione, il trasferimento di carichi tra la prima struttura di sostegno 2 e il pallet PA, e sulla seconda struttura di sostegno 6, cioè il mezzo di movimentazione 60, può avvenire secondo differenti modalità, ad esempio le due modalità indicate di seguito.
In entrambe le modalità, all’inizio del trasferimento, il pallet o il supporto PA posto sul mezzo di movimentazione 60 – che è compreso nella seconda struttura di supporto 6 – e si trova sotto la rulliera 4 e in particolare nel tunnel LT, mentre il carico o unità di carico da trasferire sarà disposta sopra alla rulliera 4.
Successivamente, si può mantenere fermo il supporto o pallet PA rispetto alla seconda struttura di sostegno 6 (se prevista) e spostare la prima struttura di sostegno 2 o viceversa.
Come sopra citato, è possibile anche prevedere una soluzione in cui sia la prima struttura di sostegno 2, sia la seconda 6 struttura di sostegno, sono spostabili una relativamente all’altra in modo reciproco.
Se il pallet PA, con la seconda struttura di supporto 6, è mantenuto fermo, allora si movimenta, mediante i mezzi di spostamento 15, la rulliera 4 lungo la direzione ortogonale all’asse dei rulli 4a, 4b. La rulliera 4 è spostata linearmente con una velocità uguale e di verso opposto a quella alla quale i rulli 4a, 4b, opportunamente comandati in rotazione dai motori 5, spostano l’unità di carico. Grazie a tale accorgimento, l’unità di carico rimane sostanzialmente nella stessa posizione verticale cosicché, la rulliera 4 si sposta sfilandosi linearmente e l’unità di carico viene a mano a mano adagiata sul pallet PA.
Se invece la rulliera 4 è mantenuta linearmente ferma, allora si sposta la seconda struttura di sostegno 6 lungo una direzione ortogonale all’asse dei rulli 4a, 4b e nello stesso verso rispetto al verso nel quale deve essere spostata l’unità di carico sul pallet PA.
In tal caso, si può ad esempio spostare la seconda struttura di supporto 6 con una velocità lineare uguale e nello stesso verso di quella alla quale i rulli 4, 4b, opportunamente comandati in rotazione dai motori 5, spostano l’unità di carico; così facendo l’unità di carico rimane sostanzialmente alla stessa distanza relativa rispetto alla struttura di sostegno 6 durante il trasferimento dell’unità di carico.
Chiaramente, si potrebbero poi movimentare anche contemporaneamente la prima 2 e la seconda struttura di sostegno 6.
Nella figura 16 è illustrata un'altra versione del mezzo di movimentazione 60 comprendente un veicolo a guida automatica, per esempio un veicolo a guida laser o LGV, comprendente anche un pressore 61 per favorire la stabilità dei colli durante i trasferimenti.
La presente invenzione corrisponde ad un particolare gruppo o dispositivo che consente sia di movimentare l’unità di carico, sia di depositarla su un pallet o supporto, di qualsiasi tipo, ed anche depositare unità di carico su un’altra unità di carico.
Le caratteristiche costruttive e operative del gruppo 1 secondo la presente invenzione garantiscono l’utilizzo senza limitazioni relativamente a pesi, dimensioni, schema di palettizzazione e caratteristiche dei colli o unità di carico trattate.
Il gruppo 1 è costituito da una rulliera con rulli aventi diametro e quindi passo tra i rulli di dimensioni ridotte in modo da diminuire o eliminare, come già indicato, sia eventuali sobbalzi delle unità di carico durante la movimentazione, sia instabilità o incastri tra i colli durante il deposito delle unità di carico sul pallet o supporto PA.
Le dimensioni ridotte dei rulli e quindi del passo tra i rulli 4a, 4b consentono ad esempio di trattare unità di carico con colli di piccole dimensioni pallettizzati anche con disposizione colonnare, tipicamente instabile, senza l’ausilio di interfalde, colla o altri elementi di stabilizzazione.
Come si comprenderà, le unità di carico possono essere sia palettizzate direttamente sulla rulliera, sia essere trasferite già palettizzate provenienti da un trasportatore adeguato.
Nel caso in cui fossero previsti due motori su ciascun fianco come sopra indicato, sarebbe possibile trattare unità di carico associate a supporti, ad esempio costituiti da coppie di mezzi pallet o mezze palette – pallet che per esempio hanno dimensioni 800x600 mm. o 1000x600 mm. – permettendo di depositare la porzione di unità di carico associata a ciascun mezzo pallet durante la stessa operazione, ma con maggiore flessibilità rispetto ai sistemi tradizionali, potendo gestire in modo indipendente la movimentazione dei rulli di ogni sezione di rulliera.
Ciò consente anche di posizionare una porzione di unità di carico destinata ad un mezzo pallet centrato rispetto al mezzo pallet stesso oppure la porzione di unità di carico può essere allineata verso l’interno o verso l’esterno del mezzo pallet.
Ognuna di queste diverse tipologie di posizionamento può portare a comportamenti diversi a seconda del trattamento successivo della unità di carico su pallet. Questa versione del gruppo di trasferimento permette di gestire in modo flessibile questa caratteristica scegliendo, a seconda delle situazioni, quello più vantaggioso.
Modifiche e varianti dell’invenzione sono possibili entro l’ambito di protezione definito dalle rivendicazioni.

Claims (17)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Gruppo di trasferimento (1) di carichi comprendente: una prima struttura di sostegno (2) con un telaio principale (3) con una rulliera (4) includente una pluralità di rulli (4a, 4b) sostanzialmente paralleli tra loro e con asse (x-x) di sviluppo principale predeterminato, detti rulli (4a, 4b) avendo estremità supportate girevoli da detto telaio (3), cosicché sotto a detta pluralità di rulli (4a, 4b) sia delimitato un tunnel inferiore (LT), mezzi di azionamento dei rulli comprendenti almeno un motore (5) cinematicamente connesso a detti rulli (4a, 4b), una seconda struttura (6) o un pallet o un supporto (PA) per i carichi, e un’unità di controllo (7) di detti mezzi di azionamento (5), caratterizzato dal fatto che detta prima struttura di sostegno (2) e/o il pallet o supporto (PA) comprendono dei mezzi di spostamento (15) per spostare la prima struttura di sostegno (2) oppure per spostare la seconda struttura di sostegno (6), o detto pallet o supporto (PA), per cui detta prima struttura di sostegno (2) e/o detta seconda struttura di sostegno (6), o detto pallet o supporto (PA), sono spostabili una relativamente all’altra così da determinare l’inserimento o il disinserimento di detta seconda struttura di sostegno (6), o detto pallet o supporto (PA), in o da detto tunnel inferiore (LT) per il trasferimento di carichi tra di esse (2, 6, PA).
  2. 2. Gruppo (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detto gruppo comprende mezzi di trasmissione del moto da detti mezzi di azionamento (5) a detti rulli (4a, 4b), detti mezzi di trasmissione del moto includendo una pluralità di pulegge o ruote dentate (8a, 8b) ciascuna calettata con un rispettivo rullo (4a, 4b) e montata girevole esternamente alla zona di posizionamento dei rulli (4a, 4b) attorno ad un asse di rotazione corrispondente a quello del rispettivo rullo (4a, 4b) e preposta a trasmettere il moto a quest’ultimo da parte di detto almeno un motore (5).
  3. 3. Gruppo (1) secondo la rivendicazione precedente, comprendente una prima pluralità di pulegge (8a) montate su un primo fianco (3a) del telaio (3) per azionare in rotazione una rispettiva prima pluralità di rulli (4a) e una seconda pluralità di pulegge (8b) montate su un secondo fianco (3b) del telaio (3) per azionare in rotazione una rispettiva seconda pluralità di rulli (4b), i rulli di detta prima pluralità (4a) essendo alternati ai rulli di detta seconda pluralità (4b), cioè a fianco dei rulli di detta prima pluralità di rulli (4a) vi sono uno o due rulli della seconda pluralità di rulli (4b) e viceversa.
  4. 4. Gruppo (1) secondo la rivendicazione 2 o 3, in cui detti mezzi di azionamento comprendono almeno due motori (5) disposti ciascuno in corrispondenza o su o esternamente ad un rispettivo fianco (3a, 3b) del telaio (3) differente dall’altro fianco, ogni motore (5) essendo cinematicamente connesso ad una pluralità di rulli tra detta prima (4a) pluralità di rulli e detta seconda (4b) pluralità di rulli, cosicché ciascun rullo (4a o 4b) sia movimentato da uno solo di detti almeno due motori (5).
  5. 5. Gruppo (1) secondo una delle rivendicazioni da 2 a 4, in cui ciascuna puleggia o ruota dentata (8a, 8b) presenta diametro o sezione esterna maggiore di un rispettivo rullo (4a, 4b) ad essa collegata.
  6. 6. Gruppo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui i rulli sono cinematicamente connessi a due a due mediante rispettive cinghie o catene (10), e in cui su almeno una puleggia o ruota dentata (8a, 8b) sono avvolte due cinghie o catene chiuse ad anello (10) e tra di loro sfalsate, una cinghia trasferendo il moto a tale puleggia (8a, 8b) e l’altra cinghia essendo azionata dalla stessa e a trasferendo il moto ad essa impartito ad una puleggia (8a, 8b) adiacente.
  7. 7. Gruppo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente almeno un mezzo di movimentazione (60) di detto pallet o supporto (PA) in inserimento/disinserimento entro/da detto tunnel inferiore (LT).
  8. 8. Gruppo (1) secondo la rivendicazione precedente, in cui detto almeno un mezzo di movimentazione (60) è un carrello a guida manuale o automatica.
  9. 9. Gruppo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente un’intelaiatura di base (16) su cui è montato scorrevole il telaio (3) con la rulliera (4), e in cui detta intelaiatura di base (16) comprende delle guide o binari (17) rivolte o aperte verso l’alto su cui sono montati scorrevoli rispettivi pattini (18) solidali o connessi al telaio (3), e detti mezzi di spostamento (15) essendo atti a controllare la traslazione dei pattini (18) lungo le guide (17) e quindi del telaio (3) rispetto all’intelaiatura di base (16).
  10. 10. Gruppo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi di azionamento comprendono due o più motori (5a, 5b, 5c, 5d), ciascun motore (5a-5d) azionando solo una parte di rulli adiacenti (4a o 4b), cosicché un primo o un terzo motore (5a, 5c) aziona in rotazione una rispettiva parte di detti rulli (4a, 4b) adiacenti tra di loro e prossimali al fronte (F) del gruppo (1) con un verso di rotazione opposto, oppure in modo diverso per senso di rotazione e/o velocità di rotazione, rispetto al verso e/o velocità di rotazione dell’altra parte di rulli (4a, 4b) prossimali al retro (R) del gruppo e controllati da un secondo o un quarto motore (5b, 5d) e in modo tale che la rotazione della parte di rulli azionati dal primo o terzo motore (5a, 5c) sia tale da spingere carichi su tale parte di rulli verso il fronte (F), oppure dal fronte (F), del gruppo (1) e che la rotazione della parte di rulli (4a) azionati dal secondo o quarto motore (5b, 5d) sia tale da spingere carichi su tale parte di rulli (4a) verso il retro (R), oppure dal retro (R), del gruppo (1).
  11. 11. Gruppo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente dei mezzi di sollevamento (26) per la seconda superficie di appoggio (RS2) della seconda struttura di supporto (6) per spostare detta seconda struttura (6), o detto pallet o supporto (PA), da una posizione inferiore ad una posizione superiore e viceversa.
  12. 12. Gruppo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente dei mezzi di sollevamento (26) per spostare detta rulliera (4), con la relativa prima superficie di appoggio (RS1), da una posizione inferiore ad una posizione superiore e viceversa.
  13. 13. Metodo per il trasferimento di carichi da detta prima struttura di supporto a detta seconda struttura di supporto comprendente le seguenti fasi: porre detto pallet o supporto (PA) sotto a detta rulliera (4), mentre un’unità di carico da trasferire è disposta sopra alla rulliera (4), caratterizzato dal fatto che comprende azionare in rotazione i rulli (4a, 4b) e spostare relativamente detta prima struttura di sostegno (2) e detta seconda struttura di sostegno (6), o detto supporto o pallet (PA), cosicché l’unità di carico viene a mano a mano adagiata su detta seconda struttura di sostegno (6), o detto supporto o pallet (PA).
  14. 14. Metodo secondo la rivendicazione precedente, in cui detta fase di spostamento relativo tra prima unità di sostegno (2) e detta seconda struttura di sostegno (6), o detto supporto o pallet (PA), comprende mantenere ferma detta seconda struttura di sostegno (6), o detto supporto o pallet (PA), e spostare mediante i mezzi di spostamento (15) detta rulliera (4) secondo una direzione ortogonale all’asse (x-x) dei rulli (4a, 4b) e in verso opposto a quello nel quale deve essere movimentata l’unità di carico sul pallet o supporto (PA), in modo tale che la rulliera (4) sia spostata linearmente con una velocità uguale e di verso opposto a quella alla quale i rulli (4a, 4b), opportunamente comandati in rotazione da detto almeno un motore (5), spostano l’unità di carico.
  15. 15. Metodo secondo la rivendicazione 13, in cui detta fase di spostamento relativo tra la prima unità di sostegno (2) e detta seconda struttura (6), o detto pallet o supporto (PA), comprende mantenere linearmente ferma detta rulliera (4) e movimentare detta seconda struttura (6), o detto pallet o supporto (PA), secondo una direzione ortogonale all’asse (x-x) dei rulli (4a, 4b) e nello stesso verso rispetto a quello nel quale deve essere movimentata l’unità di carico su detta seconda struttura (6), o detto pallet o supporto (PA).
  16. 16. Metodo secondo la rivendicazione precedente, in cui detta fase di movimentare detta seconda struttura (6), o detto pallet o supporto (PA), comprende movimentare con una velocità lineare uguale e nello stesso verso di quella alla quale i rulli (4a, 4b) spostano l’unità di carico, detti rulli (4a, 4b) essendo opportunamente azionati in rotazione da detto almeno un motore (5).
  17. 17. Metodo secondo la rivendicazione precedente, in cui detta fase di azionamento dei rulli (4a, 4b) comprende azionare solo una parte di rulli adiacenti (4a o 4b), tramite due o più motori (5a-5d) disposti su ciascun fianco o esternamente a ciascun fianco (3a, 3b) del telaio (3), cosicché una rispettiva prima parte di primi rulli (4a) adiacenti tra di loro e prossimali al fronte (F) è azionata in rotazione da un primo motore (5a) con un verso di rotazione opposto al verso di rotazione dell’altra o seconda parte dei primi rulli (4a) prossimali al retro (R) del gruppo (1), a loro volta azionati da un secondo motore (5b), ed in modo tale che la rotazione della parte di primi rulli (4a) azionati dal primo motore (5a) spinge i carichi su tale parte di primi rulli verso il fronte (F), oppure dal fronte (F), del gruppo (1) e che la rotazione della seconda parte di primi rulli (4a), azionati dal secondo motore (5b), spinge i carichi su tale seconda parte di primi rulli (4a) verso il retro (R), oppure dal retro (R), del gruppo (1), e una rispettiva prima parte di secondi rulli (4b) adiacenti tra di loro e prossimali al fronte (F) del gruppo (1) è azionata in rotazione, da un terzo motore (5c), con un verso di rotazione opposto al verso di rotazione dell’altra o seconda parte dei secondi rulli (4b) prossimali al retro (R) del gruppo (1), azionati dal quarto motore (5d), in modo tale che la rotazione della prima parte di secondi rulli azionati dal terzo motore (5c) spinge i carichi su tale parte di secondi rulli (4b) verso il fronte (F), oppure dal fronte (F), del gruppo (1) e che la rotazione della seconda parte di secondi rulli (4b), azionati dal quarto motore (5d), spinge i carichi su tale seconda parte di primi rulli verso il retro (R), oppure dal retro (R), del gruppo (1).
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